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Racconti sull'Autoerotismo

La prima volta alla beauty farm

By 9 Giugno 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

1/
Federica, la tua amica di sempre, la quarantenne single, compagna e complice a delle tue ultime avventure ti chiama al telefono nel cuore della sera, al termine di una monotona e stancante giornata di super-lavoro.
‘Non puoi dirmi di no, ho una proposta strepitosa’ esordisce. &egrave sempre stata convincente, specie nei tuoi confronti, e specie negli ultimi tempi. Neanche il tempo di chiederle di cosa si tratta, lei ti anticipa: ‘Salutiamo il mondo e ce ne andiamo in una beauty farm. Un weekend tutto dedicato a noi stesse. Tutto pagato!’.
Una proposta allettante: ma come? Presto chiarito: ci sarà un corso di aggiornamento di quelli più finti che veri, in un prestigioso centro benessere, lei ha accettato, &egrave previsto che vada in coppia, ed ecco fatto.
Proposta accettata, d’altronde non avevi grande scelta: Fede aveva già deciso. E poi, una volta che si può vivere due giorni alla grande, perché non approfittare?
Arrivate nella beauty farm all’orario stabilito, metà pomeriggio. Dall’abbigliamento di Fede si capisce subito che di corsi e riunioni non ve ne sarà nemmeno l’ombra. Pantacollant da aerobica aderente, bianco, sportivissimo; scarpe da jogging; canotta americana con balconcino d’ordinanza; felpina leggera con cappuccio. Tette in bella vista, sederino in su, trucco leggero. Tutto perfetto per il weekend più rilassante degli ultimi anni.
Anche tu hai colto in pieno lo spirito della cosa: hai indossato il top che sai ti dona tanto, i pantaloni che ti stanno su meglio, una bella borsa di quelle larghe e capienti portata a spalla, capelli raccolti a codino, un velo di lucidalabbra e tanta voglia di regalarti il massimo del benessere fisico e mentale.
Prendete possesso della vostra camera, una bella matrimoniale con vista mozzafiato su un mare cristallino, terrazzo ampio, bouganville in piena fioritura dappertutto, ogni comfort possibile. Fede accenna appena alla possibilità di chiedere una doppia, casomai il letto unico potesse crearti fastidio. Decidi di evitare cambiamenti, tanto vi conoscete così tanto a fondo che mai potrebbe nascere alcun malinteso. Tra amiche &egrave facile condividere anche un letto, quando si tratta di dormirci’!
Decidete subito il programma di quel primo pomeriggio di farm: oggi vi dedicherete a una lunga sauna rigenerante, poi cena, quattro chiacchiere in pieno relax e ritorno in camera.
Indossate uno dei bikini che avete portato in valigia: Fede ne ha uno tutto bianco, inconfondibilmente brasiliano; tu hai scelto un due pezzi rosso porpora con alcune applicazioni sulle coppe e sul sedere. Null’altro: solo l’accappatoio della farm e una goccia di profumo. Poi via, giù nella zona riservata al reparto saune.
Ci sono numerose cabine. Date un’occhiata per rendervi conto della situazione. In una c’&egrave già un gruppetto di ragazze giovanissime, tutte magrissime, tutte belle e magrissime: meglio passere oltre, non &egrave il momento delle competizioni tra donne!
Scegliete una sauna vuota, ve ne starete lì, in pace totale, e chiedete alla gentilissima assistente di fare in modo da lasciarvi sole, a meno che non vi siano esigenze diverse.
Il primo quarto d’ora trascorre chiacchierando, entrambe tenendo addosso l’accappatoio, una di fronte all’altra con le spalle appoggiate alla parete di legno. Il caldo comincia a farsi sentire. Raccogli meglio i tuoi capelli con il codino che avevi già prima, vedi Fede che senza esitazioni si libera del suo accappatoio, e fai altrettanto. Restate per un po’ in silenzio, qualche frase accennata di tanto in tanto, ma il relax completo ha la precedenza su ogni altra cosa.
Chiudi gli occhi, riuscendo a rilassarti completamente: un impagabile stato di benessere che avvolge ogni angolo del tuo corpo e si estende fino alla tua mente, finalmente sgombra da ogni ansia e da ogni pensiero.
Passa qualche minuto, riapri gli occhi. Nel vapore, divenuto leggermente più intenso, non riesci più a scorgere il bianco del bikini di Federica. Non può essere andata via, pensi. Guardi meglio, e ti accorgi che la tua amica &egrave ancora lì, ma si &egrave liberata del suo costume, che ha lasciato cadere sul pavimento della sauna. Lei &egrave lì, distesa quasi totalmente sulla panca di prima, con gli occhi chiusi, in silenzio.
Un desiderio imprevedibile e sorprendente si fa spazio nella tua mente. Non lo fai da tanto, hai sempre pensato che anche per quello ci vuole il momento giusto, non va sprecato. Slacci il tuo reggiseno e lo appoggi accanto a te. Appoggi la testa all’indietro, contro la parete della sauna, per trovare la posizione di massimo relax. Alzi la gamba sinistra poggiando il tallone sulla panca. Guardi di nuovo la tua amica, e la vedi ancora lì, ad occhi chiusi, quasi assente.
Lasci scivolare la tua mano destra sullo slip del tuo bikini. Sarà l’effetto di quel caldo benefico, ma avverti una temperatura particolarmente surriscaldata, e la toilette intima che hai fatto la sera prima ti consente di avvertire già il tocco delle tue dita, nonostante il costume.
Lo scosti, tenendolo su un lato con la sinistra. Il medio e l’anulare della destra sfiorano con decisione, con lentezza e con esperienza le parti bagnate al centro delle tue gambe. Hai il clitoride ingrossato, sembra quasi uscire fuori, offrirsi al tuo tocco delicato. Lo tieni tra il pollice e l’indice, lo stringi un po’, senti piacere ma lo lasci. Hai voglia di farlo con tutta calma, non c’&egrave fretta, almeno stavolta.
Chiudi gli occhi, e le tue dita cominciano un audace massaggio, a volte restano all’esterno, a volte insinuandosi fin dentro la tua passerotta. Ti piace, ti piace davvero. Forse stavolta ti piace di più delle altre, sarà perché lo stai facendo in un posto nuovo. Di solito ti metti comoda nella tua vasca da bagno, al riparo da occhi indiscreti, ti isoli dal mondo esterno, metti un po’ di musica di sottofondo, un buon bagnoschiuma profumato e tanta acqua bollente per accogliere il tuo corpo dalle forme generose. Dura sempre molto, forse perché l’acqua rallenta il piacere, chissà. Per un attimo pensi che stavolta dovrà durare ancor di più, dovrà essere davvero ‘super’.
Altre volte, meno frequenti, ti &egrave scappato di farlo a letto. Ti ci sei infilata nuda e hai tirato su il lenzuolo a proteggere il tuo corpo. Una volta, una sola, l’hai fatto di fronte al tuo uomo. &egrave stato un giochino provocante, con la complicità di un po’ di alcol e la compagnia giusta. Tu di fronte a lui, lui di fronte a te. Nudi e seduti su due comodi divani. Quella volta l’hai fatto tra mille risate, &egrave stata una cosa più divertente che appagante, condita da un po’ di imbarazzo pian piano scomparso.
