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Racconti sull'Autoerotismo

La bella ed il perverso

By 1 Luglio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

LA BELLA ED IL PERVERSO

Un fiotto caldo di sperma.Imperioso,inarrestabile,imprevisto.
L’osservò fuoriuscire dal proprio glande mentre un sospiro roco di piacere a malapena trattenuto sibilava tra i denti trovando la via per uscire dalle mascelle serrate per lo sforzo,inutile,di trattenersi.
Il seme.bianco e denso,schizzò sulle maioliche azzurre del bagno e sulle piastrelle del pavimento blu marino senza che l’uomo pot&egrave impedirlo.
Poi rapido com’era giunto il raptus si placò e l’uomo cercò di ricomporsi,di ritrovare una parvenza di umana compostezza.Non poteva permettersi errori,aveva poco tempo e ancor meno margine di manovra.
Presto lei l’avrebbe chiamato,lo avrebbe cercato,si sarebbe sincerata che tutto andasse bene e lui non poteva uscire dal suo bagno lasciando quelle evidenti tracce;doveva far sparire il ‘corpo del reato’ così si chinò e pulì tutto con il fazzoletto di carta che non buttò nel water ma s’infilò in tasca.Sorrise tra sé, la lettura di tanti thriller gli aveva in fondo insegnato ad essere prudente, meglio portare via con sé ogni traccia e sbarazzarsene lontano da lì.
Udì la sua voce provenire dalla sala e rispose che sarebbe tornato di là in un istante’.. nel frattempo la sua mente di nuovo lucida riandò a quegli ultimi minuti precedenti e avvertì nuovamente quel brivido lungo la schiena e quel fremito di voglia nei pantaloni.
Roberto adorava masturbarsi, lo faceva da anni da quando ne aveva undici e con il passare del tempo naturalmente aveva affinato la propria tecnica ma quando,in rare occasioni,con la fantasia si riscopriva a pensare a situazioni particolari con donne speciali, allora la masturbazione assumeva i toni dell’arte.
Deborah lo eccitava come mai una donna era riuscita in precedenza.Nemmeno le star del porno o le dive nostrane del mondo dello spettacolo lo coinvolgevano tanto essì che con il pensiero le aveva ‘ripassate’ tutte più di una volta ma lei’Deborah era il suo chiodo fisso, il suo sogno proibito, la sua passione folle che lo divorava ogni giorno.
Per lei era disposto a fare qualunque cosa e almeno un paio di volte al giorno si masturbava pensando a quella che per lui assurgeva al ruolo di Dea.
Da collega di lavoro ne era diventato prima amico e poi confidente, lei gli voleva bene come ad un fratello ma era del tutto all’oscuro delle voglie perverse e delle fantasie lascive di Roberto.
Mentre si lavava il viso e le mani e cercava nello specchio di assumere nuovamente un’espressione di normale tranquillità Roberto rivide il momento del suo primo incontro con Deborah.
In ufficio un lunedì mattina”
Lei era impacciata come lo sono tutti i neoassunti del mondo ma lo era in un modo così dolce e sensuale che immediatamente Roberto ne fu rapito.
Deborah indossava una minigonna blu scuro con spacchetti laterali che a prima vista e indossata da altre donne forse sarebbe stata giudicata troppo ardita o l’avrebbero etichettata come una ragazza ‘facile’ ma,abbinata ad una camicetta bianca ed una giacca in tinta con la gonna,in realtà la rendevano attraente e per nulla volgare.
La sua aria timida,riservata ma pronta a sciogliersi in un sorriso di una dolcezza infinita con quel nasino all’insù che si arricciava in modo delizioso ogni volta che sorrideva alle battute avera immediatamente colto l’attenzione di Roberto.
Lui amava le belle donne e Deborah era tra queste:non aveva molto seno, forse una seconda, ma in compenso era alta almeno 1,72 mt e snella e,cosa decisiva agli occhi di Roberto,aveva due gambe da favola che,grazie al cielo, non nascondeva anzi valorizzava non minigonne sexy che la rendevano affascinante.
In breve tempo divennero amici e da parte di lei in modo assolutamente sincero; non che Roberto non volesse bene a Deborah anzi’. Solo che nel profondo del proprio animo il demone del sesso lo spingeva irrimediabilmente a fantasticare su di lei e quasi da subito scorpì che masturbarsi in suo onore lo eccitava come mai prima d’ora.
Roberto viveva per i momenti in cui la incontrava in ufficio e nei mesi seguenti si ‘nutriva’ di quegli spiccioli, di quegli attimi rubati grazie alle distrazioni di Deborah.
L’estate naturalmente era la sua stagione preferita.
Deborah come tutte le donne si toglieva gran parte di quegli orpelli che la ricoprivano e mostrava porzioni di quel corpo sensuale e stupendo per la gioia di tutti ma soprattutto per la goduria di Roberto che gustava ogni mattina come un bambino attende di scartare i doni di Natale.
