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Racconti Cuckold

La bella Eleonora

By 10 Febbraio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Eleonora è mia moglie. Anzi, la mia mogliettina. Ha 30 anni ed è molto, molto carina. Io, Fabio, di anni ne ho 42. Dicono che insieme formiamo una gran bella coppia. Siamo sposati da dieci anni Abbiamo sempre tentato di mantenerci giovani e vivaci, conducendo una vita sana e avendo cura della nostra salute, morale e fisica. Lei in particolare è sempre stata attentissima alla propria figura, al proprio corpo. ‘Ele’ fa la hostess ed io la chiamo spesso ‘il mio angelo volante’. La sua professione la obbliga ad essere sempre in gran forma, bella, rilassata e sorridente. E lei è un’autentica esteta, sempre molto severa con se stessa. Palestra, tutta al femminile, con personal trainer, estetista, massaggiatrice privata e’ tanto sesso. Con me, naturalmente. La sua vita è questa. Ed io, ben volentieri, le sono sempre stato molto, molto vicino. Infatti non è proprio stato difficile amarla e far sesso con lei. Anzi.
E’ bella, Eleonora. Non è molto alta, ma ha un corpo perfetto che la fa apparire egualmente snella. Le piace portare i capelli, biondissimi, lunghissimi e ben sotto le spalle. Lisci, con eccentriche menches che le coprono parte della sempre abbronzata schiena. Talvolta in estate, invece, le piace cambiare. Li porta, sempre biondissimi, alla maschietto, con una frangetta birichina. Ne vengono esaltati i suoi lineamenti, splendidi. E gli occhi. Sì, gli occhi! Azzurrissimi, sembrano quelli di una gatta. Grandi, espressivi, quando ti fissano ti mandano in confusione. Come lo ha fatto con me, la prima volta che la vidi.
I due seni sono piccolini, ma rotondi e sodi. La misura? Non la so, ma una coppa di champagne li contiene. Piuttosto grande, però! Sfidando la gravità, grazie anche alla palestra, non avrebbero bisogno del reggiseno. Non l’ho mai ingravidata’ Quindi hanno conservato la forma e la consistenza adolescenziali. Insomma, ha le tettine da diciottenne. Sono bianchissime, con i capezzolini che, sempre turgidi e appuntiti, si stagliano in mezzo ad areole particolarmente grandi e di un tenue color rosa. Mi è sempre piaciuto accarezzarle il candido seno. Strusciarle i capezzoli sempre appuntiti e sentirli inturgidirsi sempre più. A Eleonora piace e lascia fare. E lascia anche che, con la lingua ben bagnata, la lecchi tutta e che le ricopra, con tanta saliva, le tettine. Poi le catturo i capezzolini e le faccio sentire, piano, i miei denti. Mordicchio. Mia moglie ha sempre amato questa mia prepotenza. ‘Come sei dispettoso!’, mi rimprovera talvolta. Ma sento però che è percorsa tutta dai brividini del piacere. Poi rimane in silenzio e sospira. E geme.
Ele ha la carnagione chiarissima. Il visetto ospita tante, tante lentiggini che le danno un’aria particolare, da bambina birichina. Nasino piccolo e bocca sensuale, molto sensuale. Le piace rosa, il rossetto. Lo usa sempre e così le sue labbra, sottili e ben disegnate, diventano oggetto di desiderio. Il mio, naturalmente. E’ proprio bella, Eleonora. E lo sa bene di esserlo. E’ una bambolina. Le gambe affusolate e il culetto rotondo potrebbero farla eleggere miss jeans. Quando li porta sembrano disegnati sul suo corpo. Ma potrebbe anche essere una grande indossatrice. Di cosa? Ma di indumenti intimi, naturalmente E’ quasi maniacale nella loro scelta. E devastante per il mio autocontrollo. Si diverte spesso infatti a provocarmi. ‘Buono, uomo ‘ mi dice sempre, ridendo, quando vede che mi sta provocando un corto circuito – . Mi stai stuprando con gli occhi! Non è il caso. Lo sai, sono tua’solo tua! Aspetta. Abbi un po’ di pazienza! Non ho alcuna intenzione di scappare! Stanotte non volo”
E anche lì, sulla passerina, non poteva naturalmente non offrirmi qualcosa di particolare. Eccentrica quale è ha giocato con la sua estetista ed ha creato, per la biondissima e folta peluria che orna il suo sesso, una particolare e naturalmente esclusiva forma geometrica. ‘L’ho fatto per te ‘ mi ha confessato, la prima volta che me l’ha esibita ‘ . Mi raccomando, però! E’ un nostro segreto. Non descriverla mai, a nessuno! Se scopro che lo hai raccontato a qualche tuo collega, ti spello vivo con le mie unghie. Lo so, lo so, tra voi maschietti piace raccontarvi le cose privatissime delle vostre mogliettine’ Ma tu non lo farai, vero? ‘
Bella. Tanto bella da non poter non far sognare. Anche altri uomini. Periodicamente si è dovuta difendere dalle asfissianti attenzioni di qualche collega. Peggio ha fatto, una volta, il suo comandante di un volo transoceanico. In hotel, dove tutto l’equipaggio pernottava, lui ha finto un malore e l’ha voluta con urgenza nella sua camera. Eleonora, non sospettando nulla, è corsa ad assisterlo, con la sola camicia da notte sopra il perizoma. L’ha trovato nudo, mezzo ubriaco. ‘Ehi, sei molto, molto carina vestita così’ Ma sei vuoi puoi anche levare tutto’ Dai, coraggio, il tuo comandante vuole vederti nuda! E poi, dai, prenditelo in mano e fammi una sega. Eleonora, mostrami quanto sei brava. Forza, io devo sborrare assolutamente! Tutte le tue colleghe almeno una volta lo hanno già fatto. Una in particolare, la tua amica Alessandra, l’ho costretta anche a farmi un pompino. Dovevi vederla, quando ho zampillato sul suo viso e l’ho costretta, poi, a ingoiare. Tutto! Non era molto felice… Sù, signora, suo marito è lontano. Non la può vedere… Dai, non riesco ad addormentarmi’ Fammi schizzare! Mi basta una bella sega, oggi…’ Mia moglie non aveva risposto e furente era scappata in camera sua.
‘Scusami per ieri sera ‘ le aveva detto l’uomo il mattino dopo – . Ma sono abituato così. Sono un maschio un po’ animale. E sai, ieri, dopo averti vista, ho dovuto farmi una sega da solo… Uno sborrone! Dovevi vedere… Ma sappi, la prossima volta tocca a te. E ti anticipo, visto come ti sei comportata, che lavorerai con la bocca… Sono certo che sai essere ancora più puttana di Alessandra…’ ‘Mi spiace ‘ l’aveva stroncato Ele – . Ma con me dovrai continuare a farti le seghette… E per il resto… beh, dovresti vedere mio marito cosa combina quando… Capito?’
Sono naturalmente anche molto invidiato. ‘Beato te che ti scopi la Ele ‘ spesso mi sento dire da qualche amico – . Lei sì che è una gran bella femmina. Mia moglie, invece”. Ed è vero. Scopo mia moglie, una bellissima donna che mi ama e che io amo. Ed è vero anche che Eleonora, nuda, è da urlo. E sono sicuro che qualcuno potrebbe anche schizzare solamente vedendola così, senza nulla addosso.
Un mio amico, tanto tempo fa, mi chiese in maniera molto ambigua se volevo essere suo ospite, per tutto il week-end, nella sua casa in montagna. Mi disse anche che io piacevo molto a sua moglie’ ‘Per me non è un problema ‘ aggiunse – . Se la vuoi, la puoi prendere. Sì, hai ben inteso, se lo desideri puoi scopartela. O farle fare quello che preferisci. La Paola è molto brava e disponibile. Non si tira mai indietro. Sono sicuro che se tu le chiedessi, dopo averla scopata, di farti anche un bel pompino lei te lo farebbe senza fiatare. E poi, sappi, mia moglie si è abituata ed accetta anche l’ingoio’ Quindi, sborrata libera, come e dove vuoi! Naturalmente ‘ precisò poi ‘ tu puoi portare Eleonora. Mi piace molto, tua moglie. E spererei che anche lei sia disponibile come Paola’ E’ molto bella e sicuramente molto brava. Ne sono certo’. Io, quella volta, declinai l’invito.
Oggi, però, molte cose sono cambiate.
Sì, Ele continua ad essere una splendida femmina. E una brava mogliettina. No, non si nega mai. Però’ Insomma, dopo tanti anni di matrimonio, sento che qualcosa è mutato. O, meglio, sono cambiato io e sono diverse le mie pretese. E i miei desideri. Quelli più inconfessabili. Mia moglie, molto bene, continua a far l’amore. Io, qualche volta, vorrei invece che mi scopasse. ‘Io ti amerò per sempre, quando, come e dove lo vorrai. ‘ mi disse una delle prime volte che lo facemmo – . Non sarò mai, però, la tua puttana! Sappilo!’ Inizialmente non capii cosa volesse esattamente dirmi con quelle parole. Lo scoprii nei successivi anni di matrimonio. Sì, mia moglie è sempre stata bellissima, profumata e sexy con perizoma e mini-reggiseno a balconcino. Però, anche, sempre nervosa e fastidiosa davanti a certe mie richieste. Ad esempio, di farmi un pompino. E la mia sborra non la berrebbe mai. Talvolta si scansa. Si gira. ‘Mi spiace, amore. Ma lo sperma non mi piace. ‘ mi brontola sempre, sorridendo – . Spruzzala sì, ma nel posto giusto. Dentro di me, nella mia fica!’
E, poi, il suo culetto. ‘Sì, è tuo. Prenditelo. ‘ mi disse la prima volta che volli incularla. – . Sei mio marito ed è giusto che nulla di me ti sia sconosciuto. Fai piano, però’. Ed io, ricordo bene, la inculai. Piuttosto violentemente, per la verità. Lei partecipò moltissimo. Si dimenò prima, quindi si rilassò e mi si spalancò più possibile. Ho il glande piuttosto grosso e quindi faticai. Le feci un po’ male. Anche se non era più vergine. Un suo compagno di università, mi confessò dopo, l’aveva già deflorata, dappertutto. E le schizzai dentro e il mio sperma risalì il suo intestino. ‘Complimenti per il clistere che mi hai fatto ‘ mi disse sbuffando – . D’ora in poi, sappi, solo a Capodanno, se proprio lo vorrai. Non mi piace essere sodomizzata. Mi fa male, non sopporto che tu mi metta la cremina e soprattutto non tollero… i clisteri di sperma. Va bene, amore? Ci siamo capiti?’
E poi, sono cambiato anch’io. Ho scoperto di fare ripetutamente un sogno particolare. Un sogno altamente erotico che svela la mia tendenza cuckold. Anzi, no. Ritengo di essere proprio un cuckold, e non me ne vergogno. Fa ormai parte della mia sessualità, sicuramente quella più intima, e non la considero una perversione ma bensì un’esperienza diversa. Ritengo infatti che, se condivisa dalla propria femmina, può arricchire il rapporto sessuale all’interno della coppia e rafforzare, nel mio caso, il mio matrimonio. Sono altrettanto convinto che mai questo sogno erotico possa essere a lei imposto. Insomma, mi sono accorto di eccitarmi quando vedo qualcuno guardare Eleonora in un certo modo. E turbarmi quando lei, spesso involontariamente e ingenuamente, si mostra e provoca eccitazione in un altro uomo. E allora, nella spirale della mia eccitazione, sogno di vederla costretta a mostrarsi nuda ad un altro uomo. E a consegnarsi, rassegnata, alle sue mani e alle sue voglie. Anche quelle più audaci. Non necessariamente troppo consenziente. Lei, così bella, nuda ed obbligata a farlo godere. Sì, mi piacerebbe vederla prendere in mano il cazzo di un altro uomo. E costretta a fare anche tutte quelle cose che, con me, non le piace fare.
Sì, lo so. Di tutto ciò devo parlarne con Ele. Confessarle tutti questi miei sogni e svelarle i miei desideri. Anche quelli più difficilmente da svelare. Dopotutto è mia moglie. Ma lei è anche la mia femmina. E alla femmina piace veder godere il proprio maschio. E se il suo maschio volesse godere in un modo diverso? Sempre con lei, dopotutto. Anche se in maniera molto, molto diversa e… particolare. Capirà. Sono sicura che Eleonora capirà. E’ una donna intelligente e pure una grande femmina.
E’ mattina, presto. Siamo ancora a letto. Io nudo, come sempre. Lei con il baby-doll e, sotto, un tanghino. Come sempre. ‘Amore, ti vedo pensieroso, buio – mi sussurra nel silenzio e nell’oscurità della camera da letto – . Problemi sul lavoro? C’è qualcosa che non va?’ ‘No, no’ Sul lavoro tutto ok ‘ le rispondo per tranquillizzarla – . Sono assillato talvolta da certi pensieri” ‘Pensieri? Quali pensieri? Puoi raccontarmeli? Non voglio vederti triste, amore. Sono tua moglie. Se posso aiutarti” ‘Non lo so. Forse’ Anzi sì, penso proprio di sì. Ne vorrei parlare’ Con te, con calma.’ ‘Ehi, che serio che sei! Ma certo, va bene. Ne parleremo’ Ma spero però non sia nulla di grave! Non voglio vederti così triste’ Non voglio’ Stamattina ho il volo per Caracas. Dopodomani mattina, presto, sarò qui. Aspettami qui, mi piacerebbe svegliarti io” Sorrido. La sua è una promessa. E’ una promessa d’amore. ‘Va bene, tesoro, ti aspetterò’.
Si alza dal letto. Deve andare. Sento scorrere l’acqua della doccia. La sento canticchiare. E’ brava, anche a cantare. Ha una voce dolcissima, calda, suadente. Ritorna in camera. Indossa l’accappatoio, generosamente aperto sul davanti. Le intravedo i piccoli seni. Si piega per scegliere la biancheria da indossare. E li vedo ancora meglio. La sento brontolare. Non trova il foulard della divisa. ‘Eccolo!’ e l’appoggia sul letto. Si sfila l’accappatoio. E’ un attimo. La vedo nuda, come tante altre volte. Ma questa volta mi agito. Istintivamente mi accarezzo e scopro di averlo già duro. Lo impugno e mi abbasso il prepuzio. E d’impulso me lo massaggio. Eleonora non vede. Mi mostra infatti la schiena e si sta sistemando il perizoma. Sente però qualcosa e si gira, di scatto. Mi vede. ‘E allora! Fabio! Cosa stai facendo? Dai, lo sai che non sopporto di vederti mentre ti fai una sega. In mia presenza, poi’ Mi dà fastidio! Te la farei io, piuttosto’ Ma, mi dispiace, è tardissimo’ Devo scappare’ E poi’ sono già truccata! E tu mi sporchi sempre tutta, quando’ sì, insomma… quando ti decidi di ‘ venire. No, non ce la faccio proprio. Ho il volo’ Mi dispiace, veramente! Ciao, amore” Mi sfiora le labbra con un castissimo bacio e scappa via.
