Skip to main content
Racconti Cuckold

Fatti Scopare

By 4 Luglio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Siamo qui, in questa stanza che pare arredata con gli oggetti recuperati dalla scenografia di un film, al secondo piano di questa villa in cui mi hai portata questa notte. è tutto sul rosso e sul porpora: colori che richiamano la passione. Non conoscevo questo posto ma ho capito cos’era e cosa dovevo fare qua ancor prima di raggiungerlo. Mentre mi vestivo per uscire sei entrato in camera e mi hai detto fatto levare il reggiseno, poi hai cercato nell’armadio questa camicetta così trasparente che non riesce a nascondere nemmeno il colore della pelle e mi hai detto d’indossarla. La gonna?
Mi hai chiesto di scegliere quale indossare, ho fissato i tuoi occhi ed ho capito cosa volevi, ho preso quella che indossavo la sera che ti conosciuto, anni fa, è nera, è corta, è stretta aderente alle mie curve. Ti sei allontanato di qualche passo poi hai mormorato: ‘Perfetta! Sei irresistibile’.
In macchina hai parlato di tante cose ma non hai accennato alla nostra meta, lasciavi alla mia fantasia il compito d’immaginare, di sognare ed anche di sperare, lo ammetto. Intanto iniziavo ad eccitarmi, tu sai come stuzzicare la fantasia, sai quanto mi provoca concedermi completamente alle tue fantasie e realizzarle per te. Sei il mio uomo ed hai il totale controllo sulla mia mente e sul mio corpo.

Siamo arrivati in questa villa isolata, ho notato quante macchine sono posteggiate fuori ma non ti ho domandato nulla. Sono scesa dall’auto e ho preso l’impermeabile per coprirmi ma tu mi hai detto che non faceva poi così freddo e lo hai riposto sul sedile. Mi sentivo nuda ma era una sensazione piacevole.
Dentro la villa tanta gente riunita in gruppetti. Siamo entrati ed ho sentito gli occhi degli uomini premere sulla mia pelle. A dire il vero erano tutti molto discreti ma i loro sguardi erano inequivocabili. Ho notato come le donne fossero vestite, o nude, altrettanto quanto me, tutte molto belle e circondate ognuna almeno da tre maschietti con gli occhi iniettai di sperma. Mi hai fatto accomodare su di un divano poi sei andato a prendere qualcosa da bere, per un istante sei sparito dalla mia vista e mi son sentita persa, notavo come alcuni dei presenti erano tentati di raggiungermi, poi sei arrivato con un altro uomo. Vi siete seduti ed abbiamo bevuto insieme.
Lui mi è rimasto subito simpatico, adocchiava il mio seno senza insistere troppo, era chiaro che gli piacevo ma non era troppo insistente. Mi son tranquillizzata e rilassata, ti ho guardato negli occhi ed ho capito, ma aspettavo il tuo segnale.

– Fatti scopare! ‘ mi hai detto all’improvviso mentre una mano del tuo amico mi sfiorava le gambe.

Ti ho guardato, poi ho fissato lui e mi sono alzata.
Mi hai preso per mano e condotta di sopra mentre lui ci seguiva, non ho avuto la forza di guadare gli altri presenti che, senza dubbio, sapevano.

Ora sono qui, in piedi al centro della stanza che osservo la mia immagine sul grande specchio alla parete. Passo la mano tra i capelli e li porto dietro la nuca lasciandoli cadere sulla schiena, osservo il riflesso del mio seno e slaccio due bottoni della camicietta. Lui è seduto dietro di me e tu stai sul divano più lontano. Mi guardi poi torni ad ordinarmi:

– Avanti, fatti scopare!

Mi liscio le calze mentre assimilo le tue parole. Sento il seno uscire dalla camicetta tanto sono turgidi i capezzoli.
Sono eccitata, ho voglia di sesso.

