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Racconti CuckoldTrio

Una cena con finale sorprendente

By 28 Aprile 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Quella sera avevamo deciso di uscire a cena.
Era tanto tempo che non stavamo un po’ da soli senza bambini e decidemmo di lasciarli ai nonni anche per la notte in modo di avere tempo libero per noi e nessuna fretta di rientrare.
Era un magnifico settembre anche se la temperatura non era assolutamente consona al periodo e ciò mi provocava forti malumori dovuti alla mia “sindrome” da caldo che a te dava tanto fastidio. Non ti davano fastidio altre mie “sindromi”‘ anzi alcune le ritenevi assolutamente piacevoli e quella sera ne avresti avute a sazietà’ Sapevamo benissimo entrambi come andavano a finire le nostre serate. Era sempre stato così ed il tempo non aveva smorzato la passione che arde in noi e che ci travolge donandoci momenti di assoluta ebbrezza in cui tutto è possibile, tutto sembra essere permesso, desiderato, bramato e temuto’.
La dolce temperatura invitava ad un abbigliamento estivo e leggero. Indossavi un abito scollato che metteva in risalto le tue splendide curve. I tuoi seni invitavano ad essere guardati, la voglia di possederli era palpabile e’. dagli sguardi con cui venivi “radiografata” era una sensazione che sicuramente condividevo con gli uomini che incrociammo lungo la passeggiata per arrivare al ristorante. Uno di loro fu anche redarguito dalla moglie che gli disse una cosa tipo: “che fai? guardi le tette delle altre mentre stai con me?”. Tu facesti finta di non sentire né tantomeno di notare quegli sguardi che ti accarezzavano il corpo, ma sicuramente sentivi ed apprezzavi le “carezze” e da una tuo sorrisetto di approvazione, mista a soddisfazione personale, capii che il commento della donna non aveva fatto altro che spingerti ad essere, anche se inconsapevolmente, ancora più desiderabile di quanto già non lo fossi.
Arrivammo al ristorante e ci fecero accomodare ad un tavolo con vista sul lago. Avevi gli occhi brillanti di verde intenso che risaltava ancora di più sulla pelle dorata dalla abbronzatura ancora presente e lo stacco con il rosso intenso delle labbra era un’attrazione mortale per la mia inesauribile voglia di te. Sapevi benissimo che il rossetto rosso era tra le cose che più accendendo il mio desiderio e mi venne il sospetto che il rossetto non fosse l’unico “regalo” che mi stavi offrendo quella sera. Fantasticavo che avessi deciso di indossare un mini reggiseno e magari nemmeno gli slip, come a volte facevi in occasione di qualche uscita al cinema durante le quali ci eravamo spinti un po’ oltre il limite concesso in una sala cinematografica non a luci rosse’. Per la verità il tuo abbigliamento mi colpisce talvolta anche quando vai al lavoro. Quando scendi per la colazione e non posso fare a meno di notare che sei veramente splendida e tremendamente sexy e immagino i pensieri o i commenti dei tuoi colleghi che tu ingenuamente ti ostini a credere che non facciano.
Dopo qualche minuto ti sei alzata per andare in bagno e ti ho guardata mentre camminavi sicura sulle tue belle gambe affusolate messe bene in mostra sia dalla ridotta lunghezza del vestito sia dalla trasparenza che in controluce caratterizzava l’impalpabile stoffa che lo componeva. Ammiravo le caviglie sottili, (si dice denotino una predisposizione al sesso godurioso e senza pregiudizi) che si infilavano decise in un paio di scarpe rosse con tacco non troppo alto ma che sembravano pennellate sui tuoi piedi. Insomma, quella che vedevo e che stava incredibilmente seduta al tavolo con me, era proprio una splendida donna nel fiore degli anni e sicura di sé, ed io ero il suo uomo’. formavamo una splendida coppia che si amava e che sapeva come donare e ricevere piacere vicendevolmente’..
Dopo poco torni e così come prima ho ammirato il tuo lato posteriore, ora mi perdo nel guardarti ondeggiare verso il nostro tavolo con il seno (libero sotto il vestito??) che ondeggia leggero ed invitante’
“E’ un miracolo se non ti prendo e ti porto in bagno subito’. Ho una voglia pazzesca di scoparti'” Sono le prime parole che ti dico quando ti siedi al tavolo, e tu con la massima tranquillità ti passi la lingua sulle labbra rispondendomi “non sei l’unico amore’ ho appena spento i bollenti spiriti ad un tizio che mi fissava senza ritegno e, dato che quasi impediva il passaggio nel corridoio, nel passargli accanto ho dovuto avvicinarmi a lui e quel porco, proprio mentre ci incrociavamo e mi stavo praticamente incollando contro la parete per stargli il più lontana possibile, mi ha sfiorata’. Si è scusato facendo finta di non averlo fatto intenzionalmente ma ho capito benissimo che mentiva e l’ho gelato con lo sguardo dicendogli di andare a quel paese”.
“Ti sarai sbagliata’ Impossibile fare una figura del genere in un ristorante dai’.” “No,no! Ti dico che l’ha fatto apposta’. Eccolo che sta uscendo adesso, pensa che dal viso non si direbbe assolutamente che sia un depravato!”
La faccia non aveva nulla di strano ma effettivamente il tizio ti ha guardata con un’aria di imbarazzo misto a desiderio che ho colto benissimo. Per sdrammatizzare un po’ ti ho detto “Comunque lo capisco perfettamente, sei veramente intrigante stasera e poi, dato che in fondo non è successo nulla di trascendentale, un po’ sono orgoglioso che un altro uomo ti desideri tanto da spingersi così in là in un ristorante. A proposito, dove ti ha “sfiorata”?”. “Beh immaginatelo’ eravamo di fronte in un corridoio stretto e lui teneva una mano sul suo petto e l’altra in basso’ diciamo che ha agito contemporaneamente su due fronti!” ” A però!! Allora l’ha fatto decisamente di proposito; vuoi che ce ne andiamo subito? Non vorrei che quel tizio finisca per innervosire la serata.” “No, lascia stare, non mi da alcun fastidio. Anche perché adesso è con la sua donna e non penso che vorrà fare il brillante con me in sua presenza”. “Dipende'” “Dipende da cosa?” “Magari a lei non da così fastidio come a me i fatto che lui avvicini altre donne. Anzi, magari è come nelle nostre fantasie, fanno scambio di coppia!” A questo punto sentii uscire dalla mia bocca una frase che non avrei mai pensato di dire se non in certi particolari momenti di offuscamento mentale dovuto al piacere “Non dici sempre che avresti voluto farlo? Quale occasione migliore?”
