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Erotici Racconti

Adesso finalmente capisce

By 20 Dicembre 2016Gennaio 31st, 2023No Comments

‘Ci sono donne, che con l’amore e con la tenerezza ti regalano la loro vita, ce ne sono altre invece che con l’amore e con l’affetto invece te la tolgono’. Lei lesse soddisfatta quella frase parecchie volte rinvangandoci sopra, appagata, quasi felice, alla fine forse dubbiosa e manifestamente incerta, però adesso poco importava, perché era il finale d’una piccola invenzione che aveva scritto in questo modo, con la testa fra le nuvole e con il cuore agile, frivolo e leggero come all’interno d’una favola. In realtà Janaan tutto questo se lo poteva concedere e permettere, celebre, conosciuta e popolare autrice qual era, tradotta in molte lingue, applaudita, apprezzata e benaccetta da molti, in quanto pensava già sin d’ora alla faccia maldisposta e prevenuta del suo editore, che con il consueto e ripetitivo rituale le avrebbe trovato mille anomalie, numerosi difetti e parecchie difficoltà contrastandola, lei invece no, proseguì dritta, perché con la sua ostinazione e con il suo serrato puntiglio avanzava per il suo percorso perseverando tenacemente, poiché avrebbe in ultimo imposto quel nuovo lavoro, con il suo metodo di fare da donna d’altri tempi o forse d’altri pianeti, chissà.

Lei in quel momento spense il computer, accese lo stereo, in quanto il nuovo CD ‘Meant to Be’ di John Scofield aspettava la sua attenzione, poiché la stimolava vivacizzandola oltremodo ascoltando i brani di quel favoloso disco. Una candela accesa e il pensiero ritornò celermente verso quell’ultima frase, a quel finale così bizzarro e senza dubbio profondo, eppure innegabilmente incerto e sospettoso. Benché ne fosse lei l’autrice, praticamente del tutto complice, quell’espressione le risuonava nella testa come un tamburo, giacché non riusciva a credere che una frase potesse essere e avere nel contempo una tale levatura da farla distrarre, sviandola sennonché dagli avvenimenti che facevano parte della sua vita, questioni essenziali, importanti e indispensabili a dire il vero.

Lei non capiva o forse non voleva considerare né pesare il senso di buio e di corrucciato che tutto ciò le portava dentro, il telefono nel frattempo squillò svegliandola da quel pensiero, poiché era giunta l’ora della telefonata che tanto aspettava, in quanto con puntualità arrivò a incoraggiare sostenendo le sue voglie per quella gioventù dai seni sodi e finti di chi a vent’anni vede già un futuro di bugie, di false speranze e d’illusioni già impacchettate. Prendere quegli accordi per l’incontro del giorno dopo, appuntamento che già gustava e prevedeva, sarebbe stato per lei di sesso allo stato puro all’ennesima potenza con disinvoltura, senza preclusioni né pregiudizi di sorta, con quel libidinoso perizoma che si dissipa fra quelle lascive chiappe tutte d’acchiappare senza decoro né ritegno. Desideri spiattellati, rimpianti anelati, parole soffiate, tocchi leggeri inizialmente ingordi, urlati con l’anima di chi con il sesso ci vive apertamente da sempre, da ultimo la musica, quell’amata musica che commemora, che accende e che consuma persino l’anima sviandola. Tutto può confondersi e persino gridare, spolmonarsi per la voglia di chi con il piacere ci scherza, giocando con le carte scoperte mettendo sul tavolo tutta la posta che possiede, pacifica, serena e sicura di non perdere.

L’amore? Certo, ma bugiardo. La dolcezza? Sì, a volte. Il cerimoniale continua a chiamarsi lussuria di chi peraltro di tutto il resto non sa che farsene. Le carezze, le dolci carezze delle amanti innamorate che lasciano il posto a gemiti simili a dei cori di depravazione e di perversione. Una giovane e costruita, bella, però finta e vuota, non più nelle grazie, ma astuta e seduttiva in tutte le sue forme, con quegli occhi e quelle labbra dal colore blu. Domani appuntamento alla solita ora. Buonanotte amore, ti amo da impazzire, mentre il sorriso dal sapore esaltato scende dalle pieghe delle labbra e si ferma giù, dove domani avrebbe trovato risposta a ogni suo dubbio e l’avrebbe fatta ritornare, donna speciale e fatale, la donna dai grandi slanci, la donna che della vita fa ciò che vuole, o almeno crede e ritiene di poterlo fare. Come con le persone, perché lei è la donna che scrive: Ci sono donne che con amore ti regalano la loro vita e rapidamente la memoria ritorna. Dai su Janaan, possibile che non ricordi? Ombre di tende ormai chiuse, ma la memoria non inganna. A chi ho dedicato quella frase? Perché ho scritto quella frase? Ci sono donne che con amore invece te la tolgono. 

