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Racconti Cuckold

Una cena da non dimenticare

By 28 Luglio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Il taxi accosta davanti al cancello del famoso Ristorante, un portiere gallonatissimo apre lo sportello dalla parte di Elena, lo spettacolo è mozzafiato quando fa uscire la gamba destra inguainata nella calza nera velatissima ‘Grazie’ Dice semplicemente all’uomo e si pone in attesa che il marito paghi il taxi e la raggiunga ‘Io dico che questo Ristorante che ti hanno consigliato costa un botto’ Infilando il braccio sotto a quello del marito e avviandosi con lui sul lungo tappeto rosso che porta all’entrata’ Il locale è pretenzioso, sembra ricavato da un antico castello, il parco è immenso e illuminato a giorno, una porta a vetri ad apertura automatica da accesso alla grande sala centrale, i tavoli rotondi sono tutti per quattro persone, i colori sono tutti su una calda tonalità di avana chiaro, tovagliati comprese, i piatti semplici e senza decori sono sicuramente di porcellana, importanti i bicchieri in cristallo purissimo e le posate in argento massiccio. ‘Quello’ Dice Elena indicando un tavolo sul fondo al direttore di sala che li accontenta guidandoli sino al tavolo prescelto’ Alessandro, il marito di Elena, è tutto preso a guardare il menù mentre lei si guarda intorno, alle pareti completamente nude ci sono solo alcuni arazzi di chiaro pregio, le luci sono soffuse e su ogni tavolo c’è una portacandele in cristallo color cobalto con una candela accesa ‘Tu che vuoi?’ Chiede Alessandro alla moglie sempre senza alzare gli occhi dalla carta ‘Oh fai tu Ale, solo non prendere roba pesante.’ Replica lei vedendo con la coda dell’occhio la coppia che supera il loro tavolo e si siede in quello alle spalle di Ale, e di fronte a Elena.
Elena sorride felice al marito, avvolta nel vestito da sera nero semplicissimo e dall’aria ammiccantemente retrò, un tubino molto avvitato che sale di quattro dita sopra al ginocchio, con scollatura dritta e generosa, senza spalline e con una vistosa decorazione sul seno a forma di grande fiocco ed un’ampia plissettatura lungo tutta la parte anteriore dell’abitino, le scarpe sono in tinta, scollate e con il tacco molto alto, i capelli corvini raccolti in un’elegante chignon tenuto dietro la nuca da una spilla in oro bianco. E’ come sempre molto elegante Elena, di quell’eleganza sobria, poco appariscente ma che sottolinea con decisione la sua indiscussa bellezza. Lei infatti è esile e minuta nella figura, ma sembra avere tutte le curve al posto giusto. Non arriva al metro e settanta, ha capelli lunghi e nerissimi che in genere porta sciolti sulle spalle, il viso è bello e dai lineamenti regolari, ma più da donna che da bambolina e su cui brillano due gemme di smeraldo. Era tanto che lei ed il marito non si concedevano una serata tutta per loro, si erano conosciuti al liceo, poi l’università, il fidanzamento e solo un anno dopo il matrimonio, una coppia della piccola borghesia come tante, si volevano bene con sincerità, Elena poi era una donna seria, di poche pretese e senza grilli per la testa, amava il marito, anche se quello non era un bel periodo per loro, Alessandro aveva aperto il suo studio da poco dopo anni di praticantato e l’impegno lavorativo era diventato pesante rubando sempre più a loro due, alla famiglia, a quel loro amore che stava subendo una decisa flessione, tempo ed attenzione.
