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Racconti sull'Autoerotismo

Il camerino di prova

By 8 Febbraio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Con questo caldo non ho proprio voglia di lavorare. Un agosto così rovente &egrave una sciagura per me, sono le dieci e ci saranno già più di trenta gradi, dalle finestre vedo il litorale ed invidio la gente che si sta recando in spiaggia. Oggi pomeriggio andrò anch’io, ma adesso, quando mancano due giorni alle tanto sospirate ferie, difetto di concentrazione. Non avere niente di importante da fare, per tenere la mente occupata, mi rende impaziente. Sono sola, accaldata ed annoiata, nel maledetto ufficio, per rispondere alle rare telefonate che arrivano. Potrei accendere il climatizzatore, ma ho scoperto che, quando rimango troppo in un locale con l’aria climatizzata, alla sera mi brucia la gola.
Malgrado il caldo afoso, in ogni caso, preferisco respirare l’aria di mare, amo il salmastro che la permea, mi piace annusare gli odori della spiaggia che porta la brezza marina, odori di crema abbronzante e pelle esposta al sole, il mio cervello ormai &egrave allenato, ha una figura per tutti questi aromi che colpiscono il mio naso. Del resto io sono nata qui, ci vivo da quasi trenta anni, sempre di fronte al mare, estate ed inverno, faccio il primo bagno a marzo, se la stagione lo permette, ma mai più tardi della metà di aprile, l’ultimo a novembre, se il freddo tarda.
Adesso basta però, mi sono rotta, devo uscire, ho voglia di andare in piazzetta, a fare un po’ di shopping, vorrei comprare un costume nuovo e vedere i famosi nuovi completini intimi, quelli di cui mi ha parlato Federica, la mia amica, titolare del negozio. Basta! Mi alzo da questa sedia stronza che mi fa sudare le terga, tanto se rimanessi qui, mi imbarcherei su internet, in qualche Chat con qualcuno, sicuramente mi contatterebbe un uomo, le solite domande di rito e quanto tempo potrà passare, prima che mi chieda di fare sesso virtuale? Due minuti? Massimo cinque se &egrave particolarmente timido. Non mi va di fingere di masturbarmi, mentre gli pronuncio frasi sporche, per farlo masturbare a sua volta, no, assolutamente no, esco!
Con la borsa da mare e la gonna a balze che continua insistentemente ad appiccicarsi al sudore delle natiche, non ancora asciutte completamente, mi incammino verso la piazzetta, fa un caldo bestiale, ho la fronte imperlata di sudore, ma sempre meglio che restare rinchiusa fra quattro mura, respiro a pieni polmoni e l’aria, mi sembra quasi elettrizzante. Incrocio due ragazzi carini in costume, vanno verso la spiaggia, si sono già spalmati la crema, il profumo li precede, mi guardano con voglia, io sorrido cortesemente ed abbasso lo sguardo, mi superano e mi fischiano dietro, che scemi!
Sono turisti, in cerca della loro bella avventura estiva, quello che un tempo, per molte volte, sono stata anch’io per altri, ma adesso sono una donna sposata, un po’ maiala, ma sposata.
Arrivo al negozio di Federica ed entro, l’aria climatizzata mi colpisce come un pugno in faccia, nel giro di un secondo, ho fatto uno sbalzo termico di almeno cinque o sei gradi, mi gira un po’ la testa e mi appoggio al banco.
‘Ciao Ily’ hai marinato oggi?’, mi chiede Federica sorridente.
‘Cazzo Fede’ da fuori a dentro c’&egrave da morire’ manca poco e svengo’ comunque no, non ho marinato, mi sono solo presa un permesso di un paio d’ore, per immensa rottura di palle! E visto che sono sola, il permesso ho dovuto chiederlo a me stessa’ mi sembrava scortese rifiutarmelo.’, le rispondo aggrappata al banco.
