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Racconti Cuckold

Evoluzioni

By 2 Maggio 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Ci siamo conosciuti, poco più che ragazzini, nel lido che frequentavano le nostre famiglie tutte le estati, crescendo inseime sia sentimentalmente che sessualmente. Le nostre prima esperienze le abbiamo avute insieme. Dopo aver completato gli studi, e un’occupazione dignitosa (io funzionario di banca, Sofia come assistente alla poltrona in uno studio dentistico), abbiamo deciso di convolare a nozze e quindi, iniziare a vivere insieme.

Io, Marco, 33 anni, alto 183, fisico atletico. Sofia, 31 anni, 168, riccia,castana, occhi verdi, 40 in vita, 3a abbondantedi seno con belle areole larghe e chiare.
Entrambi sportivi, passione per i viaggi, per la tintarella (soprattutto Sofia), per il buon vino, e ci concediamo di tanto in tanto serate in discoteca alzando un pò il gomito. Soprattutto queste ultime concessioni ci permettono, una volta rientrati a casa, di abbassare i freni inibitori e concederci l’un l’altro cose che a mente lucida non faremmo. Parliamo sia di posizioni nuove, di pratiche nuove e anche lasciarsi andare nel confessare le proprie fantasie.

Direi quindi una vita di coppia abbastanza normale, che di tanto in tanto ci mette quel pepe per non cadere nella monotonia. Mi &egrave sempre piaciuto vederla ammirata e desiderata, spingendola ad indossare vestiti aderenti e/o scollati, e da tre estati a questa parte a farle indossare quei sexy costumi con slip brasiliano.

Al rientro da qualche serata abbastanza euforica passata con gli amici tra vino, cocktail e quale passo di danza ci lasciavamo sempre andare su fantasie, provocazioni. Nel caso avessi io indugiato sulla scollatura di qualche nostra amica, partiva la solita competizione femminile dicendo che la volta successiva non avrebbe messo lei il reggiseno, o una mini più corta e che mi avrebbe fatto pagare pegno, il tutto sempre in armonia e molto simpaticamente mentre ci dilettavamo a letto. O se mi fossi fermato a chiacchierare a lungo con qualche amico nel locale, lasciandola per un pò sola, dicendo che avrebbe ceduto alle avences la volta successiva.

Il tono delle provocazioni passava dallo scherzoso ad un todo più audace a seconda delle occasioni. Scherzoso quando, ad esempio, nel provare un nuovo bikini diceva di volerlo mettere quando sarebbe andata sola al mare chiedendo soccorso al bagnino di turno per la crema solare da mettere sulle spalle e sui glutei (visto quanto poco copriva sul restro lo slip). Il tono diventa più audace, quando, scopandola le metto un dito in bocca, che lei lecca simulando un pompino dicendomi che uno non le basta. O quando durante la fellatio con massaggio prostatico fa battutine sulla mia omosessualità latente.

Credo che siano battute e aneddoti che rendono più piccante il rapporto di coppia per mantenerlo vivo e non farlo cadere nella monotonia. Poco, o nulla, in confronto a quanto accadrà durante, le ormai prossime, vacanze estive. Prima di entrare nel cuore del racconto, credo sia necessario e doveroso raccontarvi alcuni episodi della nostra intimità.

Sofia &egrave smaliziata, seducente, audace, un tipo peperino; tutto questo sempre mantenendo l’eleganza che la contraddistingue senza mai cadere nel volgare.

Quando siamo con gli amici di comitiva e il discorso scivola sull’argomento sesso non si tira mai indietro e non &egrave la classica finta perbenista, anzi, &egrave piuttosto spigliata argomentando le sue ragioni. In alcuni casi, io avrei un atteggiamento più pacato, sul tema pompino, ad esempio, io sarei più riservato ecco.

In genere, il momento in cui ci lasciamo andare molto con le nostre fantasie &egrave durante i preliminari.
Quando, ad esempio, sono sul divano e simula uno spogliarello chiedendo l’approvazione dei presenti, al plurale, anche se l’unico spettatore sono io. Concluso lo spogliarello, molto seducente, si avvicina gattoni sfilandomi gli slip e iniziando il lavoro orale sul mio pisello, di tanto in tanto si ferma chidendo a spettatori immaginari se lo spettacolo sia gradito.

