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Erotici Racconti

Film Amatoriale

By 22 Gennaio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Introduzione
Questo racconto nasce come continuo del paragrafo otto di:
‘La nipote poco esperta’. Piccolo riassunto per capire cosa caratterizza questo :
Un uomo, il protagonista, viene in possesso di una ripresa amatoriale della moglie che lo tradisce con un altro uomo.(Vi consiglio di leggerlo di modo che possiate vedere quello che lui vede e capire cosa lui pensa
[link: https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=13855&i=1 ])
Lui riesce a farle fare dei giochi particolari che danno modo al ‘cornuto’ di vedere sotto un’altra luce la sua compagna. L’uomo che nello stesso periodo ha tradito la donna é combattuto dai sensi, non é colpito dal tradimento in se, ma dagli atteggiamenti di lei. I suoi sentimenti sono confusi ed é per questo che cerca di arrivare a capire come agire. La vendetta sembra la soluzione vincente per dare alla sua donna la possibilità di capire cosa lei abbia fatto e di mettere ad un livello di parità il rapporto. In pratica cade per entrambi il rapporto di fiducia, nessuno, può avere la stessa fiducia nell’altro, che si voglia o no un tradimento innegabilmente cambia questo. Non é detto però che in un rapporto di coppia non dia ad entrambi nuovi stimoli che facciano quindi generare un rapporto più forte, più saldo e migliore.

Prefazione: Il racconto non é solo rivolto a capire gli impulsi ma andrà avanti su sviluppi che coinvolgeranno un altra donna la sorella dell’adultera. Credo di avervi dato anche troppe anticipazioni é quindi il momento di chiudere con questa fase di preparazione al nuovo racconto.

Visionare insieme alla sorella maggiore il film amatoriale e vedere e condividere quelle corna con qualche d’uno un momento di liberazione alla ricerca di un appoggio di una soluzione ad un non facile problema. L’idea arriva ricambiare il misfatto per dare a lei la giusta lezione.