Mi ha guardato con un misto di sorpresa, rabbia e divertimento.
Come se nulla fosse ho distolto lo sguardo continuando a mangiucchiare i grissini, dando l’impressione di avere detto quella frase con noncuranza e senza alcuna necessità di ricevere una risposta.
Tu invece una risposta l’hai data” a modo tuo’.
Senza dire nulla mi hai guardato per un tempo che mi è sembrato infinito sorridendo più con gli occhi che con il resto del viso senza smettere nemmeno quando il cameriere servì gli antipasti da me ordinati durante la tua assenza in bagno. Era come se non esistesse e probabilmente si accorse che qualcosa di latente ma estremamente vivace e pericoloso, stava accadendo tra di noi. Non appena il cameriere voltò le spalle, iniziasti subito a mangiare senza dire una parola e solo dopo qualche secondo mi dicesti: “Se mai dovessimo farlo, sicuramente non con quello lì”. Non era un sì’. ma nemmeno un no’..
Lasciai cadere la cosa ed iniziammo a gustarci lo splendido antipasto di pesce che ci attendeva’.
La cena continuava deliziosa e l’atmosfera tra noi era rilassata anche se non ci sottraevamo alle punzecchiature a volte provocanti, a volte solo divertenti, alle quali era nostro solito abbandonarci in situazioni fuori dalla routine. Tu, sopratutto, sprizzavi vitalità e voglia di vivere la serata come fossimo al nostro primo appuntamento ma non ti comportavi come un’adolescente quale eri ai tempi dei nostri primi incontri, ma da persona già esperta in corteggiamenti e in provocazioni. L’insieme delle due cose era un mix esplosivo e mi rendeva ancor più affascinato e innamorato di quanto già non lo sia di te nelle situazioni normali.
Durante la cena ti divertivi ad utilizzare il tuo piede, a volte privo di scarpa’. altre no, insinuandolo tra le mie cosce e stuzzicandomi in mezzo alle gambe. Come se non bastasse, contemporaneamente mi fissavi intensamente e con estrema disinvoltura senza curarti se qualcuno potesse vederti, passavi la lingua sulle labbra in modo voluttuoso e sensuale. Inutile dire che il tuo bel piedino al tatto non poteva non sentire che l’effetto su di me era decisamente “duro”‘.
“Hai deciso di farmi morire qui sul tavolo di questo ristorante”? Dissi ad un tratto non sopportando più il fatto di non potere rispondere in modo adeguato alle tue provocazioni a meno che decidessi di farci buttar fuori dal locale per atti osceni in luogo pubblico.
Mi hai risposto: “Ho voglia di te’.. Non hai idea di cosa ti farei anche qui, in questo locale’.” La situazione si stava scaldando ma a raffreddarla ci pensò il tizio del corridoio che inspiegabilmente volle passare a “salutarci” prima di uscire dal locale. “Scusate'” si avvicinò al tavolo con la moglie entrambi già con la giacca e pronti a lasciare il ristorante.
“Non voglio essere inopportuno e disturbarvi in un momento così privato ed intenso come quello che state vivendo, ma è tutta sera che io e mia moglie vi stiamo “spiando” e siamo rimasti affascinati da come è evidente che vi desiderate’. Il fatto è che io avevo già captato la carica sessuale di sua moglie e non avevo resistito nel corridoio, me ne scuso’. Inoltre vi dobbiamo ringraziare perché il guardarvi durante la vostra cena, ci ha fatto eccitare moltissimo ed ora penso che io e mia moglie trascorreremo una piacevolissima serata di sesso grazie a voi’. sopratutto grazie a.”” “Roberta”. Intervenni io, capendo che la pausa sapientemente calibrata era rivolta solo ed esclusivamente a conoscere il tuo nome. Nonostante le parole allucinanti che avevamo appena udito volli fargli questa concessione anche se pronunciai il tuo nome in modo cortese ma facendo chiaramente capire che le sue adulazioni (se così le vogliamo intendere) non erano gradite e non avrebbero portato a nulla. “Marco” disse. E ti prese la mano accennando un baciamano che ti colse di sorpresa. “A questo punto finiamo le presentazioni” disse la moglie. “Io mi chiamo Anna e tu?” Disse rivolta me. “Mario”. Dicesti guardandola dritta negli occhi.
Marco a questo punto capì che la loro presenza non era graditissima e intervenne nuovamente. “Comunque prima di lasciarvi alla vostra serata volevo informarvi che per ringraziarvi di quanto ci avete donato stasera e sopratutto per scusarmi del mio deplorevole comportamento di prima, mi sono permesso di addebitare la vostra cena sul mio conto. Non prendetela come un’offesa ma come un mezzo per riparare ad una scortesia. Non sono una persona sgradevole ma mi sono lasciato trasportare dalla vista e dal profumo inebriante di questa incantevole donna’.” Pronunciò queste incredibili frasi senza mai staccarti gli occhi di dosso tanto che mi chiedevo, e sicuramente anche tu, di come quest’uomo potesse dire certe cose di fronte alla propria moglie e anche di fronte a me. Il fatto era che io lo capivo perfettamente’.. ma proprio mentre mi stavo alzando per dirgli di non permettersi di avere pensieri del genere su di te, tu mi fermasti con un cenno della mano dicendo “Lascia stare Mario, non facciamo scenate in un ristorante” rimasi seduto e ti sorrisi. Avevo capito che in fin dei conti la situazione ti aveva fatto piacere. ricapitolando: un uomo aveva avuto l’ardire di dichiarare tutta la sua attrazione nei tuoi confronti di fronte a tuo marito ed alla propria moglie e tuo marito era scattato di gelosia per proteggere la tua virtù. Cosa si poteva desiderare di meglio? Il tuo femminino era sicuramente soddisfatto. Rimanemmo ancora qualche minuto nel ristorante commentando quanto appena accaduto e poi, pagato il conto che mai e poi mai avrei fatto saldare a quel cafone, decidemmo di tornare verso casa per dare sfogo al livello di eccitazione che la serata ci aveva riservato. Già nel tragitto dal ristorante al parcheggio era tutto uno strusciarci di soppiatto per non far notare nulla ai passanti che incrociavamo. Una volta in macchina ci baciammo con una passione incredibile e ci toccammo con foga senza però inoltrare le nostre mani sotto i vestiti. Fu in questo stato di eccitazione che accesi la macchina e guidai verso l’uscita del centro cittadino con la tua mano che rovistava sulla patta dei miei pantaloni mentre facevi scorrere languidamente la lingua sulle tue dita che introducevi in bocca e succhiavi avidamente. Era a entrambi chiaro che non saremmo riusciti ad aspettare di arrivare a casa’.
