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Racconti sull'Autoerotismo

Sognando

By 28 Maggio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Non ero riuscita a fare finta, non riuscivo ad eccitarmi. Non credo l’abbia capito, mi sono dedicata al suo piacere e poi lui &egrave andato. Solo in quel momento ho cominciato a desiderare qualcosa… qualcuno, così tanto, così intensamente che il solo ricordo mi ha fatto eccitare e desiderare di essere da un’altra parte. Sapevo bene che non era giusto. Sapevo benissimo che dovevo rimanere a letto, stringere il cuscino e calmare quella voglia che sentivo crescere irresistibile. Ho ceduto, &egrave stato un attimo: ti ho scritto un sms, avevo bisogno di sentirti. Ti ho chiamato, parlavi tu, io non potevo. Sapevo che mi avresti detto di stare tranquilla e calma. Di solito mi basta sentirti per ridare ordine ai miei pensieri… Invece non mi sono calmata per niente. Ti ho salutato e un momento dopo ho cominciato ad immaginare…
E ho immaginato…

“Mi sono alzata, con addosso la mia sottoveste rosa, lentamente mi sono diretta verso la cucina, avevo sete … una sete che un sorso d’acqua difficilmente avrebbe soddisfatto.
In cucina la luce era spenta, ma il tuo corpo illuminato dalla debole luce del frigorifero non ha tardato a delinearsi Non ti sei accorto subito della mia presenza. Mi sono appoggiata allo stipite della porta, e quando ti sei girato e mi hai vista mi hai sorriso, quel sorriso che mi abbraccia, mi parla, senza parlare.
Sempre senza parlare hai riposto il bicchiere, ti sei avvicinato piano. Addosso avevi solo gli slip. Potevo sentire il tuo respiro…
Eri davanti a me. Volevo toccarti e volevo ardentemente che mi toccassi.

Hai portato una mano sul mio collo, mi hai accarezzata. Mi hai tirata a te e la tua bocca… la tua lingua si &egrave intrecciata alla mia trascinandomi in un vortice di passione e desiderio irresistibile.
Mi hai stretta a te, bloccandomi con il tuo corpo contro la parete. Sentivo le tue mani ovunque.
La mia sete di te non si appagava. Ho chiuso gli occhi e ho sentivo il tu cazzo duro contro di me e la tua voglia sempre più invadente… Volevo disperatamente sentirlo dentro di me.

Mi sono lasciata scivolare giù, con la schiena contro il muro, passandoti le mani lungo i fianchi e trascinando giù con me gli slip.
Ho sentito il tuo odore, amo il tuo odore. Le mie labbra calde e morbide scorrevano sulla tua pelle, fino ad arrivare lì, dove l’istinto mi portava; ti ho respirato a fondo e poi con la punta della lingua ho iniziato a leccarlo piano, dolcemente. Ho alzato gli occhi. Eri bellissimo, con la testa buttata all’indietro mentre con la mano ti massaggiavi il petto. L’ho preso in bocca e ho iniziato a succhiare piano piano, mentre la tua mano si infilava tra i miei riccioli scompigliati.
Poi ho succhiato più forte… I tuoi gemiti di piacere accentuavano la mia fame di te e la posizione accucciata mi faceva percepire il liquido caldo dell’eccitazione scendermi lungo le cosce. Mi hai chiesto di non usare le mani e ho appoggiato la testa contro il muro; ti ho lasciato muovere, mi sono adattata al tuo ritmo e ho lasciato di nuovo che mi venissi in bocca… solo a te lo permetto… e di nuovo ho ingoiato quel caldo getto, e di nuovo &egrave stato come concederti qualcosa di unico”.

Non ho più pensato, ho perso il contatto sia con l’immaginato che con la realtà: ho goduto toccandomi, e intensi brividi mi hanno attraversata… la gola si &egrave riempita di suoni che volevano uscire e che invece ho dovuto soffocare, annientare sotto il piumone di camera mia. Poi, con una mano tra le gambe ancora strette e tese dallo spasmo dell’orgasmo, ho chiuso gli occhi e… ho sognato…

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