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Racconti Cuckold

fare i conti senza l’oste

By 6 Ottobre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Lo ricordo ancora come fosse oggi. Quel pomeriggio piovoso d’estate, lei che se ne va a fare la doccia in previsione della serata fuori a cena con amici, io annoiato sdraiato sul divano a guardare distrattamente la tv. 

Ad un certo punto il telefonino di mia moglie ha emesso uno strano suono che si ripete dopo qualche secondo e poi ancora.

Mi guardo attorno e decido di interrompere quel rumore noioso.  Lo trovo abbandonato nella sua borsa in mezzo a tante cianfrusaglie. Schiaccio distrattamente qualche tasto per illuminare il display e scopro che è semplicemente scarico.

Faccio per spegnerlo ma poi mi viene una curiosità, così scorro tra i messaggi di mia moglie, sempre con un occhio alla porta del reparto notte per non farmi scoprire, sarebbe molto imbarazzante.

Me li guardo tutti ma nulla che possa attirare la mia attenzione, solo messaggi che ha inviato a me o alle sue colleghe e amiche. “Che stupido che sono stato, chissà cosa cercavo poi” e mentre penso a questo premo più volte il tasto esc per tornare alla schermata iniziale, nel fare questo inavvertitamente premo qualche altro tasto (maledetto touch!) ed entro nella sezione delle foto.

La prima foto che mi compare (e che è poi l’ultima scattata) ritrae mia moglie nel corridoio della zona notte, davanti allo specchio , chiaramente in posa, tiene in mano il cell ed è quindi chiaramente un autoscatto. La foto è chiaramente recente perché ha il taglio di capelli che si è fatta poco meno di due settimane fa. Ma quello che mi lascia perplesso è che indossa il corpino rosa con le autoreggenti che le ho regalato qualche mese fa e che non ha mai voluto mettere, il tutto è completato con un sandalo tacco 12.

Passo alla seconda foto e stavolta la trovo girata di spalle mentre guarda ancora nello specchio per l’autoscatto e stavolta il perizoma mette in evidenza il suo splendito sedere. Un altro occhio alla porta della zona notte e passo rapidamente alla terza foto, stavolta è direttamente uno zoom sulle mutandine di pizzo rosa, dove si intravvede chiaramente la peluria curata di mia moglie.

Sempre più perplesso passo alla quarta foto e poi alla quinta e alla sesta ma niente, le restanti foto riguardano compleanni e riunioni di famiglia.

Ripongo rapidamente il cellulare nella borsetta e nel dubbio faccio finta di nulla.

Passano pochi minuti e mia moglie fa capolino in soggiorno già cambiata e truccata, pronta per andare dalla parrucchiera. Prende le chiavi dell’auto e la sua borsa e in quel momento il cell ripete lo stesso suono: “cavolo mi sono dimenticata di metterlo sotto carica!” mi guarda e mi saluta con un grosso bacio sulle labbra “ciao amore, vado dalla parrucchiera, fatti la doccia e preparati che quando torno dobbiamo andare a cena”. Le dico di non preoccuparsi e la vedo uscire a passo veloce.

Rimango sul divano con lo sguardo perso, non capisco il senso di quelle foto, provo a pensare che le abbia scattate per vedere come le stava prima di indossarlo ma questa opzione cozza con la terza foto. Allora passo all’opzione delle colleghe curiose di vedere il mio regalo ma anche qua la terza foto cozza. Allora il sospetto peggiore prende il sopravvento: che le abbia mandate a qualcuno.

Ma come fare per scoprirlo? Pensa e ripensa e mi viene in mente che sia il mio numero che quello di mia moglie sono in abbonamento sotto la mia attività professionale. Ricordo che tempo prima avevo provveduto a registrarmi al sito del mio operatore per poter accedere alle opzioni di controllo dei costi e statistiche sui consumi, le password le ho in ufficio ma con un po’ di fortuna e mente locale dovrei ricordarle.

Prendo il portatile, lo accendo e mi collego al sito dell’operatore. Provo a digitare username e password e dopo un paio di tentativi riesco ad accedere al mio profilo.

Procedo freneticamente preso dal disperato desiderio di scoprire se la mia supposizione è indovinata.