La mia relazione con la mia intrigante giovane nipote si &egrave conclusa, per mia scelta, avevo deciso di riprovare a mettere a posto il mio rapporto. Sapevo che era sbagliato stare con la piccola, che lei da un lato aveva perso lo stimolo di ricercare nuovi compagni da uomo maturo avevo diradato i nostri incontri, il mio cazzo non era contento tutta via doveva servire anche a me, se volevo rimettere in sesto la mia relazione. L’idea che la mia donna potesse osare così tanto con un altro, anzi con due mi prospettava parecchio. Eppure non ero ancora riuscito a parlarne con la diretta interessata ad aprirmi con lei. Continuo a ragionare mentalmente su come intavolare una simile discussione e pensare alle possibili risposte di lei. Un periodo duro dove anche le notti le passavo a ripensare, magari da solo in sala di fronte alla tv nella notte profonda.
Con lei mi giustifico dicendole che ho dei piccoli problemi al lavoro di non facile soluzione e che anche dopo la mia giornata lavorativa sono sommerso da loro, tale risposta le basta senza fare altre ricerche sul mio stato mentale.
Quella settimana una delle mie cognate che vive in un’altra città venne per motivi di lavoro a stare da noi, nella nostra stanza degli ospiti. La sera dopo i suoi corsi passavamo piacevoli serate. Sarebbe rimasta fino a Domenica. Sabato la mia compagna avrebbe lavorato, concordai con mia cognata Belinda sul come muoverci io dovevo fare delle commissioni tra cui spesa e pulizie, nel pomeriggio l’avrei accompagnata a trovare gli altri membri della famiglia.
Belinda era la sorella maggiore più grande di soli quattro anni della mia compagna.
Anche se non era necessario la mattina si sveglio di buon ora. Lei &egrave più piccola di me come statura e ha due anni in meno. E’ vedova già da quasi un anno suo marito &egrave morto per una lunga malattia: un cancro che negli ultimi mesi aveva reso anche la sua vita dura. Incominciava ora a riprendersi un po’. Non &egrave una bella donna &egrave abbastanza abbondante con gambe ben tornite un po’ diciamo tracagnotta essendo anche bassa. Una sesta di seno con un culo pari e un po’ di pancia. Il suo modo di vestire &egrave molto femminile quel particolare la rende più carina. Dopo essersi fatta una doccia si preparò e apparve con una ‘tailleur’ con gonna fino al ginocchio un bello spacco che faceva trasparire parte della coscia ricoperto dai collant scuri. La sua pelle &egrave scura e i capelli a caschetto con la frangia fanno risaltare i suoi occhi. Si mise il giubbotto ed uscimmo per andare sotto.
Dopo la colazione ci dividemmo, lei tornò a casa ed io iniziai i miei giri. Mentre attendevo in posta il mio turno la mia mente spaziò: giunsi alla conclusione che forse potevo confidarmi con lei, certo era di parte, ma, se non ne avessi parlato con qualche d’uno non ne sarei mai uscito. Eravamo soli, le avrei mostrato il DVD e ne avremmo parlato, magari mi avrebbe dato un idea una soluzione su come presentare la cosa all’adultera , su come uscirne.
Mentre mi muovevo affinavo mentalmente un mio atteggiamento un discorso da farle previa la visione di quel filmato amatoriale.
Tornai a casa carico e pronto, notai che lei mi aveva dato una mano aveva dato una bella ripulita alla casa, si sentiva un forte odore di pulito. Iniziai a preparare il pranzo per due, mentre lei si stava facendo una nuova doccia visto le fatiche effettuate.
Attesi che lei fosse pronta e rivestita come al mattino e poi le servii il pranzo. Durante il pasto sentivo uno smottamento interno un po’ mi si era chiusa la bocca dello stomaco ero nervoso volevo sfogarmi e raccontare, lentamente conclusi il pasto poi quando giunsi al caff&egrave le dissi:
‘Senti lo prendiamo di là, vorrei farti vedere una cosa, poi ho bisogno di un consiglio &egrave una cosa seria.’
Io e lei abbiamo un bel rapporto e scherziamo sempre, mi piace molto quando lei come in questo caso mi risponde con una vocina alterata tipo topolina o paperina dei cartoni animati mi risponde:
‘Certo signore! Per me senza zucchero grazie.’
Si accomodò e io le portai il caff&egrave misi il DVD mi preparai per la partenza e mi sedetti sulla poltrona lasciandole il divano per lei, decisi prima di farlo partire di darle una piccola spiegazione senza andare troppo oltre:
‘ Dunque come ne sono venuto in possesso non importa solo che sta cosa un po’ mi dà da pensare’
Lei mi guardò in viso con sguardo attento e cercando di vedere la mia serietà scolpita sul volto, io incalzai:
‘ Hai mai visto un film porno?’
‘ Veramente si con mio marito, perché? Che domande mi fai?!’
‘Riguarda appunto questo.’
Lei scatto in piedi e tentò di andare verso la porta io le presi il polso lei urlò:
‘Lasciami! Che sei impazzito’
Con tranquillità continuai: ‘La protagonista &egrave tua sorella! Vorrei appunto parlarne dopo che l’hai guardato.’
‘Stai scherzando? Non &egrave possibile!’
‘Non &egrave possibile che si ripassi altri? Non &egrave possibile che io tenga a lei e che voglia passarci sopra? Ho bisogno di parlarne e se non vedi non credi. Se vuoi ti lascio sola qui, ma ti prego guarda per favore; hai visto che ho fatto fatica a mangiare, stò passando notti insonni per pensare come agire, ho veramente bisogno di aiuto, tu sei sua sorella, so’ che comunque vada tifi per lei; ma ti prego’ aiutami per favore devo fare qualche cosa e qualche d’uno deve sapere’.’
Le mollai il polso e lei mi guardò dal basso all’alto poi si sedette chiuse le gambe per bene e con tono autoritario senza guardarmi disse:
‘Dai fammi vedere sta porcheria!’
Io mi sentivo imbarazzato e le dissi:
‘Scusa non volevo, bloccarti ma ho proprio bisogno di condividere questo.’
‘Dai ho capito, fammi vedere, sono convinta che ti sbagli, ma, capisco’ Ti capisco leviamoci il pensiero su ‘ prima che cambio idea.’
Chiuso il discorso lo feci partire , con un occhio di striscio fissavo le immagini provenienti dalla tv, e con l’altro lei.
Il filmato partì dopo un po’ con voce bassa lei esordì
‘E’ si non ho dubbi &egrave lei.’
Così dicendo si levo la giacchina e rimase con una canotta aderente che faceva notare il prosperoso seno. Si levò senza mostrare le tette il reggiseno in quel istante le dava fastidio, lo piegò con cura e lo mise sopra la giacca. Mosse il sedere ed allargò leggermente le gambe. Io non ero osservato e non potevo non guardare il disegno dei suoi seni la sua pelle che fa vedere l’incontro delle due tutte. Poi vedo i tessuti che fanno vedere i capezzoli che per effetto del cambio di temperatura puntano sempre più verso l’esterno. Quando vedo che lei mi guarda mi rigiro verso la tv, lei parla con tono sempre tranquillo con voce diversa dal solito meno sicura :
‘Vuoi proprio che lo veda ancora, ti ho detto &egrave lei.’
‘Si vedilo’ per favore tra un po’ vedrai che fa arriva un secondo cazzo a sbatterla ‘Ne parliamo dopo..’
‘No ferma un attimo, prima dimmi ‘ e poi lo vedo.’
‘ Va bene, la guardai negli occhi anche se involontariamente a volte l’occhio mi cadeva sulle tette, lei mosse alcune volte le spalle credo che sapesse bene che il mio sguardo passava da quelle parti.
Le raccontai che avevo avuto una relazione extra che era terminata e probabilmente era in contemporanea, la colpa era di entrambi lei da parte sue aveva calato la voglia di sesso e dopo quel filmato avevo preso coscienza del motivo io fatalità trovai quella via di fuga. Ma nonostante quello mi rendevo conto che ancora ero innamorato di lei, e che volevo ricucire, ma, non sapevo come; volevo parlarle ma non sapevo come, in pratica avevo bisogno dell’aiuto di Belinda, di un suo consiglio.
Lei quindi dopo aver ascoltato mi diede la sua opinione dicendo che forse dovevo troncare e basta. Io le dissi che non ero pronto che volevo di più da lei e sapevo che potevo averne e così dicendo ridiedi il via al filmato.
Questa volta vedendo le immagini pesatine dove viene trapanata e si vede le palle dell’uomo che le sbattono sulla pelosa passera Belinda esclama:
‘Cazzo!!! io e da due anni che non scopo ‘ mi sento un bollore ”
Il suo fiato e la voce erano sottili forse eccitata le sue gambe tiravano la gonna tesa come a volerla rompere; ed era la prima volta da quando la conoscevo che sentivo uscire dalla sua bocca la parola ‘Cazzo.’
Prosegui dicendo:
‘Che grande puttana ‘ se non sapessi che &egrave mia sorella ”
Muovendosi un po’ continuò :
‘E la tua amante come &egrave?’
‘Giovane e depravata’ risposi fissando lei.
‘Perché non ti metti con lei?’
‘Non &egrave lo stesso, &egrave stupidina a parte il sesso ‘e poi &egrave troppo giovane deve vivere la sua vita’ &egrave durata fino a che &egrave durata’ certo se volessi potrei ‘ ma sarebbe solo una scopata.’
‘Sesso ‘ brrr che voglia ‘!!! Come &egrave giovane mica siamo vecchi”
‘ No ha ancora vent’anni noi siamo più vicini ai quaranta ”
‘Senti ma io ti attirerei ‘ rispondi perché me lo devi. Sono obbligata a vedere mia sorella ‘ che fa la ”
‘Sinceramente ‘ Si ‘ affonderei volentieri in quelle tette e in quel culo!’
‘Davvero?’
‘Si!’
Riprese quindi a guardare lo schermo senza più dire nulla, io feci lo stesso e cercai di guardare lei senza farmi notare. Il mio cazzo si era gonfiato e non per il film, ma, per quella donna presente nella stanza avevo una voglia di scoparla che cresceva sempre più in me. Lei non riusciva a stare ferma forse anche lei era presa. Mi alzai dalla poltrona mi avvicinai lei subito passo la mano sui miei pantaloni, un gesto per controllare e per dirmi indirettamente che non era contraria. La mia bocca si avvicina alla sua lei chiude gli occhi e io la bacio lei ricambia mi palpa con enfasi e lascia che la mia mano le passi all’interno delle cosce e attraverso i collant sento il suo calore la sua passione.

CONTINUA

Il fastidio che lei prova per quella costrizione, ma che a me piace un esperienza nuova con una donna non bella ma molto attraente, se nuda.