‘I due carini la fuori ti hanno detto qualcosa?’, mi domanda curiosa, evidentemente non aveva altro da fare che guardare fuori, malgrado la coppietta che le sta frugando gli scaffali.
‘Già’ proprio carini’ un po’ scemi, ma carini’ hanno solo fischiato’ sono giovani”, rispondo atteggiandomi ad attempata signora.
‘See’ perché tu sei vecchia’ mi dica’ cosa posso fare per lei?’, scherza Fede.
‘Voglio un costume nuovo’ e voglio vedere i nuovi arrivi!’, dico tutto di un fiato, contenta per essere finalmente dove volevo essere da ore.
Federica si alza dallo sgabello dietro il banco e comincia a tirar giù roba dagli scafali, naturalmente a me piace tutto e non so proprio decidermi, sono piuttosto orientata su qualcosa di molto sexy, lei mi mette davanti un completino completamente trasparente, che lascia poco all’immaginazione.
‘Perché non inizi a provare?’, mi chiede Federica.
‘Ok! Parto da questo”, dico prendendo in mano la gruccia con il completino trasparente.
Mi incammino verso la zona dei camerini di prova, un locale separato dal resto del negozio, passo davanti alla coppietta, il fidanzatino ha gli occhi incollati sul completino che tengo in mano, mentre la ragazza fruga fra i bikini in saldo. Lui &egrave carino, ha la faccia da bravo ragazzo, due bei occhi celesti, incorniciati da una fluente capigliatura castana, alto e poco fisicato, ma a vederlo sta simpatico a pelle. Lei &egrave tutto il contrario, sarà alta sul metro e cinquanta, fianchi e cosce belle larghe, i jeans che indossa li esaltano ancora di più, moretta, capelli a caschetto, carina, ma ha una faccia da antipatica che &egrave tutto un programma, si accorge che il fidanzatino &egrave distratto da me e con una voce acida e tagliente, lo riporta con lo sguardo sui costumi, mi immagino quanto si sta rompendo il poverino.
Entro dentro al locale dei camerini e, nello specchio che riveste la parete che divide i due camerini di prova, proprio davanti alla porta, vedo il ragazzo con gli occhi incollati al mio didietro, sorrido fra me ed entro nel camerino più nascosto, tiro la tenda e comincio a spogliarmi.
Scendo dagli zoccoli che ho ai piedi, ma sembrano più trampoli, sfilo la gonna e la abbandono sopra la bassa panchina, infilo il succinto perizoma sopra al mio, ma la differenza di dimensioni &egrave notevole.
‘Posso provare questo?’, sento domandare dalla fidanzatina alla Fede, naturalmente lei risponde affermativamente, io non mi curo e continuo nelle mie operazioni.
‘Cavolo &egrave proprio un pezzetto di stoffa che mi copre a malapena il pube!’, penso fra me. Per vederlo bene devo togliere il mio, fortuna che c’&egrave ancora la protezione su quello nuovo, odio indossare biancheria che non ho ancora lavato personalmente. Lo infilo di nuovo sopra la pelle nuda e il risultato &egrave notevole, mi piace, malgrado metta in risalto il candore della mia patatina glabra, ci vorrebbe qualche pelo, o un po’ meno abbronzatura, magari dovrei prendere il sole integrale. Sfilo la maglia ed indosso il reggiseno, non capisco perché continuo a comprarli, non li indosso praticamente mai, ma il bello sta nel coordinato. Il trambusto al di la della tenda, mi dice che la ragazza &egrave appena entrata nel locale dei camerini.
‘Mi tieni per favore la borsa?’, dice acida la ragazza al fidanzatino.
‘Certo!’, risponde cortese il ragazzo.
Risalgo sui trampoli-zoccoli e mi atteggio in pose sexy, il completino, assieme ai tacchi, fa proprio un figurone su di me, mi giro e mi rigiro, guardandomi nello specchio e, sorpresa, mi accorgo che non ho sistemato perfettamente la tenda ed il fidanzatino, da buon guardone, spia il mio riflesso dalla fessura della tenda.
