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Racconti sull'Autoerotismo

Sogno in una lettera

By 14 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Rimaneva , ferma davanti alla lettera che avrebbe voluto scrivere, nessuna parola, nessun inizio le sembrava adatto. Con uno sbuffo allontanò la penna’!

‘Tanto &egrave inutile’ ‘ pensava dentro di s&egrave sapeva che non sarebbe mai riuscita a mettere su carta il temporale di sentimenti ed emozioni che le turbinava dentro. Si alzò, fece qualche passo verso la finestra..il tempo era + o meno come lei: non pioveva,il cielo era come in stand by”indefinito’..

Accanto al vetro quasi immobile osservava il ‘niente’ nel caos della strada sottostante, da qualche giorno si ritrovava a pensare sempre a lui e ogni volta che si scopriva a farlo mentalmente si malediva e costringendo la propria testa a pensare altrove.

Non voleva, non voleva pensare a Luigi, o almeno non voleva pensare a lui nello stesso modo come pensava suo marito..” era sposata, doveva ricordarselo, non poteva pensare a nessun altro uomo per certi suoi desideri, nessun altro che non fosse suo marito’..e invece’..

Con un attimo di stizza strinse i pugni..le dava fastidio avere questa specie di dipendenza verso suo cugino. Riflettendoci un attimo l’ultima volte che ‘aveva visto era stato proprio quando si era sposata’..Luigi era venuto con suo fratello ‘erano entrambi belli coi vestiti della festa. Susy se lo ricordava molto bene. Tra tante persone aveva incontrato gli occhi di Luigi più volte di quanto avesse dovuto.

Susy e Gym’.

Spostando la mente indietro nel tempo riaffiorarono i ricordi dei loro incontri al tempo della loro infanzia.. Susy era di due anni più vecchia di Luigi , da bambina si era arrogata il piccolo sfizio di inventare un soprannome per suo cugino: lo aveva chiamato Gym.

Parecchie volte da bimbi si erano trovati a giocare assieme’di età erano vicini e si intendevano molto, Susy preferiva stare con Gym, voleva bene anche a Michele, il fratello di Luigi, ma era più piccolo di otto anni, un po’ troppo per intendersi come con Gym.

Era bello stare con lui, le era sempre piaciuto, essendo figlia unica aveva trovato nei suoi due cugini i fratelli che non aveva mai avuto,. Andava spesso a casa loro, poi abitando vicini, non era difficile che i pomeriggi passati assieme arrivassero a sera.. era quasi un dispiacere tornare a casa propria!”’..fino”’.fino a quella volta.

Lei era davanti al vetro, proprio come ora, guadava nel cortile, era a casa di Gym, stava cercando Michele, era pronta la merenda. Non si era accorta dei passi di Gym, lui era alle sue spalle e quando lei si era volata per chiamarlo se lo era trovata proprio davanti,. Gli occhi di lei ebbero solo una frazione di secondo per chiedere cose volesse, senza avere risposta. .. Con le sue labbra, delicatamente morbide lui la baciò. Fu questione di qualche attimo e poi si ritrasse-. Lei era rimase di pietra schiacciata contro la finestra. Non aveva avuto neanche la forza di chiedergli perché lo aveva fatto fu Gym a parlare per primo.

‘ Ti voglio bene, te ne ho sempre voluto, voglio che sia tu la prima donna della mia vita’

Lei ricordava ancora quell’enorme distacco che nato fra loro creato dall’imbarazzo che il gesto di Gym aveva generato, dopo le sue parole al suo stupore si era aggiunta anche un irrazionale voglia di scappare via. Susy non era vergine, a quell’epoca aveva anche il ragazzo, ma non era la stessa cosa. Correndo verso casa riascoltando mentalmente le parole di suo cugino”.”.la prima donna della mia vita..’..non ci credeva non poteva essere stato così’….Gym lo aveva visto piccolo, lo conosceva da sempre”era suo fratello” sarebbe stato un incesto’..era peccato..la religione cristiana le aveva insegnato a non farlo!

La decisione spettava a lei”.e lei gli voleva bene.

Ci aveva pensato qualche giorno, per curiosità e per affetto’.gli disse di sì.

Susy interruppe i suoi pensieri’stava sbagliando, stava ripensando a quella volta, si conosceva, avrebbe rivissuto ancora quel pomeriggio’ci aveva ripensato spesso in tutti gli anni che erano seguiti, con vergogna, con rimpianto, voleva scordarlo ma non era mai riuscita ad annullare quel breve incontro.

