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Racconti sull'Autoerotismo

Giocando con me stesso

By 1 Aprile 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Eccomi
nudo.
il letto accoglie le mie membra languide
molle
giaccio supino
torpore nel corpo e
prurito
un languore
una sentore di brivido
una leggera scossa.

Eccomi
il mio cazzo molle e ritratto
un pezzo della mia carne
freme
si sveglia
vibra leggero sul prepuzio chiuso.

Eccomi
allargo le gambe
mi apro
come una tridacnia nel mare
e la mia valva nascosta
viene lambita da un dito.
Un solletico lieve, una carezza soffice.
Ho voglia
di godere e venire
di sborrare e leccare
Ho voglia di sperma
il mio sperma, il mio succo, il mio seme
Ho voglia di riempirmi..di allargarmi
Le cosce si ritraggono si aprono
il dito mi penetra, la mano mi afferra
il cazzo che bello
cazzo che bello avere il cazzo in mano
cazzo che bello sentirselo crescere in mano lentamente
cazzo che bello vederlo indurire e diventare rubizzo
cazzo, il cazzo, il glande il prepuzio che scorre e che scopre
ed il culo
il culo, il buchetto, l’orifizio violato, aperto, aperto, infoiato allargato beato

ma adesso mi scappa
&egrave un’urgenza che arriva benevola, ma dirompe forte, impellente
&egrave un’urgenza che voglio bere e inghiottire, gustare

lentamente mi alzo e vado in vasca da bagno
alzo le gambe, mi rilasso mi quieto …una goccia, due, tre gocce, un filo sottile sottile sottile sottile
che ingrossa
la mia urina che scorre sul ventre, sul petto, sul collo, sul mento
la mia urina che arriva bollente e mi inonda
le labbra la lingua la bocca
la bocca che inghiotte che beve che gusta
mi piace mi arrapa mi infoia
mi rende animale istintivo e brutale
mi oscura la mente che vuol solo godere
la mia urina che &egrave tanta e non smette di uscire
un torrente odoroso e caldissimo

Eccomi zuppo
zuppo e grondante
allargo le gambe
di nuovo, di più con più impegno
le poggio sui lati, la vasca mi accoglie
mi culla e mi abbraccia
il mio cazzo si ingrossa
ancora di più con più forza

E il mio buco si allarga
si rilassa e si apre
da solo come già a pregustare
un enorme godere, un violento sborrare

Le mie dita impazziscono
bagnate di urina si lanciano
massaggiano e violano ed osano
entrano dentro ed esplorano
lentamente trattengo il respiro
e le sento
delicate e violente
una per volta dentro il buchetto
una sola poi due poi tre
il bacino &egrave tremante, il respiro riprende

Le dita mi massaggiano dentro
e il mio uccello si tende allo spasimo
la mia mano ci gioca
la pelle tenera &egrave una sensazione meravigliosa
sentirla setosa sotto le dita

ogni affondo nel retto
sono fremiti al cazzo
che allegro e giulivo
si gode l’abbrivio
della mano leggiadra

il mio ano si slabbra
la sinistra lì dentro
massaggia
si infila
s’intrude
si sfila

un sospiro mi esce
un ohhhh
di piacere
dalle labbra socchiuse

L’uccello si sente
un pò trascurato
e si ammoscia un pochino
Ma la voglia rimane
il deliquio di sentirsi aperto
esposto e riempito
e la mano che uscita
&egrave coperta di viscidi umori
di odori dolciastri

afferra l’oggetto
melo porta alla bocca
che golosa si apre e lo inghiotte
lo inghiotte fino alla fine
l’estremità

La saliva lo copre
lo veste lo avvolge
lo rende umettato e sfuggente

ho l’uccello pulsante
nella mia mano destra
e un olisbo gigante
in quella sinistra

la destra mi mena
la fava lucente
ed un grumo di seme
si affaccia al meato
veloce il dito lo prende
lo porta alle labbra
che suggono
assaporano gustano
profumo e sapore di sperma
il mio sperma
il mio succo agognato

e l’olisbo mi allarga
mi slabbra
mi apre
mi entra
s’insinua

un nuovo sospiro
più grande più intenso

e la mano lo spinge
trattengo il respiro
e la punta avanza
mi stira le pieghe del retto
lo sento
lo vivo

mi metto a sedere
e mi impalo
mi infilzo
lentamente mi calo
sull’olisbo gigante

Il mio ano fremente
lo accoglie
lo accarezza
lo prende

e dentro il mio ano
una ghiandola gode
e dal mio uccello esplode
uno schizzo violento

uno schizzo di liquido bianco
che la mano raccoglie
che la bocca assapora
di nuovo
di nuovo
di nuovo

la destra ritorna al suo posto
alla base del cazzo
e continua a segare
lentamente accarezzare
tutta l’asta ed il glande
paonazzo violaceo gonfio e luccicante
dei residui di sperma

Il godimento &egrave infinito
il respiro affannato
il piacere che provo mi straccia la mente

e l’olisbo nell’ano mi allarga
mi apre mi squarta le viscere
avanti ed indietro teneramente
con lentezza e con ritmo
mi rende cieco di godimento

E la destra mano tortura
il prepuzio ed il glande
i coglioni e la pelle circostante
scappella e ricopre
carezza e picchietta
sfrega e palpeggia
la mia intimità
con una sapienza
che solo da solo
si può assaporare

vado avanti e lo sfilo
tolgo l’olisbo dall’ano
e ci rimetto la mano
con le dita che leste
raccolgono i viscidi umori
e la foia mi assale
ho la mente accecata
dalla mia perversione
dal mio godimento
dal piacere infinito

le dita veloci raccolgono tutto
e la bocca assetata
si gusta il culo
assapora gli umori
e s’inebria di odori

Ora l’olisbo riprende la sua posizione
dentro il mio retto allargato
fino alla radice
mi entra, lo spingo lo succhio con l’ano
lo voglio sentire fin dove finisce

E’ grosso &egrave entrato
mi sfrega là dentro
l’orgasmo &egrave vicino
l’orgasmo &egrave violento
l’orgasmo che arriva
l’orgasmo ch’esplode
l’orgrasmo che squassa

lo sperma che schizza
il succo che esce
la mano raccoglie
la bocca che succhia
il respiro affannato veloce e profondo
i gemiti brevi
il cazzo che gode
il culo che si dilata ancora e ancora
per l’immenso piacere

poi tutto &egrave finito
l’uccello si ammoscia
sfinito e goduto
la mani impiastrate
rimangono in bocca

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