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Racconti Cuckold

Tutto in 15 minuti…

By 12 Marzo 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi accorgo di stringerti con troppa forza la mano mentre ti trascino nel retro del locale, ma ho fretta di ritrovarmi da sola con te. Lanciò uno sguardo all’orologio, sono già trascorsi 6 minuti: quelli che ho impiegato a sedurti in modo credibile.
Tu interpreti la mia premura come l’indice di un desiderio irrefrenabile e a me sta bene se ti eccita questa idea.
Non conosco questo locale ed il corridoio pare non avere termine, finalmente raggiungiamo i bagni e quella porta con su scritto ‘Privato’ oltre la quale sappiamo nessuno ci disturberà.

7 minuti: appena oltre la porta mi avvinghio a te, lascio aderire il mio corpo al tuo e ti bacio. La pressione che sento sul bacino è promettente, il tuo sesso reclama più spazio sotto i calzoni. Mi lascio accarezzare dalle tue mani che indugiano un po’ troppo sulla schiena e tentennano quando sfiorano i glutei.
‘Sollevami il vestito!’ penso mentre lascio la mia lingua libera di intrecciarsi con la tua.

9 minuti:
– Sei fantastica’ sei’!
Ti sento rantolare mentre libero il tuo sesso dai calzoni ed avvicino le labbra al glande.
T’ingoio completamente ed aspiro, quindi ti lascio uscire seguendoti con la lingua. Voglio eccitarti, farti godere, portatati al limite dell’orgasmo.

11minuti: Ci sei quasi!
Percepisco i tuoi umori sempre più distintamente sulla lingua, so che basterebbe poco per farti venire ma ti voglio dentro.
Allontano il viso e mi alzo in piedi, cerco un posto dove appoggiarmi ma non vedo nulla di utile, allora mi sollevo l’abito sino in vita e ti mostro come sono fatta mentre mi sfilo gli slip. Tu stai per inginocchiarti dinanzi a me, per rendermi il piacere orale che ti ho dato ma ti fermo.

– No! Ti voglio dentro’ ora! ‘ ti sussurro.

Mi guardi cercando di capire come sto sognando di accoppiarmi con te. Potrei farti stendere e venirti sopra, oppure potrei chinarmi ed offrirti le mie terga: ma preferisco una cosa diversa; apro leggermente le gambe ed afferro il tuo sesso per trascinarti verso di me. Tu comprendi e fletti le ginocchia, ti porti alla giusta altezza ed io me lo guido dentro.

12 minuti: Ti sento entrare.
Non sono molto bagnata ma il tuo sesso sta entrando in me nonostante la posizione scomoda. Stai spingendo lentamente lasciandomi il tempo d’aprirmi. Non ho visto male quando ti ho avvicinato al bancone.
Uniti iniziamo a muoverci cercando il modo di godere sempre di più, a dire il vero ti sento poco e non riesco a muovermi come vorrei.

13 minuti: La lancetta dell’orologio segue il suo percorso inesorabile.
Scorgo sul tuo viso i segni di un piacere intenso, ma ti stai trattenendo.
Mi costringo a dimostrare un piacere che ancora non sto provando, la situazione mi piace e tu mi ecciti. Potresti farmi godere ma non ho tempo. Mentre ti incito con mugolii e frasi di circostanza cerco di muovermi in modo da farti impazzire.

14 minuti: Finalmente perdi il ritmo, sento che ti stai frenando.

– Continua’ così’ non ti fermare ora’ dai, fino in fondo! ‘ la mia voce deve suonare orgasmica al tuo orecchio.
Finalmente le tue mani si stringono sui glutei e ti sento scaricarmi il tuo piacere.

15 minuti: Voltiamo insieme l’angolo che divide il corridoio dalla sala principale del locale. Tu vuoi dirmi qualcosa ma io ti zittisco con un gesto e ti ringrazio.
Raggiungo il nostro tavolo un po’ appartato e mi pongo dinanzi al mio uomo che in quel preciso momento sta fermando il cronometro.

– 15 minuti e 22 secondi! ‘ mi fa notare lui
– 22 secondi per raggiungerti al tavolo. ‘ rispondo

Senza aggiungere altro sollevo lentamente il bordo del vestito sino a scoprire il pube macchiato dal seme del ragazzo, qualche goccia è anche colata dalle labbra della vagina lungo la pelle delle cosce.

– Tutto in 15 minuti: l’ho sedotto, mi ha scopata e riempita. ‘ gli faccio notare.
– Sei stata fortunata a trovare un eiaculatore precoce’
– Non è un’ non vuoi ammettere che c’è l’ho fatta.

Lui mi fissa per un istante, quindi:

– Accomodati… ‘ dice indicando il divanetto.

Mi siedo vicino al mio uomo senza ricompormi e cerco il bicchiere.

– I nostri vicini di tavolo si stanno interessando a noi’ che ne dici di giocare un po’?

Lo fisso negli occhi e capisco che la serata è appena iniziata.

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