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Erotici Racconti

A Milena: capitolo 9

By 20 Maggio 2023No Comments

9.
Abbiamo ancora mezz’ora di strada per rientrare dalla serata della nostra prima volta, al mare, così chiacchierando in macchina, ho subito rilanciato con delle idee per mantenere frizzante il nostro rapporto anche in futuro.
“Mi puoi anticipare qualcosa o queste idee devono restare segrete?”
“No, no…anzi…ho bisogno della tua collaborazione”
“Oh molto bene, dimmi allora”
“E’ semplicissimo…hai tempo fino a domani per pensare a cinque situazioni, luoghi, giochi…cose che ti piacerebbe fare e che magari non osi chiedere”
“Mh…e poi?”
“Tu ne scegli 5, io altre 5 e poi ogni volta che ne avremo occasione, ne sorteggiamo una a caso e la si mette in pratica… non ci si può tirare indietro eh, quindi pensa bene a cosa vuoi farmi fare”
“Mh dipende da quanto tu sarai cattivo con me”
“Io non posso essere cattivo con te…sei la mia topa”
“E tu sei il gatto che si vuol mangiare il topo…non mi fido di te”
“Dici così e poi chissà quali fantasie perverse avrai tu”
“Ma dai scemo…hai già pensato alle tue 5?”
“Si…ma sono indeciso su alcune, entro domani mi chiarisco le idee”
“Dimmene una dai”
“Non posso…”
“Dai…così almeno mi fai un esempio e mi assicuro di aver capito…non vorrei fare delle gaffe”
“Se la metti così va bene…dunque…mh…ah si ecco, questo te lo posso dire…una cosa che vorrei fare con te e che dovrai fare se verrà sorteggiata è questa…”
“Mi fai già venire paura”
“Ma no dai… allora dobbiamo aprire un sito porno… si fa partire il primo filmato che troviamo che dura almeno 30 minuti e controlliamo andando avanti veloce che non ci siano cose irrealizzabili…tipo 2 uomini, 2 donne o cose di gruppo, se no passiamo a quello dopo…
Una volta trovato quello giusto si fa play e noi dobbiamo replicare tutto quello che succede nel film…qualsiasi cosa sia”
“Mh…interessante”
“Può andare allora? Non copiarmi l’idea però eh”
“Ahahah, beh se mi piace la scelgo anche io così abbiamo il doppio delle possibilità che venga estratta”
“Mh vero…”
“Comunque mi piace…mi hai convinta”
“Sperando che non esca uno di quei film dove ci mettono mezz’ora per solo un pompino se no sarebbe un po’ sprecata come occasione ahahah”
“Ahahah scemo”
“Guarda che bravo che sono…ti riporto a casa con tre quarti d’ora d’anticipo…ti va di fare due parole in macchina, due passi…o vuoi andare?”
“Se non ti offendi verrei su in camera da te… ho la sabbia dappertutto ed è meglio che mi faccia una doccia prima di tornare a casa”
“Hai ragione, non ci avevo pensato”
Percorro gli ultimi 5 minuti di strada cercando di non perdere nemmeno un secondo, lasciando la macchina direttamente nel garage dell’hotel per prendere subito l’ascensore e trovarsi davanti alla porta della camera.
Le preparo subito un asciugamano e le indico dove trovare i prodotti per lavarsi, mentre cerco di capire le sue intenzioni.
Mi siedo su una poltrona con vista diretta sul bagno, fingendomi disinteressato alla cosa, intento ad armeggiare con il telefono.
“Fai pure come se fossi a casa tua…se hai bisogno di qualcosa chiedimi, io nel frattempo ne approfitto per leggere qualche mail di lavoro”
Milena è già in bagno…sta sistemando il tappetino davanti alla doccia mentre l’acqua è già aperta in attesa che diventi calda.
Mi aspetto da un momento all’altro che si giri verso di me e chiuda la porta, togliendomi la visuale, ma invece resta di spalle ed inizia a sfilarsi la maglietta.
Non passa molto che anche i pantaloni le scendono fino alle caviglie, lasciandomi libero di intravedere il triangolino di stoffa che si infila tra quel sedere da favola, mentre i suoi lunghi capelli sciolti nascondono i lacci del reggiseno.
L’incanto si ferma, fa due passi verso la porta, ma invece che chiuderla, per fortuna si allunga verso la doccia, infilando una mano sotto il getto per saggiare la temperatura dell’acqua…sospiro di sollievo.
