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Racconti Cuckold

Alessandra, mia moglie

By 9 Ottobre 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Finalmente! – ci accolse il padrone di casa – Eravamo un po’ preoccupati dal vostro ritardo! Vi eravate anche un po’ appartati e non vi vedevamo più…”

Se lui dimostrava una certa impazienza nel continuare la serata, sua moglie Claudia si mostrava molto più controllata ed anzi visibilmente contrariata da come si stava svolgendo la serata. “Temevamo che voleste andarvene… Di esservi annoiati….”

Claudia per un attimo fissò negli occhi Alessandra e divenne tutta rossa in volto. Non sapeva cosa mia moglie mi avesse raccontato e soprattutto cosa le avessi raccontato io! Temeva soprattutto che mia moglie la considerasse una puttanella!

Adesso inizia il bello della serata! – riprese Riccardo – Confido nella partecipazione delle nostre mogliettine, naturalmente….”

Con un gesto fece accomodare le due donne sulle poltrone al centro del salotto. Noi due ci accomodammo invece sul divano di fronte. Ci divideva un tavolino dove lui aveva appoggiato una serie infinita di bottiglie di liquorini. I lunghissimi bicchieri di cristallo vennero subito riempiti da lui ed immediatamente offerti alle due donne.

“Ero incerto tra il Martini Rosso e il Bayles… – precisò lui – Poi ho optato per il Martini. Per iniziare… Per noi, uomini dissoluti, ci aspetta invece un ottimo whisky. Va bene, Fabio?” 

Tutti rispondemmo con un sorriso di circostanza e lui ci offrì i bicchieri strapieni. Claudia sollevò gli occhi al cielo. “Ma quanto mi fai bere! – si lamentò subito lei – Lo sai bene che non tengo l’alcol! Vuoi ubriacarmi…”

“Oh no, amore! – le rispose subito lui – Ti voglio solo un po’ allegra… Come spero lo diventi anche Alessandra!”

Mia moglie non rispose ma elargì un altro sorriso di circostanza. Avvicinò il bicchiere alle sue labbra ed iniziò a bere. Imitata così da Claudia.

“I nostri amici sono sempre più curiosi, Claudia! – riprese lui con tono complice e rivolgendo lo sguardo verso di me – Avresti ora ancora da soddisfare alcune loro curiosità. Soprattutto quelle di Fabio. Spero naturalmente che poi anche la sua Alessanra voglia fare altrettanto con me.”

Claudia spalancò gli occhioni al cielo mentre Alessandra rimase impassibile.

“Sei pronta, amore? – partì lui nostrando una certa impazienza – Spero che tu sia una brava mogliettina e che soprattutto non voglia deludere gli ospiti… Sono tanto curiosi, sai…”

Claudia finì di scolare il bicchierone di Martini per farsi evidentemente coraggio e, rassegnata, abbassò il capo. Come fece con un sospiro anche Alessandra.

Tesoro, come ti consideri sessualmente? – esordì Riccardo – Ti consideri spregiudicata o piuttosto particolarmente timorosa e riservata?” “Lo sai, Riccardo, sono piuttosto timida e parecchio ritrosetta nel fare certe cose…” “Faresti fatica, quindi, a partecipare a certe serate un po’ particolari, ad assistere e prendere parte eventualmente a certi giochini tra coppie di un certo tipo!” “Certo, amore, mi vergogno tantissimo di partecipare a certe serate come questa! Così particolare… Sì, come questa di stasera… E tu lo sai bene… E mi sembra che più mi imbarazzo e vado in confusione e più tu ti ecciti…”

Riccardo la guardò con tenerezza e con una certa compassione ma non si fermò. “Sei arrivata vergine al matrimonio, tesoro?” “Sì, amore, tu sei stato il primo a possedermi completamente… E come sei stato felice a sverginarmi! Come tutti i mariti che si godono questo privilegio! Il deflorare la propria femmina…”

“E prima? – continuò lui – Al liceo ed all’università?” Alessandra a quella domanda trasalì per la prima volta. Le vennero di certo subito in mente certi ricordi che avrebbe dovuto forse ricordare molto presto. “Hai avuto tanti morosi ed hai fatto tanto sesso con loro? Cosa in particolare?” Claudia emise un primo sospiro.