Mentre guidavo senza troppa fretta verso casa ti vedevo intenta a toccarti e leccarti le dita bagnate del tuo piacere e la cosa mi eccitava da matti. Non stavo più nei “pantaloni”, tanto che il rigonfiamento si vedeva e ogni tanto lo tastavi per valutare il mio stato di eccitazione. Ti stavi divertendo un modo a provocarmi ed io iniziavo a perdere il controllo. Non ho più capito nulla quando appoggiando i piedi sul cruscotto hai iniziato a masturbarti senza inibizioni. “Guarda che ti vedono e potremmo passare un guaio’.” Dissi con la voce rotta dall’eccitazione. “Non mi importa se mi vedono, vuol dire che farei eccitare qualcun altro oltre a te. Tanto siamo in macchina”. “In effetti con tutta la carica erotica che abbiamo stasera, sarebbe proprio un bello spettacolo se qualcuno potesse assistere alla nostra ormai prossima scopata'” A quel punto mi guardasti con occhi da falsa innocente dicendomi “Perché saresti così pazzo da fare sesso con la tua bella mogliettina in presenza di estranei?”. Colta la tua provocazione non volevo lasciare perdere il gioco e ti risposi: “Certo che si. Guardare ma non toccare è una cosa da imparare, anzi, sai che ti dico’ Penso ci siano un sacco di locali dove a quest’ora si può entrare ed usufruire di alcune stanze diciamo così’ pubbliche, in cui altri possono guardare mentre le persone fanno sesso. Visto che hai sollecitato l’argomento potremmo veramente toccare con mano l’effetto che fa.” Non rispondesti nulla. Continuavi a darti piacere guardandomi divertita e sorridendo lasciva ed era ciò che mi aspettavo perché i nostri giochi erano belli proprio perché rimanevano giochi.
Stavamo passando di fronte al night sulla statale di cui avevamo sentito parlare più volte quando sento la tua voce che mi chiede: “Pensi che anche qui abbiano le stanze di cui parlavi prima?”
“Non lo so, non sono mai andato in un night ma se vuoi possiamo chiedere” e mentre stavo parlando girai subito per imboccare l’entrata del locale.
Ti ricomponesti subito dicendo “No dai’ scherzavo’., andiamo a casa che ti voglio’.” Ma ormai ero deciso a trasgredire veramente e sapevo che anche a te sarebbe piaciuto vedere come funzionano le cose in un locale del genere.
“Ascolta’ entriamo e vediamo se non ci imbarazza troppo’ altrimenti usciamo subito e ci saremo tolti lo sfizio’ Tanto o lo facciamo stasera o non lo facciamo più.”
“Ok ma diamoci una regola”. “Dimmi”. “Non appena uno dei due dice ‘ALT’ usciamo subito ok?”
“Promesso”. “Promesso”
Fu così che per la prima volta nella nostra vita entrammo in un locale notturno’.
“Buonasera signori” fummo accolti da una gentilissima signora molto elegante che ci fece accomodare nell’atrio di ingresso del locale e ci avvisò che le coppie, le vere coppie (e stando al suo giudizio lei sapeva notare la differenza) godevano dell’entrata omaggio in occasione della prima visita al locale. Come avesse fatto a sapere che era la nostra prima visita era abbastanza chiaro, ci muovevamo impacciati e sembravamo proprio due pesci fuor d’acqua.
Per metterci a nostro agio ci chiese se avessimo voluto indossare due maschere ed accogliemmo il suggerimento con molto piacere.
Appena indossata la maschera mi sentii meglio, più protetto da sguardi indiscreti o da persone che potessero riconoscerci. Probabilmente era la stessa sensazione anche per te perché notai un cambiamento nel modo di camminare, più sicuro. Notai inoltre che avevi smesso di aggrapparti al mio braccio ma camminavamo mano nella mano abbastanza serenamente.
Eravamo curiosi e ci guardavamo intorno ma a prima vista non scorgemmo alcunché di estremamente scandaloso. il locale non era gremito e c’erano ancora alcuni tavoli liberi. Mentre i nostri occhi si adeguavano alla luce soffusa del locale, notammo una parte della sala principale un po’ più nascosta e un po’ più in penombra, in cui sembrava esserci più gente. La musica non era alta ma rendeva comunque necessario avvicinare la bocca all’orecchio per farsi sentire e così facendo mi avvicinai per chiederti se volevi andare a vedere cosa succedeva in quella parte del locale. Colsi l’occasione per baciarti il collo ed il lobo dell’orecchio e notai con estremo piacere il tuo fremito che indicava assenza di imbarazzo e, forse, anche un po’ di eccitazione.
Mi prendesti la mano e ci avviammo verso quei divanetti che sembravano tanto interessanti e una volta arrivati notammo che una decina di persone (più uomini che donne) erano interessati a guardare le performance sessuali di una coppia di giovani amanti che stavano dando il meglio di se in evoluzioni molto spinte ma che, a mio avviso, erano messe in atto solo per lo spettacolo. Niente di naturale, niente di paragonabile a come sarebbe stato vedere me e te quella sera fare l’amore.
Avesti la mia stessa sensazione e, un po’ delusi, ci avviammo al bancone del bar per bere qualcosa.
Quello risparmiato in entrata lo dovemmo pagare al bar’. ma tant’è’. va bene così’
Bevemmo due cuba libre ed iniziammo a commentare ciò che vedevamo nella sala in quanto la situazione si stava pian piano evolvendo e anche il rum iniziava ad avere i primi effetti sulle tue difese.
Le coppie o i singoli che all’inizio stavano seduti a chiacchierare erano ora in atteggiamenti ben più spinti e ci rendemmo conto che la maggior parte delle persone presenti nel locale stavano facendo sesso! C’era chi lo faceva in modo ostentato e chi in maniera più riservata ma ci fu ben chiaro il motivo per cui la gente frequentava quel locale!
Prima di chiederti se avessi voluto andartene volli chiedere al barman se ci fossero altre “attrazioni” nel locale e lui ci rispose che dove ci trovavamo in quel momento era la parte “pubblica” del night, ma esisteva anche una seconda parte più “privata” in cui ci si poteva divertire in vari modi senza essere sotto gli occhi di tutti perché solo le coppie avevano accesso a quell’area.
