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Racconti Cuckold

organizzare un book fotografico per la propria moglie

By 9 Agosto 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Ci eravamo conosciuti grazie ad un sito dove entrambi avevamo pubblicato una serie di racconti erotici. Tutto era iniziato con uno scambio di email con apprezzamenti per i racconti. Poi, piano piano, avevamo preso confidenza a vicenda e si era passati alle vere e proprie conoscenze e scambio di foto delle rispettive consorti. Prima a volto coperto per poi passare al libero scambio. Da subito si era instaurato un rapporto di grande fiducia che mi aveva consentito di “lasciarmi andare” nonostante i kilometri che ci separavano non erano poi così tanti da considerarmi al sicuro da eventuali “fastidi”.

La cosa che da subito mi era balzata all’occhio era la differenza negli scatti. Entrambe le mogli erano delle ottime muse se pur diverse tra loro, la sua abbondante, con due tette da paura e la mia scarsa ma con un culo da far invidia, ma la differenza la faceva la capacità del fotografo di saper coglierne le angolature migliori. Si vedeva che lui ci sapeva fare come fotografo.

Nelle nostre conversazioni via chat mi aveva confessato la sua passione per le foto dando conferma delle mie prime impressioni. Era senz’altro un tipo apposto, sposato, con buon lavoro e con gli stessi miei desideri.

In realtà, ma questo lo scoprii più avanti tornando ad analizzare i fatti che mi hanno portato a scrivere questo racconto, esisteva una sottile differenza tra i nostri desideri: lui bramava esibire la sua donna e godeva nel riceverne gli apprezzamenti, io mi eccitavo nel mostrare la mia e godevo nel fantasticare di donarla al mio interlocutore di chat.

Una differenza non da poco che col tempo, tra una chat e l’altra, si andò a rimarcare sempre più finendo a trasformare le nostre conversazioni, inizialmente di scambio in quelle di “cessione”.  La mia nei suoi confronti. Mi ritrovai a confessargli le mie più nascoste fantasie le stesse che non avevo mai avuto il coraggio di dire neppure a mia moglie con la quale avevo da sempre condiviso fantasie erotiche le più disparate.

Così passarono i mesi e le nostre conoscenze si approfondirono. Lui, incoraggiato dai miei apprezzamenti si lanciò nel mondo delle foto semi professionali tra modelle e fotografi non professionisti, con tanto di fotoritocchi e foto per book e pubblicità ed io nella fantasia di organizzare un incontro dal vivo per un book fotografico della mia bella mogliettina.

Tra il dire e il fare il passo fu breve e spinto dall’eccitazione di mostrargliela dal vivo convinsi, con non poca fatica ma sfruttando il suo innato narcisismo, mia moglie a prendere parte al servizio fotografico.

Organizzammo tutto nel dettaglio tenendola all’oscuro dei nostri scambi in chat e delle reali motivazioni che mi spingevano a fare questo servizio fotografico ma giustificai il tutto con il mio desiderio di regalarle un book fotografico per il suo compleanno. Chiesi a lui un approccio morbido e senza alcun obbligo su quanto “esplicite” avrebbero potuto essere le foto. Non gli garantii insomma la possibilità di fotografarla completamente nuda, questo sarebbe dipeso dalle sue capacità di convincimento. Io avrei solo presieduto per rassicurarla e non l’avrei in alcun modo forzata.

Il posto prescelto fù una location all’aperto, una vecchia fabbrica abbandonata (questo perché lui in realtà non aveva un vero e proprio studio fotografico). Ci presentammo all’ora stabilita ed entrammo dall’ingresso indicatomi da lui il giorno prima. Mia moglie era molto titubante e restia, sia per il posto scelto sia perché si trattava della sua prima volta che posava per un book fotografico. Ci furono le presentazioni e poi le indicazioni di lui per le prime foto da scattare e gli abiti da indossare.

Mia moglie si presentò poco dopo come da lui richiesto e iniziarono i primi scatti. Io ero alquanto eccitato, soprattutto desideroso di vedere fin dove lei si sarebbe spinta.