Lei dolcemente con sguardo voglioso mi dice:
‘Ho voglia ti prego facciamolo.’
‘Si andiamo di là ! A letto !’
Lei si alza ed io riprendo a baciarla, le mie mani sono in fermento, sento il suo seno morbido, riesco a passare i collant e sento il suo sedere fresco e poi il suo pieno di umori, stringo e allento la presa la sua mano scia sui pantaloni e come per magia la cintura &egrave slacciata e la sua mano calda ha già agguantato l’arnese. Quel gesto mi fece capire che non ci saremmo mossi dalla stanza, l’avrei posseduta lì, basta discorsi era solo il momento di godere di quel momento. La sua mano con gli anelli scorre, in un rapido movimento se li sfila li lascia sul tavolino, e riprende il massaggio . Come due innamorati alle prime armi ci palpiamo lei non levò i miei slip, tanto &egrave che quando ci dividemmo per un attimo l’elastico strinse sul muscolo in tensione con il glande rovente in cerca di un unico posto dove sfogare la sua lussuria. Lei si volta e mi porge la cerniera della gonna, io slaccio lei la fa’ scivolare a terra, alza la gamba destra e poi la sinistra e poi stà per levarsi i collant, io prendo la mano e la fermo, non parliamo sono i nostri sguardi che animano il momento. Le passo la mano dentro, sorpasso la stoffa delle mutande e sento il suo fresco sedere le levo la canotta e la spingo sul divano e poi mi abbasso per godermi quelle tette. Da vicino noto che ha delle striature date dal peso eccessivo ma la lecco non riesco a lasciare quei meloni molli a infrangerli a sentirne il sapore con il cazzo teso, lei intanto cerca di levarmi i pantaloni e poi tira giù le mutande e si avventa sul cazzo. La stacco da me, e mi siedo lei si mette in ginocchio sul divano e la sua testa scompare sopra il mio palo. Io ho di fronte la tv e vedo fuori dalla finestra la neve mentre incomincio a non capire più nulla quel lavoro di bocca mi stà facendo impazzire. Incomincio a tirare giù i collant vedo le sue gambe cicciotte con un po’ di cellulite emergere, lei si stacca per un istante con parecchia saliva in bocca mi bacia, poi sotto voce con un tono diverso dal solito mi dice:
‘Non ero pronta ‘mmmm ecco dovrei depilarmi.’
Io passo la mano e sento un po’ di ruvido, ma, non eccessivo sorrido e le dico:
‘Non importa ti voglio così! Ho voglia di te ora!’
E lei svanisce dopo avermi baciato fugacemente, verso il mio cazzo a riprendere il massaggio. Riprende poi il discorso:
‘Ti sembrerà strano, ma ho come paura &egrave da tanto che non sento un tocco di un uomo mi fai impazzire!’
Io con una mano porto le calze fino alle ginocchia , poco sopra e poi tiro giù le mutande nere, guardo e vedo che al suo interno vi &egrave già una discreta quantità di umori, passo la mano e sento il folto pelo che le copre la parte umida. Tiro un pelo e lo strappo lei mi morde per il dolore inaspettato, non mi fa male sento solo una lieve presa e poi mi guarda, io porto a me la mano e annuso e poi con la destra la spingo di nuovo verso il fallo. Sento che mi stà portando al massimo del piacere, la fermo e le dico:
‘Rimani immobile voglio vedere bene la tua passerona.’
‘Mi levo i ” Bruscamente la interrompo ‘No! Buona! Lascia fare”
Con fatica mi alzo e infilo la testa in mezzo alle calze, sento il suo odore intenso di donna e con le calze che mi bloccano inizio a posare la mia lingua fra le sue dolci pareti e ad acquisire il suo sapore, lei si &egrave fermata si gode l’attimo con il mio cazzo lontano che la guarda, la mano lo prende e di tanto in tanto lo agita ma in modo quasi casuale. Il suo fiato &egrave corto, vedo che ogni tanto si muove come se un cazzo fosse lì dentro di lei. Le mie mani abbracciano il suo sedere allargo e stringo mentre mi insinuo con la lingua, poi inizio ad avvicinare un dito al suo ano, voglio vedere la sua reazione, passo il dito nella vagina e oliato dai suoi umori la penetro lei inarca la schiena di poco ma non dice nulla solo un sussulto, ormai dalla bocca sua escono solo versi, tiro fuori il dito e annuso, non sento odori mal sani penso a cosa le avrei fatto. Lei ora indietreggia e con la vocina da bimba dice:
‘Ora la mamma fa’ venire il bimbo, così sente il suo sapore e dopo il bimbo fa’ godere la mammina ‘ ok?’
‘Si bella figona fammi scoppiare ‘ che poi non ti mollo per un bel po’.’ Lei sorride, menando l’arnese ora che &egrave di nuovo sopra di me, tenta di levarsi le calze le danno fastidio io la fermo con la mano tiro la sua sulla sua passera e la faccio auto penetrare ‘ poi la mollo mentre mi godo il suo pressante risucchio, stringe e apre la mano intorno ai coglioni gioca con loro li succhia e li stringe e sento che stò per venire, la voce concisa si ode e lei per risposta guarda lo schizzo che esce poi con la lingua mi lecca ed ingoia tutto quello che &egrave sparso sulla mia pelle. Ora che sono più lucido la riporto su, lei &egrave seduta con le gambe aperte in attesa di un mio tocco, mentre gioca con il fallo che deve riprendere la giusta forma, si lascia baciare, leccare ove io voglio e appena può tasta di nuovo l’arnese per controllarne la consistenza. Penso ora al preservativo mentre ancora ho la mente lucida, sento che però alzarmi e spezzare quell’attimo sarebbe un errore, non voglio non godermela fino in fondo, penso senza dire nulla ‘Chi se ne frega! Goditi la troiona che &egrave infuocata!’
Le dico quindi : ‘Mi piaci sei una vera maialona! E non lo dico come offesa!’
‘Allora grazie!’ con la vocina alterata ‘anche alla bimba piace questo cazzone!’
E si gira mostrandomi il culo per farsi penetrare, visto che l’arnese ormai &egrave ben in vigore solo per lei. La faccio scendere dal divano le sue ginocchia sono sul tappeto il suo corpo e sul divano mi metto dietro ed inizio a far partire la giostra. La lecco, quello sarebbe stato il mio ultimo ingresso di lingua poi non avrei più messo la mia lingua in quella parte, inebriato dal suo odore e sapore inizio a guidare l’ingresso, sento a pieno le sue morbide labbra non vi &egrave resistenza un forte calore mi muovo bene veloce e lento qualche volta mi fermo lo faccio uscire e gioco in mezzo alle chiappe, le stringo le allargo quel culo a pera mi attizza. Un giro lo faccio anche in culo sento il suo fiato ed i suoi versi, non vedo il suo volto lei svanisce nel divano. Torno in figa lei ha già due orgasmi quando gode mi stringe le mani dove riesce con il massimo della sua forza, attendo un po’ e poi riprendo. Dopo chiedo di cambiare posizione. Il cazzo &egrave teso di fronte a lei, alzandosi vediamo che le calze si sono sfibrate sulle ginocchia allora le tiro su e con le mani mi apro un varco in mezzo poi le dico : ‘sdraiati sul pavimento.’
Lei esegue le divarico le gambe e la penetro le sue gambe mi avvolgono poi le sposto sopra le mie spalle alzo il culo e stantuffo con vigore e sta volta arrivo al mio orgasmo, inizio a sparare dentro poi esco e imbratto i collant ma nella foga rimango tra la sua figa e l’interno la chiazza colora la peluria e non fuori esce. Sento che perdo potenza e levo l’uccello e mi metto sulle tette lei stringe e apre mentre il guerriero rilascia gli ultimi respiri di sborra. Mi godo l’istante e poi mi sdraio di fianco e l’abbraccio sento il suo corpo stretto al mio, gli sguardi, le bocche le lingue si incontrano lei ora &egrave sopra di me si struscia e con un sorriso mi dice:
‘Amore!!!’ esaltata e felice, altera la voce di nuove e prosegue : ‘Hai ancora voglia di me’ &egrave già duro! Grandissimo, sei!!! La mammina allora ti deve soddisfare’ di nuovo ‘ bello!!!’
Finisco di spaccare per bene i collant un rumore tipico si ode ‘Trach’ lei prende il cazzo e si impala scorre e si muove sopra di me io vedo le sue tette ballare le afferro e lascio che sia lei a muoversi, la fermo quando sento che lei mi stà dando troppo piacere, mi piace sentire le calze che avvolgono il suo corpo, sono ormai rotte la sua pelle traspira in diversi punti, come se una tigre avesse fatto tagli sulle gambe, quando lei scende la mia mano fa’ da perno per trattenere il fallo nella sua meravigliosa foresta. Si blocca e mi afferra e quasi non respiro avvolto dai suoi seni e poi quando il suo corpo si rilassa indietreggia e innesto di nuovo il cazzo nella sua figa umida per farla scorrere. Non ho idea di quanto tempo stia trascorrendo sto solo godendo con quella donna procace. Il glande &egrave umido lo sento, a voce bassa le dico:
‘Cambiamo posizione.’ Non le do tempo di rispondere lei si alza il mio fallo &egrave libero le faccio cenno di sdraiarsi di pancia, lei sa’ dove voglio arrivare, tiene il sedere più alto, prendo un cuscino e lo metto sotto la testa e l’altro sotto la sua pancia verso la figa lei allarga le gambe ad angolo ed io riprendo a montarla &egrave stupita perché ho scelto di proposito la figa, forse si aspettava altro. Sento che lei ora fa perno con la mano le piace quella posizione, esco da lei vedo che sono ben lubrificato e senza altri preparativi allargo le chiappe e punto la cappella sul buco lei si rilassa ed io penetro lei ora dice:
‘E lo sapevo che volevi quello, maialone!!’
Quando tutta l’asta lentamente &egrave dentro inizio a muovermi lei mugola le piace. Mi fermo le mie gambe stringono le sue le chiude e spingo legandomi sempre più a lei. Non esco più da lei, sento che &egrave stretto le palle sbattono su quelle chiappe ormai libere i collant sono slabbrati e finalmente ho il mio orgasmo. Sono sudato rilascio il seme in lei e qualche secondo dopo vedo che anche lei ha il suo orgasmo le dico dopo un po’: ‘Pari!’
Mi alzo allargando le chiappe e guardando la sborra che trabocca dal suo buco. Scende fino alla figa io gioco un po’ mentre il mio cazzo spenzola e sento come tirare la cappella proprio sotto il glande. Mi siedo sul tappeto appoggiandomi alla poltrona lei si tira su a ‘quattro zampe’ si passa una mano sulla figa e gli rimane il mio seme lo guarda e poi si pulisce sulla gambe ricoperta dai collant ormai a pezzi. Si gira e con la vocina mi dice:
‘Mi sento bene! Andiamo a farci una doccia?’