“Amore, lo sai che sono stata sempre parecchio carina e simpatica. Non mi sono mai mancati i corteggiatori e anche qualche moroso. E qualcuno ha preteso anche qualcosa dalla sua morosa…” “Cosa, Claudia, cosa hanno preteso?” “Non lo immagini, Riccardo? Come tutti i ragazzi giovani e particolarmente esuberanti!”

“Raccontaci, Claudia, raccontaci…” “Ma uffa, sono cose private e tu che sei mio marito, le conosci già… Te le ho già raccontate!”

“Ma Fabio ed Alessandra non sanno quanto sei stata puttanella!” “Ma Riccardo, non dire così! E nessuno mi ha portata letto! Insomma, nessuno mi ha scopata! Mi hai sposata vergine… Ti basta?” “No, Claudia, non mi basta perché i nostri amici sono molto curiosi…”

Io sorrisi ed Alessandra per l’insistenza di Riccardo guardò il soffitto.

“Cosa hai fatto a questi morosi, amore? O meglio cosa ti hanno fatto fare loro?” “Erano i miei morosi, giovanissimi ed avevano sempre tanta voglia…” “Ed allora, Claudia?” “Li ho soddisfatti, come potevo allora…” “Come? – insistette allora il marito curioso – come li hai soddisfatti?” “Ma uffa, Riccardo, lo sai bene cosa ho fatto e sai pure che mi vergogno a raccontarlo ad altri! Solo a te, mio marito, l’ho raccontato! Hai insistito tu tanto! Ed anche i particolari hai voluto…” “Ma oggi lo racconti anche ai nostri ospiti che sono anche tanto curiosi… In particolare Fabio come lo sarò io quando sarà Alessandra a raccontarsi…”

“Insomma! Ho capito, ho capito… – sbuffò e gesticolò nervosamente Claudia – Devo raccontare come ho dato loro il piacere…” “Sì, Claudia, vogliamo sapere proprio questo! E se ci sei riuscita…” “Certo che ci sono riuscita anche se non è stato facile le prime volte… Sì, le prime volte sono stata costretta a masturbarli con la mano! Solo con la mano e come loro stessi mi avevano insegnato. Non sapevo farlo, ancora… Ma ricordo anche che una volta poi ho dovuto farlo con tutte e due le mani perché uno era particolarmente dotato e ce l’aveva enorme! Non veniva mai quello lì… Non riuscivo a fargli raggiungere l’orgasmo…” “E allora, poi? – insistette Riccardo – E poi l’hai fatto alla fine sborrare?”

“Ma Riccardo! – arrossì Claudia violentemente a quelle parole – Non dire certe cose! Non posso dirle io davanti ad un altro uomo!” “Puoi dirle, Claudia, le puoi dire… C’è tuo marito qui!” “Sì! Uffa! E va bene! Ci sono riuscita e l’ho fatto anche sborrare. Sì, Giovanni me l’ha fatta in mano. Era una delle prime volte che vedevo un uomo schizzare il suo seme. Il ragazzino me la spruzzò tutta in mano e scoprii anche allora quanto fosse il vostro liquido seminale caldo e puzzolente.”

“Solo seghe, amore? – insistette Riccardo – Hai fatto anche dell’altro, mi pare…” “Solo una volta, amore, prima di te! Anche questo lo sai bene. Ed anche con chi! Quello lì voleva proprio scoparmi e mi aveva portato nella sua mansardina. Io mi ero fidata ma la cosa degenerò molto presto. Mi volle subito nuda, completamente nuda…”

“Era la prima volta che ti mostravi così, proprio completamente nuda, ad un uomo?” “Sì, era la prima volta e quando mi abbassò la mutandina andai totalmente in confusione e non capii più nulla. Riuscii a stento a percepire le sue intenzioni quando sentii lui appoggiare il suo glande sulle grandi labbra della mia fica ancora vergine. Urlai, strepitai e mi dimenai violentemente. Strillai che ero ancora vergine, non ero pronta e che non volevo farlo. Ero disposta a tutto il resto, se lui l’avesse voluto. Ma non a farmi sverginare…”

“Lui cosa fece, allora? – chiese subito con decisione Riccardo alla sua mogliettina agitatissima – Doveva essere furioso…” “Era furibondo e mi urlò che mi avrebbe spaccato il culetto che era sicuramente pure vergine…” “Lo supplicai di non farlo perché ero veramente vergine dappertutto, in tutti i miei buchini! Anche lì… Ma lui non volle sentir ragioni e mi consigliò, per lenire il dolore che mi avrebbe procurato, di bagnare più possibile il suo uccellone che aveva già messo in bella mostra davanti ai miei occhi spalancati.”

