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Erotici Racconti

Circostanza da non perdere

By 29 Luglio 2016Gennaio 30th, 2023No Comments

Io sono e mi ritengo una ragazza normale, sì certo, poiché complessivamente mi considerano valutandomi una valida ragazza, una brava mamma e un’efficiente moglie, tenuto conto che coordino e unisco sempre tutto nella giornata: gli impegni, il lavoro, la casa: tutti mi riferiscono che sono abile, brava e organizzata, malgrado ciò vivo nella consapevolezza che la mia vita non è totalmente piena né vissuta fino a fondo. Con Gigi, mio marito, io ho un brillante rapporto, discutiamo e polemizziamo poco, abbiamo un’ottima intesa sessuale e ci troviamo compatti e concordi nelle decisioni familiari e sovente quando siamo in intimità lui mi sussurra frasi forti e stuzzicanti del tipo:

‘Faresti l’amore con un altro? E con una donna invece, che cosa ne pensi?’.

Io strizzo l’occhio per farlo contento, eppure entrambi sappiamo che sono solamente provocazioni mentali, vale a dire quel pepe e quel sale per così dire mormorato nel sesso tra i coniugi. Oggi, però, visto che mi trovo a raccontare e a riferire, devo ammettere e confessare che mai nella vita bisogna affibbiare agli avvenimenti e alle cose per immaginabili e per scontate, non bisogna mai sentirsi organizzati né superiori, perché, infatti, l’occasione per mettere sottosopra e per sconvolgere l’abitudine arriva alla fine per tutti, occorre unicamente saperla cogliere, in ultimo volerla e lasciarla che liberamente accada. La mia ghiotta e squisita occasione si chiama per la precisione Raffaele, un amabile e piacente amico dei tempi del liceo classico.

Io ricordo perfettamente il suo adorabile invito, visto che era una giornata di fine maggio. In quella circostanza squilla il mio cellulare, in quanto è Raffaele che invitando sia me sia Gigi, mi comunica d’aver organizzato una vera rimpatriata con tutti gli amici della scuola nella sua villa al mare per un brioso fine settimana, per festeggiare rimembrando gli anni di quel lontano diploma. L’unica condizione e l’unica limitazione del festeggiamento è però la tassativa assenza di figli al seguito. Raffaele avverte la mia perplessità e deridendomi affina il mio senso di sfida portandomi a dire:

‘Sì, va bene, ci saremo’.

Raffaele è sempre stato un tipo allegro e gioviale che con il suo modo di fare, risultava per chi lo frequentava corretto e perbene in ogni suo atteggiamento. Non era spiccatamente bello nel senso estetico della parola, però appunto grazie alla sua esultanza era molto corteggiato dalle donne che lo avevano sempre trovato affascinante. Io comunico l’invito, Gigi con grande entusiasmo accetta, consapevole che un fine della settimana così senza figli e con gli amici di vecchia data non può che far bene. Il gran giorno arriva e partiamo alla volta della villa sul mare. Durante il tragitto io ammiro il riflesso del tramonto nel mare, poiché è una visione che m’ipnotizza ogni volta quel colore argento instabile fa sì che ricordi piacevoli e non ritornino alla mente galvanizzandola. Sono distolta dai miei pensieri quando m’accorgo del calore della mano di Gigi che m’accarezza la coscia:

‘Questa volta non mi sfuggirai, perché ci sarà modo di stare infine da soli, perché io ho una smania esagerata di farti mia, tu mi fai sragionare all’inverosimile’.

Io lo mando rigorosamente in estasi, il suo e il mio delirio sono palpabili a distanza, io gli sfoggio per l’occasione l’occhiata maggiormente accattivante e allettante che riesco a ottenere mormorandogli nel frattempo:

‘Certo caro amore mio, sto bollendo, francamente non vedo l’ora’ – sono più che autentica.

