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Racconti sull'Autoerotismo

La prima PERETTA

By 2 Settembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Brutto vizio il fumo. Io ho iniziato presto, intorno ai 14 anni, per darmi un tono e apparire più grande ed esperto alle ragazzine. Ma giunto ai 40 anni, senza aver mai smesso le sigarette, non riuscivo a respirare più bene e i colpi di tosse erano diventati un martirio. Così ho dovuto smettere per forza e oggi sto decisamente meglio.

Orbene’ chi fuma ben conosce gli effetti ‘lassativi’ della nicotina. Tutti i fumatori potranno raccontarvi che la mattina, dopo la prima sigaretta, corrono in bagno per liberarsi felici del loro carico. Avendo smesso, ero immediatamente diventato stitico. Nessuno stimolo per giorni e stavo cominciando a preoccuparmi seriamente.

Ne parlai con mia moglie, poi col medico. Il medico mi consigliò di evitare lassativi per bocca, perché avrebbero creato assuefazione, ma di provare mezzi meccanici: supposte alla glicerina, microclismi, perette o enteroclismi. Ammisi la mia ignoranza, non avendo mai avuto problemi del genere, e mi feci spiegare dall’efficiente dottoressa (ex fumatrice anche lei) cosa fossero e come si usassero. Spiegò tutto molto dettagliatamente, raccontandomi che anche lei aveva avuto gli stessi miei problemi, che aveva poi facilmente risolto con perette e clisteri. Le dissi che avrei provato anch’io con questi ultimi e notai uno strano sorriso sul suo volto.

Mi recai in farmacia, e chiesi una peretta. La farmacista mi domandò di che misura la volessi ed io già ero in crisi. Misure? Di quante misure esistono? Qual è la ‘capienza’ accettabile? La farmacista, evidentemente accortasi del mio imbarazzo, mi consigliò per una peretta di grandi dimensioni che non richiedeva di essere caricata di liquido troppe volte. Prese lo scatolo ed estrasse la pera: era di gomma arancione, in un unico corpo, con un lungo becco da infilare nell’ano. Ero titubante’. Non mi sarei fatto male?

Ancora una volta la farmacista mi consigliò un gel lubrificante, che mi avrebbe consentito di ‘infilare’ la pera nell’ano, evitando le escoriazioni che la gomma mi avrebbe procurato. Sufficientemente imbarazzato, pagai il dovuto il più velocemente possibile. Dandomi il resto la farmacista mi consigliò di riempire la pera con della camomilla. Ringraziai e scappai via.

Tornai a casa, era ormai sera, ed ero solo perché mia moglie era partita per un breve periodo di vacanza. Nemmeno cenai perché la mia preoccupazione era quella di farmi questa benedetta peretta per liberarmi l’intestino. Preparai la camomilla, la feci freddare fino a farla diventare tiepida, misi il liquido in una bacinella, andai nel bagno, mi spogliai e caricai la peretta. Tutto era pronto, dovevo soltanto prepararmi al trattamento.

Mi spogliai completamente (volevo evitare schizzi) e misi il gel lubrificante sulle mie dita per lubrificare per bene il mio sedere. Per facilitare l’operazione alzai la gamba destra, poggiando il piede sul bordo del lavabo. Ora il mio culo era sufficientemente aperto. Toccai il buco e cominciai a lubrificare tutto intorno. Le sensazioni, dapprima fastidiose e di disagio, stavano trasformandosi in qualcosa di piacevole.

Mentre lubrificavo la parte, ricordavo quando, in gioventù, una delle mie fidanzatine mi fece uno strano trattamento: il massaggio prostatico. Si trattava di stimolare la prostata dall’interno dell’ano. Per far questo era necessario infilare un dito nel culo (il mio) per premere e stimolare questo ‘magico organo’. Ricordo che mi lubrificò a colpi di lingua: leccava ed infilava la punta della sua lingua all’interno del mio culo procurandomi intense sensazioni. Quella volta finì con un pompino, un dito nel culo ed una copiosa sborrata nella bocca di lei.

Stavo eccitandomi perché il mio membro rispondeva alla stimolazione anale. Decisi di osare infilandomi completamente un dito e cominciando una lenta sega con l’altra mano. Mi guardavo nello specchio del bagno ed ero osceno e depravato.

