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Erotici Racconti

Conciliante e consapevole

By 27 Gennaio 2017Febbraio 1st, 2023No Comments

E’ quasi mezzanotte, fuori l’aria umida d’inizio autunno permette ancora di tenere le finestre aperte, invece dentro casa mia, le candele accese accuratamente rosse e profumate ai frutti di bosco proiettano sul soffitto tante ombre fatte di piccole stelle, in quanto sembrano numerosi minuscoli desideri e tante piccole promesse, chissà, magari per qualcuno dal sorriso complice di chi tace, però per l’appunto dove dice di sì. Io alzo gli occhi e osservo la penna in mano con un’aria soddisfatta, quasi distratta, dopotutto l’atmosfera di questa notte non è niente male, anche se sono da sola.

Io penso e ricordo solamente che alcuni giorni prima per bizzarri e per curiosi allacci, per destrezze o per maestrie della vita, io avevo avuto l’occasione di rivedere quel sorriso partecipe, per il quale un tempo ebbi uno strano brivido e che in questo momento avrei desiderato senza alcun’indecisione, assaporando il piacere di riprovare e di ritentare la stessa sensazione. Ebbene sì, proprio così, perché quel brivido lungo la schiena un tempo non poteva però arrivare oltre il limite, non poteva nemmeno permettere al pensiero di correre e di portarsi al margine del legale, poteva soltanto guardare di nascosto e di traverso le immagini di chi a quel sorriso apparteneva, poiché era bella, bionda e conturbante da morire.

Io viaggiavo profondamente con la fantasia, in quanto i pensieri erano negati e respinti desideri che si presentavano sotto forme avventate ma ferme, inchiodate senza nessuna possibilità di esibirsi. Se avessi potuto, una sera d’un tempo, dove per me il ripetermi e il ripropormi era stata l’unica amica in mezzo a facce inquiete e insulse, l’avrei agguantata per mano e l’avrei invitata con piacere là di fuori fuori lontano per ascoltarla, per raccontarmi di lei e di quel suo seducente sorriso, avrei volutamente interrotto il suo dire accarezzandole il viso perfetto e i lunghi capelli biondi e lisci, talmente in corrispondenza e perfettamente in armonia con tutta la sua persona di donna libertina e lussuriosa, che come poche ne avevo visto prima, perché adesso penso e paragono i pensieri d’un tempo a quelli di adesso. Io avevo nitidamente rivisto il suo sorriso, per il fatto che era uguale al mio ricordo, poiché dettava le stesse immagini, le stesse inquietudini, l’identica voglia di prendere quel viso fra le mani e riempirlo di baci, in silenzio e senza dire una parola, la sua voce, le sue mani, i suoi occhi brillanti ed espressivi, il suo fare di chi non ha paura, perché aveva provocato in me un coinvolgente richiamo e una stravagante attrazione, un qualcosa d’immediato, d’indubbiamente provocatorio e di libidinosamente indisponente.

A un tratto capto chiaramente lo squillo del telefono, il cuore che al presente traballa vibrando dopo aver letto il suo nome sullo schermo: è lei che mi scrive e mi saluta con aria disinvolta e naturale di chi sorride e sa perfettamente che io gradisco. Il suo nome è Amelia che le dona tutto il fascino e il mistero a me cari, nei pensieri e nei ricordi di adesso che si rifanno impetuosi e vivi, come onde enormi in un oceano d’eros. Con il cuore che scoppia fuori dal petto io rispondo alla svelta a quel saluto con estrema e finta tranquillità, mentre scrivo senza nemmeno sapere che esattamente cosa, rimanendo là incredula e fissando quelle poche righe di quel saluto che per me sembravano pagine di versi d’arte poetica. Penso e non distinguo più il passato da questo momento, perché mi sembra che il tempo si sia fermato e ritrovo lo stesso sapore di quegli attimi già vissuti e tutto ciò mi meraviglia enormemente.

La gradevolezza e il profumo che già sento sono per me messaggeri di ciò che attualmente, forse, potrebbe diventare finalmente realtà, in quanto è già fra le mie braccia compressa in un abbraccio forte, quasi maschile, come una morsa per indicare che la gioia è davvero tanta e il piacere che ne deriva è inspiegabile e oscuro. E’ già mia, mia nei baci senza fine, mia nelle carezze sempre più proibite, mia nello scioglierle i lunghi capelli biondi, mentre le mani cercandosi non lasciano spazio a null’altro che a carezze, moine e lunghi orgasmi. Interamente mia nei suoi sospiri e nel cercarmi, mia nel piacere dato e avuto quando le parole non servono più, perché questi sono motivi in alternanza come se fosse musica dalle note infinite e intensa come la sera che ci ha visto insieme per la prima volta, spigliata e sicura lei, timorosa e completamente confusa io, o forse viceversa, ma ciò al presente conta davvero poco. 

La classe, l’elementarità e la semplicità differenzia le persone distinguendole nettamente, che fanno del loro credo la pazienza e la conoscenza profonda, che non lasciano posto a nulla che non sia sincero e perfettamente in linea con la coscienza, poiché questo è stato l’incontro fatto di voci in accordo e di perfetta sintonia dove i toni sono clementi e gentili, però pongono l’accento rimarcando una grande e raffinata passionalità che non teme il tempo per dimostrarsi, perché tu sei una bella e deliziosa donna, sia dai colori tanto dai bagliori. Incredibili sono altrettanto le sue frasi, i suoi movimenti e i suoi sguardi, io penso mentre la guardo e intanto vedo le tinte forti e decise della sua anima che non lascia spazio a frasi inutili, anzi, al contrario fissa i punti di chi sa con precisione il percorso lasciando ai meno ciò che non è degno né appropriato d’essere visto dai suoi occhi. Parole erotiche, benevole e indulgenti, nel tempo in cui il desiderio diventa tutte le volte più intenso, però non cede alla concitazione né all’esasperazione del tempo che potrebbe bruciarsi troppo in fretta. Meravigliosa e stupenda scoperta sennonché d’una notte, dove l’aria umida d’inizio autunno è complice d’un sorriso che tace, però dice di apertamente di sì. 

Io raccolgo e raduno al presente i miei ultimi pensieri mentre la guardo ancora, con il cuore addolcito e le tempie che risuonano i battiti del desiderio, perché per me è mettere pace alle mille domande che risuonavano dentro la mia anima, in quanto davo risposte certe ed esclusive, per pensarla ancora mia avvolta nella luce verde di quella notte. Io sono cosciente, sono equilibrata, sono grande, sono remissiva, eppure ferma e risoluta, sono leale, forte e sincera, eppure mi lascio scappare una frase in più che però non disturba, ne sono certa, con addosso l’apprensione e l’inquietudine, dal momento che mi chiedo se non sto sognando. 

Lei è avvenente e spontanea, fiera e sensuale, compagna d’una sera dove il tempo scappa e dove tutto ha un sapore in alternanza, perché l’avrei amata subito, l’avrei agguantata in mezzo alla gente nella sala, precisamente in linea con l’atmosfera, perché io sono più che sicura che la vedrò ancora, di nuovo.

Io voglio lasciarmi beatamente cullare per credere alle strane abilità, alle conoscenze e alle capacità della vita, per osservare nelle notti d’autunno quel cielo sovraffollato di stelle e di promesse, per quel sorriso che in silenzio ha già detto di sì.

{Idraulico anno 1999} 

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