Skip to main content
Racconti CuckoldTrio

Michele il mio ex e amico di mio marito 10

By 7 Novembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Grazie al mio esibizionismo di volervi per forza dire quanto, quando e con chi, ho chiavato, Guido ha ha scoperto che mi ero fatta chiavare anche da Giuseppe, l’amico di mio figlio. Sì, perchè mentre ero immersa mentalmente a scrivere il capitolo numero 9, con relativo prurito fra le cosce ricordando quei momenti, Guido mi è venuto in silenzio da dietro, e non come pensate voi o come avrei preferito io, per infilarmelo tutto nel culo, ma per leggere quello che stavo scrivendo. Quando ha letto il nome Giuseppe, si è incuriosito e ha voluto leggere tutto. Io pensavo che si incazzasse, perchè all’epoca l’avevo tradito, invece ci è solo rimasto male, perchè ha detto, che sarebbe piaciuto anche a lui vedere un ragazzo dell’età di nostro figlio fra le mie cosce che mi chiavava chiamandomi  puttana, o vedere me, mentre sbocchinavo un cazzo duro e giovane perchè appartenente ad un ragazzo. Ma io sono sicura che all’epoca non me lo avrebbe permesso, in quanto era un bigotto come tanti altri e non avrebbe accettato che la moglie si facesse sbattere anche da altri, anche se fossero stati ragazzi, come ora invece accetta, di essere un gran cornuto molto volentieri con chiunque. A tal proposito vorrei una vostra opinione, sul capitolo nove ho dimenticato di dirVi di inviare le vostre opinioni o osservazioni da discutere, a francy_1950@libero.it . Comunque la venuta di Guido, è servita, in quanto mi ha ricordato un’altro episodio della mia vita, all’epoca sollecitato proprio da lui. Siccome dovevano ristrutturare il personale presso l’azienda per cui ancora oggi lui lavora e aveva paura che lui fosse fra quelli che sarebbero stati fatti fuori. Conoscendo quanto era donnaiolo il suo datore di lavoro, chiese il mio aiuto perchè lui non fosse messo nell’elenco di quelli che dovevano licenziare, e per farmelo conoscere, approfittò di una sua trasferta dove c’era anche il suo capo, per portarmici assieme e presentarmelo. Mi
chiese di essere gentile e disponibile con lui, in quanto ne andava della nostra economia familiare. Gli chiesi cosa intendesse, avendo già letto di episodi dove il marito pur di conservare il posto di lavoro, fà scopare la moglie con il suo datore di lavoro, e lui mi disse solo di essere gentile, e io aggiunsi che se pensava che mi fossi fatta scopare se lo poteva scordare in quanto, siccome ero io a dovermelo scopare, doveva piacermi. Lui insistette, impietosendomi con il fatto del suo posto di lavoro, e gli dissi che non si aspettasse che diventassi la sua amante come sò che succede spesso, ma che al massimo mi sarei fatta scopare solo durante il viaggio per quella che era la sua durata, quindi, non più di tre o quattro scopate, lui accettò e partimmo. Ma si assicurò che io non dicessi niente al suo datore che ero
d’accordo con lui, ma che lo illudessi che ci stavo chiavando, solo perchè ero attratta da lui. In quel momento mi ricordai del mio posto di lavoro in farmacia, a cui avevo rinunciato e del quale Vi ho parlato in qualche capitolo precedente, dove io mi facevo chiavare dal farmacista, ed ormai erano tanti
anni che ci chiavavo, che mi piaceva anche, e io ci avevo rinunciato solo per onestà, in quanto mi stavo sposando con Guido, ed ora, era proprio mio marito che mi chiedeva di farmi chiavare dal suo datore di lavoro per conservare il suo posto. Almeno, se le mie chiavate si fossero trasformate in lauti guadagni per mio marito l’avrei accettato meglio, in quanto i suoi guadagni sarebbero stati praticamente i compensi delle mie chiavate, proprio come una vera battona, ma qui si trattava di conservare