CONTINUA

Amoreggiare e scopare in libertà senza pensare ad un dopo.

Si spoglia entriamo in doccia e ci ripuliamo i nostri corpi si conoscono meglio non riesco a non divertirmi con i suoi seni. Esco dalla doccia lei mi chiede un rasoio da donna ed io rimango in bagno ad osservarla dietro il vetro mentre i suoi lineamenti indicano la cura femminile delle sue gambe. Quando esce mi mostra la folta peluria della figa, io le dico che così mi piace lei sorride e poi esco dal bagno mentre lei permane per rifinire la cura della sua persona.
Ci riassettiamo e dopo un caff&egrave parliamo un po’ di noi.
All’inizio lei imposta la discussione sul far finta che non sia successo niente, poi cambia e mi propone di fare un filmato Hard con lei.
L’idea &egrave buona, sento che sono veramente attratto da lei e forse lo sono sempre stato. Le esprimo questi sentimenti mentre la guardo di nuovo vestita da donna. Lei ora guarda l’ora e mi chiede di portarla in giro deve far compere. Sentiamo nel pomeriggio, sua sorella, e le diciamo che saremmo poi andati da un’altra sorella, e che ci saremmo incontrati là. Tutto filò liscio nel tragitto in macchina decidemmo di trovarci qualche giorno da lei, lontani da tutti e di mettere quest’opera cinematografica in video. La cosa le piaceva e la eccitava.
La sera in famiglia fù rilassante, mia nipote era a casa e solo io potevo scorgere certi sguardi penetranti che mi facevano quasi trasalire. In un attimo di solitudine ed intimità, solo nostra, lei mi fece domande su come stavo, come andava, ma non quelle di circostanza rilevavo un vero interesse come se sentisse la mia mancanza, la mancanza del suo uomo e che fosse seriamente preoccupata per me. La tranquillizzai e la trattai non da amante, ma, da nipote. Nella mia mente, mentre guardammo per un po’ la tv fianco a fianco, sul letto dei suoi, appaiono le emozioni provate e vissute nel pomeriggio il corpo della mia nuova amante ridestava la mia mente, mi accorsi che ero in piena erezione, mi congedai per dirigermi in bagno, aspettai che l’erezione fosse terminata e pisciai. Tornai poi in mezzo agli adulti in attesa di ripartire per casa a serata terminata. Il viaggio di rientro fù tranquillo le due sorelle discorsero del più e del meno, Belinda sembrava normale e felice, ma normalissima come se tra noi non fosse successo nulla.
Arrivati a casa io e la mia compagna ci chiudemmo in stanza, lei il giorno dopo avrebbe dovuto lavorare io come tutte le Domeniche rimango lì. Mia cognata sarebbe partita dopo pranzo. La notte passo, se bene nonostante la stanchezza feci fatica ad addormentarmi mi godetti un film e solo verso le due riuscii a prendere sonno. La mattina sentii per un istante la sveglia suonare e poi il nulla fino a quando non venni avvolto dal fresco di un corpo burroso. Una voce sottile e suadente mi dice:
‘Pigrone sono le nove apri gli occhi. Siamo soli.’
La guardo negli occhi scuri mi stiro e le dico:
‘Ciao mia bella! Mi dai due secondi devo ‘ vado in bagno e torno, se mi vuoi? O vuoi la colazione?’
Con la vocina da bimba risponde: ‘Dopo ‘ dopo pappa ‘. Ti aspetto!’
In bagno rilascia la mia pipì e poi mi lavai i denti per avere un alito umano pronto a dividerlo con quella donna in trepida attesa.
Uscii dal bagno e quasi correndo mi diressi a letto prima di infilarmi mi spogliai completamente e lascia che lei si avventasse sopra di me.
Dopo un po’ di baci tirò via le coperte e partì il classico sessanta nove.
La lasciai andare avanti ma non riuscii a farmi venire, lo scarico del giorno prima un po’ aveva rallentato l’uscita, attesi un po’ presi un preservativo e in quel mentre lei esordì con la vocina :
‘A me piace senza.. mi piace sentire la ”
‘OK, facciamo un giro con ormai ‘ Maa’ e mentre stavo per parlare lei mi infilò la lingua in bocca un modo per bloccare ogni discorso. Con la mano terminai l’opera e da sopra mi infilai in lei. Non ci volle molte che venni. Lei non se ne era accorta. Se meno eccitato continuai a tenere l’arnese dentro di lei. Dopo un po’ sentii che la voglia aumenta e anche il fallo e di nuovo duro, ri sento il fastidio dell’ostruzione dell’elastico, sapendo che ha già fatto il suo dovere, indietreggio lo levo e mi sdraio lei quindi mi sormonta e si impala lo scettro e scorre secondo il suo ritmo, gioco con i seni e con il suo sedere fino al suo orgasmo dove lei si sdraia su di me e ride. Io riprendo a scorrere sempre più forte, il suo corpo mi blocca, il letto balla secondo il mio ritmo; la ribalto le tengo un piede che mi rimbalza sulla faccia, le succhio il ‘ditone’ mentre il mio fallo si agita in lei, &egrave bagnatissima, mi ero perso quella sensazione con il preservativo che ora mi incitava sempre più. La sua voce che segue il ritmo mi fa letteralmente impazzire , lei tirò su anche l’altra gamba io la spinsi un po’ in su ed ebbi il mio nuovo orgasmo e lei seguì a ruota quando senti il mio seme inondarla era un tipo di donna che accoglieva la sensazione di seme in lei più dei vari passaggi ora capivo perché non voleva usare precauzioni. Ci rilassammo e rimanemmo uniti un essere solo fino a che lei non espulse con un assestamento dei muscoli vaginali il mio moscio membro. Il tempo passa condividendo una particolare, nuova, intimità, dopo pranzo lei &egrave pronta a ripartire và in stanza a sistemare le ultime cose. Guardo nella stanza vedo il suo sedere avvolto dalla gonna fino al ginocchio il girocollo di lana largo, penso ad ultimo giro, mi avvicino e le appoggio la patta dei pantaloni sul sedere, lei si alza e la bacio mi dice quando ci stacchiamo:
‘Devo andare, ora no!’
Io la frugo di nuovo passo il maglione e sento che &egrave senza reggiseno e le dico:
‘Dai ultima, poi chi sa quando ci rivediamo”
‘Dai non tra tanto se ci organizziamo. Però ”
Ed io riprendo a frugare con l’altra mano mi accorgo subito che indossa gli autoreggenti e che il suo pelo non &egrave trattenuto da biancheria intima, il dito penetra non &egrave bagnata ma mentre la bacio e mi muovo con le dita la sua passera risponde alle pressioni. Le levo il maglione e lei mi sbottona la camici jeans poi continua e mi slaccia i pantaloni. Velocemente le tiro su la gonna liberando la passera ed il culo e con la lingua mi prendo il suo intimo sapore, salgo ai suoi meloni mentre lei geme e mi carezza il cazzo &egrave ora all’altezza giusta, ci gioco entro ed esco lentamente da lei mentre ansima, mi stacco la volto le gambe sono giù dal letto e la inforco la sbatto sempre più forte e poi rallento. Il rumore della pelle che si incontra e delle sue chiappe vibranti si staglia nella stanza un orgasmo la percuote, questa volta sono un bastardo e sentendo i movimenti estraggo il mio fallo lei subito dice :
‘Nooo che fai”
‘Ti punisco per non aver resistito ‘
La giro, gli levo le scarpe e sento un lieve odore di piede mi passo il piede sul naso e varco di nuovo le intime labbra con una foga, quell’odore accende la mia passione; sento che stò per concludere ma non voglio e mi fermo di nuovo esco da lei, lei &egrave sudata mi dedico alle sue pere mentre mi muovo con il fallo in tensione. Lei lo cerca, mi incastra con le gambe intorno alla schiena non ho scelta devo penetrarla spingo con vigore e sento la sua forza che mi trattiene, basta giocare &egrave il momento di dare e di ricevere piacere senza perdere altro tempo, ecco quest’ultimo orgasmo ci prende all’unisono mi accascio distrutto sul suo corpo mentre la morsa sembra non lasciarmi via di fuga, fino a che i muscoli si rilassano. Dopo qualche istante mi levo da lei e le dico con tono autoritario:
‘Brava, mi sei piaciuta!’
‘Grazie amore!’
‘Ora vestiti e vai pure, però non lavarti porta un po’ di me a casa.’
‘Se già! Adesso vado in bagno e poi mi vesto’ sei fuori ?’
Rido e me ne vado io in bagno lei senza la gonna accede al bagno quando ho finito. Quando sono solo cambio le lenzuola e faccio partire la lavatrice in casa non ci sono tracce di ciò che c’&egrave stato.

CONTINUA

Concludere una relazione per sentirsi di nuovo liberi di vivere una nuova vita.
Ma dietro l’angolo possono mostrarsi delle insidie tipo la visita dall’altra amante che ritiene che tu ora possa darle qualche cosa in più, non avendo più vincoli con la sua zia.

