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Racconti CuckoldTrio

Visita dell’amico

By 13 Febbraio 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

“Ciao amore”, dissi rientrando, “vieni che ti presento il mio amico. Ci siamo incontrati per strada dopo anni che non ci vedevamo”.
“Potevi anche avvisarmi che portavi qualcuno a casa”, disse lei uscendo dalla cucina in vestaglia.
“E’avvenuto tutto così all’improvviso, qui sotto casa e l’ho invitato subito a salire”.
“Lui &egrave Paolo ed abbiamo frequentato le medie assieme vent’anni fa”.
“Sandra, mia moglie, mi spiace non sia proprio in ghingheri per riceverti”.
“Nessun problema capisco che in casa ci si metta comodi. Piacere Sandra, anche così sei una bellissima donna”.
“Piacere disse timidamente lei, vado a vestirmi”.
“Nemmeno per sogno, siamo tra amici, resta pure come se foste solo te e tuo marito”.
Così ci mettiamo in salotto a rievocare i nostri ricordi ed a raccontarci gli anni in cui ci eravamo persi di vista.
Nel frattempo avevamo già iniziato la seconda bottiglia di vino ed eravamo già un po’ tutti euforici.
In quelle occasioni si arriva abitualmente a mostrare le proprie fotografie ed anche quella sera finii per prendere il portatile che tenevo in cameretta, dove scaricavamo tutte le nostre foto digitali.
Io e mia moglie sapevamo che oltre alle solite foto di cerimonie varie e viaggi, alcune raccolte erano dedicate a lei anche in pose non propriamente caste.
Mi guardò in modo preoccupato, anche se sapeva che queste erano salvate in files criptati.
Era a conoscenza che io mostravo volentieri le sue foto osé e le avevo confessato che qualcuna, pur mascherata, era finita su un sito internet. La cosa non le era poi dispiaciuta molto, ma certamente non avrebbe voluto una visione diretta in sua presenza.
Al contrario per me era proprio quello che avrei desiderato. Infatti io, in previsione di un’evenienza come questa, avevo inserito tra le foto ‘normali’, qualche foto abbastanza sexy.
Tra quelle di una giornata passata al fiume, c’erano anche quelle di quando lei aveva deciso di prendere un po’ di sole, malgrado fossimo ancora agli inizi di primavera. Non essendo previsto, non aveva il costume da bagno e visto che il posto era praticamente deserto l’avevo convinta a mettersi al sole in biancheria intima. Non nascondo che in quell’occasione, avevo già avuto la soddisfazione di notare qualche passante che aveva avuto modo di aguzzare la vista.
Arrivai quasi subito a quella raccolta e notai immediatamente due differenti espressioni di sorpresa: sul volto di mia moglie e su quello dell’amico.
“Non ingrandire quelle mi disse lei imbarazzata”.
“Che male c’&egrave” disse Paolo “non eri mica nuda”.
“Si e poi anche due o tre passanti quel giorno ti hanno vista”, dissi io ingrandendone una.
Era si in biancheria intima, e come da mio desiderio la portava sempre piuttosto provocante. Un completino bianco piuttosto trasparente che lasciava intravvedere molto.
Sotto il reggiseno, una quarta di misura, ben visibile l’alone dei grandi capezzoli. Il triangolino del minuscolo tanga poi, non riusciva a nascondere quello che copriva. La ben curata e regolata peluria riccioluta del suo pube.
“Molto bella questa foto”, disse Paolo mentre mia moglie arrossiva.
“Porti sempre biancheria di quel genere?”
“Si” risposi io,”come piace a me, ma anche a lei non dispiace, vero amore?”
Era troppo imbarazzata per rispondere, ma cercando di sfruttare l’argomento incalzai:
“perché non ci mostri quella che porti ora sotto la vestaglia?”
“Ma amore’.” disse, “cosa vuoi farmi fare?”
“Sono certo che il mio amico apprezzerà”, mi avvicinai a lei e la presi per la mano facendola alzare dal divano.