La tua mano continua lentamente il suo massaggio, mentre tu hai ripercorso quelle esperienze. Lo hai fatto sempre con piacere, con gusto, mai in modo frettoloso o inappropriato, e ne sei contenta. E anche il posto che ti accoglie adesso &egrave un luogo ideale per farlo. E ti sta venendo bene, a giudicare da ciò che senti sotto e dentro di te.
Immersa in questi pensieri e intenta in quel massaggio così particolare, non ti accorgi che nel frattempo Federica &egrave venuta a sedersi affianco a te, e sta facendo esattamente la tua stessa cosa. Ti alzi, lasci cadere a terra il tuo slip e ti risiedi. Ti sistemi di lungo sulla panca, fianco alla parete. Anche Fede cambia posizione, e vi ritrovate schiena contro schiena, l’una appoggiata di spalle contro l’altra. ‘Staremo più comode’ pensi tra te e te: niente di cui scandalizzarti né di compromettente o sgradevole. 2/
Trascorrono alcuni minuti, fino a che la prima parte di quel giochino non raggiunge la sua piacevole conclusione.
Poi, Federica si alza, tu la segui. Prendete due ampi asciugamani per coprirvi e uscite dalla sauna. La tua amica saluta carinamente la gentile assistente. Noti un velo di malizia nello sguardo della ragazza. Intuisci qualcosa: ti giri verso la sauna, vedi che la porta ha una finestrina. Per un attimo ti chiedi se abbia visto qualcosa. Ma Fede &egrave già in fondo al corridoio, l’ascensore vi aspetta, non c’&egrave tempo per queste domande.
Tornate in camera, avete deciso di saltare la cena, una volta almeno. Solo frutta per stasera. Prima, optate per una doccia tonificante. Fede &egrave la prima, tu ti distendi sul letto in attesa del tuo turno. La tua amica entra in bagno, apre l’acqua calda, poi torna in camera. Scioglie il nodo del suo asciugamani, la vedi per la prima volta da vicino e noti che &egrave davvero procace, nonostante nessuna delle due abbia più vent’anni.
Dopo un po’ Fede ritorna. Tocca a te. Nell’attesa ti sei un po’ assopita, il relax inizia a far effetto. Entri in bagno. La cabina doccia &egrave accogliente, ampia, tecnologica: panca per sedersi, getti d’acqua per ogni gusto, idromassaggio, musica di sottofondo. Entri e ti siedi. Noti che il sedile della panca può essere sollevato. Apri quel vano e stenti a credere ai tuoi occhi: almeno una dozzina tra stimolatori, vibratori e altri oggetti che neanche sai a cosa servano.
Per l’ennesima volta ti sorprendi a pensare e fare cose che mai avresti detto, in altri momenti. La porta l’hai socchiusa, Fede &egrave di là a guardare la tv. Resti un minuto sotto il getto d’acqua calda, poi la tentazione &egrave più forte del pudore: alzi di nuovo il sedile, ne prendi uno, richiudi e ti siedi.
Per un attimo lo guardi: non l’hai fatto apposta, ma hai scelto quello giusto. &egrave lungo, grosso, diritto. Color rosa acceso. Chiudi gli occhi, ti lasci andare nuovamente. Seduta, a gambe aperte, te lo spingi subito dentro. Piano, un po’ per volta. Poche spinte ed &egrave già tutto dentro, fino in fondo. Lo lasci lì per qualche istante, e cominci a muoverti piano, cercando una posizione di massimo piacere. Poi lo riprendi, e torni a spingertelo dentro con decisione sempre crescente, dapprima con entrambe le mani. Chi l’avrebbe detto? Ti piace moltissimo, quasi quasi ti rammarichi di non averne comperato mai uno. Ma non avresti mai trovato il coraggio di farlo.
Vai avanti per parecchio, hai sempre avuto una ‘durata’ strepitosa, per la gioia dei tuoi uomini. I vetri della doccia sono quasi del tutto appannati e tu ormai sei in un’altra dimensione. Neanche t’accorgi che Fede entra più volte in bagno. Lo capirai solo alla fine, uscendo dalla doccia, quando vedi un altro di quegli aggeggi sporgere dalla tasca dell’accappatoio della tua amica. Ma, ancora una volta, non &egrave il momento di farsi troppe domande. Ti asciughi, e torni in camera. A letto, dove Fede sta già dormendo. 3/
Notte di sonno profondo, il clima &egrave quello giusto, il corpo &egrave già abbastanza rilassato. Due amiche per la pelle, rifugiatesi in una beauty farm al riparo dal resto del mondo, addormentate in un comodissimo letto di una camera accogliente e un po’ ‘minimal’.
La notte scorre lenta, un leggerissimo soffio di vento muove la tenda chiusa dinanzi al balcone lasciato aperto. Dormite comode, addosso solo un lenzuolo che durante le prime ore dell’alba scivolerà via quasi del tutto. Una sola volta ti svegli per un bicchiere d’acqua. Nell’alzarti, ti volti e guardi Federica: supina, tette in alto e quasi per niente cadenti, le gambe leggermente sollevate, il corpo appena illuminato dalla poca luce che proviene dall’esterno. Restio a guardarla per qualche istante, e pensi che quella scena di voi due adagiate su quel letto avrebbe fatto la gioia di qualunque uomo: due quarantenni piacenti, tutte intente a regalarsi ogni genere di ristoro fisico, distese in un unico letto, belle e generose come madrenatura le ha fatte’
Il mattino dopo sveglia libera. Aprite gli occhi passate le 9, come poche volte oramai succede nelle rispettive vite di tutti i giorni. Restate un po’ nel letto a chiacchierare del più e del meno, a scherzare sull’esperienza ‘appagante’ che state vivendo, ad ammiccare su ciò che &egrave successo la sera prima nella sauna prima e nella doccia poi. Tu sei distesa, supina, mani dietro alla testa, caviglie incrociate. Federica &egrave seduta, schiena poggiata alla spalliera del letto, busto un po’ rivolto verso di te, per metà appoggiata sul gomito. Quella posizione determina una una situazione insolita: ogni volta che alzi gli occhi verso l’altro per rivolgerti a lei, ti ritrovi a dover raggiungere il suo sguardo ‘scavalcando’ i suoi seni, generosi come i tuoi. Quante cose strane, quante situazioni sorprendenti, quanti pensieri inconfessabili in questa breve incursione nella farm!
Decidete che la mattinata sarà dedicata a una ricca ma salutare prima colazione, nessuna di voi rinuncerebbe ai piaceri della gola. Poi, sosta obbligata nella sala massaggi.
Alla reception chiedete informazioni sul tipo di massaggi praticati nella farm, sul personale qualificato che li effettua, sulle tecniche usate, sul numero di sedute necessarie. Vi spiega tutto una gentile receptionist, meno giovane del resto del personale (una vostra coetanea, alla quale potete così porre anche qualche domanda un po’ più personale). Dopo la rapida chiacchierata, prenotate una sessione di due massaggi a testa: ‘Pacchetto Privilege’, senza badare a spese, visto che sarà tutto pagato da altri! Ve l’ha proposto la receptionist, Patrizia, una bella donna, cinquanta anni portati benissimo, assicurandovi che il ‘Privilege’ &egrave il top della loro offerta di trattamenti rilassanti. Non specifica altro, vi invita a fidarvi di lei, siete considerate tra la clientela migliore della loro struttura.