Scelgo il numero di mia moglie e vado sulle statistiche delle ultime chiamate e sms inviati nell’ultimo mese. Quello che cerco dovrebbe balzarmi all’occhio abbastanza rapidamente, cerco gli mms inviati nelle ultime due settimane e “carramba” eccoli! Non posso sbagliare, sono gli unici tre mms inviati nelle ultime settimane e sono praticamente uno di seguito all’altro. Guardo data e ora, confronto sul calendario e scopro che il tutto risale alla sera del venerdì precedente. Quella sera io ero impegnato in una noiosissima riunione di condominio.

Guardo il numero del cellulare a cui sono stati inviati gli mms. Sono cosciente che non sarà facile scoprire a chi sono indirizzati, sul tabulato elettronico mancano gli ultimi 3 numeri, maledetta privacy!

Me lo annoto lo stesso, ho in mente di aspettare che rientri mia moglie e aspetterò il momento propizio per riprendergli il cell e guardare in rubrica, la mia speranza è che abbia la funzione del completamento automatico come l’ha il mio cell.

Spengo il PC e mi rimetto sul divano.

Mi assalgono sentimenti contrastanti: da una parte sono deluso, da mia moglie non me lo sarei mai aspettato, dall’altro sento dentro di me un’euforia strada, credo sia simile a quella che si prova quando si fa una caccia al tesoro.

L’attesa è estenuante. No vedo l’ora che faccia ritorno. Voglio assolutamente sapere a chi ha inviato quelle foto. Poi penserò a quale reazione avere. Infondo potrebbe anche ancora essere qualche amica intima, non so, ma lo voglio sperare, poi prende il sopravvento il mio lato perverso ed inizio a pensare a mia moglie, che mi ha sempre fatto tante storie per qualche foto erotica e poi si lascia convincere ad un autoscatto da vera zoccola.

No, non ci voglio pensare a quali potrebbero essere le conseguenze, l’attesa si fa lunga ed allora per ammazzare il tempo decido di provare ad inserire il numero sul mio cell. So che sarà un buco nell’acqua, anche fosse un uomo molto probabilmente sarà qualche suo collega o amico che frequenta in palestra.

Lo prendo e inizio ad inserire le prime cifre, man mano che vado avanti ad inserire i numeri l’elenco si sfoltisce. Inserisco la quarta, poi la quinta e la sesta ed infine la settima cifra e………. cazzo!….. resta un numero! Guardo e riguardo il nome che è comparso sul cell e il numero che mi ero appuntato poco prima.

Non voglio crederci. Mancano le ultime tre cifre ma quante probabilità ci possono essere che mia moglie abbia massaggiato con un altro numero così simile a quello che ho anche io in memoria?

E’ un amico in comune. Di almeno 15 anni più vecchio di mia moglie. Ci conosciamo da qualche anno. Economicamente è uno che sta bene, sempre brillante, galante, sempre pronto ad offrire lui la cena.

Pensandoci bene potrebbe benissimo essere lui. Piano piano me ne convinco. Ormai sono sicuro che si tratta di lui.

Provo strane sensazioni: l’irritazione perché dietro a quel gesto c’è la mancanza di rispetto nei miei confronti, poi c’è la sorpresa di aver scoperto che in fondo anche mia moglie è capace di fare la zoccola ed infine una sorta di eccitazione perché infondo ho sempre sognato che mia moglie potesse un giorno essere più disinibita.

Di li a poco fa ritorno mia moglie, io vado a farmi una doccia e decido di prendere tempo. Devo pensarci bene su come affrontare l’argomento con mia moglie.

Usciamo a cena con amici ma mia moglie, che mi conosce bene, per tutta la sera mi chiede se sto bene, intuisce che qualcosa mi occupa i pensieri, mi vede distante.

Io per tutta la sera le rispondo che si sbaglia, che va tutto bene.

Rientrati a casa a tarda ora nel tentativo di risollevarmi il morale, inizia a fare la gatta morta.