“Ti invitò allora a fargli un pompino, amore… – infierì allora Riccardo sulla giovane moglie sempre più in difficoltà a quelle domande – E per te era la prima volta…” “Sì, era la prima volta che prendevo in bocca l’uccello di un uomo. Me ne avevano parlato solo le amiche! Lui mi spiegò anche nei particolari come dovevo farlo. Io lo ascoltai attentamente. Il fatto che fosse per me la prima volta e la mia evidente incapacità lo eccitarono in modo particolare. Mi bloccò la nuca e mi costrinse a spalancare più possibile la bocca. Dovetti succhiarglielo e leccarglielo per un’eternità. Mi faceva tanto male anche la bocca quando finalmente lui reputò che il suo uccello sufficientemente fradicio della mia saliva fosse pronto per iniziare la penetrazione del mio culetto. Mi girò, mi blocco con un braccio il capo sul cuscino e mi fece sollevare un po’ il mio culetto. Io ansimavo e lui mi urlò che ero bellissima in quella posizione, alla pecorina. Aggiunse che stava per incularmi, di non agitarmi e di stare ferma. Mi urlò poi che dovevo rilassarmi! Dovevo permettergli la penetrazione non stringendo timorosa il mio buchino e soprattutto non contrarre la muscolatura. Così facendo sarebbe stato meno doloroso! Ma egualmente io ero terrorizzata e tesissima. Ero sempre più tesa e nervosa e non riuscivo a non muovere il mio culetto. Ma poi, rassegnata ed in silenzio ubbidii. Sentii distintamente le sue dita cercare di allargarmi il mio buchino e subito dopo il suo glande appoggiarsi sul mio piccolo forellino posteriore ancora per poco tremendamente vergine. Lo sentì spingermelo piano dentro e penetrarmi. Mi fece male, tanto male. Ero indubbiamente stretta e lui stesso sentiva del dolore nello sverginarmi. Mi stantuffò per alcuni minuti infilando oltre la metà del suo uccellone dentro di me. Poi lo sentì scuotersi tutto, gemere ed infierire con altri possenti colpi dentro il mio intestino. Fu allora che mi inferse un altro violento colpo e me lo spinse tutto dentro. Sì, mi aveva aperta completamente e spalancata. Ce l’avevo tutto dentro! Proprio tutto! Ondeggiavo e mi dimenavo furiosamente. Mi sentivo umiliata posseduta in quel modo e con tutto quel coso dentro di me! E provai un dolore lancinante. E fu allora che lui mi urlò fiero che stava per venire dentro nel mio culetto! Mi avrebbe riempita l’intestino con il suo sperma. Sarebbe stato tantissimo… Ma bellissimo! Per lui…”

“Ti venne così dentro, Claudia? – le chiese allora alterato Riccardo – Ti riempì così il tuo bel culetto di sborra?”

“Sì, amore, mi fece proprio questo. Sentii il suo liquido seminale caldissimo scorrere dentro di me e riempirmi tutta. Aveva ottenuto quello che voleva! Venire dentro di me, dentro il mio giovane e vergine corpo!”

“Ma ti era piaciuto, Claudia?” “Oh no, proprio no! Ma non volevo assolutamente che lui mi sverginasse anche la mia giovanissima e vergine fica. L’avrei offerta a colui che sarebbe diventato mio marito! Tu, amore…”

“E dopo quella avventura? – continuò Riccardo – Hai avuto altre esperienze di un certo tipo?”