Un istante dopo il reggiseno cade a terra e mi meraviglio di come la visione delle sue tette mi emozioni ancora come se fosse la prima volta.
Più le guardo e più mi sembrano perfette, della giusta misura, né troppo grandi né troppo piccole, morbide e sode allo stesso tempo, che fanno un po’ sesso e un po’ mamma.
Adesso si volta ancora di spalle, si china e si abbassa le mutande fino ai piedi…per un secondo vedo schiudersi le labbra della sua figa, che subito dopo tornano a nascondersi sotto le curve del suo culetto.
Sembra una dea che si incammina sotto il getto della doccia, lasciandomi senza fiato.
Resto seduto per un minuto, osservando le gocce d’acqua che pian piano si depositano sul vetro della doccia, togliendomi poco a poco la visuale.
Mi avvicino alla porta del bagno allora e le chiedo:
“Vuoi un po’ di musica?”
“Si grazie…”
Appoggio il telefono sul lavandino e rimetto la nostra playlist, che parte con la nostra canzone…
“Ciao, semplicemente ciao… …azzurro come teeee come il cielo e il mareeeee” e mentre il telefono suona, io mi siedo sul bidet e canto per lei.
“Ti ricordi quante serate passate al telefono mentre l’autoradio suonava ed io cantavo?”
“Si topo… che bei ricordi”
Così mentre la musica va avanti e noi cantiamo felici, mi godo la vista di quelle tette che ogni tanto urtano il vetro, comprimendosi e lasciando un alone trasparente che mi manda fuori di testa.
“Tu non ti senti la sabbia addosso?” mi chiede all’improvviso.
“Si…dopo mi lavo anche io”
“Perché non adesso?”
Penso in silenzio per qualche secondo, mentre Milena con la mano disegna un cerchio per osservarmi e verificare che avessi capito. Ci guardiamo.
“Arrivo”.
In dieci secondi sono nudo e mi butto sotto la doccia con lei. Il cazzo è stato più veloce a capire ed è già di nuovo sull’attenti.
Milena ride e mi butta un po’ di sapone sul naso
“Sembri imbalsamato”
“E’ che sei troppo bella… non mi sembra vero…”
Lei si gira di schiena ed io resto ancora qualche secondo a guardare le gocce d’acqua che si fermano sulle sue spalle, mentre i suoi capelli diventano una cascata che raccoglie l’acqua e dolcemente la distribuisce lungo il suo corpo, attraverso il suo sedere, per poi cadere a terra.
Quando Milena fa un passo indietro, il mio cazzo si appoggia sulla sua schiena ed io mi avvinghio a lei, baciandole le spalle ed abbracciandola.
Il suo corpo insaponato produce un piacevole scivolamento al mio cazzo, che molto volentieri inizia a muoversi su e giu in appoggio alla sua schiena…
Lei si gira e mi bacia, mentre la mia mano è scesa ed ha trovato la sua figa inondata da un liquido troppo gelatinoso per essere l’acqua della doccia.
E’ talmente lubrificata che non trovo alcuna resistenza all’inserimento di due dita, mentre lei inizia a gemere e con gli occhi chiusi si abbandona sulla mia spalla.
Continuo a masturbarla per qualche minuto, mentre il getto dell’acqua ci avvolge in un contatto caldo ed intimo.
Per un istante le porto la mano sui capelli e la invito a piegarsi, mentre io mi abbasso leggermente per infilarle il cazzo tra le gambe… Un paio di movimenti per trovare la giusta posizione e poi finalmente sono dentro di lei, mentre con la mano riprendo a stuzzicarle il clitoride…
Milena a quel punto appoggia le mani sulle piastrelle, consentendomi di scoparla con più forza.
Lo scroscio dell’acqua si fa via via più silenzioso, perché le mie orecchie sono solo per i gemiti di Milena:
“Siiii…dai….scopami….Più forte! Più forte!”
“Mmm si te lo sbatto tutto dentro”
“Siii…così….così…aaahh”
Il nostro istinto animale sta prendendo di nuovo il sopravvento, ma per me non è solo sesso…ho una voglia di baciarla e di guardarla negli occhi che mi sfilo da lei, la spingo contro le piastrelle e mi avvinghio di fronte a lei sfiorandole il naso. Un secondo dopo le afferro le gambe e le sollevo, prendendola in braccio con l’aiuto della parete su cui appoggia e riprendo a scoparla così, di fronte a lei…