Esce dalla camera matrimoniale e sento i suoi passi veloci sui tacchi a spillo. E la porta d’ingresso che si richiude. Resto lì, con tutta la mia voglia tra le mani. Prendo il suo cuscino: è avvolto nella seta, blu notte. Lo porto davanti alla bocca. C’è il suo profumo, intenso. E decido di riprendere a farmi la sega. Mi piace, perché mi sento addosso ancora il suo profumo. Sono subito pronto. Sto per sborrare. Ho un attimo di follia. Prendo il cuscino di lei e me lo adagio sul ventre. Esplodo. Tutto lo sperma si sparge sul cuscino. Il cuscino di Eleonora. Penso, nel delirio dell’orgasmo, di schizzarle sul viso, tra i capelli biondi. No, non è vero. Lei non c’è. Ma tornerà, tra due giorni, in questo letto’
E ora sono qui. Lo so, sta per arrivare. Voglio aspettarla, fingendo di dormire. Sono completamene nudo ma sto ardendo dal desiderio, come quando se ne andò. La sua promessa d’amore’ Se ne ricorderà?
Sento le chiavi girare nella toppa della serratura. E’ lei. Piano piano entra in casa. Probabilmente da qualche parte si sta spogliando. La sento camminare veloce, scalza. Sta venendo verso la camera matrimoniale. Vi entra, silenziosamente. La vedo, nell’oscurità. E’ nuda e così si infila, piano, nel letto, sotto le lenzuola. Sento di nuovo il suo profumo e il suo respiro. E’ affannoso. Sta pensando probabilmente a cosa fare e soprattutto a come farlo. Decido di aiutarla. Sempre facendo finta di dormire mi giro e mi stiracchio sulla schiena. Poi scosto il lenzuolo e mi scopro. Ecco, adesso sono pronto e tocca a lei. Chissà se manterrà la promessa. Sono curioso e brucio dalla voglia. La mia erezione è violenta e probabilmente la sorprende. Ma poi, forse, si ricorda che noi uomini anche di notte possiamo provare piacere e quindi, anche senza volerlo, far uscire dello sperma… Anche nel sonno. La conosco, penserà anche che noi uomini siamo proprio dei piccoli animali. E va bene, penso, avrà anche ragione’ Ma, faccia qualcosa’ adesso!
E lei lo fa. Ma non vuole svegliarmi, ancora. Piano piano si avvicina, si sdraia e si appoggia con il volto sul mio ventre. Sento ancor di più il suo profumo che mi inebria. E il suo respiro, che sempre più svela l’affanno. Le mani si muovono sul mio petto. Mi accarezzano lievemente. La sento che inizia a muovere la testa. Va a caccia del mio uccello. Lo trova subito. Lo cattura e tenendolo stretto in bocca lo solleva, in verticale. Lei si inginocchia, al mio fianco, sempre serrando il mio cazzo tra le labbra. Non sento più il suo affanno. Non può. Il cazzo infatti le riempie la bocca e le rende difficile il respiro. Non se ne preoccupa. Lentamente sale e scende lungo tutta la mia asta. Piano, piano. Con una velocità costante. Ad Eleonora, lo so, non piace fare pompini. Ma questa era una promessa d’amore’ Ed eccola lì, al mio fianco, in ginocchio, mantenere la promessa. In silenzio, mi spompina, lentamente, dolcemente. Le tettine dondolano, piano. Sa benissimo che sono già sveglio…
E continua. I lunghi capelli le danno fastidio. Decide allora di fermarsi per un istante, bloccando dentro di sè il cazzo tra le labbra strette strette. E contemporaneamente, con le mani si raccoglie dietro la nuca i lunghissimi capelli. E’ in difficoltà. Come sempre, quando fa un pompino. E’ disordinata e disorganizzata. Riprende a salire e scendere. Ora un po’ più velocemente. Ma oggi si sente probabilmente ispirata e percepisco alcuni giochini della sua lingua. La muove velocissima dentro la bocca e mi tortura il glande e il frenulo. Poi riprende ad armeggiare con i capelli. Vuole raccoglierli di nuovo. Con una sola mano, questa volta. Ci riesce. Emette un sospiro di soddisfazione. E con le dita della mano liberata si avvicina alle palle. Me le accarezza, dolcemente. Le soppesa e sente che sono calde, pesanti e piene. Altro sospiro che traduce tutta la sua preoccupazione. Quanti giorni sono passati? Quando ha sborrato l’ultima volta, l’ometto, pensa lei sicuramente. Cinque, conta lei, e se ne preoccupa. Ma vuole divertirsi, un po’. E’ evidentemente anche lei eccitata. Decide di farmi sentire le unghie sullo scroto. Le piace graffiarmi, piano. Mi fa un po’ male, ma è estremamente piacevole.
Ho il primo fremito. Probabilmente inumidisco il glande con le due prime gocce di sperma, quella liquida liquida e dall’odore nauseabondo. ‘Mmm’ la sento fare, distintamente. Fa un sospiro e un gemito di disgusto . Conferma la mia supposizione. Le ha appena assaporate! E ha capito che fra poco inizieranno gli schizzi. Cambia il ritmo. Il saliscendi della bocca diventa frenetico. Ha deciso. Vuole farmi sborrare presto, possibilmente subito. La voglio accontentare. Mi rilasso. Mollo tutto e crollo. ‘Sì, Ele, sborro! ‘ l’avviso urlando ‘ ‘. Lei, per un istante, si blocca. E’ la sorpresa del primo schizzo, il più violento, denso e bollente. Emette un lamento e le scappa un ‘Oh no… puah, no, no…’. Ma questa volta non scappa e decide di riprendere a salire e scendere con la bocca. E di ingoiare e bere tutto il mio sperma. Geme, però, tanto. Poi sospira e continua a lamentarsi. Ed io la inondo. Butta giù tutto. Ha un sussulto. Sembra quasi un conato di vomito. Ma finge indifferenza, pur tra le smorfie che intravedo. Ed io continuo a sborrarle, dentro. Tutto. Continuo a sussultare e mi inarco ritmicamente. Mi piace scopare la bocca di mia moglie! Ele passa da un sospiro di fastidio a un gemito di disgusto. Ma è rassegnata, anche i capelli, tornati liberi, la torturano. Le vanno sugli occhi, alcuni in bocca. E’ un tormento. E lei è tutta arruffata. In chiara difficoltà. I gemiti, finalmente, diminuiscono. Il disgusto che prova viene amorevolmente nascosto. Io ho finito. Ancora una schizzo. La sorprende. Ma è l’ultimo. Pensava non ne avessi più. Per alcuni secondi, con la guancia rossa rossa, si adagia sul mio ventre tenendo ancora ben stretto il mio cazzo tra le labbra. Ha ingoiato tutta la mia sperma. Tantissima. E rimane immobile, in silenzio. Poi, a sorpresa, vuole ripulirmi tutto. Con la lingua. Non l’aveva mai fatto. E’ dolcissima. ‘Buongiorno, amore’ sono le sue prime parole. ‘Ti è piaciuto proprio tanto… Sono stata brava, vero?’ mi sussurra. ‘Tu cosa pensi?’, le chiedo come risposta. ‘Mah, visto tutto quello che mi hai fatto bere’ Mi sembra proprio di sì! Ne hai fatto tanta’ proprio tanta!’ ‘Sei stata stupenda Ele!’ Sorride, felice. Poi torna serissima. ‘Ho mantenuto la promessa, amore. Ma… non mi piace proprio, lo sai. Proprio no. Lo sperma non lo sopporto proprio! Ne ho fatto di fatica, tanta. Mi hai fatto quasi vomitare’ Ma’ ma io ti amo!’ ‘Anch’io, Eleonora! Mi sei mancata tantissimo. Due giorni, ma soprattutto due notti! Senza averti vicina!’ ‘E dai, Fabio. Non era mica la prima volta! E non sarà neanche l’ultima. Lo sai bene!’ ‘Sì, lo so. Ma questa volta” ‘Ho capito, ho capito! Non dovevo farti quella promessa” Rido. ‘Non solo per quello, Eleonora.’ Mi guarda. Poi ricorda. ‘Ah sì, ora ricordo. Amore, avevi iniziato a dirmi delle cose’ Dovevamo parlarne. E’ vero. Adesso sono però stanchissima. Non mi faccio neppure la doccia. E ne avrei bisogno, te lo assicuro. Hai lasciato su di me, puoi immaginarti dove, parecchie tracce del tuo passaggio’. Ci vediamo a pranzo, per intanto. Ok?’. Si gira e mi mostra il suo splendido culetto. E, da dietro, anche il sesso. Gonfio e fradicio. Avrei voglia di penetrarla, così. Ma poi ricordo che ho appena sborrato. E nella sua bocca. Mi giro anch’io dall’altra parte e scelgo di schiacciare ancora un pisolino. L’ufficio, oggi, può attendere’.
‘Allora, dove mi porti a cena, stasera? Visto che mi devi fare grandi discorsi e, soprattutto, mi devi confessare cose invece inconfessabili, pretendo un invito formale nel più bel ristorante della città” La guardo, preoccupato ‘Ma dai, scherzo! Andiamo lì, nel nostro rifugio segreto’ Io ti raggiungerò là. Passerò prima a casa a cambiarmi’ per l’occasione! Spero di essere puntuale, alle 9. Mi aspetterai, vero?’ ‘Certo Ele, ti aspetto alla ‘Foresta nera’, al solito tavolino’. ‘La Foresta nera’ era da sempre infatti la nostra tana, il nostro covo. Ci andavamo da sempre, soprattutto quando uno dei due sentiva il bisogno di parlare e di stare vicino, stretto all’altro.
La sto aspettando. Sono particolarmente agitato. Non sarà facile raccontarle tutto. Nella giusta maniera, senza infastidirla e, soprattutto, senza impaurirla. Eccola, è entrata adesso. Mi vede e mi sorride. Punta al guardaroba e si leva frettolosamente il lunghissimo impermeabile. Poi, velocemente, si dirige al tavolino dove la sto aspettando. Mi alzo e la accolgo. E’ stupenda. Non so cosa guardare. O per lo meno da dove iniziare a guardare. Sorridente, allegra, con i lunghissimi capelli biondi che, sciolti, come una cascata le scendono lungo le spalle e la schiena. E uno spiritoso cerchietto, davanti, li tiene in ordine. Come una collegiale. Nero, come la gonna. Anzi la minigonna. Una fascetta di leggerissimo tessuto che esalta le gambe, avvolte nelle calze nerissime certamente autoreggenti ed esaltate dalle scarpe con un altissimo tacco a spillo. E la camicetta’ poi. Bianca, quasi trasparente e con due bottoncini. Solo due! Impossibile non vedere le due tettine appena appena contenute da un piccolissimo reggiseno di pizzo bianco. Spingono vero il cielo. E il candore della pelle del suo seno mi eccita. Eleonora ha voluto esibirsi. Per il suo uomo. Mi si avvicina e sento ora il suo profumo. Sono basito e oltremodo turbato. ‘Ehi, hai visto un marziano vestito da donna? ‘ mi rimprovera lei, ridendo evidentemente soddisfatta per l’avermi ridotto in quelle condizioni – . Mi andava così’ stasera. Volevo piacerti! Anzi, volevo un po’ stuzzicarti’ E non hai visto il resto” ‘Ele, ti prego! Sei meravigliosa! ‘ riesco a stento a sbiascicare – .’ ‘Fabio, mi metti in imbarazzo. Mi vuoi far sedere o devo restare così, impalata, ancora per molto? ‘ mi chiede lei ‘ Cerca di controllarti e di comportarti da gentiluomo!’ Ridiamo e ci accomodiamo. Vicini. Lei si piega spesso in avanti per sussurrarmi. Così facendo mi regala la visione dei seni. Anche la gonna, troppo corta, non riesce a coprire quello che dovrebbe. E scopro che indossa mutandine. Bianche, di pizzo, come il minireggiseno. ‘Eleonora, mi stai mostrando tutto’ – le dico e cerco quasi di impietosirla ‘ ‘ ‘Ma dai, come se tu non lo sapessi come sono fatta’ Non capisco! Sì volevo un po’ provocarti’ Per scioglierti’ Per superare l’imbarazzo che mi sembra di aver percepito quella volta nelle tue parole Ma non in questo modo! Calmati!’ ‘Ecco, Ele, è proprio questo il punto. Sei sicura che anche qualcun altro possa approfittare e si goda lo spettacolo che stai offrendo” ‘Ma dai, chi vuoi che mi sbirci sotto la camicetta e tra le cosce’ Solo tu, e magari anche sei capace di eccitarti!’ ‘Non sono il solo, te lo assicuro’ Almeno tre uomini qui ti hanno già scrutata, ammirata e vorrebbero, se tu glielo permettessi, vedere qualcosa di più” ‘Tu sei matto! ‘ mi interrompe non credendo in buona fede alle mie parole ‘ Non ti sembra di esagerare? Sei particolarmente adulatore, oggi. Non posso pensare che tre uomini mi abbiano adocchiato e che siano riusciti a vedere cose non dovevano’ Il mio panorama è una tua esclusiva. E solo tuo, che mi stai vicino, di fronte’. ‘Ti sbagli, Ele. Te lo assicuro che hanno già visto e apprezzato il tuo seno e in particolare il tuo pizzo bianco del perizoma. E, forse, sperano in qualcosa di più’ Se tu lo volessi” ‘Non capisco ‘ dice lei, stringendo subito il più possibile le gambe sotto il tavolo e assumendo, di fronte a me, una posizione più eretta per ovviare alla misera presenza sulla camicetta dei due soli bottoncini – . Soddisfatto, adesso. Così nessuno vede proprio più nulla! La tua mogliettina non lo vuole.’ ‘Ecco, Ele, è proprio questo il punto ‘ le dico abbassando il volto – . Sì, proprio questo!’ ‘Non capisco ‘ mi fa lei – . Cosa vuoi dire?’ ‘Ecco ‘ inizio io a voce bassissima – . Ho scoperto che è proprio questo che mi fa impazzire. Vedere te, bellissima come sei, che ti mostri, che ti fai apprezzare e che mandi in orbita degli uomini” ‘Continuo a non capire ‘ mi interrompe lei sinceramente confusa – . Fabio, cosa tenti di dirmi? Non capisco” ‘Ele, io ti amo, lo sai’.. ‘Sì, ma cosa c’entra questo, adesso?’ ‘Non lo immagini proprio quello che vorrei dirti? – insisto – .’ ‘No, Fabio, mi dispiace, ma proprio non lo immagino e non lo capisco” ‘Ele ‘ le sussurro con tono quasi disperato ‘ aiutami!’ ‘Ma io sono qui per questo, sono tua moglie. Puoi dirmi tutto, qualsiasi cosa ti turba in questo modo e che ti fa star male. Anche se, come dire’ molto, molto privata. E, mi sembra di capire, molto intima.! Ripeto, sono tua moglie. Non abbiamo segreti tra noi. Di nessun genere. Quindi’ Spiegami! Non sverrò, te lo prometto. Non sarai mica diventato gay? Non mi sembra, però, visto quello che mi hai combinato stamattina’ Oppure, chissà, hai avuto qualche storiaccia? No, non mi sembra neanche questo il problema, vero? Tu mi parlavi di sogni, desideri sessuali assai particolari’ Ho inteso giusto? E questi mi riguardano, forse? ‘ ‘Sì, Eleonora, hai centrato il problema, se di problema si tratta ‘ inizio a sfogarmi – . Ho delle voglie molto particolari e tu solo puoi, se sei d’accordo, soddisfarle”
‘Capisco, anzi no, non capisco proprio nulla ma, ti prego, Fabio, parla! Sfogati!’ Eleonora sorseggia il vino. Probabilmente vuole farsi coraggio. Ha il sospetto che sto per investirla di richieste a dir poco scabrose. Ma quali? In dodici anni di matrimonio non si era mai rifiutata di nulla. Oh sì, aveva e continuava ad avere alcuni problemini’ Ma sono i soliti, quelli che hanno tutte le mogli con i loro mariti particolarmente esuberanti ed esigenti. Oltre che piuttosto maialini. Ma, qualche volta, ha anche accettato’ tutto. Quindi’ ‘Dai, amore ‘ mi fa lei cercando con la sua mano la mia ‘ dimmi. Sono pronta. Ricordati solo che sono tua moglie e che sono comunque una donna…’
‘Ele, una volta io ero molto geloso. Più di qualche volta ti ho fatto anche delle scenatacce di gelosia. Le gonne troppo corte, le camicette un po’ troppo scollate erano le mie manie. Ingiustificate. Tu, infatti, con gli altri uomini sei sempre stata fin troppo severa. Fredda, schiva e mai disponibile. Sotto tutti i punti di vista. Ti infastidivano e ti infastidiscono tuttora i loro sguardi e i loro approcci fastidiosi. E non hai mai voluto offrire nulla a loro. Della tua intelligenza e del tuo corpo. Solo a me, tutto. Ti ringrazio. Ma, adesso, le cose sono per me cambiate’ Eleonora mi fissa e reclina leggermente il capo sulla spalla.. ‘E come sono cambiate? ‘ mi interrompe lei mostrando una leggera inquietudine – . Nel matrimonio ‘ aggiunge – le cose cambiano, ma è importante che non peggiorino. Le cose vanno fatte sempre in due. Di comune accordo. Qualunque esse siano” ‘Appunto ‘ la tranquillizzo -. Io sono qui proprio perché voglio il tuo giudizio e, spero, il tuo consenso. Su tutto.’ ‘Tutto cosa? ‘ mi incalza Ele – . Dai, ormai sono pronta a tutto!’
