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Racconti sull'Autoerotismo

Il parto anale

By 28 Febbraio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Dal Cap. XXVIII dell’Enciclopedia del sesso del XXI secolo, Tomo I, “Passioni semplici” (*) (**)  

(*) Attenzione: l’attività descritta nel presente capitolo può avere effetti collaterali anche gravi, pertanto se ne consiglia l’esecuzione sotto stretto controllo medico. Possibili effetti indesiderati possono insorgere in caso di scorretto svolgimento o in presenza di patologie pregresse, e possono riguardare stipsi, infiammazione anale, prostatite, cefalea, dolori addominali, dispepsia, stomatite, incontinenza.

(**) Per le caratteristiche e le modalità descritte nel prosieguo, l’esecuzione di questa Passione è indicata per i soli soggetti di sesso maschile. Non esistono sperimentazioni specifiche su soggetti di sesso femminile, per i quali non se ne conoscono né gli effetti né le conseguenze e pertanto se ne sconsiglia l’esecuzione.

 

Questa Passione è caratterizzata dalla meticolosa preparazione di cui necessita, ricambiata tuttavia da un orgasmo tanto intenso quanto travolgente, il quale ripagherà sicuramente dell’impegno profuso nella sua realizzazione.

Per prima cosa il lettore che vorrà cimentarsi in tale impresa abbia l’accortezza di seguire un regime alimentare molto asciutto nei 2-3 giorni che precedono l’esecuzione dell’esercizio (4-5 o anche più in caso di stipsi o stitichezza cronica). Si consiglia all’uopo di seguire un’alimentazione a base di riso, patate, mele, banane, oltreché di assumere una certa quantità di fermenti lattici vivi, allo scopo di rendere le feci quanto più solide possibile. Si richiede di astenersi dal defecare durante tutto il periodo della preparazione, pena l’annullamento degli sforzi fin qui protratti e la necessità di cominciare daccapo la preparazione.

Lo scopo di questa fase preparatoria consiste nella produzione di un fecaloma, o tappo fecale, che vi consentirà l’accumulo di feci nella quantità necessaria all’esecuzione della Passione, che avremo modo di illustrare più avanti.

Già nei primi giorni della preparazione il lettore si sentirà gonfio, avvertirà la necessità di liberarsi ma allo stesso tempo se ne sentirà impedito dalla consistenza del materiale che ne ostruisce il passaggio.

Allo scopo di favorire il trattenimento delle feci, si consiglia di cimentarsi periodicamente, e per non più di due volte al giorno, nel seguente esercizio.

Sedetevi sull’asse del water come se vorreste evacuare, a pantaloni e mutande calate, ed iniziate a manipolare il vostro membro fino a far sì che raggiunga la usuale consistenza che precede l’amplesso. Fermatevi quindi e rilassate i muscoli anali come nell’atto prima di defecare ma quando ne sentirete lo stimolo, prendete subito a masturbarvi fino a portarvi in sulla soglia dell’orgasmo, ciò che farà si che lo sfintere anale si restringerà impedendo il passaggio delle feci.

Questo esercizio, oltre ad essere utile per aiutarvi a trattenere la preziosa materia oggetto dell’esercizio, vi sarà utile quale attività preparatoria all’esecuzione finale dell’esercizio stesso, come vedremo oltre.

 

Arrivati alla data ed all’ora prefissati, abbiate cura che nulla possa venire a disturbarvi durante l’esecuzione dell’esercizio. Provvedete pertanto a staccare il telefono, annullare tutti gli impegni, mettete su un po’ di musica rilassante e sedetevi sull’asse del water. Allo scopo di massimizzare gli effetti dell’esperienza, vi consigliamo di denudarvi completamente, in modo da sentirvi liberi da qualsivoglia intralcio. I più smaliziati potranno fare uso di riviste, film o racconti, ma per una corretta esecuzione, almeno per le prime volte, si consiglia di non far uso di alcunché ma di concentrarsi sulle proprie sensazioni, al fine di controllare al meglio il processo orgasmico.  Consigliamo, per i patiti della pulizia, di indossare un condom ad erezione in atto, in modo da contenere il seme all’atto della fuoriuscita e potersi quindi concentrare nell’esecuzione della Passione.

Come avete fatto per gli esercizi preparatori, portate il vostro pene alla consistenza desiderata, quindi rilassate i muscoli anali e provatevi a sentire il tappo fecale che trabocca dall’ampolla rettale e che preme per uscire, facendo però attenzione a non anticipare il momento dell’evacuazione.

Se avete eseguito attentamente quanto prescritto, le feci premeranno per uscire, tuttavia troveranno ad ostacolo un tappo di materia fecale che ne ostruisce il passaggio. Il vostro impegno dovrà allora essere profuso a fare in modo che la loro uscita sia sincronizzata con il raggiungimento del vostro orgasmo, il che ne amplificherà enormemente la durata e l’intensità, donandovi sensazioni difficilmente raggiungibili diversamente.

