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Racconti sull'Autoerotismo

Nella sua cameretta

By 20 Febbraio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Ci siamo, Alessia mi aveva invitato a casa sua dopo scuola, ed io naturalmente avevo accettato con piacere l’invito. Io e lei ci conosciamo da una vita, abbiamo sempre scherzato sull’amore e sul sesso, ma nessuno dei due si era mai dichiarato all’altro, ogni tanto, dopo le serate passate a bere un bacio con la lingua ci scappava, ma il giorno dopo facevamo come se non fosse successo niente, anche se nessuno di noi due era fidanzato non volevamo mettere fine al nostro piccolo gioco. Si, lei mi piaceva fisicamente, era bassina, la mia stessa età, capelli mossi mori e occhi castani, fisico da ballerina, gambe bellissime, culetto e tette piccole ma abbastanza soddisfacenti. Ad un certo punto della serata, lei dice di dover sedere al piano terra dalla nonna (lei abitava in una villetta a schiera di proprietà della nonna), mi disse di aspettarla e che avrebbe fatto in un attimo. Naturalmente io annuì e dissi che avrei guardato un pò di tv mentre la aspettavo. Appena sentì la porta dell’entrata chiudersi mi ritrovai solo, con tutta la casa a disposizione. La situazione mi eccitava, non mi ero mai trovato in un frangente simile, e tutto questo mi procurò una grossa erezione. Avevo voglia di venire, e anche tanta, così andai in camera sua, dove lei prima di scendere si era cambiata e mi sdraiai sul letto. Mi guardai in giro e vidi che non aeva ancora messo a posto gli indumenti che si era sfilata, subito mi salì in testa una voglia matta, così presi da terra le sue mutandine rosse e le annusai, erano leggermente bagnate dal sudore della giornata e avevano il suo odore di fica. Così le arrotolai dalla parte dove era appoggiata la sua fica, sbottonai i jeans e me lo tolsi insieme ai mei slip e misi le sue mutandine sul mio cazzo e iniziai a masturbarmi lentamente, sentivo il caldo cotone massaggiarmi a pelle e il glande, sentivo l’umido del suo sudore mischiarsi col mio, era un sensazione fantastica, mi tolsi anche la T-shirt e rimasi nudo sul suo letto, ripresi a masturbarmi, questa volta però più velocemente, sentivo le mie palle dure e piene, il mio glande pulsare da sotto le sue mutandine. La sborra stava salendo sù per il cazzo, allora cominciai ad accellerare il ritmo della sega, sempre più veloce, poi lenta, poi di nuovo veloce, infine rallentai di nuovo. Schizzai 8 spruzzi nelle sue mutandine rosse, così mi pulì il cazzo con il suo slip e lo rimisi a terra, come se niente fosse successo. Alessia tornò dopo dieci minuti, mi chiese se mi avesse fatto aspettare molto. “Quanto basta” risposi “quanto basta”…

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