Trovo la cosa buffa, mi spia mentre tiene la borsa della fidanzatina che si sta cambiando nell’altro camerino. Ho due alternative, fingermi incazzata e tirare bruscamente la tenda, o continuare a farmi ammirare dal guardone, ad uso e consumo della sua libido, magari si eccita e dopo si scopa la fidanzatina, a sentire come gli si rivolge acida, ha proprio bisogno di una bella dosa di cazzo.
La mia natura di ‘maiala da competizione’, mi fa propendere per la seconda ipotesi, continuo un po’ a rigirarmi, sporgendo esageratamente il sedere e gonfiando troppo il petto, quindi mi viene la bella idea di andare oltre. Slaccio il reggiseno e lo tolgo, mi pizzico i capezzoli con fare sensuale, mi palpo e quando tolgo le mani il ragazzo sgrana gli occhi, i capezzoli sono duri e protesi come due rossi e carnosi bulloni.
Fase due, mi piego a novanta gradi dando le spalle allo specchio, il mio abbronzantissimo culetto &egrave incorniciato in modo ultra sexy dall’elastico del perizoma, non riesco a vedere lo sguardo del ragazzo, ma immagino come possa mandarlo in tiro questa visione, se fossi un uomo mi salterei addosso da sola. Mi rigiro di nuovo di fronte, di sottecchi sbircio nello specchio il viso del ragazzo, &egrave rosso come un peperone, quasi paonazzo, ormai che ci sono vado oltre, sbircio anche all’altezza del pacco, ma non riesco a vedere nulla, la tenda lo copre, in ogni caso vedo che con la mano si tocca insistentemente, quindi &egrave molto eccitato.
Passo alla fase tre, sfilo il perizoma e resto completamente nuda, a parte i trampoli ai piedi, mi appoggio con la schiena alla sottile parete che mi divide dalla fidanzatina acida e mi accarezzo la pelle, parto dal collo e scendo lentamente sul seno, mi sento accaldata, questo spettacolino improvvisato mi ha eccitata. Mi palpo il seno destro con la mano sinistra, pizzico il capezzolo, con la destra scendo, mi accarezzo il ventre, che caldo, i polpastrelli arrivano al pube glabro. Lo accarezzo lentamente, con il dito medio inizio l’entrata nella fessura, divarico un po’ le gambe, provo una scarica elettrica quando il polpastrello preme il clitoride turgido.
Vado veloce a raccogliere un po’ del mio nettare, la mia micina &egrave bollente, sono super fradicia, mi sto praticamente sciogliendo, socchiudo gli occhi e mi lecco il labbro superiore, ora posso osservare fissa il ragazzo senza che si accorga di nulla, divarico ancora le gambe, adesso sono a rischio di caduta con questi tacchi. Sposto la mano sinistra dal seno alla vulva, con il medio e l’anulare mi divarico le grandi labbra, inarco la schiena per far vedere meglio nello specchio la figa completamente allagata, infilo le due dita centrali della destra nella vagina e sussulto. Sto godendo davvero, fatico a trattenere gemiti di piacere, ansimo rumorosamente, mentre i miei fianchi si muovono sinuosi, involontariamente, ad assecondare la penetrazione delle dita.
Il ragazzo sta quasi sbavando, sicuramente trattiene il respiro, sembra quasi cianotico, ha la bocca aperta e lo sguardo ebete, se fosse solo mi avrebbe già violentata. Questo pensiero mi eccita ancora di più, muovo la mia mano ancora più freneticamente, saranno passati si e no cinque minuti ed io, sono già quasi sulla soglia dell’orgasmo, deve essere per via della situazione eccitante. Per calmarmi un attimo sfilo le dita dalla vagina, le porto alla bocca e le succhio, le lecco avidamente, il ragazzo sembra in trance.