qualcosa che già avevamo, ma fui costretta dagli eventi e quindi accettai, e partii con loro. Dopo le prime presentazione del caso, salimmo sul treno per affrontare questo viaggio, io mi sedetti accanto a mio marito e difronte al suo datore nello scompartimento che avevano prenotato tutto per noi, in
quanto, siccome dovevano parlare di lavoro, non volevano essere disturbati da bambini o da altro. Era un’uomo sulla sessantina, elegante nell’aspetto e nei modi, infatti, fortunatamente per me, ne fui attratta, e non mi fù difficile fare la smorfiosa con lui e attrarre la sua attenzione su di me,
accavallando le cosce e mettendogliele in mostra, o abbassandomi esageratamente per fargli vedere il seno, mio marito già da casa mi aveva detto di mettermi gli autoreggenti che colpiscono sempre
nell’accavallamento delle cosce o di tenere una scollatura tale, da mettere in mostra mezzo seno. Cominciammo a parlare dei programmi che facevano in tv, della violenza e di cosa ci proponevano, poi dei film, era una persona abbastanza simpatica e cordiale, familiarizzammo subito, a tal punto che dopo un’ora ci davamo già del tu, mentre lui non lesinava complimenti a mio marito per avere una moglie così bella e brillante, è inutile dire con tanto compiacimento da parte di mio marito, che ne approfittava per abbracciarmi, mettendomi un braccio dietro la spalla e tirarmi a sè, ma non per il piacere di abbracciarmi, ma solo per tirare la camicetta da dietro e farsì che davanti si aprisse di più e mettesse in mostra la merce che il suo datore si gustava, a tal punto, che ad un certo momento, in un’ennesimo
movimento, la camicetta si aprì totalmente e il seno uscì completamente fuori, mio marito fece finta di non accorgersene, lui se ne accorse benissimo e me lo guardò estasiato sorridendomi, io gli feci vedere che stavo apprezzando molto il suo sguardo, a tal punto che prima di rimetterlo a posto gli sorrisi, lo tirai interamente fuori come se fosse necessario farlo per rimetterlo dentro, e ci impiegai anche tantissimo tempo, per dargli la possibilità di gustarselo, e feci anche in modo che lui pensasse, che il
tutto lo stavo facendo all’insaputa di mio marito che invece si era accorto perfettamente delle mie manovre e faceva finta di guardare fuori del finestrino. Credo che capì che ero una donna che ci stava, insomma ero una delle tante zoccole, perchè dopo questa scena disse a mio marito di andare nel vagone ristorante e vedere cosa si mangiava, cosa che mio marito fece subito, sia per servilismo nei confronti del suo capo, che per lasciarci soli, tant’è che, con piena approvazione da parte di tutti e due,  disse, ” non vi preoccupate se ritardo perchè forse c’è da fare la fila ” e uscì, chiudendo lo
scompartimento per evitare che qualcuno disturbasse la moglie mentre faceva la troia con il suo datore  di lavoro. Appena uscito, Dario, così si chiamava il suo datore di lavoro, si venne a sedere accanto a me, cominciando a farmi complimenti sulle gambe e sul seno, cominciando ad accarezzarmi, io lo allontanai con garbo, dicendo che ero una donna sposata, e che quindi non poteva farmi questo. Poi mi alzai e gli chiesi una mano a prendere la valigia da sopra il portapacchi come se dovessi prendere qualcosa da dentro. Lui si alzò si mise dietro di me, ma non per aiutarmi, ma per  prendermi tutti e due i seni in mano da dietro abbracciandomi, io ancora una volta gli dissi
– ma Dario cosa fai ? potrebbe arrivare mio marito
e da questo capì, che quello era l’unico mio cruccio, quindi per me poteva continuare, ma che facesse attenzione a mio marito.