Ore 11,10. Mentre siete sedute in giardino a conversare, come sempre, del più e del meno, una gentile ragazza vi si avvicina e vi invita a seguirla: la vostra sessione ‘Privilege’ sta per cominciare. Vi fa strada in una saletta, nell’area massaggi. Vi indica due armadietti, potrete riporci tutte le vostre cose, vestiti compresi, visto che morbidi asciugamani vi accompagneranno nelle prossime due ore. Una volta riposta ogni cosa, sarà lei stessa con grande gentilezza e garbo a porgervi i teli nei quali potrete avvolgervi.
Vi fanno accomodare in una sala più grande, poca luce diffusa, musica appena appena percepita in sottofondo, un gradevolissimo profumo proveniente da quattro grandi fasci di fiori contenuti da altrettanti vasi in stile etnico, disposti ai quattro angoli della sala.
La ragazza vi indica i due lettini, lasciando a voi scegliere dove sistemarvi. Federica si avvia verso quello alla vostra sinistra, tu raggiungi sull’altro. L’assistente si avvicina a Fede, con il solito garbo le snoda il telo di spugna prendendolo con sé, la invita a sdraiarsi sul lettino, e infine le poggia l’asciugamani sui fianchi, ripiegato, a coprirle le sue parti intime. Fatto ciò, resta alcuni istanti a dirle qualcosa a voce molto bassa, tenendo una mano poggiata sulla pancia della tua amica. Noti la scena, così come noti che, seppur con grande discrezione e professionalità, la ragazza non ha evitato di ammirare più d’una volta il corpo di Fede. Per un attimo pensi che sia il caso di anticiparla: i contatti troppo ravvicinati con una sconosciuta non ti sono mai risultati graditi più di tanto. Ma tra il pensiero e l’azione, specie in una situazione così rilassante e rallentata, passa qualche istante in più del solito, e l’assistente &egrave già davanti a te. Ti aiuta a togliere l’asciugamani, tu scivoli subito sul lettino in modo che ti ricopra al più presto almeno la passerotta. E in effetti la ragazza lo fa subito, forse anche avendo capito il tuo imbarazzo. Si sofferma anche con te, e ti dice che affianco a te c’&egrave un ripiano con una mascherina di stoffa per gli occhi (come quelle che si usano per dormire di giorno), due auricolari se avrai voglia di isolarti dai rumori e dell’acqua per dissetarti quando ne avrai bisogno.
Poi, l’assistente torna al centro della sala e si rivolge ad entrambe spiegandovi le successive modalità. Potrete affidarvi completamente alla farm, oppure scegliere il vostro massaggiatore personale tra più opzioni: un uomo, bianco o di colore; una donna, europea, orientale o di colore; un transessuale (non l’avresti mai immaginato!), corpo di donna con membro decisamente maschile; una coppia di uomini o di donne, scelte tra le medesime tipologie.
Federica opta decisa per una coppia di uomini, uno bianco e uno di colore, specificando con una risata che li vorrebbe ‘statuari’. Tu resti un po’ di più a pensarci: vuoi provare il meglio, e due soli uomini sarebbero una scelta troppo scontata. Il trans, un maschio con le fattezze femminili, ti intriga, almeno per quella curiosità che ti ha sempre contraddistinto, ma non hai il coraggio di sceglierlo. Pensi che una coppia, uomo e donna, sia la soluzione migliore: la grazia e la delicatezza femminili, come nelle tante sedute dalla tua estetista; la forza e la carica erotica maschili, per volare un po’ con la fantasia.
Prima di andare via, l’assistente vi chiede se preferite che i vostri lettini restino isolati l’uno dall’altro. In questo caso, farà scendere un telo bianco a dividere in due quella sala; un telo che lascerà intravedere unicamente le sagome di chi sarà dall’altra parte. Tra voi due non c’&egrave imbarazzo, anzi la confidenza da sempre &egrave di casa. Per di più, avete tutti i modi per isolarvi, durante il massaggio. Quindi, decidete di lasciare tutto così com’&egrave. La ragazza vi ringrazia, vi saluta e vi assicura che le successive due ore saranno il vostro nuovo, indimenticabile paradiso. 4/
Prima che inizi ogni cosa, trai un gran sospiro: hai voglia di godertelo fino in fondo, quel massaggio, dovrà davvero farti un gran bene, speri molto di poter toccare il cielo con un dito.
Al contrario della tua amica, indossi la mascherina copri-occhi: tutto dovrà accadere restandotene al buio, ad occhi chiusi, di modo che la tua mente si allontani il più possibile dai tuoi soliti mille pensieri.
Attendete i quattro terapisti da un momento all’altro, anche con un bel po’ di impazienza. Trascorrono cinque minuti. Poi dieci, venti, mezz’ora. &egrave una cosa surreale: siete lì per un massaggio, vi hanno fatte preparare con grande attenzione, vi hanno fatto mettere comode, a pancia in giù, su quei lettini, vi hanno fatto scegliere il genere di massaggiatori che si prenderanno cura di voi’ eppure nulla, nessuno ancora che entri da quella porta!
Dopo mezz’ora avete lasciato perdere anche i vostri commentini, di quelli irripetibili, da amiche intime. Siete in silenzio, la situazione continua a destare in voi qualche perplessità di troppo, ma restate lì in silenzio, abbandonando ogni ragionamento e affidando il vostro corpo al relax più totale.
Dopo poco più di mezz’ora, entrano. Sentite la porta che si apre, e i quattro massaggiatori vi salutano con grandissima cordialità, a basa voce. Due per parte, dalla provenienza delle loro voci intuite che, come d’accordo, la coppia di uomini &egrave accanto a Fede, quella composta da uomo e donna &egrave vicino a te.
Comincia il più bel massaggio mai provato. Cominciano dal collo, e senti subito quanta tensione ci fosse da scaricare e quanto benessere potrai ricavare da quella entusiasmante seduta. Collo, spalle, schiena. Indugiano a lungo, avverti le loro quattro mani, davvero assai esperte, intrecciarsi in continuazione in movimenti ritmici che rilassano sempre più i tuoi muscoli e accarezzano la tua pelle.
Collo, spalle, schiena, cosce, gambe, fin giù ai piedi. Poi di nuovo su, gambe, cosce, lambendo i glutei. Ti fanno aprire di pochissimo le gambe, così che il massaggio possa raggiungere anche l’interno delle tue cosce.
Dopo poco due mani raggiungono anche il monte di venere, la parte più sensibile del tuo corpo. Ti piace, li lasci fare. Ci vanno piano, senti le dita che ti sfiorano, passano veloci, si soffermano, tornano su verso i glutei. Le altre due mani restano sulla schiena, e scivolano giù fino ai lati del tuo seno. Ti tirano un po’ su con il busto, e tu resti poggiata sui gomiti, a pancia in giù.
Per un attimo ti viene in mente che a pochi metri da te c’&egrave Fede. Provi ad ascoltare cosa le stia succedendo. Senti soltanto un rumore lieve, inconfondibile. Ma non &egrave il momento di pensarci.
Due braccia ti cingono da dietro, dai fianchi, arrivando fino al tuo collo. Poi scivolano giù, facendo passare i palmi delle mani sulle tue tette. Altre due mani continuano a massaggiarti cosce e glutei.
Sei in loro balìa, e ti piace esserlo, ti stanno facendo sentire davvero al settimo cielo.
Ti fanno girare, supina.