‘Allora, Ele, io mi sono riscoperto cuckold ‘ le dico tutto d’un fiato ‘ . Non posso più nascondermelo!’ ‘Cuckold chi? ‘ mi chiede stupita lei – Cosa significa? Presumo che non sia una malattia ma bensì una tua’ perversione. Giusto? Cos’è? Scusami, ma non lo so proprio! So cos’è il bondage. La mia collega Rossella mi ha raccontato di averlo praticato qualche volta con suo marito. Il suo racconto non mi ha entusiasmato, anche se lei dice che va spesso in confusione totale. E suo marito ne approfitta per bene! E mi sembra che, per fortuna, neppure riguardi le pratiche sadomaso. No, amore, ti prego. Il dolore nel sesso non lo sopporto. Non te lo permetterei’ E allora, cuckold, spiegati. Cosa ti piace?’
‘Ecco a me piace, anzi godo, vederti con un altro uomo, anzi, con un altro maschio” Ele trasale. ‘In che senso? ‘ mi chiede ‘ Cosa significa vedermi con un altro uomo, anzi, con un altro maschio’ Vedermi come? Non capisco” ‘Sì, insomma, Ele’ Cerca di capire! Non riesci proprio a immaginare cosa voglia dire?’ ‘No, veramente no! Spiegati meglio, ti prego!’ ‘Mi piace, ebbene sì, mi piace da impazzire quando un altro uomo ti guarda. E tu dovresti farti guardare, o spiare” ‘Beh, se è per questo, ogni giorno sono guardata e anche, con mio grande fastidio, letteralmente spogliata. Certi occhi mi mettono in grande imbarazzo, talvolta. Mi fanno sentire nuda” ‘Ecco, appunto ‘ la interrompo – . Proprio così, voglio che tu ti mostri, bella come sei. E poi’ Sì, insomma, che mi mostri come lo faresti, come ti comporteresti. O, anche, come sopporteresti la sottomissione’ ‘Quale sottomissione? Non capisco!’ ‘Tutto quello che lui vuole’ Davanti a me, naturalmente!’ Scende un preoccupante silenzio. Lei è ammutolita. Poi, piano piano, inizia a parlare. ‘Mmm’ Oh, no! Amore… ho capito. Mi sembra… Ehm, insomma, dovrei farmi scopare? Vero? Ho inteso giusto? E davanti a te, naturalmente!’ ‘Sì, Eleonora. Proprio così. Ma questo potrebbe essere solo il gran finale. Ci sono tante altre cose che mi piacerebbe vederti fare’ Tu e’ lui!’
‘Ma Fabio! Tu, mio marito, vedere un altro uomo che mi scopa, che mi riempie tutta e che alla fine versa dentro di me tutta la sua sborra! E per te questo potrebbe essere solo, dico solo, il gran finale’ Sì, perché se ho ben capito, c’è anche dell’altro! Non oso pensare all’altro” ‘Ma no, Ele, non pensare a cose’ impossibili. Sei mia moglie e di sicuro non voglio farti soffrire e soprattutto non voglio che nessuno ti provochi dolore. Certo, dovresti essere completamente disinibita e vogliosa di regalare un particolare piacere al tuo uomo. Un piacere diverso, certamente!’ ‘Ma perché? Fabio, perché vuoi farmi fare queste cose? Non mi sembra tu abbia problemi di.. come dire’ esternare tutta la tua virilità. Mi sembra che poche ore fa me ne hai data una grande dimostrazione. Se penso a tutta quella roba che mi hai fatto bere’ E l’hai fatta tu, tutta…’ ‘Voglio di più, Ele. Voglio farti fare cose che non hai mai fatto. Se ti va” ‘Se mi va? Ma come puoi dirmelo così’ E poi, scusami, ma non ti riconosco più’ E soprattutto non conosco quali siano i tuoi limiti! Io mi vergogno, lo sai. Certe cose le faccio solo a te, a mio marito. Ho paura”
‘Eleonora, il sesso e soprattutto i giochi del sesso non ti possono fare paura. Soprattutto se questi danno a te e a me piacere. Tanto.’
‘E tu come fai a sapere che questi giochini mi possano dare piacere? Cosa te lo fa pensare? E se così non fosse? Ci fermiamo? O devo andare avanti fino al raggiungimento del tuo piacere?’ ‘Non lo so, Ele. Bisogna provare. Tu sei sicuramente una gran bella donna e ancor più sei una splendida femmina. Se riuscissi a liberarti da tutte le tue inibizioni e paure’ Ad esempio” ‘Ad esempio? ‘ mi interrompe lei subito – . Dai, dimmi cosa dovrei fare, ad esempio. Qui, adesso, nulla. Spero!’ ‘No, amore, ti sbagli. Vedi l’uomo seduto di fronte a te, alla mia destra? E da quando che sei entrata che ti fissa, ti sbircia e sognerebbe di vedere qualcosa di più” ‘Mi sembra che, involontariamente, gli ho già mostrato abbastanza! Eri tu l’oggetto della mia esibizione, ma anche lui, indubbiamente, si è gustato lo spettacolino. Ha approfittato dell’occasione. Ma, permettimi, sono affari suoi se si è eccitato. La moglie che gli sta di fronte stanotte dovrà forse farlo sfogare. Non saprà mai che lui, mentre godrà, penserà alla biondina del ristorante” ‘Vero, Eleonora, hai inteso tutto. Ma tu, ora, lo farai un po’ più felice. Ma, soprattutto, regaleresti a me il primo, enorme piacere. La moglie non riesce a vederti. Avvicinati a me e abbassati leggermente. Così facendo, gli mostrerai le tettine. I due bottoncini della camicetta non sono sufficienti a coprirti. Lo sai bene. Si vede bene tutto, il reggiseno di pizzo e’ il resto. E poi’ Amore che slip porti?’ ‘Fabio, dai’ Uffa, ti sembra il caso di chiedermi queste cose! E poi, li avevo indossati per te’ Ripeto, solo per te!’ ‘Il perizoma bianco ‘ insisto – . Quello trasparente” ‘Sì’ proprio quello! E allora?’ ‘Bene ‘ le sussurro – allarga un po’ le gambe, sotto il tavolo. La gonna cortissima, farà il resto. Sì dài, mostragli le mutandine. E lui sognerà di vedere sotto le trasparenze, anche qualcosa di più” ‘Oh no, Fabio’ Non posso…’ ‘Volevi un esempio, Eleonora. Te l’ho dato! Stai tranquilla. Siamo appena all’inizio della cena e all’inizio della nostra avventura. Se lo vorrai. Pensaci. Io ti ho detto tutto. Vuoi un po’ di questo ottimo Chardonnay?’ ‘Sì, grazie ‘ risponde lei subito – . Ne ho proprio bisogno’. Le verso il vinello. Lei lo beve, quasi tutto in un sorso. Rimane in silenzio. Io aspetto.
Poi inizia a ridere. Le mie parole, il saper di essere scrutata e spiata e il vino iniziano a provocarle una leggera euforia. Cerca di avvicinarsi a me, sporgendosi sul tavolo. Sembra cercare un mio bacio. ‘Avvicinati, amore” Ubbidisco immediatamente e la bacio. E’ bollente. Mentre mi bacia, tutta slanciata in avanti, la camicetta si spalanca e permette che ben si veda il reggiseno. E le due tettine ben contenute. ‘Sei un porco ‘ mi sussurra – . Ti piace così, vero? Scommetto che il vecchio è tutto arrappato. Ma io mi sto vergognando. Tanto” ‘Ele, stai giocando’ E a me piace tanto’ Siediti, ora. Come sai” Sospira e ubbidisce. Prima accavalla le gambe e mostra le belle cosce. La gonna, cortissima, risale. Lui fa finta di niente ma fissa insistentemente là. Vorrebbe vedere tra le gambe. E mia moglie lo accontenta. Abbandona la posizione delle gambe accavallate. E poi, le allarga. Ecco, si vede benissimo lo slippino bianchissimo del perizoma. Trasparente. L’uomo resta pietrificato e finge indifferenza dinanzi alla moglie che gli sta di fronte. Poi, approfittando di una disattenzione della moglie, fissa per qualche istante Ele negli occhi. Mia moglie va in confusione. Arrossisce. ‘Fabio, non ne posso più. Mi sta guardando in maniera sfrontata’ Mi vergogno’ Mi sento una puttana” ‘Brava Ele. Continua così! Anzi, allarga ancora un po’ le gambe’ ‘Ma Fabio, vuoi proprio che gli mostri tutto? Anche il pelo? Gli slip sono molto trasparenti’ Ed io sono biondissima, anche là, lo sai…’ ‘Sì, così. Mi piace.’ Lei abbassa lo sguardo e ubbidisce. L’uomo tossisce. La moglie lo guarda sorpresa ma non capisce. Lui è eccitato. Fingendo indifferenza si alza, lancia uno sguardo indecente a mia moglie e si dirige verso il bagno. ‘Ele, fra un minuto lo raggiungi!’ ‘Dove ‘ mi chiede lei sgomenta, ben sapendo la risposta – . Non puoi’ Non puoi chiedermi questo! Se vado in bagno adesso quello’ Insomma, non aspetta altro! E poi, tu non ci sei’ Non vedi nulla!’ ‘Oh sì, amore. Io ci sarò, questa volta con il pensiero. E dopo tu, quando saremo soli, mi racconterai tutto. Anche i particolari” ‘Amore, ti prego. Non mi piace. E’ vecchio. Non ne ho proprio voglia” ‘Devi abituarti, Ele. Non lui, ma la situazione ti deve piacere. Eccitare. Comincia oggi. Così’
Eleonora sorseggia ancora un po’ di vino. Poi, quasi nel tentativo di autoconvincersi, sussurra, ‘Va bene, amore. Va bene, se lo vuoi tu. Io provo. Ma non so cosa combinerò. Ho capito, sì, ho capito. Dopo tu godrai al mio racconto” ‘Sì, Eleonora, dopo mi racconterai tutto. Tutto. Anche quello che non ti è piaciuto”
Ele beve ancora un po’ del Chardonney. Poi si alza lentamente e con la massima noncuranza si dirige verso il bagno. Vi entra.
Io, con altrettanta indifferenza, sorseggio il buon vino e inizio a pensare, a fantasticare su quello che forse stava per succedere dietro quella porta. E il pensare Eleonora, imbarazzata, sola con l’uomo che lei ha provocato, mi fa nascere una violentissima erezione.
Passano i minuti. Non sono pochi. La moglie di lui mostra segni di insofferenza. Mi sorprende che mia moglie stia impiegando tanto a farlo sborrare. Era questo che doveva fare. Ed entrando nel bagno dopo l’uomo lei lo sapeva benissimo. Poi, finalmente, esce lui. E’ pallido. Si vede che ha sudato. Ma riesce a nascondere lo sguardo ancora inebriato. Mi guarda. Sembra quasi volermi chiedere qualcosa. E ringraziarmi. Poi si siede al tavolo e riprende a conversare con la moglie.
Ele invece tarda a uscire. Finalmente riappare. Corre quasi al tavolo. Si siede. La guardo. E’ tutta rossa in viso. E’ un po’ spettinata. E molto, molto infastidita. Mi fissa negli occhi. ‘Contento? ‘ mi chiede ‘ E’ stato un porco! Ha approfittato fino in fondo della situazione. Un porco” Più lei parla e più mi eccito. La accarezzo. Lei come una gattina, reclina il viso sulla mia mano. E’ provata. Si vede. La guardo. E noto che non ha più il reggiseno. Un brivido di piacere mi percorre. Non raggiungo l’orgasmo, ma ci manca poco. ‘Ele, il reggiseno’ – le chiedo sussurrando ‘ ‘ ‘Sì, anche questo! Me l’ha preso lui! Il porco! ‘ mi risponde rabbiosamente – .Voleva un mio ricordino’ Dopo quello che ha voluto, prima’ Un porco, credimi, un porco” ‘Va bene, Ele. Stai tranquilla. Mi racconterai. Con calma. Ora andiamo’. Pago il conto, non prima di aver fatto bere a mia moglie un bicchierone di digestivo. Altamente alcolico, naturalmente. Usciamo. Lei si appoggia su di me e continua a inveire, sottovoce, contro l’uomo. ‘Un porco, Fabio, un vecchio porco”
Saliamo in macchina. Non voglio portarla a casa. E’ evidentemente su di giri. Voglio approfittarne, fino in fondo. Con la macchina mi infilo in un sentiero che porta, dopo aver attraversato un fitto bosco, su uno spiazzo panoramico. Lo so, è un luogo frequentato da coppiette alla ricerca di intimità. Ma, soprattutto, da guardoni. ‘Amore, dove mi porti? ‘ mi chiede con tono complice mia moglie – . Non ti è bastato quello che ho già fatto? E per te! Scommetto che adesso vuoi anche tu la tua parte’ Ma io sono stanca!’ Rido. E lei capisce che non è finita. ‘Adesso, Ele, mi devi raccontare tutto!’ ‘Tutto cosa? Perché non te lo immagini?’ ‘No, non lo immagino. E adesso me lo racconterai. Per bene’ Fermo la macchina e chiudo dall’interno le serrature delle portiere. Il rumore della chiusura inserita agita mia moglie. ‘Cosa succede? Fabio, cosa vuoi fare? No! Qui, in macchina, no” ‘Stai tranquilla, Ele. Ma soprattutto mettiti a tuo agio. Come se fossi a letto. Nel tuo letto. Spogliati. Tutta. Il racconto me lo farai dopo, da nuda. Qui al mio fianco’. Lei soffia. ‘Ma amore… ti prego…’ Soffia. Brontola e si lamenta. Ma gli effetti dell’alcol stanno facendo effetto.