Tornai dal mio finto viaggio di lavoro, avevo le idee chiare, con la mia amante avevo raggiunto l’accordo di lasciare sua sorella e mi aveva consigliato come agire, come muovermi. Avremmo intrapreso per un po’ una relazione a distanza vedendoci nei week-end un idea che mi intrigava. Avevamo fatto cose turpi in quei cinque giorni, eravamo stati anche in un’altra città e avevo portato a termine con la sua complicità una mia fantasia. Come da piani pattuiti iniziai nel week-end a lavorare sul film, avevamo utilizzato due telecamere dovevo fare un ‘merge’ per creare il nostro film.
Domenica al ritorno a casa dal lavoro la mia compagna fù folgorata da una sorpresa, vicino alla porta trovò due valige.
‘MMM parti anche domani e dove vai? Non sei venuto a prendermi per quello?’
‘No, non parto. E’ roba tua, c’&egrave altro, ma, per un po’ ti basta, ora vado a farmi un doccia, poi parliamo, anzi ‘ aspetta siediti, tranquilla non c’&egrave molto da dire.’
‘Che?’
‘Dai siediti questo viaggio mi &egrave servito per riflettere, ti sei accorta che ho avuto un periodo pesantino, non era colpa del lavoro, ma, tua.
Mi spiego ho scaricato un film dalla rete, bh&egrave non era quello che pensavo, invece di buttarlo quando ho visto che era un porno un particolare mi ha incuriosito e sono andato avanti. Indovina chi &egrave la protagonista?’
La sua espressione cambiò da guerrigliera a impaurita e poi gli occhi lucidi, io feci ‘play’ ed il filmato partì.
‘Vado in bagno! Cazzo addirittura con due uomini non pensavo fossi cosi! Perché non ne hai parlato con me. Comunque non ho voglia di riprovare non sono disposto a passarci sopra, non hai più la mia fiducia. Ritengo che sia meglio chiudere. Dopo ti accompagno da tua sorella minore. Perdonami ma farti le valige mi ha sfiancato un attimo c’&egrave ancora roba in giro dai un occhio. Comunque poi potrai tornare a prendere il resto senza problemi. Guardalo &egrave istruttivo.’
Quando uscii dal bagno non trovai ne lei ne le valige, telefonai a lei senza ricevere risposta. Chiamai quindi la sua sorellina. Le diedi una breve spiegazione senza specificare come e perché, però raccomandandole di farmi sapere se lei fosse giunta da lei. Non &egrave che in un attimo le emozioni provate svaniscono le volevo comunque del bene. Un tempo io e lei eravamo amici percepii nella voce un cambio di tono sapevo che per il momento lei si spostava comunque dalla parte della sua amata sorella e che io da ora ero un orco cattivo.
Chiusi la telefonata e chiamai Belinda e gli raccontai tutto, lei era al lavoro mi richiamò poco più tardi e ci facemmo una simpatica conversazione di un quarto d’ora. Anche lei si azionò per sentire la sorellina e capire il suo punto di vista, lei sapeva tutto e tutte e due le angolazioni, ma, ora doveva ricoprire il ruolo di sorella maggiore e di amica, di esempio e di supporto.
Mi preparai la cena, mi sentivo meglio con un peso in meno addosso pronto ad affrontare e a cambiare il mio modo di vivere, ero grato di non aver ancora avuto da lei dei figli ero libero da ogni complicazione.
Dopo cena decisi di chiamare mia nipote, era a casa tranquilla, per telefono le raccontai che non sarei più stato suo zio, e che mi dispiaceva visto che tenevo a lei. Lei si offrì di farmi visita in settimana, io le negai la possibilità volevo, anzi le dovevo una lieve spiegazione c’era stato molto e quello era il minimo con lei avevo condiviso momenti uomo donna che sono e rimarranno unici.
Il mio telefono di casa suona era Belinda che mi informa del ritrovamento della mia ex, si trova appunto dalla sorellina, un nuovo scambio piacevole di parole gira fra noi e poi chiudiamo dopo un altro quarto d’ora la conversazione.
Durante la settimana tra me e Belinda ci sono telefonate piacevoli, il nostro rapporto passa ad un nuovo livello, consci che siamo lontani. Non vediamo quasi l’ora di fare una conversazione per sentire le nostre voci un rapporto sempre più importante gira meglio. Non siamo amanti che vivono di nascosto siamo amanti che tentano di avere di più l’uno dall’altro.
Anche Belinda aveva un lavoro impegnativo ove spesso lavorava sia Sabato che Domenica, se potevo andavo su tranne la settimana in cui anche io ero costretto a lavorare nel fine settimana.
Sabato nel primo pomeriggio ricevetti una chiamata di mia nipote, voleva parlarmi, visto che le avevo detto che per lei ero comunque disponibile acconsentii di riceverla per cena. Andai quindi al super mercato e poi tornai a casa a preparare una buona cena per due. Visto che ormai ero solo durante la settimana mi faceva anche piacere avere una serata diversa dal solito, era un ospite gradito.
Magari mi sarei dovuto sorbire qualche discorso del cavolo, ma, poco importava.
Avevo in progetto di vedermi in tv il filmato Hard da me messo a punto, ma pensai che non fosse una buona idea con lei tra i piedi avrei rimandato la cosa a Domenica nella mia solitudine.
Il montaggio non era stato facile, ci misi più tempo del previsto, mi appassionai nel rivedere le scene di sesso consumate con la mia nuova fiamma la foga che quella donna aveva quasi incontenibile in alcuni momenti.
Verso le diciotto il video citofono mostrò lo splendete viso di Alessandra pronta a salire da me. Aprii la porta di sotto e mi apprestai ad attendere il suo arrivo nel mio appartamento. Ero un po’ combattuto sapevo che era quasi un appuntamento galante, immaginavo che volesse parlarmi per capire se ora potesse diventare lei la numero uno della mia vita.
