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Racconti sull'Autoerotismo

La vicina

By 29 Maggio 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Ammetto che la natura non è stata clemente con me. Non mi ha dato un bel fisico (cosa alquanto grave in quest’epoca storica) e non mi ha dato una particolare dotazione ‘là sotto’. Non sono il tipo da nascondersi dietro un dito, né tantomento sono il classico elemento che spara cifre assurde per esorcizzare certe situazioni. Ad ogni modo la mia ‘scarsa’ dotazione è stata una spina nel fianco per lungo tempo e ha condizionato non poco le relazioni con le ragazze. O meglio: le ha condizionate fino a che ho scoperto che ciò che la natura mi ha tolto in lunghezza me lo ha donato in larghezza. Sembra strano, ma per diverso tempo non avevo notato la discreta larghezza del mio amico. Col tempo, poi, ho scoperto che le ragazze apprezzavano questa dote. Ricordo ancora quella volta in cui tornai a casa con una ragazza. Dopo aver parlato un po’ fummo travolti dalla passione e decidemmo di darci da fare. Quando ci spogliammo lei rise ironica vedendo il mio pene. Ovviamente non mi demoralizzai e, con assoluta calma, feci una proposta.
‘Visto che, come dici tu, il mio cazzo non è granchè ti va di provare del sesso anale?’.
Dopo alcuni rifiuti cedette alla mia proposta. Subito dopo iniziò a farmi un pompino fantastico. Fu allora che, sentendo crescere il mio pene tra le sue labbra, si bloccò e mi guardò negli occhi con espressione preoccupata. Ormai era troppo tardi: la presi e le penetrai il culo. Non che la cosa le dispiacesse, anzi! Quel giorno fu anche una lezione: mai fidarsi delle apparenze e mai fidarsi di schemi prefissati.
Imparando a conoscere il mio corpo giunsi ad avere una certa consapevolezza e sicurezza di me, il che ristabilì la normalità nei miei rapporti con l’altro sesso. Ben presto scoprii anche una mia piccola perversione: mi piaceva (e piace) il websex. Per coltivare questa mia ‘passione’ mi iscrissi ad alcuni siti e scambiai contatti skype ecc.
Dopo qualche esperienza presi contatti frequenti con una donna. Praticamente parlavamo e accendevamo la webcam tutte le sere. Era fantastica: due labbra carnose, seni grandi e sodi’e la sua figa, rasata come piace a me, bella, sempre molto bagnata durante l’eccitazione’avrei commesso qualsiasi pazzia per poterla avere almeno una volta. Anche lei, come me, rispettava la regola non scritta di non mostrare il proprio volto. Lo nascondeva con una maschera che lasciava scoperte solo le sue meravigliose labbra.
Ovviamente il websex è una ‘passione’, ma non può soddisfare completamente i bisogni di un uomo, così, ogni tanto, ‘tradivo’ la mia partner di webcam e mi concedevo scappatelle nel mondo reale. Caso volle che in un mese si trasferirono due nuove persone nel condominio dove abitavo. Una persona occupò l’appartamento al quarto piano (io abito al terzo), mentre l’altra persona occupò l’appartamento vicino al mio. Sempre il caso volle che i due nuovi condomini fossero due donne, l’una pressappoco della mia età (ventisei anni), l’altra di dieci anni più vecchia. Per paradosso vedevo più spesso la ragazza del quarto piano piuttosto che la mia vicina di casa. La prima impressione che mi diede l’inquilina del quarto piano fu estremamente positiva: mi ispirava molto sesso. Insomma, me la sarei fatta in qualunque posizione. In effetti, quando scoprii che questa ragazza era molto disinibita, me la feci davvero in tutte le posizioni. Ricordo ancora la sua figa umida e larga. Con la bocca e le mani, poi, faceva magie. Mentre mi divertivo con una donna in webcam e con una condomina nella vita reale inizia a domandarmi chi fosse la nuova vicina di casa. L’avevo incrociata raramente e non ero riuscito a scambiarci due chiacchiere né, tantomeno, a farmi un’opinione su di lei. Ancora una volta fu il caso a risolvere la situazione. Una sera (se non ricordo male era estate) ero in casa quando, all’improvviso, sentii suonare il campanello. Aprii la porta e mi trovai di fronte la mia vicina di casa. Sembrava una donna normale, di sicuro non scatenava in me certi istinti come l’inquilina del quarto piano.