Quando sposta nuovamente gli occhi alla sala inquadra nella propria visuale la coppia del tavolo accanto e lo sguardo di lui sembra inchiodato su di lei. Quello sguardo la infastidisce, la mette a disagio e per questo torna a guardare Alessandro ‘Io dico che sarà divertente’ Riferendosi all’accenno di lui alla serata che hanno organizzato, cena nel prestigioso ristorante, poi il loro piano bar, buona musica e drink di qualità e infine a casa a ritrovarsi anche fisicamente, ma parla distrattamente, senza convinzione, quello sguardo ora assorbe tutta la sua attenzione, lei è fortunata perché può guardare il tavolo di fronte senza esser vista da Alessandro, la coppia è seduta proprio alle sue spalle e lei fingendo di guardare il marito non deve fare altro che alzare appena gli occhi oltre la sua spalla ‘No esagerato no, sei solo il solito sporcaccione’ Tenta di scherzare per celare al marito quello che la turba, quando lui accenna alla sua bellezza di stasera e alla loro camera da letto che li attende ala fine della serata. Il marito fingendo una voce ingenua e fanciullesca fa gli occhi da “micione” ‘Amore giurami che mi amerai sempre, sei così bella che ho sempre paura che tu possa innamorarti di un altro che ti porterà via da me.’ Poi sorride dolce e continua a fissarla. ‘E’ un rischio che devi correre’ Replica Elena tentando di sorridere per sottolineare che scherza. .L’uomo della coppia non perde un solo gesto di Elena, è un uomo sulla cinquantina, capelli corti, leggermente brizzolati, distinto ed elegantemente vestito, anche affascinante se vogliamo, ma di un fascino inquietante, quasi perverso, c’è qualcosa di torbido in lui, di oscuro, Elena sente lo stomaco serrarsi e sembra che dentro di lei si levi uno stormir di fronde, di nuovo fugge quello sguardo, uno sguardo severo, indagatore, quasi cattivo, che la fruga dentro, che le trapassa gli abiti e che le graffia l’anima. Il marito mangia tranquillo la sua insalata di mare ma poi si accorge dello stato della moglie, in Elena quella sera qualcosa non va ‘Tesoro tutto a posto? ‘
Ma quello sguardo è come una calamita per Elena, la attrae e la spaventa allo stesso tempo e lei non può fare a meno di tornare a volgersi allo sconosciuto, non può sottrarsi al richiamo di quegli occhi e il sangue le si gela nelle vene, lui anche se impercettibilmente le ha accennato con la testa, ne è sicura, non si sbaglia, un piccolissimo movimento della testa, e gli occhi di lui, freddi, quasi cattivi, che da lei si spostano verso la parte destra della sala. Elena abbassa subito il viso perché è turbata e poi perché deve nascondersi ad Alessandro che le sta di fronte ‘No’ Sussurra piano a occhi bassi fingendo di aggiustare il tovagliolo ‘O meglio si’ Prendendo la palla al balzo ‘Sono un pò stanca, ma passerà’ Ed il sorriso che tenta di regalare al marito le esce davvero stentato e poco convincente.
Il cameriere non arriva, e lei non sa più che fare, combattuta tra lo sguardo invadente dello sconosciuto e la curiosità del marito per il suo stato, e solo il cielo sa quanto lei vorrebbe sfuggire entrambe ‘Scusami un istante Ale’ Dice improvvisamente alzandosi in piedi e posando il tovagliolo sul tavolo ‘Ho bisogno della toilette’ Quindi si volta senza guardare il tavolo di fronte e si avvia verso il fondo sparendo poi dietro la porta dove è scritto in argento a grandi lettere “SIGNORE”
Alessandro la guarda intimorito, non capendo, ma conosce troppo bene Elena, qualcosa non va, nervoso sorseggia il suo bicchiere di franciacorta e attende il ritorno della moglie.
Elena si guarda nel grande specchio appoggiandosi col ventre al lavabo di ceramica pregiata, i suoi occhi bruciano, le labbra morbide e carnose sono dischiuse, e respira affrettatamente, infatti vede il seno alzarsi e riabbassarsi troppo velocemente. Si china a cercare il rossetto nella pochette da sera ed in quel preciso istante il clack della serratura la fa sussultare, alza gli occhi allo specchio e di nuovo quegli occhi son piantati nei suoi, la figura alta e scura che occupava il tavolo di fronte a lei ora è li proprio alle sue spalle, immobile per un tempo che a lei sembra infinito, poi lui si volta alla maniglia e fa scattare il nottolino di sicurezza che blocca la porta, lei chiude gli occhi, quasi quel gesto potesse celarla a quello sguardo mentre sente le gambe non sorreggerla più e un brivido gelato correrle lungo la schiena.’ Alessandro aspetta nervosamente il ritorno di lei non immaginando neanche lontanamente quello che in quel momento sta per accadere a pochi metri da lui.