Uno dei due torna a farti allargare le gambe, stavolta completamente. Il massaggio si fa più deciso, il tocco più intenso. Non senza qualche imbarazzo, in pochi istanti sei del tutto bagnata, anche se non osi muovere le mani, che tieni saldamente ancorate al lettino. Altre due mani tornano a massaggiarti sul davanti, concentrandosi quasi esclusivamente sui tuoi capezzoli. Sono durissimi, lo senti ogni volta che le mani vi passano sopra, sono quasi un ostacolo, seppure gradito, allo scivolare dei palmi sulla tua pelle. E ogni volta ti provocano una sorte di scosse, brividi di piacere segreto che tieni per te, senza darlo a vedere finché ci riuscirai.
Il massaggio continua deciso. Due mani proseguono a prendersi cura dei tuoi fianchi, del tuo petto, del tuo lato-schiena, delle tue spalle, del tuo collo, del tuo seno, della tua pancia, delle tue cosce, dei tuoi ginocchi, dei tuoi polpacci, dei tuoi piedi, delle tue mani, dei tuoi polsi, delle tue braccia. E poi di nuovo a ritroso, in una sequenza interminabile.
Intuisci che l’altro dei due si &egrave abbassato tra le tue gambe, nel momento in cui senti le sue labbra e la sua lingua cominciare a succhiottare lievemente le tue parti erogene. Non osi neanche chiederti chi dei due possa essere, e tantomeno ne hai granch&egrave voglia, a dire il vero. Tuttavia te lo chiedi, tra te e te, e pensi di poterlo individuare dalla pelle del viso: nel caso sia l’uomo, potresti avvertirne qualche ruvidezza. Ma nulla, non hai davvero come poterlo capire: chi sta assaporando lentamente i tuoi umori, chi sta bagnando con cura la pelle morbida delle tue cosce ha una pelle liscissima, delicata, levigata, ma nulla vieterebbe che fosse un uomo perfettamente rasato. D’altronde, concludi in mente tua, il tocco del massaggio che sta attraversando tutto il tuo corpo &egrave sufficientemente lieve e delicato per poter immaginare che sia opera di una donna.
Sei più tranquilla, riesci a rilassarti ancora di più. Ed effettivamente lo fai, inarcando leggermente il bacino, allargando al massimo le tue gambe ed emettendo un profondo sospiro di piacere.
&egrave in quel preciso istante, di fronte a quel sospiro che la persona al ‘lavoro’ tra le tue gambe capisce che &egrave il momento di andare più a fondo. Senti la tua passerotta allargarsi per accogliere la sua lingua. Senti le sue mani tenerti bel divaricate le tue grandi labbra, per entrare il più possibile. Senti almeno due dita strofinare con decisione il tuo clitoride, fuoriuscito totalmente come eloquente avamposto del tuo piacere più completo.
Quella lingua rimane a lungo dentro di te, esplorando ogni angolo della tua intimità. Ti era capitato raramente, prima d’ora, che qualcuno riuscisse ad infilarsi in maniera tanto sapiente ed esperta tra le tue gambe. Anzi, il più delle volte quel genere di piacere te lo eri provocata da sola, usando una mano come tua complice leale.
Pensi di averlo sempre sognato, un uomo che sapesse leccarti così bene. All’indomani dei quarant’anni di compagni ne sono passati in numero soddisfacente, tra le tue gambe. Ma mai nessuno, o forse qualcuno appena, aveva saputo dedicarsi in maniera così completa, prolungata, accurata a darti tutto quel piacere con il volto schiacciato contro la tua intimità. Ti sei sempre chiesta il perché, e ogni volta ti sei detta che gli uomini hanno sempre una fretta tremenda, tranne che quando sei tu a prenderglielo tra le labbra, a succhiarglielo. In quel caso ti chiedono di andare piano; di succhiarlo ben bene; di fargli sentire il rumore delle labbra quando risalgono verso l’alto; di prenderlo fino in fondo, tutto intero, respirando con il naso per ingoiarlo tutto.
Immersa in quei pensieri, senti a malapena che il viso del massaggiatore si &egrave lentamente allontanato dalla tua passerotta, ma non dalle tue parti più sensibili. Ti fanno rigirare a pancia in giù e ti aiutano a prendere una posizione davvero insolita: a cavalcioni sul lettino, piedi a terra, dorso e testa in basso. L’effetto &egrave tale che chi si trova sopra di te ha pieno e facile accesso alla tua passerotta e al tuo fondoschiena, visto che con quella posizione anche i glutei sono completamente spalancati.
La lingua di prima riprende il suo trattamento. Percorre la tua schiena, passa tra i tuoi glutei, solletica il tuo sedere, si sofferma sul tuo buchetto posteriore, poi scivola di nuovo tra i tuoi umori sempre più abbondanti, fino a mordicchiare lungamente il tuo clitoride diventato enorme.
Poi ritorna, e la sosta sul tuo ‘ingresso di servizio’ &egrave ogni volta più accurata. Non ti scandalizza, ti &egrave già capitato di utilizzarlo e di metterlo a disposizione dei giochini più spinti di qualche tuo compagno più meritevole. Le donne non lo danno a chiunque, anche se col tempo ne hai apprezzato il piacere nascosto e in qualche caso anche la comodità. Quando l’hai fatto, l’hai sempre dato come se fosse un premio, una ricompensa, un atto di fiducia, una gratificazione. Una volta sola hai anche immaginato, volando molto lontano con la tua fantasia, di voler provare anche tu il gusto del buchino del tuo uomo, ma la zona per nulla ‘disboscata’ ti aveva fatto desistere quasi subito.
Chissà che piacere starà provando, ti chiedi, nel leccarti proprio lì. Tant’&egrave che il tuo buchetto, col passare dei minuti, &egrave diventato morbido, dischiuso, sempre meno serrato. La lingua vi si poggia sopra più volte, per poi far scivolare la punta dentro i bordi leggermente arrossati.
Un attimo di pausa. Una voce femminile si avvicina al tuo orecchio e ti spiega che ora useranno una tecnica molto raffinata e adopereranno uno strumento tramandato da un’antica tradizione africana: ‘Posso avere il suo consenso per il Maschio d’Ebano?’ ti chiede.
Consenso accordato, visto che ci sei. Resti in quella posizione, ma ti indicano di appoggiarti sui gomiti per alzare di qualche centimetro la tua testa. Continui ad essere al buio, bendata dalla tua mascherina. Il massaggiatore ti si colloca di fronte e si libera del suo kimono bianco. Gli odori sono l’unico elemento che ti guida ne comprendere ciò che avviene.
Senti dapprima un profumo delicato, e capisci che la massaggiatrice ti sta cospargendo le tue parti intime con dell’olio delicato. Poi senti un profumo più deciso, maschile, di quelli che spesso hai acquistato per te nonostante la loro asprezza virile, e capisci che l’uomo &egrave ormai molto vicino a te. Infine, avverti inconfondibile un odore intenso, quasi acre, e mentre ti chiedi cosa sia senti una presenza calda e morbida appoggiarsi sulle tue labbra leggermente aperte. &egrave il suo uccello, ora capisci il nome di quel trattamento. Apri la bocca, l’idea di succhiarne uno ti piace molto, soprattutto perché avevi sempre pensato che i massaggi fossero qualcosa di totalmente diverso’
Entra piano, lentamente, quasi a voler farsi strada tra le tue labbra. Tu hai la lingua appoggiata sul tuo labbro inferiore, la bocca ben aperta, le guance un po’ contratte per migliorare l’attrito della sua pelle con la tua e favorire un leggero risucchio.
