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Racconti sull'Autoerotismo

Il Sogno

By 23 Agosto 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

IL SOGNO

Riccardo si avvicina e chiede il mio nome, come se non ci fossimo mai visti, io non gli faccio domande e mi presento. La confusione all’interno del bar è tantissima, la musica assordante mi impedisce di distinguere le voci delle persone. Mi porge un pezzetto di carta con scritto qualcosa, io so che c’è scritto il suo nome, ma anche tenendolo davanti agli occhi non riesco a leggerlo. Mi afferra per una mano e mi porta via, mi sento follemente attratta da lui. Senza aver attraversato porte o stanze ed avendo mosso solamente qualche passo, siamo gia arrivati, chiusi nel bagno del bar. Mi metto cavalcioni sopra le sue gambe, non so bene in che posizione lui sia o dove si sia seduto, mi sento penetrata ed inizio a godere come non mai, finchè un’intenso calore al basso ventre mi fa perdere coscenza della situazione, gia di per sè molto confusa. Il calore diventa sempre piu intenso fino a trasformarsi in estremo godimento, poi,improvvisamente, tutto si fa buio.
Il buio è quello della mia camera, mi rendo conto di essermi svegliata, era solo un sogno. Allungo una mano fino a premere l’interruttore della luce. Accesa la luce mi siedo sul letto, i gomiti sulle ginocchia e le mani a reggere il viso, mi strofino gli occhi per svegliarmi un pò.
mormoro sotto voce. Guardando in basso noto un’alone scuro sulle mutandine celesti, l’orgasmo e le contrazioni del sogno non erano reali, ma dovevo essermi eccitata molto. La gola secchissima mi obbliga ad andare a bere un bicchiere d’acqua, così mi alzo e mi avvio verso al cucina. Nel silenzio della notte si ode solo il caratteristico rumore di passi dei miei piedini nudi sul granito gelido. Arrivata davanti al lavandino mi verso un bicchiere d’acqua, bevo. Dissetata chiudo gli occhi e chino il capo in avanti, poi li riapro; l’alone sulle mutandine è piu evidente alla luce della cucina, poso il bicchiere. La manina destra scivola pian piano tra le gambe fin dentro gli slip. Sono ancora molto eccitata e non posso fare a meno di cominciare a strofinare il palmo della mano sulla mia passerina che torna subito bagnatissima. Strofino più forte e più velocemente, ripensando al sogno di poco fa la mia eccitazione cresce, i miei piedini si mettono sulle punte e chino la testa all’indietro in una sorta di trance, mordo con forza il mio labbro inferiore. Un’idea blocca la mia mano, questa notte mi voglio divertire; la tiro fuori dalle mutandine e mi dirigo in bagno. Mi chiudo a chiave, sfilo gli slip che lascio in mezzo alla stanza e mi metto cavalcioni sul bidet, mentre aspetto che arrivi l’acqua calda continuo a strofinare con forza. Appena l’acqua si fa più tiepida aumento la pressione del getto e lo dirigo verso il clitoride. Una miriade di brividi ed emozioni mi intasano il cervello salendo su per la schiena, aumentano con l’aumentare della pressione e della temperatura dell’acqua. Sposto il getto un po piu in basso, si fa spazio con prepotenza tra le labbra della mia farfallina, lo sento invadermi come Riccardo nel sogno. Metto del sapone sulla mano ed inizio a strofinare con forza il clitoride che diventando sempre piu duro riporta la mia fantasia all’interno del bar, chiudo gli occhi e mi lascio trasportare, ho la pelle d’oca. Quel calore che avevo percepito nella mia mente inizia a farsi reale, continuo a strofinarmi con forza, diventa sempre piu intenso… mi sento attraversata da un fiume, un fiume in piena che dalla mia anima scorre per la via tra le mie gambe…un mugolio esce dalle labbra chiuse e le dita dei miei piedi si chiudono su se stesse. Rimango qualche secondo senza fiato, poi riapro gli occhi, una sciquata veloce, chiudo l’acqua, mi asciugo e mi rimetto le mutandine. Mi siedo per terra ed abbraccio le mie gambe tenendo la testa fra le ginocchia, sono felice e rilassata, mi gira la testa. Torno a letto e, con un sorriso rilassato sul viso ed abbracciata al cuscino, torno a sognare.

Beatrise

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