E’ arrabbiata. ‘Nuda. Anche tu mi vuoi nuda. Ma possibile che gli uomini oggi mi chiedono tutti la stessa cosa! E se io non lo volessi?’ La guardo. Lei per un attimo cerca di sfuggire al mio sguardo. Poi si rassegna e abbassa il viso. ‘Va bene, va bene. Ho capito. Tanto lo sapevo. Me l’avevi anche detto” E si leva velocemente la camicetta e la gonnellina. ‘Proprio tutto? ‘ mi chiede ancora ‘ Anche quello… il perizoma?’ ‘Tutto ‘ le ordino perentoriamente ‘ Puoi tenere solo le calze. Sono quelle autoreggenti, vero?’ ‘Si, sì, sono quelle autoreggenti, quelle che ti piacciono tanto’ Ma anche tu sei un bel maiale!’ Si leva l’ultimo mini indumento. Ele ha una passerina stupenda. Tutta da accarezzare, baciare. Le reclino il sedile. Lei con un sospiro si distende e si stiracchia. Io ne approfitto subito. Inserisco subito il mio dito medio nel suo sesso. Eleonora emette un lungo sospiro di sorpresa. ‘Così? Subito… Ma Fabio…’ E la masturbo, violentemente. Lei si tradisce. E’ già tutta bagnata. Forse lo è già da prima, da quando ha raggiunto lo sconosciuto nel bagno del ristorante. Si bagna, ancora. E’ un lago. Le scappa anche qualche schizzo. ‘Amore – ansima – guarda cosa mi fai fare. Mi vergogno. Così’. poi, come una cavalla in calore”
Poi mi fermo. Le prendo le mani mentre lei continua a sussultare. La porto sul mio sesso. Lei capisce. Mi sbottona i calzoni e me li fa scendere, completamente. Poi inizia ad accarezzarmi sopra lo slip. Lentamente. Scopre le dimensioni notevoli della mia asta. Conosce benissimo il mio cazzo. Ma questa volta, sotto lo slip, le sembra più grosso, più duro. ‘Ma amore ‘ mi dice veramente sorpresa – lo slip è già tutto bagnato e sporco di… Insomma, hai già sborrato! Ma quando?’ E comincia a capire. Ma vuole scoprirlo lei. Improvvisamente e velocemente mi abbassa gli slip e li getta sul sedile posteriore. Poi rimane ferma per qualche secondo a guardarlo. Sorride e reclina il capo.
‘E adesso, cosa devo fare? Visto che ti ho già fatto sborrare una volta…’ dice lei. ‘Prova a indovinare ‘ le dico sorridendo – .’ ‘Scommetto che questo maschiaccio vuole che la mogliettina lo faccia’ lo faccia’ ‘Sì, Ele, fammi sborrare di nuovo!’ ‘Ma Fabio, anche tu! E tu, come lo vuoi?Ma sei sicuro? E poi, qui, adesso, in macchina! E se viene qualcuno?’ Non ti preoccupare ‘ la prego – . Le mani, voglio le tue mani. Sì, amore, fammela! Fammi una bella sega. Come all’univesità. Ma questa volta voglio anche un’altra cosa, Ele. Mentre mi fai impazzire con le mani raccontami. Raccontami tutto quello che è successo nel bagno, con quell’uomo’. ‘Ho capito, ho capito… Lo sapevo. Me l’aspettavo. Va bene, amore. Se proprio lo vuoi così”
Mi prende il cazzo in mano. Cattura il prepuzio e lentamente me lo fa scendere, tutto. Poi mi accarezza il glande, rimasto indifeso, scoperto. Piano. Con le unghie giocherella con il frenulo. Lo sa fare bene. Molto bene. Poi, improvvisamente si blocca. ‘Fabio ‘ urla – . Guarda, là’. Mi giro di scatto. E vedo. Sono tre. Incollati al finestrino della macchina si stanno godendo la nudità di mia moglie. Mentre mi fa la sega. E non solo. Appiccicano i loro tre cazzi, enormi, al finestrino. Sono già gocciolanti. Si stanno infatti tutti e tre segando. E si stanno evidentemente offrendo a mia moglie. ‘Che schifo! Fabio, mandali via ‘ urla mia moglie tentando goffamente di coprirsi le tette e il sesso con le mani ‘ Ho paura!’ ‘Buona, Ele, stai buona. Sono tre guardoni. A loro piace solo guardare. Non sono violenti!’ ‘Ho paura! ‘ insiste Eleonora ‘ E mi vergogno anche. Sono nuda e ti sto facendo una sega! E se uno, bastardo, mi fotografa?’ ‘Ma no, Ele, non preoccuparti. Sopportali. Non ho alcuna intenzione di scappare. Continua, continua a fare quello che stavi facendo e racconta.’ ‘Non ce la faccio, amore. Non ce la faccio” ‘Allora, sei entrata nel bagno’ – inizio io ‘ Lui dove era?’
Dopo qualche secondo, rassegnata, Eleonora riprende a segarmi, sbircia i tre cazzoni incollati al finestrino ed inizia a raccontare. ‘Lui era nel bagno riservato agli uomini, con la porta socchiusa. ‘Buonasera bella signora’ mi ha detto appena mi ha sentito entrare nel bagno. Io ho risposto al suo buonasera e ho finto di dover andare al bagno. Ma lui, avvicinatosi alla porta mi ha preso il braccio. Io, come tu volevi, non ho opposto molta resistenza. Questo lo ha fatto pensare che io ero lì disponibile a soddisfare le sue voglie. ‘Mi ha tormentato per tutta la serata – mi dice rimproverandomi – . Adesso tocca a me tormentare lei” Così facendo mi trascina verso di sé dentro il bagno riservato a voi uomini. ‘Ho pochi minuti a disposizione. Mia moglie è di là e mi sta aspettando. Quindi’ Veloce!’ ‘Veloce cosa?’ ho provato a ribattere. ‘Non lo immagina? Voglio vedere per bene quello che mi ha fatto solo un po’ vedere prima’ Si spogli, presto. Tutta. Voglio vederla nuda. In quel momento ho pensato a te e a quello che avresti voluto che io facessi. E ho iniziato a spogliarmi. Quando sono rimasta tutta nuda ha voluto guardarmi a lungo. Poi mi ha fatto alzare le braccia al cielo e mi ha fatto raccogliere i capelli dietro la nuca. Mi ha fatto divaricare le gambe e poi mi ha fatto piegare in avanti. Ero imbarazzata e probabilmente paonazza. Gli piacevano i miei piccoli seni che dondolavano. E ancor più ha apprezzato quando mi ha fatto girare. Così facendo gli ho offerto la vulva da dietro. E mi vergognavo tantissimo. E ho cercato di spiegargli. ‘Lo sto facendo per mio marito… Lui vuole così… Gli piace… A me no, però. Stia calmino, se può…’ Lui si è messo a ridacchiare. ‘Se avessi il tempo la prenderei così, da dietro’. Poi mi ha fatto rialzare. E mi ha costretta ad aprirgli i pantaloni. Pensavo che mi avrebbe chiesto di tirargli fuori l’uccello e poi di prenderglielo in mano. ‘No, signora, non voglio una sega. Mi dia il suo reggiseno e si inginocchi. Lei signora fa sicuramente a suo marito degli splendidi pompini. Sono certo che succhia divinamente e magari poi ne beve anche la sborra. Adesso berrà invece la mia. Ma presto!’
Mentre Eleonora mi racconta le prepotenze dello sconosciuto e continua a segarmi io le tormento il clitoride. Lei continua a bagnarsi ed ha continuamente dei piccoli orgasmi accompagnati da sussulti e sospiri. E, con gli occhi sbarrati, è costretta a vedere i tre cazzi dei guardoni, sempre più gonfi e sempre più prepotentemente schiacciati contro il finestrino.
‘E allora? Hai ubbidito o sei riuscita ad evitare il pompino?’ ‘Fabio, quell’uomo era brutto, anziano. Molto peloso aveva un glande enorme. Le palle erano grige, quasi nere, vista l’età. No, non potevo neanche pensare di prenderglielo in bocca e succhiarglielo. E non potevo neanche pensare poi di bere la sua… insomma, la sua putrida sborra. Lo sai, non mi piace neanche la tua. Ti immagini se mi andava di bere la sua. Chissà che schifo. Sicuramente acida e puzzolente. Allora ho iniziato a tentare di limitare le sue richieste. ‘E’ vero ‘ gli ho detto ‘ mi sono un po’ divertita a tormentarla. Lo voleva mio marito. E adesso’ sono qui! Ne pago le conseguenze. Mi sembra però di essere già stata brava. Mi sono spogliata, tutta, e mi ha vista nuda. Ma adesso basta! Basta così… E poi, mi dispiace, il… insomma, quella roba lì con la bocca, no! Il pompino’ no, non glielo faccio! Proprio no!’ Ero completamente fuori di me. Il mio era un soliloquio. E continuavo nel tentativo di moderare le sue richieste. ‘L’unico uccello che succhio è quello di mio marito. Non sempre, e quelle poche volte che lo faccio non lo faccio volentieri. E non sempre… insomma… non sempre ingoio la sua… Sì, insomma, lo sperma non mi piace. E se proprio devo… Beh, allora bevo solo quello di mio marito. Lo amo. E lei si accontenti, allora” ‘No, signora ‘ mi ha interrotto lui ‘ lei mi ha provocato troppo’ Io devo assolutamente’ ”Deve assolutamente cosa? – gli chiede fingendo di non capire ‘ Non la capisco proprio! Io sono qui, ancora per qualche secondo. Mio marito e di là e mi sta aspettando’ Guai se sapesse cosa mi sta chiedendo di fare… A lui è bastato quello che ho già fatto, di là.’ ‘No ‘ mi ha interrotto quasi brutalmente – . Voglio metterglielo in bocca. E’ piuttosto piccolina. Ma è molto bella con quel rossetto rosa… E se la spalanca, forse, riesce a prenderlo tutto…!’ Ma io non volevo e continuavo a ribellarmi. Confidavo nella sua fretta. E ho iniziato anche a proporgli qualcosina… Sì amore, scusami, ma non sapevo più cosa fare e dire! ‘Ascolti ‘ gli ho detto – se proprio vuole, può’ insomma, può guardarmi, mentre… insomma, cerchi di capire! La farei… sborrare, ne sono certa! Io. Sì, insomma! Era quello che voleva, no! Mi guardi mentre la guardo che si fa la sega. E sono nuda, vicino a lei… Ma faccia presto a venire!’ ‘No, signora ‘ brontolava e imprecava lui ormai eccitato a dismisura anche dalle mie parole di resa – . Io devo’ sì, io devo schizzare! Devo sborrare dentro di lei… o su di lei” Era confuso. L’avevo capito e allora ho iniziato ad eccitarlo ancor di più con le parole e a confonderlo con le promesse. ‘Su di me? Ma non è possibile. Non sono sola qui. Non posso salire nella macchina di mio marito sporca dello sperma di un altro uomo! Ma sì, ho capito! Ho capito! Ma si aiuti però almeno un po’ da solo’ Se proprio vuole io’ sì, insomma…io la posso all’inizio guardare, mentre’ Insomma, mi capisce? Mi sembra che ha il’ coso’ già pronto’ Sì, insomma, ha l’uccello già duro, mi sembra. E lungo e gonfio’ Insomma, inizi a farsi una sega! Se proprio lo desidera, io la guardo’ Non mi piace, sa’ Non l’ho mai fatto! Non sopporto di vedere un maschio che si masturba e poli magari guardarlo anche quando… insomma, quando annaffia. Ma se lei proprio lo vuole’ E poi… E poi… E va bene! Ho capito! La finirò io…’ Lui, confuso sempre di più, stava per scoppiare. Da solo. Ma non voleva graziarmi. Ma a mia ultima proposta l’aveva però convinto. E aveva il cazzo gonfio, gonfio. ‘Ecco, così va bene. Va bene così! – dice lui – Le piace tanto guardarmi il cazzo. Vero? E’ duro e lungo’ E allora voglio che, da brava femmina quale è, me lo prenda subito in mano e che lei mi faccia sborrare! Sì, lei mi deve far sborrare. Tutto sul suo reggiseno. Che sarà mio. Sarà come sborrarle addosso! Presto, cominci subito a farmi la sega!’ ‘Io? Subito? Tutto io? Io non volevo questo. Non mi piace’ non mi piace – provo a impietosirlo – . Solo con mio marito’ Solo con mio marito faccio certe cose’ La prego”
Eleonora mi sta raccontando tutto. Anche i particolari. Sa bene come farmi impazzire. Mi sembra di essere lì, con lei, di fronte allo sconosciuto. E continua a segarmi, lentamente, e a guardare, con disgusto, al di là del finestrino, i tre grossi uccelli che gli uomini si stanno accarezzando. Sa bene che tra qualche secondo tutti i maschi si libereranno’
‘E allora, amore, cosa hai fatto? ‘ le chiedo ‘ Lo hai impietosito con le tue lamentele?’ ‘Figurati. Mi ha preso la mano e me l’ha appoggiata sulla sua asta. Bollente. Come la tua, adesso!’ ‘Presto, signora, mi mostri come sa fare una sega a un uomo. In fretta. L’avrà fatto, vero, qualche volta. E magari non solo a suo marito’ Un amico, un collega”
‘Ele? ‘ la interrompo ‘ Hai fatto delle seghe ad altri uomini?’ ‘Non ti rispondo, come non ho risposto a lui’ Anzi, no. Voglio dirti solo una cosa. Pensi che qualcuno mi abbia insegnato o no a come si fa a far godere un maschietto?’ ‘E a lui, allora? Gli hai fatto la sega?’ ‘Fabio, amore, mi dispiace’ Cosa potevo fare, ormai. A quel punto’Non potevo più farci nulla’Con due dita allora gli ho abbassato violentemente il prepuzio. Il glande era grande, violaceo e già lucido. E poi con un dito ho iniziato a torturarlo sul frenulo. E il buchino, quello da dove fate uscire tutto’ Ha iniziato a gemere e a sospirare. Poi mi sono impegnata, per qualche secondo. E’ vero, te lo giuro, solo qualcfhe secondo. Volevo farlo venire subito. Con tutte e due le mani, sù e giù, velocemente’ lungo tutta l’asta sempre più dura. Come faccio a te, amore, adesso… Si dimenava e ululava, con il mio reggiseno in mano! Ha sborrato, subito. Ed ha riempito il mio reggiseno. Un vero maiale! Ne ha fatta tanta’ E voleva che lo guardassi”
‘Ma’ Fabio! Anche tu! Proprio adesso, così! Aspetta!’ E invece no. Sborro, schizzo, la inondo. Il pensiero che lei, mia moglie, abbia dovuto segare un altro e che abbia dovuto guardarlo mentre schizzava e gli sporcava il reggiseno di pizzo mi fa raggiungere l’orgasmo. ‘Amore, ti è proprio piaciuto tanto’ – mi dice Ele ‘ A me non tanto’ Oh no, Fabio, guarda” Fiotti di sperma si infrangono sul finestrino della macchina. Uno dei tre ha schizzato tutto il suo liquido. ‘Che schifo! E guarda quanta ne fa… ‘ quasi urla Eleonora ‘ Guarda, anche l’altro” Anche il secondo dei guardoni ha voluto imitare l’amico. E mia moglie ha visto, ha dovuto vedere anche questo. ‘Basta! Fabio, non ne posso più’ Tutta quella robaccia!’ ‘E dai, Ele’ E sono quattro! Ti sei vista ben quattro grandi sborroni, stasera’ – le dico cercando di farla ridere ‘ E c’è ancora il quinto” ‘Ma, Fabio, come parli. Non mi hai mai parlato così… Ora basta. Non ne posso più. Un po’ alla volta, ti prego’ Guarda cosa mi hai fatto fare, come inizio”
E io interrompo le sue lamentele. ‘Ele, perché non lo aiuti?’ ‘Chi? – mi chiede sinceramente preoccupata – . Chi dovrei aiutare?’ ‘Guardalo, ce l’ha enorme, ma non riesce a venire’ ‘Fabio, no’ti prego! Non l’ho neanche visto in faccia’Come posso prendere in mano il suo uccello” ‘Amore, fallo! Coraggio, fallo godere!’ E mentre cerco di convincerla la prendo e la sollevo. La faccio sedere su di me, rivolta verso il volante. La impalo e parto con un frenetico su e giù. Lei gode subito. E’ bagnata. Ugualmente la penetrazione, improvvisa e violenta, le fa emettere un sospiro e un lamento. Lamenti che si trasformano in proteste quando abbasso il finestrino. Lui capisce subito e approfitta. Infila l’uccello nella fessura che ho lasciato per lui. Ele si ritrova davanti, all’altezza della bocca, un altro cazzo. Scuro. Probabilmente di un extracomunitario. Eleonora si ritrae. ‘Oh no, Fabio’ Questo no!’ ‘Dai Ele, fammi vedere come l’hai fatto, prima. Con il vecchio” ‘No, non voglio’ – mi dice piano, quasi sussurrando mentre viene presa da fremiti e sussulti – . Tu, sì, mi piace’ Godo, ancora! Ma lui no” Sento i suoi umori scendere lungo la mia asta. Poi schizza, anche. Ed io mi fermo. ‘Perché amore? – mi rimprovera lei con un sussurro – Continua, così, mi fai impazzire! Godo’ ‘Anche tu, allora ‘ le impongo ‘ non fermarti qui!’ Le prendo la mano e la indirizzo verso l’asta nerissima dell’uomo. . ‘Oh no! Fabio, ti prego… No, anche questo” Ma ubbidisce. Con la mano impugna l’uccello che dovrà far schizzare. Si contorce. E’ in difficoltà. ‘Ma guarda cosa mi fai fare ‘ protesta ‘ Qui, e in questa maniera. Non ci riesco, poi. E’ troppo grande. Ce l’ha come un cavallo. Uffa, che schifo!’ ‘Usa tutte e due le mani, amore. Dovrai proteggerti ‘ le suggerisco – . E non vorrai che sporchi tutto!’ ‘Ah, capisco, devo anche farmi sborrare in mano. Anche questo! Lo sai che non mi piace proprio, quella roba lì’.
