Skip to main content
Erotici Racconti

Considerazioni…

By 13 Novembre 2016Gennaio 30th, 2023No Comments

(Dedicato a tutti voi che leggete i miei racconti erotici).

Scrivo per esistere, per esserci, perché se non fossi qui, sarei in un altro posto e altri sarebbero al mio. Siete però sicuri che avvertireste, percepireste e riscontrereste lo stesso vivo e vibrante sentimento che vi trasmetto? Elaboro, perfeziono e predispongo di colpo le mie tesi esprimendole e collaudando il racconto. Chi sono? Chi mi legge lo sa, che posso essere quello che voglio: dissennatezza, follia, sconsideratezza e squilibrio d’influenza assoluta? Può darsi.

Io sono la vostra mente curiosa, indelicata e indiscreta, il vostro desiderio, il rimpianto smarrito, sperduto e segreto, il delirio e l’esaltazione dei sensi, però a mio modo, giacché mi piace esprimermi, interpretare e rappresentare lasciando il dubbio nel lettore, consentendo e permettendo che ciascuno possa decifrare, decodificare e intendere lo scritto come meglio crede nella maniera più affine e più adatta. In fondo, ognuno legge secondo le proprie capacità e comprende quello che crede e ritiene di capire: sono ambiguo, vago e ingannevole? Può essere, ci tengo alla forma.

Per esempio, posso dire che una donna è un angelo che scende dal cielo su prati e su valli verdi di rugiada, o che un uomo nel divino oltrepassa entrando nell’animo d’una donna bollente, invece d’esprimere il concetto che due carni affamate di sesso s’impalano, soffiando e sbuffando, che l’una ansimando e boccheggiando s’infila sulla mazza dell’altro, cercando appassionatamente e freneticamente di raggiungere l’orgasmo, salendo e scendendo sull’asta lubrificata che le scorre nelle viscere. Oppure, invece, affermando e sostenendo che lui la cavalca in posizione rituale dall’alto, spingendo nella buca del piacere il vigore della sua potenza, penetrandola a più non posso fino al completo sfinimento. Potrei anche essere grossolano, risultando rude e volgare per andare incontro a chi piace il genere per descriverne rappresentandone esplicitamente tutte le fasi di dilatazione e di aderenze varie, che di solito avvengono in queste situazioni. Potrei far sentire gli odori che si sprigionano da due corpi che cercano la propria soddisfazione:

‘Il profumo delle viole e delle rose si sprigionò dal suo puro corpo, colpendolo al viso e stordendo i suoi sensi’ – come anche: ‘Il sapore di muschio l’avvolse destando i mille desideri di lei’ – invece d’affermare enunciando in maniera più brusca, concreta e rude:

‘Il corpo consumato dal desiderio della femmina che grondava dai pori dilatati cercando di soddisfare il proprio piacere e l’odore aspro che toglieva il respiro, però lui non se ne accorgeva neanche, intento a cercare d’arrivare rapidamente alla soddisfazione completa eiaculando’ – scusate, sborrando in gran quantità. Lei avvertiva d’essere la sua vacca. Non è bello, trasandato potrei quindi mediare in forma meno malinconica né volgare, ed essere una via di mezzo forse più attuale nel modo seguente:

‘La carne intrisa dal desiderio emanava forti aromi intrappolando l’amante e spingendolo a finire l’atto’. Oppure ancora: ‘Il profumo del corpo maschile accese i sensi e la convinse che fosse giunto il momento di portare a compimento l’opera intrapresa, aprendosi all’orgasmo come una rosa allarga la corolla al sole’.

Naturalmente posso essere uomo, donna, però anche bisessuale. Posso esprimere la forza delicata e garbata d’un uomo che abbraccia la propria donna e la bacia, suggellando il proprio amore per lei e portandola all’estasi fino ad abbracciare il suo corpo aderendo e incollando perfettamente alle sue rotondità, cercando la strada dei reconditi anfratti (volgarmente sapete come in effetti va in questi casi). Posso essere cagionevole e fragile ed esprimere il desiderio timoroso eppure determinato che ogni donna assalita da Cupido, prova nell’attesa dell’amplesso che la redime e la danna (volgare: ‘Non vedeva l’ora di essere sbattuta sul letto’). Posso essere gracile e forte nello stesso tempo, delineando e descrivendo una copulazione bisessuale, affermando che:

‘Si girò di scatto protendendo in un crescendo intenso la vibrante parte estrema del vigoroso corpo affamato di lussuria, alla ricerca del congiungimento carnale che gli fu subito offerto dal partner, per il fatto che si offriva completamente concorde’. Credo che il paragone e la similitudine sia elegante, dato che la pratico come un atto auto erotico (metaforicamente intendo): ‘La corda si strinse al collo e gli tolse il fiato impedendogli il respiro’.

