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Erotici Racconti

femmina perversa

By 8 Gennaio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Nei miei racconti userò nomi e luoghi di fantasia trattandosi di episodi da
Me vissuti realmente in prima persona.
Il mio nome &egrave Alessandra sono una splendida sessantenne , vivo in una città del nord , sono una casalinga, vedova da alcuni anni. Scoprirete qualcosa in più di me nei miei racconti.
Sono sempre stata una donna seria e rispettata da tutti, ho condotto un’esistenza dignitosa grazie alla professione di mio marito, lui era un noto chirurgo, ho sempre avuto tutto dalla vita soldi, salute, amore’ ma solo dopo la morte di mio marito capii che qualcosa mi era mancato da sempre,
il sesso! La mia vita sessuale fino a quel momento era stata soddisfacente ma non particolarmente
emozionante tuttavia non mi ero mai lamentata di questa situazione ne mai avevo pensato di sfuggire a questa monotonia. Eppure con la mia vedovanza qualcosa era cambiato avevo raggiunto
una certa maturità sessuale, avevo preso una decisione importante quella di abbandonare gli abiti della ‘brava donna’ e dare libero sfogo ai miei istinti repressi da troppo tempo, ormai ero pienamente consapevole delle mie potenzialità sessuali. Una nuova pettinatura, dei nuovi abiti, un po’ di palestra, ed ecco la nuova Ale. Con questo nome avrei fatto il mio ingresso in società.
Ormai ero pronta per il grande passo, il problema era come entrare nel ‘giro’, non volevo un uomo maturo e distinto con cui rifarmi una vita, con cui andare a cena o a teatro, ma cercavo un giovane animale da letto che risvegliasse la femmina perversa e vogliosa assopita in me.
I giorni passavano e io fantasticavo sui miei ipotetici amanti, avevo cominciato a
masturbarmi, avevo acquistato falli di ogni forma e colore, ma per quanto riuscissi a procurami piacere da sola pensavo maliziosamente fra me e me ‘un cazzo vero sarebbe decisamente meglio’.
L’occasione non tardò a presentarsi, a dire il vero me la cercai proprio. Avevo cominciato a
chattare il mio nick name era ‘femmina perversa’ ogni sera incontravo virtualmente decine di uomini che mi dicevano le peggiori porcate, facevamo sesso in questo modo e la cosa più ridicola
era che io mi eccitavo come una cagnetta in calore quando qualcuno di loro mi insultava dandomi della troia. Parlavo con uomini di ogni specie, giovani, vecchi, sposati,fidanzati, liberi, gay’ era davvero uno spasso per me, in pochi giorni ero diventata una vera troia da chat (almeno nel linguaggio) ma questo non mi bastava più ,cosi capii che ero davvero pronta per fare il mio primo incontro reale. Le mie attenzioni si erano soffermate su di un ragazzo di 26 anni, fidanzato,ma davvero porco riusciva a farmi godere con una facilità estrema’doveva essere mio, lo desideravo da morire. Fissammo appuntamento per la sera stessa a mezzanotte. Gli diedi il mio numero di cellulare e come d’accordo arrivata sul luogo avrei dovuto aspettare sue indicazioni. Mi preparai
con cura misi un completo intimo di pizzo nero, tanga e reggiseno a balconcino che metteva in risalto la mia splendida quinta, autoreggenti nere, scarpe nere con tacchi vertiginosi e sopra un mini abito aderente, mi truccai con cura, un po’ di profumo e via mi misi in marcia. Guidavo nella più totale confusione mentale, ero agitata, emozionata, impaurita, ma terribilmente eccitata finalmente il mio corpo sarebbe stato un oggetto nelle mani di un perfetto sconosciuto che avrebbe soddisfatto voglie che mai nessuno prima d’ora nella mia vita, tanto meno io, aveva pensato che potessi avere.