“Le solite feste al liceo e quelle più piccanti all’università. Furono delle feste che per alcune mie amiche finirono male. Io riuscii a salvarmi in certe situazioni molto scabrose. Riuscii a passare indenne in certe circostanze nelle quali alcune mie compagne di facoltà dovettero subire delle umiliazioni molto pesanti per delle giovani donne quali erano. Non era stato piacevole qualche volta per alcune di loro per punizione spogliarsi davanti a tutti quei ragazzini in calore ed ululanti. Anche integralmente e mostrarsi proprio come erano fatte. Ed altre, poi, a completamento dell’opera far divertire i ragazzi che si erano già ben eccitati nel vederle nude. Era il pegno che alcune avevano dovuto pagare per entrare, da giovani matricole, nella goliardi. La masturbazione con le mani o con la bocca era diventata in quelle feste la naturale conclusione. E lo sperma scorreva a fiumi! Io mi ero sempre invece ben gestita e nessuno mi aveva mai vista nuda ed ancor meno ero stata costretta a darmi da fare in altre porcate!”

“Prima di tuo marito hai fatto un pompino solo ad un altro, allora… – perseverò nelle domande indiscrete Riccardo – E non ti è piaciuto tanto…” “Assolutamente no, Riccardo! – rispose senza esitare la giovane donna – E tu lo sai bene che non mi piace il rapporto orale!” “E non ami neppure la sborra, mi pare! – infierì allora ancora lui – Fatichi parecchio ad assaggiarla, berla e buttarla giù…” “Ma Riccardo, uffa! – sbuffò allora ancora lei – Cosa fai raccontare a tua moglie! Non è bello che un altro uomo sappia quello che io faccio a te! E solo a te!”

“Con questo, Claudia, vuoi dire che hai bevuto solo la sborra di tuo marito? Dillo, dillo amore mio…” “Ma sì, uffa! – replicò ancora una volta stizzita Claudia – Vuoi proprio che lo dica anche a Fabio?” “Sì, Claudia, mi piacerebbe che tu lo dicessi anche a lui…”

Claudia sbuffò ancora una volta violentemente ed abbassò il capo. “Ma uffa! Ebbene sì! – precisò quasi sibilando la giovane donna – Io ho bevuto ed ingoiato solo lo sperma di mio marito. Che ne fa sempre tanto e cattivo. Va bene così? Ti basta?” “E se ti capitasse di farlo proprio oggi? – le chiese allora ancora spudoratamente lui – Se la festa di oggi lo richiedesse….” “Ma Riccardo…. – miagolò lei guardando me e mia moglie e diventando paonazza – Ma cosa dici! Ti prego, non chiedermi certe cose… Così, adesso…”

“No, amore. Voglio anche che tu informi ancora i nostri ospiti su quello che tu non hai mai sopportato di fare. Nonostante le mie insistenze… “

Claudia sorrise mestamente ed allargò le mani in segno di ricerca di comprensione da parte degli ospiti. E di Alessandra in particolare. “Ma uffa, talvolta sei proprio perverso ed incontentabile. Adesso alludi a quella roba lì, vero?Alle mie foto, suppongo? Naturalmente nuda e magari anche qualche ripresa con la telecamerina mentre faccio quelle cosine che ti piacciono così tanto…”

Vidi Alessandra trasalire nuovamente nell’attesa della risposta di Riccardo. “Sì, Claudia, bramerei delle tue foto. Sei bellissima nuda e mi piacerebbe immortalarti proprio così. Come pure riprenderti mentre mi fai quella cosina che a te non piace proprio.”

“Ma dai! Uffa! Ebbene sì, uomo! Mi vergogno troppo a farmi fotografare nuda e ancor più a farmi riprendere mentre faccio quelle cose che a voi maschietti piacciono invece proprio tantissimo! Però, uffa! Mi sembra che se sono qui ora ho già ben dimenticato il mio pudore… Colpa tua che mi trascini in queste situazioni alle quali non sono abituata. Mi mandi in confusione, tu! Sempre di più… E quel Martini, poi…. Sei proprio un marito cattivo e tanto, tanto perverso!”

Riccardo sorrise compiaciuto e si rivolse allora verso mia moglie che, avendo capito che era giunto il suo momento, nervosamente si sistemò i capelli della frangetta. Gli unici non raccolti dietro la nuca

“Mia moglie è molto giovane… La scuserete…- esordì lui rivolgendosi ad Alessandra – Mi sembra di percepire che tu, Alessandra, non essendo più una ragazzina ed essendo una donna matura non ti fai travolgere dalla timidezze, dal pudore e dalle emozioni.”