– ma dai Fra, l’ho capito che anch’io ti piaccio, da come mi hai sorriso mentre ti facevi vedere tutto il seno
– ma no Dario, io sono una donna fedele, cosa mi stai facendo fare ? non ho mai fatto queste cose, e se viene mio marito e ci scopre ? dai Dario smettila mi stai facendo eccitare troppo
– dai,  l’ho capito che anche tu hai voglia di me, tanto quel cornuto di tuo marito ora è andato nel vagone ristorante e per il momento non viene
– ma no Dario, non sò cosa mi sta succedendo, è la prima volta che un uomo, che non è mio marito, mi abbraccia e mi prende i seni in mano, dai, io non sono di quelle che fà le corna al marito, io lo amo, non posso fare queste cose con te.
Poi lui mi girò verso di lui e mi baciò, bacio che io ricambiai, poi lo allontanai e dissi
– ma dai Dario cosa penserai di me ? la prima volta che ci conosciamo e stiamo già scopando, potrebbe vederci qualcuno
Lui a quel punto vedendo che quello era il mio unico cruccio, chiuse le tendine e bloccò la porta dello scompartimento, poi sempre tendendomi stretta sè abbassò la testa e cominciò a leccarmi i seni, mentre mi metteva le mani fra le cosce. Io inizialmente cominciai con il toglierle, ma poi cedetti e aprii di più le cosce per fargli mettere le dita dentro e fargli accorgere che effettivamente quella situazione stava piacendo anche a me. Lui poi mi prese la mano e se la portò sul cazzo, effettivamente aveva un bel
cazzo, poi si sedette, e lasciandomi in piedi, mi fece aprire le cosce, mi spostò gli slip di lato e cominciò a leccarmela, me la leccava veramente bene, io per aprirgliela ancora di più, misi un piede sul divano e l’altro lo lasciai per terra, mentre lui continuava a leccarmela meravigliosamente bene, anche perchè con quella posizione avevo provveduto a spalancargliela come una vera puttanazza Ad un certo punto mentre stavo per sborrare, per evitare che lui smettesse gli presi la testa e gliela spinsi e trattenni
contro la mia fica, dopo aver sborrato, sapevo che toccava a me, quindi mi sedetti, lui aveva già il cazzo fuori, bello duro e me lo mise in bocca e io glielo presi in mano e cominciai a leccarlo, a scappellarlo, e poi ad infilarmelo interamente in bocca fino alla gola, per fargli vedere come ero brava a succhiare il cazzo, lo leccai e succhiai tutto, fino a quando non mi riempì la bocca di sborra calda, esausti ci sedemmo tutti e due, ci abbracciammo e ci baciammo, mentre mi toccava i seni e la fica con
padronanza. Poi per paura che arrivasse mio marito ci ricomponemmo, e dopo un pò arrivò il cornuto, credo che si accorse di tutto, in quanto, intanto non stavamo più seduti uno difronte all’altro ma stavamo uno accanto all’altro, io avevo la gonna ancora tirata sù a tal punto che si vedeva anche la fica, in quanto lui aveva voluto i miei slip come ricordo. Naturalmente quel cornuto di mio marito non disse niente, ma mi sorrise e io ricambiai, poi disse
– allora il tavolo è pronto possiamo andare a mangiare
uscimmo dallo scompartimento e mentre camminavamo, Dario andava avanti e mio marito attardandosi mi chiese in silenzio
– mbè come è andata ? ho l’impressione che sia successo qualcosa
e io
– mi ha dato l’antipasto
– ti ha sborrato in bocca ?
– certo, non eri quello che volevi ?
mi ha tirata a sè, mi ha baciato e poi ha detto
– grazie amore, sì l’ho sentito dal sapore che hai in bocca, ma almeno ti è piaciuto ?
– mbè sai il viaggio è ancora lungo, quindi qualche ripassata nella fica me la farei dare molto volentieri, magari quando torniamo nello scompartimento trova la scusa che devi andare a fumare e stattene fuori fino a quando qualcuno di noi due non viene a chiamarti, sai abbiamo bisogno di tempo per farci una vera chiavata, ora è stato solo un’assaggino
-vabbè ma non devi esagerare
– ehi cornuto sia bel chiaro, che sei stato tu a dirmi di aprirgli le gambe e ora che ci sto provando gusto cosa pretenderesti che le chiudessi ? ma non rompermi i coglioni, ora sono io che voglio chiavare con lui, ha un bel cazzo me lo sono succhiato bene e ora lo voglio provarlo anche in fica, e ringrazia che domani già torniamo, altrimenti me lo farei mettere anche tutto nel culo, ma non è detta l’ultima parola.