‘Guarda un po’ come mi sta!’, dice la voce acida della fidanzatina, lui si gira, ma lo fa di malavoglia, sembra uno che si sta risvegliando da una seduta di ipnosi.
‘Ti sta bene”, dice con una voce, talmente roca per l’eccitazione, che &egrave costretto a schiarirsi sonoramente la gola.
‘Vero? Si’ piace anche a me’ ho deciso lo prendo!’, adesso che ha trovato il costume adatto alle sue forme abbondanti, sembra anche meno acida. La tenda dell’altro camerino si chiude di nuovo, lo sguardo del ragazzo torna prontamente su di me, gli occhi fissi all’altezza del mio pube, mentre io mi sto furiosamente masturbando per lui. La mano viaggia veloce, le due dita entrano ed escono in me frenetiche, sto sudando, ma godo da morire, mi mordo il labbro per non gemere, sono fradicia, i miei umori stanno bagnando abbondantemente anche il palmo della mano.
Sono di nuovo vicinissima, il ragazzo &egrave di nuovo in trance, si tocca con foga il pacco, mi piacerebbe averlo qui adesso, mamma mia che voglia di cazzo, vorrei essere presa e sbattuta con forza a pecorina, magari potrebbe mettermelo nel culetto, mentre io continuo a masturbarmi con foga, ‘Dio come godo!’.
La tenda dell’altro camerino si apre di nuovo, il ragazzo distoglie lo sguardo velocemente.
‘Non stare li impalato! Prendi il costume!’, dice la ragazza, tornata acida come prima.
Il ragazzo prende in mano il costume della fidanzata ed entrambi escono, mentre io muovo la mano ancora più freneticamente, dentro e fuori, con la sinistra mi titillo il clitoride, pochi secondi e vengo a fiume, mi mordo il labbro per non urlare, gli umori mi spruzzano sulla mano come se stessi eiaculando sperma, le gambe mi cedono e scivolo con la schiena contro la parete fino ad accosciarmi. Sono esausta, completamente sudata, sfilo le dita dalla vagina e guardo il casino che ho fatto, la mano &egrave completamente bagnata, resto in quella posizione qualche secondo, devo riprendere fiato e forze, sono sfinita.
‘Ily’ c’&egrave qualche problema?’, chiede Federica con una puntina di preoccupazione nella voce.
‘No’ sto bene’ cavoli’ sto benissimo!’, dico quasi sospirando.
‘Hai bisogno di aiuto?’, chiede ancora Fede.
‘Niente’ grazie!’, ribatto, mentre mi rimetto in piedi a fatica. Federica sposta la tenda e mi guarda sorridente.
‘Ti volevo chiedere cosa era successo’ visto che il ragazzo &egrave uscito quasi paonazzo in volto’ con un pacco gonfio che sembrava voler esplodere’ ma ho capito che cosa aveva!’, disse Federica, prima di lasciarsi andare in una risata sguaiata.
‘Ti prendo un po’ di carta igienica’ almeno hai goduto?’.
‘Mamma mia se ho goduto’ mi spiace solo di non aver potuto vedere il bozzo al pacco’ avresti dovuto esserci, dovevi vedere come si toccava’ se non ci fosse stata la acida, mi sarebbe saltato addosso! Bh&egrave’ per lo meno ho fatto del bene’ anche se un po’ mi dispiace’ lo sai che quando mando qualcuno in tiro poi me lo voglio fare io’ aver lavorato per una così antipatica un po’ mi rompe!’, raccontai divertita.
‘Quella ha una faccia così da stronza’ poverino’ &egrave proprio vero che l’amore &egrave cieco! Comunque resta il fatto che sei proprio una gran troia!’, disse Fede ridendo.
‘Vero! Ma mi piace essere così! A proposito il completino lo prendo’ così faccio impazzire anche mio marito stasera!’.

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