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Racconti Cuckold

Paola e Luca

By 16 Maggio 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Paola e Luca

Mi chiamo Cristiano. Ho 45 anni, un fisico robusto, un po di pancetta che tengo sotto controllo con una buona attività fisica, anche se, tutto sommato, mi piace mangiare e bere bene.

Abito in una bella città di mare, dove ho un bell’appartamento e lavoro in una multinazionale con un buon stipendio.

Nel mio ufficio c’&egrave un collega, un po più giovane di me, più alto di me ma alquanto magrolino, con cui vado molto d’accordo, tanto che le pause caff&egrave le passiamo spesso assieme. Lui &egrave sposato con una ragazza bionda o castano chiaro, ben piantata. L’avevo vista soltanto 3 o 4 volte, ma mi aveva colpito.

Avevo divorziato da mia moglie da poco, e ciò mi aveva messo di cattivo umore. Rispondevo malamente ed avevo pure iniziato a trattare male il povero Luca, che non aveva colpa alcuna.

-‘Senti’ esordì Luca, ‘da quando hai divorziato sei strano. Devi distrarti un po’. Che ne diresti di venire a cena da me venerdì?’

-‘Scusa Luca, hai ragione. Ti sto trattando male e tu non lo meriti. Sei sicuro di voler un orso come sono diventato a cena da te. Magari poi do uno shock a tua moglie.’

-‘No. Guarda che l’idea viene proprio da lei. Un giorno le ho raccontato che sei sempre di umore nero ed allora mi ha detto di invitarti, per risollevarti un po’.

-‘Sei sicuro che non sarò un disturbo per voi ?’

-‘Nessun disturbo, anzi. Ti aspettiamo venerdì per le otto. Va bene ?’

-‘D’accordo’ conclusi, ‘Allora a venerdì sera a casa tua’.

Come d’accordo, mi presentai a casa loro il venerdì un po prima dell’ora stabilita con un paio di bottiglie di Brunello per lui ed un mazzo di fiori ed una scatola di cioccolatini per lei. Quando suonai al campanello, venne ad aprirmi lei. Aveva i capelli raccolti in una coda, una maglietta stretch aderentissima che non arrivava all’ombelico e che le segnava il seno, una terza misura, facendo risaltare i capezzoli e facendo vedere che ovviamente non indossava il reggiseno, dei leggings, pure quelli aderentissimi, che segnavano pure i peli del monte di venere ed entravano nella figa. Ai piedi, delle ciabattine con il tacco.

Io rimasi lì, a bocca aperta, a fissarla come imbambolato.

-‘Ciao, sono Paola, la moglie di Luca’ fece, prego, entra anche se sei un po in anticipo’.

-‘Ciao, sono Cristiano’ riuscii a dire, senza toglierle gli occhi di dosso. Quando si voltò poi, per farmi strada, ebbi l’occasione di ammirare pure un culo da favola, alto sodo, le chiappette ben separate dai leggings che le entravano fino in fondo. ‘Ma chi sei ? Sei una dea ?’ aggiunsi dopo un po.

-‘Su dai, non esagerare, vieni accomodati’ fece a sua volta.

Io la seguii e, senza poter resistere, le sfiorai quel favoloso culo, mentre il mio amico si risvegliava con una prepotente erezione. Al sentirsi toccata, lei si fermò e si voltò. Oh, cazzo, pensai, ora mi tira una sberla e mi caccia di casa. Invece stava sorridendo.

-‘Ti piace il mio culo?’ chiese, mentre arrivava pure Luca.

-‘Oh, sì, un sacco, ma mi piace pure il tuo viso’ risposi mentre con un dito le sfioravo delicatamente una guancia, ‘mi piacciono pure le tue tette, sono stupende’ aggiunsi arditamente, mentre la mia mano scendeva a prenderne una in mano ed a carezzarle il capezzolo, che s’indurì immediatamente.

A tutto questo, Luca ci osservava sorridendo. Anche Paola stava sorridendo.

-‘Sono contenta di piacerti’ fece lei, ad un certo punto, ‘ma cos’&egrave che hai in mano ?’

-‘Scusami, mi sono perso dietro ad un angelo. Tieni, Luca, qua ci sono un paio di bottiglie, e questo &egrave per te, mia dea’ dissi, dandole il mazzo di fiori ed i cioccolatini.

-‘Su, su non esagerare. Luca, metti i fiori in un vaso e servi gli aperitivi, mentre io vado a cambiarmi’ fece Paola.

