1
Il fischiettare di Mirko produceva una leggera eco nell’ampia sala delle piscine. Mentre armeggiava con il groviglio di cavi il fischio cambiava tonalità, dando un’indicazione acustica delle difficoltà incontrate nello sbrogliare quella matassa.
Il fischiettare non si interruppe nemmeno quando il cellulare iniziò a vibrare: assunse invece una nota canzonatrice mentre leggeva. Il direttore esigeva aggiornamenti circa la soluzione del guasto, annunciando l’arrivo di una cliente.
“E chi viene a quest’ora in una Spa?” Pensò Mirko dando un’occhiata alle ampie finestre da cui a stento si iniziava a vedere la luce del sole colorare l’orizzonte, per poi rispondere che la riparazione avrebbe richiesto più del previsto.
Neanche il tempo di rimettere il cellulare in tasca e con un nuovo messaggio il direttore lo invitava ad essere il più discreto possibile per non infastidire in alcun modo la cliente in arrivo.
«Ora divento invisibile diretto’» propose al silenzio.
Riprese a lavorare e fischiettare, fino a quando non vide la sagoma dell’annunciata cliente insinuarsi attraverso la tenda a fasce che collegava lo spogliatoio all’ampia sala. Il fischio questa volta non cambiò tonalità, si fermò di colpo, e non per rispettare il monito del direttore, ma perché il fiato gli era mancato.
Una visione in carne e ossa avanzava nella penombra. Non riusciva a scorgere i particolari, ma ciò che vedeva bastava per fargli capire che la cliente capace di venire nella Spa prima dell’alba fosse una sensuale dea.
2
La figura alta e sinuosa ancheggiava nella semioscurità. Mirko la osservava senza poterle staccare gli occhi di dosso. Il movimento dei fianchi era per l’elettricista ipnotico.
Le due morbide curve, evidenziate da un giro vita stretto si muovevano con regolare e lenta alternanza, dando il tempo all’osservatore di gustarsi ogni passo di quelle gambe lunghe e affusolate, abbondanti in alto per accompagnare la rotondità dei fianchi si stringevano poi verso il basso.
Ancora prima che la visione arrivasse a favore di luce, questa iniziò a provocargli un afflusso di sangue nel basso ventre, che divenne ben evidente attraverso i pantaloni sportivi con cui era solito lavorare, quando la donna uscì dalla zona in penombra.
Finalmente poté ammirarla in tutto il suo splendore e sensualità, ricevendo la conferma non si fosse trattato solo di un fortunato gioco di vedo non vedo. Mirko deglutì rapito dall’ondeggiare dei fluenti capelli e dal tremolio dell’abbondante seno.
La donna era alta almeno un metro e ottanta. Il fisico sembrava scolpito per incarnare ogni desiderio maschile. Tonico e sinuoso in ogni sensuale dettaglio. La carnagione bruna e i lunghi capelli sembravano luccicare sotto la luce dei faretti. Poco era coperto da un costume di colore rosso, della stessa tonalità di una piccola pochette che la donna stringeva nella mano.
Il viso era regolare, meraviglioso nonostante fosse privo di trucco, le lunghe ciglia e le labbra carnose le conferivano un’espressione accattivante ed altera.
Quando rivolse lo sguardo verso Mirko, non tradì alcuna sorpresa nel vederlo, là dove di solito era sempre sola, o al massimo vedeva le addette vestite di bianco. Lo sguardo della donna era talmente freddo che l’uomo ebbe il dubbio gli guardasse attraverso senza vederlo.
La sua di attenzione era invece del tutto rapita dal corpo statuario della donna, il rosso del costume era una sfumatura di colore messa lì solo a sottolineare le zone più erotiche di quella meravigliosa opera d’arte.
3
La donna distolse lo sguardo con fare disinteressato dando le spalle a Mirko, che in quel momento sentì in maniera ancor più prepotente l’eccitazione premere tra le gambe. Il sedere della donna sembrava fatto di marmo che avesse preso vita per un seducente miracolo. Tondo, abbondante e lussurioso si muoveva in maniera ritmica facendo fremere il suo unico osservatore.
Un brivido di eccitazione si impadronì di Mirko che non poté fare a meno di portarsi una mano tra le gambe nel tentativo di trovare una posizione più comoda alla gonfia e pulsante erezione.
Un piccolo triangolo rosso sottolineava il punto dove la linea tra i glutei della donna iniziava. Un sottile filo di colore scendeva lungo il solco prima di sparire nascosto dalla lussuriosa carne.
La donna si avvicinò al bordo di una delle vasche, all’interno della quale l’acqua ribolliva leggermente e si colorava di mutevoli sfumature di luce, nell’abbassarsi per sedersi sul bordo di questa, il sedere divenne ancora più marmoreo e seducente.
Il sensuale costume, una volta che la donna si fu seduta, con le gambe nell’acqua, appariva ancora più minimo, del suo erotico lato B, Mirko non era costretto ad immaginare niente.
L’erezione si faceva sempre più assillante, quella meravigliosa rotondità accendeva le fantasie dell’uomo in maniera pressante. Questi oramai non era più in grado di pensare alla matassa di cavi elettrici per cui era lì. La parte dell’ampia sala alla sua destra, ancora spenta e buia, aveva cessato di esistere. Per quanto comodo potesse essere il pantalone, l’eccitazione si faceva sempre più fastidiosa ed impellente, avrebbe voluto tirarlo fuori e masturbarsi mentre ancora si godeva quel meraviglioso spettacolo.