Vederla arrivare era per lui una gioia.
Feticista e perverso nel midollo Roberto ne osservava i dettagli ripromettendosi poi di darsi un grande piacere più tardi al sicuro ed al riparo da occhi indiscreti tra le mura di casa.
D’estate Deborah amava calzare sandaletti con il tacco e l’allacciatura intorno al collo del piede che avrebbero fatto la gioia dei feticisti più accaniti; lei poteva contare su un paio di piedini assolutamente splendidi,curati e piccoli:solo il 37 considerando l’altezza uno sballo!
Le gambe nude e sempre abbronzate provocavano in Roberto erezioni trattenute a stento ed una volta a casa getti di sperma quasi avesse un idrante tra le gambe.
Grazie ad un’abile parlantina Roberto era,nel corso dei mesi,riuscito ad entrare sempre più in confidenza con Deborah e l’accompaganva spesso a prendere il caff&egrave al bar o nelle passeggiate durante la pausa pranzo.
La donna (31 anni) amava quella compagnia e si apriva raccontando di un matrimonio che dopo undici anni scivolava sui binari della noia ma purtroppo per Roberto lei si mostrava sempre fedelissima al marito.La cosa non lo turbava più di tanto in quanto da buon voyeur e perverso segaiolo per lui era importante essere comunque ‘penetrato’ nella vita di Deborah e il poterla ‘scopare’ ogni giorno con il pensiero lo eccitava quasi quanto la possibilità remotissima di farlo sul serio.
Nelle pause caff&egrave benediva gli istanti di distrazione della donna che lui faceva anche in modo di provocare con astute diversioni; poteva così gettare fugaci ma assolutamente appaganti occhiate nella scollatura di lei alla ricerca delle coppe del reggiseno; la sola vista delle spalline nere lo eccitava e vedere qualcosa in più nella scollatura lo faceva impazzire.
Deborah nella sua innocenza non si accorgeva di niente e Roberto godeva selvaggiamente nel sentirsi un maiale che abusava dell’innocente fiducia che l’amica gli conferiva.
Un giorno approfittando di una serie di battute particolarmente indovinate aveva indotto la donna a prendergli al mano ed a passarsela sulla parte bassa della gamba quasi in prossimità della caviglia.Deborah ridendo stava dicendo a Roberto che gli uomini dovevano ritenersi fortunati a non essere costretti a sottoporsi alla tortura della depilazione e lui di rimando aveva insinuato che lei lo facesse di rado tanto il marito non se ne sarebbe accorto.
Deborah cadde ingenuamente nella trappola e per dimostrare invece che lei amava curare con molta attenzione il proprio corpo gli prese al mano e se la fece scivolare sulla caviglia”
Roberto provò all’istante un’erezione spaventosa che dissimulò.
Fece in modo di non toccare quasi nulla con la mano per il resto della giornata e quando fu al sicuro in auto guidò verso casa con una mano sole per annusare il profumo di Deborah rimasto sulla pelle.
A casa si spogliò con furia dei vestiti e per aumentare la propria eccitazione già alle stelle si infilò un vibratore nel culo annusando la mano che aveva ancora il profumo della pelle della donna e gridando il nome di Deborah schizzò sperma sulle lenzuola come il miglior porno attore americano.
Ma tutti questi successi di tappa sebbene lo inorgoglissero finirono con il frustrarlo; Roberto si rendeva conto di non aver possibilità di portarsi a letto Deborah e, sebbene avesse anche pensato di drogarla in qualche modo o di farla bere per poi approfittare di lei, le voleva bene a suo modo e quindi non avrebbe mai acconsentito che il maiale che si nascondeva dentro di lui facesse del male a quella donna meravigliosa.
Tuttavia non poteva accontentarsi e studiava piani tra i più incredibili per arrivare ad appropriarsi almeno dei suoi indumenti intimi.
Roberto sognava ad occhi aperti il giorno in cui avesse potuto impadronirsi del perizoma di Deborah.
Avrebbe rubato, avrebbe, mentito, avrebbe pagato moltissimo per quell’indumento ma non intravedeva nessuna possibilità fino a che”..
Le cose tra Deborah ed il marito andavano maluccio da tempo e sebbene lei non lo avrebbe mai lasciato ora era lui che si prendeva delle libertà e Roberto intravide una possibilità per il suo piano.
Viscidamente fece in modo di farsi invitare a casa da Deborah per una cenetta tra amici solo che appunto gli amici sarebbero stati solo loro due”.
Lei era giù e accolse l’idea di Roberto dapprima con un po’ di titubanza ma poi ebbe la meglio la sua innata dolcezza eppoi l’idea di avere un ospite finalmente la scosse.
‘Preparare una cenetta per qualcuno che finalmente l’apprezza mi farà bene credo’ disse.
Roberto gongolava.
