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Racconti Cuckold

I vapori

By 11 Aprile 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

I vapori della sauna profumavano di sandalo e cedro, impregnando con il loro aroma le pareti e le panche di legno chiaro, su cui si intravedevano corpi mollemente abbandonati’ distesi, seduti a gambe larghe, semisdraiati, tutti languidamente avvolti in un torpore delizioso!
Rosa e Giulio erano lì, a pochi centimetri l’uno dall’altra, consapevoli dei propri corpi che il vapore trasformava in acqua, dilatandone i pori affinché la pelle ritrovasse se stessa e il suo vigore.
Corpi d’acqua che scivolavano lungo le pareti di pino finlandese, sulle panche che il calore rendeva morbide come velluto e che accarezzavano natiche, cosce, intime umidità.
Loro due si guardavano attraverso il vapore profumato, mentre intorno sagome indefinite si muovevano lente, ed ecco che percepivi una gamba che si piegava sotto un sedere, un seno da cui il telo bianco era scivolato, e attraverso l’aria lattiginosa s’indovinava un capezzolo scuro e invitante, come una goccia di caffè che si tuffa nel latte col suo ‘plof’ e ti risveglia come niente altro!
Più in là un corpo maschile si rialzava, rivelando tutto se stesso senza timidezza alcuna, anzi con aria languida girava lo sguardo intorno e si accarezzava, come se stesse da solo davanti allo specchio e amasse vederlo inturgidirsi.
Ma lo specchio di quell’uomo avvolto nel vapore era Rosa!
Giulio girò lentamente lo sguardo e notò che lei si era irrigidita, imbarazzata. Guardò di nuovo in direzione dell’uomo e vide tutta la sua eccitazione, lo vide fare un passo verso la sua donna’
Rosa allungò una mano sulla coscia di Giulio, chiaramente per chiedere una qualche protezione da quella provocazione così esplicita.
In un altro momento, in un’altra situazione, forse Giulio avrebbe reagito, avrebbe preso quell’uomo per il collo scaraventandolo a terra’ ma lì, attraverso quel vapore profumato che rendeva tutto indefinito, e tutto possibile, non pensò di farlo neanche per un attimo.
E lasciò che la sua mente, anche quella trasformatasi in acqua, vagasse lungo il corpo fino al suo membro, per avvolgerlo in una improvvisa fantasia, in un desiderio inaspettato e violento!
Prese la mano di Rosa nella sua, accompagnandola fra le cosce, dove il desiderio si era già acceso; Rosa lo guardò sorpresa, ma non ritrasse la mano.
Lo sentì già duro, caldo, bagnato di quel vapore denso di sandalo e cedro!
La sua mano cominciò il rituale che così ben conosceva, e che in quella situazione appariva assolutamente nuovo.
Giulio allargò le gambe, sdraiandosi quasi sulla panca, mentre Rosa sollevava una delle sue rivelando all’uomo di fronte a lei un morbido e umido triangolo scuro.
L’uomo guardò tra le cosce di Rosa, leccandosi le labbra con sfacciata lentezza; Giulio mosse impercettibilmente la testa invitandolo ad avvicinarsi.
Rosa chiuse la sua mano a conchiglia sul membro ormai pronto alla copula di Giulio, girandosi verso di lui e sollevando le gambe sulla panca; ma quando Giulio si mosse verso di lei fu per infilarle l’indice e il medio della mano destra in bocca, affinché lei succhiasse come una bambina assetata.
Fu allora che avvenne: Giulio guardò l’uomo spostandosi all’improvviso, per rivelare la sua eccitazione.
La cappella era rossa e gonfia, ma lui si ritrasse lasciando Rosa con le labbra socchiuse e vuote. In quel momento il tempo e il luogo in cui si trovavano si cristallizzarono, come se il vapore fosse diventato denso ed eterno.
Un lungo interminabile istante, in cui Rosa capì cosa Giulio desiderava. Lo capì anche l’uomo di fronte a lei’ lo capì il suo membro eretto, la cappella gonfia e violacea!
Lo capì il morbido triangolo di Rosa, che lei sentì bagnarsi di umori nuovi e profumati.
Giulio cominciò ad accarezzare il suo, scendendo lentamente, e mentre la toccava guardava l’uomo, che stava masturbandosi con sempre maggiore piacere in piedi davanti a loro.
Rosa li guardava e non sapeva trattenere un brivido di eccitazione misto a disagio. Eppure non riuscì a fermare la mano di Giulio, né a reprimere il proprio desiderio ormai pulsante.
Sotto le sapienti carezze del compagno il suo clitoride stava scoppiando, la fica ormai completamente slabbrata e lubrificata.
Fu in quell’istante che Giulio smise e si allontanò da lei, cominciando a sua volta a masturbarsi.
L’uomo, invece, le fu subito accanto, si inginocchiò davanti, tra le cosce molli e tremanti di desiderio.
Le sue mani scivolarono sotto le cosce di Rosa, fino al sedere, per attirarla verso di sé, verso la sua bocca.
Rosa rovesciò il capo all’indietro, sentì il legno umido e profumato accarezzarle i capelli; attraverso le ciglia socchiuse vide Giulio che si toccava con evidente piacere, e che lì a pochi centimetri da loro aspettava di venire’
La lingua dell’uomo, inaspettatamente fresca e ruvida, penetrò le grandi labbra, entrando a leccarla, a succhiarla’ dentro, fuori, dentro, fuori’. risalendo verso il clitoride.
Rosa alzò le cosce sulle spalle dell’uomo, inarcandosi per ricevere meglio la sua lingua, sempre più gonfia e lunga’ sembrava infinita, sembrava potesse arrivarle nelle viscere!
L’uomo risalì il suo corpo con le mani fermandosi a lungo attorno ai seni, per stringere alla fine i capezzoli rosei tra le dita’ tirandoli, tirandoli’
Rosa gli venne sulla lingua.
Giulio venne spruzzando il suo piacere a pochi centimetri da quell’intreccio di gambe e braccia e labbra.
L’uomo si sollevò con un movimento tanto fluido quanto repentino, e le fu dentro, spingendo’ spingendo’ spingendo!
E Rosa venne ancora, venne insieme a lui’ che la allagò e le entrò dentro fino a che non ne ebbe più.
E Giulio rise, sentendo il vapore profumato di sandalo e cedro entrargli nei polmoni.
Rise sentendo fremere Rosa lì di fronte a lui, che lo guardava con desiderio e incredulità, mentre un altro uomo le allagava la fica di umori sconosciuti!
Rise e le accarezzò i capelli’ anche quelli trasformati in acqua e piacere denso.

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