Elena Prima serra gli occhi con forza appoggiando le mani al bordo del lavabo per non vacillare, vuole in quel modo cancellare quell’immagine inquietante, quella visione che ora le appare terrificante, e poi li riapre riportandoli allo specchio, e lo vede, avanza sicuro verso di lei, le labbra dell’uomo sono appena piegate, ma non è un sorriso quello che gli deforma il viso, sembra più un ghigno cattivo. Sente che sta per svenire, il cuore fa due capriole e sembra voglia saltarle fuori dal petto e lei di nuovo, come a rifugiarsi nell’oblio, serra gli occhi mordendosi le labbra rosse.
Il contatto la fa sussultare e le fa riaprire di colpo gli occhi, le mani di lui, grandi, forti, sicure si posano sulla sua vita sottile per poi indugiare sui fianci tondi e pieni di Elena. E’ sorpresa, non dal gesto che forse si attendeva, ma dall’insolita delicatezza di quel gesto, che invece lei aveva temuto rude e violento visto l’inquietante latore del gesto, e mentre rimugina nella sua testa fissa come ipnotizzata lo specchio e quello che le rimanda riflesso, poi inequivocabilmente sente l’eccitazione di lui premerle sui glutei sodi ed alti, quando lui fa aderire il suo corpo a lei, poi una voce roca ma al tempo stesso calda e rassicurante le riempie le orecchie come un tuono assordante ‘E’ tanto che ti cercavo, e al fine ti ho trovata, l’ho letto nei tuoi occhi.’
Alessandro nel frattempo ormai spazientito e preoccupato per l’assenza prolungata di Elena si alza di scatto arriva alla porta della toilette e bussa nervosamente due volte ‘Elena tutto ok? ti senti bene? ‘
‘La prego no…’ Sussurra così piano Elena che non sa con certezza se le ha pronunciate davvero quelle parole o se le ha soltanto pensate, ma in entrambi i casi lui non deve averle intese, infatti sente il peso del corpo di lui premere e farsi più pressante su di lei tanto che lei deve posare le mani aperte sulle maioliche candide dinanzi a lei, proprio sotto lo specchio per non cadere in avanti, il sesso di lui ora è grande e duro come lei non aveva mai sentito prima in un uomo, nel suo stomaco sente uno sciame di farfalle impazzite e la testa le gira, non sente neanche Alessandro che da fuori la chiama, il bussare concitato alla porta, sente invece che lui si stacca da lei scoprendo con sorpresa di provare quasi delusione, rialza gli occhi e lo vede vicino alla porta che libera il nottolino sbloccandola, ma senza fare alcun rumore.
Il cuore di Elena finalmente aveva rallentato e lei apriva e richiudeva la bocca a cercare aria, una tregua vitale e provvidenziale, ma di nuovo quel calore, quella pressione sul culetto sodo di Elena e quel fiato caldo sul collo, lui è di nuovo li, di nuovo su di lei, e di nuovo lei sente un esercito di formichine impazzite correrle lungo la spina dorsale, mentre è paralizzata dal terrore e il suo corpo si rifiuta di ubbidirle. Lui allenta la pressione per un istante, lei alza gli occhi allo specchio e sgrana gli occhi, lui non c’è più, ma sente due mani afferrale l’orlo dell’abito e tirarglielo su sino in vita ‘Oh mio Dio…’ Dice portandosi la mano alla bocca e vedendo il viso di lui ricomparire nello specchio quando si rialza, rivede quegli occhi di ghiaccio che le scrutano il viso ma le cercano l’anima’
Alessandro afferra nuovamente la maniglia che questa volta scatta facendo cedere la porta che si dischiude e pieno di se entra spalancando la porta del tutto trovandosi così dinanzi la moglie piegata leggermente sul lavabo con il vestitino tirato su sui fianchi, il sedere perfetto offerto alla vista, disegnato e sottolineato dal perizoma e quell’uomo incombente su di lei. Gli si gela il sangue nelle vene, un brivido gli percorre la schiena e riesce solo ad esclamare ‘Amore” Passa qualche secondo che sembra un eternità, poi istintivamente Alessandro senza dir altro chiude la porta serrandola come se approvasse la scena mostratasi dinanzi a lui e desiderasse vederla continuare, i suoi occhi fissi negli occhi della moglie riflessi nello specchio.
