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Racconti sull'Autoerotismo

Un cetriolo per amico

By 31 Ottobre 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Era già ormai da circa un’ora che Claudia era davanti allo schermo del suo computer in attesa che l’ispirazione le desse l’input per iniziare a muovere agilmente le dita sulla tastiera e spostare finalmente quel dannato cursore sulla pagina digitale bianca del software di scrittura che utilizzava solitamente. Il cursore era fermo da un’ora. Lampeggiante sempre nello stesso punto. Nell’angolo in alto a sinistra del foglio come un pugile che non ha il coraggio di andare al centro del ring per affrontare il suo avversario. Claudia aveva già scritto altri racconti erotici. E senza troppi problemi. La sua fantasia e la sua esperienza sessuale, così come anche la repressione di diverse sue perversioni, la portavano infatti ad immaginare una grandissima quantità di situazioni piccanti in cui inserire i personaggi dei suoi racconti. Questa volta tuttavia non riusciva a trovare nessuna situazione che la soddisfasse pienamente. Leggendo racconti erotici di altre persone, era giunta infatti a chiedersi quale fosse il confine sottile tra erotismo e pornografia e a chiedersi così se i suoi racconti non fossero un po’ troppo spinti per essere considerati erotici e di alto livello. Ciò che scriveva piaceva a diverse persone, tuttavia ciò non significava necessariamente aver raggiunto una perizia di alto livello nella scrittura di fantasie erotiche. Inoltre il dubbio che i suoi elaborati fossero più pornografici che erotici ormai non faceva che martellarla. Non che ci fosse un male a scrivere racconti pornografici, soprattutto se apprezzati, ma il suo obiettivo era quello di riuscire a comprendere come entrare nel mondo più sofisticato e complesso dell’erotismo e lasciarsi alle spalle la pornografia, che considerava un po’ rude e grezza.

Ormai completamente in una fase di empasse creativa, la ragazza decise di liberare la mante facendo dell’altro. Dopo un paio di click sul browser del suo computer, Claudia accedette all’account del social network che lei utilizzava per pubblicare i suoi racconti. Le sarebbe piaciuto pubblicare un libro un giorno, ma aveva ritenuto che il modo migliore per comprendere se i suoi racconti fossero decenti o meno fosse quello di farli leggere subito a qualcuno; e quale modo migliore di raggiungere un gran numero di persone se non attraverso un social network? Ovviamente per pubblicare i suoi racconti, la ragazza utilizzava un profilo intestato allo pseudonimo che lei utilizzava per pubblicare i suoi scritti: non voleva che i suoi amici, la sua coinquilina e soprattutto i suoi parenti religiosi conservatori sapessero della sua passione per l’erotismo ed i racconti erotici. Non avrebbero compreso. Ma a lei non importava particolarmente. Era una sua passione ed il fatto di doverla vivere non in piena libertà non le dava particolare sconforto o disagio. In fondo non faceva nulla di male. Anzi, i suoi racconti erano stati più che apprezzati dai suoi lettori. Così tanto che Claudia aveva ormai iniziato a credere di essere brava ed a sentirsi quasi una scrittrice professionista. Le mancava solo l’ultimo passo: comprendere la differenza tra erotismo e pornografia. Sicuramente c’era una sfumatura essenziale che le sfuggiva.

La sua pagina web era come al solito piena di messaggi di complimenti per i suoi racconti, oltre che di richieste di conoscenze più approfondite, a cui ovviamente Claudia non aveva alcuna intenzione di rispondere. Lei voleva solamente far conoscere la sua fantasia e la sua passione, non conoscere nuovi ragazzi o uomini con cui uscire. Soprattutto i più banali dei maniaci che le inviavano link di immagini e video pornografici. Ma davvero c’era qualche uomo convinto di riuscire ad impressionare in positivo una donna inviandole del materiale pornografico? Certo, lei scriveva racconti erotici, ma ciò non significava che le peggio esperienze sessuali fossero costantemente al centro dei suoi pensieri e desideri. Tra i commenti c’erano quelli del solito idiota che la invitava in maniera piuttosto maleducata di pubblicare nuovi racconti in modo che lui potesse masturbarsi. Come se internet non fosse pieno di materiale con cui stimolare la propria fantasia per la masturbazione! I messaggi di quell’individuo non avevano mai interessato Claudia, che non aveva mai risposto alle richieste e provocazioni. Quel giorno tuttavia uno dei link ricevuti attirò stranamente la sua attenzione. Forse a causa della noia, della curiosità o semplicemente dell’astinenza sessuale, Claudia fece click su un link, che la condusse alla visione di un interessante video.