-‘Ma stai benissimo così’ feci a mia volta, ‘ ma, soprattutto, ti prego, resta senza mutandine e reggiseno’ aggiunsi, con tutta la mia audacia.

-‘Va bene’ rispose, ridendo, e si allontanò.

-‘L’hai conquistata !’ esclamò Luca, ‘non l’ho mai vista così sorridente con i nostri ospiti’.

Mi fece accomodare e poi andò in cucina a mettere i fiori in vaso, stappare il vino e servire tre bicchieri di vino frizzante, con cui ritornò in sala. Ne diede uno a me, si tenne un altro ed il terzo lo posò sul tavolino, in attesa di sua moglie. La quale Paola ritornò di lì a 10 minuti, fasciata in un cortissimo e scollatissimo abitino di pizzo nero trasparente. Si vedeva perfettamente che era senza intimo. Prese il suo bicchiere e venne a sedersi a fianco a me, praticamente la sua coscia attaccata alla mia. Ovviamente il mio braccio non ci stava e dovetti appoggiarlo sullo schienale del divano, dietro le sue spalle.

-‘WOW, che sexy che sei’ feci, rivolto a Paola, ‘E non hai nemmeno messo reggiseno e mutandina!’.

-‘Certo, me l’avevi chiesto così gentilmente, non potevo non accontentarti’ rispose, con un sorriso.

-‘Su, non essere timido, puoi toccarmi, sai’ aggiunse, mentre mi guardava sorridente. Poi, con la mano libera, prese la mia e se la portò sul petto, stringendosi a me. A quel punto, la abbracciai deciso e le misi la mano sul seno, mentre la mia erezione si faceva sempre più evidente.

-‘Oh, bravo, così si fa’ disse lei, mentre il marito ci guardava sorridente.

-‘Che ti ho detto ? L’hai proprio conquistata’ fece Luca.

-‘E’ stato così gentile e mi ha riempito di complimenti, mica come gli altri buzzurri che hai portato la settimana scorsa. Sai,’ fece Paola, rivolgendosi a me, ‘un paio di settimane fa ha invitato un paio di amici che, come prima cosa mi hanno messo le mani addosso in modo proprio insopportabile, tanto che li ho dovuti mandare via. Tu invece hai un tocco così delicato. Mi sono sentita subito eccitata.’

-‘E’ che sei così bella, e poi, vestita in modo così sexy, mi fai impazzire’ dissi, a mia volta.

-‘Vedo’ disse lei, mettendomi una mano sul cazzo, ‘che bel coso nascondi qui sotto. Sembra proprio ben fatto’.

-‘Vuoi vederlo ?’ chiesi, facendomi sempre più audace.

-‘Dopo’ mi sussurrò all’orecchio, ‘ora mangiamo. Caro, perché non porti l’antipasto in tavola, mentre io intrattengo il tuo amico ?’ aggiunse rivolgendosi a Luca.

-‘Certo, amore, fai pure’ rispose Luca.

Lui si alzò ed andò in cucina, mentre io, dopo aver posato il bicchiere sul tavolino, le misi una mano sulla gamba, dove finiva il vestito ed iniziai ad andare verso in su. Lei allargò leggermente le gambe, invitandomi a continuare. Pian piano arrivai fino alla passera e la sfiorai con un dito, mentre mi voltavo verso di lei per baciarla. Lei rispose delicatamente al mio bacio ed allargò di più le gambe mentre io le infilavo un dito nella fica, trovandola bella bagnata. Iniziai a scoparla con un dito mentre la baciavo e con l’altra mano le torturavo un capezzolo.

Mentre eravamo così impegnati, ci sentimmo chiamare dall’altra stanza.

-‘Ragazzi, i piatti sono in tavola, venite’

Ci alzammo, io mi ricomposi un po’ ma la mia erezione era proprio evidente e mi preoccupai ma Paola mi prese per mano e mi portò verso la stanza da pranzo senza esitare, con il vestito ancora alzato. Mi fece sedere e si sedette a fianco a me, con Luca di fronte.

-‘Allora, come trovi mia moglie ?’ chiese lui.

-‘E’ molto bella e molto dolce’ risposi.

-‘E’ che tu l’hai proprio conquistata. Con me non &egrave mica sempre così dolce’ rispose lui.

-‘Per forza, non fai quello che ti chiedo’ intervenne lei.

