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Racconti Cuckold

Paola ed il secondo lavoro

By 24 Ottobre 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Una sera a cena raccontavo a Paola di aver incontrato per strada un mio vecchio compagno di scuola che ora lavora come direttore in un grande albergo di Firenze; parlando del suo lavoro mi raccontava di come molti clienti, industriali del nord per la maggioranza, dopo una giornata di lavoro gradivano per la sera la compagnia di una donna con la quale cenare e poi finire la serata in camera, il tutto ovviamente nella più completa discrezione; si rivolgevano a lui per combinare il tutto, pagavano bene, 500 euro non erano un problema…..

 

Certo, esclama Paola, “farlo anche solo per una volta a settimana, sarebbe 2000 euro esentasse, mica male però” e dopo 10 secondi di pausa “che ne dici se provo ad arrotondare lo stipendio per toglierci qualche sfizio in più ?”

 

Effettivamente dico “non sarebbe male, basta che poi mi racconti tutto ……” ed il giorno dopo contatto il mio amico che si segna il cellulare di Paola che qualche giorno dopo viene contattata per il primo cliente.

 

Siamo a martedì sera e Paola è pronta, camicetta bianca che fa intravedere le tettone, gonna nera corta, autoreggenti nere, è proprio splendida, l’industriale non rimarrà deluso…..

Verso le 22.00 mi arriva un sms con scritto “torno domattina, vuole che resti tutta la notte perchè gli piace svegliarsi con una bella donna accanto la mattina” da scopare penso io …

Sono ormai le 8.30 quando Paola rientra a casa, entra in camera, si avvicina al letto e mi sussurra baciandomi sulle labbra “vuoi sapere tutto vero ?”

“Sono arrivata all’albergo e Giuseppe mi aspettava nella hall, sui 55 anni, grassoccio con una bella pancetta, ma un bell’uomo nel complesso…… si presenta e con la sua Mercedes ci avviamo verso il ristorante”

“mi ha fatto un sacco di complimenti sai” continua Paola, “mi ha subito appoggiato la mano sulla gamba durante il viaggio e mi ha detto che non vedeva l’ora di tornare in camera, ce ne aveva proprio voglia sai, non vedeva l’ora di svuotarsi i coglioni …….

Dopo la cena durante il viaggio di ritorno, dopo avermi tastato bene la coscia, mi ha preso la mano e l’ha appoggiata sull’uccello che ho iniziato ad accarezzare, sentendolo subito duro….

gli ho abbassato la cerniera, gliel’ho tirato fuori ed ho iniziato a fargli una sega mentre viaggiavamo….”

“come ce l’aveva” ho subito chiesto io…

“grosso” ha risposto Paola “…

“Giuseppe non ne poteva più” continua Paola, “in albergo in ascensore appena chiuse le porte mi ha girato ed appoggiato alla parete, si è attaccato al mio culo, ha infilato la mano sotto la gonna ed ha iniziato a toccarmi la figa dal perizoma, non vedeva l’ora di chiavarmi ….

 

una volta entrati in camera infatti, mi ha appoggiato sul letto a 90 gradi, mi ha alzato la gomma, abbassato il perizoma, penetrato con un colpo secco nella fica ed ha iniziato a sbattermi arreggendomi un pò per il culo, un pò per le tettone…..

dopo qualche colpo, mi ha afferrata stretta per i fianchi e si è svuotato le palle riempendomi di sperma caldo, dopo avermi dato un sculaccione sul sedere mi ha detto di andare a lavarmi che avremo poi continuato comodi nel letto.

 

Nel letto poi ha voluto che salissi sopra di lui, si è dedicato tanto alle mie tettone, baciandole, stringendole, mordicchiandole mentre l’uccello riprendeva vigore sempre più in fretta e quando era nuovamente bello duro, mi ci ha fatto impalare sopra, fino alle palle.

Ho iniziato a scoparlo e quell’ uccellone ha iniziato a piacermi, tanto che dopo un pò sono venuta mentre Giuseppe era intento a succhiarmi i capezzoli.

L’ho cavalcato per diversi minuti, prima di sentire che era vicino alla fine e dopo un pò si è nuovamente scaricato i coglioni….. poco dopo ci siamo addormentati.”

 

“E quindi stamattina ?” la incalzo io …..

“Stamattina alle sette, stavo ancora dormendo a pancia sotto come mio solito, quando ho sentito Giuseppe montarmi sopra ed appoggiarmi l’uccello bello duro al culo, mi ha infilato una mano sotto appoggiandola alla fica e mi detto di sollevare un pò il sedere; ho sentito la grossa cappella appoggiarsi alle labbra della fica e quindi farsi strada nella pancia fino a quando le palle non hanno toccato il sedere, Giuseppe ha iniziato quindi a montarmi e ci sono voluti diversi minuti per fargli concludere la scopata e riempirmi nuovamente di sperma…

“Togliti il perizoma e vieni sopra di me” dico allora a Paola “che voglio assaggiare il suo sperma…”, ho la figa a pochi cm dal viso, ancora umida, infilo la lingua tra le labbra ed inizio a leccare lo sperma rimasto che ancora scende dalla pancia della mia compagna.

 

“Fai piano mi dice… che stamattina mi ha sbattuto a lungo …”

 

 

scapparevia@libero.it

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