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Erotici Racconti

E venne il giorno… (Happy Easter) by Mirta D.

By 26 Marzo 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

E venne il giorno…
(Happy Easter)

No dai. Non ditemi che siamo già a Pasqua!
Pasqua e Pasquetta sono quasi peggio del Natale e del Capodanno perché -per confonderti -non arrivano mai in una data precisa. Arrivano prendendoti in contropiede insomma.
La prima cosa tremenda è il detto ‘Natale con i tuoi, e Pasqua con chi vuoi’. Allora io vorrei trascorrerla con Johnny Depp. Posso?
Come no? Ma avevate detto ‘con chi vuoi!’ Maledetti!
‘It’s na cazzo de tragedia, Johnny! Never a joy!’
Uova, uova dappertutto, ogni cosa diventa a forma di uovo. Perfino le ovaie che un po’ lo sono quasi per antonomasia. Vetrine piene di uova, i maestri pasticcieri della Lindt che sfornano uova e conigli di cioccolato come se non ci fosse un domani (oppure colesterolo in eccesso) e ci fanno pure vedere in TV come fanno (più o meno) e ci fanno venire non solo l’acquolina in bocca, ma pure uno tsunami nello stomaco, ci risvegliano la fame atavica di cose dolci insomma. Solo a vedere tutto questo cioccolato il fegato passa le redini al pancreas mormorando ‘No, Maria, io esco!’ oppure ‘ Tu vuoi che io muoro?’. E poi lascia un post it appeso nelle viscere: ‘chiuso per tristezza’.
Le uova vengono poi riciclate sotto forma di dolciumi e torte casalinghe varie fino in prossimità dell’estate. Quando anche i brufoli saranno spariti.
Arriva la torta Pasqualina (a me fan senso quelle uova ancora col guscio ficcate fra l’impasto, insomma sono uscite da un deretano) e la Pastiera napoletana che ha più calorie della Fabbrica di Cioccolato di Willy Wonka. Arrivano pure il bel tempo e le pulizie di Pasqua. Che poi perché proprio prima di Pasqua? Avevamo detto che la Pasqua si passava con chi si voleva, e io non voglio gente a casa a rompermi le uova nel paniere, pulirò dopo, e allora? Mi mettono in galera?
Le amiche coi figli sclerano. Organizzano la caccia al tesoro se hanno un giardino, e nascondono le uova che hanno decorato dappertutto. Poi alcune restano disperse in loco finché l’odore di uova marce non appesta tutto l’isolato e allora si mettono a vangare il prato centimetro per centimetro che nemmeno le squadre della CSI, quando cercano un cadavere, si impegnano così.
La mattina di Pasqua si fanno prillare tutte le uova, disinnescando il meccanismo come provetti artificieri: senza rompere troppo l’uovo. Ma perché? E spaccalo, no? Che fai te lo ingurgiti intero poi? Le sorprese spesso sono deludenti e le uova, quelle lì fatte dai pasticcieri della Lindt che ci hanno cagato il cazzo per un mese con la pubblicità, sono care come il fuoco. (Forse è per quello che si cerca di non spaccarle.) ma se compri l’uovo ‘economico’ il cioccolato è fuffa e la sorpresa… vabbè lasciamo perdere…
Vì: ‘Non c’è un uovo con un vibratore dentro? Che trema tipo pulcino che ha freddo?’
Non lo so, controllerò nei sexy shop. Può essere.
Poi ci sono i social e allora tutti a postare che non mangiano l’agnellino, però poi condividono le braciole che rosolano sulla griglia a Pasquetta. Perché il porco fa meno tenerezza dell’agnellino. E mangiatevi ‘ste uova di cioccolato e non rompete, no? Anche a me dispiace per gli agnellini ma pure per i maiali, cavolo. Io di porci ne ho conosciuti, è anche una questione sentimentale!
Se sopravvivete alla Pasqua (e alla sindrome del ‘mi vesto in colori pastello’ ) poi c’è Pasquetta. Non importa se c’è il sole oppure la tempesta del secolo: tocca andare a fare la scampagnata.
Parti con la macchina carica come se stessi via un mese e mezzo, in territorio sconosciuto, con Bear Grills. Carico di cibi, vivande, coperte, giubbotti, giubbini, felpe, giacconi, stuoie, sdraio, crema solare, ombrellone, infradito, Autan, antidoto per i morsi di vipera (questo è per uso personale), deodorante, salviette, carta igienica, grill, carbonella, ghiaccio sintetico, un frigo per il cibo e uno per le bevande… eccetera.
Così ti ritrovi in ventisette in sei metri quadrati con accanto tre famiglie coi bambini urlanti e l’olezzo di carne bruciacchiata che ti entra nei polmoni quasi come quando si andava a ballare negli anni novanta (e si poteva fumare in discoteca). Se ti va bene.
Se ti va male non trovi nemmeno il posto. Tutti i prati sono prenotati. Devi alzarti all’alba, tipo ‘Ufficiale e Gentiluomo’ col sergente che ti urla nelle orecchie, prepararti in fretta e furia e scapicollarti, prima che sorga il sole, per occupare un prato decente e semilibero.
Se ritardi di dieci minuti perché t’è rimasta la pastiera sullo stomaco lo trovi solo adiacente cimitero. Ci sta, siamo in clima di resurrezione, magari se inizia l’apocalisse zombie sei il primo a vederne i frutti.
Il giorno dopo hai il raffreddore, o anche il giorno stesso: quello allergico.
E poi ricomincia la settimana lavorativa ‘ con l’ora legale!!!- e sei tu lo zombie. Eccola l’Apocalisse.
La soluzione è essere ricchi sfondati e andarsene a fare un weekend all’estero, lì lontano dalle uova di cioccolato, dalle colombe strafarcite, dalle torte, e dai tortellini e anche dalle scampagnate.
Ma occhio che se ti spingi troppo lontano corri il rischio di approdare sull’isola degli pseudofamosi.
Sopravviveremo, ce la faremo anche stavolta. Il fegato se ne farà una ragione, è abituato. Come cantava Luca Carboni, ‘ ci vuole un fisico bestiale’… io avrei aggiunto ‘per resistere a tutte le feste comandate’.
Passate la Pasquetta in casa con il partner, a letto. Così smaltite il cioccolato, fidatevi!
Ehi, comunque, Buona Pasqua a tutti, ora vado a rispondere al messaggio di Johnny Depp se è fuffa… mi sa che sventro il coniglio di cioccolato, ma con astio.
Mirta.

ghostofwinter2013@gmail.com
http://mirtalastrega.altervista.org/

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