Andammo al tavolo, Guido si sedette accanto a me e Dario difronte, naturalmente Dario all’insaputa di mio marito che avevo accanto, mi metteva la sua gamba fra le mie, che io stringevo con  desiderio.
Finito di mangiare tornammo nello scompartimento, ci sedemmo, mio marito fece finta di addormentarsi, Dario spense la luce, e dati i precedenti si sentì in diritto di mettermi una mano fra le cosce infilando le dita nella fica, era piacevole ed eccitante avere mio marito accanto che dormiva o
forse faceva finta di dormire, mentre io come una vera zoccola avevo le mani di Dario nella fica che mi stava facendo sborrare, volli andare oltre, e siccome stavo difronte mio marito con Dario, sperando che lui stesse facendo finta, lo guardavo con aria di sfida, d’altronde era stato lui a chiedermi di fare la puttana con il suo datore di lavoro, e quindi guardandolo e sorridendogli mi prendevo il cazzo di Dario in bocca, mi leccavo la cappella facendola entrare e uscire dalla mia bocca, poi mostrandoglielo, lo
leccavo tutto lungo la sua asta e poi me lo infilavo interamente in bocca, come per dire ” guarda cornuto che bel cazzo tua moglie si sta leccando ” e me lo leccavo con tanta passione che mi sborrò addosso e in bocca, fino a sporcarmi tutta la camicetta. A quel punto mi alzai, mi tolsi la camicetta e
restai con tutto il seno da fuori, e mi accorsi che quel cornuto aveva aperto gli occhi e poi li aveva chiusi, facendo finta di dormire, allora presi la testa di Dario e la portai su i miei seni facendomeli leccare mentre mi infilava le mani nella fica, a quel punto feci sedere Dario con il cazzo da fuori e io
mi sedetti sul suo cazzo con la fica, fino a quando non me la riempì, e tutto questo lo facevamo mentre quel cornuto faceva finta di dormire, poi Dario mi dette dei colpi eccezionali e svuotò il suo cazzo nella mia fica, e naturalmente sborrai anche io, mi alzai, quel cornuto capì che avevamo sborrato tutti e due e che quindi la chiavata ce  l’eravamo fatta, non si accorse però che stavo ancora senza camicetta, e aprì gli occhi e disse
–  amore come mai stai senza camicetta che è successo e poi in presenza di Dario stai con i seni nudi ?
– Ma dai oramai Dario è un’amico e non si scandalizzerà certo vero ?
e Dario prendendoli in mano tutti e due in presenza di mio marito dice
– Ma dai Guido perchè nasconderli nel reggiseno questi due bei seni ?
e Guido
– non per noi, ma potrebbe arrivare il controllore
– giusto, ha ragione Guido, Fra mettiti la camicetta disse Dario
e Guido
– ma perchè l’hai tolta ? stai sentendo tanto caldo ?
– no, è soltanto che Dario prima mi ha fatto assaggiare della crema che ha con sè, e me ne ha data tanta che è andata a finire sulla camicetta
e lui come un coglione
– sei sempre golosa eh ? 