-‘Allora, avete approfondito la conoscenza ?’ chiese Luca.

-‘Oh, sì, anche se non del tutto come avrei voluto, vero ?’ feci io, guardando Paola e posandole una mano sulla gamba.

-‘Non preoccuparti, per quello avremo tempo più tardi’ rispose lei, aprendo le gambe ed invitandomi con un gesto a risalire verso la sua passera bagnata.

Andammo avanti così, io e lei a pomiciare, mentre Luca parlava amabilmente e ci serviva la cena. A fine cena, Paola mi fece cenno di seguirla in sala dicendo :

-‘Amore, sparecchia e poi vieni di là mentre io intrattengo il nostro ospite’.

Paola mi fece sedere sul divano e si sedette a fianco a me. Mi voltai verso di lei e l’abbracciai con un braccio mentre l’altra mano risaliva in mezzo alle sua gambe aperte ed arrivava sulla sua fica. Iniziai a torturargliela, strizzando il clitoride.

-‘Oh, sì, vai, infilami un dito nella passera, oh, bravo, sìììììììììììì’ fece Paola. Poi aggiunse, fra un sospiro ed un mugolio di piacere ‘Per favore, levami il vestito’.

-‘Ma, se poi arriva Luca’ feci, titubante.

-‘Oh, ma a lui piace che io mi faccia scopare, vuol vedermi godere. Dai levamelo, presto e poi spogliati, che non ne posso più’.

La levai il vestito, la feci sedere sul divano e mi tuffai fra le sue gambe, iniziando a lapparle la figa mentre con le mani le torturavo i capezzoli.

-‘Oh dio, che bello, come lecchi bene, sììììììì, dai, ancora’ iniziò a dire Paola.

Io mi impegnai ancora di più, anche con una mano iniziai a lavorarle la fica mentre le mordicchiavo il clitoride. Alternavo pure infilandole un dito nel culo. E lei iniziava a godere.

-‘Avanti, sìììììììììììì, cosìììììììììì, daiiiiiiiiiii, leccami, ancora, sìììììììììì, oh diooooooo, vengoooooooooooo’ fece, squirtandomi in bocca. I suoi succhi avevano un buon sapore.

In quello entrò suo marito.

-‘Cara, tutto bene ?’ chiese

-‘Oh, sì, mi sta facendo godere da matti, mi sento morire dal piacere’ rispose lei. Io ero ancora impegnato a leccarle la figa e le avevo infilato un paio di dita nel culo.

-‘Non preferireste andare in camera da letto per stare più comodi sul lettone ?’ fece lui.

-‘Forse sì’ rispose. E poi, rivolta a me ‘dai, andiamo in camera’.

A quel punto mi staccai da lei e la seguii nella loro camera da letto. Appena giunti lì, lei iniziò a spogliarmi, liberando il mio cazzo, che oramai iniziava a farmi male, visto che avevo un’erezione super da un sacco di tempo e stava rinchiuso nei boxer e pantaloni. Come il mio arnese saltò fuori, lei lo prese in bocca ed iniziò a succhiarlo come una forsennata, come se fossero stati anni che non ne vedeva uno. Io la fermai quasi subito, non volevo venirle in bocca.

La feci adagiare sul letto ed iniziai un trattamento completo : le leccai piano piano tutto il corpo, prima la schiena, le chiappe rotonde, le gambe verso i piedi per poi risalire lungo l’interno fino ad arrivare al buchino, che iniziai a scopare con la lingua, forzando leggermente l’apertura ed aiutandomi con un dito. Lai dapprima mi lasciò fare quasi indifferente poi, pian piano, vidi che le montava l’eccitazione ed iniziò ad essere percorsa dai brividi, fino a cominciare a mugolare dal piacere.

A quel punto, la feci voltare ed iniziai analogo trattamento sul davanti, la baciai, la leccai, le succhiai i capezzoli, glieli mordicchiai poi scesi sul suo piatto pancino, continuai sulle gambe mentre lei cercava di attirarmi verso la sua passera. Ma la lasciai con la voglia montante. Le baciai e carezzai le gambe fino ad arrivare ai piedi. Poi le spalancai le gambe ed iniziai ad accarezzarle e baciarle l’interno coscia. Orami era tutto un brivido ed un mugolio.

-‘Ti pregooo, prendimiiii, la voglio dentro, per favore, non ce la faccio più’ fece ad un certo punto.