Mi piace quando fa così. Inizio ad eccitarmi e in un baleno ci ritroviamo sul divano con le sole mutandine addosso. E’ in quel preciso istante che ripenso alle foto ed eccitandomi ancora di più prendo la macchina fotografica e le propongo qualche scatto. Ed ecco che si ripete il solito teatrino. Lei non vuole. Io insisto, le dico “dai, poi magari le facciamo vedere a qualcuno così ci dice quanto sei bella..” ma lei mi dà dello scemo. Non vuole. Ed io penso: “si certo, però a quello là non hai detto di no!” mi trattengo dal risponderle ma tutti questi pensieri hanno l’effetto di amosciarmi le parti intime. Me ne accorgo e mi sale la rabbia fino ale orecchie. Non resisto e sbotto: “Si certo! A me dici di no ma a qualcun altro invece le mandi addirittura sul telefonino!” Si zittisce e diventa seria. E’ rossa in viso. Come una bambina beccata con le mani nella marmellata. Ci sono alcuni attimi di silenzio interminabili, siamo a pochi centimetri l’uno dall’altra sul divano ma sembra ci sia un muro a dividerci. Poi se ne esce con la più banale delle domande: “come hai fatto a scoprirlo?” Io le replico subito ribaltando la domanda “non importa come ho fatto io, ma perché lo hai fatto tu! E soprattutto perché proprio lui!”.

Mi guarda negli occhi alla ricerca di uno sguardo d’appoggio ma io non cambio smorfia. Voglio sentire cosa mi racconterà. “è difficile spiegare perché”. “io ho tutto il tempo che vuoi” le rispondo.

Ed allora, imbarazzata, inizia a raccontarmi. Mi racconta di come lui sono mesi che la corteggia, che la chiama durante il giorno, le ha anche offerto un caffè qualche volta e  l’altro giorno le ha fatto a sorpresa un bel regalo ed infine di come quella sera si sono visti in palestra e sapendo che io non ci sarei stato a casa le ha proposto di uscire a cena. Lei ha rifiutato ma poi lui si è fatto vivo un’ora più tardi al telefono. Mi racconta che l’ha corteggiata e l’ha infine convinta a farsi mandare la prima foto. A quella poi è seguita naturalmente la seconda dopo che lui con i suoi complimenti l’ha mandata su di giri ed infine la terza foto. Mi dice che lui l’avrebbe voluta senza mutandine ma lei si è rifiutata. “Bello sforzo” le dico. “sai cosa mi fa più male?” lei mi guarda interrogativa ed io proseguo “che tu me lo abbia tenuto nascosto. Mi conosci e sai che non sono geloso, non ti ho mai fatto scenate di gelosia in 10 anni, se me lo avessi raccontato forse ti avrei tenuto anche il gioco, forse sarebbe stato anche divertente ed eccitante provocarlo. Ma così hai tradito la mia fiducia”.

Lei intravvede una breccia e ci si butta subito. Mi si avvicina e mi sbaciucchia la guancia “dai amore perdonami, è stato solo un gioco di una sera, mi sentivo sola e su di giri tutto qua, e poi mi sentivo in colpa e non me la sono sentita di dirtelo, sai che io amo solo te! Farei tutto per te!” “si certo, le solite smancerie e scuse di voi donne” penso tra me e me ma poi sbotto “a si? Allora dimostramelo!” Lei si allontana leggermente dal mio viso e mi guarda negli occhi “come devo dimostrartelo?” “Accettando per una volta di fare tutto quello che voglio senza ogni volta farti supplicare”. So che questo è il momento buono, si sente in colpa e sa di doversi fare perdonare qualcosa di veramente grave. “E va bene allora! Cosa dovrei fare?”.

Io ci penso un minuto, devo studiarla giusta, devo approfittare del vantaggio, e poi le dico “facciamo un gioco: per stanotte tu sarai la mia schiavetta e obbedirai a tutto quello che ti chiederò, bada bene, tutto! Anche quello ti sei sempre rifutata!” “e va bene!” mi risponde subito, ed io “no, voglio che ci pensi bene, quando dico tutto intendo tutto, se accetterai di iniziare il gioco sarò io a decidere quando finisce e tu non potrai rifiutarti, se poi te ne pentirai e vorrai interromperlo allora io poi ripenserò a quegli mms e domani mattina vedrò il da farsi, è meglio per te piuttosto che mi dici di no adesso, mi incazzerei di meno”. Lei mi guarda pensierosa, nei suoi occhi leggo un filo di timore, non sa cosa può attenderla ma io si e il messaggio è già arrivato al mio pisello che è tornato quasi duro al solo pensiero.