La bocca rovente dello sconosciuto affonda sul collo esile e delicato di Elena, lei sente la sua lingua lasciare una scia umida e bruciante sulla pelle candida. Le mani dell’uomo lasciano la stoffa ormai immobile sui fianchi di Elena scoprendone le gambe lunghe e nervose, le natiche sode e ben disegnate sino a mostrare anche una parte della vita sottile, risalgono lentamente e vanno a riempirsi dei seni sodi ed eretti, li stringono, li palpano con calma, quasi fosse un esame attento e minuzioso, poi le dita pizzicano con forza i capezzoli che sono ora turgidi e tesi strappando un mugolio di piacere ad Elena, e poi il gesto secco, deciso, scivolano sul bordo della scollatura facendola abbassare denudando così il busto eretto e perfetto di Elena ‘Ale…’ Miagola impercettibilmente lei quando oltre la spalla dell’uomo riflesso nello specchio e a capo chino su di lei, scorge il bel viso del marito e quegli occhi dolci e colmi di uno smarrimento incredulo. ‘Amore mio…’
Elena avvampa di un rossore acceso quando realizza che Alessandro la sta guardando mentre quell’uomo si prende il suo corpo e gli ruba l’anima, quando realizza che invece di sdegno prova eccitazione, un’eccitazione fuori dal comune, viva e forte come mai le era capitato prima e infine quando realizza che a premere ora sui suoi glutei impudicamente offerti dalla postura che la vede prona in avanti non è più stoffa rigonfia, ma carne viva e pulsante’
Alessandro la guarda con sguardo dolce ed innamorato, confuso ed eccitato allo stesso tempo e lei lo sente distintamente sussurrare ‘Amore mio, sei bellissima.’ Poi si appoggia con le spalle alla parete fredda maiolicata e istintivamente porta una mano alla patta e si sfiora leggermente senza riuscire a staccare gli occhi dalla scena’
La dolcezza è finita, le mani grandi dello sconosciuto la afferrano sugli omeri e senza altro aiuto punta il membro teso e vibrante come vivesse di vita propria fra le cosce candide di Elena e poi secco il colpo di reni, coadiuvato da quelle fasce muscolari che guizzano armoniche sulla sua schiena e Alessandro può quasi percepire fisicamente il dolore che legge negli occhi sbarrati di Elena e nella sua bocca che si schiude ma senza che un solo lamento ne esca, quando lui affonda sin quasi alla radice il suo sesso dentro di lei. poi si ritrae lentamente e poi riaffonda ancora più in profondità, portando le mani ai fianchi della donna attirandola con forza a se ogni volta che entra in lei e tenendola ferma quando riemerge mostrando così quell’asta quasi terrificante per dimensioni e turgore.
Alessandro si avvicina quel tanto che le consente di afferrare la mano di Elena, la stretta è decisa come se volesse percepire anche lui quella potenza e quella grandezza che lui, purtroppo, può solo sognare
Il corpo esile di Elena è scosso dai colpi dell’uomo possente al suo confronto che la sovrasta di ben tutta la spalla, la possiede con forza, quasi con rabbia e lei urla, ora urla il suo piacere misto a dolore, grida forte per lei, per Ale, per loro, per il loro amore e per quella follia che li ha colti e che forse cambierà le loro vite per sempre, si china ancor più in avanti mentre l’uomo quando scorge Alessandro li a fianco, staccando una mano dai fianchi di Elena le afferra la parte posteriore di una coscia candida sollevandola e costringendola a posare il ginocchio sul bordo del lavabo scoprendo così un fianco di quell’amplesso brutale, quasi animalesco ed offrendo ad Alessandro lo spettacolo dello scempio che lui sta facendo del corpo di lei, della sua adorata Elena.