Ma io continuai lentamente. Quando arrivai alla sua figa, iniziai a baciarla, leccare attorno fino a che, un po’ alla volta, iniziai ad inserirle la lingua dentro quel lago bollente che era la sua passera mentre le infilavo un dito in quel suo splendido culo.

-‘Ohhhhhhhhhhhh, sìììììììììììììììììììì, finalmenteeeeeeeeeee, vengooooooooooooo, dioo che bellooooooooo’ fu l’urlo che eruppe dalla sua gola assieme ad altre parole sconclusionate.

A qual punto mi alzai e mi posizionai in mezzo alle sue gambe spalancate con l’uccello puntato sull’apertura ed iniziai a spingere lentamente. Iniziai ad entrare ed uscire lentamente. Portavo l’uccello quasi fuori e poi lo affondavo fino a schiacciarle l’utero. Lei oramai era partita completamente ed iniziò a godere tremando e sussultando. La scopai così per un bel po’, poi le feci cambiare posizione. Era come un marionetta nelle mie mani, si faceva fare tutto quello che volevo. Alternammo varie posizioni con lei sopra, io sopra, di fianco. Lei continuava ad avere orgasmi a ripetizione tanto che persi il conto, fino a che mi sentii venire. Al che la misi a pecora e, affondando nella sua bella fica, la riempii del mio sperma.

Dopo, mi sfilai e mi stesi sul letto, con lei al mio fianco, la sborra che colava dalla sua passera. Rimanemmo così per un bel po’, poi le chiesi di pulirmi il cazzo con la lingua, cosa che fece con passione. Ad un certo punto devo essermi assopito e mi risvegliai sentendo qualcosa di caldo che mi avvolgeva l’uccello. Era Paola che, ripresasi dagli assalti precedenti, aveva iniziato a sbocchinarmi. Il riposo mi aveva giovato, perché il cazzo riprese subiti consistenza.

La lasciai fare, godendomi il piacere a occhi chiusi. Le ci dava dentro con entusiasmo, tanto da portarmi in breve vicino ad un altro orgasmo. A quel punto la feci smettere.

-‘Ora voglio prendermi quel meraviglioso culo che hai’ dissi.

-‘Ti prego, fai piano perché &egrave da un po’ che no lo prendo lì’ rispose, mettendosi in posizione a 90, il culo in bella evidenza.

Io mi misi dietro a lei e, per lubrificare bene il mio cazzo, prima glielo misi in fica, pompai per un po’ ed infine lo puntai sul buchino. Iniziai a spingere piano piano mentre lei si allargava le chiappe per facilitarmi la penetrazione. Inizialmente si lamentò un poco ma poi, non appena entrai con la cappella, iniziò a mugolare dal piacere.

-‘Sììììììììììì, ti prego, inculami per bene, dai, forza, spingi’ mi incitava, mentre io iniziavo a pompare con forza.

Iniziai a darci dentro con energia, mentre lei continuava ad incitarmi. Effettivamente, il culetto era proprio stretto, ma la visione, di quella schiena fatta a forma di violino, con quel bel culo sodo, mi incitava a darci dentro a più non posso. Pompai con tutte le forze che avevo ed infine le venni dentro, irrorandole l’intestino della mia sborra. Lei venne assieme a me e, stanchi e sudati, ci lasciammo crollare sul letto, sempre con il mio cazzo infilato nel buco del suo culo. Quando il cazzo si sgonfiò, lo sfilai e rotolai sul letto, addormentandomi quasi subito.

Quando mi svegliai, era già mattino. Ero solo nel letto. Mi alzai, mi infilai i miei boxer e, scalzo, dopi aver pisciato abbondantemente, mi avviai verso la cucina. Lì trovai Paola, nuda, seduta sulle ginocchia di Luca che si stavano sbaciucchiando. Quando mi videro mi salutarono allegramente.

-‘Buon giorno, ben svegliato’ fece Luca, sorridente.

-‘Buon giorno, bel maschione’ fece a sua volta Paola.

-‘ngiorno’ bofonchiai a mia volta, ancora stanco ma sorpreso di vederli in quell’atteggiamento.

-‘Cosa vuoi per colazione ?’ mi chiese Luca, mentre Paola si alzava e veniva sedersi sulle mie di ginocchia.

-‘Quello che avete, che so, un po’ di caff&egrave, qualche brioche o biscotti’ risposi, mentre abbracciavo Paola, che mi diede un bacio.

