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Racconti Cuckold

Proposta indecente

By 1 Dicembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Proposta indecente

La storia che sto per narrare mi insegna che non sempre rifiutare una proposta indecente sia lungimirante, anzi tutt’altro.
Mi presento sono Leonardo di 29 anni e abito a Milano con Laura, la mia splendida moglie; sono sposato con lei da due anni e quella che conduciamo è una vita felice e del tutto appagante, sotto ogni punto di vista.
Sono alto circa 175, ho un fisico snello, gli occhi azzurri e sono sempre stato considerato un ragazzo carino, ma in confronto a mia moglie scompaio: Laura è una trentenne alta 172, ha due gambe bellissime, lunghe e sinuose, la sua pelle è leggermente ambrata, è bionda con gli occhi verdi e una quarta di seno molto soda, il suo ventre è piatto come una tavola da surf e il suo sedere è a mandolino. A dir poco una Dea. Da giovanissima ha lavorato nel mondo della moda per poi preferire un incarico meno stressante, oggi infatti è responsabile marketing di una sezione di una grossa multinazionale.
La nostra vita felice stava però per subire un incredibile trauma.

Durante una domenica mattina primaverile, mentre stavo navigando su internet, mi arrivò una mail molto strana. L’oggetto recitava ‘Proposta che non dovrai rifiutare’. Incuriosito lessi la mail tutto di un fiato:

‘Ciao Leonardo, mi chiamo Marco, tu non mi conosci, ma ciò non ha importanza. Con la presente ti voglio fare una proposta alla quale non potrai rinunciare, anzi rifiutando tale proposta perderai la cosa a te più cara.

Ho conosciuto da poco la tua splendida moglie. Laura è una donna bellissima e formidabile sotto ogni aspetto. Dev’essere mia. Sarà mia.
Tuttavia voglio farti una proposta: se accetterai di cedermi carnalmente tua moglie potremmo dividercela. Lei dovrà scopare con me e fare tutto ciò che le dirò quando glielo dirò, ma tu potrai continuare ad usufruire dei suoi obblighi coniugali.

Hai 24 ore per rispondere a questa mail, se risponderei negativamente o non risponderai a questa mail perderai tua moglie per sempre, sappilo.

Marco’

Pensai subito ad uno scherzo di cattivo gusto, ma ero troppo incuriosito così risposi alla mail chiedendo come avrebbe potuto conquistare mia moglie visto che eravamo innamorati. La risposta non tardò ad arrivare:

‘Caro Leonardo, ti posso assicurare che quando voglio una donna riesco sempre ad averla. Mai una donna mi ha eccitato come tua moglie quindi sta sicuro che se non accetterai questa proposta la perderai per sempre.

Fra una settimana sarà mia, volente o nolente, la tua donna assaporerà un altro cazzo, sta a te decidere se dovrà godersi solamente il mio o anche il tuo. Probabilmente non mi crederai, mi avrai preso per uno che parla molto e stringe poco, quindi ti dico tre avvenimenti che accadranno nei prossimi giorni:

1 tra 8 giorni tua moglie quando rincaserà si avventerà su di te facendoti un pompino
2 tra 9 giorni ti dirò che mutandine aveva tua moglie a lavoro
3 tra 10 giorni quando le chiederai di scoparla si inventerà una scusa per non farlo con te

Il tempo stringe, sta a te decidere.’

Letta la mail di risposta mi resi conto che si doveva trattare veramente di uno scherzo, non risposi e passai il pomeriggio con mia moglie. Il giorno dopo a lavoro trovai l’ennesima mail di Marco che telegraficamente diceva ‘Meglio per me, non dovrò dividere Laura con nessuno’.

La settimana seguente passò tranquillamente, mi scordai addirittura della mail, tanto che non ne parlai nemmeno con Laura. Un altro weekend di passione e divertimento con mia moglie e lunedì di nuovo a lavoro.
Alla sera tuttavia Laura non si decideva a rincasare, così misi avanti la cena e apparecchiai la tavola, verso le 20 arrivò Laura molto trafelata e mentre stavo per chiederle come mai fosse in ritardo mi puntò l’indice sulle labbra invitandomi a fare silenzio. Mi guardò negli occhi e si inginocchiò per farmi una pompa con i fiocchi.
Laura non è mai stata amante del sesso orale, ma in quella pompa ci mise tutta la sua passione. Dopo 10 minuti di quel trattamento dissi che stavo per venire e per non sporcarsi mi fece riversare tutto il mio sperma in un fazzoletto di carta.
Ci baciammo e cenammo, dopo aver guardato un po’ di tv Laura disse che era stanca e che sarebbe andata a letto. Io invece mi misi a navigare con il mio palmare finché il sangue non mi si gelò nelle vene, nella mail di Marco c’era scritto che oggi Laura sarebbe rincasata e mi sarebbe saltata addosso per farmi un pompino. Proprio come era avvenuto.