e tutti e tre a ridere delle nostre complicità e ipocrisie
Arrivammo a destinazione, prendemmo un taxi, ci sedemmo dietro e naturalmente Dario non si trattenne dal mettermi la mano sulla coscia, come se non sapesse dove metterle, mentre quel cornuto guardava con piacevolezza ciò che accadeva e come Dario la faceva da padrone sulla moglie, credo che Dario avesse capito perfettamente il piano di mio marito di portami con loro, perchè io con la mia disponibilità nei suoi confronti evitassi che Guido fosse messo nella lista dei licenziati. Arrivammo in
albergo scendemmo, prendemmo le chiavi delle stanze e ci andammo a cambiare. Mentre io a Guido stavamo nella nostra stanza gli raccontai tutto quello che avevo fatto con Dario, gli dissi anche che sapevo benissimo che non stava dormendo mentre sbocchinavo Dario e lo sapevo che aveva visto
benissimo quando Dario mi aveva sborrato in bocca e aveva visto anche, che siccome era tanta e non ero riuscita a ingoiarla tutta, mi era uscita fuori dalla bocca e avevo sporcato la camicetta. Gli chiesi se gli fosse piaciuto, e lui come risposta, mi venne vicino mi abbracciò e mi baciò, mentre mi diceva ” grazie ” grazie di che cosa dissi io ? , del fatto che gli avevo fatto le corna facendo la puttana con Dario ? e da oggi in poi, quando vedo qualcuno che mi piace, la puttana la farò per cazzi miei gli dissi, perchè per te sì e per me no ? d’altronde la fica è mia e se la posso dare a chi fà comodo a te, la posso dare anche a chi fà comodo a me, lui suo malgrado annuì. Ce l’avevo fatta, potevo dare la mia fica a chi volevo con l’autorizzazione di mio marito, l’unica cosa che mi chiese fù quello di non farlo nel nostro letto matrimoniale. Poi ci cambiammo e scendemmo nella hall. Parlammo un pò, poi loro si misero a parlare della riunione che avevano il giorno dopo, anche perchè io e Guido saremmo tornati da soli, in quanto Dario dopo quella riunione sarebbe andato a risolvere un’altro problema in un’altra filiale di
un’altra città a diverse centinaia di kilometri, e quindi non ci saremmo visti più. Li vidi discutere a distanza, e vidi Guido che con i gesti, rivolgendosi a Dario gli diceva di no, poi lo vidi che quasi lo supplicava, poi lo vidi a testa bassa, e vidi che tutti e due guardavano nella mia direzione, poi vidi
Guido amareggiato, che si allontanava da lui per venire verso di me, mentre Dario a distanza mi sorrideva. Guido mi venne vicino e disse
– amore posso chiederti un’ultimo favore ?
– cosa ?
– vedi Dario è stato sollecitato dalla direzione a licenziarmi, e quindi non può fare niente, a meno che non sia lui a garantire per me, ma per far questo
– per far questo ?
– per far questo vorrebbe una cosa in cambio
– cosa vuole soldi ?
– no non vuole soldi, e comunque se volesse soldi, noi non ce li avremmo nemmeno, in quanto in questi casi di soldi ce ne voglio tanti
– ossia ?
– mbè almeno 10.000 euro
– e chi ce l’ha ?
– appunto, motivo per cui mi ha fatto un’altra proposta
– ossia ?
– che sarebbe disposto a garantire per me in cambio di un’altra cosa
– ossia ? e non ti sbrighi ? ti stai facendo tirar fuori le parole con le pinze
– vorrebbe, siccome questa è l’ultima sera che stiamo insieme, in quanto lo sai che lui domani pomeriggio dopo aver fatto la riunione, parte, e noi torniamo nella nostra città.
– cazzo ma ancora non hai detto cosa vorrebbe in cambio dei 10.000 euro.
– vorrebbe passare la notte con te, ma amore sia ben chiaro, tu non sei tenuta ad accettare per forza
– e tu cosa hai risposto
– io gli ho solo detto che ne avrei parlato con te e che non potevo decidere da solo, in quanto decidiamo tutto insieme
– Tu sei uno stronzo
– perchè ?
– perchè un vero uomo lo avrebbe preso a calci nel sedere
– ma amore tu sai la situazione in cui ci troviamo
– ti trovi, non ci troviamo
– e comunque io sono sicura che se avessi potuto decidere da solo, io starei già nel suo letto.