Ci spiegò che quella serata in particolare era dedicata alla “stanza a sorpresa”. Il gioco funzionava più o meno così:
C’erano tre stanze arredate con un grande letto matrimoniale con la possibilità di essere visti dall’esterno (solo dalle coppie con accesso alla parte privata) ma cieche dall’interno. In pratica chi stava dentro la stanza poteva essere visto da fuori ma non poteva vedere altri che le persone all’interno della stanza stessa.
La sorpresa consisteva nel fatto che all’interno c’era una persona di sesso diverso per ogni stanza e, chiaramente, se si decideva di entrare non c’era possibilità di scelta del sesso dell'”ospite”. Alla mia constatazione che c’era una stanza di troppo rispetto ai due possibili sessi il barman mi rispose: ” quì sta la sorpresa!”
Chiesi che ruolo avesse l’ospite e lui rispose che dipendeva esclusivamente da noi, l’ospite avrebbe fatto, o non fatto, esclusivamente quello che gli sarebbe stato richiesto.
Ci guardammo incuriositi, l’eccitazione della serata al ristorante non era nulla in confronto a quanto ci stava accedendo nel “dopo cena” e se a questo aggiungiamo il fatto che avevamo una voglia incredibile di mangiarci, valutammo positivamente la possibilità che ci veniva offerta e, protetti dalle nostre impenetrabili maschere, ci avviammo verso la porta rossa’.. Entrammo in un corridoio e ci salutò un’altra gradevolissima signorina, più giovane e decisamente più “oseè” della signora all’ingresso, ci spiegò come funzionava la cosa e ci disse che due delle tre stanze erano già occupate e se avessimo deciso di entrare nella terza non avremmo potuto assistere agli altri spettacoli in modo da non rovinare la “sorpresa” che avremmo trovato nella nostra stanza. Viceversa se fossimo interessati solo a “vedere” potevamo proseguire e raggiungere gli altri spettatori ma poi non avremmo più potuto entrare nella stanza.
A quel punto non ci importava più di nulla e chiaramente decidemmo di entrare.
Lei ci fece accomodare nella nostra “stanza del piacere”.
Prima di accedere alla stanza ci fermammo nell’atrio di ingresso. La porta che dava sull’esterno era già chiusa, così come quella che accedeva alla stanza vera e propria. Dall’interno nessun rumore. Ci guardammo e sentii la necessità di ripetere la promessa fatta prima di entrare. “Ricordati che non siamo obbligati a fare nulla che non ci vada e, sopratutto, sappi che alla parola “ALT” si smette e si esce da questo posto. Promesso!”. “Ok. Promesso”. Entrammo.
Il letto era davvero grande e la stanza odorava di pulito. La sorpresa si rivelò immediatamente ed era un ragazzotto di circa 25/30 anni debitamente vestito che se ne stava semi sdraiato sul lato del letto. Ci salutò e ci disse che non eravamo obbligati a fare nulla che non avessimo voluto e questo mi rincuorò parecchio perché, sinceramente, avrei preferito un altro tipo di “sorpresa” ma me ne guardai bene dal dirlo a mia moglie.
Eravamo talmente eccitati che lo considerammo alla stregua di un elemento dell’arredo e mi sdraiai sull’enorme letto, tanto enorme che l’ospite sembrava veramente lontano da noi.
La musica era piacevole e iniziasti un mini spogliarello che dopo pochi minuti ti lasciò solo con perizoma e il mini reggiseno che sotto i vestiti sembra non esistesse.
Nel frattempo io mi ero spogliato e attendevo paziente sul letto l’arrivo della mia Venere.
Sei arrivata dal fondo del letto. Mi guardavi mentre a carponi e con movenze da gatta risalivi il mio corpo baciando le gambe, il pene la pancia e infine la bocca, tenendo le spalle basse ed il posteriore bene in mostra. Eri eccitante al di là di ogni immaginazione.
Quando poi hai dedicato le tue attenzioni al mio membro gonfio e voglioso come non mai, mi sono sentito in paradiso.
Mi stavi dando un piacere immenso e vedere la tua bocca e la tua lingua al lavoro mentre mi fissavi negli occhi sorridendo era una soddisfazione incredibile.
Se a questo aggiungiamo che l’ospite continuava ad essere null’altro che un elemento d’arredo, la mia soddisfazione era veramente alle stelle: la mia donna voleva me e se ne fregava di un bel giovane disponibile e pronto a soddisfare qualsiasi nostro desiderio.
Mi stavi succhiando con vigore quando ti feci ruotare in modo da poter raggiungere la tua intimità con la mia mano ed iniziai a toccarti le grandi labbra stuzzicandoti dolcemente il clitoride in modo da aumentare ancora di più la tua eccitazione e prepararti in modo adeguato alla ormai prossima penetrazione.
Quando infilai improvvisamente e profondamente due dita nella tua morbida e bagnatissima intimità, ti inarcasti allungando le braccia e stringendo forte le lenzuola con i pugni andasti a sbattere con una mano contro la gamba del nostro ospite che sobbalzò colto di sorpresa.
A questo punto sembrò che ti “ricordasti” della sua presenza e rimanesti leggermente interdetta e indecisa sul da farsi ma dopo avermi guardato riprendesti il tuo fantastico lavoro pur lasciando la tua bella manina appoggiata alla sua gamba.
Continuavi a succhiare guardandomi negli occhi ma mi accorsi che di tanto in tanto volgevi lo sguardo in modo furtivo al ragazzo distogliendolo però subito dopo per tornare concentrata su di me. Continuavo a toccarti e stavi gemendo di piacere quando notai che gli sguardi stavano diventando un po’ più decisi e prolungati e ti vidi interessata a guardarlo sia in viso sia verso le gambe.
Alzai leggermente la testa per controllare e vidi che la tua mano non era più ferma a stringere le lenzuola ma stava beatamente “palpando” la coscia del ragazzo che per tutta risposta aveva posizionato la sua mano sulla tua aiutandoti nel massaggio.
Rimasi di sasso e ti guardai. Mi accorsi di avere i tuoi occhi puntati su di me e la cosa stava a significare che sapevi perfettamente che ti avevo “scoperta” ma che non avevi assolutamente interrotto il tuo operato su di lui.
Il tuo sguardo non era di scuse né di imbarazzo, erano, anzi, gli occhi di una donna lussuriosa che in preda all’eccitazione si era lasciata andare e non chiedeva l’approvazione di nessuno ma era solo la constatazione di uno stato di fatto.