La notte fu interminabile non chiusi occhio, cosa avrei potuto fare? Non mi rimaneva che aspettare la mail che mi avrebbe detto quali mutandine avrebbe indossato mia moglie a lavoro.
Al mattino sbirciai mia moglie cambiarsi, scelse un paio di mutandine nere di pizzo. Passai l’intera giornata a scrutare l’icona di outlook sperando che non mi arrivasse la mail. A fine giornata non arrivò nessuna mail, così finalmente sgombrai la mente dai brutti pensieri.
Appena arrivato a casa Laura mi disse con tono un po’ mogio che non si sentiva molto bene perché aveva il ciclo. Marco nella mail mi aveva detto che si sarebbe rifiutata di scoparmi con una scusa il giorno dopo, ma oltre a sbagliare di un giorno io a Laura non avevo chiesto nulla, così mi tranquillizzai definitivamente. La mail era solamente un brutto scherzo, che per una fortuita coincidenza mi aveva fatto tanto penare.

Senza certe preoccupazioni la settimana finì e arrivò finalmente il meritato riposo del weekend. Sabato mattina, Laura si svegliò presto per andare a prendere il latte e il pane al supermercato, io rimasi a letto fino a che non suonò il campanello di casa, andai a rispondere ancora mezzo addormentato e alla porta trovai un fattorino di UPS.

‘C’è un pacco per Leonardi Landi’ tenga’ deve firmare qui’ grazie!’

Il pacco era piuttosto ingombrante, ma molto leggero. Al suo interno c’era una busta con una lettera al suo interno e del polistirolo:

‘Credo che fossero queste le mutande che tua moglie indossava martedì. In ogni caso più tardi passerò per pranzo così faremo conoscenza’

Con il cuore in gola iniziai a spulciare all’interno della scatola finché non trovai un paio di mutandine: erano quelle che Laura indossava martedì, erano di pizzo nere. La cosa che tuttavia mi turbò maggiormente era un’enorme macchia di sperma secco sulla mutandina.
Ebbi quasi un mancamento, iniziai a mettere a soqquadro l’armadio di Laura sperando che il porco avesse in qualche modo visto l’intimo di mia moglie, ma le mutandine non riuscivo a trovarle.
Cercai di convincermi che Laura avesse addosso le mutandine di pizzo nero, finché non mi arrivò un sms che tramutava il mio incubo in realtà:

‘Ciao amore, ho incontrato al supermercato un collega di lavoro, l’ho invitato a pranzo a dopo. Laura’

Era ormai chiaro: Laura mi tradiva, ero diventato un cornuto.

(continua’)

Per commenti o idee sul seguito di questo racconti scrivetemi a tofudigreco@gmail.com
2. Capitolo secondo

Sembrava ormai chiaro che mia moglie mi tradisse. Anzi che mia moglie fosse in balia di uno sconosciuto che la utilizzava come una marionetta!
Mi buttai sul computer in preda al panico e mandai una, due, tre, dieci mail, non so quante, a Marco. Nel mentre mia moglie rincasò, dicendomi che il collega era da solo a casa e si sarebbe fermato a pranzo dopo essere passato per casa per rinfrescarsi.
‘Leo forse è il caso che vada a farmi una doccia pure io’ smack’ mi diede un tenero bacio in bocca e si diresse sculettando verso il bagno.
Mi stavo quasi assopendo dinnanzi a quell’immagine quando notai sul monitor che mi era arrivata una mail, una mail da Marco.

‘Caro Leonardo. Spero che tu ti sia reso conto che tua moglie ora sia mia. Laura pensa che tu sia allo scuro di tutto, ha assaggiato il mio cazzo e oramai non ne può più fare a meno: è disposta a qualsiasi cosa per provare l’ebbrezza di una cavalcata sul mio ventre, quindi nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, forse nei prossimi anni, la metterò alla prova.

