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Erotici Racconti

Fantasma d’amore

By 15 Luglio 2016Gennaio 30th, 2023No Comments

Là di fuori il temporale infuria scaricando la sua notevole quantità di pioggia, eppure soltanto i fulmini illuminavano la notte, e proprio nel bel mezzo d’un fulmine inaspettatamente ho intravisto lei, la proiezione inoppugnabile, la visione indiscussa della mia vita, ebbene sì, proprio dietro i vetri di quella finestra restandosene indifesa e nuda, intenta a spiare sorvegliando la città allagata da quel temporale. E’ stato sennonché soltanto un attimo, perché quella visione si è spenta scomparendo rapidamente come il fulmine, dal momento che adesso è tutto finito, io ho aspettato un altro fulmine e poi un altro ancora, poiché all’improvviso è riapparso il suo incantevole viso come l’avevo visto. Chi è che non crede a questo punto ai colpi di fulmine?

Io mi sono innamorata di quella visione, di quel suo viso intenso, di quel suo corpo perfetto dietro un vetro, dal momento che stavo in macchina sotto la sua finestra aspettando, giacché ogni volta osservarla era per me un brivido di gioia e di piacere che mi raggiungeva sconquassandomi l’anima. Io sono tornata sennonché il giorno dopo, malgrado ciò da quella finestra non si è affacciato più nessuno, e dire che la sera prima ci avevo visto sorridere un angelo. 

Adesso è passato un anno e ogni volta che c’è un temporale mi viene la voglia di passare sotto la sua finestra, però una notte come quella non potrà più ripresentarsi, perché non si mostrerà un’altra notte simile, ciononostante al presente sono sotto la sua finestra. Questa volta però, non starò qui a bagnarmi dalla pioggia, perché ho deciso che correrò su da lei, mi farò premurosamente abbracciare da lei e cercherò il suo viso, i suoi capelli, le sue mani e la stringerò a me come lei stringeva i suoi seni, in seguito mi farò avvolgere accuratamente dai suoi lunghi capelli, giacché mi culleranno al ritmo d’un amore irresistibile e travolgente, perché questa sarà senza alcun dubbio la nostra sera, il nostro segreto più sperduto e recondito.

Io corro per la strada affrettandomi nel cercare il portone e intanto sono fedelmente invasa da un’angoscia e da un’ansia travolgente, giacché tutto si raddoppia intensificandosi: il tempo, la strada, poiché un secondo assomiglia all’eternità, in tal modo non capisco più nulla, tenuto conto che ho in mente solamente lei, dato che non riesco a percepire nient’altro. Finalmente trovo il portone, è aperto, entro, cerco di ricordarmi il piano, faccio le scale di fretta, ho il cuore in gola, perché sono certa che fra un po’ la vedrò nella realtà. Al pianerottolo ci sono due porte, poi una s’apre da sola, entro, eppure non c’è nessuno, io sono bagnata e sto attualmente gocciolando sul pavimento di legno, poi sento una voce vicino alla finestra:

‘Vieni, ti stavo aspettando. Sai è da un po’ di tempo che ti osservo giù per la strada’.

Io m’avvicino flemmaticamente, nell’aria si percepisce un miscuglio colmo di benessere e di felicità, altrettanto però di sospetto e di timore, poiché tutto questo mi riscalda infervorandomi la mente. Attualmente sono a due passi da lei, l’afferro per mano, mentre lei si gira pigramente e m’abbraccia come avevo desiderato. Lei m’avvolge con il suo corpo e con le sue mani, dato che mi bacia accanitamente, dal momento che tutto ciò che avevo bramare e ideato all’improvviso s’avvera, una deliziosa e soave realtà m’avviluppa l’anima, affascinante, aggraziata e misteriosa.

Una notte di passione ci aspetta, io non penso a nulla, ma soltanto a quest’inatteso e sorprendente sogno che si sta avverando, solamente noi vicini nel ritmare i secondi che passano lenti, amorosamente senza fretta, cullandoci l’una con l’altra con tanta amorevolezza e riguardo, sfiorandoci in conclusione la pelle con baci sempre più penetranti.

Nel frattempo la pioggia continua a scendere in quanto si capta distintamente il picchiettio delle gocce che s’infrange sui vetri, poiché soltanto i fulmini illuminano la stanza ravvivandola ulteriormente fino alla mattina, perché quando la pioggia smette di scendere spunta l’alba, per il fatto che quest’ultima comincia a irraggiare i contorni di questa casa ravvivandone prontamente la luminosità.

Il temporale al momento è cessato, la notte è trascorsa, con un sorriso ci addormentiamo abbracciate in modo affettuoso, di certo il sole del mattino c’illuminerà e ci rallegrerà allietandoci oltremodo.

{Idraulico anno 1999} 

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