L’ascensore apri le sue porte e la bella ragazza apparve in tutto il suo splendore un ciao con un grosso sorriso le illuminò il volto. Vidi chiaramente che si era truccata molto bene per avere un aria più grande.
Portava con lei una borsa piuttosto grande. Dopo il classico scambio di baci guancia a guancia la feci entrare.
‘Come sei elegante!’
‘E’ il capotto della mamma però visto che mi son vestita bene ci stava.’
Mise a terra la borsa e si slacciò lentamente il cappotto nero. Apparve con una mini gonna ed un maglioncino scollato a ‘VU’ Le calze nere risaltavano sul grigio della gonna.
Non potei trattenermi da un nuovo commento:
‘OOOO che figa sei sta sera!!!’
‘Hai visto! ‘
‘Hai un appuntamento dopo cena con chi, che sono geloso?’
‘No ecco, veramente se ti và ‘ , vorrei stare qui a dormire. Dovevo andare da un altra parte ma ecco … é saltato quindi se per te và bene.’
‘Ummm ci devo pensare io devo fare tante cose che non puoi immaginare…’ e risi poi prosegui ‘No va bene, la stanza degli ospiti c’é’
e gli strizzai l’occhio poi continuai ‘ Allora non ti sei fatta bella per me, che peccato!’
‘No, cioé si é che ee aa si insommaaaa’
E guardai da un altra parte come per interrompere il discorso avevo già capito che aveva organizzato un piano. La feci accomodare e decisi di parlarle prima di mangiare.
Iniziai un discorso ove gli spiegavo come ero giunto alla conclusione di lasciare sua zia e su come mai non poteva esserci una relazione seria fra me e lei. Il motivo che lei non gradì era proprio la diversità di età. Se bene lei sessualmente fosse molto disinibita c’erano cose che non andavano bene. Lei &egrave giovane e volevo farle capire che c’erano esperienze che lei doveva fare e che io magari non avrei più voluto fare. Proprio perché le volevo bene avevo deciso così. Nella discussione arrivai anche a confidarle che nella mia vita ora c’era un’altra donna diversa da lei d’aspetto e di età che più si confaceva al genere di vita che volevo per me. Dopo qualche pianto nervoso arrivò a capire che non era del tutto sbagliato il mio ragionamento, lei &egrave intelligente e non &egrave ottusa, sa’ capire come gira la vita. Mi fece diverse domande sulla sua nuova pretendente io cercai di rispondere in modo abbastanza vago, prima o poi si sarebbe scoperto chi fosse, ma preferivo il poi, in pratica sapevo che il forte legame della famiglia mi avrebbe fatto rientrare nel giro, non avevo scelta, potevo solo temporeggiare, ma, alla fine mi sarei arreso agli eventi.
Mentre si risistemava il trucco iniziai i preparativi per la cena, la tavola era già stata imbandita dovevo riscaldare la pasta al forno, nel frattempo le patate al forno e le cotolette avrebbero spiazzato a tavola. Condii il tutto con un buon vino ros&egrave, frizzante e fresco.
Vedevo che un po’ era meno lucida non era abituata a bere a tavola, comunque le prospettai una serata tranquilla visione di qualche film, anche il formato DVD nel caldo della casa.
Non era ne brilla ne ubriaca, forse un po’ più allegra, mentre riordino cerca di farmi domande per capire qualche cosa della sua rivale. Non le nascosi che il suo aspetto era diverso era più formosa ma non le diedi altre informazioni. Sfortunatamente mentre lei stava guardando un possibile film da visionare il mio cellulare squillò. Risposi alla telefonata e mi ritirai nella mia stanza per conversare comodamente sul letto con Belinda. Feci attenzione a non pronunciare mai il nome se bene la porta fosse chiusa . Decisi di girare pure la chiave, lo feci lentamente di modo che la mia ospite non udisse lo scatto metallico.
Finita la telefonata tornai da lei. Vidi che la gonna era appoggiata alla spalliera del divano e che lei era coperta dalla copertina, le dissi subito indicando la gonna:
‘Che fai?’
‘Mi dava fastidio nei movimenti l’ho levata’
Così dicendo apri la coperta per farmi vedere le calze e le mutandine bianche trasparenti che facevano intravedere il pelo di donna e poi richiuse alzando la schiena in attesa che io mi assettassi vicino a lei. Io risposi:
‘Come vuoi, cosa hai scelto?’
‘Sorpresa !!! Devi solo farlo partire ‘ e mi pose il telecomando del dvd.
Era un bel film ‘ufficiale gentil uomo’ e ci sedemmo per vederlo. Dopo un po’ notai un particolare che mi diede fastidio aveva su gli stivali le dissi subito:
‘OK, che sei ospite però gli stivali sul divano”
‘No &egrave che ‘ &egrave ‘ con questi mi puzzano i piedi eeee ‘
‘Va bh&egrave fa’ niente però dai levali, e poi ti appoggi bene’ cio&egrave ti sembra bello ?’
‘No. Scusa hai ragione . Mi aiuti che da sola faccio fatica?’
‘Certo.’ Fermai il film e mi alzai per levarli, ovviamente nell’operazione di sfilatura più di una volta l’occhio era attratto dalla peluria celata dal bianco delle mutande e credo che se bene tentassi di non farmi notare lei aveva percepito il mio sguardo.
Nell’aria effettivamente poco dopo si sentiva l’odore acre dei piedi sudati, però proprio quell’odore iniziava a farmi uno strano effetto sentivo che il mio cazzo, gonfio di voglia, e faceva fatica a rimanere nei pantaloni, sentivo che pulsava che voleva ribellarsi a quella costrizione. Non volevo altro da lei mi assestai sul divano sperando che lei non si accorgesse di quello. In una pausa che decidemmo in comune accordo fermammo il film, lei si diresse in bagno usando la coperta come gonna ed io mi alzai per farmi un rum e cola che misi vicino a me in attesa del suo ritorno. Quei movimenti avevano fatto scemare la mia erezione.