Capita, anche, che mentre lei &egrave chinata a 90′ e le lavoro di lingua tra le gambe grondanti di umori io le chieda se con la bocca abbia il desiderio di soddifare qualche bel ragazzo, risposta affermativa con commento: “che sia un bel pisello almeno”. Talvolta ho provato a chiederle se dovessi ordinare un dildo, vibratore, fallo di gomma sul web; niente da fare, lo vuole di carne, pulsante.

Nelle nostre fantasie, capita anche di incrociare il tema scambio di coppia, immaginando qualche coppia di amici o conoscenti da coinvolgere nel nostro letto, in questo caso esce fuori la sua curiosità bisex, dettata, credo, più dalla sua gelosia che da una vera curiosità bisex.

Era un venerdì sera come tanti, serata in un disco-bar con i soliti amici di comitiva, eravamo alticci, stavamo rientrando a casa in auto. Sofia, sfidandomi, si sfilò il perizoma che indossava sotto un tubino nero, lasciando, così, presagire un fine serata bollette una volta arrivati a casa.
Prima di entrare nel letto, Sofia accese l’abajour in modalità soffusa, si sfilò il tubino restando nuda e mi disse con tono seducente di coricarmi con le spalle verso l’alto. Non me lo feci ripetere una seconda volta che già ero in slip steso come odinatomi ad attendere, sognante, l’arrivo del massaggio e tutte le conseguenze.
Tubetto di olio in mano, entrò nel letto e iniziò lentamente ad ungermi le spalle prima con le mani poi strofinandomi il suo seno sulla schiena. Percepivo i suoi capezzoli rigidi che strofinavano la schiena, percepivo il calore tra le sue gambe sull’osso sacro.
Il massaggio prendeva toni sempre più erotici e sensuali, l’erezione si faceva sentire e inarcavo la schiena per cercare un pò di comodità. Avvertendo il mio disagio, sfilò lo slip, lasciando esprimere l’erezione al meglio. Sempre restandomi sulla schiena si sincerò dell’effetto del massaggio stringendomi il pisello. Rise divertita in segno di approvazione. Si girò, sempre standomi sulla schiena, iniziando il massaggio ai glutei e alle gambe, sui glutei soprattutto con il seno. La mia eccitazione in quella situazione era alle stelle, avevo il pisello gonfio e gocciolante…. il vaso sarebbe traboccato a breve. Con entrambe le mani allargò le chiappe, iniziando a stuzzicare l’ano con la lingua, stavo esplodendo, l’escalation di eccitazione pareva non aver fine. Si unse la mano con l’olio e inserì il medio nello sfintere. Mi abbandonai al suo tocco. L’atmosfera era surreale, gemevo, e sentivo la sua fica grondare sulla mia schiena, eccitata parecchio dalla situazione, dal tenermi sotto scacco, ad un tratto mi disse:
– “oggi ti scopo io, porco! Ti piace farti scopare da me, vero?”
dalla bocca mi uscì un:
– “si, ti prego, continua!”
Si spostò dalla mia schiena, mi fece mettere a pecora e con un dito mi scopava il culo, con l’altra mano mi segava… non ressi a lungo, mi girai di scatto e le scaricai tutta la mia eccitazione in bocca. Dopo aver ingoiato, ci guardammo, ci baciammo, ci scambiammo un ultimo sguardo di intesa, mi fece stendere e si sedette sul mio viso, per ricevere la sua parte. Era bagnata come poche volte prima, bastarono poche lappate perch&egrave raggiungesse anche lei l’orgasmo.
Una volta nella doccia, prima di andare definitivamente a letto, la canzonai per quanto fosse monella, e lei stringendomi il pisello mi disse;
– “a quanto pare, qui, a qualcuno piace avere la mogliettina monella”

Dopo qualche effusione tornammo a letto esausti. Destinazione Mykonos! Tanto era il desiderio di staccare la spina che, lasciate le festività natalizie alle spalle, prenotammo i voli per Mykonos, 12-19 Luglio.
Tra le varie destinazioni che stuzzicavano i nostri interessi scegliamo mykonos perch&egrave ben coniugava paesaggi mozzafiato, spiagge stupende, e movida notturna, almeno questo era quello che lasciava trapelare il web. Nei mesi successivi trovammo una sistemazione adeguata e decidemmo di prenotare, rivelandosi poi anche aldilà delle nostre aspettative. Piccoli bungalow bianchi, in classico stile greco, una piscina nella piazzetta centrale della struttura con qualche lettino prendisole.
Le settimane precedenti la partenza l’aria era abbastanza frizzante in casa, allusioni, battutine su cosa sarebbe potuto accadere una volta giunti a destinazione, uno degli slogan più in voga sul web era “quel che succede a Mykonos, resta a Mykonos”. Eravamo tanto carichi e non vedevamo l’ora di immergerci questa nuova avventura.
Sapevo che qualcosa sarebbe potuto succedere, era nell’aria, nonostante non ci fossimo mai detti nulla chiaramente prima della partenza. Ma verosimilemente eravamo ben predisposti affinch&egrave succedesse qualcosa.