Vado verso il tuo amico e slaccio la gonna, unisco le gambe e la sento scivolare ai miei piedi. Mi lascio accarezzare e baciare la pelle. Ha delle belle mani: calde, vigorose, morbide e sensuali. Mani che sanno dove andare, cosa toccare, dove premere per farmi provare delle sensazioni intense. Mi fugano, esplorano il mio corpo senza malizia ma con maestria.
Lui mi fa chinare per baciarmi i glutei. Come fa a saperlo quando mi piace?
Lentamente mi sfila gli slip senza smettere di baciarmi la pelle o di accarezzarmi. Con gli occhi appannati dall’eccitazione ti guardo, cerco di dirti che sto per scopare per te. Ma lo sai.
Un dito divide le labbra della vagina, sfiora il clitoride, ed ho una fitta d’intenso piacere. Forse gemo troppo forte ma sto perdendo l’equilibrio. Sollevo il sedere ed apro le gambe, voglio quel dito, voglio questi stimoli, voglio godere. Improvvisamente mi penetra con il dito medio, lo arcua e scava dentro di me, preme con forza sulle pareti interne e centra il punto giusto immediatamente. Penso d’impazzire, il piacere è sempre più intenso. Non oso pensare cosa mi capiterà quando sarà il suo membro a penetrarmi. Lui insiste, mi sta distruggendo con quel dito. Vorrei fermarlo ma non riesco a fare nulla se non rimanere chinata e subire le fitte di piacere.

Finalmente allontana la mano, ancora qualche istante e sarei crollata a terra in preda all’orgasmo. Mentre si spoglia riprendo fiato, rimango allibita di fronte al suo pene eretto ed invitante. è ben dotato ma non enorme, meglio così! Per ringraziarlo del piacere che mi ha dato e per te, che ami guardarmi succhiare il sesso di un uomo, mi chino verso di lui e lo ingoio. Lo faccio godere un po’ anche per eccitarlo a dovere e spremerlo meglio dopo. So che più lo faccio eccitare adesso meglio mi sbatte dopo.
Non ne può più. Mi allontana e si siede sulla sedia con il membro svettante. è davvero invitante, lo osservo ed inizio ad immaginarmelo dentro. Mi accorgo di ansimare al solo pensiero e mi controllo, non voglio apparire così vogliosa di lui.
‘Fatti scopare’ mi hai detto, penso mentre mi posiziono su di lui.
‘Ora guardami come mi faccio scopare!’ penso mentre scendo lenta sul membro.
Come lo sento entrare mi fermo per un istante, ti fisso negli occhi e mormoro:

– Guarda! Guarda come mi apre! ‘ so che ti eccita sentirmi raccontare cosa provo mentre lo faccio.

Scendo e lo prendo completamente dentro, mi sento riempire il ventre mentre scorre dentro di me e mi fa godere.

Punta, ho una leggera fitta di dolore e mi sfugge un gemito. Appoggio le natiche sulle sue ginocchia e lascio al mio ventre il tempo di adattarsi muovendo leggermente i fianchi. Lo sento bene, è una presenza importante dentro di me e mi piace. Lui spinge delicatamente e m’invita a muovermi. Sento i tuoi occhi addosso, li percepisco direttamente sul pube, dove il mio corpo è violato dall’altro e mi fai eccitare ancora di più. Mi muovo per te, lo cavalco come so ti piace che io faccia con gli altri. Devo essere porca, vogliosa e godere.

Cambiamo più posizioni per il nostro e tuo piacere.
Prima mi metto carponi e mi lascio sbattere violentemente. Sono eccitata e lubrificata a meraviglia, lui può muoversi come vuole, prendo tutto quello che vuole mettermi dentro. Lo sento, lo sento in un modo meraviglioso e mi fa godere. Sto per perdere il controllo, quando sono così eccitata e l’uomo sa darmi gli stimoli giusti non riesco più a connettere. Lascio all’istinto il compito di guidarmi al piacere immenso.
Mi sento prendere per i fianchi mentre lui esce da me, quindi trarre a terra. Mi accorgo che lui è sdraiato dietro, lo sento aprirmi le gambe e guidare il membro sulle labbra della vagina. Chiudo gli occhi e respiro piano sin che, con un colpo di reni, mi entra nuovamente dentro. Ora il suo corpo è premuto contro il mio, sollevo la testa e guardo il mio ventre poi scendo sul pube. Vedo quell’asta di carne aprirmi con estenuante regolarità, esce ed entra in me. Ad ogni affondo ho una fitta di piacere. Ti guardo per un ultima volta mentre sono ancora lucida e mi chiedo se è questo che volevi; i tuoi occhi confermano e mi lascio andare. Ora voglio godere.
Contraggo a tempo con le sue spinte il bacino, lo sento sempre più dentro e coltivo l’orgasmo. Quando lo sento arrivare mi abbandono e lascio che il mio corpo reagisca come è stato programmato per fare.
Godo!