Spostandosi dalla finestra si distese sul letto’.il tempo era lento , e ne aveva tanto ancora’nella sua mente si fece strada la Susy fatta di carne lasciando al palo, le concezioni di vita solo teoriche e per niente pratiche’aveva voglia.le era nata pensando a lui..voleva rivivere quel pomeriggio””

Aveva 18 anni stava studiando per la maturità, ‘.e quel pomeriggio i suoi genitori non erano in casa.

Ssarebbe successo. Aveva telefonato a Gym invitandolo e dopo pochi minuti lui era piombato lì.

infilando una mano sotto la maglietta cominciò ad accarezzarsi il seno ‘

‘…era caldo quel pomeriggio, quando gli aveva aperto la porta aveva addosso solo una maglietta arancione’niente sotto”..gli chiese solo di non baciarla..non ce l’avrebbe fatta a rispondergli’.

e mentre il pensiero scorreva, la mano torturava i capezzoli indugiando , indecisa se scendere o no’.

‘non ricordava più altro , non c’erano stati tanti preliminari..aveva troppa vergogna ‘paura e voglia assieme”’si mise della saliva su una mano portandosela poi al pube, per inumidire l’entrata della vagina”’Dai, Entra ..’ gli aveva detto’

e lui entrò’

iniziò a sospirare’..la mano era scesa diretta e decisa come lo era stato lui anni prima a baciarla’..guidate dal ricordo le sue dita cominciarono a muoversi’pensava a lui’al suo membro”. curiosamente non l’aveva neppure visto era entrato dentro di lei posizionandosi dietro ‘.. ad ogni spinta si faceva strada sempre più’.

.e ora non ricordava più che l’incontro era stato breve, ora aveva davvero voglia di godere’il pensiero per Gym era stato la miccia, e ora Susy era esplosa”leggermente piegata su un fianco aveva cominciato a masturbarsi ‘ non bastavano le mani voleva avere dentro di se un ricordo tangibile di quel regalo che Gym le aveva dato anni fa e lei non era riuscita ad apprezzarlo sessualmente a dovere”..girando la testa attorno alla ricerca di qualcosa di fallico’le serviva ‘ne aveva bisogno in quel momento”c’erano solo della banane in casa’Susy si alzò’.ne prese una, con la bocca tolse la punta della banana, la passò sotto l’acqua un attimo, acqua calda e poi pensando a lui se la ingoiò più che poté per prepararsi ad averla dentro’continuava a succhiare la banana come se fosse il cazzo di Gym”eccitandosi sempre di più, ansimava sempre più forte’. con la sinistra teneva il frutto, con la destra continuava a masturbarsi..finché non ne pot&egrave più: non ebbe bisogno di inumidire la sua passera, l’eccitazione aveva già spalancato la strada e inginocchiandosi per terra si introdusse la banana in un colpo solo”’continuò l’amplesso solitario pensando a suo cugino attimo dopo attimo le penetrazione diventava sempre più veloce, frenetica” il sedere alto , gli umori colavano sul pavimento’la testa appoggiava su una guancia a terra e la saliva inumidiva appena sotto”gli occhi chiusi e i ricordi roteanti misti al piacere che Susy stava già provando da un po’..cominciavano ad essere quasi insopportabili tanto erano intensi, accavallati l’uno sull’altro””voleva godere, come non aveva goduto tempo fa . ‘.

‘mmmm’sì’sìììììììììììììììì”’.”sospiri incessanti’..’la mano doleva, era stanca ma non si sarebbe fermata”..voleva quell’orgasmo che non aveva avuto tempo addietro”.e finalmente con un urlo liberatoria arrivò

‘AAAAAAAAAAhhhhhhhhhhhh”’..godoooooooo””..fu irrefrenabile coinvolgente al massimo ‘il corpo di Susy si scosse con un tremito di piacere simile ad una convulsione, tanto fu intenso nella sua esplosione”’.rimase immobile inginocchiata a terra con la banana mezza dentro e mezza fuori sporca di secrezioni vaginali”.servì solo a renderla ancora più vogliosa di quel cugino”’..

si faceva strada dentro di lei la voglia di rivedere Gym come lo aveva incontrato quella volta’la voglia ora dominava il suo cervello..irrazionalmente scesela strada + corta. Prese il cellulare e gli mandò un messaggio:’ Ti devo vedere’ gli scrisse’.aspettando un ‘immediata risposta iniziò l’attesa. Non sapeva bene come e con che parole”..per cominciare mandò a quel paese le sue errate convinzioni: stavolta lo avrebbe incontrato davvero, non come quella volta”.sarebbe sicuramente stato un incontro diverso e sicuramente migliore.

gea

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