Per quanto possibile non feci notare il mio stato d’animo che a dire il vero non era facilmente interpretabile perché la tua lingua continuava a torturarmi in modo sconvolgente, tanto che riabbassai la testa, ripresi a masturbarti e continuai a godermi il prolungato lavoro di bocca che avevi deciso di regalarmi. In poche parole decisi che non era il caso di pronunciare la parola magica che avrebbe messo fine a tutto, anche al mio piacere’.
Trascorsero ancora alcuni incredibili momenti quando volli ricontrollare la situazione che più mi preoccupava ma avevo anche timore sia di conoscerla, sia di dimostrami preoccupato di quanto avresti potuto fare ma non resistetti e girai di nuovo lo sguardo verso di lui.
La situazione era cambiata. Adesso la tua mano stava armeggiando all’altezza della sua patta e dalla forma del tessuto dei pantaloni notai che non indossava gli slip. In pratica gli stavi massaggiando il cazzo’. L’unica cosa che ti divideva dal suo sesso era un sottilissimo strato di stoffa impalpabile ma avevo il timore non avrebbe resistito ancora a lungo. Mi guardavi. Stavolta non così sicura come in precedenza. Sapevi che ti eri spinta oltre il consentito e aspettavi il mio stop. Nonostante tutto stavi continuando a darmi piacere con la bocca ben consapevole del fatto che era la droga che ti permetteva di avermi in pugno continuando a sperimentare fin dove saresti riuscita a spingerti e fin dove io ti avrei lasciata arrivare.
Tante volte avevamo fantasticato su rapporti a tre ma mai avrei pensato di trovarmici così vicino e non riuscire a ragionare in modo lucido.
L’unica cosa che riuscii a fare fu quella di lasciarti fare pensando che toccare il membro di un altro uomo non sarebbe stata la fine del mondo. Incredibile pensarci ora, a mente serena!!!!
Continua…. Dal mio viso capisti che la parola magica non sarebbe arrivata e quando poco dopo tornai con lo sguardo verso la tua mano vidi che la barriera di stoffa era stata abbattuta…
Stavi masturbando un altro uomo mentre mi davi piacere con bocca e guardavi soddisfatta la tua mano scorrere su quel bastone di carne che a questo punto sembrava essere diventato un’attrazione irresistibile.
Te lo lasciai fare in un mix di emozioni incredibili. Ero eccitato sia da quanto mi stavi facendo, sia dalla scena di sesso a cui stavo assistendo al mio fianco, quasi come se la protagonista di tale scena non fossi tu ma una sgualdrinella qualsiasi messa lì per eccitare chi la volesse guardare impegnata a masturbare uno sconosciuto.
Per facilitare l’operazione ti bagnavi la mano per bene passandola sul mio cazzo lucido di saliva per poi posarla nuovamente sul suo.
Non ti stavo più toccando perché ti eri spostata più vicino a lui in modo da facilitare l’operazione.
Ora eri inginocchiata tra noi due e stavi giocando con i nostri membri duri e vogliosi. Una sorta di sfida, e non c’era più differenza tra me e lui. Ci toccavi e ci guardavi entrambi come se fossimo null’altro che due maschi a tua completa e totale disposizione. Temevo che il momento dell’alt sarebbe arrivato molto presto ma non avrei mai pensato che sarebbe toccato a me dirlo.
Eri sempre in perizoma e mini reggiseno quando mi hai fissato per lunghissimi secondi. Senza mai distogliere il tuo sguardo dal mio hai languidamente liberato il mio sesso dalla tua mano trascinandola sul tuo seno e strizzandoti ferocemente un capezzolo. Con gli occhi puntati nei miei ti sei spostata tra le sue gambe accarezzandogli gli inguini ed il ventre muscoloso. Sembrava mi stessi ipnotizzando. Incredulo sull’andamento della serata rimanevo fermo e convinto che non saresti andata fino in fondo e che era solo una sfida per vedere fino a che punto ti avrei concesso di arrivare prima di fermarti. Mi fissavi lussuriosa e gli accarezzavi il membro che sembrava vibrare tanta era la sua voglia del ragazzo di ricevere da te maggiori attenzioni; voglia malcelata dai sommessi mugolii di godimento causati dalle le tue attenzioni comunque particolari’
Stavi prolungando il gioco oltre ogni aspettativa. Lo masturbavi con vigore e quando ti sei abbassata su di lui ho pensato al peggio e stavo per pronunciare la parola magica ma il tuo obiettivo era la sua pancia.. Lo mordicchiavi e gli leccavi il ventre sempre con gli occhi fissi nei miei quasi a cogliere un mio segno che non arrivava. Nè di consenso ad andare oltre (che a questo punto non sapevo se veramente tu non lo desiderassi ardentemente) né di tornare sui tuoi passi. L’unica cosa di cui mi rendevo conto era che stavi incredibilmente amoreggiando e masturbando una persona di cui non conoscevi nulla, nemmeno il nome.
Mi sollevai dal letto ma con una mano mi fermasti invitandomi a rimanere col capo appoggiato alla testata e piano piano scendesti con la bocca verso il suo pene’
Sempre più vicino.
Fino a sfiorarlo con le labbra senza soffermarti più di tanto.
Vedevo la tua voglia di assaporarlo’ coglievo nel tuo sguardo la smania di ricevere il mio consenso per accogliere nella tua bocca gonfia di desiderio il meraviglioso palo di carne dura, ricoperto dal quel sottile strato di pelle morbida che rende il sesso maschile così irresistibile al contatto con la bocca di voi donne vogliose’ Aspettavi il mio appoggio e non sicuramente il mio ALT ma quando ti accorgesti che non sarebbe arrivato sei andata ancora oltre abbassandoti con la bocca fino alla base del suo pene. Tanta era la voglia che il tuo sguardo sembrava parlarmi dicendo “Amore mio’. fammi assaggiare questo meraviglioso bastone e soddisferò ogni tuo desiderio”. Mi hai mostrato la lingua e fissandomi lussuriosa come non mai l’hai appoggiata sulla cosa che più desideravi in quel momento’.

“ALT!!!”

Mi uscì spontaneo e ad un volume più alto di quanto fosse necessario.
Ti fermasti immediatamente sorridendomi.
Ti fermasti…
Non togliesti la lingua..
Ti fermasti e basta.

“Alt'”

dissi ancora in tono più tranquillo ma la mia voce (e la mia evidente erezione) tradivano l’enorme eccitazione in cui mi trovavo.