– ma amore perchè dici questo ? ti ho detto che non sei tenuta ad andarci
– adesso andiamo insieme da lui, visto ch sta aspettando la risposta e andiamo a darla insieme, e tu naturalmente stai zitto, altrimenti faccio un casino è chiaro ?
– sì amore, ma mi raccomando ricordati con chi stai parlando
– non ti preoccupare
Ci avviciniamo a Dario e dico
– Mio marito mi ha messo al corrente del tuo desiderio e ci sono rimasta male
– Senti Fra purtroppo lo sai, io domani parto e chissà quando ti rivedrò, se ti rivedrò, in quanto se io fossi rimasto quì, avrei creato certamente altre soluzioni dove vederti ancora, corteggiarti e farti mia. Ma purtroppo devo andar via, e non me lo sarei perdonato, che dopo che ti ho conosciuta e aver anche usufruito un pò delle tue attenzioni, di andar via così, rinunciando a te, e questa è stata l’unica via d’uscita che ho trovato pur d’averti.
– devo dedurne che ci tieni proprio ad avermi
– sì veramente tanto
– ormai le cose sono state dette e restano tali e non si cambiano giusto ?
– giusto
– però prima di dire qual’è la mia decisione, perchè qui ora voi due dipendete dalla mia decisione, tu dipendi da me, se passare una bella notte in mia compagnia e con la completa mia disponibilità, o passare una notte da solo, e stò stronzo, se essere licenziato o meno. E ora vi dico, primo, che tu Dario si vede che trascorri troppo tempo al lavoro e hai perso dimestichezza con le donne, anche se si vede che certamente un tempo ci sapevi fare abbastanza bene.
– perchè ?
– perchè avresti dovuto accorgertene da solo che non c’era bisogno di dare questo out out per portarmi a letto e chiavarmi, avresti potuto parlarne con me da solo, e avremmo raggiunto certamente un accordo
– ma è quello che ho fatto, ho chiesto un accordo, solo che mi è sembrato giusto chiederlo a lui, primo perchè è tuo marito e poi perchè chi ne avrebbe usufruito dei vantaggi sarebbe stato lui.
– ma io non mi riferisco all’accordo fra voi due, io mi riferisco all’accordo fra noi due
– e cioè ?
– perchè senza tutti questi trucchetti non mi hai chiesto, dopo quello che c’è stato fra noi due nel treno mentre questo guardone faceva finta di dormire e vedeva la moglie farsi sbattere da te, se volevo passare la notte con te ?
– ma perchè ho pensato che essendoci appena conosciuti non avresti accettato, ecco perchè prima ho detto che se avessi avuto più tempo e non fossi dovuto partire, certamente avrei creato le condizioni per portarti a letto sempre chè, ne avresti avuto voglia anche tu.
– allora, che io ne abbia voglia, credo che tu l’abbia capito che ne ho tanta, dal desiderio con il quale ho scopato con te, ti ho anche dimostrato che il tuo cazzo mi piace e ti ho anche detto che lo sai usare, a questo punto cosa volevi di più ? che fossi io a invitarti a letto ? e lo avrei anche fatto se tu non dovessi partire, quindi come vedi, se tu, senza tutti questi giri che avete fatto voi due, m’avresti chiesto stasera di venire a letto con te, io avrei accettato e avrei convinto anche questo gran cornuto ad accettare, che
la moglie si distraesse.
– Quindi accetti ?
– Certo che accetto, ma così come ti ho detto prima, l’impegno con questo stronzetto ormai lo  mantieni ? 
– Ma certo, su questo non c’è dubbio. 
– E comunque sono contenta, sia per il fatto che stanotte la passo con te, e certamente da te mi aspetto grandi cose, così come io te ne darò altrettante, e sono contenta anche perchè da quello che mi ha detto sto coglione, che grosso modo tu hai valutato la notte che passerai con me 10000 euro, e tenuto conto che questa è la prima volta che in vita mia mi ritrovo a fare ma mignotta a pagamento, mi sembra che tu mi abbia valutato abbastanza.
– Sinceramente da quello che mi hai fatto nel treno, certamente per una notte intera li meriti.