Si trovava di schiena rispetto a Paolo, le slacciai la cintura dell’accappatoio e lo feci scorrere a terra. Era in autoreggenti, questa volta il completino era azzurro chiaro.
Lo sguardo di Paolo corse immediatamente sul suo culo praticamente nudo. Il sottile filo del perizoma scompariva immediatamente tra le natiche.
“Quasi più trasparente che al fiume”, dissi girandola verso Paolo.
Era un tessuto a rete, maglie piuttosto larghe, qualche ricciolo dell’inguine, faceva capolino tra di esse.
Il reggipetto, modello basso, lasciava scoperto il seno subito sopra ai capezzoli, ma anche sotto nascondeva ben poco. Si intravvedevano chiaramente le due tette già turgide.
“Lo sai che sono molto amante delle fotografie spinte?” disse Paolo.
“Ne ho già fatte diverse ad altri amici, volete farne qualcuna in coppia?”
Mia moglie ormai non sapeva più cosa dire, le foto piacevano anche a lei, anche se le preferiva da vestita, comunque in coppia ne avevamo poche.
“Ok” dissi io prendendo e porgendogli la digitale, “dicci come dobbiamo metterci”.
“Mettevi davanti al quel pezzo di muro bianco, lo useremo come sfondo neutro”.
“Bene, lei davanti, tu mettiti dietro con tutto il corpo, esclusa la testa che tieni a destra della sua.” Click.
“Ora abbracciala in vita”. Click.
“Appoggiale i palmi aperti sulle tette”. Click.
“Ora infilale le mani nel reggiseno”. Click.
“Ora aspetta: tieni le mani dove sono”, si avvicina le sgancia il reggiseno e lo sfila. Click.
“Bene, ora coprile il seno con un braccio e libera una mano che appoggi sulla pancia”. Click.
Naturalmente, tra un movimento e l’altro, facevo in modo di mostrarla quanto più potessi ed era ormai chiaro che complici, tra non molto, l’avremmo denudata completamente.
“Scendi con la mano e entra nelle mutandine”. Click.
“Più giù”. Con un dito le raggiungo il clitoride e lo sento eretto e bagnato. Click.
Lui si avvicina di nuovo e le sfila il perizoma. Click. Lei &egrave completamente nuda, coperta solo dal mio braccio sopra e da una mano sotto.
“Che ne dite continuiamo.? abbassa il braccio e fai finta di sostenerle le poppe”. Click. Le sue tettone sono fuori.
“Bene ora scopriamo un po’ di pelo sotto”. Con piacere sposto un po’ la mano di lato, un po’ tanto, ed anche il triangolino scuro viene fuori. Click.
“Dai!… mettile le mani sui fianchi”. Click.
Il mio cazzo &egrave ormai al massimo dell’erezione e spinge contro il culo di mia moglie che si fa fotografare completamente nuda dal mio amico.
Lui intuisce e mi dice:”tiralo fuori e mettiglielo fra le gambe”.
La cappella spunta davanti subito sotto la sua peluria. Click.
Poi d’improvviso mi accorgo degli umori che le ho trascinato fuori dalla figa, della sua eccitazione e sento che forse può succedere:
“Paolo, perché non fai anche tu qualche foto con lei?
Scambiamo i ruoli, nel farlo in pochi secondi siamo anche noi completamente nudi. Entrambi abbiamo capito che anche lei &egrave ‘partita’ ed il gioco può farsi più pesante.
Ora conduco io il gioco: “Paolo, mettiti come ero io prima”.
Acc’ il suo cazzo, ancor più grosso e bagnato, sporge un bel po’ più del mio. Click.
“Ora Manuela sdraiati davanti a lui”. Click.
“Apri le gambe e mostragli com’&egrave bella la tua figa”. Click.
“Girati e mettiti a pecora”. Click.
“Spalanca bene le chiappe, facci vedere i due buchetti aperti”. Click.
“Ora Paolo mettiti in ginocchio dietro a lei, tienila per i fianchi e infilale il cazzo nella figa”.
Non se lo fa ripetere, ma invece dei fianchi l’agguanta per le tette e la penetra d’un sol colpo. Click.
Ma &egrave l’ultima foto, poso la macchina, mi avvicino e le infilo il cazzo in bocca.
L’orgasmo giunge contemporaneamente per tutt’e tre. Lei urla e si contorce, noi estraiamo i nostri randelli, io da una parte e lui dall’altra le inondiamo la schiena di sborra…

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