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Racconti Cuckold

Tradire #4

By 18 Maggio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Spingo lontano il suo viso dalle mie gambe, non parlo, non gli confermo nulla ma lo fisso negli occhi mentre lo spingo indietro. Ora i ruoli s’invertono ed è il suo pene che lascio affondare nella mia bocca

I capezzoli che strusciano sulla tua pelle mi restituiscono un brivido mentre avvicino il viso al tuo per baciarti. Sento sotto di me, premuto contro il bacino il tuo sesso eretto e voglioso, mi basterebbe avanzare un po’ per portare il pube dinanzi al glande e strofinarmi contro di te sicura che riusciresti ad aprirmi lentamente per scivolarmi dentro.

– Vado in spiaggia, che fai? ‘ ti sussurro all’orecchio.

Non rispondi ma le tue mani si uniscono sulla mia schiena, poco sopra ai glutei, e mi trattieni contro di te.

– Lo abbiamo appena fatto! ‘ mormoro con finta aria sconvolta

Mi allontano e scendo dal letto, mentre mi infilo il costume ti guardo nudo sul letto. Sono tentata di tornare al tuo fianco ed adagiarmi contro di te, nel piacevole fresco dell’aria condizionata. Ma non posso tornare a casa con la pelle bianca perché non sono mai riuscita a prendere il sole!

Però il tuo corpo rinnova la voglia di fare l’amore con te.

Esco eccitata da quanto abbiamo appena fatto e dalla tua incontentabile libidine che ti fa apparire nuovamente pronto ad avermi. Mentre mi reco in spiaggia continuo a sentire il tuo membro premuto sul bacino, mi pare quasi che la pelle in quel preciso punto sia incandescente, ma rimando tutto alla sera. Ora il sole è meraviglioso, caldo ma non troppo forte.

Raggiungo una caletta poco distante e quasi deserta. Il posto ideale per rilassarsi un po’. Il problema è che i capezzoli ricordano ancora la tua pelle, la sento strusciare contro la loro estrema sensibilità e fa male tenerli compressi nel reggiseno del due pezzi. Dopo una veloce occhiata ai miei vicini, che se ne stanno per fatti loro ad almeno una ventina di metri da me, mi sfilo la parte superiore del costume e mi distendo al sole.

Immediatamente un piacevole languore s’impossessa di me. Il sole caldo sulla pelle il leggero vento che stuzzica i capezzoli nudi ancora eretti, la sabbia che si adatta alla forma del mio corpo, sono sensazioni davvero piacevoli sin che il caldo non inizia a farsi sentire; un bagno in mare a questo punto è inevitabile.

Sguazzo piacevolmente nell’acqua spingendomi anche lontana dalla riva per bruciare le calorie del pasto con delle lunghe serie di bracciate che mi lasciano poi ansimante sulla riva dopo una buona mezz’ora di nuoto. Non mi sono risparmiata ma lo sforzo fisico mi ha consentito di rilasciare quella strana eccitazione che avevo prima.

Tornando verso il mio asciugamano mi accorgo della presenza di nuovi vicini, si tratta di un gruppo di tre ragazzi che si sono appostati a pochi metri da me. La cosa mi lascerebbe indifferente se non fosse per i loro sguardi. Mi rendo conto solo ora che fare il bagno senza reggiseno e con gli slip del costume bianchi non è stata un idea grandiosa. Una fugace occhiata verso il basso e mi rendo conto di quanto sia diventato trasparente il tessuto bagnato. Praticamente è come se fossi nuda.

Decido di non curarmene, tra pochi minuti sarà asciutto, quindi mi appresto a sdraiarmi al sole raccogliendo i capelli per strizzarli prima di stendermi. Queste mie mosse non passano inosservate, so di averlo fatto dinanzi ai ragazzi proprio per stuzzicarli e i loro mormorii in fondo mi gratificano, tanto che non posso fare a meno di origliare per quanto possibile, i loro discorsi portati dal vento.

Sforzo le orecchie rimpiangendo la capacità degli animali di poterle dirigere verso la fonte del suono che vogliono isolare, ma qualcosa colgo. Poche parole, versi di assenso o diniego, commenti in genere su di me, chiaramente su di me. La mia inclinazione esibizionista viene sollecitata, evito di spostare lo sguardo verso di loro ma mi sistemo in modo da mostrargli qualcosa in più di me, ma non troppo.