‘Dai Ele, non fare la difficile” Lei sbuffa. Poi rassegnata avvicina l’altra mano. E parte con un violentissimo e veloce su e giù Vuole farlo venire. Presto. L’uomo capisce e soprattutto intuisce che la biondissima femmina è pronta a prendere in mano tutta la sua sborra. Quando Ele vede inumidirsi la cappella dell’uomo rivolge l’enorme uccello nero verso il basso. E, sotto, mette la sua mano. E lui scoppia. ‘Mmm ‘ si lamenta mia moglie quando la sua mano viene investita dai primi fiotti di sperma dell’uomo ‘ Che puzza. Ma quanta ne fa. Anche lui! Che schifo!’ Ne fa tanta, l’uomo. E riempie la mano di Ele che, schifata, non può fare a meno di voltare la testa. Non vuole vedere… Un ultimo schizzo e poi l’uomo si ferma. ‘Finito? ‘ chiede Eleonora chiaramente infastidita ‘ Ma quanto ne ha fatta’ Uffa!’ L’uomo non risponde e scappa. La lascia con la mano spalancata, sollevata e piena di bianchissima sborra. ‘Soddisfatto? ‘ mi chiede ‘ Sono stata brava, mi pare. Tutto il Chardonnay che mi hai fatto bere mi ha aiutato, forse. Non so, domani mattina, cosa penserò e cosa ti dirò” ‘Ele, sei stata fantastica. Mi hai fatto godere, tanto. E adesso, ti porto a casa’ Ti voglio” ‘Ancora? ‘ mi dice guardandomi sbigottita – . Ma per favore, adesso, mi dai un fazzolettino? Sono piena di sperma. Vorrei pulirmi, almeno un po” O vuoi assaggiarla anche tu’ Chissà, forse a te piace. A me, no, te lo assicuro!’
‘Amore, mi vergogno… Cosa mi hai fatto fare, ieri sera’ – mi dice mia moglie ancora tutta insonnolita ‘ Mi hai fatto bere tanto, tanto vino’ E poi… Se penso a quello che mi hai fatto fare, dopo! Sì, ero un po’ sbronza… Ricordo tutto, però! Mi vergogno… Tanto, adesso! E sono anche arrabbiata!’. E’ un po’ imbronciata. O almeno vuole sembrare tale. ‘Tutti quegli uomini’ E tutti quegli uccelli. Non ne avevo mai visti tanti, tutti in una volta, poi! Non mi hai dato neanche il tempo di capire quello che stavo facendo. Hai approfittato di me! In una sola serata… Il primo, poi, quello al ristorante, era vecchio, grigio… Non sono abituata a certe cose… E tutto il resto, poi. Io tutta nuda e quei tre che mi guardano. E tu che godi mentre loro mi spiano, quando ti bacio e ti accarezzo. E soprattutto quando ti masturbo! E anche loro poi che si fanno, violentemente, delle seghe. Guardandomi! Che schifo! Mentre ti racconto quelle cose del vecchio al ristorante… Sì, ora ricordo bene! Hai voluto che ti raccontassi cosa voleva lui che gli facessi e poi cosa, costretta, gli ho dovuto fatto. Sì, tutto questo mentre ti faccio la sega, se ben ricordo. E sempre davanti ai tre guardoni. E poi, quando ti svelo come ho fatto venire il vecchio, anche tu schizzi. Godendo come non ti avevo mai visto fare prima. E due di loro anche. Contemporaneamente. Tanto sperma. Il tuo. Il loro… E poi, ancora’ l’ultimo! Nero. Un marocchino, probabilmente. E lui alla fine… Sì, anche lui. Davanti a te! Mi riempie la mano, come tu volevi… Ho ricordato tutto, vero? Sei proprio un mascalzone… Non so come mi hai convinto. Ma adesso, amore, ti prego… Stai calmino, almeno per un po’… Anzi, spero che ti sia bastato lo spettacolino che ti ho regalato. E’ stata un’esperienza, come dire, molto molto forte… Non so quante mogli ti avrebbero lasciato fare… Io ti amo. Lo sai… Ma non puoi pretendere certe cose. Soprattutto così, velocemente… ‘
‘Ele, sei stata fantastica. Ti amo. Ma sei stata troppo brava. E soprattutto sei bellissima. Non ho mai goduto tanto come ieri sera… Te ne sei accorta, vero? E mi frullano già certe idee per la testa… Sono sicuro che non mi deluderai, anzi!’
‘Oh no, Fabio. Ti prego. Ho fatto tutto questo per te. E soprattutto di nascosto. In un bagno di un ristorante con uno sconosciuto e in un posto, molto appartato, affollato di guardoni sconosciuti Una pazzia, appunto, ma con degli sconosciuti. Di più non sarei stata capace di fare. E altrimenti, al contrario, lo sai bene, mi sarei vergognata da morire. Ti immagini se qualche mio collega mi avesse visto ieri sera all’opera… Magari uno di quelli che sbavano solo intravedendo il mio reggiseno…’
‘Ho imparato, con te, a non avere alcuna alcuna inibizione in privato. Te l’ho dimostrato. Ma adesso, ti prego ancora, cerca di porti dei limiti… Mi vergognerei… Ho già fatto il massimo di cui ero capace… Di più non posso, veramente…’
‘Non ti credo ‘ le dico piano piano ‘ Sono sicuro che sei capace di fare anche di più…’
‘Uffa ‘ fa lei – . Sei proprio incorreggibile. Ti prego ancora, Fabio, adesso calmati… Almeno per un po’!’
Si alza. E’ nuda. Stanotte ha dormito nuda. Non lo aveva mai fatto prima. E se ne va. Mi regala ancora una volta il bocciolo biondissimo della sua figa e poi il bellissimo culetto. Lo muove divinamente. Sculetta. E io ho deciso: non è Capodanno ma stasera la inculerò. Sono certo che la mia mogliettina non opporrà alcuna resistenza. Chissà, quando si sentirà profanata e penetrata penserà a qualcuno dei cinque cazzi della sera prima… ‘Ciao, Francesco!’ ‘Ciao, Fabio. Come mai da queste parti? Ti serve qualcosa?’
Francesco è un mio carissimo amico. Ed è anche un mio ex compagno di università. Allora in facoltà ne abbiamo combinate, insieme, di tutti i colori. Scatenati non ce ne siamo fatti scappare una. Dove non arrivava Francesco arrivava Fabio. E viceversa. Ele tutto questo lo ha sempre saputo. E si è sempre vantata di non essere stata una nostra preda. O almeno, dopo, ha scelto lei. Con chi e quando. Me, con il matrimonio.
Più scapestrato di me, Francesco ha fatto delle scelte diverse dalle mie. Ha sviluppato però al massimo la sua indole di artista. E’ diventato un bravissimo e famosissimo fotografo. E non solo. Ha molti hobby. Alcuni anche particolari. Gli piacciono le donne, soprattutto quelle belle. E con loro ci gioca. Le fotografa. Sempre, in tutte le maniere e in tutte le situazioni che gli sono permesse. Poi ha sviluppato anche la passione per la telecamera. E’ stato autore di tanti cortometraggi. E anche qui le donne non mancano mai. Talvolta riprese in atteggiamenti un po’… audaci. Insomma. Filmini hard privati, soprattutto con giovani donne consenzienti che si vogliono divertire con i propri partner. Amici, fidanzati, mariti. O che vogliono far divertire… Il suo studio emana sensualità e sessualità. Quando una donna entra lì dentro sa che sarà oggetto di mille attenzioni. Di tutti i tipi. E dipenderà solo da lei quali accettare e quali no.
‘E allora, come va con la bella Eleonora? Sempre bellissima e… irraggiungibile?’ ‘Oh sì certo. Un po’ più vivace ultimamente ‘ gli rispondo ben sapendo dove vuole andare a parare – . Ma sai com’è… E’ fatta così!’ Francesco aveva sempre fatto una corte sfrenata a mia moglie, fin dai tempi dell’università. L’aveva corteggiata, inutilmente. Poi, dopo, aveva cercato almeno di averla nella sua scuderia. Le aveva proposto di fare la sua modella. Con la sua bellezza avrebbe esaltato qualsiasi capo di abbigliamento di cui lui doveva creare il servizio fotografico pubblicitario. Oh sì, le aveva più volte chiesto di posare. Anche nuda, naturalmente. Ma Ele aveva sempre rifiutato. Non voleva. Anche perché aveva subodorato l’interesse non proprio serioso dello scapestrato Francesco. Lui voleva scoparsela o, meglio, voleva divertirsi come lui ben sapeva… E anche lei lo sapeva benissimo. E ciò non le andava. Solo il suo primo amore e poi Fabio, il suo fidanzato e poi marito, avevano potuto godersela. Integralmente. Almeno fino a poco tempo fa. E lui, Francesco, si era rassegnato. Ma sempre pronto a cogliere un’eventuale occasione… Di qualsiasi tipo… Per la Ele era pronto a tutto.
‘Sai ‘ gli dico ‘ mi sono venute delle idee… Non sono però facilmente attuabili. Ho pensato però a te. Le idee, naturalmente, riguardano Eleonora’ ‘Eleonora? – mi fa lui sorpreso – . Non capisco in cosa posso esserti utile. Lo sai bene quale è la mia professione e, soprattutto, le mie passioni. E non mi sembra che Eleonora sia un tipo che si presti… Lo sai bene quante volte ci ho provato! Talvolta anche seriamente. Mi sarebbe servita, tantissimo, soprattutto per alcuni servizi pubblicitari… Ma lei, categorica, ha sempre rifiutato. ‘Neanche un centimetro del mio corpo ti mostro…’ mi ha detto una volta. Ed io l’ho mandata a quel paese. E da te… il suo maritino!’
‘Beh, sai, le cose sono un po’ cambiate. O per lo meno io cerco di cambiarle, un po’ alla volta. Non chiedermi troppo. Ricordi quale era la tua passione privatissima al tempo dell’università?’ ‘Oh sì, certo ‘ risponde subito lui ridendo – . Io a tutte chiedevo una cosa sola. Solo quella. Il pompino con ingoio o schizzo sul visetto. E a tutte ho sborrato in bocca, oppure le ho ricoperte’ di sperma, naturalmente. Lo sapevano benissimo anche loro. E quando accettavano la mia corte sapevano benissimo cosa avrebbero dovuto subire. Beh, lo sai, anche con Eleonora ci ho provato. Inutilmente. Non mi filava proprio e poi, con la fama che mi ero costruito, ti immagini se lei mi avrebbe permesso’ Sì quelle porcate lì! Figurati!’