Alessandra fissò negli occhi colui che stava per diventare il suo esaminatore molto, molto indiscreto. “Dipende dal momento e dalla situazione creatasi… – rispose secca subito lei – Una maggiore età giustifica esperienza, più disponibilità a dire e fare certe cose ma anche maggiore capacità nel gestirsi davanti ad un vero e proprio interrogatorio di un certo tipo. E nella partecipazione ad un gioco il cui finale può essere in qualsiasi momento può essere modificato. Da me in particolare! Capito, uomo?”

A quelle parole io non potei non trattenere un sorriso di compiacimento nei confronti della mia bellissima moglie. Sentendo quelle parole la adorai, la desiderai e la considerai ancor più una splendida donna.

E la splendida donna, dopo essersi raccolti con un tocco di civetteria ancora più stretti i capelli dietro la nuca ed accavallate le lunghe gambe, elargì un larghissimo sorriso a Riccardo mostrandosi così pronta alla serie di domande che lui stava per farle. Ed erano, naturalmente, le stesse alle quali la sua giovane mogliettina si era sottoposta. Mostrandosi anche, in certi casi, parecchio in difficoltà ed imbarazzata.

“Hai sentito le domande che ho fatto alla mia giovane mogliettina? – esordì lui sorridendo – Cosa ne pensi? Spero che tu non ti sia indispettita…” “Penso solo che tu sia un po’ sporcaccione, molto curioso e piuttosto depravato… Ma ci vuole dell’altro per mettermi in difficoltà e farmi andare in confusione. Come hai fatto invece con la tua Claudia. E’ proprio molto giovane, tua moglie… E non è abituata a certe cose…”

A Riccardo sfuggì un sorrisetto molto malizioso. “Lo so, lo so… – aggiunse ancora l’uomo – Tu hai qualche anno di più di Claudia e presumo parecchie esperienze più di lei!”

“Mi è solamente capitato di vivere qualche avventura di più di lei. Indubbiamente tutte di un certo tipo…”

“Non ti bloccherai allora Alessandra di fronte a certe domande?” “Dovrei? – rispose allora subito provocatoria mia moglie – Dopotutto è un gioco… Se non mi va, non rispondo e vado via!”

Subito dopo rivolse lo sguardo verso il mio. “Non è così? – mi chiese questa volta serissima la mia mogliettina – Come moglie devo essere disponibile e condividere con mio marito tutta la nostra vita coniugale…” Io abbozzai un sorriso e con il capo feci un cenno di assenso.

Dopo qualche secondo di silenzio, Riccardo partì con la raffica di domande.

Come ti consideri sessualmente, Alessandra?”

“Penso di essere una brava moglie e di condividere tutto quello che mio marito mi propone! Sono abbastanza disinvolta e soprattutto parecchio disinibita. Nella vita quotidiana ma anche e soprattutto sotto le lenzuola!”

“Fai fatica a partecipare a certe serate ed a certi giochi tra coppie di un certo tipo?”

Alessandra piegò il capo lateralmente ed emise il primo sospiro. “Penso di essere abbastanza disponibile a soddisfare mio marito. Anche nelle sue fantasie più segrete. Ma nel nostro letto, sotto le lenzuola. Nella nostra camera da letto non ho mai detto di no a Fabio ed ho sempre accettato tutto quello che mi ha chiesto. Ti assicuro che talvolta non è stato facile per me. Soprattutto davanti a certe richieste piuttosto strane e molto scabrose…. Ma sono sua moglie! Mi lasciano perplessa certe serate un po’ particolari perché non capisco se le voglie un po’ più oscene siano quelle di mio marito o di qualche altro… Ma se tutto fa parte di un gioco… Solo un po’ spinto…”

“Sei arrivata vergine al matrimonio, Alessandra?”

No! – rispose secca mia moglie – Ho sbagliato qualche volta nel credere in qualche uomo che approfittò della mia ingenuità. Ed ero, fin dai tempi del liceo, molto carina e corteggiata…”

“Ma prima? – continuò lui – Al liceo ed all’università? Cosa hai fatto a questi morosi, Alessandra? O meglio cosa ti hanno fatto fare loro?”

“Premetto che certe cose vengono fatte sempre in due! Ho fatto tutto quello che una giovane donna doveva fare al giovane moroso. A quell’età erano tutti così esuberanti e voi maschiacci avete sempre tanta voglia di far sesso. Ed io spesso mi sono mostrata comprensiva e li ho fatti felici… Sempre però a modo mio e come volevo io… Non mi però andava di fare tutte le porcate che loro avrebbero voluto!”