Tuttavia mi sono accorto che Laura è una donna troppo ‘costosa’ , ama ristoranti raffinati, alberghi di lusso, regali eleganti. Non ho mai speso molti soldi per le donne e non intendo iniziare con Laura: ho deciso che sarai tu a mantenerci, si a mantenere entrambi.
Avrai il privilegio di poter rimanere sposato con Laura, forse di tanto in tanto ti darò anche il permesso di possederla carnalmente e in cambio tu dovrai mantenerci. Quando mi serviranno dei soldi per un regalo, per una cena o per un weekend romantico mi darai il tuo bancomat, al resto ci penserò io. Chiaramente dovrai continuare a farle vivere una vita agiata, possibilmente anche migliore di quella che vive adesso, la mia troia la voglia curata e ben vestita.

Ti starai chiedendo perché accettare immagino. Beh posso solamente dirti che la mia famiglia è piuttosto ricca e influente, conosco bene il tuo datore di lavoro e ho una schiera di avvocati che durante la separazione ti lascerebbero in mutande, senza considerare il fatto che tua moglie uscirebbe definitivamente dalla tua vita

Più tardi ci vedremo per la prima volta di persona, ho ordinato a tua moglie di tirarmi una sega mentre saremo a tavola, avvolgerà il mio cazzo in una lunga tovaglia e mi toccherà fino a farmi venire. Tu non dovrai dire niente, se ti azzarderai mai a mettermi i bastoni tra le ruote la pagherai, non vi è dubbio alcuno.

A più tardi, cornuto.

PS Quasi mi dimenticavo: Laura mi ha fatto una bella pompa con ingoio poco fa, spero che avrai gradito il sapore particolare che aveva la bocca della tua mogliettina.’

Non sapevo cosa rispondere, ero incredulo, non potevo credere che mia moglie si fosse fatta abbindolare da un tale stronzo. Non avevo la benché minima intenzione di cedere ai suoi ricatti, cercai di farmi forza, volevo fare una scenata all’arrivo di Marco, ma avevo paura delle conseguenza, l’ultima mail mi aveva profondamente turbato.

Alle 13 in punto Marco bussò alla nostra porta, per la prima volta ebbi l’occasione di vedere il mio aguzzino.
Un uomo alto, molto alto, almeno dieci centimetri più di me, con un fisico statuario, la camicia che portava sembrava che potesse esplodere da un momento all’altro, gli occhi scuri facevano da contorno ad un volto estremamente squadrato, un 40enne decisamente virile. ‘Piacere sono Marco un collega di Laura’ la voce era molto amichevole, il sorriso sincero, non potevo credere che colui che mi aveva minacciato telematicamente fosse colui che mi si mostrava davanti.
Porgendomi la mano mise in evidenza un orologio in oro dall’aria piuttosto costosa, da capo a piedi era vestito con indumenti di marca, anche molto costosi, l’aria era estremamente curata, effettivamente dietro ad un uomo come Marco io scomparivo. ‘P-Piacere sono Leonardo’ dissi balbettando, la sua presenza mi metteva in un incredibile stato di soggezione, non riuscivo a proferire verbo, mai avrei potuto fare una scenata.
Ci mettemmo a tavola, Laura servì tutte le portate contemporaneamente, fu in quel momento che notai come la tovaglia fosse eccessivamente lunga. La cosa non era casuale, in quella maniera Laura avrebbe potuto segare Marco senza che io me ne accorgessi, mentre mi balenavano quei pessimi pensieri per la mente il nostro ospite teneva banco raccontandoci dei suoi viaggi, delle sue esperienze e della sua vita in generale.
Qualcosa tuttavia non quadrava e me ne accorsi notando che la tovaglia si muovesse in maniera quasi impercettibile e soprattutto dal fatto che mia moglie per tutto il pranzo lasciò la mano sinistra sotto il tavolo’ Laura stava realmente segando quel porco, ne ero sicuro.
Il pranzo era finito, ma evidentemente Marco non era ancora venuto, la tovaglia iniziò a muoversi decisamente più velocemente, Laura evidentemente aveva aumentato il ritmo della sega, dopo pochi minuti infatti la mia bella si alzò e con un candido sorriso ci disse che sarebbe andata a preparare il caffè.
Notai come l’espressione di Marco, fino a quel momento imperturbabile, mutò; chiuse gli occhi e sospirò dolcemente, sul suo viso era stampata un’espressione di forte godimento.
‘Tua moglie è davvero brava’ a cucinare, è stato un pranzo fantastico.’