Alessandro ora è eccitatissimo, cerca la bocca della moglie e la soffoca in un bacio di passione, la sua lingua entra prepotente nella bocca di lei, poi le prende di forza la mano e la porta sul suo sesso quasi sbilanciandola. ‘ Ti amo Ale…’ Sussurra piano lei in risposta al tenero gesto d’amore del marito quando le posa le labbra sulla bocca baciandola con una tenerezza che non aveva mai avuto prima. ‘Guardami amore’ Staccando la bocca per farsi udire. ‘Guardami sono la tua Elena, guarda cosa mi sta facendo, GUARDAMI !’ Urla poi quasi disperatamente ‘Guarda come mi sta scopando davanti a te’ Solo dopo un tempo che ad Elena pare infinito il suo carnefice si ferma, è sorpresa ma riesce in quella pausa a riprendere fiato, ma dura poco, anzi nulla, quella tregua apparente, lui si stacca da lei, la fa voltare verso di lui e afferrandola per i capelli la costringe ad inginocchiarsi dinanzi a lui, e agli occhi di Elena appare quello che sino ad ora solo il dolore ed il piacere le avevano riportato alla mente, un sesso enorme, quasi smisurato e duro come fosse un palo di legno teso all’inverosimile’
Lo sconosciuto non ha esitazioni, non si cura di loro due, forse ride del loro tenero e dolcissimo amore, di quella complicità che mai li aveva uniti come in quel momento, infatti il gesto è secco e spinge il viso bellissimo di Elena verso il proprio sesso sempre tirandola per i capelli nerissimi e ora scarmigliati sul volto arrossato e stravolto dalla passione, lei docile dischiude le labbra e lui affonda nella sua bocca senza alcuna pietà, quasi a voler violare quelle labbra morbide e bellissime, quella bocca che sul viso pallido di Elena appare ora come una ferita rosso sangue. E succhia, Elena inizia a succhiarlo con avidità artigliando le gambe dell’uomo quasi temesse di perderlo, la lingua accarezza quell’asta dura e calda che la soffoca, che le toglie il respiro mentre lei alza e riabbassa la testa regalando ad Ale solo l’immagine della sua nuca che compie quel rituale sensuale ed erotico e al tempo stesso quasi osceno, mentre Ale le fa sentire in mano il piccolo sesso inadeguato alla folle voglia di lei.
Alessandro a quella vista ansima oscenamente e con la mano inizia a accarezzare con intenso vigore il sesso dischiuso della sua Elena, mentre con la lingua le lecca il collo, quasi volesse partecipare anche lui a quell’atto erotico.
Ora il ritmo della testa di Elena si fa più regolare, meno affrettato, si potrebbe dire quasi professionale, tecnicamente perfetto, facendo emergere dalla labbra scarlatte quella lunga asta per poi ringoiarla sino alla radice, il viso alzato e quegli occhi di quel verde intenso in cui nuotano un mare di pagliuzze dorate sono fissi in quelli del marito, a cercarne l’attenzione, ma non solo, vuole la sua complicità, il suo assenso a quel turbine di passione che sente dentro di se che le brucia nel ventre e le urla nella testa, la mano abile di Ale continua a sollecitarla in quel fiore di carne che racchiude come in uno scrigno prezioso la sua femminilità e lei senza vergogna sente copiosi i suoi umori riversarsi sulle mani di lui e scivolare sulle cosce candide come madreperla mentre un violento orgasmo la squassa, poi di colpo chiude gli occhi e fa un impercettibile scatto all’indietro con la testa quando il getto caldo e vischioso dello sconosciuto le colpisce il palato e la lingua e lei sente quel sapore forte e pungente, quell’odore acre caratteristico, ma non si ferma, continua con meticolosa perizia a far andare le labbra calde su e gìù lungo il sesso teso dello sconosciuto, e solo quando ha la bocca piena e sente la carne dell’uomo ritrarsi si ferma, dischiude appena le labbra facendo scivolare il liquido denso e giallastro dalla bocca sulle labbra, sul mento, sul seno offerto nudo e poi tende la piccola mano e attira a se Alessandro baciandolo con passione e trasporto sulla bocca.
Per lunghi interminabili istanti restano così abbracciati, a far loro compagnia solo il battere dei loro cuori e il rumore dei respiri affrettati, mentre loro sono la, fuori dal mondo e dalla realtà, lontani nel tempo e nello spazio.
Quando Elena al fine riapre gli occhi sono soli nella luce fredda ed asettica di quel lussuoso bagno, vede il marito tenderle la mano per aiutarla a rialzarsi mentre con voce dolcissima lo sente dire ‘Vieni amore mio andiamo a casa’

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