Quanti anni sono passati? 12? 13? Mi sa 15. Dio se mi sei mancato, non me ne ero mica accorta. Non lo so che fai ora, dove sei, come stai. Morirei dalla voglia di saperlo ma ho paura di chiedere. Perché quello che è stato deve rimanere lì, non potrebbe più essere e non può essere svilito in alcun modo. Voglio tenerlo, mantenerlo, sentirlo dentro di me, sentirti, dentro, di, me. E non tollererei di saperti infelice in qualche modo. E se invece fossi felice? Sarei felice. E gelosa. Senza motivo. Le nostre vite ormai sono altro.
Chissà tu come la pensi. Se vuoi ti do uno spoiler, altrimenti fermati qui, non procedere nella lettura. Accontentati di sapere che sei ancora, sempre, dentro di me.
Noi ci siamo conosciuti per caso, riconosciuti l’uno nei racconti dell’altra, anime alla deriva che avevano bisogno di sublimare piacere. È difficile che qualcuno capisca che la ricerca è l’estasi; può essere attraverso la dominazione, l’esplorazione, l’eccesso, le coccole. Il punto è il piacere, reciproco. Sto mettendo un sacco di virgole in questo scritto, sto scrivendo di getto, spero di non fare troppi errori, preferirei non controllarlo. Le virgole sono le pause nei miei pensieri, quando mi manca l’aria per andare avanti perché mi sovviene un’immagine. Il vapore della vasca da bagno, tu che fai due piani con i secchi per riempirla più velocemente, il tuo sperma che ci galleggia dentro mentre noi siamo ancora immersi, abbracciati, dopo ci faremo una doccia, ora guardiamo i vortici che fa e ridiamo.
Ci siamo conosciuti che studiavo ancora, master, specializzazioni, sempre a studiare. E ogni tanto dovevo lasciar andare la mente e il corpo, lo facevo qui, continuando a stare al pc. Tu eri intrappolato in una gabbia di cui avevi le chiavi ma non sapevi di poterle usare. Io ti immagino lì, un gatto o due e un paio di cosce avvinghiate alla tua schiena. La tua schiena. Cazzo. Il tuo culo, tutto il tuo corpo, le ascelle. Vorrei raccontare tutto quello che abbiamo fatto perché è stato magnifico e la gente dovrebbe poterne godere quanto noi. Ma nessuno può sentire questo bruciore nel cervello che abbiamo vissuto e che ancora mi solletica.
-Voglio guardarti che ti masturbi.
-Perché?
-Perché voglio penetrarti ovunque, voglio fotterti il cervello, voglio guardarti mentre non ti senti vista e ti dedichi solo a te
-Bendami. Siediti là. Non emettere un fiato.
E sentire i tuoi occhi su di me, indovinare la tua postura, la mia pelle freme, sento la tua presenza come se mi toccassi. Mi stai fottendo il cervello, gli fai fare cose che mi lasciano esterrefatta. Sono io, sono le mie mani, il mio cuscino, ma tu amplifichi, sono le tue mani, il tuo respiro, il mio.
Erano anni che non ci pensavo. È successo questo intanto: ho smesso di studiare, mi sono affermata, chiaramente a livello professionale, non economico, continuo a pensare che i soldi non valgano tanto quanto la libertà. Spero di non pentirmene alla pensione. Ho viaggiato. Ho avuto altre storie, tanti amanti, mi sono innamorata, scopate favolose, ho trovato altre estasi, ho trovato un compagno. Pensavo di aver trovato un compagno. Ho appena chiuso e il cervello fa sempre la stessa cosa quando chiude una relazione, torna con la memoria a quella prima. E sei tu. E sono io, una parte di me che negli ultimi anni si era ritirata per far posto a qualcos’altro che forse non trovava compatibile.
Ti ho ricercato comunque, da lurker, sui social. Un paio di foto e qualche racconto, tutte cose vecchie. Probabilmente anche tu ti sei spostato e quelle che ho trovato sono le cartoline rimaste nella cassetta dei ricordi. Dentro ci sono tutti i nostri baci.
-Ogni volta che ti bacio io mi impegno, voglio che sia nuovo, diverso, voglio essere sicuro che ti dia piacere. Dammi la tua lingua.
E ti mando un bacio, lento, voglio sentire prima il tuo respiro nella mia bocca, i nostri nasi si toccano, appoggio la fronte sulla tua, le labbra aperte che si cercano, lascio che il naso scivoli lateralmente sul tuo, avvicino le labbra, lecco il centro del tuo labbro superiore, allontano il viso, sorrido, ti guardo, prendo il tuo viso fra le mani e ti bacio. Occhi chiusi. Abbandonata a te.
È stato bello riaprire la cassettina dei ricordi, chissà se questa cartolina ti arriverà, lo spero tanto. Grazie per avermi fatto ricordare di te, e di me.



scusa, al quarto sono bloccato!
ti ringrazio, mi fa molto piacere sapere che ti sia piaciuto! il secondo capitolo l'ho completato. nel terzo sono bloccato.…
ne ho scritti altri con altri nick...spero ti piacciano altrettanto.
Vedi la tua posta indesiderata
Ti ho scritto, mia Musa....attendo Tue...