“Ma poi? – insistette Riccardo – Alla fine li hai fatti sborrare?”

Alessandra rimase per qualche secondo in silenzio dopo quella secca domanda così scabrosa. Fece una smorfia. La crudezza della domanda le provocò le prime difficoltà. “Non potevo certo lasciarli così! A metà, con il loro coso ritto e duro! Piagnucolavano e mi supplicavano tutti di farli venire… Ed io li ho spesso accontentati… Erano così felici quando venivano… E quanto seme facevano! Tutti! Ti basta così. Riccardo?”

“Solo seghe, Alessandra? – insistette invece Riccardo – Hai fatto anche dell’altro, penso…”

“Quando ero ancora molto giovane non mi andava di fare anche certe cose che reputavo fossero cose da mogli! Oh sì, tutti mi chiesero di fare anche dell’altro. Effettivamente mi supplicavano spesso di prenderglielo naturalmente anche in bocca, ma io mi vergognavo troppo… Uno in particolare si mostrò più intraprendente degli altri e mi convinse di seguirlo a casa sua. Non mi disse che i suoi genitori erano andati in montagna quel week-end. Pochi minuti e mi ritrovai completamente nuda e sdraiata sul lettone matrimoniale dei suoi genitori! Quella notte dormii lì… Vicina a lui… Completamente nuda, naturalmente… Come lui voleva!”

“Era la prima volta che ti mostravi così ad un uomo?”

“Sì, ed ero imbarazzatissima nel trovarmi in quella situazione. Anche perché lui non tardò a spogliarsi anche lui completamente nudo ed a mostrarmi un pene enorme e pieno di voglia. Non vedeva l’ora di venire. Ebbi paura!”

“Ti invitò a fargli un pompino, Alessandra? E per te era la prima volta?”

Sì, Ed era la prima volta. Lentamente e con dolcezza mi spiegò prima come dovevo mettermelo in bocca e poi cosa dovevo fare. In particolare con la mia linguetta. Io ad occhi chiusi ubbidii e spalancai la mia bocca per la prima volta davanti all’uccello di un uomo. Lui non perse tempo e me lo conficcò subito tutto dentro fino in gola. Immaginavo che lui avrebbe fatto così e sentii il suo uccello ingrandirsi a dismisura nella mia bocca. Mi faceva male perché me la penetrava furiosamente. Dentro e fuori me la riempiva e sembrava come volesse scoparmi la bocca. Non riuscivo neppure a respirare perché lui si divertì anche ad otturarmi il nasino. E così facendo mi urlava di respirare succhiandogli il cazzo. Io brontolando ubbidii e lui mi strepitò che ero proprio bravissima nel farlo così! Non poteva credere che fosse per me la prima volta che facevo quella cosa! Nessuna era stata brava come me! Fu proprio un vero maiale e si comportò male perché sapeva invece benissimo che io non l’avevo mai fatto prima a nessuno!”

“Ti venne così dentro, Alessandra?” Mia moglie fece una piccola smorfia di disgusto per quella domanda così privata, ma poi rispose.”L’avrebbe voluto, lui! E me lo urlo!”

Ti riempì la bocca di sborra?” “Oh no! Mi dimenai furiosamente perché non volevo proprio il suo sperma in bocca. Avrei sicuramente vomitato. Mi svincolai e riuscii così ad evitare lo schizzo in bocca. Come lui avrebbe voluto. Ma il primo violentissimo spruzzo me lo sentì tutto però sulla fronte ed i tantissimi altri suoi fiotti sulle guance e sulle labbra serrate. Il suo liquido seminale era stato tanto, caldissimo e soprattutto molto, molto puzzolente. L’odore fortissimo dello sperma dell’uomo mi nauseò subito e mi fece quasi vomitare. Ma riuscii faticosamente a trattenermi e non farmi vedere in quella situazione così imbarazzante!