Continuavi a sorridere, con la lingua che ora si muoveva leggermente a destra a e sinistra, poi più decisa verso l’alto’ Improvvisamente gli prendesti in bocca il glande gonfio di desiderio. Vedevo le tue labbra morbide e bagnate procedere verso il basso con lentezza esasperante. Aderivano perfettamente al suo membro che stava scomparendo inesorabilmente all’interno della tua bocca che sapevo essere calda e morbidissima, come la tua lingua che intuivo muoversi a tormentare il suo prepuzio’..
Ne ebbi la certezza quando tornasti verso l’alto liberando completamente il glande dalla gabbia incantata quale era la tua bocca e lo vidi grondante di saliva, segno che la lingua aveva fatto un lavoro superbo e la faccia estasiata del ragazzo lo dimostrava senza alcun dubbio.
Tornasti lentamente ad ingoiarlo fino a quanto ti era possibile per poi tornare a liberarlo duro e lucido più di prima.
Hai continuato questa lentissima agonia per altre due volte e poi hai iniziato a succhiarlo con ingordigia, quasi a volergli togliere ogni goccia di desiderio accumulato in quei lunghissimi minuti di avvicinamento e di sfida tra di noi.
Alla fine era successo. Tu, succhiavi il membro di un altro uomo mentre mi fissavi negli occhi goduriosa e divertita.

Tu, che non eri mai stata così intima con nessuno eccetto me, stavi ora donando ad uno sconosciuto l’atto da me ritenuto più intimo tra una coppia. Ti avevo insegnato io come fare.All’inizio non volevi, lo ritenevi qualcosa di sporco ma con il tempo hai imparato a donare ed anche provare piacere nel farlo. Piacere sia per lo stato di eccitazione che raggiungevi succhiando e leccando il mio membro, sia per il dominio che stabilivi su di me durante i lunghi giochi in cui a volte ci trascinavamo.

Non ho resistito’ mi sono alzato, sono sceso dal letto e risalendo dietro di te ho ammirato per qualche istante il tuo fondoschiena in bella mostra e ben rialzato rispetto alla posizione della tua testa affondata nel basso ventre di un altro uomo.
Guardavo i movimenti della tua testa immaginando le tue labbra e la tua lingua su di lui e tutto intorno a lui’.
Muovevi il bacino spostandolo verso di me come a chiedere di essere penetrata in modo da sentirti soddisfatta non solo nella bocca ed io ero pronto a darti ciò che chiedevi.
Quando ti ho bloccato i fianchi e ti ho presa all’improvviso e profondamente fin dal primo colpo, hai interrotto il lavoro di bocca e ti sei voltata guardandomi negli occhi.
Il tuo viso era stravolto dall’eccitazione, le labbra gonfie di piacere e gli occhi lucidi e semichiusi testimoniavano l’enorme piacere che stavi provando e quando ho iniziato il mio lento andirivieni dentro di te me hai sorriso leccandoti le labbra, ti sei rigirata verso di lui e ho visto il suo cazzo scomparire quasi per intero all’interno della tua bocca da cui uscivano gemiti soffocati ma di enorme piacere.
Non mi guardavi più negli occhi, ma a quel punto non era più rilevante’ Era la nostra notte pazza, sapevo con certezza che ci saremmo divertiti e che saresti stata accondiscendente ad ogni mio desiderio’. anche il più spinto’
Non ho la minima idea se gli spettatori al di fuori della stanza stessero o meno apprezzando lo spettacolo’.

Fine. Ciao a tutti sono Roberta
Ho chiesto a Mario di potere descrivere la serata dal mio punto di vista perché voi maschietti avete un’idea tutta vostra di come dovrebbero accadere certe cose e non vi rendete conto che spesso i nostri pensieri sono molto diversi da come sembrerebbero apparire ad un osservatore esterno’
Abbiamo aspettato un po’ a pubblicarla perché la sua reazione a questa mia confessione non è stata delle più ‘gestibili’ ed è dovuto passare un po’ di tempo prima che metabolizzasse la cosa e si decidesse a mantenere la promessa fattami: pubblicare la mia versione anche se non di suo gradimento. Tengo a precisare che dopo uno sbandamento iniziale la nostra relazione gode tuttora di ottima salute anche se alcune cose sono cambiate, sopratutto dal lato sessuale.

Venendo a quel fatidico giorno, dovete sapere che ci sono giorni in cui ho una voglia irresistibile di sesso e quel giorno era proprio uno di quelli. Fin dalla mattina mi sentivo eccitata e bagnata, e già pregustavo cosa mi avresti fatto accorgendoti del mio stato e, se non te ne fossi accorto da solo, ci avrei pensato io a darti la ‘sveglia’. Fortunatamente non ce ne fu bisogno. Se sempre molto attivo sessualmente e il tuo invito a cena sembra arrivare proprio a pennello anche se avrei preferito essere presa con vigore non appena saresti entrato in casa ma queste cose accadono solo nei film e non nella vita di una coppia con figli piccoli sempre in giro’ Sante nonne!
Sul mio abbigliamento non ho nulla da aggiungere alla tua descrizione e quando una donna della mia età si veste in quel modo e possiede un corpo come il mio, fidati’ sa benissimo che effetto ha sia sul proprio marito sia sugli altri uomini da cui si lascia ammirare’.
Tralasciando i commenti sul cafone del ristorante devo ammettere che mi hai stupita quando hai ventilato la possibilità di realizzare una delle nostre fantasie più frequenti a letto. Sono rimasta impassibile ma quella tua frase buttatami in faccia all’improvviso mi ha sferzata ed in quel preciso istante ho realizzato che prima o poi, forse addirittura quella stessa sera, mi sarei fatta possedere da un altro uomo in tua presenza.
Non potevo dirtelo apertamente perché non ero certa se il tuo fosse uno scherzo, un modo per mettermi alla prova o un effettivo desiderio di oltrepassare il limite ma in ogni caso dentro di me la decisione era stata presa: ti avrei reso cornuto amore mio ma non solo. Il fatto è che all’epoca il pensiero di vederti con un’altra donna non mi rendeva particolarmente felice e dunque lo scambio di coppia da te proposto non era la soluzione che avrei dovuto cercare.
