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Erotici Racconti

Delizia illimitata

By 27 Dicembre 2016Gennaio 31st, 2023No Comments

Finalmente adesso siamo vicini, gli sguardi con la voce dialogano insieme, in conclusione perfino gli odori e i sapori, dato che ci ritroviamo di fianco uno all’altra essendo nudi sul letto. Io lo guardo attentamente per memorizzare ogni piega e ogni curva del suo corpo: le gambe, le spalle, il petto, le braccia, il sedere, dato che è irrefrenabile la voglia di leccarlo in ogni parte, la voglia di dargli piacere su ogni centimetro quadrato di pelle.

In quell’istante mi sollevo sulle braccia guardandolo e gli chiedo dolcemente di girarsi per vedere la sua schiena, appoggio le mani sulle spalle e lo bacio sul collo all’attaccatura delle orecchie e con la lingua ripasso sopra, dopo mi dirigo verso la sua nuca e poi lungo il collo, scendo sulla schiena che bacio in centro e da qui parto con la lingua per tracciare un solco che dalla gola m’accompagni fino ai glutei massaggiandogli i fianchi, per poi risalire e ridiscendere per la stessa strada fino a lasciare umida la pelle mai vista, successivamente mi risollevo ancora sulle braccia per spostarmi sopra le sue gambe, visto che adesso il sedere sta davanti alla mia faccia.

Io insinuo la lingua nel solco tra i glutei per cercare gli angoli più intimi appoggiando il seno tra le sue cosce nella posizione più comoda che riesco, affondo beatamente il viso tra le sue gambe cercando l’attaccatura dei testicoli per poi risalire per sentire la lingua entrare dentro di lui, ancora mi sollevo e lui si gira, dopo m’avvicino al viso e alle labbra, gli do un bacio per mescolare la sua saliva alla mia, poi ancora le orecchie e il collo, per poi ritornare alle labbra, poi scendo verso il petto, tuttavia non resisto di fronte ai suoi capezzoli e li succhio come se lui lo facesse a me, appoggiando la pancia sul suo cazzo tangibilmente eccitato. Io glieli stuzzico con dovizia prima di digradare in questo percorso verso la sua scoperta, perché adesso le cosce sono oggetto dei miei baci lunghi e umidi, poi le ginocchia, i polpacci, le caviglie e i piedi, successivamente gli succhio le dita una a una soffermandomi con la lingua tra una e l’altra abbracciata alle gambe, dopodiché risalgo le gambe e facendolo gliele allargo, sistemandomi in mezzo.

Ecco, molto bene, in questo preciso momento posso farlo arrivare alla pienezza e al piacere intimo più totale, lasciarlo silenziosamente e serenamente eiaculare e nutrirmi di lui fino a quando mi sveglierò, perché io ammiro in modo spiccato quando lui gode, per il fatto che stravedo per il suo bianco seme quando tutto scatenato sragionando per il piacere che sperimenta, amabilmente m’inonda la pelosissima e famelica fica. 

{Idraulico anno 1999} 

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