Skip to main content
Racconti Cuckold

Ho offerto mia moglie ai padroni del Bosco: i Guardoni

By 7 Giugno 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Un giorno ci svegliammo a metà mattinata , stanchi della serata appena trascorsa ed io proposi a mia moglie di andare a fare un giro.

La notte appena trascorsa, l’avevo passata in bianco, perché lei era stanca, aveva il mal di testa, insomma che fosse vero o no avevo passato una notte in bianco ma su di giri, e quindi con la fantasia che galoppava.
Quindi la mattina dopo appena sveglio, avevo in mente desideri perversi su di lei.

Mia moglie dal canto suo, si sentiva un po’ in colpa, e quindi era molto disponibile nel soddisfare le mie richieste. Di conseguenza, ne approfittai e le chiesi di vestirsi in un certo modo e lei acconsenti.
Mia moglie, che si chiamava Alessia, era una bellissima ragazza, alta 1.71, 54 kili, esile di corporatura, capelli lunghi lisci neri ma d’estate diventavano quasi castano scuro, occhi verdi, carnagione chiara ma lei amava stare sempre con un mimimo di abbronzatura. Aveva 2 piercing all’ombelico e uno piccolino al naso e un tatuaggio.

Non faceva così caldo, così ebbi il pretesto per chiederle di indossare i collant col reggicalze incorporato, quei collant che vengono sorretti in vita , ma che sono aperte in corrispondenza della passera e del sedere.

Io volevo fare qualcosa di forte, la volevo in qualche modo punire, castigare, avevo voglia anche di condividerla, di esibirla, insomma di farle di tutto. Quel giorno prevaricava la spinta sessuale, anche sull’amore che provavo per lei ed anche sul mio orgoglio.

Quindi indossò degli stivali col tacco e lunghi fin sopra le ginocchia, i collant, velatissimi, color panna, ed una minigonna lunga fino a metà coscia, in modo da non mostrare l’autoreggente in modo volgare, ma esibendo delle belle gambe. La mini non era aderentissima, ma molto leggera, trasparente a tal punto da poter vedere il tipo di calze e le mutandine indossate, ma solo sotto il sole. Sotto mise un perizoma, con solo un filo dietro e trasparenti di colore bianco.
Sopra indossò una camicetta aderente in microfibra, anche quella trasparente quanto bastava ma soprattutto molto sottile.
Come reggiseno, indossò, un reggiseno sottilissimo e trasparente, anch’esso in microfibra.

L’idea era di andare a fare compere e rimanere fuori per la serata, per questo era vestita così.
Ma invece i programmi andarono diversamente, perché trovammo troppa gente a fare shopping, era troppo stressante e quindi ad un certo punto vedendo anche che il clima era migliorato decidemmo di andare fuori città a prendere un po’ d’aria all’aperto, quindi uscendo ci fermammo su un fiume, trovammo un parcheggio e scesi dalla macchina ci addentrammo nel bosco.

Il clima era perfetto, sole, non fortissimo, quanto bastava per non avere ne caldo ne freddo, un filo di vento, quanto bastava per alzare la gonnellina di ma moglie , giusto per mostrare che portava dei collant sexy.

Io notai subito qualcosa di strano, sentivo la presenza di qualcuno, mentre mia moglie sembrava invece tranquilla. Andando avanti vidi qualcuno che ci stava seguendo, e non era solo una persona, ma una diciamo che era più sfacciata delle altre, era un uomo grosso, sembrava il camionista che avevo visto all’ingresso del bosco.

Aveva sulla sessantina d’anni, anche un po’ di più, era molto alto, grosso, peloso e vedevo che aveva una mano sulla pacca e che fissava le gambe di mia moglie.

Preso da una scossa di adrenalina,spostai la mia mano dalla vita di mia moglie al suo bel culetto.

Iniziai a palparla con più insistenza in modo da disinibirla un po’, fino a che non le infilai una mano sotto la gonna con la scusa di palparle il culo per alzarle così la mini e mostrare le autoreggenti.

Dopo qualche secondo che mentre le palpavo il sedere le tenevo la mini alzata, mi girai per vedere il porco se aveva colto l’attimo e si stava godendo oppure no il paesaggio.
Vidi che da buon guardone, non si era perso il momento, lo fissai negli occhi facendogli un occhiolino, in modo da fargli capire la mia complicità .

Ci fermammo ad una fontanella e invitai in tutti i modi mia moglie a bere, lei si chinò per
bere, così facendo, dato anche che la fontanella dava poca acqua, rimase abbastanza tempo chinata, con la minigonna che si era accorciata e si vedeva benissimo i suoi collant da troia.

Mi girai e vidi il guardone molto vicino, che si gustava le gambe, il sedere di mia moglie.

Ci fermammo ad una panchina e lì nel bel mezzo del bosco incominciai a baciarla, allungando la mano sulle sue gambe . La palpai alla grande e vidi il guardone nascondersi dietro un cespuglio posizionato davanti alla panchina. Allora le allargai le gambe facendo in modo che vedesse bene le mutandine che portava e le aprì anche la magliettina, i suoi capezzoli stavano diventando belli duri.

La palpai a dovere e preso da una eccitazione incontrollata le tirai le mutandine fino alle ginocchia, lasciandola con la passerina completamente nuda. Mi accorsi che le mutandine erano ormai belle inzuppate e che la sua fighetta era tutta curata, con le labbra completamente depilate, con solo un ciuffetto sopra, che raffigurava un cuoricino.