Rido. ‘Ricordo. Ma il tempo è passato. Anch’io, oggi, ho qualche passione… privatissima. Come te, una volta. Non chiedermi cosa. Lo capirai probabilmente da solo. Se riesco a realizzare il mio progetto’. ”Progetto? Quale progetto? Mi hai incuriosito. Mi sembra di capire che ci entri anche Ele…’ ‘Certo. Sono qui per lei. Vorrei convincerla a fare un servizio fotografico… Sì, hai capito bene. Vorrei però partire piano. Non vorrei farla scappare. Poi tu, con la tua abilità, dovresti farla sciogliere, allentare e anzi eliminare tutti i suoi freni inibitori. Sempre di più e convincerla ad arrivare, in mia presenza, dove vogliamo noi due’. ‘E scusa ‘ mi interrompe lui, impietosamente ‘ dove vogliamo noi due farla arrivare? Fabio, devi essere chiarissimo perché il tutto può rivelarsi un giochino molto pericoloso! Lo sai, vero?’ ‘Certo che lo so. E tu non pensi che è proprio quello che voglio che succeda? Infatti, mi piacerebbe che tu le facessi un vero servizio fotografico. Sì, alla fine, proprio come piace a te! E poi vorrei che tu la convincessi a fare anche una di quelle cosine che tu sei bravissimo a fare… Sì un corto, un filmino di quel genere che tu ben conosci. Sempre in mia presenza, però!’
‘Fabio, ti prego! Fammi capire. Tu vorresti che io facessi ad Eleonora un servizio fotografico. Inizio soft, come sempre, e poi sempre più spinto… Nudo integrale, alla fine, se ben intendo. E poi coinvolgerla in un filmino hard. E i protagonisti? Ele e…’ ‘Se tu sarai capace di portarla fino a quel punto sarà tuo diritto farti fare da lei quello che vuoi. Come all’università, prevedo. Chiaramente avrai bisogno di un altro partner, maschio. Tu entrerai in gioco solo alla fine, infatti. Tutto e sempre però in mia presenza. Ti è tutto chiaro?’
‘Sei un cuckold, vero? – mi smaschera lui subito ‘ L’ho capito. Il problema è convincerla a venire qui, da me. Ben sapendo che potrebbero scapparci qualche foto di nudo. Lei sa bene però quale sia in realtà la passione del maritino… E chi sono io! Ma se lei è consenziente, anche se titubante, si può tentare… Ma guarda che lei sicuramente si opporrà quando tenterò di alzare.. la temperatura del servizio fotografico. Davanti a te e, soprattutto davanti a me! Ti chiederà forse di fermare tutto… Oppure, spero, alla fine ti chiederà il permesso! Io, da parte mia, posso procurare un modello che sicuramente le farà perdere la testa e che io spaccerò per mio assistente. E’ un bellissimo venticinquenne. Biondissimo come lei. Una statua ed è stato appena eletto mister Croazia. Gli ho già fatto fare alcuni servizi fotografici. E non solo. Infatti è giovane ed è un autentico stallone. Non mi soffermo sulle misure, veramente notevoli. Ha una sberla… di oltre venti centimetri… Le donne che hanno voluto girare i filmini con lui sono rimaste molto, molto soddisfatte. A noi ciò però non interessa. A Eleonora, però, forse… Boris ha un’unica esigenza, anzi volontà. Non vuole denaro ma, come me, vuole un unico premio: la bocca della donna e, soprattutto, farle bere tutto il suo sperma. Proprio tutto. Ti va ancora? ‘
‘Non cambi mai! – gli dico pensando ad Eleonora davanti al giovane e bellissimo superdotato – . Però, come puoi ben ricordare, anche se apparentemente molto disinvolta lei è in realtà piuttosto timida ‘ aggiungo io – . Può provare vergogna a spogliarsi e a mostrarsi nuda. Soprattutto davanti a persone conosciute. E voi due vi conoscete bene… E poi è terrorizzata dal fatto che le foto possano andare a finire in mano a qualcuno che potrebbe poi approfittarne. Pudore, quindi, ma soprattutto paura di essere scoperta… Da parte mia, invece, non c’è alcun problema…’
‘Fabio, tutto vi verrebbe consegnato in una unica copia ‘ mi tranquillizza – . L’originale rimane invece qui nell’archivio del mio Pc personale. Inaccessibile a tutti. Quindi Ele in particolare può stare tranquilla. Devi solo convincerla a venire qui… Sapendo che la porti tu, e che la vuoi vedere… come altre volte. A tutto il resto, come detto, ci penso io… Fammi sapere!’
‘Amore, hai qualcosa da dirmi… O da chiedermi… Ti conosco, quando sei così silenzioso stai pensando a qualcosa. Anzi, conoscendoti, stai tramando… Allora, Fabio!’
Sorrido. Non mi riesce più di nasconderle nulla. E infatti, sto pensando da parecchi giorni a come farle un certo discorso. Forse è giunto il momento. Siamo soli, in casa. Abbiamo appena finito di fare l’amore. L’ho riempita tutta. E ora lei si sta trastullando mollemente con i peli del mio pube. E ogni tanto accarezza il mio cazzo, ancora un po’ sporco del mio liquido seminale. Le piace coccolarlo. E’ nuda. Bellissima e tremendamente sexy. Il suo culetto abbronzatissimo mi mostra il bianchissimo filetto bianchissimo di pelle che il piccolo slip del costume da bagno protegge dai raggi del sole. E così le due tettine. Sole le due grandi areole e un centimetro di pelle sono nascoste agli sguardi indiscreti. E così il triangolino, lì davanti. Ma io ora vedo tutto. Anche quello che tutti gli altri non vedono e che bramerebbero vedere..
‘Sai chi ho incontrato l’altro sabato?’ ‘Qualche tua ex? Me lo dici con un tono…’ ‘Ma no, dai. Lo sai che non le vedo neanche! Nessuna! La mia mogliettina è troppo bella. Le altre scompaiono!’ ‘Ruffiano! – insiste lei – . Cosa vuoi dirmi? Fabio, ti conosco troppo bene…’
‘Ho visto Francesco…’ ‘Francesco? Chi è?’ ‘Ele, sai benissimo chi è. Il mio vecchio compagno di università. Lo hai anche tu conosciuto.’ ‘Ah, il fotografo e anche regista, mi sembra. L’artista. Ne ha fatto di carriera. E’ diventato famoso’. ‘Sì ‘ comincio a sciogliermi – . E’ veramente bravo. E’ un vero artista. Tutto quello che fa diventa opera d’arte.’ ‘Sì, sì, ho sentito qualcosa ‘ aggiunge lei con tono che denota il suo tentativo di mostrare il suo totale disinteresse sulla questione – . Ma ho sentito anche che sta coltivando anche alcuni hobby molto particolari…’ ‘Sì. Me ne ha parlato ‘ la interrompo io – . Mi ha raccontato che…’ ‘No, Fabio, non mi interessa. So benissimo cosa fa. E’ un mondo che non mi appartiene. Lo sai. Da sempre ha cercato di circuirmi. Ha sempre sognato di potermi fotografare. Lo sai anche tu, mi pare… E sai bene anche quali erano e presumo siano tuttora le sue passioni… Molto particolari. E, anzi, scommetto una cena alla Foresta nera che ti ha chiesto come sta la tua mogliettina. E magari ti ha impietosito raccontandoti di tutte quelle volte che mi ha chiesto di fargli da modella. Solo alcune foto, diceva lui… E tu sai bene come andava invece a finire. E quale era il suo sigillo all’opera d’arte creata che pretendeva sempre di apporre sulle sue modelle molto disponibili. Molte infatti lo hanno soddisfatto in pieno… Io no. Mai. E lo sai! E ho scelto te!’
‘Ti sbagli Eleonora. Non è andata proprio così’. ‘Ah no ‘ mi interrompe lei sospettosa – . E dimmi, dimmi. Di cosa avete discusso, voi due. Di filosofia o di storia dell’arte?’ ‘Non proprio. Ed è vero. Mi ha chiesto di te. Ed io gli ho detto che sei ancora più bella. Che sei una donna stupenda e che mi sai far felice.’ ‘Tutto qua. E perché mi racconti tutto questo?’ ‘Ele, non mi ha chiesto lui di farti delle foto. Glielo ho chiesto io di fartele. Gli ho detto che sei bellissima e che saresti una modella perfetta. Per me. Per la mia gioia. Ma anche per lui. Come lui ritiene meglio. E’ lui, l’artista…’
Cala il silenzio. Ele ha capito. Ha già capito tutto. Abbassa lo sguardo. E’ viola in volto. Non parla. Poi dopo un interminabile minuto di pesante mutismo lei sussurra. ‘No, amore, non posso. Lo sai bene cosa ho fatto per te. Poco tempo fa. Ho voluto esaudire tutti i tuoi desideri. Anche quelli più difficili da accettare per una donna. E per una moglie. Ho ubbidito. E ti ho fatto impazzire dal piacere. Ma questo…’
‘Sì, lo so. Per te sarà difficile. All’inizio… Ma lui ti metterà a tuo agio. Te lo assicuro.’ ‘Non mi hai capita. Non voglio. No. No. Te l’ho sempre detto, poi. Quelle cose che ti ho permesso di fare dovevano essere solo nostre. Privatissime. Per noi due soli. Anzi, soprattutto per te. E gli altri dovevano essere assolutamente degli sconosciuti… Francesco invece mi conosce da più di dieci anni. E soprattutto non mi ha mai nascosto che avrebbe voluto, come dire… vedermi. Insomma con meno roba possibile addosso. Non oso pensare poi al resto… Tu sai benissimo il trattamento che riservava a tutte le sue modelle. Non mi interessa sapere se queste erano consenzienti… Presumo di sì. Ma io no. No. No.’
‘Amore, io ho bisogno di vederti. Lo sai. E Francesco ti renderebbe ancora più bella.’ ‘Fabio, tu non hai bisogno di vedermi. Mi vedi anche adesso. Mi hai appena scopata. E sono qui, nuda, e ancora sporca del tuo sperma. Tu hai bisogno di vedermi con un altro… E’ un’altra cosa! L’ho capito, sai. Ma io te l’ho detto. Un po’ alla volta, e soprattutto con persone che non conosco!’
‘Ma Ele! Tutto questo per delle foto…’ ‘Fabio! Non sono mica una sedicenne alla prima esperienza. Non penso che Francesco e tu vi accontentiate di un fotoritratto. Sbaglio?’ ‘Forse, si partirebbe da lì… – cerco di tranquillizzarla – ‘. ‘Ma dai ‘ ride nervosamente lei – . Figurati. Dopo quindici anni ha finalmente la possibilità di spogliarmi e lui si ferma ai fotoritratti… Con te lì che non vedi l’ora di costringermi a mettermi nuda! E’ questo vero quello che vorresti? Non mentire! Ti piacerebbe vedermi in imbarazzo. Che divento tutta rossa e che sussurro irripetibili insulti ai due porcelloni. No. Non ce la faccio.’
‘Eleonora, pensaci, non ho fretta’ le dico per allentare la tensione. ‘Fabio, ti prego, non chiedermi queste cose…’
‘Ciao, Fabio ‘ risponde Francesco al telefono – . Come va?’ ‘Insomma. Non è facile. Non ne vuole neppure parlare. Io ci speravo…’ ‘Lo prevedevo. Te l’avevo detto. Ma, se vuoi un consiglio, non demordere. Riprendi il discorso, prima o poi. In maniera ancora più soft. Falle capire che è una cosa che lei dovrebbe fare per te, per il suo marito. Boris ed io siamo solo due tuoi strumenti. Che lei deve usare per far godere te.’
‘Si vergogna. Soprattutto di te. Non vuole mostrarsi davanti al tuo obiettivo. Sa benissimo poi che non ti fermerai. Anzi che non ci fermeremo là. E che chissà quale idea ci verrebbe…’
‘Falle capire che è il mio lavoro. Che sono abituato ad avere di fronte donne nude. Anche imbarazzate. Ma soprattutto che lo vuoi tu. Ti piace l’idea… Con calma. Non rassegnarti’
‘Ci proverò ‘ concludo io – . Forse mi è venuta un’idea’
Fa caldo. Siamo in spiaggia. Ele, distesa al mio fianco, sonnecchia. E’ bella, come sempre, abbronzatissima. Questa estate non si è tagliata i capelli. Sono biondissimi, raccolti in uno spiritoso fermacapelli a forma di fiocco. Si gira. Il suo ventre piatto mi eccita. Anche perché intravedo, nella fessurina che gli slip lasciano alla mia vista nel basso ventre, la foltissima peluria biondissima della sua fighetta. Lei si accorge che sto spiando e che sono eccitato. ‘Stai buono, amore. Non è il momento… C’è gente, non posso… aiutarti. E tu non guardare proprio lì! ‘ ‘Ok, ok. Ma mi fai impazzire. Hai il costume, ma mi sembri nuda…’ ‘Ma dai, non esagerare… Ascoltami, invece. Tra dieci giorni l’uomo compie gli anni, mi sembra…’ . Si solleva. Con le mani si sistema il reggiseno. Si abbassa verso il mio volto. Si contorce e mi bacia. E continua. ‘Cosa vuole il mio uomo che gli regali?’ Impulsivamente, d’istinto, le rispondo: ‘Uno splendido servizio fotografico!’. Lei s’accascia sul lettino. ‘Oh no!Ancora! Mi sembrava di averti già risposto…’ ‘Ma io insisto. Questa volta io voglio essere presente al tuo spettacolo. E vederti. Non come l’altra volta… E’ stato bello sentirti raccontare. Sarebbe bello però ancor di più vedere…’ ‘Fabio, non capisco. Tu mi hai parlato di fotografie. Cosa vuol dire che sarebbe ancor più bello vedere? L’altra volta mi hai costretta a fare altro…’ ‘Ele, non devi pensare a quello che dovrai fare. Sei nelle mani di un’artista. E tuo marito è lì, che vuole vedere. Che ti spogli, che ti mostri. E poi non lo so… Insomma, vuoi farmi un regalo? Sarebbe uno splendido regalo. Il più bello. E Francesco, poi, non è un problema. Ne ha visto tante, di donne nude. E le foto, sicuramente bellissime, poi ci verranno tutte consegnate. E il suo Pc, con gli originali, è protetto e inaccessibile. Ti potresti quindi rilassare, completamente…’
Ele rimane a lungo in silenzio. Vedo che, a differenza dell’altra volta, non fugge. Il suo pensieroso silenzio mi fa ben pensare. E infatti. Per la prima volta la sento possibilista. ‘E se non ce la faccio? Io non so… Mi vergogno! Non mi sono mai spogliata completamente davanti a un uomo in tua presenza…’ ‘Ma proprio questo mi piace! – la incoraggio – . Vederti come ti muovi, come lo fai…’ ‘Come faccio cosa? Fabio cosa vuoi dirmi! – quasi urla irrigidendosi tutta – . Fabio, cerca di capirmi. Io non lo so, ma ti rendi conto che anche io in certe situazioni potrei perdere la testa… Il vedersi ammirata e, perché no, desiderata, potrebbe provocare situazioni impreviste all’inizio… E incontrollabili. E io, là, sarei sola… Non so come potrei reagire…’ ‘Eleonora tu pensa a farti fotografare. Al resto ci penseremo noi..’ ‘Noi chi? – mi chiede preoccupata – . Non ce n’è già abbastanza di gente in questo studio fotografico?’ ‘Ci sono soprattutto io ‘ le rispondo evasivo cercando di tranquillizzarla – . Sono il festeggiato, no? E tu mi vuoi festeggiare, vero? Come piace a me. E tu lo sai benissimo come!’ ‘Amore, io ti amo ‘ mi sussurra – . E per questo ti vorrei fare felice. Te l’ho già dimostrato, mi sembra. Ma adesso cosa dovrei fare? Sì, posso immaginarlo. Proprio tutta nuda? Almeno qualcosina, il perizoma… No, neanche quello? – tenta di trattare lei – ‘. Il mio sorriso è eloquente. Capisce che non ci sarebbe tanto spazio per il suo pudore e per i suoi tentennamenti. ‘E poi? E Francesco? Il solo pensiero di spogliarmi tutta davanti a lui mi provoca una vergogna… E poi, con lui… Nulla, vero, con lui? Lui vorrebbe forse prendersi quello che non gli ho dato dieci anni fa… E anche magari gli interessi! Ma io no! E tu? Tu non lo vorresti, vero? Vero? O lo vorresti anche tu? Proprio a lui! No, non ci credo. Mi aiuterai, vero?’ Io non le rispondo. E’ la resa di Eleonora.