In quell’istante sia per l’euforia di rivedere i vecchi amici sia per l’idea di stare lì in quel posto da soli, mi elettrizza ulteriormente procurandomi un crescente stato d’eccitazione, perché avverto la mia fica pulsare bagnandosi in modo tangibile e la mia pancia che distintamente formicola in continuazione. Se non fossi una ragazza normale, adesso direi nei confronti di Gigi d’accostare per fare sesso sul bordo della strada come una di ‘quelle che battono’, però io sono una brava ragazza e certe cose le irreprensibili e virtuose ragazze non le fanno. Arriviamo sennonché alla villa, molto bella tra l’altro dall’esterno, con gli alberi dagli alti fusti e una piscina che farebbe invidia a un circolo sportivo. Quando giungiamo là è già l’imbrunire, mentre l’effetto delle candele tonde collocate in tutto il perimetro per l’evento rendono la palazzina ancora più suggestiva, più elegante, come una bella donna che si prepara adornandosi di gioielli.

Raffaele ci attende premuroso all’entrata, io noto subito che in fondo nel lato sinistro dell’edificio ci sono parcheggiate numerose auto, indizio questo che siamo in ritardo e che gli altri ospiti sono già sopraggiunti. Quando l’auto si ferma scendo, Raffaele da gran galantuomo qual è agevola il mio movimento porgendomi la mano. A primo impatto, ammetto fra me che è molto migliorato esteticamente, abbronzato e prestante nel fisico e non nego che oltre al piacere che provo nel rincontrarlo dopo parecchio tempo, provo un altro piacere, più profondo, però sono una brava ragazza.

Raffaele è vestito in maniera sportiva, ma allo stesso tempo elegante, con la giacca e i pantaloni bianchi con una maglia nera sotto. Ringrazio la mia organizzazione mentale, quando ho deciso di portare qualche abito più impegnativo per me e per Gigi, al contrario di quanto lui sosteneva. Entrando nella villa mi colpisce subito l’arredamento moderno che si discosta notevolmente dai rivestimenti e dai soffitti quasi barocchi. Nel complesso l’abbinamento è notevole e si comprende che Raffaele non ha badato a spese nell’allestire la villa. Raffaele ci dice che gli altri ospiti sono occupati nel cambiarsi per la sera, perché in effetti in giro non incontriamo nessuno, soltanto un cameriere impegnato ad adornare un’enorme tavola imbandita. Raffaele ci lascia in camera e ci dice che alle venti e trenta la cena sarà servita, però prima d’andarsene ci comunica:

‘Che bello avervi qui, che bei ricordi e tu sei sempre più bella’.

‘No, il fatto e che Gigi è stato più furbo e più guardingo nel posare i suoi artigli su di me’ – e via di seguito, ribatto io in modo avveduto e scaltro.

Le mie guance sono infiammate, lo avverto dal calore, Gigi sorride nel vedere il mio imbarazzo, io lo colpisco sopra una spalla e ridiamo di gusto. In effetti, da ragazzi eravamo tutti e tre molto legati, passavamo molto tempo assieme, studiavamo assieme, vacanze nello stesso posto, fino a che Gigi m’aveva dichiarato apertamente il suo amore con l’inevitabile e lento allontanamento di Raffaele.

La camera è sobria, eppure accogliente, mi rendo conto d’essere felice, m’avvicino a Gigi intenta a provocarlo, lui capisce subito le mie intenzioni e mi frena ricordandomi che abbiamo poco tempo e che dobbiamo prepararci, dato che la notte sarà lunga e intensa. Prima di vestirci ci regaliamo una doccia veloce e rilassante, in seguito per Gigi preparo un completo scuro e una camicia chiara con il colletto aperto, mentre la preparazione dei miei vestiti è tutt’altro che semplice, perché li scelgo con cura. Dei due abiti adatti da me portati, scelgo quello nero lungo le caviglie, sotto indosso un perizoma di pizzo con un reggiseno abbinato. Il vestito è bello e provocante, uno dei preferiti di mio marito, perché sostiene che mostri adeguatamente le mie forme disegnando la mia sagoma con maestria. Come calzature indosso un paio di sandali aperto con il tacco alto, un filo di trucco per guarnire il tutto e sono pronta. Mi sento bene quando mi vesto così e anche Gigi sembra apprezzare esaltando l’abbigliamento tant’è che non mi leva gli occhi di dosso, io, viceversa, quasi per punirlo dal rifiuto precedente accentuo di proposito quei tipici movimenti che distinguono una donna sensuale dalle altre per farlo delirare.