– Perfetto, allora ora facciamoci portare dello champagne e brindiamo alla mia prima notte da vera mignotta. E tu perchè fai quella faccia ? Non sei contento d’aver sposato una mignotta ? Ti rendi conto che stasera tu stai facendo solo il pappone ? Tua moglie chiava e tu ti prendi il guadagno. Andiamo Dario, andiamo a chiavare, stasera ti farò sborrare tantissimo, ma anche tu mi devi far sborrare tanto alla faccia di questo grandissimo cornuto, e tu va da solo in camera a farti delle seghe immaginando Dario che si incula tua moglie.
– Perchè lo prendi anche nel culo ?
– Certo, non te lo ha detto il mio pappone ? Mi piace tantissimo prenderlo nel culo e sborro molto di più che con la fica, e naturalmente mi piace di più, ma forse è più corretto dire che mi piace tantissimo sia nel culo che nella fica, solo che è un godimento diverso dalla fica, e non ci sò rinunciare. Ciao
pappone io e Dario abbiamo da fare, Dario si sta portando tua moglie in camera per chiavarsela.
Appena entrati in camera, Dario mi ha spinta contro il muro, e ha cominciato a baciarmi e ad allungare le mani fra le cosce mentre mi baciava sul collo e con la bocca scendeva verso i seni, le mani risalivano con dolcezza lungo le mie cosce, e si avvicinavano sempre più alla fica, dove non vedevo l’ora che ci arrivasse, ci sapeva fare il porco, mi stava portando al godimento piena di desiderio di cazzo, tant’è che non ho aspettato come fanno gli uomini in questi casi, che ti prendono la mano e te la mettono sul loro cazzo, l’ho cercato io, l’ho preso in mano e cominciavo a scappellarlo e a strusciarmelo sulle cosce. Mentre lo strusciavo, sentivo le goccioline di sborra che conosco molto bene, e me le asciugavo sulle cosce, mentre Dario mi aveva già infilato le dita nella fica e mi stava torturando il clitoride. Ci sapeva
veramente fare. Poi mi sono abbassata da sola, mi sono inginocchiata davanti al suo cazzo, l’ho preso con tutte e due le mani e me lo guardavo con voluttà e desiderio come un trofeo che finalmente avevo raggiunto, mi accarezzavo il viso, me lo passavo sulle labbra come un rossetto per labbra, gli davo tanti bacetti sulla cappella, me lo passavo sul collo, poi me lo leccavo e lo scappellavo, poi mi sono alzata e me lo sono messa fra le cosce, fra le labbra della fica, sentendo la cappella sul culo. Lui a quel punto
mi ha sollevata da terra, mi ha  preso in braccio, mi ha fatto aprire le gambe facendomele mettere intorno alla sua vita e mi ha infilato il cazzo nella fica grondante di sborra, insomma io ero aggrappata a lui, dalle mie braccia al collo e da sotto mi aveva infilzata. In quel momento è entrato mio marito, mi ha visto e ha detto
– avete bisogno di qualcosa ? 
e insieme io e Dario
– sì che ti tolga davanti ai coglioni
 lui è andato via e Dario mi ha poggiata sul letto di schiena . Mi ha sollevato le gambe verso l’alto, lui stava in piedi fuori del letto e mi ha puntato il cazzo sul buco del culo e ha detto
– ti piace prenderlo nel culo mentre mi stai difronte ?