‘Francesco, ci vediamo tra dieci giorni. Sono riuscito a farla venire nel tuo studio. E’ un po’ confusa. Non ha capito bene cosa le aspetta. Sa però che dovrà fare delle foto. Foto anche audaci. Come piacciono a me. Ha capito benissimo che dovrà spogliarsi. Devi essere però molto dolce con lei. Non sbranarla con la macchina fotografica! Sii paziente. Avrai tutto da lei. Lo so. Basta saper convincerla… Confido in te…’
‘Va bene. Non preoccuparti. Ho ripreso donne che erano venute qui non sapendo assolutamente cosa sarebbe successo nel mio accogliente studiolo. I loro uomini le avevano accompagnate per far fare loro delle innocenti foto. Poi, piano, piano… si è spogliato anche Boris…’
‘Ciao Fabio, ciao Eleonora. Mi fa molto piacere rivedervi. Tu, Eleonora, sei sempre splendida. Anzi lo sei ancora di più. Non posso non dirtelo…’ Francesco ci accoglie nel suo studio con un enorme sorriso, quello delle grandi occasioni. ‘Grazie, Francesco – esordisce Eleonora – . Ma non iniziare subito con i tuoi apprezzamenti… Sono qui. E lo sai perché. Mio marito ha insistito che venissi da te… Sei un artista, mi ha detto, e mi ha convinto. Lo so. Leggo le cronache. Tutte. Anche quelle un po’ così…’ ‘Oh no, sono solo maldicenze. Sì, sono un fotografo un po’ particolare. Mi piacciono le donne. E, se posso, le faccio mie, con la fotocamera. E la telecamera… Ma questo non vuol dire che le stesse non siano rimaste soddisfatte… Non mi sembra…’ Eleonora tenta di nascondere il primo rossore. ‘Telecamere? ‘ chiede ‘ Non sapevo che ti dilettassi anche con la telecamera… Sempre con gli stessi temi, prevedo…’ ‘Oh sì, se richiesto offro la mia professionalità anche con la telecamera, oltre che con macchina fotografica. Ma questo è un altro discorso….’
Ele è già agitata. E imbarazzata. E quindi ancora più bella. Fa caldo. Indossa una camicetta nera, molto leggera, e una gonna piuttosto corta, ma non mini. Calze nere, ben velate. Sicuramente, penso io, quelle autoreggenti. So benissimo cosa indossa ancora sotto. Il minuscolo reggiseno di pizzo nero e il perizoma. Il pizzo del reggiseno si intravede appena. Poco poco. Ma sufficientemente per essere visto e apprezzato. Mia moglie si è vestita nella maniera più adeguata. Sapeva che avrebbe dovuto mostrare il suo intimo. E si è comportata di conseguenze. Eleonora è infatti una gran femmina.
Francesco ci offre da bere. ‘Un buon cocktail ‘ dice – . Siete miei ospiti’. Non sono però tutti eguali, i bicchieri. Noto che quello di mia moglie è forse meno pieno e di un altro colore. Francesco, all’insaputa della donna, mi strizza l’occhio. Capisco. Ma lo capisce forse anche Ele che però beve tutto, velocemente. Vuole certamente farsi coraggio.
‘Venite, vi mostro lo studio. E’ la stanzetta dei sospiri. La chiamo così. Perché quasi tutte le donne, entrando, sospirano. Poi, invece, si rilassano. Tutte.’
Entriamo. Francesco ci segue e si porta dietro bottiglie e bicchieri. Eleonora ed io entriamo mano nella mano. Quello che appare è indescrivibile. Pareti variopinte, sedie, poltrone, un enorme letto e un divano rotondo. E poi una spalliera, uno specchio ed una infinita di oggetti stranissimi. In un angolo, seminascosto, c’è anche un piccolo vibratore. Ele sussulta vedendolo e mi guarda. Altro rossore, più violento del primo. E delle corde, rosa. ‘Ma no, Eleonora, il vibratore non ti riguarda… Stai tranquilla! – la rincuora Francesco – . Penso che tu sia una donna che non ha assolutamente bisogno di certi… attrezzi! Quello è però speciale, sai. Oltre che al movimento ha, nella parte superiore, una piccola protuberanza che, guarda caso, va a sbattere proprio là, sul vostro magico bottoncino del piacere. Sì, il clitoride… Ho visto delle donne contorcersi, dal piacere…’ E si avvicina ad Eleonora, per mostrarlo per bene. Lei si ritrae. Lui vorrebbe metterglielo in mano. ‘Non grazie ‘ fa lei, arrossendo visibilmente e stringendosi le mani dietro la schiena – . Non mi interessa proprio…’
Ma, oltre a tutto ciò, ben posizionate una infinità di macchine fotografiche e telecamere riempiono la stanza. La modella, contemporaneamente, viene fotografata e ripresa almeno da quatto cinque posizioni diverse. Nulla viene nascosto all’occhio delle macchine.
‘Ancora un drink e cominciamo ‘ ordina il fotografo – . Su, Ele, coraggio.’ Mia moglie obbedisce e beve tutto di un fiato. Le scappa un piccolissimo sorriso. Cerca di mostrarsi almeno un po’ disinvolta. Sa che ora tocca a lei.
‘Bene, Eleonora, cominciamo dai primi piani. Tu invece, Fabio, se vuoi, puoi spogliarti. Anche completamente, se vuoi. Così anche Eleonora si rilassa. E dopo siediti su quella poltrona là in fondo. E guarda, se ti va. Sì, sì, hai capito bene. Nudo. Ho bisogno che anche il partner sia così durante le riprese. Per tranquillizzare la modella che vede così, rilassato, anche il proprio uomo. Tu, Fabio, certo non ti imbarazzi. E neanche tu, vero, Eleonora?’ ‘Bella forza – fa lei ‘ Mi sembra che ne abbiate combinate voi due di cose insieme… Vi siete, insomma, già visti… impegnati. Per me è un po’ diverso, se permetti! Comunque, no, no… non mi imbarazzo ‘ fa la mia mogliettina mentendo mentre mi guarda che mi sfilo gli slip – . Io il mio uomo nudo l’ho già visto, qualche volta. Se non dà fastidio a lui…’
Francesco intanto rinforza il rossetto rosa della modella. E le rinforza il trucco, leggermente.
‘Bene, vai a sederti, così, su quella poltrona. E accavalla le gambe. Prima la sinistra e poi la destra. Per parecchie volte. Ma mi raccomando, non devi assolutamente sistemarti la gonna. Mai.’ La poltrona è molto alta. Ele accavallando le gambe fa salire sempre di più la gonna. Così, sempre di più, scopre le gambe. Partono gli scatti, a raffica. La gonna sale, sale, sempre di più. A un certo punto anche davanti inizia a comparire il pizzo del perizoma. Eleonora, che ha ben capito il finale del giochino, inizia a sbuffare. Non può sistemarsi ed offre uno spettacolo particolarmente eccitante. Quando poi appaiono le calze autoreggenti la foto è perfetta. ‘Ferma così! Tieni il broncio. Sei ancora più bella. Adesso abbassa la gambe ed allarga un po’ le gambe. Sì, perfetto, così lo vedo…’
‘Cosa! – quasi grida Ele ‘ . Cosa vedi…’ ‘Hai il perizoma nero di un pizzo molto trasparente. E tu sei sempre biondissima… Eleonora’.
‘Francesco… – lo rimprovera lei, subito ‘ ! Tu non puoi sapere se sono proprio biondissima… Il rossore avvampa sul volto di mia moglie. E’ inizia il tormento. Molto dolcemente Francesco la fa alzare. Lei è già infastidita.
‘Iniziamo soft, vero Ele ‘ chiede Francesco – . ‘ ‘Certo ‘ risponde lei – . E forse ci fermeremo anche, dopo…’
‘Va bene, Ele, quando vuoi. Sarebbe un peccato, però. Perché sarai sempre più bella!’ ‘Smettila ‘ sussurra lei – . Con tutte le modelle che hai visto…’ ‘Sì, sì, ma tu sei Ele…’
Un po’ per i cocktail e un po’ per le parole dell’uomo Eleonora è evidentemente imbarazzata e diventa sempre più rossa. E iniziano gli ordini. Perentori, ai quali non si può replicare. ‘Levati la gonna’. Eleonora mi guarda. Io sorrido. Lei ubbidisce e si sfila, in silenzio la gonna. Tante foto. E’ bellissima mia moglie, leggermente piegata in avanti, con la camicetta e le calze autoreggenti. E le gambe lunghe, con i tacchi a spillo.
‘Via la camicetta e guardami!’ Eleonora comincia a sospirare. Perizoma e reggiseno sono molto trasparenti. E le foto possono già indagare sul sesso, biondissimo, di mia moglie e lo splendido seno dalle enormi areole e dagli appuntiti capezzoli. Eleonora lo sa e timidamente cerca con le mani di coprirsi. Francesco sorride. ‘Ele, in questa posa sei ancora più eccitante…’ e infatti la riprende da tutte le posizioni. Anche da dietro.
Io guardo e ammiro. Il mio uccello ha iniziato già a dare i primi segni di insofferenza.
Se ne accorge Eleonora. ‘Fabio, ti prego… Non devi fare così. Mi devo fermare?’ E la infastidisce anche che Francesco la veda mentre mi scruta l’uccello.
Francesco le sorride e le offre un altro cocktail. ‘Mi vuoi ubriacare? Perché? So benissimo quello che sto facendo… E anche dove posso fermarmi…’ Ma il fatto che lo dica dimostra esattamente il contrario. Mia moglie non regge l’alcol e gli effetti iniziano a farsi vedere.
‘Bene ‘ dice subito dopo Francesco – . Adesso iniziamo a offrire qualcosa di più alla macchina fotografica. Vero Ele?’ ‘Mmm. Me lo immagino cosa vuoi… Cosa dovrei levarmi? – chiede lei – .’ ‘Il reggiseno, ma lentamente… – dice lui – . Piano piano…’ ‘Uffa. Vuoi proprio vedere le mie tette, vero?’ ‘La macchina, Ele, la macchina fotografica le vuole vedere. Mostrale!’ Mia moglie, disorientata dalla risposta di Francesco, ubbidisce. Si sgancia il reggiseno e lo lancia, davanti a me. Poi, sfidando la macchina fotografica, si slancia in avanti. Come per riempirla. ‘Brava, Ele, così. Sono belle, gonfie, puntano al cielo. E quelle areole. Così grandi, rosa. E i capezzoli poi, così appuntiti! Hai un seno stupendo. Tutto da baciare… e da…’ ‘Francesco! – quasi le urla Eleonora – . Stai buono! E fotografa…. Devi fare solo quello!’ E lui infatti si lancia in una serie interminabile di flash. Anche di primi piani. Eleonora ha il volto paonazzo. Si sta vergognando, tantissimo. E mi guarda. Vorrebbe una mia parola, un mio gesto per poter fermare tutto. Io invece rimango in silenzio e così facendo la costringo ad andare avanti.
‘E adesso? – chiede lei – . Ci fermiamo qui, vero? Amore, Fabio, basta così? Francesco mi sembra che abbia già fatto tanti scatti… Ha già visto praticamente tutto… Sono mezza nuda!’
‘No amore ‘ la blocco ‘ non ha visto tutto. Vero Francesco?
‘E no, Ele. Non ho visto tutto. E lo sai bene. Su, dai, levati il perizoma! Anche adesso, lentamente. Voglio fare tanti scatti mentre te lo levi. E guardami. E se vuoi continua a tenere il broncio. Oppure sorridi.’
‘Fabio, ti supplico… – mi guarda, e con lo sguardo mi implora – . Non farmi fare anche questo… Davanti a lui, Francesco… E poi, ti prego, stai fermo con quelle mani… Lo sai mi dà fastidio’. Io non le rispondo e anzi sfrontatamente esibisco una violentissima erezione. E mi accarezzo. Inizio praticamente a segarmi davanti a lei.
Ele si abbassa lo slippino e lo lancia ai miei piedi. E subito con le mani tenta di coprirsi con le mani il sesso. E’ l’ultimo pudico tentativo di salvare la sua femminilità dagli sguardi dei due maschi.
‘Non aver paura ‘ quasi urla Francesco – . Via quelle mani. Mettitele dietro la schiena. E Guardami.’ Gli ordini sono perentori. Eleonora ubbidisce ed è costretta a mostrare per la prima volta il suo bellissimo sesso al fotografo. E il suo folto pelo biondissimo. ‘Sei proprio bionda bionda… – apprezza Francesco – ‘. ‘Non lo sapevi, forse? Non ti credo. Ti dà fastidio, forse? – replica infastidita lei ‘ Se vuoi mi rivesto. Ma penso che erano anni che volevi vedermi così, nuda!’ ‘E’ vero, Eleonora, sei favolosa, con quel triangolino così particolare e biondissimo. Mia moglie è furiosa anche perché ha dovuto svelare alla macchina fotografica il dolce segreto della sua creatività sul pelo della sua passerina. Solo io lo conoscevo. ‘Adesso girati ‘ la incalza Francesco – . E mostra il tuo bellissimo sederino. Ehi, niente abbronzatura integrale, vedo!’. Francesco sta giocando e si diverte evidentemente a provocare e turbare ulteriormente mia moglie. ‘No, non mi piace prendere il sole senza il costume – replica Eleonora – . Piccolo, ma lo uso sempre. Mi dispiace…’ Poi la invita a piegarsi leggermente in avanti. E contemporaneamente ad allargare le gambe. Poi a terra, seduta, con le gambe ben divaricate. E poi in ginocchio. E’ costretta così ad offrire, spalancato, il sesso alla fotocamera. In quella posizione, poi, le fa raccogliere i capelli dietro la nuca.
Ele soffre, ma ubbidisce in silenzio.
Ha un altro scatto di insofferenza quando Francesco la fa stendere sul letto. Prima a pancia in giù. E la riprende dall’alto. Poi la fa girare. E’ uno spettacolo. Il suo sesso è gonfio e ben in evidenza. ‘Fantastica, fantastica ‘ continua a ripetere Francesco – ‘. Sul corpo abbronzatissimo si notano infatti bene le parti del corpo che Eleonora tiene sempre coperte con il costume e che quindi sacrifica alla abbronzatura. Ma gli slip e il reggiseno, adesso, non ci sono più…. Ed è quindi estremante sexy. Anche perché Francesco si sta godendo uno spettacolo esclusivo. E lo sa. Anche lui ha caldo, si leva la camicia. E un gonfiore si nota sulla patta dei jeans. Eleonora se ne accorge. Ma lei è pure inebriata. E’ sempre più confusa. E si rende conto che l’uomo si sta alterando…
Eleonora sente che la temperatura dell’ambiente si sta alzando. Troppo. E tenta, per l’ultima volta, di avvicinarsi a suo marito. ‘Fabio, Fabio. Posso rivestirmi?’