Ti lascia esterrefatta sentire che ne entra sempre di più, sarà lungo più del normale. E ti sorprende il fatto che ci sia spazio ancora nella tua bocca, senza che tu avverta quella sgradevole sensazione di apnea che già hai provato altre volte. Chissà, ti dici, saranno bravi a avermi messa in quella posizione, sarà quella postura a rendere possibile tutto ciò.
Si appoggia alla tua gola, a fine corsa. Capisci che lui non andrà oltre, anche se probabilmente ce n’&egrave ancora. Restate così, tu a bocca aperta e il suo uccello a riempirtela tutta. Avverti il calore che sprigiona, senti la cappella pulsare sotto il tuo palato, senti il massaggiatore sistemarsi nella posizione migliore con il bacino. Lo senti crescere incredibilmente dentro la tua bocca, segno che non lo era del tutto. Lo senti grosso e lungo, lunghezza e circonferenza, due qualità che difficilmente ti &egrave capitato di trovare nello stesso uomo.
Entra ed esce più volte, sempre con lentezza, e ti diverte molto sentire il suo uccello scivolare poco a poco tra le tue labbra accoglienti. Intanto, dietro di te, il massaggio con l’olio profumato continua delicatamente.
‘Fantastico, questo ebano’ pensi tra te e te. Se potessi parlare, gli diresti di spingere con maggiore forza, di penetrarti la bocca come se fosse la tua passera, sapresti accoglierlo ugualmente bene. Forse ti legge nel pensiero, o forse volete esattamente la stessa cosa: i suoi movimenti si fanno decisi, più veloci, le tue labbra si aprono il più possibile e il suo uccello vi entra senza lasciare spazio, grosso e duro com’&egrave adesso.
Lo senti affondare dei colpi vigorosi, con la testa vai all’indietro ogni volta che lui s’infila nella tua bocca e torni in avanti ogni volta che senti la cappella uscire dalle tue labbra.
Hai la bocca bagnata, tutt’intorno, come se stessi gustando un gelato, e ogni tanto, quando lui &egrave fuori, con la lingua cerchi di catturare qualche goccia di troppo che ti lambisce le labbra e il mento.
Ma il bello arriva ora. Il Maschio d’Ebano ti entra deciso dentro, enorme, durissimo, possente come mai avresti immaginato, facendosi largo attraverso quel passaggio completamente bagnato e scivoloso. Ti entra dentro, piacevole e doloroso al tempo stesso, e non fai nulla per sottrarti a quel trattamento mozzafiato. Ti entra dentro, ma la tua bocca non c’entra niente, perché &egrave un enorme fallo di legno scurissimo che si intrufola nelle tue parti più intime, e per qualche istante neanche riesci a capire se ce l’hai dentro la passera o nel tuo sedere. 5/
Resti bloccata in quella posizione per parecchi istanti: o meglio, a te sembrano tanti, ma chissà se sono stati secondi o minuti. Non ti sembrano troppi, però: lentamente e sorprendentemente quella situazione comincia a piacerti, quella presenza dentro di te inizia a darti uno strano piacere. Forse perché la tua massaggiatrice, che di certo conosce bene il tipo di trattamento che stai ricevendo, non tralascia per un solo istante di massaggiare la parte tutt’intorno al tuo ingresso posteriore, dal clitoride alla schiena, aiutando muscoli e tessuti a restare morbidi e rilassati.
Dopo poco, l’assistente sfila rapidamente il Maschio d’Ebano dal tuo ventre, provocando una sorta di effetto ventosa, che risuona chiaramente nella stanza. Non provi imbarazzo, ormai tutto &egrave diventato totalmente naturale.
Ti invitano a scendere dal lettino, non immagini perché. Poggi i piedi sul caldo parquet, sempre con gli occhi bendati dalla mascherina che hai scelto di non abbandonare mai. Il massaggiatore ti porge le mani, affinché possa poggiare i tuoi palmi sui suoi e lasciarti guidare. La massaggiatrice &egrave seduta a terra, dietro di te, senti le sue mani sulle tue cosce.
A voce bassa, la ragazza ti invita a scendere sulle gambe, andandoti a sedere lì, su quel parquet. Cominci la lenta discesa, con lui davanti che ti accompagna tenendoti le mani e lei che ti guida tenendoti il bacino. Arrivi giù, ti metti comoda. Lui ti fa aprire le gambe, e si inginocchia di fronte a te. Lei ti aiuta a poggiare la tua schiena su di lei, e intanto riprende a massaggiarti il collo fino a lambire i lobi delle tue orecchie. Avverti chiaramente le sue tette poggiarsi sulla tua pelle, ma arrivati a quel punto non c’&egrave molto a cui sottrarsi.
Il massaggiatore, che per il momento non &egrave più tale, avvicina il bacino al tuo volto. La sua collega ti sussurra in un orecchio: ‘Hai una cosa da portare a termine’. Dischiudi appena le labbra, e quell’uccello &egrave di nuovo nella tua bocca. Ti scatta un’eccitazione ancora maggiore rispetto a quella che hai sperimentato finora. Cominci a succhiarlo con foga, non c’&egrave neanche bisogno che lei ti tenga i capelli all’indietro, l’importante in quel momento &egrave dare il meglio di te, magari il più strepitoso pompino che abbia mai fatto in tutta la tua vita.
Lo tieni da sotto, al centro delle gambe, con una mano. Il palmo rivolto verso l’alto, due dita infilate fin sotto i suoi glutei, a stimolargli le sue zone più intime e segrete. I testicoli al centro della mano, ne senti il peso e le dimensioni.
Continui con passione sempre crescente, sembra non abbia succhiato un uccello da chissà quanto tempo. Ti sfiora spesso la gola, ti riempie la bocca, ti lambisce il palato, ti sfiora le guance interne. Respiri quasi soltanto col naso. Respiri profondi.
Lo senti pulsare, muoversi, vibrare. Senti lui ansimare, avvicinare ancor più il bacino al tuo volto. Decidi di giocare un po’ con la lingua, prima dell’esplosione. Glielo lecchi tutto, più volte, andando avanti e indietro lungo quell’asta durissima e imponente. Ti piace molto farlo. Con la punta della lingua vai a stuzzicargli la cappella, come a volerla insinuare in quel sottile solco che c’&egrave sulla sommità. Poi torni a succhiarlo, velocemente, vuoi farlo venire, hai addirittura voglia di berla fino alla fine.
Ti inonda la bocca di fiotti caldi. Stavolta non ti danno la nausea, a dimostrazione che tutto dipende dalla situazione e dal modo in cui lo fai. Continui a succhiare, mentre lui ti viene in bocca. Continuerai a farlo anche quando tutto sarà finito, mentre l’uccello sarà alla ricerca del necessario riposo. E neanche ti accorgi che la bella assistente ti tiene adagiata sul suo petto, le tue spalle contro il suo seno, le sue braccia attorno ai tuoi fianchi, le sue mani sui tuoi capezzoli. Ti avrà dato una mano anche lei, chissà’ 6/
La seduta di massaggi si protrae ancora per un po’. Il più &egrave stato fatto, ti senti fisicamente bene, e non solo per il sesso che ha condito quel trattamento. Negli ultimi istanti cambia il tuo modo di vivere il massaggio: lasci cadere sul pavimento la tua mascherina che ti chiudeva gli occhi; lasci andare il capo all’indietro, oltre il bordo del lettino; lasci che i due massaggiatori finiscano ciò che ancora devono portare a termine; e lanci qualche sguardo malizioso verso il lettino della tua amica, che &egrave ancora nelle mani (e non solo) dei suoi massaggiatori personali. Fede &egrave con i piedi sul pavimento, mani poggiate sul lettino, corpo piegato a novanta gradi, e i suoi due assistenti sono piegati dietro e sotto di lei. La leccano accuratamente, uno tra le sue gambe, uno tra le sue tette.
