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Erotici Racconti

Apprendere l’insegnamento [Autobiografico]

By 28 Giugno 2017Febbraio 3rd, 2023No Comments

Adesso so veramente chi sei, finalmente ho aperto gli occhi, ho ampliato ed espanso i miei orizzonti. Tu mi hai preso in giro, mi hai sminuito, mi hai umiliato, hai abusato, hai usato male e infine hai addirittura volontariamente e volutamente approfittato del mio amore, perché mi hai tradito. Perché voi donne (non tutte – beninteso), calpestate, disprezzate e maltrattate chi vi vuole bene, chi vi tratta con i guanti bianchi, chi bacia la terra dove camminate, chi cerca d’accontentare e di soddisfare ogni vostro più maledetto e sciagurato capriccio.

Attualmente ho afferrato e intuito precisamente come un lampo che illumina la notte, perché ho veramente compreso: voi v’annoiate e vi stancate di noi poveri idioti e rimbambiti sentimentali, dato che ci tenete buoni perché vi facciamo comodo, mentre noi poveri imbecilli che vi trattiamo affettuosamente e teneramente alla fine ci prendete anche per il sedere. Comunicate e raccontate che odiate la violenza, però voi non volete la dolcezza, voi volete essere maltrattate, volete essere fottute, prese e scopate con brutalità e rozzezza, voi correte dietro a chi v’insulta, a chi vi tratta male, a chi vi scopa senz’alcuna accortezza né riguardo. Va bene, da oggi se è questo che volete questo avrete, visto che finalmente so chi sei. Io ti ringrazio senza limiti Danilo, caro amico mio, dato che oggi tu mi hai allargato e spalancato gli occhi. 

Tu quella volta, ti sentivi al sicuro stando lontano trecento chilometri e passa da me, eppure il mondo è più limitato, minuscolo, affollato e ristretto di quanto immaginassi, ma indubbiamente e innegabilmente gremito e frequentato più di quanto tu credessi. Lui ti ha visto insieme a tutti i nostri amici, precisamente in quel parcheggio fuori da quella discoteca china sopra il cofano d’una macchina con la gonna tirata fin sulla schiena, visto che ti facevi sbattere come una puttana, giacché eri talmente impazzita, per il fatto che gemevi e urlavi come una cagna in calore. Non hai nemmeno visto, o forse te ne fregavi altamente della gente che passava poco lontano da te. Io invece, sono stato proprio uno iellato, uno scalognato e per di più uno sventurato idiota, visto che t’avevo accompagnato a casa dicendomi e infine sostenendo che tu avevi avuto perfino un esorbitante mal di testa. Perché voi donne trovate sempre questa banalissima, logoratissima e ordinaria scusa per liberarvi di noi? Adesso basta, perché oggigiorno io so chi sei, io sono stanco d’essere preso in giro e adesso spetta a me. Io voglio farti male, voglio punirti, voglio trattarti e voglio vendicarmi per quello che realmente sei.

Non ti dirò che sono al corrente di svariate cose, però adesso basta far l’amore con delicatezza, con dolcezza, perché adesso ti scoperò pensando soltanto a me, con foga, con impulsività, con irruenza e senza nessun riguardo. Tu vuoi essere afferrata con violenza? Molto bene, da oggi sarà così, garantito. Ti piace farti maltrattare? E’ quello sarà ciò che avrai, stanne certa. Tu dici di non riconoscermi più, visto che sembro un’altra persona, infatti è realmente così. Io non sono più il povero deficiente e stolto che prima sbavava dietro di te, perché adesso sarai tu che mi cercherai e io che mi farò desiderare.

Tu non sai con quale gusto io provo a scoparti sia di fronte sia posteriormente con aggressività, con irruenza e con violenza senz’assillarmi né ossessionarmi né preoccuparmi in alcun modo di farti realmente del male. Questo ti piace, ora sì che ti sento gridare, urlare, adesso sì che ti vedo godere, in questo momento non fingi più. Adesso sì che ti sento innamorata, però io non lo sono più, perché ho soltanto una grande rabbia e un completo sdegno dentro di me. 

Io t’ho invitato a casa mia questa sera, tu verrai e crederai di trovare unicamente me, però io non sarò da solo, perché comparirò con il mio amico e ti faremo passare qualche ora di divertimento, stanne certa. Io so già che all’inizio ti sentirai ferita, offesa, provocata e probabilmente mancata pure di rispetto, eppure io conosco e distinguo chiaramente la tua vera natura, perché so molto bene che tu sarai spiccatamente eccitata all’idea di farti scopare da due cazzi e dopo qualche attimo ci butterai dentro anima e corpo. In quel momento ti prenderemo come ci parrà meglio, t’accoglieremo e ti tratteremo per quello che sei. Vuoi scopare e noi ti scoperemo, dappertutto, con brutalità, con forza e con violenza, contemporaneamente.

Dopo però basta, perché in seguito non vorrò sapere più niente di te, non posso in effetti continuare così, io non sono così, non è questa la mia natura. Io sono quel povero idiota di prima, quello che si era invaghito realmente di te illudendosi. Al momento credo d’aver assimilato e imparato appieno la lezione, dato che ho capito che in amore ci vuole di più, ci vuole anche quel pizzico di sale, e perché no anche un po’ di pepe, per ricreare e per rendere più saporito e sostanzioso il gusto dell’amore e della vita.

Cari lettori tutti, in conclusione i contesti e gli scenari che ci appaiono giornalmente e che la vita stessa ci offre instancabilmente si evolvono e mutano in silente continuazione, alle volte aiutandoci, illudendoci, perfezionandoci e rafforzandoci, altre volte ancora invece, ammalandoci, annientandoci, colpevolizzandoci, detestandoci e persino distruggendoci. 

Ognuno di noi, che faccia piacere oppure no, narra, riferisce e riporta le individuali avventure, le esperienze e le imprese sperimentate e vissute nel corso della propria esistenza, accostandole e confrontandole con quelle odierne e rendendosi conto davvero ‘che in nessun caso niente, nessuna cosa è realmente e coscienziosamente ciò che sembra’.  

In chiusura, per quanto privatamente mi riguarda, io non ho mai e poi mai fatto un cruccio né un dramma né una sventura, visto che continuerò ad avanzare fino a quando ne avrò il dinamismo, la forza e la vivacità, contando sulla salute fin quando essa benevolmente mi sosterrà.

{Idraulico anno 1999} 

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