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Racconti CuckoldTrio

Anna e Claudia

By 15 Ottobre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Capitolo 4 ‘ Claudia 2

Come avevo detto a sua figlia, mi era venuta voglia di scoparmi Claudia, così un paio di giorni dopo l’ultimo incontro con Anna, le mandai un messaggio dicendole che avevo voglia di lei e che sarei andato quel pomeriggio a casa sua e che le avrei aperto il buchetto del culo, quindi che si facesse trovare pronta e con un clistere fatto.

Come annunciato, alle 3 in punto mi presentai a casa loro. Quando suonai alla porta, venne ad aprirmi Claudia. Addosso aveva soltanto un accappatoio e delle ciabattine con tacco. Come mi vide mi gettò le braccia al collo ed iniziò a baciarmi. Io, a mia volta, le slacciai l’accappatoio e lo aprii, abbracciando il suo corpo nudo, mentre con un piede chiudevo la porta. Finite le prime effusioni, mi prese per mano e mi portò in camera da letto.

-‘Facciamo piano’ mi disse, sottovoce, ‘mia figlia &egrave in camera sua e sta studiando’. Io non commentai, ma l’ora l’avevo scelta apposta per essere certo di trovare Anna in casa.

Ci chiudemmo nella camera da letto di Claudia e lei lasciò cadere l’accappatoio, rimanendo nuda, solo con le ciabattine e fece una giravolta.

-‘Come mi trovi ?’ chiese.

-‘Claudia, sei uno schianto, hai un corpo da favola’ risposi.

-‘Allora ti piaccio ?’

-‘Sei splendida. Non sapessi che Anna &egrave tua figlia, potrei pensare che siete sorelle’

-‘Ma dai’ ma si vedeva che era le piaceva.

-‘E sì, e poi a me le ragazzine piacciono, per cui, visto che mi piaci avrai al massimo vent’anni’ le dissi. A quel punto iniziò ad eccitarsi.

-‘Dai, spogliami’ le feci, ‘mi piace che le mie donne mi spoglino’.

-‘Perch&egrave, quante ne hai ?’

-‘Oltre a te vuoi dire ?’

-‘Sì’

-‘Oh, dozzine’ le dissi, mentre lei mi spogliava, lasciandomi nudo, con il cazzo ben in tiro, che prese in bocca.

-‘Mmmmm, mi piace, hai un buon sapore’ disse.

-‘Dai, ora stenditi che ti faccio godere’ le dissi. Lei si mise supina ed io mi misi al suo fianco. Iniziai a baciarla e leccarla tutta, soffermandomi sulle tette. Le succhiai e le mordicchiai i capezzoli, mentre con una mano le accarezzavo le labbra della figa. Scesi lungo il suo corpo, sempre leccandola, fino ai piedi, risalii le sue gambe, leccandole l’interno delle cosce, che lei aprì per bene, per facilitarmi il compito, e mi tuffai sulla sua passera, oramai completamente allagata. Iniziai a leccarle la figa, le inserii la lingua dentro, quasi scopandola, le succhiai e mordicchiai il clitoride, mentre le mettevo un dito nel culo.

Oramai era partita e mugolava dal piacere. Continuai fino a farle avere un primo orgasmo. Per non urlare, si mise a mordere le lenzuola. Infine, mi misi fra le sue gambe e la penetrai con un colpo deciso. Iniziai ad andare su e giù lentamente, con lunghi e lenti affondi. Lei si agitava sotto di me, aumentando così lo sfregamento del mio cazzo dentro la sua vagina. Venne ancora ed ancora.

Quando fui stanco, mi sdraiai e la feci salire sopra di me e lei s’impalò per bene, prima di facci a me e poi di schiena, leggermente piegata verso i miei piedi. Lo sfregamento interno a quel punto mi stava dando delle sensazioni straordinarie, mentre lei veniva in continuazione.

Quando mi ripresi un po’, la feci mettere in ginocchio, la testa appoggiata sul cuscino con i suoi buchi bene in vista. Io mi posizionai dietro a lei, presi un po’ della vasellina che trovai sul comodino (era stata previdente), gliela spalmai ben bene, poi la penetrai prima con un dito poi con due ed infine le infilai il cazzo con un colpo deciso. Sussultò per un attimo, fece un ‘Ai!’ ma poi, mentre la stantuffavo per bene, venne ancora, intanto che io mi scaricavo dentro a quel bel culo che avevo appena sverginato.

Alla fine, mi sfilai dal suo culo e mi stesi, stanco e sudato. Quando si riprese, iniziò a baciarmi, ringraziandomi per quanto aveva goduto. Le dissi di pulirmi il cazzo per bene con la bocca, cosa che fece. Non appena finì, chiamai :

-‘Anna, vieni qui’ urlai.

-‘Eccomi, signore’ fece Anna, arrivando di corsa, gli occhi lievemente arrossati. Doveva aver pianto quando mi aveva sentito scopare sua madre. Sua madre la guardò sgranando gli occhi.

-‘Spogliati e vieni qui, infilati nel letto, a fianco a me’ le ordinai, brusco. Lei fece quanto ordinato, da brava schiavetta ubbidiente. Quando si fu stesa al mio fianco, la abbracciai e lei si strinse a me, posandomi la testa sul petto.