Sullo schermo del computer di Claudia due giovani ragazze che avranno avuto circa la sua età stavano avendo un rapporto sessuale grazie ad un lungo cetriolo, le cui estremità erano infilate nelle vagine delle due che si muovevano avanti ed indietro, masturbandosi a vicenda. Le due non facevano altro che gemere e respirare affannosamente mentre il cetriolo entrava ed usciva rapidamente dalle loro fighette ormai ben più che lubrificate. Claudia sapeva che le attrici erano brave a fingere orgasmi esagerati, tuttavia si chiedeva quanto un cetriolo potesse essere in grado di simulare un vero pene. Non che fosse particolarmente eccitata in quel momento. Si potrebbe dire che Claudia era più che altro curiosa. Si alzò dalla sedia che era stata nell’ultima ora il luogo del suo blocco dello scrittore ed andò in cucina. Aprì il frigorifero e, dopo aver guardato un po’ nello scomparto della sua coinquilina vegetariana, trovò un cetriolo. Non era tanto grande. Una quindicina di centimetri al massimo e non più di cinque di diametro. Sarebbe andato benissimo per colmare la sua curiosità. Si diresse al lavello e sciacquò l’ortaggio con enfasi annoiata, pensando ancora ad un qualcosa da scrivere, ma non le venne in mente nulla. Avrebbe probabilmente fatto meglio a riprovare a scrivere il giorno successivo. Si diresse in camera della sua coinquilina ed aprì il cassetto del comodino, dove sapeva teneva i preservativi. Al contrario di lei, la sua coinquilina ed amica Elena era ben più che attiva sessualmente nell’ultimo periodo ed aveva sempre dei profilattici di scorta. Claudia ne prese uno e tornò in camera sua, dove si sedette alla sua scrivania, di fronte al suo computer, sul cui schermo le due ragazze avevano continuato a divertirsi con il loro cetriolo anche in sua assenza.

Frustata per non essere riuscita a comporre nulla nell’ultima ora, seduta sulla sedia della sua scrivania, Claudia abbassò i pantaloni della pesante tuta grigia che indossava fino a metà della coscia e subito dopo anche le sue semplici, e certamente non molto sexy, mutandine nere. Prese il pacchetto del profilattico e lo aprì. Poi con sapiente maestria e velocità infilò il preservativo sul cetriolo, fino a inglobarlo quasi tutto. Prese poi l’ortaggio nella mano destra e lo guardò per qualche secondo. Pensava che perlomeno si sarebbe distratta per un po’ dal suo fallimento della scrittura di un nuovo racconto. Poi provò ad abbandonare tutti i pensieri ed iniziò a testare se davvero le ragazze del video avevano il motivo per gemere così tanto o se era tutta finzione scenica: avvicinò il cetriolo alla sua vagina. Ovviamente faceva resistenza. Claudia non era molto eccitata in quel momento e la sua posizione non invitava di certo all’inserimento di alcunché. Si leccò l’indice e l’anulare della mano sinistra ed iniziò a massaggiarsi la vulva per stimolare un po’ di lubrificazione. Il cetriolo faceva comunque ancora fatica a penetrare. La ragazza, stupita di come fino a quel momento il comportamento del vegetale stesse effettivamente simulando piuttosto bene il comportamento di un vero pene, si sfilò completamente i pantaloni e le mutandine. Poi, si appoggiò con tutto il suo peso allo schienale della sedia della scrivania, appoggiando sulla scrivania le gambe, che divaricò.