Atterrati sull’isola, prendiamo possesso del nostro appartamento bilocale con soggiorno/cucina e camera da letto, doccia rinfrescante, noleggio scooter per muoverci sull’isola e via, direzione mare.
Spiaggia del SuperParadise, Sofia sfoggia uno degli ultimi bikini acquistati per la partenza, triangolo a coprire la sua bella terza, e uno slip con laccetti definito da lei a brasiliana ma che lasciava decisamente scoperte le sue sode chiappe. Bellissima spiaggia, splendido punto mare, alternavamo bagni di sole a immersioni per rinfrescarci un pò, con commenti simpatici rivolti ai vari bagnanti, sia alle splendide ragazze presenti (ma Sofia faceva la sua “porca” figura) sia ai fisicati ragazzi che giravano per la spiaggia con sguardi furtivi rivolti alle ragazze. Non poche ragazze sfilarono sul bagnasciuga in topless, alcune davvero lodevoli, altre meno.
Mentre eravamo in acqua, a Sofia non sfuggirono certo i miei sguardi e iniziò a provocarmi dicendomi che attirava più sguardi lei col suo nuovo bikini che molte di quelle che passavano in topless. A quel punto, io la canzonai dicendole che avesse tolto anche lei il pezzo di sopra non sarebbero più sembrate cosi sode le sue tette; con il suo sguardo malizioso, accettò il guanto di sfida, si sfilò il reggiseno e iniziò a farlo volteggiare in aria. Il livello dell’acqua copriva i suoi seni, e mi chiese:
– che dici, approfittiamo di questa vacanza per abbronzarle?
Temendo facesse sul serio, la buttai sul ridere dicendole di ricomporsi, invitandola a prendere un mojito al bar.
– e va bene, cerca di ricomporti anche tu – disse ridendo, indicando il bozzo del mio costume – prima di uscire dall’acqua…. guardare tutte queste fanciulle non ti fa bene.
Passammò così il pomeriggio di mare, rientrando nel residence verso le ore 18:30, per rinfrescarci e riposarci prima di andare a cena. Una volta in camera proposi una sveltina sotto la doccia, ma mi disse di star buono, che avrebbe dovuto lavarsi i capelli e voleva star tranquilla.

Sneakers, bermbuda di jeans e camicia in lino io, vestitino verde con spalle scoperte, aderente fino in vita e poi largo fino a metà coscia, sandalo con tacco 10 Sofia. Ci dirigiamo verso la Chora, perdendoci nei suoi viottoli bianchi in cerca di un posticino dove poter cenare, e ci imbattemmo in una taverna a Little Venice. Posto incantevoli, affacciato sul mare con il rumore delle onde di sottofondo, luci soffuse, ottimo pesce innaffiato da una bottiglia di bollicine. E fu proprio durante la cena che conoscemmo Nico e Marika, seduti al tavolino di fianco al nostro, anche loro a cena, anche loro in vacanza a Mykonos. Nostri coetanei, partenopei, scambiamo due parole sulla giornata appena trascorsa e pareri sull’esperienza dell’isola fino a quel momento e decidiamo di proseguire la serata in qualche locale lì vicino per bere un cocktail.
Nico un bel ragazzo, alto, spalle larghe, con una folta barba e bella parlantina. Marika, minuta, biondina, una seconda scarsa di seno, e dai pantaloni bianchi aderenti che le fasciavano le gambe e il sedere, traspariva un gran bel culetto. Passammo il resto della serata con loro a suon di mojito e balli in uno dei localini della Chora. Rientrammo esausti dandoci appuntamento per il giorno dopo nella spiaggia di Panormos.

