Skip to main content
Racconti Cuckold

Hostoire d’F. cap.9

By 23 Ottobre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Le prime settimane dopo la partecipazione di Franca a quella prima “festa” furono abbastanza tranquille: ogni tanto, diciamo ogni 10/15 giorni Franca veniva da me, faceva un pò la gatta, e poi mi diceva:
“se prometto di fare la brava, mi lasci uscire con mia sorella domani sera?” Al che io le domandavo:
“Ma dove vorreste andare?”
“Ma, uno dei suoi amici compie 40/50/60…anni e dà una festa….dai, ti prego….torno presto…” a quel punto di solito mi prendeva una mano, se la passava sulla figa e cominciava a dire:
“Mmm, senti come è triste, ha bisogno di un pò di movimento,…altrimenti si restringe tutta….”
“Ah, ecco, e alla festa dell’amico di tua sorella il movimento è garantito, vero?”
“Diciamo che ci sono buone probabilità…dai, se mi lasci andare prometto che poi ti racconto tutto….”
A quel punto me lo stava allegramente menando, per cui in un modo o nell’altro mi faceva venire…e l’autorizzazione era stata ottenuta…
La sera successiva diceva ai ragazzi che andava a un concerto di musica classica , ovviamente non spiegava che ad essere “suonata” sarebbe stata proprio lei, e, normalmente era di ritorno verso le sette di mattina: io mi alzavo, lei andava in bagno, si cambiava in versione brava mammina, io andavo al lavoro, lei accompagnava i ragazzi a scuola, poi tornava a casa e dormiva fino verso mezzogiorno: in pratica lo stesso metodo di molti lavoratori con turni di notte….: rientro a casa, sonno, pranzo, altro sonnellino, poi cena e via al lavoro…l’unica differenza stava nel fatto che la “seconda notte” era dedicata a un sommario racconto delle maialate che aveva combinato “alla festa”.
Dopo un mesetto cambiò qualche cosa: con la scusa di non voler guidare di notte, ormai si era in ottobre e cominciavano le prime nebbie, mi spiegò che si sarebbe fatta venire a prendere e a riaccompagnare da quel tal Vladimiro, “socio” dell’amico di Laura, il quale era sempre “tanto gentile con entrambe”: il tizio, alla guida di una grossa BMW arrivava puntualissimo alle otto, la caricava in auto e la riaccompagnava sempre puntuale, alla mattina dopo: le uscite di Franca a quel punto erano però diventate settimanali, e le sue richieste di autorizzazione avevano perso molto del loro aspetto di richiesta, per trasformarsi in una sorta di semplice “comunicazione” del fatto che la sera successiva sarebbe uscita….con promessa di rientro puntuale etc etc, ma senza , diciamolo pure, quel tono “leggero”, che quasi faceva intendere che se avessi negato l’assenso sarebbe magari a malincuore rimasta a casa..in attesa di un’altra occasione.
Inoltre, quando tornava al mattino era tutt’altro che raggiante ed entusiasta,come capitava le prime volte, e quando la sera dopo le chiedevo di raccontarmi la serata, se la cavava con una serie banalissima di “e poi di qui e poi di là” che rappresentavano più una routinaria successione di posizioni e penetrazioni che lo svolgimento di una reale orgetta svolta con la reciproca soddisfazione dei partecipanti: più volte mi ero proposto di cercare di scoprire di più sullo svolgimento dei queste “feste”, ma la necessità di restare a casa con i figli mi impediva completamente di indagare per conto mio.
Arriviamo così alla fine di ottobre, quando il rientro di franca fu abbastanza drammatico: al mattino, quando in un certo qual modo ci davamo il cambio, lei arrivava con addosso o i vestiti con cui era uscita alla sera, o , più spesso, una di quelle tute (orribili) tute da ginnastica con cui si usava allora fare jogging: tuta che poi teneva anche per andare ad accompagnare i figli: quella mattina Franca entrò in casa prima del solito, verso le 6.30: io ero ancora a letto, e mi resi conto del suo rientro perchè stava facendo la doccia: decisi di alzarmi per salutarla e scambiare qualche commento sulla sua serata: entrai in bagno, e scostai la tenda della doccia: rimasi di sale: tutto il corpo di franca era segnato da graffi rossi, qualcuno anche sul viso: sottilissimi, corti, sembravano prodotti dall’attraversamento di un roveto o qualcosa del genere…senza avere nulla addosso: le chiesi immediatamente cosa le fosse successo: la risposta mi gelò il sangue:
“Ho corso in un parco….e sono caduta!” Non riuscivo assolutamente a capire come avesse potuto conciarsi così, e soprattutto non afferravo il concetto di “correre in un parco”: era uscita per andare a scopare, d’accordo, ma come al solito nel comodo di qualche camera da letto. era già tornata con qualche livido: dei “succhiotti” sulle tette o sulle cosce, qualche livido alle caviglie: (Franca ha sempre avuto una certa “fragilità capillare”) ma quelli che aveva erano graffi, graffi, lo diceva lei stessa, da spine….