Porto le mani dietro la nuca ed inarco un po’ la schiena sollevando il busto da terra mentre il sole mi sta asciugando tanto che sento il sale ‘tirare’ sulla pelle. Forse è per questo che provo nuovamente quella strana sensazione ai capezzoli o forse stanno tornando a spuntare decisi sul seno?

Sospiro e torno in posizione più comoda sempre con l’orecchio teso verso i discorsi dei nuovi vicini. Sono talmente concentrata sulle loro parole che sobbalzo di stupore quando sento una voce dietro di me.

– Scusa’ ti è caduto il lettore mp3 sulla sabbia

Spingo indietro lo sguardo e noto che uno dei tre si è avvicinato per avvisarmi. Sorrido e lo ringrazio mentre sollevo la schiena e quindi mi volto verso di lui. Raccolgo il lettore che era scivolato dalla borsa. Il ragazzo rimane immobile ad osservare le mie mosse. Mi basta uno sguardo fugace nella direzione degli amici per capire che si è spinto sino a me stuzzicato dagli altri.

– Siete appena arrivati? ‘ domando alludendo a lui ed agli amici

– Sì, si nota vero? Siamo più bianchi delle nostre maglie! ‘ risponde lui conquistando un minimo di sicurezza

– Io sono qui da una settimana ma non sono più nera di te! ‘ gli faccio notare

– No, no’ tu sei’ hai preso già un bel colore!

– Dici? ‘ domando maliziosa mentre mi sistemo sulle ginocchia in modo da sollevarmi un po’

– Sì! ‘ deglutisce lui ‘ Com’è l’acqua? ‘ domanda infine.

– Splendida! ‘ rispondo con un sorriso.

Lui non accenna ad andarsene, quindi attendo qualche istante mentre mi fingo intenta a sistemare la mia borsa, poi sollevo gli occhi con aria interrogativa:

– Dimmi!

– Ecco, mi chiedevo se’ ti va di fare un bagno?

Non mi aspettavo questa proposta.

Lo studio per qualche momento, parto dai suoi occhi per scorrere tutto il suo corpo e non posso fare a meno di notare qualche movimento nei boxer del costume.

Sto per accettare candidamente, senza secondi fini il suo invito, quando mi accorgo che in realtà ho gli occhi fissi sul suo costume.

Porto le mani sui capelli per raccoglierli a coda e fissarli con un elastico, mi rendo conto solo alla fine di come questi movimenti hanno esposto il seno dinanzi a lui, infatti i suoi occhi sono fermi proprio lì.

‘ Belle vero?’ penso mentre termino il mio lavoro.

– Andiamo!

Sento la mia voce come se giungesse da un’altra persona, come se una parte di me decidesse senza consultare l’altra.

Sono davvero io quella che sta camminando leggera sulla sabbia verso il mare?

Lui mi raggiunge in acqua ed inizia parlare, mi dice qualcosa che non sento poiché mi sono già lanciata nel nuoto. Mi allontano dalla riva prima di curvare nella direzione delle rocce che segnano il confine della spiaggia senza curarmi di lui. Non so se mi sta seguendo o se ha rinunciato, so di nuotare molto veloce.

Quando raggiungo una roccia che sfiora il pelo dell’acqua mi fermo e mi guardo intorno, la spiaggia non è più visibile ma tra le onde vedo il ragazzo che, nonostante tutto mi ha seguita.

– Aspetta’ – lo sento in lontananza.

Quando mi raggiunge si lascia galleggiare dinanzi a me, spinto contro di me dalle onde.

– Aspetta’ – ripete ‘ un campo!

Nel pronunciare queste parole allunga la mano verso di me come in cerca di supporto, lascio che la poggi sulla mia spalla. Le onde, però, lo spingono contro di me tanto che la sua schiena si adagia sul mio busto, premuta contro il seno. Attendo qualche istante, forse ha veramente un crampo, poi visto che non accenna a muoversi lo interrogo.

– Dunque era per questo che mi hai chiesto di nuotare con te?

– Come?

– Smettila’ lo sai cosa intendo.

La pressione del suo corpo aderisce sempre di più al mio mentre cerca di voltarsi.

– No, ti giuro che volevo solo fare un bagno con te!

– Allora perché continui a strusciarti sul mio seno?

– Scusa’ sono le onde’ il crampo

– Allora ti aiuto’ aspetta!

Mentre lo rassicuro lo abbraccio per tenerlo a galla ed i nostri corpi si uniscono di più, tanto che non posso evitare di cogliere contro di me la pressione del suo sesso eretto.

Cercando di nuotare all’indietro lo trascino verso le rocce dove ho scorto una facile risalita dove, senza difficoltà, usciamo dall’acqua.