Bevemmo i caffè e Marco ci informò che doveva scappare, chiese di chiamargli un taxi, ma Laura insistette affinché lo accompagnassi io a casa. Memore della minaccia di non mettergli i bastoni tra le ruote accettai di buon grado, anche se ora piuttosto timoroso al pensiero di trovarmi da solo con Marco.
‘Ragazzi andate pure voi, ci penso io a sparecchiare’ ci disse quella gran troia che non poteva rischiare che trovassi le prove di quella sega. Tuttavia approfittai di un momento di distrazione da parte di entrambi per sbirciare sotto la tovaglia e quello che trovai mi fece gelare il sangue: la tovaglia dalla parte di Marco era impregnata di sperma freschissimo, che ancora in parte colava per terra, sembrava che mia moglie avesse segato un toro e non un essere umano, non potevo credere che un uomo potesse eruttare una tale quantità di sperma.
Ancora sconvolto da quella visione mi ritrovai in auto con Marco, svoltammo l’angolo e salutammo Laura che ci guardava dalla finestra scuotendo la mano.

‘E’ proprio una troia Laura, mi ha fatto una sega coi fiocchi, ho notato che hai dato una sbirciatina ahaha’
Rimasi impietrito, la persona che avevo conosciuto fino ad ora si stava trasformando in quell’orrido orco delle mail.
‘Sei stato bravo comunque, Laura non sospetta di nulla, era molto preoccupata di farsi scoprire da te, ma quando mi ha salutato mi ha sussurrato in un orecchio ‘
Io avevo la bocca secca, non riuscivo a parlare e così Marco continuava nella sua umiliazione psicologica.
‘Accetti la mia offerta vero? Quella di mantenerci intendo’
‘Perché ho altre possibilità?’ non so perché risposi in quella maniera, ero in sua balia, sembravo quasi un automa alla stregua di mia moglie.
‘Beh in effetti no ahahah, ok fermati qui che siamo arrivati, d’ora in poi per comunicare con me userai questo cellulare, a Laura dirai che te lo hanno dato per lavoro e non dovrai dare per nessun motivo questo numero a qualcuno. In privato dovrai sempre e comunque chiamarmi signore, intesi? Ora devo andare fuori città per lavoro, ma non pensare di poter anche solo sfiorarla Laura. Ha l’ordine tassativo di non aver nessun contatto sessuale con nessun uomo per l’intero weekend! Ciao cornuto’ disse Marco scendendo dalla macchina sghignazzando.

Tornai a casa e trovai Laura intenta a fare la lavatrice con la tovaglia. ‘Sai caro si è macchiata con il vino’ disse quella troia di mia moglie, una marionetta nella mani di un sadico porco.

(continua’)

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3. Capitolo terzo

L’incontro a pranzo con Marco mi aveva davvero terrorizzato e lasciato un’intensa sensazione di angoscia. Ma la cosa che più mi aveva sorpreso era il fatto che appena arrivato a casa mi dovetti chiudere in bagno e masturbarmi: ero dannatamente eccitato, quel porco che teneva sotto scacco mia moglie e che mi aveva cornificato, in qualche modo, mi eccitava. Mi eccitava da morire.
Era lampante che oramai Laura non appartenesse più a me, ma appartenesse al suo amante Marco, ma in cuor mio ancora speravo che mi amasse, che in fondo al suo cuore ci fosse ancora una parte dedicata esclusivamente a me.

‘Ti amo Laura’ le dissi guardandola negli occhi prima di coricarmi.
‘Anche io ti amo Leo, buonanotte’ e mentre si girava potei scorgere sul suo volto un sorriso. Un sorriso quasi sarcastico, la sua mente probabilmente era altrove, stava pensando al suo stallone che non poteva montarla durante il fine settimana e al fatto che dovesse dividere il letto con me: l’uomo che aveva amato e fatto diventare un cornuto.
Iniziai a fantasticare sui loro incontri, su Laura che veniva posseduta nelle posizioni più disparate da Marco, non riuscivo a levarmi dalla testa quell’uomo incredibilmente affascinante che aveva sedotto mia moglie, l’aveva portata a letto e l’aveva, infine, fatta sua.
I pensieri passavano per la mia mente, ero sotto le coperte, accanto a Laura che già si era addormentata. Mi stavo toccando. Non potevo crederci, senza nemmeno accorgermene iniziai a toccarmi all’idea della mia amata mogliettina tra le braccia del suo amante, la mia erezione non dava l’idea di volersi placare, non potevo far altro che correre in bagno.
Marco mi aveva profondamente segnato; nei suoi modi di fare, nei suoi atteggiamenti e nelle sue parole. Poco alla volta mi resi conto che immaginare Laura che faceva sesso con un altro mi piaceva, anzi mi eccitava da morire, ero diventato un vero e proprio cuckold, ma in cuor mio non potevo ammettere di essermi ‘arreso’, non volevo ammettere di essermi piegato a Marco e che, anzi, i suoi modi mi piacevano e non avrei desiderato altro che vedere Laura posseduta da lui di fronte a me.