Le dissi di mettersi a letto, accompagnai i ragazzi a scuola, avvertii il mio aiutante che sarei arrivato un pò più tardi e tornai a casa: Franca dormiva, sfatta, ma non ero tanto in vena di pietà, ero incazzato e spaventato, non so quale di più: la svegliai senza tante storie e le chiesi:
“Si può sapere dove cazzo sei stata? Capisco avere un succhiotto o una manata sul culo, ma sei andata a rotolarti sulle spine?”
“Sì”
SE prima ero di sale …adesso ero di m…..
“Ho fatto una “caccia””
“Che cazzo hai fatto? Una …”caccia”? Cosa sarebbe ‘sta “caccia”?
“Mi han portata in una vecchia villona anche un pò diroccata, mi hanno fatto mezza spogliare, poi con solo gli intimi addosso mi han dato una pila e mi han detto di scappare nel parco:…che poi sarebbero venuti a prendermi…”
“………..ero senza parole….
“Il parco era enorme, faceva anche un bel freddo, se usavo la pila mi vedevano, se andavo al buio inciampavo….coi tacchi poi…”
in effetti anche le ginocchia e le mani erano tutte abrase….
“ho cercato di stare ferma, ma mi sembrava che fossero sempre lì dove mi nascondevo…anche perchè usavano i cani da caccia per seguire le mie tracce….sentivo loro che dicevano “dai cerca , cerca ….” alla fine ero anche gelata, mi han trovata, ma ero scappata attraverso un roseto, mi ero strappata quel poco che avevo addosso, e mi ero tutta graffiata…”
“E allora?”
“E allora te lo puoi immaginare: quando i primi mi hanno preso mi son saltati addosso dove eravamo…e mi han scopata per terra..uno dopo l’altro, poi mi han detto ” arrivano gli altri, scappa” e io scema sono scappata…era ovvio che mi prendevano ancora, no? E di nuovo mi han scopata lì, per terra…a quel punto non mi sono più mossa, allora mi hanno portata in casa, mi hanno fatto bere, mi sono mezza sbronzata, poi sono stati ancora un pò lì a fare casino…e poi mi hanno rispedita a casa…ecco!”
“Ma chi ti ha portato a casa?”
“Ma non lo so, uno che era lì….: te l’ho detto, era mezza ubriaca, ho dormito sul sedile di dietro e quando siamo arrivati mi ha chiamato, e mi ha fatto scendere….”
“Ma quella stronza di tua sorella, dov’era?”
“Ma no, Laura non viene a queste cose….”
“Come sarebbe “non viene a queste cose”? Ma da quanto tempo vai da sola?”
“Eh sarà un quattro o cinque volte…”
“Ma tu ti sei completamente bevuta il cervello…va bene le feste, ma qui sei tu che vai a farti fare la festa: cazzo sei scema, ti fidi di tutti: guarda che finisci male così!
Vabbè, così mi sono sfogato, ma è ovvio che non ho mica risolto niente…al massimo Franca se ne starà buona 15 giorni e poi ricomincerà….le faccio una proposta:
“Senti, finora sei andata in giro o da sola o con qualcuno che è meglio perderlo che trovarlo…vuoi fare esperienze trasgressive? Va bene, ti aiuto io a farle: però ti vengo dietro, ci farò la figura del becco, ma credo sia meglio becco che vedovo…: dimmi un pò: ti piacerebbe essere messa al “centro delle attenzioni” di un bel gruppetto di stalloni? Una notte intera unica donna con …dimmi tu: quanti ne vuoi? tre? quattro?
Di più? Forza, lei chiede, noi procuriamo….”
Devo dire che nelle lunghe sere da solo, che diventavano intere notti , non riuscendo a dormire granchè, dopo aver messo a letto i ragazzini attaccavo a navigare….e avevo scoperto che a Milano c’era un gruppetto di giovanotti che si offrivano per “svezzare” o “soddisfare” mogli e fidanzate bisognose di un pò di trasgressione…in una situazione di assoluta sicurezza: avevo quindi mandato un paio di foto di Franca (le stesse che vedete nel sito) al responsabile del gruppetto, ricevendo una risposta favorevole (ma va?)ad un incontro con mia moglie.