Dopo un po’, quando ogni desiderio residuo ha ceduto il posto al relax più completo di ogni muscolo dei vostri corpi, i massaggiatori vanno via. Restate lì, sui due lettini, con quella musica di sottofondo che adesso riuscite ad ascoltare di nuovo distintamente. I vostri sguardi si incrociano, ma non c’&egrave commento che possa essere adeguato a quella situazione. Vi piace starvene così, sguardo nello sguardo, a godervi quegli ultimi istanti di paradiso.
Entra discretamente l’assistente che vi aveva accompagnate in quella saletta. Vi chiede se il massaggio sia stato di vostro gradimento e se la loro struttura abbia saputo interpretare al meglio i vostri desideri. Ad entrambe basta un sorriso per esprimere la vostra soddisfazione. L’assistente si rivolge a te, sempre a voce bassa, con tono suadente e con un garbato sorriso: ‘Le assicuro che il Maschio d’Ebano &egrave un trattamento che non dimenticherà. Sono stata la prima a provarlo. Ne porto ancora il ricordo sul mio corpo’. Poi si gira verso Federica: ‘La richiesta supplementare che ci ha fatto &egrave un nostro omaggio, incluso nel trattamento. Non ci capita sovente di poter soddisfare un desiderio del genere. E le garantisco che &egrave quanto di meglio possa accadere su questi lettini’.
Poi, resta lì, davanti a voi, ferma. Le mani dietro la schiena pongono in evidenza la sua divisa bianca e, soprattutto, le sue forme. Per la prima volta noti che anche quella ragazza &egrave straordinariamente sexy, come tutto il resto di quella farm: l’abbottonatura non le impedisce di mettere in evidenza il suo generosissimo decollete, e i tuoi occhi non riescono a scorgere traccia di reggiseno, nonostante le sue tette stiano su come trofei; la divisa &egrave abbastanza corta per lasciare in bella vista due gambe lunghe, snelle e fasciate da seducenti calze di seta, e un’occhiata più attenta ti svela che sono due magnifiche autoreggenti con un pizzo delicatissimo appena intravisto.
Dalle tasche l’assistente tira due dvd. Ve li mostra: ‘E’ abitudine della farm registrare ciò che avviene in ogni nostra struttura. Qui dentro ci sono tutti i dettagli di ciò che avete fatto nelle ultime ore e di ciò che farete ancora. Alla vostra partenza potrete scegliere se portarli via con voi o se lasciarli nei nostri archivi, a beneficio dei futuri ospiti che ne faranno richiesta. Ora vi aspetta un riposante bagno caldo, che vi aiuterà a ripulirvi di tutti i prodotti che sono stati utilizzati per il massaggio’.
Si avvicina a te per porgerti un asciugamani pulito. Nel farlo, con le mani ti allarga leggermente le gambe, per controllare che lì in mezzo tutto sia a posto. Lo stesso fa con Federica.
Entrate in una nuova saletta. Ancora parquet, ancora luci soffuse, ancora musica in sottofondo. A livello del pavimento, una grande, grandissima vasca, colma di acqua calda e di essenze profumate. Vi spiega che anche lì potrete chiedere ogni genere di ‘confort’, ma vi consiglia di restare lì da sole, visto che siete amiche, a godervi quel bagno, magari a chiacchierare di quella esperienza, come solo due amiche sanno fare. Si avvicina ad entrambe, vi aiuta a liberarvi del telo che vi copre, vi aiuta ad entrare in acqua. Poi esce.
Una volta sole, Fede ti chiede com’&egrave stato. Siete una di fronte all’altra, le gambe s’incrociano e si sfiorano appena, c’&egrave spazio sufficiente per entrambe.
Per un istante ti chiedi come faccia a sapere ciò che hai fatto, poi ti ricordi di aver usato la mascherina, e quindi probabilmente la tua amica avrà visto tutto.
Colta la tua esitazione, Fede te lo richiede: com’&egrave stato? La conosci da una vita, sai che &egrave un tipo diretto, senza mezzi termini. Sai che si riferisce a quel fallo enorme che ti hanno infilato dentro. Lasci scivolare una mano dietro al tuo sedere. Lo trovi ancora dilatato. E’ una sensazione indescrivibile e soprattutto piacevolissima, non l’avresti mai detto.
Le racconti le sensazioni, le contrazioni. Le racconti tutto, nei minimi particolari: com’&egrave entrato, quando &egrave uscito, e poi il piacere che hai provato nel prenderne in bocca uno altrettanto enorme e soprattutto vero. Le racconti di quelle bocche che ti hanno esplorata ovunque, che ti hanno bagnato ogni angolo della tua pelle, di quelle mani che ti hanno fatto vibrare i capezzoli, stimolandoteli all’inverosimile. Le descrivi anche com’erano i tuoi massaggiatori: l’uccello interminabile di lui, i suoi muscoli, la sua pelle liscia, le tue dita che gli si sono spinte fin sotto, dove non avevi mai osato con nessun altro, la sua lingua che ti &egrave entrata ovunque. E poi lei, il suo tocco delicato ma energico, la sua capacità di toccarti senza farti provare disagio, le sue carezze nelle tue zone intime, le sue tette generose che ti hanno fatto da cuscino e da guida mentre la tua passera era intenta ad ospitare di tutto, la sua bocca che ad un tratto ha raccolto gli umori che colavano dal tuo mento.
Fede ti lascia raccontare, poi ti accorgi che attende con trepidazione di poterti raccontare la sua esperienza. Si mette comoda, la vedi scivolare in giù, l’acqua le lambisce il mento, le mani sono giù, in fondo. Ti parla di due colossi, di un europeo che si &egrave dedicato per tutto il tempo alle sue tette e di un africano che le ha fatto provare l’uccello più largo che avesse mai visto. Ti parla di una resistenza strepitosa da parte di entrambi, di una sega durata quasi un’ora, di un getto cremoso che non finiva mai. ‘E poi” si ferma un istante, la tua amica. E poi, c’&egrave stato quel fuori-programma, quella richiesta singolare alla quale ha accennato la gentile assistente poco prima.
Ti rendi conto che Federica non sta nella pelle, ha voglia di dirtelo, di raccontarti qualcosa che ha evidentemente reso unica la sua esperienza. Ci stai, glielo dici con un semplice sguardo.
Fede ti racconta che a un certo punto le hanno proposto di far entrare una donna ‘davvero speciale’. Lei ha accettato, loro hanno chiesto se andasse bene anche per te e lei ha chiesto di tenertene fuori, conoscendo la tua ritrosia nei confronti delle persone del tuo stesso sesso.
Cosicché hanno fatto entrare una fanciulla meravigliosa, statuaria, alta, magra, perfetta. Capelli lunghi castani, occhi verde acqua, labbra perfette, mani curatissime, pelle levigata e morbida. Vestita di un reggiseno lilla, di pizzo trasparente, e di un gonnellino cortissimo, ammiccante, seducente, dello stesso colore e con uno spacco che svelava appena un tanga in tinta.