Un onda dopo l’altra il piacere mi fa ansimare, sento le natiche sollevate ed i muscoli della schiena tirare ma non capisco cosa sto facendo. Lui mi penetra ripetutamente nel preciso istante in cui un onda di piacere mi fa contrarre, in questo modo sento enorme la sua presenza in me. Temo di perdere i sensi, il cervello pulsa in modo doloroso. Poi tutto finisce lentamente. Sono spossata, distrutta ed ansimante. Lo sento scivolare via, uscire dal mio ventre. Sono intorpidita, priva d’ogni volontà, voglio solo godermi questa sensazione d’estremo benessere. Percepisco sulla bocca il mio sapore e la apro, non apro gli occhi so cosa è. Lecco svogliatamente ciò che ho dinanzi, dischiudo le labbra e lascio che scivoli nella mia bocca. Si muove lentamente e lo seguo con la lingua e succhio. Spero di sentire il suo seme invadermi la gola e quindi lasciarmi andare nel piacere che ancora sento salire dal ventre.
Così è, un liquido denso e caldo invade la mia bocca, lo sento sulla lingua che scorre verso la gola. Deglutisco ed ingoio, una, due, tre volte mando giù il seme di quell’uomo che mi ha donato quell’intenso piacere, spero che anche lui abbia goduto del mio corpo allo stesso modo.
Lui si allontana e lentamente raggiungo la sedia, mi accomodo e ti fisso. Ti ho dato ciò che volevi ed i tuoi occhi eccitati esplorano il mio corpo tanto che mi domando se ho ancora del seme sul viso.
Tu fai un cenno e sento dei passi dietro di me. Percepisco una presenza poi due mani si posano sulle spalle e scendono verso il seno, mi accarezzano per poi slacciare i rimanenti bottoni della camicetta che mi viene poi sfilata via. Ora ho solo le calze e le scarpe indosso.
L’uomo si porta dinanzi a me, non è quello di prima. Mi fissa negli occhi poi si china e bacia la mia fronte sussurrando un complimento che non registro. So cosa vuole. Le mie mani raggiungono i calzoni, gli sbottono mentre tasto la consistenza di ciò che nascondono: è duro!
‘Devo farmi anche lui?’ vorrei domandarti ma il mio silenzio so che ti eccita. Sposto lo sguardo su di te mentre il suo pene incontra la mia mano ed inizio a succhiarlo. Lo ingoio, lo lecco, lo bagno con la mia saliva e lo preparo per me.
Sento le sue mani, mi guidano e mi fanno inginocchiare. Ora è dietro di me, un dito umido scivola sullo sfintere. Dilato gli occhi e ti vedo sorridere mentre un gridolino di stupore sottolinea l’inserzione del dito nel mio sedere.
Sono in pieno languore post orgasmico potrebbe farmi di tutto ora.
Il suo pene spinge, mi rilasso e sollevo il sedere. Con dolcezza ma deciso mi scivola dentro.

Urlo!

Dolore!

Piacere!

Si muove nelle mie viscere e sento tornare l’eccitazione in me. Mi piace sentirlo dentro.

Ho gli occhi putatati sui tuoi mentre mi sta sodomizzando, vorrei godere ancora ma è troppo presto. Sento che lui rallenta, si muove infilandomelo tutto dentro poi si blocca. Geme, ansima e mi riempie. Il suo seme invade le mie viscere. Lo accolgo mentre penso al piacere che stava salendo in me ma che ho perso.

Esce dal mio corpo e si allontana, ti guardo ferma in quella posizione e sorridi.
Mi avvicino a te e prendo in bocca il tuo sesso, lo lecco e lo succhio come ti aspetteresti da una donna che si è appena fatta inculare di fronte a te. Ti faccio venire in bocca, eri troppo eccitato per resistermi. Sollevo il busto e dischiudo le labbra, il tuo seme mi cola sul seno.

‘Guardami!’ penso mentre lo sento colare sulla pelle.