Evidentemente Franca non aveva mai preso in considerazione una possibilità del genere: rimase a pensarci per un pò, poi mi chiese:
“Quanti se ne possono avere?” ma che spiritosa….
“Presumo che , almeno in teoria non ci siano limiti..ma più di 50 persone richiedono molto spazio…e forse anche più tempo di quello che avremo: sia ben chiaro, questi divertimenti non devono interferire con la nostra rispettiva vita quotidiana: alle nove si esce, alle due si rientra: io devo dormire almeno 5 ore per notte, quindi regolati in conseguenza: mezz’ora andare, mezz’ora tornare…in 4 ore quanti te ne vorresti fare?”
“Almeno quattro o cinque, direi…se sono tipi in gamba….”
“va bene, prenderò accordi per cinque, va bene mercoledì prossimo?”
“Va bene…..spero…”
Eccheccazzo, cosa deve fare un marito, sia pure un pò guardone, per fare contenta la moglie, sia pure molto troia? Le “prenoto” una notte di sesso con cinque stalloni che l’adopreranno, presumo con reciproca soddisfazione, in tutti i modi…e il massimo che ottengo è un vago cenno di assenso…quasi a dire che la serata organizzata sarà solo un pallida imitazione delle sue “vere” serate di trasgressione”: incasso lo smacco, ma non mi sposto dalla mia posizione.
Il mercoledì sera arrivo a casa: la figlia dei nostri vicini, un simpatica diciottenne ci farà da baby sitter: Franca esce dal bagno in alta uniforme, “trucco e parrucco” delle grandi occasioni..ma niente di sfacciato: le ho già spiegato che potrà cambiarsi nel box…e così fa: via la gonna lunga, via le scarpe basse, via il reggiseno “regolare”, su quello leopardato….camicetta sbottonata: rossetto più carico, un pò di fard in più…mascara a gogo…quando si trucca in macchina mi fa impazzire…..arriviamo all’appuntamento: due ragazzi sui 25/28 anni sono seduti in una Classe A nera: lampeggio di fari, risposta…li seguiamo fino ad una casa in zona Baggio: parcheggiamo esaliamo assieme in ascensore: 3’ piano: la porta si apre: normale appartamento, nè elegante nè squallido: altri tre ragazzi sono seduti in soggiorno: due sono dei palestrati sui trent’anni, uno è un tipo massiccio, sui quaranta, gli altri sono i due più giovane che ci hanno accompagnato fin lì: il tipo più anziano si alza, dà la mano a Franca: “Benvenuta mia cara! Molto elegante ed attraente, prego mia cara: io sono Gianni, questo è Antonio: loro sono Sandro, Andrea …e l’altro Gianni!”
Fino a quel momento Franca mi era sembrata un pò imbarazzata, ma quando i cinque le si fecero intorno per salutarla sembrò essere improvvisamente perfettamente a suo agio:
“Mmm, ma che bei muscoli che vedo…” e intanto passava le mani sulle spalle dei due palestrati..non ci fu bisogno d’altro: mia moglie si trovò praticamente sollevata di peso e trasportata in camera da letto…io mi sedetti sul divano lasciato libero, con un bicchiere di cognac in mano: la tv era accesa, Walker Texas ranger stendeva gli avversari con pugni e calci rotanti , ma il volume era a zero, e dalla porta aperta della camera potevo sentire lo “svolgimento dell’azione”:
“Dai bella, facci un pò vedere cosa abbiamo qui…..”
“Sembra che il reparto tette non sia male…”
“Ma il cornuto l’avete lasciato fuori apposta o si è escluso da solo….”
“Ma no, vedrai che quando la troia comincia a fare un pò di casino viene a vedere lo spettacolo…”
“Dai bella, datti un pò di da fare con quella bocca…”
In effetti ero un pò sorpreso dal silenzio di Franca, ma ora ne capivo il motivo…
Mi alzai per dare un’occhiata nella camera a letto: Franca a pecora era intenta a dispensare succhiate e leccate ai cazzi di due dei ragazzi mentre da dietro Gianni “UNO” la stava pistonando a tutto spiano…gli altri due sembravano non avere fretta di iniziare ad occuparsi di mia moglie – in effetti non erano nemmeno le dieci, e Franca sarebbe rimasta a loro disposizione fino all’una e mezza:
“Ehi, ma tu sei stata già sfondata per bene…ehi cornuto, ma la troia qui, da quanto tempo è in pista? C’ha una figa che ci si balla dentro…”
Era parecchio tempo che non mi capitava di avere accesso alla figona di mia moglie, che per ovvi motivi preferiva il mio onesto cazzetto nel culo, e nella figa il cazzone di gomma….ma sicuramente qualcuno si era preso la briga di tenergliela sempre bene in esercizio alle numerose feste a cui aveva partecipato!