Al suo ritorno fece un sorso del mio alcolico e poi si assestò in modo diverso, i suoi piedi erano sulle mie gambe, incominciai a sentire nuovamente l’odore in più lei si mosse per giungere al mio fallo che tendeva a ingrossarsi, lei sorrise perché sapeva quello che mi sta’ succedendo. Presi uno dei suoi piedi e senza levare la coperta iniziai a massaggiarla la pianta quando fui stufo iniziai ad accarezzarla la gamba, salii dal polpaccio fino al ginocchio e poi sulla coscia per arrivare all’interno lei allargò di poco le gambe in attesa che io mi decidessi a salire. Non accettai l’invito mi limitai a sentire il contrasto pelle e calza rimanendo lì. Fu lei che iniziò a massaggiarsi e per invitarmi mi passava la mano sulla mia, vedendo che non la raggiungevo la prese e delicatamente la pose sulle mutande facendomi sentire il suo calore e non solo era già bagnata. Ora ero in trappola o sarei scappato ora o dovevo andare avanti. Per un attimo fui colto dalla voglia di dire, ‘VA BH&egrave &egrave BELLO MA DEVO ANDARE’ poi sempre il mio pensiero divenne ‘Ma va fan culo scopa e basta’ &egrave qui per quello!’ Decisi di pensare con il cazzo e mentre Richard Gere era sotto le coperte con la troietta io baciai la mia con passione e facendole sentire le mie dita che scavano in cerca della sua passera. Dopo un po’ di tempo mi distaccai da lei e guardandola negli occhi curati le dissi:
‘Ale, che vuoi fare? Forse &egrave meglio ”
Lei incalzo ‘godiamoci il momento e basta, senza nulla di più, se vuoi.’
Non dissi nulla e ripresi a baciarla e a avvicinare il mio corpo al suo. Per un po’ giocammo strofinandoci l’uno all’altra poi inizia a levarle il maglione ed infine le mutandine, lei si girò con il culo verso di me iniziò a impalarsi e a scorrere lentamente sul fallo. Avevo parecchia voglia ma le lasciai a lei il controllo dei movimenti, la frenai solo un attimo perché stava suscitando in me troppo piacere, quando la fermai le feci accogliere tutto il fallo e la baciai per un po’ , lei era contorta la sua schiena era verso il mio corpo , poi quando ero certo che un po’ la mia voglia era scesa le mollai la bocca mi distesi con la schiena lungo lo schienale e lasciai che lei conducesse con i suoi tempi. Entrambi arrivammo all’orgasmo insieme, le sue urla e il mio sperma che la inonda sono sincronizzati. La giro e le sue tette sono rivolte a me inizio a baciarla mentre attendo che il mio cazzo reagisca di nuovo. Lei che ormai ha capito qualche trucco, che mi attizza, mi passa la sua lingua nell’orecchio sinistro, io mi alzo in piedi e la faccio scorrere sullo scettro ormai vigoroso. Lo passo per un po’ in mezzo al taglio delle chiappe, gioco con la punta e la penetro da prima in culo senza preavviso lei si inarca poi lo levo e lascio che la sua passera sia il mio altare, vedo che il mio bastone di carne viene oliato dai suoi e dai miei umori ancora trattenuti in lei. Sento il suo calore e il suo bagnato decido quindi di scorazzare in mezzo a quel culo ora &egrave il momento. La sposto facendo scendere le gambe sul tappeto e tenendola per i fianchi inizio a muoverla a mio piacimento ogni tanto stringo le chiappe per sentire la pressione e poi mollo. Mi fermo e inizio a schiaffeggiare quelle chiappe da un lato e dall’altro lei fa sentire il dolore di ogni chiappa. Non sono venuto una vena di sadismo mi prende. Le dico stai ferma, il mio cazzo ritto esce ed ora oltre all’odore di piedi sento quello della sua merda, vedo che &egrave marrone. Le dico:
‘Non ti muovere!’
Corro in bagno mi do una rinfrescata al cazzo che rimane solido come il marmo ritto sugli addominali, corro verso il frigor e recupero un cubetto di ghiaccio mi metto dietro di lei e lascio che il freddo colpisca le sue natiche ove più sono rosse. La schiena si irrigidisce mentre vedo che i suoi umori e i miei ancora colona copiosi sul tappeto. Lei dice:
‘Per favore, basta!’
Appoggio il cubo ed inizio a penetrare la figa con due dita e poi dirigo la mia cappella vogliosa mentre me la scopo riprendo il ghiacciolo e le faccio cadere le gocce fredde sull’ano . Quando il blocco &egrave ormai di misura accettabile lo spingo nel buchetto e mentre la trapano con i miei movimenti nella sua calda ed accogliente figa lascio che rimanga lì in bilico. Lei sussulta e poi la sua mano raggiunge il suo orifizio e recupera il cubetto che scaglia verso il televisore dicendo:
‘Hai rotto con sto cosoooo’
Io per risposta levo il mio fallo e lo punto di nuovo nel suo ano sento il freddo e poi entrando di nuovo il forte calore e la ricopro completamente fino a sentire le palle a contatto delle chiappe dopo un po’ finalmente riesco a riempirla in quell’istante sento la sua voce segnalare un nuovo orgasmo. Mi levo da lei e mi siedo lei mi guarda e dice:
‘Mi hai fatto un po’ male .’
Ora che gli istinti si sono calmati le dico:
‘Mi spiace dove.’
Il volto serio tramuta in un sorriso : ‘Con gli schiaffi, però adesso mi piace. Bello anche il contrasto con il ghiacciolo certo la prossima volta magari evita di mettermelo dentro.’
Capii che stava bene che non era un lamento solo una constatazione le sorrisi e la tirai a me, la prendo in braccio come una bimba la copro con la coperta e l’accarezzo teneramente sui capelli lei mi bacia sul collo poi le dico :
‘Torno indietro sul film?’
‘mmm si ‘ va bene ‘ ‘
‘Dimmi la verità volevi questo?’
‘Questo? Più meno, comunque si, ne avevo bisogno e ne ho ancora bisogno’ Strizzandomi l’occhio e mettendomi la lingua pulsante in bocca.
Le nostre effusioni durarono ancora un po’ vicini l’uno all’altro e poi ci rimettemmo a vedere la tv, come una coppia collaudata consci che avremmo dormito nello stesso letto.