I minuti passavano e l’atmosfera piano piano si sciolse, lui ci sapeva fare, tra un complimento e l’altro lui riuscì ad ottenere la fiducia di mia moglie che osò sempre più nello spogliarsi. Io mantenni imperterrito il mio ruolo di gregario, assecondando le richieste di lui e aiutando lei nelle fasi di cambio abito. L’eccitazione era tantissima, il sapere che il suo occhio, attraverso l’obbiettivo della macchina fotografica non si limitava a cercare l’effetto migliore ma scrutava palmo a palmo il corpo di mia moglie mi rendeva sempre più eccitato.

 Anche in lui il gioco faceva il suo effetto e il rigonfiamento dei pantaloni non mi passò inosservato.

Dopo poco meno di 30 minuti di scatti ininterrotti mia moglie si ritrovò con indosso un paio di tacchi 12 e un coordinato molto sexy a laccetti e, soprattutto, trasparente, la fece voltare e rivoltare un bel po’ di volte cambiando ogni volta posa e posizione riempiendola di complimenti. Vedovo lei pavoneggiarsi, ormai c’aveva preso gusto. Arrivò così il fatidico ordine che aspettava da tempo, mentre era voltata le disse: “bene, ora stando così voltata slacciati il reggiseno e tieni un braccio sul seno a coprirlo, fammi uno sguardo malizioso”. Mi si fermò il cuore. Ebbi il terrore che lei si rifiutasse. Un rapido sguardo alla ricerca del mio consendo e tak, se lo slacciò.

Seguirono una serie di scatti e poi lui ancora: “bene, ora girati di spalle e lascialo cade, poi metti le mani sui fianchi e allarga leggermente le gambe”. E lei lo fece senza neppure più guardarmi. Ancora alcuni scatti e lui caricò la posta in gioco: “ brava, ed ora mani nei capelli e voltati verso di me”. Non resistevo più, mi sentivo scoppiare in mezzo alle gambe. Lei fece quanto richiesto senza opporsi e lui scatto una serie infinita di scatti riepiendola di complimenti.

La fece sedere su una sedia e seguirono altri scatti. Poi lui, quasi a ricordarsi che c’ero anch’io, mi rivolse uno sguardo rapido schiacciandomi l’occhio e tornando a lei disse: “ok, ed ora alzati in piedi, voltati, appoggiati a quel davanzale allargando le gambe…. Culetto in fuori…. Brava, così…. Ed ora volta la testa e guardami nell’obbiettivo, fantastica”. Dalla mia posizione potevo vedere chiaramente che la mutandina striminzita e semitrasparente in quella posizione non poteva più celare l’intimità di mia moglie ormai esposta al suo obbiettivo e ai suoi continui zoom.

Non vedevo l’ora di tirarmelo fuori e masturbarmi, non ce la facevo più, ma quando pensavo fosse tutto finito lui non si accontentò e le disse: “bravissima, ed ora le ultime hot per il tuo maritino, levati lentamente le mutandine e lasciale cadere ai tuoi piedi stando voltata”. Lei mi guardo, io le sorrisi e lei sempre tenendo lo sguardo fisso su di me a mò di sfida, se le calò lentamente piegandosi quanto bastava per mostrarsi completamente a lui.

Tutto terminò dopo altri scatti hot e mentre lei se ne andò a cambiarsi lui si avvicinò a me e toccandosi mi confermò di essersi molto divertito. Lei tornò poco dopo e prima di salutarci ci accordammo per il ritiro del Cd con i bozzetti per poi comporre il book da mandare in stampa. Fu lui ad azzardare rivolgendosi a mia moglie: “lasciami un tuo recapito, visto che tu lavori vicino al mio studio puoi passare tu a ritirare il cd tra qualche giorno, tieni, questo è il mio biglietto da visita con l’indirizzo”. Questo non era stato programmato ed io non trovai nulla da contraddire.