‘Sei davvero favolosa in questo modo, sei strepitosa, non vedo l’ora di spogliarti, vedrai che sarà una serata intensa e accattivante, ci puoi contare’.

Io mi soffermo per riflettere, giacché sono due volte che mi dice che sarà una serata intensa, che stia progettando qualcosa di speciale? Scendiamo per la cena, perché è bello rincontrare facce amiche, la serata trascorre allegra tra un: ‘Ti ricordi la professoressa Anita?’, ‘Quando ci siamo persi in montagna in quella gita’, ‘Marina quella della II B, però che roba che era’, ‘Quando Marcella cercava a malapena di fare un pompino a Danilo nei bagni’ – e così via. Gigi m’ha evitato per tutta la cena, sempre pronto a mettersi in primo piano, facendo il magnifico e lo splendido con le vecchie fiamme. Raffaele, al contrario, non m’ha lasciato un attimo, abbiamo cenato vicino, ridendo e sorseggiando un buon bianco frizzante. Lui m’ha raccontato della sua carriera, di come vanno bene gli affari e in un paio d’occasioni mi ha toccato amichevolmente il braccio, per attirare la mia attenzione su alcune situazioni comiche.

Devo ammettere tuttavia, che quei lievi contatti non m’hanno lasciato per niente indifferente, la mia pancia e la mia testa sono state scosse, però sono una brava ragazza e devo stare al mio posto. La serata oltre che a essere veramente piacevole, mi ricorda quei locali dove luci le soffuse e la gente che si diverte, dato che tutti attendono solamente un’unica cosa: il dolce della sera. In effetti, le luci basse, l’aria tiepida, l’abbigliamento degli ospiti porta a un unico pensiero, il puro e genuino divertimento. Dopo cena ci trasferiamo tutti all’esterno sul bordo della piscina, dove l’atmosfera della serata estiva è ancora maggiore. Tutt’intorno alla piscina sono disposti dei tavoli con sopra delle enormi coppe piene di vari long drink, riempiti di cannucce dalle quali abbeverarsi tra un ballo e l’altro, infatti, una musica da discoteca riempie tutta l’aria che ci circonda. Al secondo sorso della bevanda io comincio a sentirmi piuttosto intorpidita con addosso poche inibizioni, considerato anche l’abbondante vino sorseggiato durante il pasto, la sensazione è più che piacevole, dal momento che mi sento affrancata, diversa e libera. Certo, devo stare calma, devo ricordarmi che sono una brava ragazza, ma Gigi dov’è, adesso che ho bisogno di lui?

Nel frattempo Raffaele non mi lascia mai, le sue premure, i suoi sguardi, mi rendono orgogliosa e fiera d’essere desiderata, perché a questo punto è innegabile che Raffaele mi sta facendo la corte in modo accanito, dato che nessuna donna può resistere a tante attenzioni, però io sono una brava ragazza e cerco di frenarmi, anche se all’interno delle mie gambe qualcosa vorrebbe diversamente. Quando Raffaele avvicina la sua bocca al mio orecchio, con la scusa di spettegolare su la vecchia e antipatica prima della classe è troppo tardi per alzare le difese, perché il suo bacio e già dietro al collo con la frase:

‘Qualsiasi cosa, pur di far l’amore con te. Dimmi che cosa posso fare?’ – in quanto mi lasciano basita, interdetta e infervorata più che mai.

La conferma e la riprova di ciò che pensavo, senza volerlo pienamente ammetterlo e che Raffaele mi vuole. Gigi dov’è? Io capto l’eccitazione andare alle stelle, lui m’afferra per mano e mi trascina dentro la villa, saliamo su per le scale, sono come ipnotizzata, mi sento posseduta. Entriamo in una grande stanza, presumo che sia la sua, appena siamo dentro ci baciamo con passione, lui ha un buon sapore di crema solare dopo la doccia, per un momento ho rimosso il mio essere di brava ragazza. Sento le sue mani avvolgermi i seni, i capezzoli sono dritti, adesso sarebbero visibili anche con il vestito per quanto sono sporgenti, la mia fica è bagnata in maniera indecorosa, complice pure l’alcool, corresponsabili i miei sensi, perché attualmente sono completamente in balia di Raffaele e non ho nessuna intenzione di fermarmi né d’arginare né di reprimere le belle sensazioni che provo. Gigi dov’è? A questo punto non m’importa più, perché poteva essere più presente. L’unico tarlo che mi reprime è che sono una ragazza normale e le brave ragazze queste cose non le fanno, tuttavia quest’osservazione, aggiunta alla consapevolezza del tradimento che sto per consumare mi danno la forza per dire a Raffaele:

‘Fermati, ti prego’.

Lui ormai perso nelle mie cosce s’alza e mi guarda sorridendo. Che cosa vuol dire quel sorriso? Soltanto in quel momento vedo Gigi seduto su d’una poltrona nella semioscurità, allora comprendo che lui ha assistito gustandosi tutta la scena, che assieme all’amico ha architettato e predisposto a dovere una trappola nei miei confronti. La rabbia in quel frangente m’assale, mi sento avvampare, mi sento manipolata e tradita dalle persone che più avevo a cuore, sennonché il silenzio nella camera è interrotto da Gigi che afferma:

‘Tesoro, vedi, ho voluto metterti alla prova due volte. Lo so, non è una cosa bella, però credimi un giorno saprai apprezzare questo mio forte gesto, Intanto ti ringrazio, perché hai avuto la forza di fermarti sul più bello e poi ti ringrazio perché hai dimostrato di saper apprezzare le emozioni, d’essere anche tu un essere umano, con tutte le debolezze e che anche tu puoi cadere in tentazioni’.

Io sono esasperata e infuriata, tuttavia riconosco che Gigi ha esaurientemente ragione, finalmente per la prima volta non mi sento una ragazza normale, in conclusione ho preso coscienza che anch’io posso essere disubbidiente, viva e un po’ troia. Adesso la consapevolezza è piena e il gioco lo voglio dirigere io, sennonché afferro Raffaele e gli slaccio i pantaloni, il pene è ancora eretto, bello e maestoso, mi tuffo con la bocca e lo ingoio quasi tutto, Raffaele si lascia sfuggire a un gemito e Gigi mi guarda, si slaccia i pantaloni e comincia a toccarselo. Io sono tremendamente eccitata nel vedere il mio uomo imprigionato e sconcio nella visione di me, che succhio con forza il cazzo di Raffaele. Avverto la mia fica gocciolare, il sapore d’un cazzo nuovo tra le labbra mi sta facendo perdere la ragione, m’alzo la gonna e m’abbasso il perizoma, mostrando le natiche aperte in direzione di Gigi che non aspettava altro, poiché mi penetra da dietro. I suoi movimenti sono da subito frenetici, si fanno sempre più forsennati, sento il sedere che mi brucia, eppure per la prima volta sento che sto per venire, senza essere stata ancora sfiorata nella fica.

E’ onestamente una sensazione bellissima, sentirsi agguantata contemporaneamente da due uomini, cogliere le loro mani nello stesso momento, toccare il mio corpo, essere ambita, trasformarmi nel miglior giocattolo che i loro desideri abbiano mai atteso. L’orgasmo arriva devastante e travolgente, mi scardina disorientandomi, le scosse nervose percorrono ogni angolo del mio corpo, io urlo, ma il suono è soffocato dal sesso che mi riempie la bocca. Non c’è dubbio: mai nella mia vita ho provato un piacere così intenso e così pieno, i miei compagni non vogliono certo che la serata finisca rapidamente, d’altro canto Gigi in un certo senso quella frase me l’aveva maliziosamente anticipata:

‘Sarà una serata intensa, sotto ogni aspetto, stanne certa’ – dal momento che ha avuto ragione.