Bevvi un bicchier d’acqua, tornai a letto e durante il weekend cercai di mostrare un atteggiamento del tutto disinvolto con Laura, sabato passò senza alcun intoppo, ma domenica mattina ricevetti un messaggio sul cellulare che mi aveva dato Marco che recitava:

‘Ciao Leo, ho pensato a quanto sia crudele lasciare a digiuno di cazzo Laura per l’intero weekend, voglio rimediare! Tu chiaramente non dovrai toccarla, ci penseranno un paio di miei amici fidati a darle una giusta dose di cazzo. Stasera Jack e Gio arriveranno verso le 8.30 a casa tua, a Laura dirai che sono dei tuoi amici della palestra e che vedrete la partita insieme, lei non immagina nulla e non sa nemmeno che sono miei amici, le darò io le istruzioni a tempo debito. Come a te del resto’

Quel messaggio mi provocò una grandissima erezione, dovetti placare i miei bollenti spiriti manualmente, una volta di più. Avvisai subito dopo Laura che stasera sarebbero venuti due amici a vedere la partita e sbuffando mi rispose che sarebbe uscita con delle sue amiche per evitare di annoiarsi.
Laura uscì di casa poco prima delle 8 di sera per una cena al sushi-bar con le amiche, mezzora dopo arrivarono Jack e Gio, il primo era un ragazzo moro di circa 30 anni con un po’ di pancetta, una colonia molto forte e una polo sportiva, Gio invece dimostrava almeno 55 anni, era piuttosto stempiato, brizzolato e non mostrava un fisico particolarmente sportivo, indossava una camicia bianca aperta che mostrava il petto villoso, una vistosa collana d’oro, un orecchino e diversi anelli alle mani piuttosto pacchiani.
‘Tu devi essere il cornuto!’ mi disse Gio sul ciglio di casa. Io rimasi senza proferire parola davanti a loro che mi avevano già dato i loro indumenti.
‘Tranquillo abbiamo appena sentito Marco, ci ha detto che la troia è fuori con le amiche, ma stai sereno le ha appena ordinato di tornare a casa entro le 22:30 ed al suo ritorno di fare una bella festicciola con gli amici del maritino cornuto ahah’ Gio era piuttosto gretto, mentre mi parlava si toccava ripetutamente il pacco e aveva un modo di fare che non mi piaceva molto, ma che non fece altro che eccitarmi ulteriormente.
Mentre servivo i miei ospiti con birra e salatini mi arrivò un altro sms da Marco che mi diceva di farmi trovare a letto, i due miei ‘presunti’ amici in mia assenza avrebbero avuto lo spazio e il tempo per farsi sedurre da mia moglie.

Alle 22 mi rinchiusi in camera da letto, tuttavia all’arrivo di Laura non resistetti alla tentazione di rannicchiarmi in fondo al corridoio e spiare dalla fessura della chiave cosa stesse accadendo in salotto.
‘Oh salve, voi dovete essere gli amici di Leo vero? Io sono Laura, la moglie piacere.’
‘Buonasera Laura, noi stavamo proprio andando a casa, Leonardo è andato a letto perché era davvero assonnato, ma ci ha detto che potevamo vedere la fine dell’incontro, in ogni caso ora leviamo armi e bagagli.’
‘Non disturbate mica anzi ho portato su dal garage questa bottiglia di vino, se non vi fermate per assaggiarne un bicchiere potrei offendermi!’
I due si scambiarono un’occhiata complice e accettarono l’invito di mia moglie, c’erano ormai tutti i presupposti per una serata molto calda.
Riempiti i calici mia moglie iniziò a incensare il vino che aveva appena servito, vantandosi del corso per sommelier che aveva passato a pieni voti, ma soprattutto iniziò a flirtare con i due amici di Marco.
Le parole e i discorsi si fecero sempre più piccanti, Gio iniziò a raccontare una serie di aneddoti e barzellette a sfondo erotico alle quali Laura sghignazzava con la peggiore delle troie di un bordello altolocato.