Le sfilacciai le mutandine e le lanciai volutamente oltre il cespuglio , in modo che arrivassero dirette al guardone. La palpai tutta e le alzai anche la magliettina, costringendola a togliersi il reggiseno. Rimessa giù la maglietta vidi che la magliettina risaltava bene i capezzoli, senza reggiseno. La feci girare e mettere a 90, lei pensando che non ci fosse nessuno non obiettò. Mentre lei non vedeva lanciai anche il reggiseno oltre il cespuglio ed iniziai ad allargarle bene le chiappe e le labbra della figa.
Vedevo il guardone tenere con una mano il perizoma di mia moglie mentre annusava il profumo da bambolina misto passera, e leccare la parte ancora umida. Lo stesso con il reggiseno.

Intanto vedevo anche la sua mano che masturbava la sua grande nerchia e le sue labbra sbavare.
Tirai fuori le tette di mia moglie per fargliele vedere penzolanti come una pecorella.
Il vecchio nell’eccitarsi fece un rumore troppo forte che fece allarmare mia moglie, facendola spaventare a tal punto da farla ricomporre subito.

Il camionista rimase fermo immobile, mia moglie si guardò in giro timorosa ed io le dissi di non spaventarsi che sicuramente era stato qualche animale.
Riprendemmo a baciarci ed io allungai di nuovo le mani ovunque, stavo impazzendo, piano piano spinsi il viso di mia moglie verso il mio membro che stava per esplodere, lei mi aprì la cerniera e lo estrasse, iniziando subito a leccarmelo. Io le dirigevo il movimento della sua testa, la spinsi giù in modo da infilarglielo tutto dentro, la feci inginocchiare davanti a me, in modo che succhiasse meglio, in ginocchio, da vera cagnolina ubbidiente.

A quel punto indicai al signore di venire e di sedersi sulla panchina di fronte per godersi lo spettacolo.
Lui zitto zitto si spostò e si sedette sulla panchina di fronte. Si mise comodo, si tirò fuori il suo bel cazzo, che era enorme, aprì le gambe per stare comodo, e godendosi lo spettacolo, si masturbava.

Lui vedeva di fronte a se una ragazza coi capelli lunghi lisci, mora, con una bella gonnellina e vedeva bene i collant da mignotta che portava, aperti sopra, davanti e dietro, pronta per esser scopata sia davanti che di dietro ed anche contemporaneamente, senza mutandine, senza niente.
Dei collant color panna, così angelici che ricordavano le sposine caste di una volta. Sotto i suoi stivali in pelle con quel tacco alto da vera zoccola e soprattutto lunghi fin sopra le ginocchia.
Non avendo le mutandine, il porco vedeva benissimo il bel culo di mia moglie, io lo guardavo mentre lei mi spampinava e il venticello aiutava facendole svolazzare la mini.
Sembrava che fossimo tre complici,io, il guardone ed il vento! tutti con lo stesso intento, gustare e far gustare mia moglie, senza che lei lo sapesse, a sua insaputa, ignara.
Io volevo condividere questo piacere e la tenevo impegnata, lei sentiva il vento passarle tra le gambe, sulla passera bagnata, si vedeva quanto colasse, ed il vento sembrava volesse evidenziare che mia moglie continuava a godere.
Vedevo il signore che si masturbava delicatamente, capivo che non voleva venire, non voleva interrompere quel momento magico.
Si voleva gustare il corpo di mia moglie il più possibile, nel vedere quel filo che usciva dalla sua passera e che veniva mosso lo mandava al settimo cielo.
Il vento faceva svolazzare la mini, il vento voleva mostrare al porco non solo le belle labbra depilate ed ancora da slabbrare, ma anche il buco del culetto ancora stretto stretto e soprattutto le chiappe belle sode da agguantare e da palpare con voracità.
Lei allora si trovava col sedere spesso nudo, cosa che solitamente può far imbarazzare le ragazze, che si sentono così più nude.
Mia moglie quindi ogni tanto, mentre mi spompinava allungava una mano dietro per ritirare giù la gonna.
Dopo tre o quattro volte che lo fece, il guardone che avendo questo spettacolo in prima fila immaginava tutto anche disfondarle il culo, mi fece capire che desiderava il culo messo bene esposto e che mia moglie doveva smetterla di coprirsi.

Io non persi tempo e bloccai il braccio di mia moglie, e non solo, le alzai bene la gonnellina.

Inoltre costrinsi mia moglie ad allargare un po’ le gambe, come fosse una vacca pronta per esser montata.

Intanto lei continuava a succhiarmelo ed io le dissi di continuare e di non voltarsi perché c’era dietro di lei un allupato che la stava guardando.
Lei sentì che si eccitò nel sentirsi dire una cosa simile.
Le dissi di non voltarsi e di continuare a spompinarmi, e piano piano incominciai a dirle quello che vedevo, a descrivergli il signore, a dirle cosa lui stava facendo, che facce faceva e come si masturbava.

Le ordinai di aprire di più le gambe, di far vedere quanto fosse troia.Lei all’inizio chiuse le sue gambe, ma dopo varie insistenze , piano piano, e con l’aiuto della mia mano acconsentì a riaprirle, ed anzi a distenderle più di prima.
Lei sentiva una eccitazione forte, ma non voleva girarsi e neanche io volevo che lo facesse, non volevo che si spaventasse e che si interrompesse tutto.
Il porco stava impazzendo , aveva voglia di avvicinarsi, come minimo di toccarla, di palparla, di sentire, di percepire quella pelle vellutata che si gustava visivamente con gli occhi a qualche metro di distanza da lui’.

11
5

Leave a Reply