“ok accetto” “sei sicura?” “si sono sicura” “allora dimmi che per stanotte sarai la mia schiavetta” “ma dai!…” “dillo!” insisto “si, stanotte sarò la tua schiavetta”. E’ fatta. Il mio pisello è ormai duro come il marmo. “bene, allora vai a metterti il completino che ti ho regalato, quello degli mms”.

Lei si alza e va in camera. Torna dopo pochi minuti vestita proprio come l’ho vista sul sul telefonino, stesse calze, stesse scarpe tacco 12. E’ fantastica. Posso immaginare cosa abbia provato e pensato il nostro amico quando ha visto le foto. Chissà quante seghe si è sparato su quelle foto.

Pervertito lui ma pervertito anche io che mi sto eccitando a pensare questo.

Mi alzo e mi avvicino. Lei rimane immobile in mezzo alla sala. “cosa devo fare ora?” “sssss zitta! Devi parlare solo quando te lo chiederò io!” e le do una sculacciata. Emette un gridolino ma se ne sta zitta. Ha già imparato la lezione.

“Ora da brava zoccolina farai un bel servizio fotografico per il tuo padrone” Così dicendo la porto vicino al divano e la faccio mettere in varie pose, sempre più eccitanti, ogni tanto la tocco in mezzo alle gambe e la trovo bagnata. Condisco ogni mia richiesta con vari insulti volgari e lei sembra apprezzare.

Essere nel ruolo di schiava sembra assolverla dalla sua coscienza bigotta.

Poi la porto davanti alla scorrevole del soggiorno e tiro la tenda “ma, potrebbe vedermi qualcuno!” effettivamente la portafinestra del soggiorno è senza griglia, le luci in soggiorno sono semi accese e le tende sono oscuranti ma ora avendole scostate, passasse qualcuno sulla strada potrebbe vederci. Le do una sculacciata e da dietro le sussurro nell’orecchio “zitta! Ti ho detto zitta! Allarga le gambe e appoggia le mani al vetro, se qualcuno ti vedrà tanto meglio per lui, che veda quanto sei zoccola!” mi allontano per scattare la foto e lei esegue i miei ordini.

Poi mi riavvicino da dietro e le abbasso le mutandine sussurrandole all’orecchio “queste le togliamo, facciamo vedere bene la tua patata depilata” lei non obbietta, è ormai partita per la tangente, si vede che la situazione la eccita. Tiro fuori il mio pisello e glielo appoggio da dietro “senti come è duro? Diventa sempre così duro quanto la mia mogliettina fa la brava zoccolina” lei risponde solo con svariati “si”, ha gli occhi semi chiusi e la testa leggermente reclinata indietro verso di me, quasi l’appoggia alle me spalle quando sente il mio pisello sfiorarle prima le labbra della sua patata e poi entrare lentamente  da dietro. Non trova difficoltà, la mia mogliettina è un lago di umori.

Me ne esco quasi subito e mi allontano lasciandola li, a gambe aperte, le mani appoggiate in avanti sul vetro, il sedere infuori. Sulla strada vedo i fari di un auto passare, è passata senz’altro troppo veloce per aver potuto vedere qualcosa, mia moglie non si è neppure accorta, è li che mugugna qualcosa tipo “dai torna qua dentro di me”. In me scatta un’idea. Appoggio la macchina fotografica, impugno il cellulare di lei e le scatto una foto così, mentre ha voltato appena la testa indietro verso di me, con i capelli che sciolti vanno ovunque e con gli occhi stralunati.

Riguardo la foto, stupenda, è l’essenza del godimento. La foto la ritrae dal basso verso l’alto e da dietro si intravvedono le labbra della sua patata gonfie e rosse.

La prendo per mano e la porto davanti al tavolo della sala mi appoggio da dietro e le porgo il suo cellulare “guarda quanto sei troia in questa foto!” lei annuisce in estasi “avresti dovuto mandargli questa foto!” lei annuisce ancora una volta e intanto ha allungato l’altra mano libera sul mio pisello e se lo sta cercando di infilare da sola da dietro nella sua patata. “anzi, sai cosa ti dico? Adesso gliela mandi!” e mentre glielo dico la faccio abbassare sul tavolo. Ora è a pecorina, a gambe aperte, con i gomiti sul tavolo, tiene il cellulare in mano e mi risponde con un si distratto. La impalo da dietro e lei sobbalza. “Dai forza mandagli un mms al nostro amico”. Sembra non rispondere più ai miei comandi ed allora mi abbasso su di lei e le tolgo il cellulare dalle mani, le preparo io l’mms con la foto e glielo restituisco “dai scrivi, ti detto io il messaggio!” “mmmm a si? E cosa scrivo?” “scrivi: mio marito dice che così è molto meglio” lei obbedisce e inizia a digitare il messaggio mentre io continuo a stantuffarla da dietro.

