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Racconti Cuckold

Una sega al parco…anzi due

By 2 Luglio 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Un giorno io e la mia ragazza, eravamo andati a fare un giro in un parco, anzi sembrava quasi un bosco, comunque era Estate e ci eravamo fumati un paio di canne e lasciato lo scooter all’ingresso del parco ci eravamo addentrati per trovare un posto tranquillo.
Io avevo dei pantaloncini e delle scarpe e una maglietta a maniche corte e lei invece altro che pantaloncini, aveva indossato degli short cioè dei veri pantaloncini corti, aderenti e da cui si vedevano bene le due chiappe dato anche il perizoma, ormai una cosa scontata per le ragazze di oggi.
Le sue gambe erano belle giovani, fresche, tornite, snelle ma giuste, dritte ed erano pure abbronzate e lei non essendo una pelosa, non si depilava le cosce , ma aveva qualche peletto striminzito, debole, che col sole era diventato biondo, ma quasi non si vedevano e comunque non si sentivano al tatto.
Sotto aveva delle scarpe da ginnastica col cuscinetto d’aria , modello femminile, proprio da ragazzina, da fighetta e col calzino corto corto, giusto per coprirle il piede’, ma di colore rosa’che le dava ancora quel senso da ragazzina, inoltre le stringhe erano tutte dentro la scarpa, senza nessun nodo da scarpa, in modo che non fosse necessario perdere tempo ogni volta che metteva e toglieva le scarpe, proprio da ragazza, dei nostri giorni che non ha voglia di perdere tempo ogni volta ad allacciare ed a slacciare, proprio da ragazza che non ha voglia di complicarsi la vita, non ha voglia di seguire quello che i genitori le hanno insegnato, proprio da una che vuole le cose semplici, senza fatica e subito’
La ragazzina che non ne vuole sapere di impegnarsi, che usa sempre le vie facili per ottenre le cose, per comprarsi le cose alla moda, insomma che se ha voglia di fare qualcosa la fa altrimenti no, e quindi se ha voglia di scapricciarsi si scapriccia, non fa troppo la puritana, insomma’.avete capito oppure no?? Se ha voglia di cazzo’.
Sopra portava un top, una magliettina che le lasciava scoperto l’ombelico, perché faceva caldo e perché aveva una vitina stretta e senza pancetta e data la sua terza di seno, poteva permettersi una cosa: non portare il reggiseno’così da non sudare’così da stare meglio, così da essere più bella, più accattivante, più sensuale, più sexy’.insomma più sbarazzina.
Perché bisogna usare parole così impegnative? Diciamo che lei aveva 18 anni appena compiuti e voleva sentirsi libera, carina, femminile ma non troppo , cioè senza dover seguire le buone maniere, si sentiva libera di vestirsi come voleva, e di far ‘..rizzare cazzi, quando voleva, ed essendo estate la voglia di farli rizzare, di avere conferme era forte.
Il motorino logicamente l’aveva voluto guidare lei, non per emancipazione ma solo per far la figa, per sentire l’aria sul viso, per non passare in secondo piano dopo di me, per far vedere il suo bel corpicino e il vento le aveva fatto rizzare i capezzoli , i quali logicamente , trovando solamente un velo leggero del suo top, mezzo cotone e mezzo setoso, non si potevano non notare quegli appendiabiti, quei chiodi, quei capezzoli freschi.
La terza era perfetta , una taglia che eccitava, che faceva rizzare, da palpare, da mungere, da ficcarci dentro il cazzo prima di farlo arrivare dritto in gola passando da quelle labbra normali, con un leggero rossetto rosa’lucido.
La terza si notava ma non era troppa che poi senza reggiseno sarebbe crollata, almeno fintanto chè stava così ogni tanto.
La cicca , come dicevano i vecchi da ruminante, ci stava, le faceva muovere quella bocca, faceva capire che a lei piaceva masticare, giocare con qualcosa tra i denti’.insomma, ti faceva venire una voglia di fartelo spompinare’dato anche il suo sguardo sicuro, cosciente di far arrapate il MASCHIO, si quell’essere che poteva avere età diverse, da come lei a man mano più grande, con in comune due sole cose, il cazzo e la voglia di impossessarsi di lei’poi le reazioni cambiavano, ma tutti, dico tutti le avrebbero voluto far di tutto’.a sta’.puttanella’ a sta fighetta, fighettina.