Questo pensiero mi eccitava a tal punto che avrei fatto l’amore con te in quel locale, in quel medesimo istante e questa voglia mi portava ad eccedere in effusioni e provocazioni che sapevo ti avrebbero portato a cedere a qualsiasi mia richiesta. Sei uno a cui piace giocare ma io so quali sono i tuoi bottoncini dei comandi e so anche in che sequenza premerli per farti perdere la testa. La cosa intrigante è che anche tu conosci i miei e questa cosa mi rendeva vulnerabile. Dovevo stare attenta a gestire la serata (per quanto possibile) in modo che non fossi io a diventare la tua vittima e cadere impotente nella tua pericolosissima e dolcissima rete’ Proseguimmo la bellissima cena continuando nei nostri giochini ‘quasi innocenti’ ed ero veramente eccitata dall’idea di proseguire la serata nel nostro letto (sempre che fossi riuscita a resistere fino a casa..) e dare sfogo alla smisurata voglia di sesso che sentivo montare sempre più irresistibile nel mio ventre. Avevo timore che tutti si accorgessero di come mi sentivo, che potessero leggerlo nei miei occhi, che notassero le mie labbra sicuramente tumide e pensassero male di me.
In preda a quei pensieri dicevo a me stessa che se mi imbarazzava una situazione che sicuramente nessuno poteva notare, come potevo solo immaginare di concedermi ad un altro uomo in tua presenza? Il pensiero di tradirti di poco prima era già passato nel dimenticatoio.
Uscimmo dal ristorante amoreggiando come due fidanzatini e, giunti in macchina, iniziai a toccarti da sopra i pantaloni. Lo so che ti piace vedermi così audace e decisi di farti impazzire di voglia durante tutto il viaggio in macchina. Mi toccavo di continuo e usavo la lingua e le mie dita sia per assaporare il sapore dei miei umori sia per farlo sentire a te. Mentre facevo tutto questo pensavo che mi piace il mio sapore’ come sarebbe quello di un’altra donna?. Ma cosa stavo pensando?!? Ti odiavo per i cattivi pensieri che i tuoi discorsi instillavano nella mia mente’ Non riuscivo a togliermi dalla testa l’accenno allo scambio di coppia. L’eccitazione drogava la mia mente al punto da farmi perdere il contegno ed i pensieri viaggiavano liberi e senza freni. Le fantasie che si scatenano dettate dalla voglia di sesso sembrano naturali ed irrinunciabili’ Durante i momenti del nostro piacere mi trasporti in situazioni fantastiche e trasgressive sussurrandomi frasi incredibili a cui mi abbandono completamente e per cui perdo completamente il controllo tanto che se in quei momenti si dovessero verificare realmente andrei sicuramente fino in fondo. Talmente sono stimolanti che a volte, durante il lavoro o altri momenti della giornata, mi ci soffermo e riprovo l’eccitazione di quei momenti tanto che devo controllarmi per non mostrare il mio delicatissimo stato di donna vogliosa che potrebbe farmi fare un pazzia.
Anche in questo momento mi trovavo in quella condizione di debolezza in un luogo non sicuro e non so cosa avrei risposto ad una tua richiesta ‘particolare’ che avremmo anche potuto realizzare’
Ad un certo punto penso che tu temessi che qualcuno mi vedesse perché mi hai chiesto se non avessi paura di essere vista da estranei.
La risposta uscì spontanea dalla mia bocca ‘meglio.. sono contenta che qualcuno oltre a te si ecciti guardandomi’.
Ascoltando le mie parole pronunciate quasi involontariamente, ebbi il timore di avere dato la risposta al mio dubbio precedente’
Iniziasti a parlare di locali per scambisti o cose del genere in cui si poteva guardare altre persone fare sesso o viceversa e l’idea di andarci mi attirava ma non volevo che te ne accorgessi. Cercai di sviare il discorso sperando dentro di me che tu insistessi in questa tua idea e quando passammo davanti ad un noto locale notturno della zona presi l’occasione accennando io stessa a cosa poteva succedere in quel posto.
Entrasti nel parcheggio e qualche minuto dopo eravamo all’interno del night.
La scusa era ‘entriamo a dare un’occhiata e se non ci piace usciamo subito’ ma sapevamo entrambi che ci sarebbe piaciuto. Quantomeno io ne ero certa.
Fui contenta di indossare una maschera perché anche se distanti da casa, qualcuno avrebbe potuto riconoscerci. Presi qualcosa di alcolico da bere e iniziai a guardarmi intorno incuriosita. Mi eccitava vedere le coppie strusciarsi, toccarsi e qualcuno anche penetrarsi in bella vista davanti a sconosciuti. Pensavo comunque che si trattasse di uomini con prostitute e quindi la trasgressione non era poi così forte. Cosa diversa se si fosse trattato di coppie vere che decidevano coscientemente di cedere il rispettivo partner ad altri e accettarne i rischi.
Vivevo la cosa in modo fin troppo naturale e quando il barman ci spiegò come funzionava la parte ‘privata’ del locale, non vi nascondo che la voglia mi assalì irrefrenabile. Volevo vedere vere coppie buttarsi in un’orgia e rendermi conte se anch’io ne sarei stata capace. In quel momento ero certa che non avrei mai acconsentito, mi rassicurava la possibilità di dire ALT! se il limite fosse stato raggiunto o la possibilità di andarcene se l’ambiente fosse stato squallido.
Entrammo nella parte nascosta riservata alle sole coppie. La ragazza che ci accolse era decisamente giovane e molto bella.. sexy ma non volgare’ se lei era il biglietto da vista le premesse erano incoraggianti’ sinceramente non ho seguito con attenzione la spiegazione.. mi guardavo intorno incuriosita e molto molto eccitata’ la mia voglia di te non era ancora stata soddisfatta’ decidemmo di concederci l’ultima stanza libera e non era importante chi e cosa ci avremmo trovato.
Prima di entrare mi rassicurasti sulla possibilità di fermarci ma sapevo, come lo sapevi tu, che il mio ‘proviamo’ significava già un SI’ non sapevo se sarei riuscita a fermarmi ‘. avevo troppa voglia di sesso’
Entrammo nella stanza e vidi con piacere che il nostro ospite era un uomo, bello e giovane’
Parlammo qualche secondo con lui e ci disse che era a nostra completa disposizione ed io già lo mangiavo con gli occhi ma non potevo darlo a vedere a mio marito che sembrava, al contrario, non troppo contento della situazione.
Dopo pochi minuti cominciai a rilassarmi ed a muovermi a tempo di musica inscenando uno streap-tease che ottenne l’effetto voluto poiché mio marito continuava ad aggiustarsi il membro nei pantaloni e allora decisi di iniziare a fare sul serio spogliandolo e baciandolo in ogni angolo della pelle fino ad arrivare al suo sesso gonfio come non mai.