Immaginavo la serata, un coctail in qualche bar, una passeggiata per rompere il ghiaccio e poi tanto sesso in qualche comoda camera d’albergo.
Arrivai puntuale e subito il cellulare squillò risposi incuriosita non avevo mai sentito prima d’ora la voce del mio amante ‘Ale’ una voce calda e impostata, avevo il cuore in gola ‘Si’ risposi con un soffio di voce ‘scendi dalla macchina, di fronte a te c’&egrave un vicolo imboccalo, io sono dietro di te, voglio poterti ammirare in tutta la tua bellezza’ e subito appese. Un p’ perplessa feci quello che mi aveva chiesto ormai era tardi per tornare indietro, già la mia mente avrebbe voluto così ma il mio
corpo era già in subbuglio, mi incamminai sentivo la mia intimità inumidirsi passo dopo passo, suonò di nuovo il cellulare ‘Ora fermati e girati verso il muro’ ormai ero in sua balia non capivo più nulla’ Vidi la sua ombra alle mie spalle feci per girarmi ma lui mi spinse contro il muro con
forza mi tappò la bocca ‘stai ferma troia’ e con l altra mano cominciò ad esplorare il mio corpo
con rabbia e violenza ‘&egrave questo che volevi vero? Non sei altro che una vecchia troia adesso ti farò divertire’ mi strappò il vestito, ero paralizzata, e cominciò a toccarmi il sedere ‘che bel culo sodo
che hai’ mi sculacciò ‘fai tanto la verginella ma una vacca attempata come te chissà quanti cazzi
avrà preso’ non capivo più nulla cercavo di divincolarmi ma lui era davvero forte. Mi mise una mano fra le cosce ‘senti un po’ come &egrave fradicia questa fregna, hai voglia di farti sbattere vero?’
‘ho detto &egrave vero?’ annui con la testa ‘allora prendi’ e senza il minimo indugio mi ficcò
con un colpo secco il suo cazzo duro come il marmo dritto in figa e cominciò a pompare ‘siiii
siii dai troia fammi godere, muoviti, su tanto lo so che ti piace mmmm si daiii’ cominciai a seguire
il suo ritmo stavo godendo anch’ io e quando lui lo capi mi liberò la bocca ‘siiii siiii sfondami, scopami sono tua ahhhh siiiiii ancora spingimelo tutto dentro’ ‘sei una lurida baldracca’ ‘siiiii siiiii
&egrave vero sono una baldracca ma ti prego scopami non smettere’, lui grugniva come un porco mentre mi pompava con le mani mi stritolava le tette ‘sei proprio una vacca guarda che tette adesso ti mungo’ e tirava i mie capezzoli alternandoli proprio come se stesse mungendo una mucca.
‘ti sfondo ahhhhhh mmmmmm siiiiiiiii sei proprio brava e farmelo restare duro siiiii ahhhhh’
Sembrava non avere mai fine quella scopata quando con un urlo liberatorio ‘ahhhhhhhhhh sborrooooooo ahhhhhhhh’ mi riempi le viscere di liquido caldo, lo sentivo colare giù per le gambe, poi sentii la sua mano accarezzarmi, cercai di girarmi per abbracciarlo
avevo voglia di un po’ di tenerezza mi aveva fatto godere forse per la prima volta nella mia vita, ma lui mi fermo dandomi un sonoro ceffone in pieno viso ‘che cazzo fai??? Lurida troia cosa pretendevi? Non mi devi nemmeno sfiorare mi fai schifo una come te merita solo questo’ mi cacciò la sua mano piena di sborra in bocca ‘adesso lecca, su lecca tutto per bene’ lo feci non contento mi sputò sulla faccia e corse via lasciandomi li fra lacrime di gioia e di dolore.
Mi diressi verso la macchina, salii e in quell’istante capii che quello sarebbe stato solo il primo di tanti episodi.

Se vi &egrave piaciuto scrivetemi, &egrave il mio primo racconto mi piacerebbe scriverne altri per voi.
fatadicristallo@yahoo.it

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