Il suo piano era semplice ma essenziale: avrebbe approfittato della minima distrazione della sua ospite per cercare di intrufolarsi in camera da letto alla ricerca del tesoro”. Un perizomino
nero!!!
Deborah quella sera era uno schianto!
Il solo vederla gli provocava fitte all’inguine e Roberto per un istante pensò di inginocchiarsi davanti a lei e masturbasi senza ritegno come sognava nelle sue fantasie più perverse per poi schizzarle sui piedini ‘. Ma si trattenne.
La sua ospite indossava una camicetta nera di raso scollata a mostrare un décolletée sexy ed invitante, una mini nera ed una giacca leggera aperta di un turchese brillante.Completava il tutto un paio di sandaletti neri con tacco a spillo di almeno 8 cm ed una cavigliera d’oro.Era divina! Si era truccata con cura ed aveva acconciato i capelli con una crocchia da cui scendevano dei riccioli sbarazzini come una nobildonna dell’antica Roma.
La cena e a conversazione furono superlative ma Roberto non smise mai di pensare un istante a come crearsi un’occasione” un istante’ una distrazione gli bastava poco”..
Dopo il dolce e prima che Deborah servisse il caff&egrave Roberto decise che era giunto il momento di passare all’azione:ora o mai più!
Con una scusa si alzò e chiese se poteva usufruire del bagno per lavarsi i denti”
‘Sai Debbie che sono un maniaco dell’igiene pensa che ho sempre con me lo spazzolino.Solo ti chiedo il permesso di scroccare un po’ del tuo dentifricio’
Deborah sorrise
‘Fai pure ci mancherebbe.Io intanto sparecchio e poi ci prendiamo il caff&egrave in terrazza.E’ fresco e ci godiamo il panorama’
Roberto si diresse verso il bagno cercando di farsi venire un’idea su come introdursi in camera da letto alla ricerca del suo sogno proibito e su come procurarselo in un paio di minuti al massimo.Non poteva correre certo il rischio che Debbie lo scovasse con le mani nella ‘marmellata’.
Stava ancora riflettendo sul da farsi mentre si lavava i denti (l’alibi doveva comunque essere inattaccabile) quando con la coda dell’occhio scorse qualcosa”
Non ‘ non poteva essere”
Si girò con una lentezza unica.
Non voleva illudersi che fosse così facile, la delusione sarebbe stata troppo grande.
E invece”..
Lì in un angolo dello splendido bagno ‘..
Benedetta sia a volte la sbadataggine delle donne!
Proprio lì nella sua ovvietà c’era ciò che avrebbe dovuto esserci: la cesta della biancheria sporca.
Accanto alla lavatrice, pronta per il carico.
Roberto lasciò scorrere l’acqua e si lanciò come un cobra verso al cesta.
Non sia mai un colpo di fortuna”.
Sì!
C’ERA!
Per primo vide un reggiseno nero sul quale si tuffò come un assetato che esce dal deserto; aveva il cazzo durissimo e già si sentiva in Paradiso ma poi”.. sotto una gonna ed una camicetta finalmente”.
Un perizomino nero”’ il tanto agognato,desiderato,sognato immaginato perizoma nero di pizzo’.. ridottissimo (dunque aveva immaginato bene lei amava quelli ridotti la porcellina).
Roberto nei suoi sogni più improbabili sperava di impossessarsi di un perizoma nuovo ma uno USATO! Beh questo andava oltre ogni più rosea previsione oltre ogni aspettativa!!!!!
Resistette alla tentazione di odorarlo subito’ se lo avesse fatto sarebbe uscito dal bagno e l’avrebbe violentata ne era certo’
NO!
Doveva trattenersi e poi a casa e nei giorni seguenti si sarebbe masturbato a sangue in onore della sua DEA.
Avrebbe voluto prendere sia il perizoma che il reggiseno ma si trovò costretto a fare una scelta:Deborah avrebbe potuto fiutare il marcio se avesse notato la scomparsa di entrambi mentre magari l’assenza del perizoma sarebbe potuta passare più inosservata.
Così a malincuore rimise il reggiseno nella cesta non prima però di esserselo strofinato a lungo sul cazzo ed essersi masturbato come un pazzo sino s sborrare lì nel bagno come un porco in calore.
Si sentiva bene era come se avesse finalmente violato l’intimità della sua amica’ già il fatto che Deborah lo considerasse il suo Amico lo eccitava ancora di più lo rendeva folle di piacere.
Ripiegò il perizomino che si nascondeva perfettamente nel palmo della sua mano e lo ripone nella tasca dei pantaloni poi,ricompostosi, uscì dal bagno e si diresse verso la veranda.
Deborah era sul dondolo con una tazzina di caff&egrave in mano e sorrideva ”’
Roberto con fare sornione le si sedette accanto e carezzando il perizoma custodito nella tasca le strappò un sorriso facendole i complimenti per l’ottima cena e per la piacevolissima serata.
‘E per il dopo cena che mi attende a casa’ pensò tra sé compiaciuto ma”.. questa &egrave un’altra storia.

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