Smisi di carezzarmi il membro’ Il mio sedere era ormai lubrificato, dentro e fuori, ed ero pronto a ricevere il tiepido liquido della peretta. Mi accovacciati sul tappeto del bagno, assumendo la posizione a 4 zampe (qualcuno volgarmente direbbe pecorina). Presi la pera e cominciai la penetrazione con il becco di gomma. Data la lubrificazione, l’inserimento del becco nel sedere fu semplice ed immediato. Cominciai a premere e, velocemente, riuscii a svuotare tutto il contenuto della pera nel mio intestino.

Mentre cominciava una certa motilità intestinale, di nuovo, il mio uccello, si gonfiava e pretendeva attenzioni. Ma volevo fare un buon lavoro” Strinsi il più possibile il sedere e riempii nuovamente la pera di altro liquido. Ancora una volta infilai il becco, spremetti la pera, e riempii l’intestino di liquido. Dunque’. La pera era da 500 cc’ avendola svuotata dentro di me per ben due volte voleva dire che avevo ‘assunto’ una dose da 1 litro.

Resistere ad evacuare stava diventando impossibile. Pertanto mi alzai da terra, mi sedetti sulla tazza e lasciai andare il tutto. Fu un’enorme liberazione di liquido e feci maleodoranti ma ero felicissimo di quello che stava accadendo, non tanto perché stavo sbloccando una situazione che stava facendosi ‘pericolosa’ quanto perché ormai ero definitivamente eccitato. Ancora seduto sulla tazza del cesso cominciai a menarmi il cazzo all’impazzata alla ricerca di un godimento che non tardò a venire. Venni urlando (ero solo in casa) bagnandomi la pancia nuda. Quello che stavo facendo era da depravati ma il godimento era davvero molto grande.

Fu così che volli esagerare’.. nuova peretta, nuova liberazione nella tazza” il tutto ripetuto un paio di volte. Ormai defecavo soltanto acqua ed il mio culo era pulito come quello di un bimbo. Volevo godere ancora”

Pensando alla peretta mi ricordai della grossa pera, usata da mia moglie, per le sue lavande vaginali. Quest’ultima, invece di un becco sottile, ha un becco piuttosto grande ed una punta arrotondata’. Era simile ad un cazzo, non particolarmente spesso, ma sempre un cazzo. In preda all’estasi riempii la pera di mia moglie con la camomilla restante. Questa volta, invece di usare il lubrificante, cominciai a leccare il becco della pera. Stavo diventando matto e i miei freni inibitori erano completamente crollati: stavo simulando un pompino immaginando di leccare un cazzo.

Ero ormai pronto” volevo quel finto cazzo nel culo e volevo godere’ avrei premuto la pera riempiendomi le budella di liquido caldo’

Di nuovo assunsi la posizione alla pecorina e cominciai la penetrazione. Questa volta, date le dimensioni, dovevo gestire la cosa con più attenzione: dapprima, con delicatezza, feci entrare la punta arrotondata (la finta cappella), poi ebbi via libera per una completa penetrazione per tutta la lunghezza del finto cazzo. Era tutto dentro e cominciai a fottermi con la peretta, mentre con una mano mi menavo il cazzo diventato nuovamente duro. Quando spremetti la pera per ricevere il liquido, venni senza controllo sul tappeto del bagno. Il godimento improvviso mi fece rilassare anche lo sfintere, provocando la fuoriuscita del liquido che andò ad imbrattare tutto il mio bagno.

La fatica fu immensa per rimettere tutto a posto e per pulire gli oggetti utilizzati (non volevo che mia moglie si accorgesse che qualcuno usava la sua pera per irrigazioni vaginali). Tutto maleodorava, io stesso ero completamente imbrattato’. Prima di fare una bella doccia, dovetti pulire il bagno con mocio e spugna”

Oggi continuo ad usare la peretta con costanza e accetto con tranquillità e consapevolezza questa mia nuova voglia. Ho sempre fatto sesso liberamente, senza barriere o schemi mentali. Il mio desiderio è quello di trovare una donna che voglia condividere con me questa gioia, che mi aiuti nella peretta e che abbia voglia di farsela fare a sua volta. Vorrei anche provare il clistere, ma ho bisogno di collaborazione’ Se ci sei’. batti un colpo!

Mario
yellowfantasy@gmail.com

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