Arrivati nell’appartamento, appena chiusa la porta, abbracciai Sofia, la presi per i fianchi facendo scivolare le mani sulle sue cosce fino al bordo del vestito per poi risalire mantenendo il contatto con la sua pelle vellutata arrivando fino al suo culetto sfilandole lo striminzito perizoma che indossava quella sera. Era bagnata, tanto, come io eccitato, le nostre lingue iniziarono a vorticare mentre Sofia si sfilava il vestito e io finivo di spogliarmi, prima di stenderci sul letto. Lei supina e io lentamente scesi dal collo, al suo seno, percorsi il suo ventre piatto e le dissi di girarsi, volevo gustarmi il suo fantastico culetto. Mi impossessai con le mani delle sue chiappe, allargadole e iniziando a roteare la lingua attorno al buchetto, la sentivo ansimare; tra un gemito e l’altro iniziò a darmi del porco, per aver fissato il culo di Marika nel locale quando si era messa in piedi su una sedia a ballare, accusandomi di essermi così eccitato a quella scena da leccarle così bene il culo, e continuava ad ansimare. Le posizionai un cuscino sotto la pancia, mi stesi su di lei levandomi sui gomiti e iniziai a strusciare la cappella gonfia tra le sue gambe.
Sofia: Dai, scopami! Mettilo dentro! Altrimenti chiamo Nico. Sai, non ha perso occasione di sbirciare tra le mie gambe, forse era curioso di sapere il colore del mio perizoma.
Affondai in un colpo solo, era bagnata, calda, accogliente, le pareti vaginali stringevano come una morsa il mio pisello.
Io: E tu? non hai fatto nulla per coprirti un pò di più?
Sofia: Perch&egrave avrei dovuto? Sei diventato geloso? La valigia l’abbiamo fatta insieme e non mi pare di aver messo un burqua, anzi…
Ammetto che mentre la scopavo da dietro immaginavo un’orgia con Nico e Marika. Le tirai un pò i capelli facendole alzare la testa, le misi un dito in bocca e le dissi:
– Prendilo in bocca a Nico, vediamo quanto sei brava a prenderlo in bocca.
Prese a succhiarlo come fosse un gelato e raggiunse l’orgasmo, forse avevamo entrambi pensieri orgiastici in mente.
Mi sfilai, mi misi comodo, inizia una lenta sega alternandola a colpi di lingua, molto lenta, stavo scoppiando. Le dissi: – ti prego, fammi arrivare!
Sofia: – ti sei eccitato tanto oggi vero? – guardandomi negli occhi muovendo la mano destra sul mio pisello, iniziando a far scendere la sinistra dietro le palle.
Io: siii – risposi chiudendo gli occhi, stavo per scoppiare.
Avvicinò le labbra sulla cappella e iniziò con piccoli baci a cui ogni tanto allunga a la lingua.
La mano sinistra si era fatta strada tra le chiappa, andando a stimolare la prostata. Sofia, alzando leggermente il viso per guardarmi :
– sono brava? aggiungendoci un “chissà se anche a nico possa piacere”, a quelle parole raggiunsi l’orgasmo. Un paio di schizzi finirono nella sua bocca, gli ultimi li direzionò sulle sue tette, mi sorrise poi mi raggiunse su, ci baciamo, sentivo che dava del mio sapore, mi disse:
– Monello, guarda cosa hai combinato – soppesandosi il seno e sbattendomelo in faccia.
Iniziai a leccare il suo seno imbrattato, mordicchiando i capezzoli.
– sei un porco – fu il suo commento, sorridendo – il tuo pisello non mente mai.
Ci ricomponemmo e ci mettemmo a letto, come primo giorno non c’&egrave male davvero, pensai. Con il calore dei raggi del sole che penetra tra le persiane apro gli occhi, &egrave già giorno. Guardo il cellulare, sono le 10:30, per mezzoggiorno dovremmo essere a Panormos. Ho tutto il tempo di svegliare Sofia con u pò di coccle, carezzarle la schiena fino al solco del suo culetto, qualche bacino al collo. Entro prima io in bagno, barba doccia e torno in camera a prepararmi e a darle il cambio in bagno. Sofia dopo un pò esce con il bikini già indossato. Il reggiseno &egrave un attimino striminzito, si vede il segno dell’abbronzatura, a dimostrazione che &egrave più piccolo dei precedenti. Anhe lo slip &egrave più tendente al perizoma che ad uno slip brasiliano.