Comoda nella sua nuova posizione, si massaggiò ancora un po’ i genitali con la mano sinistra e poi vi avvicinò nuovamente il cetriolo. Inizialmente, si massaggiò con la punta del cetriolo. Due o tre passate, giusto per stimolare ancora un po’ di lubrificazione. Dopo poche passate l’umidità prodotta attraverso la stimolazione fece scivolare il cetriolo all’interno della sua vagina. Lo spinse lentamente sempre più in profondità, fino a che la frizione provocata dalla sua scarsa eccitazione glielo consentisse. L’ortaggio non era dentro di lei di molto. Non più di pochi centimetri. Claudia iniziava a pensare che le due ragazze del video, che nel frattempo stavano urlando dal piacere, potessero avere ragione di comportarsi in quella maniera: il cetriolo si stava davvero rivelando un ottimo sostituto di un membro maschile. Sempre più curiosa, iniziò a muovere il cetriolo avanti ed indietro lentamente. Tuttavia con il pensiero al foglio digitale lasciato in bianco non riusciva a raggiungere alcuno stato di eccitazione. Sapeva tuttavia che avrebbe dovuto distrarsi per riuscire a raggiungere il suo obiettivo in un secondo momento. Il suo pensiero volò tra i più svariati argomenti personali: l’università, la squadra di pallavolo in cui giocava, le amiche più care, mentre tentava di raggiungere un orgasmo continuando a masturbarsi con il cetriolo. Ovviamente certi pensieri non aiutavano l’eccitazione sessuale. Ad un certo punto, il suo pensiero si soffermò su Lorenzo, un suo compagno di corso ed amico, che la ragazza reputava straordinariamente affascinante. Non era il classico ragazzo ventiduenne palestrato. Claudia reputava non eccitante un corpo maschile scolpito, bensì una certa eleganza nel vestire e nel modo di porsi, che Lorenzo aveva. Claudia immaginò a come sarebbe stato romantico ed eccitante ricevere da Lorenzo un abbraccio da dietro. Un bacio sul collo. Concentrandosi ad occhi chiusi sulle sensazioni date da quell’abbraccio e da quel bacio. Claudia sentì le labbra e la barba del ragazzo sul suo collo. Sentì il suo profumo. Le sue braccia intorno a lei. Quando la mente di Claudia ritornò alla realtà, il cetriolo stava ormai entrando ed uscendo con estrema facilità dalla sua vagina ormai completamente umida. Finalmente era eccitata.

Iniziò a masturbarsi con maggiore rapidità di polso, immaginando che il cetriolo fosse il pene di Lorenzo che entrava ed usciva da dentro di lei. Sapeva che nella realtà non sarebbe mai successo. Erano troppo amici e l’aspetto fisico di Claudia non avrebbe mai aiutato un estremo tentativo di seduzione sessuale per trasformare un amico in un amante. Non molto alta, Claudia era anche leggermente sovrappeso, con sedere e cosce che la facevano estremamente vergognare di mettersi in costume da bagno, sebbene non potesse in realtà essere definita una ragazza grassa. Il suo punto di forza era il viso, paffuto e gentile, su cui risaltavano i suoi grandi ed espressivi occhi verdi, circondati da un paio di occhiali dalla montatura rosa e da una folta chioma di capelli ricci color rame. Tuttavia, nel mondo moderno occidentale spesso il viso non &egrave sufficiente a conquistare un uomo se su un corpo all’antitesi di quello di una modella. Nell’immaginazione tuttavia la ragazza poteva scopare con chi preferiva.

