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Racconti CuckoldTrio

Domare una donna

By 29 Agosto 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Domare una femmina &egrave cosa per pochi. Leo ci riuscì fin dalla prima notte che passammo insieme, lesse dentro di me mondi di cui io ignoravo l’esistenza. Ebbe la pazienza e la costanza di coltivare quel campo brullo con la certezza (quella dei pazzi, dei visionari) di avere, un giorno, un raccolto generoso.
Così &egrave stato.
Ci sono voluti dieci anni e un amore infinito.
Credo fermamente nella monogamia sentimentale. Il sesso &egrave un’altra storia. Forse &egrave anche per questo che in controtendenza non chiediamo mai, agli uomini che incontriamo, una foto del viso. Non sono in cerca di fidanzati, o di uomini fisicamente attraenti ma di incastri e un incastro prevede, prima di tutto, menti allineate, passaggi di energia, parole. Scovare tutto questo nel mare magnum degli annunci richiede una particolare attenzione. Leo &egrave speciale anche in questo, lui possiede questa specie di antenna che sa captare i giusti segnali. Per questo, e non solo per questo, io mi fido ciecamente delle sue sensazioni e delle sue scelte.
Ci piace lasciarci guidare dagli impulsi che ci scatena chi abbiamo di fronte, non ci piacciono i copioni da recitare ma le piccole tracce che ci svelano i desideri dell’uomo che incontriamo.
Ad esempio Mark. Mi ha chiesto di essere la sua schiava e io gli ho detto sì. Sarò usata, ceduta, violata in ogni momento in cui gli andrà di farlo, senza potermi sottrarre ad ogni suo capriccio. A me sta cosa già piace da impazzire, essere in balìa di un uomo con un cervello superdotato e un cazzo proprio niente niente male.
Mark aveva promesso già dal nostro primo incontro di regalarmi un collare con guinzaglio. Un messaggio chiaro e preciso di quello che aveva già in mente per me.
Un destino segnato il mio. I giorni romani con lui sono stati densi e intensi. L’intesa con Leo &egrave stata da subito perfetta, una sorta di associazione a delinquere che mi avrebbe vista fin dal primo momento come quella che ne avrebbe fatto le spese. Inutile dirvi che a me sta cosa ha fatto sentire subito la donna più fortunata del mondo.
Una volta mio marito scrisse questo: le donne stupide sognano che gli uomini litighino per loro, quelle intelligenti che si alleino contro di loro. Verissimo.
Mark &egrave uno che gioca da un bel po’ e ne scrive su un blog, ma &egrave anche uno molto rilassato, come piace a noi. Uno curioso, aperto, diretto, che non si tira mai indietro e con la battuta sempre pronta.
Uno di quelli che, se avessi un gruppo di amiche in questo ambiente con cui fare questo tipo di chiacchiere davanti ad un bicchiere di vino, consiglierei di mettere tra le prime cinque esperienze da provare almeno una volta nella vita.
Il mio padrone, per tornare a noi, sta organizzandosi un compleanno, con la complicità del mio adorato marito, che mi vedrà partecipe appunto come sua schiava e di cui io non saprò nulla fino al fatidico giorno (numero partecipanti, presenza di altre donne, ecc.) se non che non mi potrò tirare indietro e che dovrò servire lui e gli altri partecipanti, come prevede il manuale della perfetta schiava.
Ora. &egrave vero, sono molto timida, so essere remissiva, una moderna geisha, ma una parte di me nella vita di tutti i giorni &egrave fatta anche di fuoco ed &egrave anche con questo aspetto che devono fare i conti quelli che proveranno a “mettermi sotto”. Devo dire che fin qui, mi vedo costretta a concedere a Mark l’onore delle armi. Però qualcosa mi dice che il meglio deve ancora venire. E so che molto dipenderà da me.
Ma se fossi solo questo mi sentirei mancare l’aria e quindi vado ad arricchire la lista delle mie fantasie con un frame che riempirò più in là.
Vestire i panni della donna cuck e vedere il mio venerato sposo, in mia presenza, avere tra le mani un’altra donna coadiuvato dal suo socio in affari Mark.
Mettermi dall’altra parte della scena, un dietro le quinte che sa però di ruolo da protagonista se desiderato, scelto. Non so se ne sarò all’altezza so però con certezza quasi dolorosa che mi ecciterà da impazzire e allora troverò il modo di fare i conti con questa cosa, in un modo o nell’altro. Perché la parte più complessa di questo viaggio non &egrave avere delle fantasie, ma decidere di realizzarle. Funziona così anche per voi?

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