“Ma ti era piaciuto, Alessandra?” “Assolutamente no! E lui era stato così prepotente! Pretese pure che dormissi per tutta la notte nel lettone nuda ed avvinghiata a lui. Dovetti anche tenere appoggiato al suo ventre depilato ancora sporco di sperma il mio volto pure già completamente ricoperto del suo seme che mi aveva appena schizzato addosso. Mi costrinse inoltre così a continuare a sfiorare con le mie labbra socchiuse il suo glande ancora gocciolante di bianchissimo e liquidissimo sperma. Dovevo essere la sua schiava! Sottomessa ed ubbidiente. E lui era il maschio padrone sempre eccitato che doveva ancora produrre sperma. Ne era ancora pieno, uffa! Da tanto tempo non l’aveva fatto così! Durante la notte lo sentii masturbarsi furiosamente. Fece indurire di nuovo il suo uccello ed appoggiò il glande sulle mie labbra ben chiuse. Lo senti fremere e sospirare. Per altre due volte raggiunse l’orgasmo e spruzzò tanto sperma. Sempre sul mio volto lasciato lì indifeso. Mi ricoprì di nuovo completamente il mio bel visetto. Sbuffai, mi lamentai ma lo lasciai fare. 

Al mattino quando mi guardai allo specchio mi infuriai. Ero completamente ricoperta di sperma! Devastata. Non mi bastò una doccia eterna! Furibonda per quel trattamento che mi aveva riservato lo lasciai immediatamente!”

“E dopo quella avventura? – continuò Riccardo – Hai avuto altre esperienze di un certo tipo?”

Ho avuto altre storie ma sono riuscita a gestirle in maniera ben diversa…”

“Prima di tuo marito hai fatto un pompino solo ad un altro, allora… – perseverò nelle domande indiscrete Riccardo – E non ti è piaciuto tanto…” ”Preferirei non rispondere. Ti confesso solo che ho avuto delle avventure all’università. E l’ultima prima di conoscere mio marito non mi è proprio piaciuta. Ti basta?”

Ma Riccardo aveva ancora una curiosità molto particolare da soddisfare.

A mia moglie ho sempre raccontato di una mia particolare passione… Ma lei si è sempre rifiutata!” “Ossia? – gli chiese allora Alessandra incuriosita – Mi sembra che l’hai sottoposta a parecchie passioni molto scabrose…” “Come ti ho detto non mi ha mai soddisfatto in una molto particolare…” Alessandra lo scrutò torva. “Sì… – continuò allora lui – Non si è mai fatta fotografare e riprendere. Nuda, naturalmente…” “Capisco. E adesso vuoi certamente sapere se io invece mi sono concessa… – lo interruppe seccamente mia moglie – Come sei indiscreto…” “Sì Alessandra e soprattutto vorrei sapere chi è stato il fortunato!”

Alessandra emise un sospiro e cercò il mio sguardo. Come se cercasse una mia ulteriore autorizzazione. Io allargai le braccia in segno di arrendevolezza.

Sì! – rispose a bassa voce mia moglie – Ho accettato due volte di posare…” “Nuda, Alessandra? – la incalzò subito Riccardo – Completamente nuda?” “Sì, anche nuda…” “Chi furono i due fortunati, Alessandra?” “Quello che mi convinse, da consenziente, a mostrarmi proprio nuda fu colui che divenne poi mio marito. Allora ero la sua morosa. Ero molto bella ed ero stata nominata da poco Miss Università. Mi fece trasgredire conoscendo il mio particolare ed innato esibizionismo. L’altro uomo che catturò le foto del mio corpo nudo mi raggirò invece per farmi superare un esame universitario. Non escludo che le mie foto furono purtroppo poi viste da tanti… E temo anche che in quella stanza, ben nascosta, ci fosse pure una microtelecamera…. Ma non voglio ricordarlo…” 

A quella risposta Riccardo sembrò soddisfatto. Si rivolse allora di nuovo a Claudia.