Quando ti ha preso non ti lascia più fino al termine del coito, in altri termini, non troppo espliciti: hai bisogno di soddisfare i tuoi impulsi sessuali. Chi sono io? Uomo, donna, erma, omo? Posso narrarvi storie di tutte le maniere, però non chiedetemi chi sono, perché per voi sono quel che sembro. Potrei essere l’uno, l’altra e gli altri, perché potrei confondervi le menti. Sono soltanto un attore o un’attrice che si mostra sul palcoscenico, sotto i riflettori, nell’occhio di bue che illumina gli splendidi costumi nascondendovi alla mia vista. A voi però sembra di vedermi, in effetti appare unicamente il mio riflesso in mille specchi, dal momento che al di fuori di questo teatro non potreste riconoscermi in quanto non esisto.

Dove abito? Dove vivo? Vicino a voi naturalmente, quando mi leggete e vivete con me gli orgasmi che descrivo: le donne dai seni doviziosi che cercano ‘amore’, gli uomini muscolosi e sempre in viaggio, alla ricerca del porto sicuro che li accolga e li alloggi. Lontano da voi, quando vestite i vostri panni d’interpreti nella commedia della vita d’ogni giorno e cercate d’essere arroganti, disonesti, furbi, intelligenti, onesti e sfrontati.

Io vi accompagno invece sempre, perché sono parte della vostra esistenza. Potrei essere l’amico o il collega che vi siede accanto, oppure il vostro aguzzino, il vostro benefattore, il vostro confidente, il vostro amante, tutto e nulla. Se mi leggete sono ‘Voi’. Non alzate il sopracciglio con aria d’altezzosità e di superbia, perché sento il mondo come voi, lo sentite e lo esprimo come voi vorreste che fosse espresso, anche se ora mi criticate e vi spazientite sbuffando: ‘Dov’è la storia di sesso promessa?’. E’ questa chiaramente, è la vostra storia che non sapete vedere, perché non volete né ammettere né autorizzare né riconoscere che il sesso siete voi, perché siete carne più di me. Quando fate l’amore in due, in tre, in gruppo o da soli, ciascuno di voi è ‘me’, poiché io mi avvento, irrompo e penetro nelle vostre viscere, aderisco alla vostra asta, alle vostre cavità, al vostro orgasmo con la ghirlanda di parole che infilo e che inserisco di seguito. 

Io mi agito con voi e raggiungo il mio piacimento tramite voi, se voi non esisteste, non sapreste nulla del sesso, non godreste né soffrireste per esso. In sostanza io non avrei ragione d’essere qui. Vedendo un uomo che colpisce la vostra immaginazione, magari con la coda dell’occhio o nascoste dagli occhiali da sole che portate anche in pieno inverno, alle sette di mattina, perché nessuno si accorga dell’imperfezione del trucco applicato troppo velocemente per la solita fretta, pensate: ‘Vorrei farmelo’. Ebbene, io ve lo offro disteso in una camera nuziale con la canna al vento che vi circonda, che vi dice parole dolci, che vi succhia l’anima, che con estrema calma vi assale, vi agita, vi distrugge, vi possiede e vi annienta, finché non restate affascinati e attratti a respirare il suo odore. Posso allo stesso modo offrirvi il fiore d’una donna che si svela per voi con facilità estrema, raro avvenimento qualora non a pagamento. Posso creare amori differenti e interpretarli con uguale potenza, posso essere persino innamorato, disperato che uccide o che sevizia. Posso essere tutto.

E’ forse questo narcisismo, è vanità, è vanagloria? Già, perché è normale catalogare e incasellare tutto in un giudizio. Fatelo se vi diverte, però allora non saprete mai chi in effetti io sia. Se vorrete saperlo, dovrete seguirmi nel contorto e tortuoso cammino che avete intrapreso, aprendo le pagine di tutti questi racconti. Non so se riuscirete però a capire chi io sia. Io non sono un attore, non sono un comico, non sono né un giocoliere né un saltimbanco, sono soltanto un individuo che abbozza e racconta i suoi testi, li interpreta e li inscena al meglio seguendo la trama e l’argomento dettato dal momento, su questa pubblica piazza che è il portale del Web.

La mia vita è la vostra. In altri termini, non esisto in assoluto, perché potete fare di me quel che vi va più a genio. Avvicinarmi, parlarmi, escludermi, tenermi lontano, farvi appassionare da me e anche odiarmi, o soltanto esservi cordialmente indifferente, poiché questa è la condizione per me più spiacevolmente dolorosa.

Il mio amore per voi è soltanto ‘letterario’, in quanto ne ho preso coscienza di recente e devo convincermi anche se il mio desiderio sarebbe d’incontrarvi, di parlarvi personalmente l’uno di fronte all’altro, d’avere la vostra fiducia fino a farvi innamorare di me, giungere ad amarvi ricambiato carnalmente intendo. Questo appartiene tuttavia al mondo del mio abbaglio, della mia illusione, eppure anche se mi fa soffrire devo sopravvivere, giacché allora il dubbio è: esistere o apparire?

Io sono voi, siccome ciascuno di voi racchiude la soluzione del dilemma, però questo è un problema vostro, tanto io non esisto. 

{Idraulico anno 1999} 

Leave a Reply