– Grazie’ non riuscivo più a muovere la gamba destra’ – inizia lui

Sorrido mentre cerco una sistemazione più comoda, quindi lo stuzzico:

– Avresti più possibilità con la sincerità’

– Non capisco!

– Mi hai invitata per provarci!

– Io?

– Sì!

– Non nego che’

– Sei eccitato, non puoi negarlo!

– Te ne sei accorta’ vero?

– Difficile da nascondere! ‘ affermo con un sorriso.

– Colpa tua’ sei troppo’

– Troppo?

– Eccitante! ‘ ammette lui

– Solo perché sono seminuda?

– No, è come ti muovi!

Mi piace!

I suoi occhi non si sono solo soffermati sulle mie nudità e mi ha scrutata più a fondo di quanto credessi.

– E come mi muovo?

– Non lo so’ so solo che quando prendevi il sole non potevo staccare gli occhi da te, e non perché non avevi il reggiseno’ come ora!

Non rispondo e mi lascio cadere giù sdraiata sulla roccia esponendomi al sole. Non voglio proseguire in questo discorso, non voglio dargli motivo di credere che io sia interessata a lui, non voglio fare il primo passo.

Lo fa lui sdraiandosi sul fianco vicino a me.

– Sei bellissima! ‘ sussurra dopo qualche istante.

– Lo dici solo perché non ci sono altre donne qui!

– No, lo dico perché lo sei davvero!

Chiudo gli occhi e lascio che il sole si prenda cura della mia pelle, anche se ho la chiara percezione dei suoi occhi su di me.

– Dovremmo tornare indietro ora’ te la senti di nuotare? ‘ domando

– Gia?

– Perché, cosa avevi in mente?

– Speravo di stare ancora un po’ con te’ – quasi sussurra lui

Sorrido mentre sollevo la schiena per mettermi seduta sulla roccia, quindi incrocio le gambe sotto di me e lo guardo.

– Perché? ‘ domando ancora una volta.

– Mi piace qui’ – ammette lui

Il gioco sta durando troppo a lungo, non prenderà mai l’iniziativa. Ammesso che abbia realmente intenzione di spingersi oltre con me.

– Sii sincero’ a cosa stai pensando? ‘ domando maliziosa

– Hai un seno bellissimo!

– E poi?

– I capelli, gli occhi’ i fianchi’

– Non manca quasi nulla all’appello! ‘ gli faccio notare.

– No, non manca nulla anche se non l’ho nominato.

– Continua! ‘ lo stuzzico

– Mi piaci!

– Quindi?

Il suo viso muta colore virando verso il rosso. Quindi preso coraggio domanda:

– Posso’?

– Cosa?

– Sfiorare la tua pelle?

Questa è la richiesta più tenera che ho ricevuto da molto tempo a questa parte, normalmente sono molto più decise e dettagliate. Mentre sorrido a questa idea mi scopro a dire:

– Puoi!

Immediatamente la sua mano si poggia sulla mia, quindi risale lentamente lungo il braccio sino alla spalla e da qui al collo. Dove si ferma per qualche istante a giocare con i miei capelli prima di allontanarsi.

– Allora, cosa ne pensi? ‘ domando

– Hai una pelle davvero eccitante’ sei morbida!

– Il vero morbido non è lì ‘ affermo mentre con lo sguardo indico il braccio ‘ Continua!

Incoraggiato dalle mie parole spinge la mano sul mio ginocchio quindi segue la coscia sino ai fianchi e ne copia la curva fedelmente.

Mi piace questa carezza ed inconsapevolmente inspiro a fondo spingendo in alto il seno. Mossa che lui prende come un invito e subito sento la sua mano poggiarsi sul seno e raccoglierlo nel palmo. Inizialmente il suo tocco è impacciato, ma quando sospiro chiudendo gli occhi si fa più sicuro.

Seguendo il mio istinto districo le gambe e le porto intorno a lui mentre mi spingo più vicina.

– Ora dimmi a cosa stai pensando!

Lui non risponde ma aggiunge l’altra mano alla prima sul seno che ora stringe lasciando che i capezzoli s’infilino tra le dita aperte.

I suoi occhi valgono più di mille parole e mi domando costa stiano dicendo i miei in questo momento. Forse nulla poiché lo vedo sussultare quando poggio la mia mano sul suo sesso eretto nel costume. Lui si blocca, trattiene il respiro mentre armeggio con il tessuto per liberare il suo membro. Poi sospira quando inizio a muovere la mano chiusa sul suo sesso. Lo stimolo lentamente, scopro il glande completamente poi torno su a ricoprirlo.