Adesso, Claudia, dovrai raccontare ai nostri ospiti se hai condiviso con tuo marito serate un po’ particolari…”

Claudia abbassò il capo e rispose con un filo di voce. “Te l’ho detto! Mio marito avrebbe sempre voluto coinvolgermi in serate indubbiamente molto particolari. Ma io sono stata sempre contraria ed ho dovuto talvolta assistere malvolentieri a sue esibizioni indecenti e non adatte alla presenza della propria moglie. Tra amici si è spesso divertito a descrivermi anche nei particolari più intimi e soprattutto a raccontare cose che mi aveva costretta a fare. Anche e soprattutto sotto le lenzuola del nostro letto coniugale. Mi ha così spesso messa in grave imbarazzo. Non è stato bello sentire che lui raccontava ad altri uomini come ero fatta e come facevo certe cose. Potete immaginare quali e non si è mai limitato nel raccontare anche i particolari. Che vergogna… Ha svelato anche se gemo od urlo quando raggiungo alla fine il piacere e l’orgasmo”

“Ma tu, Claudia, non hai mai partecipato direttamente… Non hai mostrato o fatto nulla…” “Ma Riccardo, queste prestazioni le hai fatte quando eravamo al ristorante oppure a qualche cena privata alla presenza di tante altre coppie… Per fortuna non si era presentata la possibilità!”

“Ma stasera, tesoro, la cena è molto intima, mi pare… – aggiunse subito lui – E soprattutto molto più discreta… E poi siamo tra anici…”

Claudia sospirò profondamente, abbassò il capo ed annuì! “Lo so, amore, lo so…”

“E tu, Alessandra? – si rivolse allora Riccardo a mia moglie girandosi di scatto – Hai mai partecipato insieme a tuo marito a qualche festa un po’ più spregiudicata del solito?”

“Sì… – rispose Alessandra senza esitazione – Malvolentieri mi sono fatta convincere da lui ed ho partecipato ad una strana festa per poche e scelte coppie. Doveva essere un pigiama party trasformato in un provocante baby-doll party. Con somma gioia dei maschietti, naturalmente. E la festicciola danzante con le mogliettine seminude avrebbe dovuto ben presto trasformarsi in una piccola orgetta. Con tanto di scambio di mogli e mariti… “

“Come reagisti, Alessandra?” “Molto male e cercai di mostrare indifferenza. Ma egualmente mi trovai in una situazione molto spiacevole. Dovetti un po’ adeguarmi alla situazione… E poi dovetti accontentare anche mio marito che a quella festa si era proprio divertito. Ma poi mi sono fatta subito riaccompagnare a casa lasciando parecchio delusi gli altri uomini presenti. Solo uno di loro aveva visto qualcosa ed aveva approfittato della situazione che si era creata con l’evidente compiacimento di mio marito. Mi sentii però a lungo scioccamente in colpa con lui. Probabilmente sbagliando perché era stato Fabui a voler partecipare a quella strana festa!”

“Non era certamente un ambiente a te adatto, mi sembra… E tu, Alessandra, sono certo che prediligi ambienti molto più tranquilli e discreti… Come oggi la nostra casa… Sbaglio?”

Alessandra non rispose ed abbassò il capo. Io in silenzio mi avvicinai a lei, le cinsi i fianchi ed abbassandomi la baciai con passione. Lei non si oppose a quella mia aggressione e spalancando la bocca contraccambiò al mio bacio. Fu un lunghissimo e sensualissimo bacio esibito alla giovane coppia che ci guardò rapita dalla tanta passione mostrata da noi due.

Riccardo si sentì autorizzato a fare altrettanto con sua moglie. Le catturò con forza la bocca e la penetrò con un bacio talmente violento che le fece spalancare gli occhi e subito dopo rimanere senza fiato.

Non contento di ciò, infilò la mano dentro la sua camicetta e le catturò senza esitazione una tettina. Lei ci guardò tutta rossa in volto per quella visione che suo marito la costringeva a darci. Spalancò gli occhi e gemette. “Ma Riccardo…. – aggiunse sottovoce – Cosa fai? Non così, ti prego!”

Lui si staccò e ci sorrise. “Adesso viene veramente il bello! – esclamò – Sono certo che ci divertiremo tantissimo…”

Claudia abbassò il capo e cercò di ricoprirsi velocemente il seno che suo marito le aveva appena un po’ scoperto ed accarezzato. “Amore, ti prego… – aggiunse con voce flebile – Non fare così… Non mi piace e mi imbarazzi tantissimo così…. Non siamo soli… E c’è un altro uomo, Fabio… Mi ha già vista, un pochino… Il seno… Colpa tua, uffa…”

continua

 

Qualsiasi vostro giudizio, commento e suggerimento sarà da me sempre ben accettato e gradito. Mikimarkfc@libero.it

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