Prendete quindi a masturbarvi e qualora aveste perso parte dell’erezione sbrigatevi a riacquisirla: per il corretto andamento dell’esercizio è necessario mantenere costante la consistenza del membro, pena il pericolo che possiate liberarvi prima che sia giunto il momento.

Durante la stimolazione del membro, sentirete naturalmente i muscoli anali restringersi ed irrigidirsi. Aiutandovi quindi con l’intensità della spinta della materia che preme per uscire, senza fermare la stimolazione penica, adoperatevi nello spingere le feci verso l’esterno, dosando l’intensità della spinta e delle stimolazioni in modo da scongiurare da un lato l’orgasmo, e dall’altro la possibilità di una evacuazione prematura.

L’esercizio è molto importante in questi casi e vedrete che già dopo un paio di sessioni sarete in grado di controllare a dovere i vostri sfinteri, traendone ben ampio piacere. Taluni infatti trovano tanto piacevole questa fase preparatoria da protrarla ben oltre il suo naturale periodo di esecuzione, ovviamente variabile da caso a caso.

Quando sentirete che, benché compresso, l’ano sta iniziando a dilatarsi sotto la pressione della materia fecale che preme -cosa che potete controllare, per esempio, introducendo una mano con un pezzetto di carta igienica a contatto con la zona anale- è allora giunto il momento apice dell’esercizio.

Cercando di non perdere l’erezione, quindi, date una o più spinte pelviche più forti delle precedenti, in modo che le feci attraversino di qualche centimetro il dotto fecale. Se avete seguito correttamente le istruzioni riguardo alla dieta da seguire, l’escremento si presenterà a forma affusolata, di una consistenza piuttosto marcata e, avrete modo di sperimentarlo a latere, con un diametro di tutto rispetto, che si rifletterà sulla dilatazione del vostro ano.

A questo punto interrompete immediatamente le spinte e manipolate con decisione il vostro membro fino a raggiungere l’apice del piacere, avendo cura nel contempo di astenervi da qualsiasi contrazione anale, pena il trancio prematuro del pacco fecale, che pregiudicherebbe irrimediabilmente il vostro diletto.

Anche in questa fase i tempi del coito potranno essere dettati dall’esperienza oltre che dal livello di parossismo in atto; se da un lato infatti la stimolazione del membro potrà rivelarsi quanto mai appagante, anche in virtù dell’estrema dilatazione anale cui si è soggetti, è pur vero che risulta estremamente difficile sottoporsi alle suddette stimolazioni evitando nel contempo di contrarre l’orifizio anale, il che, lo ribadiamo, pregiudicherebbe il corretto svolgimento della Passione. Cionondimeno, una dieta rigorosa, unita ad una matura consapevolezza dei propri sfinteri, risulterà di ampio aiuto al raggiungimento del pieno controllo dell’esercizio, nonché di vertici di assoluto piacere.

Quando le contrazioni dell’orgasmo inizieranno, una serie di spinte involontarie interesseranno la zona perineale. Il vostro ano si contrarrà ritmicamente e con forza attorno al fecaloma che risiede in parte fuori e in parte dentro di voi. La parte che volge all’esterno contribuirà a mantenere l’ano fortemente dilatato mentre la parte all’interno premerà contro la prostata, amplificandone il piacere (“come un membro che vi penetri fin nelle visceri”, come taluni suggeriscono).

Può capitare, talvolta, che l’intensità delle contrazioni sia tale da tranciare il prezioso frutto a metà. Questa è un’evenienza non rara che taluni tuttavia apprezzano, descrivendo l’esperienza come piacevole in quanto, a causa delle contrazioni residue, la materia intrappolata viene spinta di nuovo verso l’interno, donando all’organismo ospite una sensazione di profonda penetrazione. Di contro, i soggetti che non sperimentano la rottura dell’escremento, descrivono di una sensazione di dilatazione piena, completa, che accompagna anche nella fase di ripresa dall’acme del piacere; alcuni di costoro, infatti, constatando con piacere l’integrità dell’oggetto che collega il profondo dei propri visceri col mondo esterno, si cimenta nel manipolare quella strana appendice, volendo con l’aiuto di opportune protezioni, in modo da stimolare ulteriormente la propria voluttà.

Lasciamo al lettore ampia facoltà di provare e di sperimentare, avvertendolo degli effetti collaterali che verosimilmente potrebbero verificarsi negli immediati postumi dell’orgasmo. Vittima dell’eccessivo trattamento, infatti, la zona perianale potrebbe diminuire rapidamente di sensibilità; potreste perdere temporaneamente l’uso dello sfintere  anale, il che vi provocherebbe la temporanea incapacità di trattenere o spingere fuori i residui escrementizi intrappolati nell’ampolla rettale, con la necessità, in quest’ultimo caso, di provvedere manualmente. Alcuni esecutori, invero, hanno segnalato l’esigenza di una ulteriore seduta masturbatoria per provvedere alla corretta evacuazione, mentre altri hanno riferito di aver fatto ricorso a piccoli clisteri evacuativi o lavaggi anali. Ciò comunque a nostro avviso non osta alla realizzazione di quella che tra le passioni semplici è reputata la più intensa ed appagante.

 

 

 

 

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