-‘Ma ‘ tu ‘. ma sei un porco’ disse alfine Claudia, cercando di allontanarsi da me.

-‘E anche se fosse ? A te piace essere scopata, a lei piace essere comandata da me. Io vi sto soddisfacendo entrambe’ le dissi, mentre la tenevo stretta a me, dal lato opposto a quello in cui c’era Anna.

-‘Ma &egrave mia figlia’ disse, come se fosse una cosa nuova.

-‘Certo, ed &egrave anche molto bella. Ma non era mica vergine quando l’ho scopata la prima volta’ le dissi.

-‘Anna, ma &egrave vero ?’

-‘Sì, mamma’ fece lei remissiva. Poi, rivolta a me ‘perché hai scopato mia madre, vuoi distruggere la mia famiglia, non ti basto io ?’

-‘Tu mi vai benissimo. Anzi, per te ho delle idee, ma tele dirò un’altra volta’.

Si era fatto tardi, oramai. In quella, si sentì aprire la porta di casa ed il marito salutare ad alta voce.

-‘Oddio, mio marito, te ne devi andare, presto’ fece Claudia. Io non mi mossi. Dopo un po’, il marito entrò e ci vide.

-‘Ma che cazzo succede in questa casa ? Chi cazzo &egrave lei ?’ E voi due che ci fate nude con questo tizio ?’ iniziò ad urlare. Claudia balzò fuori dal letto, nuda, e corse ad aggrapparsi a lui. Lui fece per respingerla ma lei si tenne aggrappata a lui.

-‘Datti una calmata, coglione, sto solo facendo quello che avresti dovuto fare tu !’ urlai, a mia volta.

-‘Ma che cazzo dici ?’ fece lui, con aria minacciosa.

-‘Ti prego, amore, calmati’ cercava di dire Claudia.

-‘Calmati un cazzo ! Ora prendo questo e lo caccio fuori a calci in culo e tu con lui. Puttana !’ fece, sempre più furioso, rosso di rabbia.

-‘Idiota, se tu non chiavi tua moglie, lei va a cercare cazzi in giro. Hai avuto fortuna che ha trovato me, che ho voluto proprio aspettarti, per dimostrarti quanto stronzo sei’ feci, con tono deciso e quasi urlando.

-‘E’ una gran figa, calda, e tu, coglione che non sei altro, la trascuri. Non serve avere un cazzo come John Holmes o Rocco Siffredi per soddisfare una donna, basta farla godere, curarla, coccolarla, non una scopatina da due minuti e via, ci vogliono i preliminari, farla godere, farla sentire desiderata, la devi baciare, accarezzare, leccare, mangiarle la figa. Se vuoi salvare il tuo matrimonio, curala per bene, dalle quello che vuole, altrimenti andrà a cercarselo da qualche altra parte’. Continuai così per un bel po’ mentre sia Claudia che il marito mi guardavano allibiti. Poi si guardarono negli occhi, e lei gli sorrise, speranzosa.

-‘E con mia figlia, come la mettiamo ?’ fece lui, dopo un certo tempo passato a pensare e considerare la cosa.

-‘Con tua figlia ci piaciamo, c’&egrave un certo tipo di intesa fra di noi’ feci, senza dire nulla.

-‘Papà, non rompere, sono maggiorenne, posso stare con l’uomo che voglio’ fece Anna, in un impeto di coraggio, ma forse, pensai, con loro era sempre così e solo con me si sottometteva.

-‘Anzi, sapete che vi dico, d’ora in poi, Anna passerà i fine settimana da me’ dissi, deciso ed in tono brusco, ‘Ora andatevene da questa stanza che mi devo rivestire’.

Claudia e suo marito se ne andarono e chiusero la porta.

-‘Allora, hai capito ? Ti voglio tutti i fine settimana a casa mia. Per altre volte, te lo dirò quando ne avrò voglia’ feci, rivolto ad Anna.

-‘Sì, signore, ho capito. Cosa vuole che faccia ora ?’ mi chiese, docilmente.

-‘Prendimi uno degli accappatoi di tuo padre e poi vai a preparami la doccia. Quando sarà pronta, vieni a chiamarmi. Poi mi laverai’ le ordinai.

-‘Va bene, signore’ rispose, alzandosi, sempre nuda. Da un armadio prese uno degli accappatoi di suo padre e me lo porse, poi uscì dalla stanza. Ritornò dopo pochi minuti.

-‘E’ pronto, signore, se vuole venire con me’ mi disse, al che mi alzai, indossai l’accappatoio e la seguii in bagno.

Mi feci una bella doccia. Anna mi lavò per bene con una spugna ben insaponata, poi la feci venire vicino a me, la abbracciai e rimanemmo sotto l’acqua calda per un bel po’. Infine, uscimmo e lei mi asciugò per bene. Poi andò in camera a riprendere i miei vestiti, mi vestii e mi diressi verso l’uscita, accompagnato da Anna, sempre nuda. In sala trovai marito e moglie seduti sul divano che parlavano fitto, lei così com’era quando era uscita dal letto.

Sulla porta diedi un bacio ad Anna dicendole :

-‘Allora ti aspetto sabato subito dopo la scuola, portati da studiare e abiti anche per uscire. Ciao’

-‘A sabato, signore’ fece lei e chiuse la porta.

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