Dopo averla squadrata, sorridendo le dico: – A Nico vuoi far vedere quello che ieri sera ha immaginato?
Sofia: Dici che apprezzerebbe?
Io: Vedremo….
Finito di prepararci, lasciamo il residence e ci dirigiamo verso Panormos dove troviamo Nico e Marika al bar intenti a prendere un caff&egrave, ci salutiamo e ci accodiamo al bancone del bar.
Sulla spiaggia oltre ai lettini e gli ombrelloni ci sono comodi cuscinoni matrimoniali, ne prendiamo uno a coppia con un tavolino nel mezzo e iniziamo a spogliarci con l’intento di goderci quella splendida giornata di sole. E’ Marika a sorprenderci, perch&egrave dopo essersi sfilata lo short e la canotta, si slaccia anche il regiseno, restando con la sua seconda a coppa di champagne in bella mostra. Mentre ci spogliamo c’&egrave uno scambio di sguardi tra me e Sofia, che restiamo un pò interdetti e sorpresi da tanta audacia, quasi dimenticando che diverse donne intorno a noi fossero in topless.
Vedendo che Sofia non tole il reggiseno e che dal nuovo bikini indossato si intravedeva il segno della pelle bianca Marika esordì con un: Niente topelss Sofy? Marco &egrave geloso della sua mogliettina?
Sofia: Fosse per lui andrei in giro nuda
e scoppiammo a ridere.
Sofia: poi comunque non sono abbronzate come le tue, sembrerebbero due mozzarelle
Nico: guarda come dimensioni siamo più vicini alla zizzona di battipaglia eh
Con questo tono scherzoso passammo la mattinata alternando bagni in acqua e bagni di sole sorseggiando mojito (a stomaco vuoto).
Fu mentre io e Nico ci allontammo per prendere un altro giro di mojito al bar, che, tornando, notammo che le nostre compagne uscire dall’acqua, e quasi non mi cadevano i due mojito dalle mani, in topless entrambe. Mentre ci avvicinavamo Nico mi fa: Si &egrave decisa Sofy eh… finalmente vediamo il tuo passatempo preferito.
Sorrisi e raggiungemmo le ragazze, Nico avanti a me porse il cocktail a Sofia, e io feci lo stesso con Marika. Allungandole il cocktail le disse: complimenti, abbiamo preso coraggio vedo. Vedrai a fine vacanza saranno belle abbronzante.
Tra me e Sofia ci fu uno scambio di sguardi in cui ci dicemmo mille cose. Voleva dirmi ricordati dell”affronto di ieri al mare, voleva dirmi “eccoti la situazione piccante che piace a te”, voleva dirmi “continua a guardare Marika tu”. Io annuivo compiaciuto.
Entrammo quindi molto in confidenza con i nostri nuovi amici. Nel pomeriggio, mentre io e nico eravamo al bar a prendere da bere mentre incalzava la calca per l’aperitivo ci passò davanti una splendida ragazza, con due grosse tette, in bikini. Io e nico ci scambiammo uno sguardo complice e iniziammo a fare i classici commenti sconci.
Io dissi: da metterci la testa lì in mezzo.
E nico: io ci metterei qualcos’altro… Ma anche Sofia non scherza mica eh. Glielo strusci tra le tette vero?
Io non sapendo come uscirmene risposi sorridendo: Marika si rifà col culo però eh….
Nico: vabb&egrave ma questo &egrave un capitolo a parte.
Arrivò il nostro turno al bar e così si chiuse il discorso. Il tono era comunque sempre amichevole, sintomo, quindi, che eravamo entrati molto in confidenza.
Furono le ragazze, non più in topless, a raggiungerci. Tra un drink e l’altro, ci buttammo nella mischia dell’aperitivo, con Marika che in più di un’occasione non mancò di stusciarmi il suo invitante culetto, simulando movenze sexy. Sofia, molto divertita dalla cosa, mi lanciava sguardi maliziosi e carichi di sfida. L’aria iniziava ad essre molto leggera, e qualcosa nel costume iniziava a muoversi, Marika sapeva il fatto suo e riusciva benissimo a provocarmi, in tutto qusto Nico non pareva per nulla infastidito.
Marika mi propose di accompagnarla verso il bancone per un altro giro di mojito. Nella calca mentre mi era davanti sporgeva il culo verso di me che le ero esattamente dietro.
Le dissi: dai smettila, dovesse vederci Nico…
Mi interruppe: Per quel poco che lo conosco sarà sicuramente distratto da altro. E scoppiò a ridere.
