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Racconti Cuckold

Il sorriso di mia moglie

By 24 Aprile 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Con un sorriso accolse la mia proposta. Era da tempo che continuavo a raccontarle le mie fantasie più segrete e solamente con il tempo quelle stesse inconfessabili fantasie lei le ha recepite ed assimilate, condividendo con me, che il nostro rapporto avesse bisogno di una scossa. Solo in quel sorriso ho rivisto lo splendore della ragazza che mi aveva conquistato e fatto innamorare, rievocando i ricordi delle lunghe chiacchierate nelle quali le confidavo ogni mio pensiero e attraverso le stesse confidenze mi consegnavo a lei, attimo dopo attimo. Siamo Marco e Bruna, una coppia di 38 anni, assolutamente normale. Una coppia di quelle completamente devota al lavoro ed alla famiglia in tutta la sua complessità. Il lavoro è diventato un’ammorbante routine, le attività giornaliere dei figli sono ormai piaceri coatti che compiamo come automi ed ancora i nostri genitori che ci interessano con i loro primi acciacchi. Il post cena è un momento di rilassatezza silenziosa sul divano in attesa del sonno che ci coglie sempre più presto. Tutto questo risulta un ricco condimento per le sempre più frequenti e coinvolgenti discussioni che ci colpiscono. Discussioni dove non mancano colpi bassi, che ci hanno portato anche a valutare l’idea della separazione, ma poi il nostro amore ha fatto sempre la differenza e ci ha tenuti sempre vicini. Le esasperazioni e le frustrazioni che avevano affievolito la passione non avevano ancora spento la fiamma dell’amore che, invece, siamo coscienti arde in noi. La nostra attività sessuale si riassume in 3 o 4 rapporti all’anno che lasciano a me, un rapido frustrante appagamento dovuto ad una sempre maggiore velocità di esecuzione e mia moglie totalmente inappagata che cerca di consolarmi. Rapidi rapporti sessuali che si realizzano nella classica posizione del missionario e nulla più. Alla soglia dei 38 anni posso affermare di avere delle serie disfunzioni sessuali che si manifestano in problemi erettili e di eiaculazione precoce. Noi che come coppia, non possiamo certo raccontare di aver consumato la vita e di aver fatto particolari esperienze, bensì ci siamo attenuti ad un comportamento assolutamente casto, se così si può riassumere, compiendo esclusivamente del sesso vaginale nella nostra camera da letto. Mia moglie non si è mai prestata a rapporti orali ed anali ed io, col tempo, mi ero abituato a non chiederle nulla del genere. Tantomeno abbiamo sperimentato il sesso in luoghi o posizioni particolari, rifugiandoci nel tepore e nel piacere dei caldi abbracci nel nostro letto. Ora la osservavo mentre quel sorriso sanciva la nostra complicità. Gli occhi le brillavano ansiosa e desiderosa di mettere in pratica le mie fantasie che la descrivevano lasciva e perversa mentre veniva scopata con decisione e possanza da un uomo che non ero io sotto ai miei occhi e con il mio consenso. Il desiderio di trovare un uomo che la facesse sentire femmina desiderata e come tale lei si sentisse in dovere e nutrisse il piacere di concedersi completamente, e naturalmente, lui avesse le capacità di usare ed abusare del suo corpo. ‘E tu? Non cosa saresti?’ mi chiedeva alla fine dei mie racconti. ‘Il tuo cornuto’ le rispondevo facendo balenare sul suo viso una piacevole luce. E quella sera, più delle altre, la luce risplendeva sul suo viso raggiante. Nell’ultimo periodo era lei che ritornava sull’argomento chiedendomi se non avessi paura di perderla, sul perché di tali fantasie, di come avevo intenzione di trovare questo uomo, cercando rassicurazioni circa l’amore che provavo per lei, ma tra queste domande mi diceva se fossi davvero pronto a tutto questo e soprattutto concludeva dicendo che aveva paura a lanciarsi per il timore e la consapevolezza che una volta fatto il passo non sarebbe più riuscita a tornare indietro. Io, dal mio canto, le ribadivo e la rassicuravo rispondendole che lei avrebbe avuto carta bianca e che mi rendevo conto di ciò che le chiedevo benissimo, tanto da accettare di buon grado, ogni sua decisione in merito. Era palese che stava diventando una questione di tempo ed quella sera ogni difesa era saltata. Per l’ennesima volta mi aveva chiesto dove avrei trovato il fantomatico uomo ed io le spiegai il mio piano. Lei si illuminò. Il venerdì arrivò. Arrivai a casa ed i trolley erano già chiusi, pronti per essere caricati in macchina. Sorridenti salutammo i bambini e partimmo per il nostro week end, destinazione Lago di Garda. Avevo prenotato una stanza in un centro benessere, cosicché avremmo potuto rilassarci e goderci un po di relax, semmai Bruna non si fosse sentita pronta ovvero non avesse trovato un uomo che le andasse a genio. Queste le premesse di questa breve vacanza, la sua libertà ed il suo piacere, in primis per il suo corpo, sotto ogni punto di vista. Durante il viaggio ero pervaso da una lunga, costante, irresistibile eccitazione poiché conscio del vero motivo del viaggio e della trasgressione complice che stavo vivendo assieme a mia moglie che, invece, era solare e molto allegra. Giunto ad un passo dal realizzare il mio desiderio più grande, ora, ne sentivo tutte le paure e non proferivo parola. Fu mia moglie a riportarmi alla realtà chiedendomi ‘Amore, allora hai visto qualche bel club privè, dove andremo?’ Con la gola strozzata e le parole che stentavano ad uscire, balbettai ‘S’.s’.sì, ho’ho’vist’to un posto, che aveva un bel p’.pò di recensioni, andremo lì’ Lei si strinse a me ‘Sei felice amore?’, mi domandò con un filo di voce. La guardai e la vidi stupenda, i suoi occhi brillavano eccitati, mentre il mio ventre era in subbuglio. ‘Non vedo l’ora’ le mentii. Bruna mi baciò delicatamente e mi strinse sorridente. La mia mente vacillò, non capivo se ero io a condurre il gioco oppure lei ara l’artefice di tutto. Senza troppe altre parole arrivammo al centro spa, dove ci accolsero calorosamente. Avevo prenotato asserendo che volevamo festeggiare una ricorrenza molto speciale e ci venne assegnata una suite ornata con numerose rose rosse, cocktail di benvenuto e biancheria bianca con disegnati sopra cuori rossi. L’ambiente era molto romantico, degno di una coppia colma d’amore e quello non ci mancava, peccato, pensammo e convenimmo quando rimanemmo soli, che la nostra ricorrenza da ricordare era tutt’altro che romantica, bensì oltremodo trasgressiva, ma questo rendeva ancora più eccitante tutto. Trascorremmo il resto del pomeriggio facendo un giro nel piccolo paese e tornammo per l’ora di cena. Nessuno dei due aveva fame, ed ogni ora che passava vedevo mia moglie sempre più eccitata ed anch’io, conseguentemente facevo i conti con il mio permanente turbamento. Nella mia testa comincia a desiderare che lei mi chiedesse di annullare il tutto, ma lei optò per suggerire di andarci a preparare. Mi disse di andare in camera a prepararmi mentre lei attendeva di sotto e poi ci saremmo invertiti. Strizzò l’occhio dicendomi che dava un occhiata in giro a vedere se notava qualche uomo. Io mi apprestai ad andare in camera mentre quelle parole mi rimbombavano