La nuova arrivata, un’italiana raffinatissima chiusa in un corpo di brasiliana autentica, le ha detto di chiamarsi Simona: ‘Per te anche soltanto Simo’. La bella Simo ha preso parte a un indimenticabile massaggio a sei mani, e poi dopo a uno straordinario trattamento a sei labbra’ Di lei, a Fede sono rimaste impresse le tette: grandi, probabilmente una quinta abbondante; certamente opera di un bravissimo chirurgo estetico, ma tutt’altro che artefatte o innaturali; morbide e invitanti per il tatto, toniche per essere leccate con gusto. Un’autentica meraviglia.
Il trattamento si era concluso con quella che Fede definisce ‘un’apoteosi’. Ti racconta, scendendo accuratamente nei dettagli, che l’hanno fatta girare, chinata a novanta gradi sul lettino. Il massaggiatore di colore le si &egrave posto di fronte, affondandole l’uccello tra le labbra. Proprio come era successo a te. L’altro &egrave rimasto dietro di lei, vicino ai suoi fianchi, insieme alla splendida fanciulla. Poi, mentre Fede era intenta a gustarsi il ghiotto trofeo nero, l’altro uccello le &egrave entrato con delicatezza indietro, alternandosi tra passera e sedere. La penetrazione, sempre alternata, si &egrave fatta presto vigorosa, decisa, con l’effetto di spingere ogni volta in avanti il corpo di Fede, e con l’effetto di ingoiare una porzione sempre maggiore dell’uccello del massaggiatore.
Dopo aver soddisfatto l’uomo di colore, l’hanno fatta voltare e inginocchiare. E lì, in quella posizione, &egrave arrivata la sorpresa vera, ciò che non avrebbe mai neanche immaginato, lei che si &egrave sempre detta pronta a tutto. Simona, anzi Simo era una meravigliosa, transessuale! Fede te ne parla in maniera estasiata, incredula, entusiasta, senza fermarsi un attimo: ‘Un corpo femminile con un uccello da vero maschio, non ti senti una lesbica, lo fai con un’incredibile naturalezza, la perfezione di una donna insieme alla parte migliore di un uomo, un uccello meraviglioso, chi l’avrebbe mai detto, sentendolo indietro ho pensato alle dimensioni, poi me lo sono ritrovato davanti, non ho esitato a succhiarglielo a lungo, duro, dritto, liscio, perfetto, e poi alzare gli occhi e trovarmi davanti quelle tette, uno spettacolo indescrivibile, la vera perfezione, quel volto angelico, lineamenti da top model incorniciati da una cascata di capelli tenuti su con una mano, e i due massaggiatori ai miei lati, con gli uccelli affidati alle mie mani, e lei che mi accarezzava i capelli con l’altra mano e mi sorrideva ogni volta che i nostri sguardi s’incrociavano, e io”. Un vulcano di parole, un turbinìo di emozioni, un groviglio di sensazioni. Era scontato, per un’esperienza così strana, insolita, inattesa.
Il racconto di Fede &egrave interrotto dall’aprirsi della porta. Entra l’assistente che vi ha seguite dall’inizio del pomeriggio. Vi chiede se possono entrare altre persone o se preferite restare sole. La sua gentilezza &egrave tale che non osate negarle il vostro consenso.
Entrano due uomini. Sono molto distinti, in vita un asciugamani. Avranno 50 anni portati bene, o 40 portati male, chissà. L’aspetto &egrave assai gradevole: entrambi brizzolati, uno con capelli cortissimi a nascondere una stempiatura altrimenti odiosa, l’altro con una chioma fluente, capelli portati un po’ lunghi e poco pettinati. Fisici prestanti, uno dei due sembra avere una discreta familiarità con gli attrezzi per fitness.
Dopo avervi salutate con cortesia, si liberano dei loro teli e entrano veloci nella vasca. L’ampiezza del luogo e la capienza della vasca permette a tutti di poter stare comodi. 7/
Non c’&egrave posto per le parole. Siete tutti al massimo del rilassamento, fisico e mentale, ognuno di voi ha provato sensazioni estreme ed appaganti. Socchiudi gli occhi. Saresti curiosa di sapere quale bella fanciulla sia toccata ai due maschi che stanno condividendo con voi quel bagno straordinario, e cosa mai avranno combinato, quali intrecci, quali ardite pratiche si saranno consumati. La tua immaginazione comincia a darsi da fare.
Qualche minuto e riapri gli occhi. La porta si &egrave riaperta, e la solita assistente ha accompagnato una coppia, uomo e donna, forse marito e moglie, o forse no, forse neanche amici, forse due clienti singoli’ chissà.
Due persone normalissime, fisicamente. Niente più fisici statuari, niente più misure da modella. In quella sala, in quella vasca c’&egrave un piacevole connubio tra l’eccezionalità di quella farm e la normalità dei suoi clienti.
La donna &egrave sui 45, forse anche 50 anni. Capelli sulle spalle, colpi di sole che le rischiarano il volto, altezza media, corporatura media, nessun segno di diete o di linea da mantenere. Occhi grandi, molto espressivi, molto vispi, segnati da un filo di occhiaie tutt’altro che stonato sul suo volto. Un sedere molto grande, un seno enorme, forse una sesta o una settima, enorme e un po’ cadente. L’aspetto &egrave curato, ha un buonissimo profumo, un sorriso molto accattivante e cordiale, un laccettino di cuoio alla gola di quelli alla moda.
L’uomo &egrave alto su per giù come lei, 1 metro e 70 o poco più. Peso forma dimenticato del tutto, pancetta abbondante, pochi capelli brizzolati e rasati al millimetro. Un bel sorriso, vi cogli una notevole dose di comunicatività e di simpatia. Occhi da furetto, sarà un uomo di grande intelligenza.
Resti col dubbio del tipo di relazione che possa esserci tra i due anche quando, una volta entrati anche loro nell’ampia e capiente vasca, vanno a sistemarsi, distanti l’uno dall’altro.
Ora siete tutti seduti lungo i bordi, tutti comodi, tutti con le gambe distese in avanti, tutti con l’acqua calda che vi tocca il petto. C’&egrave molto spazio ancora, quel catino ipertecnologico &egrave tanto ampio che potrebbe accogliere anche il doppio delle persone che vi siedono adesso.
Non c’&egrave imbarazzo perché la situazione coinvolge tutti allo stesso modo, e tutti allo stesso modo hanno già familiarizzato con l’accoglienza del personale della farm. Tu e Fede siete di fronte, ai lati della tua amica ci sono i due maschi giunti dopo di voi. La signora ultima arrivata si &egrave seduta a fianco di uno dei due uomini. Il suo presunto compagno dal bel sorriso si &egrave disteso vicino a te.
Stai riflettendo vagamente su questa disposizione quando, nonostante l’acqua ricopra gran parte dei vostri corpi, ti accorgi che Federica ha le braccia tese verso le gambe dei due, e ha in pugno entrambi i loro uccelli. I suoi movimenti sono inconfondibili. Alzi lo sguardo e hai la conferma: i due uomini sono a bocca aperta, col capo reclinato sul bordo della vasca, e si stanno godendo un inatteso giochino manuale, una sorpresa gradita proprio perché non prevista lì dentro e a quel punto.