Parcheggiato lo scooter all’ingresso del parco ci dirigemmo verso l’interno e lei col suo modo di camminare tutto sculettante, con gli shorts belli corti, attirò subito l’attenzione di molti.
Ci incamminammo e una volta dentro, nei sentieri ci dirigemmo in un posto non troppo soleggiato, con un po’ d’ombra e abbastanza appartato dove non passava quasi nessuno,era un sentiero dove bisognava andarci apposta.
Ci sedemmo sulla panchina e ci tirammo su una canna.
Era della buona maria, e gli effetti non si fecero attendere’.
Iniziammo a farci delle risate e quando passò un signore quasi ci mettemmo a ridergli in faccia e lei si lasciò andare a fare i suoi occhi smaliziati.
Io : aaaa, ma guarda la mia monella che brava’come fa gli occhietti da triglia coi passanti
Lei. Io’?? No dai??, poi che palle!! Non fare il geloso, siamo in Estate mi voglio divertire, ho voglia di fare la stupida, di vedere chi ci sta e chi no’lasciami stare altrimenti ti lascio’uffa’!!
Io: uela’.la cosa si fa interessante’.lo sai che non sono geloso, anzi mi piace se fai la monella con gli altri’.una fighetta come te’.ma anzi secondo me non hai il coraggio’di fare la monella,’la’.
Lei: la mignotta??!!!ehhe?
Io: si!!
Lei: non mi provocare altrimenti ti faccio vedere ‘.
Io: a si, dai scommettiamo che non fai niente?
Lei: va bene, cosa devo fare?
Io: inizia a prendermelo in mano ed a masturbarmelo qua davanti a tutti quelli che passano
Lei: va bene, tutto qua?
Io: iniziamo e poi ti dirò’
Lei: ok, tiralo fuori’.e ti faccio vedere’e se passa qualcuno cosa devo fare?
Io: continui a masturbarmi e lo guardi con la tua faccia da’monella’
Lei: faccia da mignotta?
Io: si, brava
Io intanto lo tiro fuori ben bene e lei allunga la mano e me lo prende in pugno ed inizia a segarmi con uno sguardo da puttanella..
Lei: visto???
Io: continua’
Io: se viene uno tu continui e lo facciamo sedere sulla panchina di fronte’.
Lei: d’ accordo!!
Lei: e dopo?
Io: iniziamo a vedere se passa qualcuno, comunque se passa lo invitiamo e vediamo se sei capace di masturbare anche lui
Lei: sei scemo? Non ti da fastidio?
Io: vedi? Già che mi dici così capisco che non hai il coraggio’
Lei: ma non ti da fastidio che prenda in mano quello di un altro?
Io: ma dai sono le cazzate che facevamo alle medie, per una volta’ma hai il coraggio?
Lei:certo’scherzi,
Io: anche un maturo?
Lei: un maturo?
Io:si uno grande, uno dell’età di tuo padre o di tuo nonno’mai fatto?
Lei: no’.
Io la guardo con uno sguardo da porco mentre mi sega, allungo la mano sulla sua gamba e le dico: c’è sempre la prima volta’.sai come sono porci’.!!

Intanto che discutevamo lei mi stava sparando una sega’era stupendo al fresco, con le palle all’aria, i pantaloni e le mutande giù’.
Ad un certo momento vedo uno nascosto nelle frasche che prende coraggio e si fa avanti, fa finta di passarci davanti e guarda che lei mi sta sparando una sega, a quel punto con coraggio si siede sulla panchina di fronte.
Lei si raggela, io la guardo come dire: avevi detto che non avevi problemi’.allora lei prende coraggio, vuole far vedere quanto è dura e riprende a segarmi, io le palpo la gamba e la guardo e poi guardo lui.
Lui si mette una mano sulla patta e pian piano inizia a menarselo.
Lei prende coraggio e lo guarda, accavalla le sue belle gambe e inizia a segarmi con gusto, con professionalità’.
Lui si tira giù la cerniera e tira fuori il suo cazzo’.è enorme’.
Lei si mette meglio e gli fa lo sguardo da troietta, lo vuole sfidare, gli guarda il cazzo e lo guarda in faccia e intanto mi sega.
Io le palpo la coscia e guardo sia lei che lui.
Lui ha sui 60 anni, si vede che ha una faccia da porco.
Io: allora tutto qua? Facciamolo venire da noi’!!
Lei: ma’
Io: hai paura??
Io: venga qua’venga su questa panchina che le presento la mia ragazza’.
Lui: va bene, vengo subito’.
Io: si sieda affianco a lei’.
Lei non disse nulla, oltre che maledirmi’
A quel punto lei si trovò affianco un signore che poteva esser un amico di suo nonno, con la differenza però che questo era interessato al suo giovane corpo’
Io: amore guarda come è grande, è di più del mio.
Lei continuando a guardarlo non disse nulla e si toccò le sue belle gambe.
Io: dai toccalo, prendilo in mano, non ti uccide mica’.sapevo che non avevi il coraggio’.

Lei: dopo un minuto trovò il coraggio e allungò la mano’
Lui: dai non morde mica’
Lei allungò e con il pollice e l’indice toccò la cappella
Lui: dai non ti mangia mica..
Io: daiiii
Lei a quel punto con tutte le dita lo toccò, poi pian piano lo agguantò e iniziò a masturbarlo in modo molto dolce, anche per gustarlo, per sentirlo’
Col passare del tempo lei prese dimestichezza e iniziò a masturbarlo in modo dolce con una certa periodicità.
Ormai aveva superato la paura’la mia ragazza appena maggiorenne stava segando un nonnino porcellino.
Lei iniziò a guardarlo divertita, eccitata, smaliziata, padrona della situazione, contenta di farlo, eccitata sempre più.

Mamma mia come lo stava masturbando, gli stava facendo una sega con un intensità da farmi invidia.
Lui era bello spaparanzato, a gambe aperte, seduto sulla panchina, con i pantaloni dovutamente tirati giù per poter avere le palle pienamente all’aria.
Lei era al suo fianco e in modo quasi timido ed indeciso perché non lo conosceva e perché lui aveva la stessa età di suo nonno e per lei era la prima volta che si trovava a contatto con un uomo di età diversa dalla sua e con il triplo’della sua età’.

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