Un assillo e un tormento che non avrebbe più voluto, un improvviso colpo sordo che spacca le ossa e la carne a pezzetti, un lampo accecante, cattivo e forte perché adesso lei ricordava, giacché quell’ultima frase risuonava, puntava alla mente, artificiosa, ingannevole e velenosa. Chissà perché proprio in questo momento, nella sua mente e nel suo scrivere. Per quale motivo, adesso nel finale della sua piccola creatura, nata con disinvoltura, con prontezza e con sollecitudine dalla sua mente così esperta e famosa? Dai, ferma il pensiero, cancella il ricordo, accendi il piacere con la tua mano e lascia la giovinezza del tuo nuovo amore fra le dita, perché domani sarà ancora tua. Lei s’imponeva di pensarlo, di mangiarlo con desiderio, di gustare ogni attimo di quegli occhi verdi come il mare, sebbene privi di consapevolezza, sì, quegli occhi capricciosi, ma sicuri delle ore di sesso che volevano, perché lo volevano entrambi, ambedue complici e affamati. Sesso e parole, sesso e capricci, sesso e promesse, sesso per capire, che nel gioco della vita vince chi scappa. Fra il giorno e la notte, notti di promesse momentanee, piacevoli e scandalose, favoreggiatore l’assenza di tempo che crea abissi e ritagli d’amore sporco, giacché domani l’avrebbe avuta ancora fra le sue braccia, colma di tutti i gemiti della bimba che alla mamma succhia il seno mentre la seduce, e poi la prende e le fa avere orgasmi degni d’entusiasta ed esperta amante. Era fantastica, depravata e follemente priva di qualsiasi divieto.

Allora perché il disorientamento, perché lo sconcerto, per quale ragione lo smarrimento? Per quale motivo dalla sua mente gira intorno una frase che sovente le ricorda il dolore? Lei, che delle amarezze, dei dispiaceri e dei tormenti non sa che farsene, perché naturalmente li respinge, istintivamente li aborrisce, vuole spontaneamente sottrarsi, gl’incrimina, li prende in giro, vorrebbe sterminarli, giacché questi ultimi la rinchiudono implacabilmente imprigionandola nel passato e impedendole di rivivere come vorrebbe, perché non bastano gli eventi e i buoni propositi, non sono sufficienti i nuovi progressi né le inedite e fresche conquiste, i recenti successi, no, non basta la gioventù avvenente e dannata, non bastano le nuove avventure, i nuovi sviluppi né le notti fatte di masturbazioni dissolute, infuocate e libidinose. 

A ben vedere quella frase è di più, notevolmente di più. Lei che nella vita vuole tutto e di tutto si nutre sostenendosi, avida consuma e mastica tutto ciò le interessa senz’esclusione alcuna, a patto lo voglia davvero, a patto che le interessi, però quella donna le interessava davvero, perché quella donna l’aveva amata davvero. Quella donna là, difatti, a ragion veduta, precisamente in quella serata il modo di vivere gliel’aveva regalata sul serio eccome, con amore incalcolabile e infinito, e quella stessa donna una sera la vita se l’era inaspettatamente tolta, con l’amore incondizionato e smisurato di chi in silenzio sa sparire, con decenza, con dignità e con appropriata rispettabilità. In verità sparì, perché il suo amore non l’aveva più voluto, perché il gioco era finito, insaziabile e golosa e vittima del suo stesso male d’essere, di manifestarsi e d’apparire.

Tutto, adesso aveva un concetto coerente, un senso logico, un netto significato, attualmente Janaan poteva ricordare con la testa bassa e con la bocca impastata di rimpianti, di sabbia e di lacrime, perché dopo non scrisse più, in seguito non s’afflisse né s’angustiò né pianse più, perché lasciò la sua casa per un rifugio in riva al mare, perché lì, forse, avrebbe potuto annullare cancellando e sopprimendo adeguatamente ogni cosa, perché il tempo le avrebbe dato ragione. Gradualmente, con serenità, lei avrebbe adesso potuto cercare frugando nelle notti di cielo limpido quella stella, che senza dire una parola, in una notte di marzo riuscì davvero a gridarle invocando tutto il suo inestimabile amore. 

La donna che scrive, attualmente è la donna che in conclusione conosce, differenzia, distingue, scopre, si rende conto e sa. 

{Idraulico anno 1999}  

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