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Erotici Racconti

Dentro il Multisala

By 22 Febbraio 2018Febbraio 6th, 2023No Comments

Era un pomeriggio d’una domenica deprimente, scoraggiante e peraltro piovigginosa, a tal punto entrambi decisero d’andare in giro tra le vetrine nel periodo dei saldi invernali, poi lui lestamente enfatizzò esprimendo il suo pensiero: 

‘Beh, dai, in seguito si vedrà. Tu vestiti, caso mai verso sera andremo al cinema’ – aveva sensatamente ribattuto Alex alla moglie.

Il ‘tu’ vestiti, rappresentato da parte di Alex per Cristina, significava in sintesi come ordine d’importanza e di spicco la seguente rivelazione: le calze autoreggenti, la gonna sopra il ginocchio, in caso contrario lunga ma con lo spacco, le scarpe o gli stivali con il tacco leggermente alto e le mutandine non aderenti magari di pizzo nero, però senza sproporzionate costrizioni. Su quell’indumento però ambedue non si trovavano sovente d’accordo, perché Cristina aveva un’innata predilezione per la tutina, molto provocante e tentatrice da vedere, però ingombrante e scomoda per le carezze.

Dopo che aprì la porta della camera Alex la vide assai concentrata nel frugare dentro il comodino dove custodiva un tesoro di biancheria intima, dal momento che era piegata sulle ginocchia con già indosso le calze autoreggenti nere, con una cornice larga di pizzo che risaltava il bianco pigmento delle cosce e il sedere nudo, bello, pieno e aperto nel mezzo. Sì, il sedere d’una signora d’oltre quarant’anni d’età tutto d’agguantare e ghermire per bene, in quella circostanza s’avvicinò da dietro passandole due dita tra le natiche dal basso verso l’alto:

‘Smettila, dai esci’ – gli disse Cristina, ma intanto sculettò sfregandosi sui pantaloni del marito e lo sentì eccitato.

‘Che bel sedere, sapessi come te lo farei’ – le sussurrò, nel profumo del collo il marito.

‘Dai vieni, dammelo’ – le disse la moglie con il sedere premuto sul membro del marito, però Alex preferiva altri giochi e uscì.

Entrarono nel cinema multisala ‘Stella’ sul finire dello spettacolo precedente, mentre stava per iniziare l’esibizione delle ore diciotto e scelsero le penultime file. Là s’accomodò Alex, poi Cristina, vicino alla donna c’erano altre tre poltrone libere. Lei indossava una gonna lunga nera con uno spacco che s’apriva a sipario sulle cosce, degli stivaletti con il tacco alto, ben truccata, con la camicetta e il foulard attorno al collo. Alex si guardò attorno, tante coppie in silenzio attente per le battute del finale, successivamente s’accesero le luci e gli spettatori sfilarono adagio verso l’uscita con il classico fruscio liberatorio e il cinema rimase quasi vuoto, l’uomo ne approfittò per andare in bagno, Cristina pure. Nel frattempo proiettarono la pubblicità, poche persone entrarono alla spicciolata scuotendo l’ombrello e si sistemarono a ventaglio, cercando ognuno di non invadere lo spazio dell’altro, poi tornò Cristina, dietro di lei un bel giovanotto di circa trentacinque anni, alto, biondo, un fisico non muscoloso con un po’ di pancetta, però accettabile, lui aspettò che la donna si sedesse, rispose al cellulare e con noncuranza si sistemò una poltrona oltre Cristina.

Alex sentì crescere dentro l’eccitazione, la pubblicità scorreva ancora sul grande schermo con la sala ben illuminata, Cristina accavallò le cosce e si ravviò i capelli guardando negli occhi il ragazzo. Alex con gli occhi sullo schermo passò con finta noncuranza una mano sulla coscia della moglie e scoprì il pizzo delle calze autoreggenti agli occhi del vicino, poi indugiò ad accarezzarle le cosce e mentre lo faceva sentiva sulla sua mano lo sguardo dell’altro. Disse alla moglie cose senza senso per darsi un contegno, ma sentiva il cuore battergli forte, l’altro rispose ancora al cellulare, s’alzò in piedi e s’avviò verso l’uscita e spente le luci iniziò il film. Era una storia di giovani che si sfidavano in duello con le auto da corsa, una storia vera. L’uomo tornò, questa volta per sedersi a fianco di Cristina. Nella fila c’erano il marito, la moglie e l’altro, Alex guardava lo schermo, Cristina vagheggiava pensierosa, l’altro appoggiò la mano sinistra sui jeans per stringere tra il pollice e l’indice recependo il gonfiore sottostante, Cristina si curvò appena verso il marito e così facendo girò i fianchi verso lo sguardo dell’uomo.