‘Scusa se ti disturbo’ disse preoccupata ‘ma credo mi sia entrato un pipistrello in casa’.
La maledizione del condominio aveva colpito ancora! Ogni anni qualche pipistrello faceva irruzione negli appartamenti. Inutile dire che odio queste bestiacce e, in un certo senso, ne ho paura. Inutile dire, altresì, che non potevo mostrare certe debolezze dinanzi ad una signora impaurita. Accantonati i miei timori presi un asciugamano, lo legai attorno alla testa (non si sa mai!), mi armai di scopa ed andai all’avventura. Quel dannato topo con le ali si era rifugiato nella camera da letto. Ci volle un po’, ma riuscii a cacciarlo di casa. Mentre mi godevo il mio momento di gloria notai un quadro appeso al muro. Nulla di che, era il profilo di una donna, ma mi sembrava di averlo già visto da qualche parte. Ad ogni modo salutai la vicina e tornai nel mio appartamento. Dopo mezz’ora mi diressi in camera, attaccai la webcam al computer ed aspettai la connessione della mia partner preferita. Stranamente arrivò in ritardo. Dopo qualche frase di circostanza iniziammo a spogliarci, lentamente, come piace a noi. Quella sera ero particolarmente ricettivo e, non appena lei si tolse la maglia rimanendo in reggiseno, il mio pene premeva prepotentemente contro i pantaloni. L’erezione era così potente da far male a causa della costrizione dei pantaloni. In breve tempo mi spogliai completamente ed iniziai a masturbarmi, mentre lei si accarezzava i seni, poi i capezzoli ed infine scendeva a toccarsi la figa. Nel vedere i capezzoli inturgidirsi e la sua vagina bagnarsi mi eccitai ancora di più. Aumentai la rapidità dei miei movimenti. Lei intese e, preso un dildo, iniziò a masturbarsi, mentre con la mano libera si massaggiava il clitoride. Fu in quel momento che accade ciò che non avrei mai pensato. La mia partner si spostò leggermente per trovare una posizione che la facesse godere di più e, alle sue spalle, notai lo stesso quadro che avevo visto poco prima. Non potevo crederci: la mia vicina di casa era la persona con cui, da diversi mesi, mi masturbavo via webcam. Era la donna che più desideravo. L’eccitazione aumentò a dismisura e, in breve, sborrai inondando tavolo e tastiera di caldo sperma. Dopo aver chiuso il collegamento spensi il computer e mi allungai sul letto. Non riuscivo a pensare ad altro e, in breve tempo, il mio pene si indurì nuovamente. Mi toccai per un po’, poi decisi di essermi già masturbato a sufficienza per quel giorno e mi diressi contento al quarto piano, pronto a sfogare i miei istinti sessuali con la nuova inquilina.
Quella notte non dormimmo e, visti i rumori e gli ansimi che facevamo, credo non abbiano dormito nemmeno gli altri condomini.
Il giorno seguente mi alzai tardi e, nel pomeriggio, decisi di prendere un regalo alla mia vicina. Presi la macchina, andai in città e tornai con un dildo di notevoli dimensioni. Lo impacchettai, scrissi un breve biglietto e lasciai il tutto fuori dalla porta della sua casa. Quella notte accesi il computer e la trovai già connessa.

‘Piaciuto il regalo?’ le scrissi.
‘Come hai fatto a scoprire dove abito?’.
Mentre lei scriveva il mio pene si gonfiava nei pantaloni.
‘Questo è un segreto. Fammi vedere come usi il mio regalo. Fammi vedere come godi!’.
Lei, ubbidiente, prese il dildo ed iniziò a leccarlo. Poi, dopo averlo umidificato abbastanza, iniziò ad accarezzarsi la figa e a penetrarsi. Non ce la facevo più, dovevo averla.
‘Aspetta, ti faccio un altro regalo’ scrissi frettolosamente, poi, altrettanto rapidamente, mi alzai dalla sedia. Attraversai rapidamente il mio appartamento, uscii di casa e suonai il campanello della vicina. Dopo diversi minuti venne ad aprire. Mi guardò. La mia evidente erezione non lasciava dubbio sulla seconda sorpresa.

(Continua’)

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