Dopo averlo toccato per qualche attimo iniziai a leccarlo e a succhiarlo con gli occhi fissi nei suoi. So che è una cosa che lo fa impazzire, me l’ha confidato e me ne accorgo quando lo faccio. Lo guardo fisso negli occhi mentre dedico le mie attenzioni al suo membro e tutto ciò lo manda in estasi.
Un lampo mi passò per la mente e pensai alla sua reazione se guardandolo negli occhi avessi in bocca e sotto la lingua il sesso di un altro uomo’
Mi vergognai di me stessa ma ormai il pensiero c’era e non riuscivo a scacciarlo. Succhiavo il pene di mio marito e pensavo di avere in bocca quello dell’uomo alla mia destra e tutto questo mi eccitava da morire.
Mario si spostò e iniziò a toccarmi leggermente il clitoride accorgendosi sicuramente di quanto fossi già bagnata ed in questa nuova posizione mi fu facile avvicinarmi quasi inavvertitamente al corpo del nostro ospite e appoggiare la mano sulla sua coscia
Portava pantaloni lucidi e sicuramente era senza intimo’ era evidente’. Pensai che stesse apprezzando il mio ‘lavoro’ e mi piaceva pensare che desiderasse lo facessi anche a lui.
Mio marito si gustava queste mie attenzioni speciali ad occhi chiusi, lo sentivo gemere di piacere ma non volevo portarlo subito all’orgasmo anche perché non mi piace che il suo piacere finisca direttamente nella mia bocca, non è una cosa che gradisco.
Mentre era steso con gli occhi chiusi mossi la mano verso il nostro ospite e iniziai a toccargli la gamba senza degnarlo di uno sguardo. Avevo gli occhi fissi su mio marito e speravo non si accorgesse della cosa.. per lo meno non ancora’.
La mia mano si muoveva sulla sua coscia aiutata dalla sua che me la prese e sentivo che forzava perché arrivassi a tastagli il membro che sembrava scoppiare nei pantaloni.
Mio marito se ne accorse ma data la mia decisione, decise di non dire nulla e mi lasciò fare. A quel punto pensai che mi avrebbe lasciato continuare e mi feci più audace lasciandomi trasportare la mano sul sesso del ragazzo.
Era duro’ e caldo’
Dopo averlo massaggiato per qualche secondo infilai la mano sotto i pantaloni e iniziai a masturbarlo con grande di lui piacere.
Ormai ero completamente partita e la titubanza iniziale aveva lasciato il posto alla voglia di giocarmela fino alla fine e vedere fino a che punto saremmo arrivati.
Mi misi comoda tra i due uomini ed iniziai a masturbarli entrambi con sensualità dedicando però maggiori attenzioni al nuovo venuto che in quel momento attirava la mia attenzione in modo spasmodico..
Ho lasciato il membro di mio marito e ho iniziato a baciare il ventre del ragazzo. Lo desideravo a tal punto che avrei voluto passare subito ad altro ma temevo di tirare troppo la corda e che mio marito mi avrebbe fermata. Lo leccavo, lo baciavo e mi avvicinavo al pube e iniziai a baciarlo anche lì. Mario mi stava fermando ma con un cenno della mano lo bloccai e continuai la mia esplorazione’ lenta ma inesorabile. Decisi di andare ancora oltre e iniziai ad usare la lingua e fu allora che mio marito mi disse di fermarmi.
Non volevo fermarmi ma non volevo urtare la sua sensibilità. Non so come ma in fondo capii che in realtà lo voleva anche lui e interpretai il suo divieto come una sorta di ‘salvare la faccia’. Sorrisi e calai la mia bocca su quel meraviglioso cazzo che mi trovavo di fronte. Era bello guardare mio marito mentre godeva guardandomi succhiare un altro uomo.
Quando ormai lo stavo leccando senza più badare ad altro ho sentito Mario che si spostava dietro di me e, presami per i fianchi, ha iniziato finalmente a scoparmi.
Godevo come non mai ma la penetrazione mi distraeva su quanto stavo facendo con la bocca e dopo poco lasciai perdere per godermi il cazzo di mio marito. Lo sentivo perfettamente entrare nella mia carne morbida ed impazzivo di piacere. La situazione creatasi amplificava le mie sensazioni ed era come se non mi avesse mai posseduta prima.
Raggiungevo un piacere simile solo quando giocavamo con un vibratore a forma fallica che inserivo davanti, mentre, a pecorina Mario mi penetrava da dietro.
Avrei voluto proporglielo in quel momento e per la prima volta dare vita reale alla nostra fantasia erotica e lo feci.
‘Mario”
‘Dimmi amore’
‘Facciamo come a casa’ quando giochiamo a farlo in tre”
Attendevo la sua risposta che non si fece attendere.
Sempre continuando a penetrarmi lubrificava l’ano facendo uso dei copiosi succhi che la mia patatina continuava ad emettere ed il ragazzo capì all’istante la situazione.
L’unica cosa da chiarire era chi l’avesse messo dietro e chi davanti.
Mio marito uscì e si posizionò sotto di me iniziando nuovamente a scoparmi ed il ragazzo prese il suo posto dietro di me.
Avevo un po’ di timore ma si dimostrò molto ‘delicato’. Aspettò che mi fossi rilassata e poi, lentamente, inserì il suo duro bastone nel mio sedere iniziando subito un lento andirivieni.
All’inizio non fu facile ma dopo qualche tentativo andato a vuoto i due presero un bel ritmo e anch’io inizia a godermi la doppia penetrazione. Non era come a casa, era diverso ma altrettanto piacevole.
Sentivo entrambi i membri scorrere nel mio corpo e mi sentivo desiderata e.. sì’ anche un po’ usata ma era una fantastica sensazione.
Mi stavano scopando con vigore, erano due maschi vogliosi e io ero la loro femmina vogliosa.
Non so quante volte arrivai all’orgasmo, era un godimento continuo e senza fine’
dopo un po’ uscirono e si misero di fronte a me e mio marito mi chiese di farli venire sul mio seno.
Mi avvicinai e iniziai a masturbarli leccando il membro di mio marito finché Mario non esplose in tutta la sua potenza.
Fu un getto molto forte che mi colpì sia in viso sia sul seno e con mio grande stupore mi venne spontaneo leccare lo sperma colatomi sulla mano e per la prima volta non lo trovai sgradevole.
Dopo di lui venne anche il ragazzo a cui non riservai lo stesso trattamento ma direi che poteva essere soddisfatto della serata’
Io lo fui veramente tanto e anche Mario apprezzò molto la cosa anche perché da quel giorno ho imparato ad apprezzare un nuovo ‘gusto’ di finire le nostre serate di sesso’.

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