“Dai ora premi invio” non mi rendo perfettamente conto ma sono ormai anch’io partito per la tangente, lei mi risponde con un “mmmmm”. Io non voglio che venga proprio ora sul più bello, la conosco bene, se dovesse venire poi si irrigidirebbe e non mi lascerebbe più concludere. Senza preavviso me ne esco dalla sua vagina “noooo che fai! Continua” “eh tu allora spedisci l’mms!” e intanto entro ed esco dalla vagina.

“ma tu sei matto… dopo questo chi lo ferma più? La prossima volta ti chiederà di scoparmi” “eh allora? Se il padrone vuole può far scopare la sua schiavetta a chiunque!” e le rifilo un paio di colpi secchi in vagina.

“allora? Ti decidi ad ubbidire?” e per farle capire che faccio sul serio esco di colpo dalla vagina e le do una sculacciata. “va bene, va bene, ma tu rientra ti pregooooo” io rimetto il mio pisello tra le sue labbra e quel momento preme il tasto d’invio. Una scarica di adrenalina mi arriva subito in corpo.

Cosa ho fatto? Cosa penserà l’altro quando riceverà la foto?  Intanto ho smesso di stantuffarla e mi sono abbassato a leccargliela da dietro. La sento godere anche della mia lingua e poi, d’improvviso a risvegliarci, sento vibrare un telefono, è il suo! E sul display è comparsa la foto del nostro amico. Cazzo questo è ancora sveglio a quest’ora! “e ora che faccio?” mi chiede lei con voce incredula. “rispondigli” mentre mi rialzo per riprenderla da dietro e accostare il mio orecchio alla sua mano che dopo aver premuto il tasto verde l’ha portata al suo orecchio. “Pronto” pronuncia lei titubante “hei ciao bellezza! Ma che bella sorpresa che ho ricevuto poco fa!” “ti piace?” le chiede lei mentre riceve i miei colpi lenti da dietro. “Certo che mi piace! Stavo tornado da una noiosissima cena di lavoro, pensa sono a pochi chilometri da casa tua, e quando ho visto la foto mi si è subito rizzato” “mmmmm” pronuncia lei, ma non so se è per via della telefonata o dei miei colpi che si fanno più insistenti, ormai ce l’ho talmente duro che quasi mi fa male. Lui probabilmente ringalluzzito dal suo muguno si fa più audace “se vuoi tra 5 minuti sono da te” poi un attimo di pausa “ma sei sola?” forse ha ripensato alla foto e gli è venuto il dubbio che non può essersela scattata da sola. “no, sono qua con mio marito” “ma, ma” lui ora è titubante, ha perso un po’ della sua spavalderia, forse non se l’aspettava “ma e lui sa di questa foto?” “certo” risponde lei sognante mentre ci scambiano un bacio con la lingua in quella posizione, io le passo le mani sopra al corpetto e raggiungo i seni che sussultano sotto il mio tocco. “e sa anche delle altre foto?” “certo, sa tuttoooooo, è lui che mi ha chiesto di mandartela, non hai lettoooo?” “davvero? Ma allora non si è incazzato?” “boh” risponde lei “sai che io voi uomini non vi capisco” allora lui si fa più coraggio “ma allora non ha nulla in contrario se ora passo a trovarvi che ho una gran voglia di vederti così dal vivo” “non so” dice lei titubante mentre l’ho fatta spostare e sdraiare sul divano e ho ripreso a scoparla con le sue gambe appoggiate sulle mie spalle e ogni tanto mi avvicino a baciarle i seni che le ho fatto uscire da sopra il bustino, quest’ultima frase me la sono persa negli spostamenti, ho solo sentito lei dire “non so”, mi riavvicino e sento che lui le chiede “dai, chiedigli se posso passare…” io non ci penso un attimo e come sento la richiesta le rispondo ad alta voce “si” ma lei subito quasi a coprirmi “non credo sia il caso” lui mi ha sicuramente sentito e infatti lo sento pronunciare “no, no ho già svoltato l’angolo sarò da voi tra poco! Arrivo!” e riaggancia. Lei lascia cadere il telefonino sul divano, mi abbraccia e mi bacia “hai sentito cosa ha detto?” mi fa a me “si, lascialo arrivare, ci penso io a te” e così dicendo riprendiamo a contorcerci sul divano , ora lei è sopra di me a smorza candela, le vedo le tette sobbalzare ad ogni colpo, quasi ci siamo dimenticati del nostro amico quando nel competo silenzio suona i citofono.

