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Erotici Racconti

Degenerazioni scapestrate

By 24 Luglio 2018Febbraio 10th, 2023No Comments

Certe volte crediamo e pensiamo in cuor nostro che le vicende della vita scorrano come più ci aggrada, riversando in definitiva con il pensiero negli altri nostri simili le nostre abituali aspettative, le nostre rituali previsioni e le nostre tradizionali proiezioni, sebbene queste ultime, talvolta, nelle loro inattese azioni ci scardinano i principi ai quali siamo interiormente ancorati, eppure quasi sempre non è mai come crediamo. Tutto, nacque, in seguito si sviluppò a dovere allorquando Federico m’aveva apertamente confessato di ritenersi a periodi bisessuale, giacché la grandiosa idea di poter fare sesso con due maschi era diventata per lui un’autentica quanto bizzarra e credibile ossessione. Al solo pensiero, infatti, di quell’atto empio, scellerato e a tratti grossolano e triviale, io percepivo un ardente tremolio da dentro che si scatenava irradiandosi per tutto il corpo, in verità un palpito spontaneo m’assaliva infradiciandomi irreparabilmente, giacché non riuscivo a pensare ad altro. 

Tutto in verità è iniziato quando lui m’ha regalato quelle adorabili bilie vaginali, forse lievemente per puro scherno, o probabilmente per farmi sperimentare inconsuete e inedite impressioni. Io l’ho sentitamente ringraziato con un bacio sulle labbra, il primo, in verità dopo nove anni d’affiatamento e d’amicizia. In quell’occasione abbiamo cenato nella sua abitazione, pe la circostanza cuoceva lui le pietanze e la situazione era colma d’un possente erotismo, peraltro ben avvedutamente amministrato e saggiamente occultato fin da troppo tempo. Potevamo dialogare di tutto, insieme, perché le nostre anime erano disadorne ed essenziali, senza veli né tabù, in assenza di barriere, di confini, di fisime e di preconcetti. 

Quella sera, invero, abbiamo stabilito d’ammirare un cortometraggio porno in bianco e nero d’altri tempi, i cosiddetti “vintage”, giacché lo eseguivamo di sovente, eppure ci contenevamo contemplando soltanto le carnali e libidinose scene senza giammai toccarci o baciarci, nondimeno ognuno ammaliato e rapito nelle proprie personali e lascive fantasie senza condividerle in nessun caso. Quella sera invece non siamo riusciti a trattenerci, ci siamo abbandonati scatenandoci, perché lo volevamo fortemente entrambi. Non c’è stato niente d’idillico né di quieto né sdolcinato, soltanto poderoso, puro e maschio sesso. Ha iniziato toccandomi le mani e il suo modo di sfiorarle con gradevolezza, ma al tempo stesso con frenesia e impazienza, m’ha fatto comprendere quant’eravamo rassomiglianti altresì nel sesso, nel modo completo di viverlo, di goderlo e d’appagarlo. La sua mano è poi approdata sul mio seno, ha cominciato a tastarmi i capezzoli, dapprincipio gentilmente, in seguito costantemente in modo più energico, arrivando fino al centro di me stessa dove finora non gli era stato concesso. 

Io ero smisuratamente fradicia, il suo tocco assieme al modo di dislocare le dita sia dentro quanto fuori, non faceva altro che accrescere la mia voglia facendomi testualmente sragionare e scompigliandomi l’animo. Rammento d’aver macchinato che avevamo sperperato innumerevoli occasioni, distruggendo parecchio tempo favorevole e vantaggioso, non avendolo sfruttato rimanendo unicamente amici, perché avevamo perso tantissimo.

In quel frangente ho iniziato a sfiorarlo, bramavo percepire il suo cazzo, captare se fosse sodo e vigoroso, contemplarne il colorito, assaporarne il gusto e avvertirne l’inconfondibile buon odore. Lo toccavo e iniziavo ad divorare con la ragione le meraviglie che m’avrebbe elargito, quando fosse stato dentro di me, quando m’avrebbe riempito tutta con la sua densa linfa vitale. 