Mentre lei ordinava al barman, mi voltai e vidi Sofia e Nico ballare molto vicini, con le mani di Nico che sicuramente stazionavano sulle chiappe di Sofia, ma non avevo una visione completa della situazione. ero assorto nei pensieri quando Marika per cattuare la mia attenzione e farsi aiutare con i drink mi strizzò con una mano il pisello. Le sorrisi e tonrammo da Nico e Sofia che nel frattempo si erano staccati. Nei succesivi balli le coppie si ricomposero, Sofia mi stava molto vicino, si strusciava, mi provocava, sentiva la mia eccitazione crescere. Si voltò verso di me, dopo un lunghissimo bacio mi chiede: Ti &egrave piaciuto poggiarlo sul culo di Marika? Credi che non me ne sia accorta? Porco. Quest’ultima parola tastandomi il pacco. Il tutto, detto con tono suadente.
verso le 21:00, stanchi della giornata di mare e dell’aperitivo decidemmo di rientrare alle nostre abitazioni, non prima di fermarci in una rosticceria per mangiucchiare qualcosa prima di andare a letto.
Nonostante la golosa e abbondante pita, sia io che Sofia, una volta arrivati al nostro bilocale eravamo ancora brilli. Decidemmo di rilassarci sul divanetto presente sulla veranda fumando una sigaretta. Entrambi in costume. Con movenze sensuali si sfilò la parte di sopra del costume. Stringendo le braccia tese sui fianchi si strinse il seno commentando quanto fossero arrossate a casua del primo sole. Sorridendo le dissi che avevo una cremina lenitiva.
Si avvicinò lentamente si mise su di me a cavalcioni e mi mise il seno in faccia, le mie labbra andarono di baci sui suoi capezzoli, prendendoli in bocca, leccandoli, riempiandole il seno di saliva. L’erezione, prepotende, insisteva nel mio costume, spingendo verso il suo monte di venere. Con le mani presi possesso delle sue chiappe, iniziai ad impastarle quasi fosse la massa della focaccia. Gemendo sofia mi disse:
– quanto vorresti fosse il culo di Marika vero? ti ho visto come ti strusciavi sul suo culetto nella calca dell’aperitivo.
Mentre parlava si liberò dalla mia morsa, mi sfilò il costume e avvicinò le labbra sul glande, gli diede un bacio intenso, per poi alzarsi sfilarsi il suo slip e sedersi su di me dandomi le spalle, iniziando a strusciarsi sul mio pisello in piena erezione.
Sofia: – secondo te &egrave più brava Marika a strusciarsi sul tuo pisello?
io: – credo sia più brava tu, e forse lo crede anche Nico, visto che all’aperitivo non sei rimasta certo a guardare me.
Nelle nostre parole non c’era un tono geloso, l’aria non era tesa, ci stavamo provocando, l’essere brilli ci stava aiutando a dirci le cose un pò più liberamente.
Sofia: – quindi &egrave per questo che oggi sei così eccitato! non per il culo di Marika, ma per le mani di Nico sul mio culo, non &egrave vero?
Quest particolare mi era sfuggito, non so quanto fosse vero e quanto fosse frutto dell’immaginazione di quel momento.
io: che monella, non solo gli sbatti le tette in faccia, ti fai anche palpare il culo.
Sofia: – ti sta gocciolando il cazzo per quanto sei eccitato, porco! Non credo ti dispiaccia poi così tanto. E’ il prezzo da pagare per averlo appoggiato a Marika, e non mi pare sia un prezzo poi così alto. Non &egrave vero?
A questo punto si voltò, mi guardò e prendendo il pisello in mano iniziò a baciare la cappella gonfia.
– guarda quanto &egrave eccitato…
Strofinò la cappella gocciolante tra le sue tette, salì cavalcioni, scivolò dentro in un solo colpo, e iniziò un furioso su e giù con il mio viso tra le sue tette, dove leccavo ciò che era rimasto poco prima dal suo sfregamento.
Le misi un dito in bocca, iniziò a succhiarlo avidamente, le chiesi cosa immaginasse mentre lo leccava:
– quello che stai immaginando tu! che lecco il pisello di Nico. Perch&egrave lo stai pensando anche tu non &egrave vero?
Un altro paio di colpi e raggiungemmo insieme l’orgasmo.

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