Lei si aggrappa al mio collo e mi fissa con uno sguardo che emana sesso e amore allo stato puro.
Sono così felice che non ho nemmeno l’ossessione di venire, al punto che per qualche secondo mi estraneo da quella scopata e mi scorrono veloce nella mente tutti gli anni di chat, email e messaggi che ci siamo scambiati…ancora non mi sembra vero quello che sta succedendo. Eppure è lei…riconosco quel tatuaggio che ci aveva fatto discutere appena ci eravamo conosciuti, ed ora invece mi sembra bellissimo su quel corpo. Riconosco la forma di quel seno, che avevo solo intravisto in qualche foto leggermente provocante che ci eravamo scambiati ormai dieci anni fa. Il suo profumo invece è totalmente nuovo, ma mi sembra di conoscerlo da una vita.
“Non ti fermare…dai sbattimi tutta che sto per venire”
Quelle parole mi riportano alla realtà.
Sono così voglioso di soddisfarla che immagino di essere un martello e di doverla inchiodare al muro.
Ogni martellata è un’esplosione di piacere. Mi muovo in maniera forte e decisa, in modo da non cederle il controllo e lasciarle un ricordo indelebile di questa scopata.
I suoi gemiti si fanno sempre più intensi e li assecondo aumentando la velocità.
La sua figa si contrae, regalandomi sensazioni ancora più magiche.
Un istante dopo aver raggiunto l’orgasmo, la leonessa si trasforma in una dolce cucciolona, pronta a soddisfare le mie voglie e a donarmi un oceano di coccole.
“Dove vuoi venire?” mi chiede
“Dove vuoi tu”
Con lo sguardo malizioso si inginocchia ai miei piedi e tira fuori la lingua per accarezzarmi dolcemente la cappella.
“Voglio berti tutto…così ti porto dentro di me”
A quel punto le appoggio una mano sulla nuca e la tiro verso di me, infilandole buona parte del cazzo in bocca. Ad una prima reazione di stupore, reagisce iniziando a succhiare voracemente, con le mani che mi avvolgono il sedere per tirarmi ancora più vicino a lei.
E’ bravissima e mi sforzo per durare più tempo possibile, ma quando sento le sua labbra insalivate risucchiarmi le palle, non posso più trattenermi.
Mi scanso da lei quel tanto che basta per prendere il controllo della situazione, appoggiando la cappella sulla sua lingua e svuotandomi nella sua bocca, trovando come fonte d’ispirazione quegli occhioni che non hanno mai smesso di fissarmi.
Mentre io per qualche secondo mi trovo in un mondo fatto di mille colori, Milena finisce il lavoro riprendendo a leccarmi il cazzo come se fosse un gelato che si sta sciogliendo.
“Vieni qua” le dico, tirandola su per le braccia.
“Vorrei stare così abbracciato a te per sempre”
“Topo…”
Ci godiamo ancora per qualche minuto il getto dell’acqua calda, restando abbracciati e baciandoci con quel retrogusto amaro della mia sborra, che ogni tanto mi trasmette dalle sue labbra.
“Devo andare adesso…”
“Sposta indietro l’orologio…”
“Scemotto”
“Sarà difficile salutarti”
“Non fare così che è difficile anche per me”
“Ti lascio andare solo se mi prometti che domani riusciamo a vederci un secondo…almeno un saluto prima che parto”
“Ok promesso”
Lascio la presa e chiudo l’acqua.
In breve tempo siamo già asciugati e rivestiti, attenti a non trascurare nessun dettaglio che potesse far sospettare il suo ragazzo.
Ancora baci, tra una scarpa e il telecomando, sull’ascensore, attraverso il finestrino della macchina…baci ovunque, come se fossero gli ultimi.
Sono di fronte alla sua macchina, fingo di bloccarle la strada e lei mi manda un altro bacio con la mano.
Ricambio e mi scanso, restando immobile a guardare le luci della sua auto farsi sempre più lontane, fino a scomparire del tutto.

Mi piacerebbe tanto ricevere i commenti di questo racconto da Milena, ma temo sia impossibile… potete farlo voi però! Scrivetemi a: dimitriottantasei@protonmail.com

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