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Erotici Racconti

Batticuore che disorienta

By 13 Agosto 2018Febbraio 10th, 2023No Comments

Tante persone affermano, sostengono e giurano che ci sia la femmina sgualdrina, la signora onesta e virtuosa, la collaboratrice familiare da scopare, la dama senz’ombra di dubbio da unire in matrimonio, la governante da sottomettere e quant’altro ancora, però io t’avverto di smetterla per mano tua in queste incongrue, insensate e sciocche scomposizioni, come puoi esserne così certo? 

Tu m’hai chiesto di guardare, ma m’hai già vista, m’hai da tempo avuta, m’hai in precedenza toccata, m’hai in passato abbracciata, m’hai fin da questo momento tutta intorno a te. Lo sai, ma ne vuoi ancora. Sì, ancora quanto? Fino a dove? C’è un limite, lo capisci questo? Vuoi guardarmi negli occhi mentre mi rilasso.

Tutto inizia e s’irradia da piccole pulsazioni tra le gambe, poiché è il netto segnale che qualcosa m’ha toccata, ancora prima che le mie mutandine inizino a bagnarsi. Il fremito sul sesso è inconscio, arriva inaspettato, il piccolo scorrere del liquido è la presa di coscienza. Mi piace vederti colpito e stupefatto di quanto sta succedendo, mi piace captare e cogliere che ansimi un poco al telefono, mi piace udire che bevi e ascoltare che l’acqua ti scende nella gola dopo un graduale deglutire, mi piace osservarti allorquando aspiri profondamente la sigaretta. 

Adesso t’immagino seduto sulla sedia, malgrado ciò non riesco a sentire se sei abbandonato sullo schienale, se contempli fuori dalla finestra, o se sei in tensione per l’eccitazione delle parole che t’arrivano all’orecchio dal ricevitore. Tu vuoi guardare e vedere il mio viso, io sto imparando a fare tutto molto molto lentamente, giacché rilasso la mente e invio il mio sguardo immaginario tra le gambe, per il fatto che lascio che l’addome non si contragga, così regolarizzo il respiro e inizio ad accarezzarmi. In primo luogo le parti vicine, le cosce, il basso ventre, il pube in superficie, in seguito con un dito inizio a esplorare ispezionando curiosa questo che &egrave il mio nuovo mondo, pensando a cosa sia stato a eccitarmi in tal modo.

Presumo e ritengo che sia stata la tua voce, il tuo viso, una frase letta da qualche parte, una mail ricevuta da una ragazza che mi chiede se mi piace guardare un’immagine d’una donna con il cazzo del suo compagno in bocca, può essere la fantasia d’una stanza buia e tu bendato che da solo ascolti il mio silenzio, poi i miei gemiti, in realtà possono essere tante le cose, in quanto queste che ho appena esposto sono quelle che mi vengono in mente al momento. 

Il dito nel frattempo continua a muoversi, indaga i piccoli punti della mia proibita fenditura, della mia pelosissima e odorosa fica alla ricerca del punto preciso, che mi permetta di non avere spasimi, quel punto pertinente da cui nasce e in cui finisce comunemente e generalmente tutto. E’ arduo, difficile, ci vuole tempo, non ci vuole fretta, ci vuole applicazione e concentrazione per non distrarsi. La ricerca del piacere è quasi incantevole e piacevole quanto il piacere medesimo, e questo perché è lungo, tenero, richiede tanto amore, dedizione e presenza, posso anche smettere un attimo per evitare che la troppa tensione irrigidisca rattrappendo il mio corpo, per poi intavolare il tutto senz’aver perso niente di quello che avevo lasciato, ebbene sì, esordire rimpostando tutto con calma. 

Abbasso frattanto le palpebre e la luce potente che c’è vicino a me non mi disturba, gli occhi chiusi si chiudono sempre di più man mano che il piacere aumenta, rilasso tutto il viso e il buio della vista aumenta anche senza dover strizzare gli occhi, dal momento che sembra come chiudere un sipario sul mondo esterno, in realtà una tenda che discende a rilento su tutto quanto il mio essere. In seguito compare un brivido che si sviluppa dietro la cervice e un’onda che approda dalla testa lungo tutto il busto, sulla fica e ancora più giù sulle gambe, al presente un fremito mi sconvolge nella mente e nel corpo, cagionandomi panico e sbigottimento al tempo stesso, per l’intensità che porta con sé, perché è un forte, incontrollabile e irrazionale pulsare stesso del sesso.

Ecco, ci siamo, sì, sto godendo, perché questo lo esprimo descrivendolo e interpretandolo entusiasticamente verso me stessa tacitamente in silenzio, lo rivolgo al mio corpo con le parole: ‘sto volando, godo in pieno, sborro come manifesterebbero i maschi’. Il respiro è affannato, indaffarato e inquieto, in conclusione posso anche contrarmi e distendermi, muovere la testa per l’intimo, aggrovigliato e lussurioso benessere raggiunto, posso muovere le gambe, posso aprire di nuovo i contatti con il resto del creato, posso lasciare che accada quello che deve succedere, posso eseguire e intraprendere quello che voglio.

Mi ripiglio per un attimo, gradualmente m’asciugo, per gradi sollevo gli slip e i pantaloni, mi contemplo rapidamente osservandomi alla specchiera, cerco di riafferrare un’apparenza gradita e sopportabile per chi è vicino a me, successivamente mi rituffo rilanciandomi nella giornata che procede.

Nel frattempo però, continuo a godere, intensamente, intimamente e globalmente dentro.

{Idraulico anno 1999} 

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