Passarono alcuni giorni, nei quali io non vedevo l’ora di gustarmi tutti gli scatti finchè un venerdì pomeriggio, ricordo ancora l’orario, erano le 17:30 il mio Iphone squillò per l’arrivo di un messaggio in WhatsApp.  Mi trovavo in ufficio per completare una pratica in compagnia del mio collaboratore. Presi il telefono e guardai il messaggio. Era lui che mi aveva girato un’anteprima di una foto del servizio. Era a dir poco fantastica, ritraeva lei appoggiata al davanzale e il suo sedere primeggiava in bella evidenza. Mi diventò all’istante duro come il marmo. Seguì un suo messaggio “cd con foto appena consegnato”. Ricordo ancora che immediatamente, facendo un rapido conto, mi chiesi “ma dove è  stata mia moglie fino a quest’ora?” Infatti lei usciva dall’ufficio alle 14 e per arrivare alle 17:30 c’era un buco di 3 ore, ma non feci a tempo a ragionare troppo perché seguì subito un altro suo messaggio “le abbiamo visionate una ad una ed abbiamo già scelto quali stampare”. Cazzo! Ecco dove era stata.

Seguì un terzo messaggio “ne ho approfittato per fargli altri scatti che sicuramente tu apprezzerai. Se vuoi te ne mando un esempio”. Mi si fermò il cuore. Come era possibile che mia moglie avesse accettato di posare senza di me? Gli risposi subito incuriosito e, devo ammetterlo, un po’ allarmato “ok, vediamo”.

Pochi secondi e fui accontentato. L’aprii e vidi Lei completamente nuda su un letto matrimoniale. Provai un mix contrastante di sentimenti: terrore ed eccitazione erano i principali. Ma ancora lui mi anticipò scrivendomi ancora “non noti niente di particolare?” risposi subito “no” e lui “zumma sulla foto, ti consiglio di concentrarti sul suo ombelico”. Non so perché ma scioccamente pensai “non le avrà fatto un piercing!” ma quello che mi aspettava era peggio. Feci come detto e quello che vidi era inequivocabilmente il segno del marchio lasciato da un altro maschio. Il seme era sparso sulla pancia di mia moglie. Non riuscivo più a ragionare, tralasciai ogni pensiero e gli scrissi di getto “ma cosa le hai fatto?!?” e lui “quello che hai sempre desiderato, ti ho reso cornuto”. “ma questo non era negli accordi!” “oh come no, quante volte me lo hai scritto in chat? Che avresti voluto vederla scopata da me?” e a seguire un’altra foto di lui che scattando nello specchio di fronte ritraeva lei sotto e lui sopra inequivocabilmente dentro di lei. Quello che mi colpì fu lo sguardo di mia moglie: un sorriso beffardo mentre mi mostrava soddisfatta le corna. Ero sbigottito ma allo stesso tempo il mio pisello non mentiva, ero eccitato.

Non resistetti più a scrivere un altro messaggio e, spostandomi in bagno per non essere sentito, lo chiamai “ma come hai potuto?!? Come hai fatto a convincerla?” quello che infatti non mi sarei mai aspettato era proprio la capitolazione così rapida di mia moglie. “beh, non è stato difficile dopo averle detto di noi, delle tue fantasie e averle fatto leggere le nostre chat”. Capii tutto ma subito mi venne il terrore della reazione di lei “tranquillo, lei l’ha presa sportivamente, quando ha capito i tuoi desideri è stata al gioco, anzi, direi che si è proprio divertita, è una femmina nata per fare l’amore!”. Non sapevo cosa dire, avevo appena ricevuto le mie prime corna, quelle su cui tanto avevo fantasticato, ma non mi sarei mai aspettato di subirle così. Mi ero sempre immaginato di dirigere io il gioco ed invece mi ero scoperto vittima.

 

Chiusi la chiamata senza neppure salutarlo e congedando il collaboratore, chiusi l’ufficio e mi diressi a casa in attesa di mia moglie. Non sapevo cosa mi avrebbe riservato la serata e il futuro. Mi sentivo una di quelle pedine sulla scacchiera sacrificata e pronta per essere mangiata ma senza sapere da chi.

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