Su quei fianchi rotondi ben fasciati dalla gonna aderente, Alex le passò la mano destra sulle natiche accarezzandola e guardò la mano dell’uomo sul gonfiore, lo sguardo dei due uomini s’incrociò e la mano del marito entrò appena dentro la gonna dietro toccandole il sedere. Cristina si sentì sfiorare dalla gamba del vicino, prima lievemente, poi forte, contro il polpaccio e sentì la mano del marito frugarla sotto il pizzo delle culottes, tra le natiche, intanto che sullo schermo sgommavano e s’inseguivano le sirene. Alex si ricompose e Cristina risistemata la gonna riprese a vedere un po’ il film, sentì la mano del vicino premerle la coscia, poiché era il dorso della mano destra che la sfiorava, mentre con la sinistra continuava a toccarsi. Il marito che non perdeva un movimento, eccitato passò la sua mano nello spacco della gonna della moglie aprendone i lembi, scoprendole le cosce oltre il pizzo delle calze autoreggenti per mostrarne la carne bianca. Fu allora che vide il vicino con la giacca sopra i pantaloni, prenderselo in mano e masturbarsi, facendo attenzione che gli spettatori dietro non lo vedessero.

In realtà non era un cazzo enorme, però abbastanza eretto, poiché lo teneva piegato verso la coppia avendo cura di scoprire e ricoprire lentamente il glande in una masturbazione di reciproco piacere. Alex con il cuore a mille non capì più nulla, aprì le cosce della moglie e iniziò ad accarezzarla sotto le mutandine. Lei era bagnata, due dita le entrarono meravigliosamente scivolando, fu allora che Cristina sentì forte sul sedere la mano poderosa del giovanotto che le accarezzava le natiche, poi la sentì sulla schiena nuda dentro la camicetta scenderle sotto le mutandine ad accarezzarle appena il solco delle natiche. Fu in quell’istante che Cristina passò sfregando una mano sopra il cazzo del marito, Alessandro la strinse in un inutile ed estrema resistenza e arrivò dentro i pantaloni. Dopo Alex s’alzò per andare in bagno, perché sentiva lo sperma colargli sulle cosce, un disastro, ma quanto aveva goduto, passò sennonché davanti a quel giovanotto, gli sguardi s’incontrarono, dato che erano entrambi rossi in volto.

Nella fila davanti, un signore seduto da solo di circa sessant’anni si voltò appena: che cos’era quel via vai? Vide la signora dietro di lui da sola senza il marito, sì, la vide abbandonata sulla poltrona con le cosce socchiuse, tenere stretta la mano dell’uomo che l’ispezionava sussurrandole indecenze, oscenità e scurrilità d’ogni sorta. Continuò a guardarla, fintanto che non vide la mano smaltata della donna sul cazzo dello sconosciuto, iniziò a tal punto a masturbarsi pure lui, malgrado ciò non riuscì a estrarre dalla tasca il fazzoletto, dato che si sporcò all’istante tutti i pantaloni di sperma, mentre Alex usciva dal bagno vide entrare arrossato in volto il giovanotto e gli sorrise.

Cristina quella sera, tra le braccia del marito, in un amplesso provato e spossato dal piacere ripensò vivamente alla scena vissuta e urlò di piacere come un’alienata.

Dentro la testa di Alex rimase stampato il dubbio, se quell’uomo fosse veramente per sua moglie uno sconosciuto. A lui a ogni buon conto piaceva in quel modo.

{Idraulico anno 1999}   

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