Luca mi mise davanti una tazza con un bel cappuccino fumante, delle brioche, burro e marmellate varie.

-‘Mangia, che devi riprendere le forze, dopo le cavalcate di stanotte’ fece lui, ‘non vedi che Paola sembra volerne ancora ?’

In effetti, lei stava iniziando a strusciare le sue tette sula mia faccia, cosa che mi stava facendo risvegliare il cazzo. Ad un certo punto si alzò, mi abbassò i boxer e, mettendosi a cavalcioni su di me, si infilò il mio uccello, già ben duro, nella sua calda figa. Poi, iniziò ad imboccarmi : un sorso di cappuccino, un morso ad una brioche. Fu così che feci la mia colazione, con il cazzo ben piantato nella sua figa. I suoi movimenti, poi, fatti voltandosi per prendere le cose dal tavolo e portarle alla mia bocca, me lo massaggiavano per ben, tanto che iniziai a sentire lo stimolo. Lei, nel frattempo, aveva la faccia sognante per il piacere che il tutto le comportava e si vedeva che stava per venire. Infine, le venni dentro mentre anche lei urlava il suo piacere.

-‘Bella la scopata mattutina ?’ chiese Luca.

-‘Oh, sì, bella e inaspettata’ risposi, ‘ma spiegami, sembrate una coppia innamorata, come mai queste cose ?’

-‘Bé, vedi, noi ci amiamo, ma Paola &egrave una porcellina, le piacciono le situazioni un po’ così, come dire, eccitanti. Ed allora io la lascio fare, altrimenti lo farebbe alle mie spalle. All’inizio, la cosa mi dava un sacco di fastidio, ma poi mi sono abituato ed ora mi diverte e mi eccita vedere mia moglie che seduce un altro uomo e si fa scopare da lui’.

-‘Ma lo fate spesso ?’ chiesi.

-‘Non molto, qualche volta, e sempre con gente sconosciuta, per evitare poi problemi con le amicizie. Certe volte, poi, ci sono capitati dei tipi veramente sgradevoli ed abbiamo dovuto metterli alla porta.’ rispose Luca.

-‘E come mai me, che sono tuo collega ?’.

-‘Sai, le ho parlato di te, del tuo divorzio, di come questo ti aveva rovinato il carattere e via discorrendo e Paola ha voluto provare a tirarti su di morale’.

A tutto ciò, Paola, quando il cazzo si era sgonfiato, se lo era sfilato e si era inginocchiata davanti a me per pulirmelo per bene ed ora me lo stava succhiando, per cercare di riportarlo in vita.

-‘Devo dire che ci &egrave riuscita. E’ stata grande, sono state delle scopate divine’ risposi.

-‘Anche per me sono state splendide. Non avevo mai goduto tanto’ fece Paola e poi, rivolta verso Luca, ‘nemmeno quando mi scopi dopo le mie avventure sei così. Dobbiamo invitarlo altre volte, amore’ concluse, fra una leccata ed una sbocchinata. Nel frattempo, con quel trattamento, il mio cazzo si era nuovamente alzato per bene.

-‘Visto che ti piace tanto, mettiti a 90 che ti inculo per bene, troia’ feci io tirandola su per un braccio ed appoggiandola al tavolo.

Senza attendere un istante, mi misi dietro a lei, puntai il mio cazzo all’entrata del suo non più buchetto ma bucone e, con un colpo deciso, affondai tutto il lei. Iniziai a pompare come un invasato mentre lei emetteva dei gridolini, non so se di piacere o di dolore, ad ogni mio colpo. Andai avanti per non so quanto tempo. Nel frattempo, i suoi gridolini erano diventati mugolii di piacere. Venne un paio di volte ed infine venni anch’io. Mi sfilai dal suo culo e mi diressi verso la doccia.

-‘Bene, hai avuto la tua razione anche per stamattina. Ora mi lavo e vado a casa’ feci, dirigendomi verso il bagno.

Al lunedì, quando ci incontrammo sul lavoro, Luca mi disse che c’erano rimasti di sasso alla mia reazione finale ma che il tutto a suo moglie era piaciuto da morire, tanto che, se ne avevo voglia, il fine settimana seguente si poteva ripetere. Io accettai con piacere. Andammo avanti così per svariati mesi, fino a che incontrai la mia nuova compagna e quindi lasciai perdere questi incontri. Ma siamo comunque rimasti amici.

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