Le tue reazioni continuano a sorprendere te stessa. Sapevi di essere sufficientemente disinibita, audace, ma non che avresti avuto il coraggio di provare tante iniziative, soddisfare tante voglie, lasciarti andare così tanto e così ripetutamente.
Ti guardi intorno e noti sui volti degli altri due un riposato sorriso di compiacimento, pur se privo di ogni pressante voglia di esser coinvolti. Quell’atmosfera così rilassata e quella completa assenza della frenesia che solitamente anima i rapporti sessuali ti mettono a tuo agio e ti invogliano a lasciarti andare.
Fai scivolare, quasi senza farti scorgere, la tua mano fino all’inguine del tuo vicino. Sorprendi lui, ma soprattutto il suo uccello che, malgrado la situazione, &egrave ancora in competo riposo.
E’ un giochino che ti ha sempre eccitata molto: prendere tra le mani un uccello dormiente e farlo crescere sotto le cure attente delle tue mani, e poi della tua lingua. Stavolta saranno in azione solo le mani, con la complicità dell’acqua calda che copre i tuoi movimenti e rilassa anche i muscoli più sensibili’
Il tuo vicino si rilassa, lo vedi scendere con il corpo fino a che l’acqua non gli lambisce il mento. Quel movimento gli serve anche per guadagnare qualche centimetro e dare maggiore comodità di azione alla tua mano. Non ti guarda neppure per un istante, avrà intuito che tutto dovrà avvenire nella massima discrezione.
Non l’avresti mai detto, non ci avresti scommesso neanche un centesimo: hai sempre cercato uomini più che piacenti, gente dal fisico attraente, pur se non balestrati o adoni privi di fascino. E ora, invece, ti stai inoltrando in un nuovo, inatteso giochino con uno che nella vita reale forse neanche avresti degnato di uno sguardo.
Mentre pensi a ciò, la tua mano continua a rivitalizzare l’uccello del tuo vicino. Gli diventa duro molto lentamente, segno che anche lui avrà avuto molto da fare, nelle ore e nei giorni precedenti. Gli viene duro e il tuo pugno lo contiene tutto: ultimamente ti sono toccati esemplari di ben altre dimensioni, ma tornare a una tale ‘normalità’ non ti dispiace per niente.
E poi c’&egrave un’altra cosa, chiusa nella tua mente, che ti sta eccitando: l’idea di fare sesso con una persona apparentemente non attraente, per certi versi addirittura repellente, un perfetto sconosciuto tutt’altro che bello, uno che non conosci per poter dire che almeno &egrave intelligente, insomma uno che non ti porteresti a letto neanche fosse l’unico sulla terra.
Ad un tratto scegli che non t’importa più del contesto, degli altri, dei loro occhi: ti giri sul fianco, per avere una posizione più comoda per quello che stai facendo. Appoggi il braccio sul bordo della vasca e con la mano ti reggi il collo; l’altra mano continua quel lavoretto, provocando sussulti sempre più evidenti al diretto interessato.
Hai scelto quella posizione perché guardare il tuo uomo mentre glielo prendi, glielo maneggi, glielo impugni, glielo lecchi o glielo succhi ti ha sempre eccitata molto. Quando lo fai, il tuo volto solitamente assume due espressioni: o un sorriso, quasi divertito per ciò che stai combinando e per gli effetti che vedi manifestarsi; o uno sguardo femminile, malizioso, seducente, a volte perverso, che eccita ancora di più il tuo partner del momento.
Sarà stata la tua iniziativa, sarà che nell’aria già c’era un certo ‘fluido’, ma poco alla volta l’eccitazione prende tutti i presenti. Anche tu sei molto eccitata, e ciò che succede tra le tue gambe &egrave fortunatamente reso invisibile dall’acqua in cui sei immersa.
Come per intesa, sebbene nessuno abbia aperto bocca o abbia fatto proposte del genere, nessuno si dedica a nessun altro. Ognuno resta alle prese con se stesso, con il proprio piacere. L’unica cosa che cambia sono le posizioni, visto che ognuno assume quella che gli risulta più comoda per farlo.
Sei persone, praticamente sei perfetti sconosciuti si stanno, anzi vi state masturbando l’uno di fronte all’altro in una grande vasca di un centro benessere in cui ti &egrave successo di tutto. Lasci anche tu la presa dell’uccello del tuo vicino, e lui non accenna ad alcun dispiacere. Anzi, sostituisce subito la sua mano alla tua, e prosegue il lavoro che hai avviato tu.
L’hai sempre sostenuto, e qualche volta l’hai anche confidato a qualche amico particolarmente intimo: masturbarsi &egrave tutt’altra cosa rispetto a far sesso in due. Nessuno più di se stessi conosce i ritmi, le pulsioni, i pensieri, le voglie, le perversioni che ognuno di noi porta dentro di sé. Quando lo fai sei libera di pensare a tutto, nulla escluso: tutto &egrave lecito, nulla &egrave vietato. Puoi scegliere di farlo per ore o per pochi istanti, di usare le tue dita o qualsiasi altro oggetto. Puoi farlo in bagno, nel tuo letto, in auto, davanti al tuo partner, al lavoro, nel camerino di una grande magazzino, nei bagni di un cinema, davanti alla tv, o in qualunque altra situazione possibile. Puoi farlo giocando senza fine con il tuo clitoride, sentirlo ingrossarsi, venir fuori. Oppure puoi farlo andando dentro, infilando due o tre dita per accarezzare le parte della tua passerotta, e spingendole fino in fondo per scovare il punto estremo del tuo piacere. Puoi farlo in silenzio o a voce alta, se sei da sola. Puoi farlo in mille modi, e ogni volta &egrave assai più appagante di ogni altra, e non puoi paragonarlo a una notte di sesso col più abile dei partner.
Finisce così, lentamente, l’ultimo atto di questo incredibile week end. Finisce con sei persone normali che una per volta, lentamente, senza fretta, guardandosi con curiosità e incredulità raggiungono l’ennesimo orgasmo masturbandosi dentro la stessa, grande vasca, colma di essenze profumate e degli ultimi desideri da liberare. Finisce così: man mano, ognuno trova il proprio appagamento, forse quello migliore dell’intera sessione di trattamenti nella farm. E man mano, ognuno lascia quella sala e quella vasca, dopo esservi restato ancora per qualche istante dopo aver raggiunto l’ennesimo orgasmo.
Tu e Fede siete le ultime a lasciare quel posto, forse attratte dalla curiosità di guardare per un’ultima volta quei misteriosi compagni d’avventura andar via nudi e rilassati, accompagnati ancora una volta dalla bella e disponibile assistente.
Camera, bagagli e poco altro. Fede regola il conto, come promesso. Alla reception vi chiedono se vi sia gradito lasciare già un’opzione per il prossimo soggiorno. Tra di voi un veloce sguardo d’intesa, e decidete che quello diventerà il vostro appuntamento mensile col benessere.
Salite in macchina, direzione casa. Durante il viaggio di ritorno, chiacchierate senza pudori di quello che avete vissuto. Solo a metà strada, quando la farm &egrave già troppo lontana e la vostra città &egrave già troppo vicina, ti torna in mente di quel dvd con tutte le immagini del vostro soggiorno. Volevi tenerlo, a tutti i costi. Invece l’hai lasciato lì, e dubiti che sarà possibile recuperarlo. E già ti eccita (di nuovo) l’idea che nuovi sconosciuti guardino quelle immagini per accompagnare le loro trasgressioni chiuse nel segreto di quel centro benessere’

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