Raffaele mi gira e m’aiuta per sdraiarmi pancia all’aria sul suo imponente letto, intanto Gigi agguanta una confezione d’olio per i massaggi, almeno mi sembra e comincia a lasciare sulla mia pelle piccole gocce di quel fluido. Con una coordinazione che mi lascia sbalordita, i due cominciano a massaggiarmi tutto il corpo, Raffaele s’occupa del lato sinistro e Gigi di quello destro. Ambedue sono abili nell’arte del massaggio e con perizia spalmano quell’olio profumato su ogni centimetro del mio corpo. In effetti, mi rendo conto solamente adesso d’essere completamente nuda, fatta eccezione per i sandali con il tacco, dato che l’avermi lasciato solamente in tal modo mi fanno sentire ancora più donna, ancora più sensuale.

L’effetto del massaggio a quattro mani è distruggente e sbaragliante per i miei sensi, che giammai sopiti riprendono la loro corsa verso uno stato d’eccitazione dissennato. In nessun caso mi è capitato di gemere di piacere al solo contatto di mani forti e decise, mentre loro s’adoperano nel massaggio io m’accorgo che la nostra scena è fedelmente ripresa da uno specchio che adorna la parete nel fondo. Il vedermi così, tra le attenzioni di due uomini nudi e in evidente stato d’eccitazione, mi fa perdere la ragione e comincio a esprimere imprecando:

‘Vi prego, dai, sì, scopatemi adesso, però per bene’.

Unicamente però alla quarta richiesta, Raffaele mi divarica le gambe e s’inabissa ingordamente con la testa sulla mia fica, ormai completamente piena di secrezioni. Lui esegue un lavoro minuzioso, occupandosi prima delle grandi labbra con dei piccoli morsi e delle abili leccate tutt’intorno, Gigi intanto m’offre il suo pene che voracemente lecco senza sosta, dal momento che quel lavoro della lingua là di sotto mi fa delirare e comincio a fremere. Raffaele infatti comincia a succhiarmi il clitoride, completando l’opera con la penetrazione di due dita che muove vorticosamente in senso orario, io però voglio godere:

‘Adesso, sì adesso penetratemi assieme, ubbiditemi, perché la brava ragazza v’intima apertamente di renderla finalmente beata, felice e innanzitutto libera’.

Gigi sennonché si sdraia, io gli monto di sopra e Raffaele m’afferra da dietro. Io non avevo mai sperimentato una sensazione così profonda, così pura: ci muoviamo perfettamente mantenendo un ritmo così naturale e così perfetto, ormai anche loro sono sudati e incontenibili, perché anche loro vogliono godere. Il mio orgasmo è strepitoso, è un fiume in piena, io perdo completamente la nozione del tempo e il concetto dello spazio, avverto solamente una diffusa e particolareggiata pace mentale, come se la mia mente fosse stata svuotata da tutto il resto dei miei affanni e delle mie personali angustie. Il bello è che l’orgasmo è seguito a distanza di pochi secondi da altri due, dirompenti e vorticosi anch’essi, così come succede dopo un terremoto che è seguito da perenni scosse d’assestamento. 

Il calore dello sperma di Raffaele invade i miei glutei e nel contempo Gigi mi riempie sborrandomi sulla pancia, la prima sensazione che avverto è la totale e indiscussa sazietà. Rimaniamo distesi e ci addormentiamo, perché solamente la mattina seguente ci accorgiamo chiaramente che Raffaele si è allontanato provvisoriamente durante la notte. La mattina siamo pronti per ripartire, prima di salutarci Raffaele rivedendomi mi divulga una frase che nella mia vita non dimenticherò mai: 

‘Ciao cucciola. E’ stato incantevole rivederti, ma ricorda una cosa: la differenza tra una ragazza e una donna, è che la seconda ha la consapevolezza d’essere donna’.

Il fine di quella stravagante settimana termina in macchina quando Gigi mi divulga in maniera insperata:

‘Io t’adoro come non mai, sei realmente fenomenale, davvero mirabile. E’ tutto in ordine? Ti dico questo Per il semplice fatto che t’osservo che sei attualmente meditabonda e raccolta”.

Io frattanto più che consapevole e convinta ribatto senza dubbi:

‘Sì, non sono mai stata meglio prima d’ora. Mi dispiace solamente di non sentirmi più una ragazza normale, direi tradizionale, usuale’ – sorridendo, ammirando e apprezzando in quel preciso istante il riflesso del mare.

{Idraulico anno 1999} 

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