e io
– sì tanto
forse perchè ne avevo tanta voglia, forse perchè ero eccitata, forse perchè ero abbastanza bagnata, forse perchè mi ha dato una spinta da spostare anche il letto, ho sentito contemporaneamente un dolore lancinante accompagnato da un piacere immenso e poi il sapere che il suo cazzo stava tutto ficcato dentro il mio culo, fù bellissimo, mi ha dato delle spinte che me lo sentivo nell’intestino, gli ho detto urlando
– non lo togliere mai, spingi spingi ma non sborrare lasciamelo sempre così grosso lungo e duro, scopami, stasera sono la tua mignotta e mi devi scopare come una mignotta, mi hai pagato ? e allora fammi guadagnare questi soldi con la fica e con il culo, chiavami come una zoccola, sì sono la tua zoccola, la tua puttana
e dopo circa 15 minuti di botte di cazzo mi ha riempito l’intestino di sborra. Poi me lo ha tolto mio malgrado dal culo, ma rimaneva semiduro, e siccome il buco della fica ce lo aveva accanto al buco del culo, e pieno di voglia, ha solo cambiato buco lasciandomi nella stessa posizione, me lo ha infilato nella fica, ed è entrato scivolosamente e subito, si è poggiato con tutto il peso del suo corpo fra le mie cosce con il cazzo ben piantato nella mia fica, e lì insieme a partecipare agli andirivieni per sborrare ancora, cosa che per quanto mi riguiarda è avvenuto prestissimo, oramai dovunque me lo mettesse sborravo, forse avrei sborrato anche se me lo avesse messo solo in bocca. Nel frattempo le ore passavano, stava facendo mattino, Michele non si stancava mai, e poi voleva sfruttare giustamente il tempo a nostra
disposizione. Dopo avermi riempito anche la fica, ci siamo abbandonati sul letto e Michele stava fra le mie cosce con il cazzo semiduro infilato nella mia fica. Di mio marito ce ne eravamo dimenticati, poi Dario ha voluto chiamarlo, lo ha fatto entrare in camera, e gli ha detto
– non preoccuparti per domattina tua moglie se lo è guadagnato abbondantemente il mio interessamento per te, è veramente in gamba, a letto ci sà fare tua moglie, mi ha fatto sborrare come un ragazzino, ma anche io l’ho fatta sborrare, e rivolgendosi a me ha detto è vero che è piaciuto anche a te ?
e io accucciandomi fra le sue braccia in presenza di mio marito gli ho detto
– tantissimo amore mio e mi dispiace tanto che devi partire, ma promettimi che tutte le volte che verrai, tornerai  a chiavarti la tua mignotta 
E io
– e come farei a non venirti a trovare e a riempirti di sborra ? e tu Guido me lo permetterai tutte le volte che torno, di riempirti la moglie di sborra vero ?
e lui
– certo, gli accordi sono accordi, se tu farai quello che hai detto, tu per me potrai chiavartela tutte le volte che vuoi,  naturalmente se lei vorrà
e io aggiunsi
– io al cazzo di Dario non ci rinuncerò mai, è stato il mio primo cliente e quindi avrò sempre un buon ricordo di lui.
Però aggiunse Dario rivolgendosi a Guido
– qualche volta mi sostituirai con tua moglie ? Io telefonerò a tua moglie, che si metterà a letto a cosce aperte, gli dirò per telefono ciò che mi stò immaginando di fargli in quel momento, e lo farai tu, lasciandole l’immaginazione che lo sta facendo con me, chiamandoti e incitandoti a sbatterla chiudendo gli occhi e chiamandoti con il mio nome 
A quel punto non ce l’ho fatta più, gli ho messo le braccia al collo e gli ho detto
– sì amore mio lo faremo spesso ? Mi telefonerai ogni sera e mi chiaverai usando Guido ?
– Certo amore mio che ti chiaverò tutte le sere
poi andai via con Guido, si era fatto tardi, andai a cambiarmi in quanto loro dovevano andare alla riunione e Dario non sarebbe tornato in albergo, lì dova avrei aspettato quel cornuto di mio marito per tornare a casa. Ma torniamo ai giorni d’oggi, che c’è una novità, mi ha telefonato mia sorella e ha detto che domani ci viene a trovare, in quanto il marito deve partire per motivi di lavoro, e siccome anche il suo amante sta fuori con la sua famiglia, ha deciso di venirmi a trovare, anche perchè vuole rivedere Michele dopo tanti anni, e vedere l’effetto che gli farà, anche perchè l’ultima volta  che si sono visti è stato quella volta che li sorpresi in camera mia a chiavare.

fra

Leave a Reply