Per un’ora di fila i cinque uomini si alternarono dentro Franca, che nei rari momenti in cui aveva la bocca libera non mancava di fare sapere a tutti il suo gradimento per il trattamento a cui era sottoposta:
“Mmm, siì sìììì, fatemi sentire i vostri cazzi duri fino in fondo….ahhh sìì… sfondatemi tutta …sono la vostra troia…”
“Si cara, sei proprio la nostra troia, e viso che nno sei proprio nuova ci daremo dentro per farti tornare a casa un pò modificata…ma non geneticamente…col vecchio sistema: a colpi di cazzi!”
Verso le 11 si presero una pausa: mentre Franca si era chiusa in bagno, i cinque uomini mangiucchiarono qualcosa dedicandosi al secondo divertimento della serata: sfottere il sottoscritto…
“Mi sembra che la porcona abbia una bella fame arretrata….”
“la signora ha bisogno di parecchia minchia…non credo che tu sia in grado di accontentarla…”
“Senti ma chi è che l’ha sfondata ‘sta porcona…dev’essere un bel pò che si prende cazzi a ripetizione….”
“In effetti…non è proprio una novellina…”
“Già, è una notevole porcona: noi ce ne intendiamo, sai, e tua moglie è bella resistente..”
“Bè, ma adesso le diamo un’altra ripassata: così vedrai che starà buona per un pò….se poi la vedi che diventa nervosa, ci dai un colpo di telefono….”
Franca era uscita dal bagno, sembrava piuttosto su di giri: mentre si beveva un paio di bicchieri di succo d’arancia, fraternizzava con i nuovi amici, scherzando e facendo battute…
“Ehilà, ma lo sai che sei bella larga, Franca: dimmi un pò, chi è che ti ha sistemata così?”
“Eh, ragazzi, non è stato certo mio marito: diciamo che mi sono tolta le mie soddisfazioni….”
Vabbè, almeno non le stavano correndo dietro in un parco: i cinque erano lì per divertirsi, far divertire e, possibilmente, “fidelizzare” la “cliente”…
Dopo caffè e sigarette, i cinque si alzarono quasi contemporaneamente:
“Forza troia, vieni a farti allargare ancora un pò….”
Nuovamente in camera i cinque stalloni andavano in cerca di complicazioni: Gianni e Sandro si esibirono in una non facile doppia penetrazione, ma la cosa era più complicata che eccitante…: dopo qualche tentativo ripiegarono su esercizi meno complicati, ma che diedero buoni risultati, se, mentre ce ne andavamo, Franca non si vergognava di dare a tutti appuntamento alla prossima settimana….
“Allora, ti sei divertita? Mi sembra che ti sia fatta dare una bella ripassata…”
“Non mi lamento, ma è stata una cosa un pò freddina…sembrava che recitassero una parte, più che fare sesso sfrenato….nessuno che prendesse un’iniziativa…attori, sono degli attori di film porno, ecco tutto: la vita vera è un’altra cosa….”
Tornando a casa quella sera non è che fossi particolarmente allegro: per parte mia mi ero preso del cornutazzo, la moglie non era rimasta soddisfatta del trattamento, perchè secondo lei i cinque “montatori” si erano comportati “freddamente”….cercai di farle dire che cosa avrebbero dovuto farle per soddisfarla pienamente:
“Vedi, il problema non è cosa mi hanno fatto, è come!”
“Senti, io non sono stato a guardare, ma dai rumori e dai versi che sentivo venire dalla camera da letto mi è sembrato che si dessero parecchio da fare…tu dici che non andava bene?”
“Te l’ho già detto: si muovono come gli attori dei film porno: non stanno cercando di venire, non stanno cercando di farmi venire: ognuno fa un sacco di scena per gli altri….”
“Scusa, ma quando andavi alle “feste” di tua sorella? Erano tutti lì per farti godere?”
“Erano tutti lì per godere loro, anche in fretta, magari, ma sicuramente nesuno diceva a un altro cose del tipo “guarda come glielo infilo….”: mi scopavano, forte o piano, ma da infoiati, non come delle macchine…”
“Sì, e tornavi a casa con graffi e lividi….”
“Bè quello è successo una sola volta: sarebbe bastato organizzare meglio la cosa….”
“Ennò, cazzo,

Leave a Reply