– Ti piace? ‘ domando

– Sì! ‘ geme lui

– Allora toccami anche tu!

Lui mi fissa negli occhi quindi allunga la mano verso il mio pube, scosta il costume ed inizia ad esplorarmi, prima con una certa ansia, poi mi sente gemere quando trova con sicurezza il clitoride.

Restiamo immobili una dinanzi all’altro a masturbarci a vicenda, mi accorgo che il mio ritmo detta il suo, quindi inizio a gestirlo secondo i miei gusti. Accelero o rallento e lui mi segue ma si limita a torturarmi il clitoride.

– Mettimelo dentro! ‘ lo prego

Lui sgrana gli occhi poi comprende e lentamente il suo dito s’infila in me.

– Così! ‘ gemo

Riprendiamo il nostro gioco e mi scopro eccitata dal piacere che vedo nei suoi occhi. Nella mano sento il suo sesso pulsare, gonfiarsi ancora di più mentre lo faccio godere.

– So che vuoi scoparmi’ ma senza preservativo’

– Fammela leccare! ‘ propone lui

Sorrido e abbandono il suo pene prima di stendermi, divarico le gambe ed attendo.

Lui si sistema, con le mani scosta il costume poi spinge con forza la lingua tra le labbra della vagina. Quel tocco caldo e umido mi fa inarcare la schiena e rantolare. è bravo, alterna lunghe corse sul clitoride a profonde spinte quando cerca di penetrarmi con la lingua. Poi, finalmente, decide di spingermi un dito dentro senza smettere di stuzzicarmi con la lingua. Ora mi piace veramente, il bacino mi si contrae e freme sotto i suoi stimoli. Proprio quando inizio a pensare che vorrei davvero qualcosa di più dentro lui vi spinge un altro dito’ e l’orgasmo m’invade.

Godo e gemo cercando di non gridare. Con il corpo completamente inarcato mi lascio godere spingendo il pube contro il suo viso sin che, appagata, crollo giù.

Spingo lontano il suo viso dalle mie gambe, non parlo, non gli confermo nulla ma lo fisso negli occhi mentre lo spingo indietro. Ora i ruoli s’invertono ed è il suo pene che lascio affondare nella mia bocca. è troppo eccitato e presto lo sento inspirare, irrigidirsi e venire nella mia gola. Seguo il suo piacere, ogni volta che sulle labbra colgo una pulsione succhio con forza il seme che sgorga. Poi rimango a leccare dolcemente il glande una volta che si è svuotato completamente.

Ci allontaniamo per riprendere fiato e rinfrescarci al vento.

– Ora torniamo alla spiaggia! ‘ propongo.

– Sì’ torniamo.

Senza attendere altro mi tuffo in acqua, aspiro una buona dose di liquido salato in bocca poi lo rilascio. Il sapore di sesso rimane sulla lingua e sento la vagina bruciare al contatto del mare, sintomo di quanto siano arrossate le mie intimità.

Mentre nuoto verso la spiaggia aggirando il piccolo promontorio mi sincero che lui mi stia seguendo e penso. Penso a quanto appena successo, medito su come mi sono lasciata andare con quel ragazzo sconosciuto, ricordo il perverso piacere di giocare con lui e quello più fisico dopo.

‘Potevo scoparmelo!’ rifletto.

‘Oppure potrei farmelo adesso’ sulla spiaggia dinanzi ai suoi amici!’

Scaccio questi pensieri mentre la riva si fa sempre più vicina.

Quando esco dall’acqua per raggiungere il mio asciugamano lo sguardo dei ragazzi rimasti non si stacca da me, mi seguono sin quando mi stendo e poi notano l’amico sorridente che non li considera per raggiungermi.

– Come va? ‘ domando quando mi arriva

– Nuoti veloce tu’ difficile starti dietro!

– Non solo nel nuoto’ – ammetto

– Già! ‘ conferma lui ‘ Senti io’ volevo solo dirti’

– Shhh’ taci! ‘ gli faccio cenno ‘ Ci siamo sfogati tutti e due.

– Sì.

– Ora devo tornare in albergo. ‘ affermo mentre inizio ad infilare nella borsa le mi poche cose.

– Mi piacerebbe rivederti’

Ritrovo il reggiseno e lo indosso aiutata da lui, quindi mi alzo per allacciarmi il pareo.

– Mi accompagni? ‘ domando mentre recupero la borsa.

– Certo!

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