Le mani della donna, dopo aver appoggiato la pochette sul bordo della vasca, si portarono dietro al collo iniziando ad armeggiare con il nodo del top. Mirko vide i laccetti sciogliersi e la metà del ridotto costume finire aggrovigliato di fianco alla pochette. Il respiro si accorciò divenendo caldo. L’uomo non si sarebbe meravigliato se in quel momento la sua eccitazione fosse arrivata a compimento.
4
Con le mani sul bordo la donna si diede una leggera spinta verso l’acqua, immergendosi del tutto e sparendo alla vista di Mirko. La momentanea sparizione non servì a lenire la sua eccitazione. Nella sua mente la donna era fin troppo presente, se nella realtà poteva solo riempirsi gli occhi con le sue brune grazie, nella fantasia dava libero sfogo alla sua eccitazione. La sua immaginazione poneva la donna in ogni posizione possibile, con e senza costume, con i capelli scompigliati e il viso meravigliosamente deformato dal piacere.
Quando la donna riemerse rompendo il pelo dell’acqua, questa volta era girata con il viso verso Mirko. Riemergendo slanciò la testa all’indietro affinché i capelli ricadessero lungo la schiena Nel fare questo movimento mise ancora più in mostra il seno nudo e prosperoso. Due capezzoli bruni e turgidi spiccavano come stelle brune sconquassando la mente del suo osservatore.
Dopo aver scosso leggermente il capo, la donna riaprì gli occhi fissandoli con freddezza su Mirko. Questi era ormai troppo rapito dal prorompente erotismo della donna per tentare di girarsi e fare l’indifferente.
I due si guardarono per una manciata di secondi. Uno con la bocca socchiusa e lo sguardo estasiato, l’altra con uno sguardo tagliente come una lama.
Con il suo incedere sinuoso e provocante, la donna salì gli scalini che permettevano di uscire dalla vasca, si abbassò per riprendere la pochette e il top del costume, senza distogliere lo sguardo da Mirko. Questi ormai si era staccato dalla realtà per rifugiarsi nel più vivido sogno erotico ad occhi aperti che mai avesse potuto anche solo immaginare.
La donna arrivò ad un passo da Mirko, questi sentiva il sangue ribollire, sapeva che la tuta nascondeva poco della sua eccitazione, ma sapeva altrettanto bene che non gli interessava nascondere un bel niente, gli interessava solo il sensuale sogno di carne che aveva dinanzi.
5
«Ti piace quello che vedi?»
Quando la donna, con una voce calda e decisa pose la domanda a Mirko questi stava scrutando ogni singola goccia d’acqua che scivolava sul seno nudo, pieno e vigoroso. I due capezzoli turgidi pungevano la sua eccitazione minacciando di farla esplodere.
«Allora? Ti piace quello che vedi?»
Il tono si fece autoritario costringendo Mirko ad alzare lo sguardo dal florido décolleté e guardarla negli occhi. Due profondi occhi neri, con il taglio leggermente allungato e le ciglia lunghe a sottolineare uno sguardo intenso e sensuale.
«Certo…» fu tutto ciò che Mirko riuscì a biascicare.
«Quanto guadagni?»
Lo sguardo di Mirko si riempì di sorpresa, non capendo il senso della domanda.
«Faccio l’elettricista, fai un po’ te…»
La donna si avvicinò ancora di più, le sue labbra sfioravano la guancia di Mirko, i seni procaci toccavano il torace dell’uomo facendogli avvertire la durezza dei capezzoli. Con la punta di un dito accarezzò in tutta la sua lunghezze la sagoma del membro dell’uomo poco celata dai pantaloni.
«Dubito tu possa guadagnare abbastanza, ma se hai qualche risparmio, magari te lo puoi permettere.»
La donna sussurrò queste parole all’orecchio di Mirko, una voce calda e scivolosa come i gemiti di piacere che l’uomo continuava ad immaginare.
Prima che questi potesse riaprire bocca, la meraviglia quasi per nulla vestita, estrasse dalla pochette un bigliettino da visita, con un gesto deciso lo infilò nella tasca della tuta di Mirko, con un altro poggiò il reggiseno del costume sulla spalla dell’uomo e si avviò verso la stessa porta da cui era entrata.
L’uomo la osservò fino all’ultimo secondo in cui gli fu possibile.
Quando la mano si era insinuata nella tasca, per quanto rapida, era stata come una dolce carezza, che aveva portato al culmine l’eccitazione dell’uomo. Un profondo sospiro accompagnò il calore tra le gambe che spezzava l’erotica tensione.
Quando la donna fu ormai sparita oltre la tenda a fasce da cui era arrivata, Mirko, ancora ansimante, tirò fuori il bigliettino da visita dalla tasca. Su un lato c’era una sensuale sagoma femminile rossa su fondo nero, dall’altro un qr-code.
FINE



scusa, al quarto sono bloccato!
ti ringrazio, mi fa molto piacere sapere che ti sia piaciuto! il secondo capitolo l'ho completato. nel terzo sono bloccato.…
ne ho scritti altri con altri nick...spero ti piacciano altrettanto.
Vedi la tua posta indesiderata
Ti ho scritto, mia Musa....attendo Tue...