Continuando ad immaginare Lorenzo sopra di lei, Claudia si stava ormai penetrando in profondità con il cetriolo. Sempre più rapidamente. Iniziò a parlare da sola. Immersa ad occhi chiusi nella sua fantasia, spronava l’immaginario partner a scoparla con più forza ed a non fermarsi. Muovendosi avanti ed indietro, il cetriolo entrava in lei con una tale rapidità da sembrare ormai l’ago meccanico di un tatuatore. Claudia era ormai eccitatissima, ma non riusciva ancora a raggiungere l’orgasmo. Provò a stimolarsi per qualche secondo con maggiore rapidità, finché il polso non iniziò a farle male e si fermò. Tirò un sospiro per riprendere il fiato ed iniziò a capire come duole il polso ad un ragazzo quando questo si masturba. Nonostante il principio di dolore ai tendini, Claudia non aveva alcuna intenzione di fermarsi. Finalmente era riuscita a distrarsi ed aveva assolutamente voglia di raggiungere un orgasmo che ormai le mancava da troppo tempo. Reinfilò il cetriolo nella vulva e riprese a massaggiarsi. Lo muoveva all’interno con sapienza, alla ricerca del punto in cui la stimolazione la eccitava più di tutte. Il fantomatico punto G che tutti gli uomini cercano. Tutte le donne sanno dove si trova. Lo stimolano sempre durante la masturbazione. E lo fanno nel modo migliore, fino a raggiungere anche molteplici orgasmi consecutivi. Riescono a fare da sole ciò che gli uomini tentano invano di fare per anni. Per questo il sesso migliore che le donne provano e con loro stesse. Od al massimo con un altra donna. Solamente una donna sa come fare eccitare una donna.

Immaginò Lorenzo sopra di lei, ormai completamente sudato mentre la penetrava con vigore per farle raggiungere l’orgasmo.

Avanti ed indietro. Il polso iniziava a dolerle nuovamente.

Avanti ed indietro. Con rapidità. Claudia divaricò le gambe al massimo sulla sua scrivania, spostando la tastiera del computer e rovesciando i suoi portapenne.

Lorenzo la penetrava ancora. Con sempre più forza. Claudia iniziò a massaggiarsi le grandi labbra con la mano sinistra, mentre il cetriolo continuava ad entrare ed uscire da lei.

Iniziò a gemere. Come le due protagoniste del video sul computer. Claudia non era una ragazza che urlava durate l’orgasmo, ma aveva l’intenzione di dimostrare al suo Lorenzo immaginario quanto stesse apprezzando il trattamento che le stava riservando, così cominciò ad emettere qualche urletto di approvazione.

Avanti ed indietro. Immaginò Lorenzo che le diceva che la amava mentre la penetrava. Claudia non ce la faceva più. Esplose in un’orgasmo che le spezzò il fiato e le fece irrigidire di colpo le gambe ed inarcare la schiena all’indietro.

Il cetriolo si fermò. Claudia aprì gli occhi, e respirando affannosamente vide il disastro che aveva combinato sulla sua scrivania con il suo divertimento. Tuttavia non le importava. Finalmente era riuscita a distrarsi ed un po’ di disordine era un buon prezzo da pagare. Non era però ancora il momento di rimettersi a lavorare. Aveva tutta l’intenzione di farsi penetrare da dietro da Lorenzo, che non era ancora venuto. Grazie al cetriolo, Claudia avrebbe potuto fare in modo che il suo partner immaginario non raggiungesse mai l’orgasmo e la penetrasse fino a quando avrebbe voluto. Si guardò intorno, ed ebbe quella che in quel momento reputò l’idea più geniale ed eccitante che avesse mai avuto. Si alzò dalla scrivania e si diresse verso il suo letto, dove gettò la semplice canottiera bianca che indossava solitamente in casa, liberando la sua quinta misura di seno. Con impaziente curiosità di sapere se la sua idea fosse realizzabile, incastrò il cetriolo tra il materasso e la rete del letto in modo che fosse ben fermo. Poi si mise in ginocchio spalle al letto ed al cetriolo. Si guardò alle spalle. Sì, il cetriolo era nella posizione perfetta. Per una volta la sua scarsa altezza si era rivelata un vantaggio. Se fosse stata più alta sarebbe stato tutto più scomodo. Avvicinò il suo sedere al letto, e, con l’aiuto delle mani, fece in modo che la sua vagina accolse nuovamente in quella nuova posizione il suo strumento del piacere. Era stranamente comodissima. Contenta per la riuscita della sua idea ed eccitata dall’idea di avere Lorenzo alle sue spalle, Claudia iniziò a muoversi avanti ed indietro aiutandosi con le mani appoggiate al pavimento.