Ci fermiamo di colpo “oddio adesso è qui!” io la guardo, la bacio alzandomi verso di lei “stai tranquilla, non succederà nulla di quello che non vogliamo”.

Mi alzo, sto andando verso la porta, poi torno indietro e mi rimetto almeno le mutande. Bacio ancora lei e vado ad aprire il cancellino pedonale. Apro la porta d’ingresso e lui è già li davanti ed entra senza tanti convenevoli, mi guarda a malapena e mi liquida con un “ciao” poi vede mia moglie e viene come calamitato verso di lei. Lei si è a malapena ricomposta, si è rimessa anche lei le mutandine e si trova in piedi davanti al divano semi illuminato dalle luci soffuse “sei bellissima” pronuncia lui mentre le si avvicina. Le prende le mani e in quel momento lei mi guarda preoccupata, io, che sto tornando verso di loro dopo aver chiuso la porta, le sorrido per rassicurarla. Lui si volta verso di me “sai che tua moglie mi ha sempre fatto morire! La sogno da sempre” e così dicendo allunga una mano per toccarle il seno da sopra il corpetto ma lei si ritrae “ah giusto!” fa lui guardandomi “devi essere tu a offrirmela vero?” io non capisco cosa intenda ma mi adeguo, prendo mia moglie per la mano e la porto vicino a me. Mi metto dietro di lei poi la faccio voltare e la bacio appassionatamente, nel mentre le slaccio il corpino rosa e glielo sfilo dolcemente. Ci stacchiamo e ci guardiamo negli occhi appassionatamente “ti amo” le sussurro “anch’io” mi risponde. Per un attimo è come se fossimo soli io e lei, poi lentamente la faccio voltare. Guardo lui mangiarla con gli occhi e in quel momento torna a farsi duro il mio pisello. Vedere un altro uomo che brama così di desiderio la mia donna mi eccita da morire. “ed ora via anche le mutante!” mi dice lui quasi fosse un ordine. Io non mi faccio problemi e ubbidisco. Mi abbasso in ginocchio e standole dietro le abbasso lentamente le mutandine poi l’aiuto a sfilarsele facendole passare attraverso i sandali tacco 12 che ancora indossa. Lui osserva bramoso tutta la scena poi io la faccio voltare verso di me e avvicino il mio viso alla sua patata gonfia e inizio a succhiare e leccare. Sento lei mugolare di piacere e quando mi stacco da lei per prendere fiato mi ritrovo il nostro amico in mutande appoggiato dietro di lei che le strizza le tette da dietro conle due mani mentre con la bocca le mordicchia il lobo dell’orecchio destro.

“digli al tuo maritino quanto ce l’ho duro, lo senti?” e lei “siiiii” “dai toccalo” e le prende la mano portandola dietro a contatto con le sue mutande “com’è? È più grosso del suo vero?” e lei “siiiii” “ ellora diglielo al tuo maritino che ti piacciono grossi!” le prende i fianchi e la fa voltare, io resto in ginocchio impietrito, ho la netta impressione di aver perso il controllo della situazione, mi ritrovo con mia moglie nelle mani di un altro uomo che mi deride davanti a lei eppure il pisello nelle mutande mi resta di marmo.