Lui si riveste e se ne va, vi sento parlottare mentre rimando stesa nella stessa posizione. Lentamente riprendo coscienza di me, la mente si riempie di profumi, di sensazioni, di piacere, di sesso. Ho la piena cognizione di cosa ho appena fatto e mi sento placidamente languida.
Ti avvicini e mi porgi i vestiti, non dici nulla ma i tuoi occhi parlano per te. So d’essere riuscita a soddisfarti ancora una volta. Mi vesto senza ripulirmi dal seme, lo tengo sulla pelle mentre m’infilo la camicetta ed il suo tessuto si bagna in quel punto. Infilo gli slip sulla vagina bagnata, il sottile filo posteriore va a sfiorare lo sfintere dilatato che non riesce a trattenere lo sperma che ho dentro. Prendo la gonna e la sistemo. Usciamo dalla stanza e solo in quel momento mi accorgo che lo specchio, in realtà da sul corridoio. Da lì si può vedere l’interno della stanza. Noto anche qualche bicchiere abbandonato ed un posacenere pieno. Mi domando in quanti hanno assistito al mio amplesso, vorrei domandartelo ma so che me lo dirai quando sarà il momento.
Mi sento aperta e languida. Aperta davanti e dietro. Sono ancora eccitata.
Salgo in macchina e una leggera fitta di dolore rinnova il ricordo del piacere che ho provato, il mio respiro accelera, il seno preme sulla camicetta umida, i capezzoli spingono sul tessuto. Divarico leggermente le gambe, una mossa istintiva, involontaria.
Tu mi guardi, fissi i miei occhi a lungo. Sostengo il tuo sguardo e dischiudo le labbra mordicchiando quello inferiore. Porti la mano sulla coscia, la gonna è così corta che, ora che è tesa, puoi raggiungermi senza problemi.
Il calore della tua mano sulla vagina mi fa sospirare, premi sulle labbra poi scosti lentamente il tessuto degli slip e sfiori la pelle delle labbra. Ho uno spasmo che mi fa contrarre il ventre, tu mi fissi stupito.

– Non ti è bastato? ‘ domandi con voce calma senza alcuna notazione di stupore.
– Sono eccitata! ‘ mi giustifico con un sussurro.

Il tuo dito si fa spazio dentro di me, spingi sul buchino e ti sento entrare. Gemo più per te che per il reale piacere, anche se il mio corpo si spinge contro la tua mano istintivamente. Dischiudo le labbra quando un secondo dito mi penetra e mugolo sollevando il bacino per invitarti.
Stai coltivando il mio desiderio.

– Sei sempre in modalità ‘Ti obbedisco’? ‘ mi domandi all’improvviso.
– Te l’ho promesso! ‘ rispondo.

Sorridi e spingi con forza le tue dita dentro di me, tanto che penso tu voglia penetrarmi con tutta la mano. Fremo e mi manca il respiro. Mi baci sulle labbra e lentamente esci da me. Vorrei protestare, mi piace ciò che mi fai, ma per questa notte sono tua, ti obbedisco in tutto.

– Se non mi avessi già svuotato ti scoperei’ qui, adesso. ‘ Sussurri al mio orecchio.
‘Andiamo a casa, ti faccio anche un ovetto sbattuto se vuoi, ma poi sbatti me!’ Vorrei urlarti, ma non posso.

– Hai un profilattico in borsetta? ‘ domandi con voce neutrale.
– Sì.
– Dammelo. ‘ ordini.

Cerco la borsa che è caduta sul pianale e la apro, cerco nella tasca laterale e ti porgo i tre profilattici che avevo messo dentro. Tu sorridi.

– Sei previdente’ – osservi.

Senza aggiungere altro ne infili due in tasca della tua giacca poi apri il cassettino della macchina e prendi il coltellino multiuso che tieni sempre li. Cerchi le forbici, le estrai e le pianti nel mezzo della bustina trapassandola, forando in questo modo il lattice.
Con un sorriso rimetti nella mia borsa quel profilattico e mi fissi negli occhi.
Un brivido percorre il mio corpo e la mente vacilla immaginando ciò che stai per chiedermi.
– Ora, fatti scopare con questo. ‘ la tua voce penetra nel mio corpo e raggiunge il ventre.

– Ma’ – tento di protestare.
– Fatti scopare! ‘ insisti tu. ‘ Ma qui, ti voglio vedere.
– Io’ – tento di parlare.
– Lo vedi quello che sta uscendo adesso? ‘ insisti tu ‘ Prima era dietro allo specchio, ed era pronto per te se non ti fossero bastati. Ora scopatelo lì, su quegli sdrai dinanzi alla piscina.