nella testa e mi provocarono l’apice della mia eccitazione. Entrato in camera non potei far altro che masturbarmi in bagno. Venni immediatamente: Avrei potuto evitare di muovere la mano, tant’è che appena senti il calore del palmo afferrare il mio cazzo esplosi. Feci la doccia ed in pochi minuti tornai nella hall, con indosso il mio completo con taglio sportivo grigio scuro, camicia bianca e cravatta. Cercai Bruna e la notai al bar che parlava con un uomo. Mille pensieri mi balenavano nella testa. Gelosia e rabbia si mescolavano in me facendo il mio stomaco a brandelli. Mi rendevo conto che tutto quel male che provavo era stato cagionato da me e cercai di tranquillizzarmi sedendomi nella hall. Osservavo da lontano il comportamento di mia moglie che rideva civettuola a quello sconosciuto. Sembravano due amici di vecchia data. Trascorsero una ventina di minuti e poi si salutarono con due baci sulle guance. Io sentivo il mio sangue ribollirmi nelle vene, ma quando lei voltandosi mi notò e si diresse verso di me, non feci trasparire il mio stato d’animo e, poiché lei non mi menzionò il tizio, io tagliai corto asserendo di non averla vista. Erano le 21, 45 quando vidi l’ascensore aprire le porte e lei scendere. Rimasi senza fiato e senza parole. Era stupenda. Lo snervante lungo tempo di attesa svanì dalla mia mente. Indossava un vestitino nero lungo di jersey a fascia appena sopra il ginocchio che le metteva in risalto il seno, anche se piccolino, veniva evidenziato da una fascia argentata che le passava sotto il seno, scarpe con tacco a spillo 13 nere lucide con il tacco pieno di strass. Al collo un girocollo di diamantini le impreziosiva la pelle e faceva pendant con il bracciale di strass e la sua pochet sempre argentata. Al suo viso, molto bello di per se, aveva dedicato un filo di trucco ed aveva messo in risalto le sue labbra carnose colorate di rosso fuoco, i capelli raccolti in uno chignon sulla nuca ed impreziositi con fiorellini di strass che la rendevano molto elegante e le orecchie impreziosite con dei pendenti di diamantini. Notai altri uomini che le concessero numerosi sguardi. Mi alzai e le andai incontro, ma a metà strada venne bloccata dall’uomo con cui aveva parlato prima. Potevo sentire chiaramente i complimenti che le faceva e la invitava a prendere qualcosa da bere con lui e poi l’avrebbe lasciata andare. Fu un attimo mi lancio un occhiata e poi senza dire nulla si volto e lo segui. Mi sentivo mancare. Sentivo brividi di freddo e scariche di adrenalina sulla schiena. Mi stava distruggendo ed ancora non aveva fatto nulla. In quel momento capì che non sarei stato in grado di proseguire il gioco, ma altrettanto chiaramente era evidente che non ero io a poter decidere. Mi guardai attorno paonazzo dalla vergogna, cercando di capire se qualcuno aveva notato la scena e poi, lentamente, mi rimisi seduto, cercando di non guardare dove fosse. Passò circa una mezz’ora dove non riuscivo a non osservarla sorridere in continuazione. Lei non mi degnò di una sguardo. Si alzarono, lui la abbracciò e la strinse baciandole le guance, le sue mani le accarezzavano i fianchi, poi si congedò da lei. Mi raggiunse chiedendomi scusa e seguendola in silenzio ci dirigemmo alla macchina. ‘Non so se resisto’.non sono più sicuro di voler realizzare quello che ti ho detto’ le dissi sottovoce una volta entrati nell’abitacolo. Bruna non rispose. Rimanemmo qualche minuto in silenzio, poi le carezzai la mano. ‘Ti amo’ le dissi. Lei mi sorrise, ma questa volta non le brillavano gli occhi. Guardandola, mi resi conto della mia impotenza fisica e mentale e mi feci coraggio. ‘Sai, avresti dovuto presentarmi a quell’uomo, in fondo sono o non sono il tuo cornuto?’ Lei mi sorrise e si accese. ‘Insomma, dobbiamo conclamarlo questo mio ruolo giusto?’ e le sorrisi. ‘Giusto!!!’ rispose ridendo. ‘Ti eccitava sapere che ero li a guardarti mentre flirtavi con lui?’ ‘Mooolto!!!’ rispose in modo sicuro. Accesi la macchina e partimmo. Dopo una mezzoretta eravamo nel parcheggio della villa, una piccola insegna descriveva il nome del club prive. Suonai e dopo poco in cancello elettrico schiocco ed entrammo. Bruna si stringeva al mio braccio. Percorremmo il piccolo viottolo sino alla porta dove ci attendeva un uomo sorridente che ci dava il benvenuto. Ci fece accomodare nel piccolo disimpegno e ci chiese i documenti per fare la tessera associativa, dopodiché, ci chiese se fosse la prima volta che entravamo in un club privè e dopo averci fatto pagare 100 euro per l’ingresso si propose per farci fare un giro a conoscere il club. Lo seguimmo titubanti ed eccitati mentre lui fece diversi apprezzamenti su mia moglie che ringraziava sorridente. Il club era ancora semivuoto i pochi avventori, per ora tutti maschi e non proprio giovanissimi, sgranavano gli occhi quando passavamo. Il tizio fu molto chiaro sul fatto che noi non eravamo obbligati a nulla e che avremmo trovato il massimo rispetto ed eleganza da parte di tutti, la cosa ci tranquillizzò molto. Terminato il giro tornammo al bar dove ci sistemammo in un angolo su un divano dove ci venne offerto da bere. I maschi squadravano mia moglie e la cosa mi eccitava molto. Lentamente uno di questi prese coraggio e si avvicino a noi chiedendoci se poteva sedersi con noi. Era un bell’uomo molto elegante e non fu affatto difficoltoso per bruna accettare la sua proposta e lui si sedette con noi iniziando una loquace conversazione che con il tempo si rivelò anche piacevole. Mia moglie era sempre al centro delle sue attenzioni e riceveva molti complimenti da lui che invece sorvolava sulla mia presenza. Naturalmente ci chiese se fosse la prima volta per noi ed il cosa ci avesse spinto a fare questa esperienza. Con estrema naturalezza Bruna rispose che io avevo il desiderio di diventare cornuto e che a 38 anni anche lei cominciava a sentire qualche prurito e provare del vero sesso con un uomo. Scoppiarono a ridere. ‘Beh’..allora che ne dici di farlo felice?’ ed allungo la mano poggiandola sulle cosce di mia moglie. Io rimasi immobile. Bruna lo guardava negli occhi e divarico leggermente le gambe mostrandogli la sua disponibilità e poggio la schiena allo schienale del divano lasciandolo fare. Paolo, fece scivolare la sua mano tra le cosce di mia moglie e si voltò verso di me esclamando ‘E’ un lago tua moglie’. Bruna inarcò la schiena, movimento che mi fece comprendere che lui la stava penetrando con le dita. Mai avrei immaginato la facilità e la disinvoltura di mia moglie nel concedersi. Lui la prese per mano e si alzò portandola con se. Io la seguii e notai che non ero il solo, anche altri uomini ci seguirono. Entrò in una stanza illuminata da luci soffuse colorate ed io lo segui al muro c’erano delle aperture e notai che altri uomini si affacciavano per godersi lo spettacolo che dopo poco sarebbe cominciato. Paolo mi fermò e per il mio stupore mi disse ‘No’.I cornuti stanno fuori, vatti a godere lo spettacolo da fuori’ Guardai mia moglie che non disse nulla, poi Paolo la prese e la baciò mettendole la lingua in bocca, lei ricambiò ed i suoi occhi si staccarono dai miei. Le mani di Paolo scivolavano sul suo corpo, le alzarono il vestito e