Le appoggia la mano sulla testa e le ordina di abbassarsi. Ci ritroviamo uno accanto all’altro in ginocchio. Lui avvicina il bacino alla sua faccia e le ordina “dai mordilo, succhialo da sopra le mutande. Lei ubbidisce. Lo morde e lo ciucia avidamente. “dai tiralo fuori, fagli vedere quanto è grosso” e ancora una volta ubbidisce senza fiatare. Gli abbassa lentamente le mutande e il suo pisello balza fuori con prepotenza. Le mutande cadono a terra “succhialo zoccola, fammi vedere quanto sei brava, sono sicuro che sei bravissima a succhiarlo” io guardo mia moglie prenderlo in bocca, a fatica tanto è grosso, e iniziare a succhiarlo avidamente. Va su e giù con foga ed io resto li in ginocchio a guardare tutta la scena da vicino. “mamma mia come succhia bene! Scommetto che ti piace vederla succhiarmelo vero? Dai alzati fammi vedere” mi fa alzare e abbassare le mutande “guarda come è eccitato il tuo maritino” rivolto a lei mentre la fa alzare “dai che tra un po’ scoppio, portaci in camera, voglio stare comodo!” mi dirigo verso il disimpegno notte e poi nella nostra camera matrimoniale. Lui mi segue a ruota tenendo per mano lei.

Arriviamo in camera e lui dolcemente fa distendere lei sul nostro letto, le si sdraia sopra e iniziano a baciarsi con la lingua, io sono ancora in piedi davanti al letto ed osservo la scena eccitato. Poi lui si mette accanto a lei e si baciano così sul fianco, io mi sdraio accanto a lei sull’altro lato libero ed inizio a baciare la schiena mentre le faccio sentire il mio pisello strusciandolo tra le due chiappe del favoloso sedere di mia moglie. “Ma che fai?” mi dice lui sollevandosi sul fianco rivolto a me “forse non hai capito bene, tu te ne devi stare là nell’angolo della camera in piedi a masturbarti mentre io mi scopo lei, dai muoviti!” mi impartisce pietoso l’ordine ed io non so fare altro che ubbidire. Mi alzo e mi metto nell’angolo della stanza ed inizio a massaggiarmi il pisello mentre lui le ordina di salirgli sopra a smorza candela.

Lei fa come gli ha detto e mentre sta per impalarsi, proprio nel momento che sente la sua cappella entrargli tra le labbra si volge verso di me mordendosi le labbra, io la guardo e le sorrido, e ancora una volta mi stupisco di me stesso, vederla muoversi impalata sul pisello di un altro uomo mi eccita da morire ed inizio a masturbarmi furiosamente. Poi lui la cambia di posizione, prima a pecorina e poi nella classica posizione e la fotte con forza quasi a volerle fare capire chi è lo stallone. Il tempo passa senza rendercene conto , finchè sento lei gridare “godoooo” e lui “vengo anch’io!” io terrorizzato che possa venirle dentro fermo la mia masturbazione e sto per dirgli qualcosa quando lo vedo estrarre il suo pisello e innondare la pancia e le tette di mia moglie del suo seme. Sembra non finire mai, poi esausto si accascia accanto a lei e restano tutti e due esausti sdraiati uno accanto all’altro. Io resto li con il mio pisello ancora duro in mano.

Pochi minuti poi lui si rialza, le da una serie di baci dolci e si riveste, mi passa accanto “grazie, è stato fantastico, ci vediamo” e se ne va, sento la serratura della porta d’ingresso scattare e capisco che siamo rimasti soli. Lei mi guarda e mi fa “amore, per favore vammi a prendere dei fazzoletti di carta che mi devo ripulire” glieli porto e l’aiuto a pulirsi, nel farlo inizio a baciarla, mi porto sopra di lei e ad operazione conclusa le appoggio il mio pisello ancora duro sulla sua patata, voglio venirle dentro per chiudere in bellezza, ma lei mi ferma subito “amore, proprio non ce la faccio più, la sento in fiamme, mi ha distrutto, ti prego” e così dicendo si volta sul lato.

Rassegnato spengo la luce e me ne vado in bagno mi siedo sul water e ripenso a quanto accaduto, questa notte sono diventato cornuto e inizio a masturbarmi con foga ripensando alle parole che il nostro amico mi ha detto, gli ho donato la mia donna e su quei pensieri vengo rabbiosamente, quasi provo dolore per il troppo tempo che i miei testicoli hanno atteso prima di sfogare.

Torno in camera e trovo lei che dorme beatamente nel nostro letto matrimoniale, nella stanza c’è ancora odore di sesso, c’è ancora l’odore dell’altro uomo. Mi sdraio accanto a lei e provo ad addormentarmi, non sarà facile, penso a come affrontare il nostro rapporto domani al risveglio. Nulla sarà più uguale a prima e un senso di smarrimento e paura mi travolge.

 

 

 

 

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