Io non rispondo.
Le risponde Francesco, con altri ordini. Sempre più secchi e perentori.
‘Eleonora, siediti qui, sul bordo del letto. E allarga le gambe al massimo. Voglio fare un primo piano a te e al tuo sesso.’ ‘Oh no ‘ si lamenta lei. – Mi vergogno… E’ proprio necessario? E poi, chissà quante ne hai viste… Siamo tutte eguali, dopotutto…’
La sua risposta mi sorprende. E’ evidente che anche a lei comincia a non dispiacere la situazione. Si sente, evidentemente, guardata, scrutata e desiderata. Si solleva e si trascina sul letto. Mi guarda. Come per sfidarmi e dirmi che l’ho voluto io. Poi, infatti, ubbidisce. Si siede sul bordo del letto e allarga le gambe. Più possibile. E Francesco fa suo il sesso di mia moglie. Lo fa da tutte le posizioni. ‘Fabio, mi sento umiliata. E posseduta… Fermalo… Mi sento invasa. Dentro. Penetrata. Tutta… Amore…’ Come risposta Francesco si leva i jeans. La mia mogliettina nota il preoccupante gonfiore che gli slip dell’artista a stento contengono. Ma per Ele tutto ciò è ormai indifferente.
E in quel momento si apre la porta della stanzetta. Appare un ragazzone alto, biondissimo. Estremamente bello. Mia moglie lo vede e di scatto istintivamente cerca di coprirsi.
‘Stai tranquilla, Eleonora ‘ la tranquillizza Francesco – . E’ il mio assistente. Si chiama Boris e spesso mi aiuta… E’ anche lui un modello… E’ molto giovane. E anche molto bello, come vedi…’
‘E allora? – chiede mia moglie preoccupata e molto infastidita dall’irruzione del giovane – . Lo puoi far uscire? Per favore, sono una donna e sono nuda… E lui è un un ragazzino!’
‘Ragazzino ‘ sghignazza il giovane slavo – . Questo non me l’avevo detto ancora nessuna…’
‘No, Ele. Io vorrei inserire anche lui nel servizio. Soprattutto in quella che iniziamo adesso. Sì, insomma, lui spesso si presta a fare il maschio in alcune foto…’
‘Fa il maschio in alcune foto… Cosa vuol dire? Oh no, penso di aver capito! Ma no, Francesco, non se ne parla nemmeno. Fabio ‘ urla girandosi di scatto verso di me – . Questo non me l’avevi detto! Non voglio… Mmm, però è proprio un bel ragazzo… Sì, è proprio un bellissimo ragazzo. Ma è così giovane… Ehi! Ma cosa fa… Francesco, Fabio, fermatelo! Vi prego, non voglio!’
Boris non sente, o almeno finge di non sentire. Si para di fronte a lei e si spoglia completamente, subito. Maglietta, jeans e slip volano velocemente sul letto. Ele non ha il tempo di proferir più parola E lui è alto, biondo e terribilmente nudo. Ha un fisico da pallanuotista. Abbronzatissimo. A differenza di lei, però, offre una abbronzatura selvaggia, naturalmente integrale. Un sorriso assassino e un uccello… enorme. Già in tiro. Pronto. Evidentemente tutto per lei. Eleonora di fronte allo spogliarello del giovane rimane a bocca aperta. E’ confusa e non sa più cosa dire e fare.
‘Fabio ‘ sospira – . Io non posso. Io non voglio. Ti prego, fa qualcosa. Lui è bello… Il ragazzino… è bello, veramente tanto bello’ E’ eccitata. E per la prima volta lo si vede. Era quello che volevamo. I capezzolini sono ritti. La tradiscono. Socchiude gli occhi, per un istante. E si accarezza il ventre e il biondissimo pelo biondo del suo sesso. Lui, Boris, le si avvicina ancora di più. E le punta l’uccello all’altezza della bocca. Lei lo sente. Poi distintamente percepisce che lui le sfiora le labbra con l’enorme glande. E ne conosce per la prima volta il suo odore. Di maschio. In calore. E’ diverso da quello di Fabio, suo marito. Se ne discosta, un po’. Inutilmente, lo sa bene.
E sente pure gli scatti della macchina fotografica che è lì, a pochi centimetri dalla sua bocca e dall’uccello del giovane uomo. Non vorrebbe. Ma sa anche che sta per crollare. Sa bene cosa vuole il fotografo. E cosa voglio anch’io, suo marito. ‘Fabio, Fabio… – ansima – Devo fare anche questo? Lo vuoi proprio? Sei sicuro di voler vedere tua moglie, eccitata e un po’ ubriaca, succhiare l’uccello a un altro uomo? E magari dopo anche bere il suo sperma? Lui sicuramente mi costringerà a fare anche questo… Lo so… E non mi piace… Non l’ho fatto mai a nessun altro uomo. Lo sai. Ti prego… E davanti a te, poi. Mi vergogno…. Mi sento un puttana… Che gode mentre si fa spruzzare tutto dentro da un ragazzino voglioso… E tu, Francesco, ti piace vero lo spettacolino!’
‘Succhia, Ele, succhiaglielo più che puoi. Godi e fallo godere. Come non lo hai mai fatto’.
Mia moglie allora socchiude gli occhi. Rimane per qualche secondo in silenzio. Sente gli scatti della macchina fotografica e il ronzio di una telecamera. Sì, Francesco la sta anche riprendendo con la telecamera.
Pensa a quello che sta per fare. I cocktails, per fortuna, stanno facendo effetto. Il pudore è quasi scomparso. E’ subentrata l’eccitazione. Ma non vuole arrendersi, ancora. Mi guarda con gli occhi socchiusi. E ripete. ‘Amore, Fabio, guarda. Francesco mi sta anche riprendendo con la telecamera. Non è giusto. Non me l’avevi detto, neanche questo. E adesso questo ragazzone vuole anche mettermelo in bocca. Sta spingendo, sta premendo… E mi dice che adesso mi fa anche bere mezzo litro di… Sì insomma la sua sperma. Ma Fabio, cosa fai! Oh no, ma perché? Stai schizzando, stai già schizzando anche tu… Ma allora…’ E allora tace e socchiude le labbra. Boris ne approfitta immediatamente e le spinge tutto il suo uccello dentro. Fino in gola. E inizia a stantuffarla. Eleonora non ha una bocca molto grande. L’uccello del ragazzo la riempie subito tutta. Non riesce a respirare. Emette strani rumori. Poi sembra avere come dei piccoli conati di vomito. Sospira. Poi si lamenta. Lui si diverte. Le prende i capelli, i bellissimi capelli biondi, e glieli sparge sul viso. Poi glieli raccoglie tutti, dietro la nuca.
Ma vuole mostrare per bene alla telecamera e alla macchina fotografica come mia moglie lavora bene anche con la lingua e le dita. Lo so, ma non l’avevo mai vista farlo ad un altro uomo. Boris repentinamente estrae il suo sesso dalla bocca di mia moglie. E le sussurra, ridendo, qualcosa nell’orecchio. Mia moglie replica, sdegnata, qualcosa. E lui allora le fa un piccolo buffetto. Le fa capire chi comanda. Vedo allora Eleonora con le mani accarezzare lentamente i due enormi coglioni del giovane. Con la lingua, invece, inizia a leccare vorticosamente il glande. Poi, dopo averla appuntita, gli tormenta il frenulo. Infine, come gran finale, cerca quasi voler allargargli il forellino da dove, lo sa bene, uscirà la bianchissima sborra. Sembra quasi voler facilitare il grande schizzo. Proprio lei, che non ama lo sperma! Il ragazzo prima sospira rumorosamente, poi inizia ad avere le prime convulsioni. Rumoreggia. Eleonora sa che è giunto quasi il momento. Chiude e stringe gli occhi. Poi è costretta ad allargare più possibile la bocca. Gli addominali dell’uomo si contraggono violentemente e l’uccello ha un primo sussulto. E inizia a schizzare. Vedo gli enormi fiotti di sborra entrare violentemente e rumorosamente nella bocca di mia moglie. E poi scendere fin giù in gola. Ele, colta di sorpresa, tossisce. Ma lui non si ferma e continua con gli schizzi. Rimette l’uccello tutto dentro di nuovo deformando ancora una volta la piccola bocca di mia moglie. Poi lo estrae di nuovo. Vuole, umiliandola, inondarle anche il volto. Non finisce mai. Le riempie tutto il viso. Eleonora è una maschera bianca di sborra. Le riempie il naso, gli occhi, le labbra e i capelli… Lo sperma le cola, dappertutto. Eleonora è infastidita e cerca di scuotersi e scrollarsi di dosso il liquido biancastro e attaccaticcio del giovane uomo. E Francesco riprende tutto. E fotografa. ‘Basta, basta. Non ne posso più ‘ si lamenta Eleonora mentre caldissima e bianchissima sperma le fuoriesce ancora dalle labbra ‘ . Fabio, questo non me l’avevi detto…Tu lo sai che non mi piace. E il ragazzino è uno stallone. Me ne ha fatta bere mezzo litro. Per non parlare del resto. Guarda come mi ha ridotta! Sono coperta dalla sua sborra…’ Le risponde Boris. ‘Signora aveva detto che ero solo un ragazzino. Ma evidentemente a lei è piaciuto molto succhiare l’uccello a un giovane maschio di 18 anni. E’ stata veramente brava. Sa succhiare veramente bene. Ed io ho cercato di premiarla…’ ‘E tu sei uno stronzo… – lo apostrofa Ele – . Certe cose non si dicono a una donna… Io l’ho fatto solo perché lo voleva mio marito…’ ‘Può darsi ‘ replica lui ancora più sfrontato -. Ma nessuno l’ha obbligata a farlo. Così bene. E sborrarle in bocca è stato un piacere!’ Eleonora, non replica più.
E’ furiosa. Ma anche completamente rassegnata a subire tutte le voglie degli uomini presenti. ‘Non sono una puttana… – sussurra flebilmente – . Fabio, amore, ancora?’
‘Bravo Boris, sei stato eccezionale ‘ interviene Francesco – . Eleonora ha sicuramente apprezzato la tua sborrata. Ma adesso tocca a me. Stai certo che non ti farò rimpiangere. Su Ele, coraggio. Adesso, finalmente, tocca a me. Sono dieci anni che aspetto questo momento. Lo sapevi, no? E anche Fabio è d’accordo. E’ nei patti. E tu Boris, comincia a riprendere’
Si leva gli slip. Esibisce anche lui un gran bel uccello. Con orgoglio lo mostra a mia moglie. ‘E me lo mostri, anche… E adesso dovrei spompinare anche te, vero?’ Non ha il tempo e la forza di dire altro e di opporsi. E anche lui, come il ragazzo croato, glielo punta con una certa violenza sulle labbra.
Eleonora, lentamente, si volta verso di me. Ha un occhio completamente chiuso da una sborrata enorme di Boris e l’altro socchiuso. Lo sperma le riempie tutto il viso e le colate continuano, dappertutto. Non l’avevo mai vista in quelle condizioni. Ma è ancora più bella… Con l’occhio socchiuso mi guarda. ‘Anche lui? – mi chiede a bassa voce – . Non ti basta così? Guardami. E poi mi avevi assicurato. Lui no. Dieci anni fa ero riuscita ad evitare di dover fargli questo e tutto il resto. Oggi no. E sei proprio tu, mio marito, a chiedermelo…’.
La vista del suo bel volto ricoperto dello sperma di Boris e le sue parole mi fanno sborrare di nuovo. Lei vede. E allora, prima ancora che sia Francesco a forzarla, spalanca di nuovo la sua piccola bocca e gli cattura il grosso uccello. Questa volta però vuole comandare lei. E decide, forse per vendetta, di fare davanti a me a Francesco un pompino indimenticabile. Come non lo aveva m ai fatto. Con le dita gli accarezza i coglioni che sente gonfi, caldi e pesanti. Solo con le labbra e i denti gli abbassa il prepuzio. E poi inizia un lentissimo su e giù. Poi cambia improvvisamente il ritmo. Diventa frenetico. Lo ingurgita tutto. Poi rallenta di nuovo. Lo espelle. Lo lecca, lo stuzzica, gli tormenta con la lingua i coglioni. E li lecca, tutti e due. ‘Ti piace ‘ chiede a Francesco – . Hai visto come spompino bene mio marito… Ma tu hai aspettato dieci anni. Cercherò di essere ancora più brava… Su, dai, schizzami anche tu in bocca! Lo so benissimo che è quello che vuoi! Come con le altre…’
Si riappropria dell’uccello. Tutto in bocca, fino in gola. Con le mani gli stringe i coglioni. E miagola e geme, tanto. ‘Sù, dai, schizza. Fammi sentire anche la tua…’ E lui, a questa parole, non si trattiene più. E sborra. Lo sento sospirare. Quasi si lamenta. Lei strizza gli occhi. Ma beve tutto. E butta giù, anche questa volta. Fino all’ultima goccia. ‘Soddisfatto ‘ gli chiede dopo una serie interminabili di colpi di tosse e piccoli conati di vomito – . Meritava aspettare dieci anni, vero? Alla fine hai sborrato in bocca anche a me. Come a tutte le altre. Ciao uomo!’
Boris ferma le riprese.
E’ tutto finito. Il servizio fotografico e il filmino hard.
Francesco la prende dolcemente per mano. ‘Vieni con me. Ti porto sotto la doccia… Con me…’
Lei si alza e senza proferir parola, mano nella mano, lo segue. Sculettando, come solo lei sa fare. A testa bassa e a piccoli passi, veloci. Spariscono. Tornano dopo parecchio tempo. Francesco, evidentemente, sotto la doccia ha voluto ancora qualcosa da mia moglie. Ardo dal desiderio di sapere. Lui non dice nulla. Ele, occhi bassi, non parla. E’ paonazza e infastidita.
Ho sempre saputo che a Francesco piaceva tanto il culetto di mia moglie. Ed Ele si accarezza, dolorante. Proprio là. L’espressione, estremamente soddisfatta di Francesco mi dà l’ulteriore conferma. Non è infatti difficile capire che lui, dopo aver sborrato in bocca a mia moglie, ha anche voluto incularla. E lei non si è opposta, evidentemente. E ora mi guarda.’L’hai voluto tu, no? – mi dice con uno sguardo un po’ rancoroso – Sì, Il tuo amico Francesco ha voluto farmi il clisterino allo sperma. Così ha detto! Proprio così! E mi ha fatto anche male… Andiamo via, amore, adesso? ‘
Per giudizi, commenti, suggerimenti, soprattutto da parte di voi femminucce, scrivere a: mikimarkfc@libero.it

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