misero in bella mostra dei guardoni il culo di mia moglie. Paolo si volto verso di me e disse ‘vattene cornuto’, io mestamente usci. Le finestrelle erano occupate ed io cercavo di guardare da dietro le teste degli altri. Sentivo i commenti più truci all’indirizzo di mia moglie, ma tutti erano eccitati nel guardare il suo corpo. Ora era completamente nuda e Paolo davanti a lei si era denudato mettendo in mostra il suo cazzo che era davvero esagerato, le prese la testa e la porto verso il suo ventre, Bruna senza nessuna resistenza lo ingoiò e comincio a leccarlo. Un uomo mi fece spazio ed io cominciai a godermi lo spettacolo di mia moglie che scopava con un altro uomo. Paolo le allargò le gambe e le fu sopra, fece scivolare il suo cazzo tra le cosce di mia moglie e poi la penetrò. Bruna esplose in un lungo interminabile gemito di piacere. La comincio a scopare con forza e mia moglie era scossa di continui interminabili orgasmi. Paolo si voltò verso di me e disse ‘guarda cornuto come ti scopo la troia’.guardala come te la faccio godere’.ha la fica bollente la tua troia ed ora gliela riempio per bene’ A quelle parole gli uomini accanto a me cominciarono a darmi del cornuto. Intanto l’uomo che mi aveva lasciato il posto era nudo accanto al letto. Uscendo avevo lasciato aperta la porta che era un segnale per tutti di poter partecipare ed i cinque uomini che si guardavano lo spettacolo cominciarono ad entrare. Paolo li invitava a prepararsi per montare la troia che aveva sotto di se. ‘troia, ti piace il cazzo’.ti piace essere scopata come la troia che sei’ le chiedeva Mia moglie godeva e gemeva e rispondeva ‘Sìììììììììììì’ Paolo la voltò e la posizionò a pecorina, l’altro tizio le infilo il cazzo in bocca e Bruna non protestò. Intanto gli altri si avvicinarono e le palpavano il culo e le tette in attesa di poter scoparla. ‘troia’.ora ti faccio il culo’.te lo sfondo ti va?’ le disse Paolo. Io ero in trance, il cazzo voleva esplodere nei pantaloni e lo liberai ritrovandomi con il cazzo pulsante tra le mani. Bruna rispose ‘Sì ti prego rompimi il culo’.voglio essere riempita di cazzo’ ‘Guarda cornuto’ disse Paolo posizionandosi dietro di lei e puntandole il cazzo sul forellino. Intanto due uomini le allargavano le chiappe. Vidi il cazzo di Paolo scivolare lentamente dentro le viscere di mia moglie ed una volta completamente dentro comincio a pomparla. Bruna godeva. Paolo si fermo un istante per far posizionare un uomo sotto di lei che le ficco il cazzo in fica facendo provare a mia moglie la sua prima doppia penetrazione. Intanto i cazzi in bocca continuavano a cambiare. Io godevo fuori dalla stanza. Tutti fecero a turno a scoparsi ed incularsi mia moglie e cominciarono a prepararsi per il gran finale. Quando non ce la facevano più si mettevano in disparte ed aspettavano. Fu paolo a coordinare tutti. Fece mettere Bruna al centro dei 7 uomini e tutti cominciarono a masturbarsi davanti il viso di mia moglie. ‘guarda cornuto’.come le facciamo il pieno a questa troia’ E poi rivolto a lei ‘apri la bocca troia’.che arriva da bere’ Bruna apri la lingua e tutti cominciarono a sborrare cercando di fare centro nella sua bocca. Bruna era una maschera di sperma, ma era evidente il piacere che stava provando. Paolo mi disse di entrare ed io obbedii. ‘dai cornuto, ora puoi baciare tua moglie’ Bruna era raggiante i suoi occhi brillavano. Io mi avvicinai e la baciai mettendole la lingua in bocca, lei ricambiò. ‘Questo è vero amore’ Sancì Paolo. Tutti risero mentre il nostro bacio continuava.

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