‘Ops il vino è finito’ disse Jack scuotendo la bottiglia di vino.
‘Mmm secondo me ce ne è ancora qualche goccia sul fondo’ rispose mia moglie strappando di mano la bottiglia a Jack per poi infilarsela in gola mimando un pompino.
Gio iniziò a toccarsi sulla patta ed afferrò un seno di mia moglie, mentre Laura tirò verso di sé Jack per baciarlo in bocca. Il mio cazzo era a mille, mi abbassai così i pantaloni sparandomi l’ennesima pugnetta giornaliera.
‘Ora leccamela’ disse Laura con tono autoritario staccandosi da Gio e spingendo la sua testa verso il proprio pube.
‘Mamma mia che troia che sei’ senti che tettone sode che ha questa puttana Gio e pensare che il maritino è di là a farsi una dormitina’ disse Jack che intanto aveva denudato completamente Laura e che si divertiva nel palparle le cosce e il petto.
‘Dai liberaci dai pantaloni che stiamo scoppiando’
Laura appoggiò un paio di cuscini per terra e ci si inginocchiò sopra, poi si leccò lentamente e in maniera piuttosto oscena il palmo della mano e con la stessa iniziò a masturbarsi.
‘Vediamo come siete messi’
‘Tranquilla, non rimarrai delusa’ sogghignò Jack.
Entrambi si slacciarono i pantaloni ed estrassero a fatica i loro cazzi dai pantaloni, sia Jack che Gio avevano due cazzi veramente grossi e lunghi pronti per mia moglie.
‘Ragazzi direi proprio che non potrò lamentarmi stasera!’ disse Laura afferrando entrambi i piselli e menandoli lentamente.
In men che non si dica Laura iniziò a pompare con la bocca i due membri, mentre ne succhiava uno, massaggiava e segava l’altro con la mano, come una vera troia. Non potevo credere che la mia dolce mogliettina potesse fare certe cose con due sconosciuti, ma invece di essere incazzato, schifato e indignato la cosa mi eccitava a tal punto che venni sentendo i rumori di risucchio che emetteva Laura ad ogni pompata, ero talmente eccitato che nemmeno l’eiaculazione placò la mia erezione.
Laura intanto aveva fatto sedere Gio al quale gli stava riservando un trattamento molto particolare: gli stava infatti ciucciando le palle e all’unisono menandogli il cazzo, nel mentre Jack si occupava della sua fichetta sditalinandola e stimolandole il clitoride con la lingua.
‘Ti piace Laura’ sei un lago’ direi che ora posso avere la mia parte’ disse Jack che mise Laura a pecora puntandole la cappella turgidissima sulla sua fessura, senza usare nessun tipo di contraccettivo.
La scena che mi si pareva davanti era incredibile, mia moglie in balia di due sconosciuti decisamente dotati (avevano un cazzo molto più grosso e lungo del mio) che si sbattevano mia moglie, a turno si facevano fare un pompino o se la scopavano a pecora, procurandole dei fortissimi gemiti.
‘Fai piano che sennò ti sente tuo marito ahah’
Dopo mezzora i due stalloni iniziarono ad avvertire i primi segni di cedimento, Laura accorgendosene disse: ‘Venitemi addosso ora’ vediamo quanta ne avete’
Rimase a bocca aperta e lingua spalancata aspettando che i due amanti la inondassero di piacere, proprio come le attrici nei film porno.
I due vennero copiosamente sul seno, sui capelli, sul viso e sul grembo di Laura, che cercò di pulirsi con le dita ingoiando le gocce di sborra densa presenti sul suo corpo.
‘Sei stata fantastica”
‘Voi siete stati fantastici, ma ora veloci: mio marito potrebbe scoprirci!’

Per paura di rompere le uova nel paniere a Laura mi ributtai a letto, li sentii parlottare per altri 10 minuti e dopo mezzora Laura arrivò a letto portando dietro sé un delizioso aroma di vaniglia, l’odore del bagnoschiuma che aveva utilizzato.
Il lunedì mi ritrovai con Laura a tavola a bere il caffè e fare colazione prima di andare a lavoro.
‘Ti sei divertita ieri con le tue amiche? Hai fatto tardi? Io sono crollato dalla stanchezza.’
‘Sì mi sono divertita caro, sono arrivata a casa e ho incrociato i tuoi amici, mi sembrano simpatici’ disse la troia.
Ci salutammo con il solito tenero e ipocrita bacio, appena salito sul tram mi arrivò un messaggio da Marco: ‘La troia si è proprio divertita ieri sera, ma ieri è stato solo l’antipasto. Ci vediamo domani dopo lavoro, attendi istruzioni, ciao cornuto’.

(continua…)

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