Il pensiero del pube glabro di Lorenzo sbattere pesantemente sulle sue natiche sudate ad ogni penetrazione era probabilmente ciò che più eccitava Claudia. Il suo partner la penetrava avanti ed indietro tenendola stretta per il sedere, che lei considerava enorme e non attraente, e che ormai grondava del sudore proveniente dalla testa e scivolante lungo la schiena.

Inarcò indietro la schiena, immaginando Lorenzo trattenerla per i capelli, mentre le diceva che le avrebbe fatto provare quelle sensazioni ogni volta che avrebbe desiderato.

Claudia riprese a gemere nuovamente, e ad invocare Lorenzo, supplicandolo di continuare a penetrarla ancora. Ed ancora. Senza fermarsi. Avanti ed indietro.

Facendo sforzo sulle ginocchia e sulla mani, la ragazza provò a muoversi sempre più rapidamente lungo il cetriolo ben fissato tra materasso e rete del letto. Si muoveva avanti ed indietro, avvicinandosi ed allontanandosi dal letto come una molla impazzita. Ed urlante. Finalmente era eccitatissima. Non più frustrata.

Continuava a muoversi. Con maggiore velocità.

Lorenzo le diceva che la avrebbe aiutata a risolvere tutti i suoi problemi. Le ripeté che la amava. Claudia era al limite delle forze. E dell’eccitazione. Lorenzo la bacio sul collo.

E Claudia venne. Letteralmente.

Spasimando, la ragazza aprì gli occhi e si accorse che dalla sua vagina stavano uscendo copiosamente dei liquidi, che lei non riusciva in alcun modo a trattenere e controllare. Quando smisero di uscire, avevano ormai creato una bella pozza a fianco del letto, sotto di lei. Non aveva mai eiaculato prima d’ora. Non sapeva nemmeno di poterlo fare. Ora non solo aveva scoperto qualcosa in più di sé stessa, ma anche che un cetriolo, se ben utilizzato, era decisamente meglio di un pene umano.

Sudatissima e sfiancata dall’orgasmo, la ragazza si alzò in piedi e con estremo terrore si accorse che la sua coinquilina Elena era alla porta della sua stanza. Non sapeva quando fosse tornata a casa dal supermercato e tantomeno da quanto tempo la stesse osservando. Più che rossa dalla vergogna, Claudia prese il cuscino a forma di cuore presente sul suo letto e si coprì la vagina bagnata, mentre con la mano sinistra si cercò di nascondere il suo enorme seno. Elena la aveva ovviamente già vista nuda in altre occasioni. Erano grandi amiche ormai. Ma quella situazione imbarazzava infinitamente Claudia, che più che il suo corpo stava tentando di nascondere la sua vergogna.

Elena la guardò e, con lo sguardo menefreghista ed il tono cinico che la contraddistinguevano, le disse ‘Aggiungo alla lista della spesa un vibratore. Ed un cetriolo. Quello non lo mangio più.’ Poi si avviò verso la cucina per posare le borse della spesa come se nulla fosse accaduto.

Claudia sorrise. Non era più imbarazzata. Poi guardò verso la sua scrivania in disordine. Le ragazze sul computer avevano smesso di gemere e lei sapeva come riempire il foglio digitale bianco. Non sarebbe stato il tanto desiderato racconto erotico sofisticato a riempirlo, ma di certo la sua esperienza sarebbe piaciuta ai suoi fan. Anche se sicuramente non come era piaciuta a lei.

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