Nel mentre, la sua abile e ferrata ruvida lingua assaporava apprezzando i miei abbondanti fluidi, io non ce la facevo più, dovevo sentirlo nella mia bocca, dovevo sentire la cedevolezza e la pastosità della cute del suo cazzo sulla mia lingua. Godo nell’avvertire la bocca piena, mi diletta infradiciarlo e far slittare la mia lingua sul glande, insistere e incaponirmi sul frenulo, mi soddisfa succhiarlo senza fretta e gustarmelo, coglierlo tutto, farcirmi la bocca, perché quella là è stata la nostra prima volta. E’ perfino la prima volta in cui ho manifestato la smania d’inchiappettare un uomo. Lui me lo ha finanche permesso, perché credo che sia stato proprio in quel momento la visione di vedere due uomini simultaneamente intanto che fanno sesso si sia impossessata irrimediabilmente di me. 

Abbiamo usato uno dei suoi molteplici vibratori, impudico, lascivo e stuzzicante compagno di giochi solitari, poiché divenne l’accurato e lo scrupoloso manufatto del mio potere su di lui. Mi è piaciuto, non lo nego, ebbene sì, mi ha deliziato incantandomi quell’adocchiare, assistendo come entrava e usciva, mi è piaciuto ascoltare, distinguere e osservare, cogliere in ultimo il suo intimo benessere, mi è piaciuto avere per la prima volta nella mia vita, la sensazione d’essere un maschio che scopa, non più una donna che viene scopata. Dopo quella sera, invero, ci sono state altre volte, altre perversioni, nuovi godimenti, nuovi eccessi, varie smoderatezze, inedite depravazioni, dopo c’è stata la conclusiva. 

La fisima si era impadronita irreparabilmente della mia ragione, io dovevo rincontrarlo, bramavo ad ogni costo rivederlo, durante il tempo in cui veniva inculato da un altro maschio. Francamente quest’idea conquistava pure lui, perché in conclusione poteva esternare esprimendo e sperimentando nel contempo con un’altra donna accanto, le sue concupiscenti e libidinose perversioni, le sue fantasie carnali più intemperanti e smodate, essendo infine se stesso fino in fondo. Abbiamo iniziato ad organizzare l’atto, abbiamo commentato diversi annunci, tutto è in vendita, tutto si può acquistare, rimane soltanto l’incaglio della preferenza: coppie, gay, lesbiche e naturalmente bisessuali. Alla fine ne abbiamo contattato uno e ci siamo incontrati, perché io desideravo assistere, bramavo essere solamente un’attenta e premurosa spettatrice, volevo esclusivamente adocchiare e contemplare, auspicavo di godermi la testimonianza del suo intrinseco e vizioso godimento, aspiravo che mi scrutasse intensamente nel momento in cui veniva scopato da un altro maschio. 

In realtà entrambi hanno iniziato a baciarsi e a toccarsi, è davvero favoloso e incredibile come si scoprano presto i ruoli tra due uomini. Erano sul canapè, mentre io accomodata sulla poltrona supponevo di perdere la bussola. Ho iniziato a toccarmi, poi i nostri occhi si sono incontrati, stava godendo, m’ha mostrato la lingua e io sapevo che cosa desiderava, mi sono collocata di fronte a lui e ha iniziato a leccarmi. La sua lingua entrava e usciva dalla mia pelosissima e arroventata fica per ogni spinta che riceveva. Lui veniva scopato da un cazzo esercitato e impratichito per essere sempre in erezione, mentre io venivo adeguatamente scopata dalla sua lingua capace ed esperta. Abbiamo cambiato posizione, lui sulla schiena, con le gambe larghe, nell’intramontabile posizione che di norma è riservata alla donna, veniva scopato e io sopra di lui, la mia fica sulla sua bocca, il suo cazzo dentro la mia. 

Alla fine ci siamo inginocchiati entrambi davanti al nostro compagno forestiero, le nostre lingue s’urtavano, le nostre bocche rivaleggiavano, infine lui è venuto sborrando in simultanea sulle nostre bocche, noi ci siamo baciati dividendoci tutto quel nettare lattiginoso che ci aveva innaffiato. 

In quell’istante eravamo due fautori brulli, disadorni e liberi, due anime asciutte, nude e schiette, al presente siamo due anime castigate, dannate e furfanti. 

{Idraulico anno 1999}  

 

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