Apro la portiera e scendo dall’auto, mi sistemo la gonna che mi arriva a stento all’inguine ora e mi avvio verso di lui. Volevo dirti che da quando sto con te ho solo preso il tuo seme dentro il mio utero, volevo dirti che non ho trovato il blister delle mie pillole questa mattina. Ma tu lo sai.
Sai che non posso essere fertile oggi, ma sai che c’è comunque un rischio e ti eccita questa cosa.
Eccita anche me.
Mi avvicino all’uomo, appena mi vede si ferma. Non sono necessarie molte parole, sa perché sto andando da lui. Mi sorride e mi domanda solamente dove. Lo guido verso la piscina abbracciandolo.
So che mi stai osservando.
Mi spoglio dinanzi a lui, lentamente. Lo guardo invitante, ho voglia di godere ancora.
Nuda mi inginocchio ed inizio a lavorarmi il suo sesso, non sarebbe necessario poiché è più che eccitato. Lui mi parla, mi fa complimenti, dice che sono bella, stupenda, brava, che ci so fare, che mi desidera da quando mi ha vista. Io continuo a succhiarlo pensando a quando il suo sesso entrerà in me con quel profilattico tagliato.
Arriva il mi turno di stare sotto, mi fa distendere sul lettino e spinge il viso tra le mie gambe. Sento la lingua scorrere sulle labbra mentre un dito si fa spazio in me, poi la lingua si concentra sul clitoride ed inizio a godere. Le mani scorrono dal ventre al seno, stringono i capezzoli, io gemo. Lo voglio dentro.
Spingo lontano da me il suo viso. Lo fisso negli occhi e prendo dalla borsetta il profilattico. Lo chiamo verso di me, il suo sesso svetta dinanzi al mi viso.
Lo prendo in bocca e lo succhio mentre apro la bustina, porto poi il profilattico alla bocca ed aspiro un poco mentre spingo le labbra sul glande. Lentamente con le labbra lo srotolo sul suo pene. Lui trattiene il respiro e riesce solo a dire quanto sono meravigliosa, che mai nessuna gli aveva infilato un profilattico in quel modo.
In realtà non potevo permettere che fosse lui ad infilarselo, avrebbe notato che era tagliato.
Solo io e te sappiamo cosa sto per fare.
Lo invito a sdraiarsi e salgo su di lui, mi sistemo e calo lentamente sul suo sesso che tengo in mano. Lo sento premere e mi apro a lui. Mi penetra e calo sino a prenderlo tutto, mi piace.
Inizio a muovermi, prima lenta su e giù poi calo e premo il pube sulla sua pelle. Orbito con il bacino. Lo sento bene dentro e mi piace.
Penso a quel profilattico, mi pare di percepire l’esatto momento in cui cede rompendosi poiché la sua cappella è calda dentro di me. Mi eccita questo pensiero, so che il suo seme si spanderà nel mio ventre quando lo farò godere.
Lo so e lo voglio!
Voglio il suo seme dentro, ora lo voglio.
Sono eccitata da questa consapevolezza e sto per venire, mi muovo veloce su di lui, cerco il mio piacere e lui lo sa. Accarezza i glutei e guida la mia monta, poi passa al seno, mi attira verso di lui e mi bacia i capezzoli.
L’orgasmo esplode in me, forte e violento. Inarco la schiena e mi impalo ripetutamente sull’asta del suo sesso guidata dagli spasmi di piacere. Non mi rendo conto che anche lui sta per venire, sicuro del profilattico si è lasciato andare eccitato da come mi sto muovendo.
Solleva il bacino e sento il suo pene spingersi completamente dentro di me, lo sento premere sull’utero ed in quel momento arriva il calore del suo seme. Mi immobilizzo per sentirlo pulsare dentro, premo il pube contro di lui tenendolo completamente dentro di me. Le contrazioni che scorrono lungo l’asta sono sperma che mi invade, lo sento dentro di me.
Sussurro un ‘Riempimi’ nell’estasi del piacere, lui non sa che lo sta facendo davvero, io sì.
Quando, spossati, mi sollevo da lui un rivolo di sperma cola dalla vagina e cade sulle sue palle. Lui fissa sconvolto il pene e nota il profilattico rotto.
Gli sorrido e sussurro un ‘Non importa’ seguito da un ‘Mi piace averti dentro’.

Torno da te, piena.
Mi sono fatta scopare, anche dietro, ho raggiunto due orgasmi ed ho il seme di due uomini dentro di me. Uno nelle viscere ed uno in pancia.
Non ho rimesso il tanga. Risalgo in macchina e ti trovo già al tuo posto.

– Mi ha riempita! ‘ sussurro languida.
Tu porti una mano sulla gonna e la tiri su.
Sollevo il sedere e la lascio salire, divarico le gambe e porto la mano sotto la vagina. Mi infilo un dito dentro e contraggo i muscoli del ventre ed un pochino di seme esce dal mio pancino.

– Sono piena! ‘ ti confermo.

Vieni a trovarci sul nostro sito:
Erotica http://erotica.erostorie.org/

Leave a Reply