CONTINUA

Intrigante rapporto al freddo ad di fuori della casa.

Il film si concluse e lei si fece un ‘piantino’ , il suo corpo mi aveva scolato addosso i suoi umori. Le dissi che andavo a farmi una doccia e lei volle seguirmi. In bagno con mosse delicate si tolse le calze, io osservai i suoi movimenti ed in doccia non potevo non celare il mio apprezzamento fisico per quelle forme femminili.
Visto che in doccia non mi piace esibirmi, mi ritrovo scomodo e a volte scivolo quindi evitai, ma, le feci un massaggio piacevole con il guanto da bagno ove esplorai tutto il suo corpo. Lei tentò un approccio in più ma io volutamente non colsi l’occasione. Lei rimase ancora un poco in doccia mentre io ne uscii e me ne andai avvolto dal mio accappatoio ricercai un asciugamano grande che riposi in bagno pronto ad accoglierla alla sua uscita. Tornai in bagno mentre lei si stava asciugando i capelli, e mi rifinii la barba, me la ero fatta il mattino però non volevo lasciare sfoghi a lei. Lei continuava a guardarmi nel suo sguardo vedevo una voglia come di mangiarmi e penso che anche il mio sguardo poteva essere lo stesso. Erano due settimane che ero in astinenza e il sapere che lei era disponibile a tutto mi dava ancora più voglia di possederla. Lei mi guarda e mi sfila l’accappatoio e se lo mette. Ne sente il profumo come per acquisirne la mia presenza io prendo l’asciugamano e me lo cingo alla vita come fosse una gonna, mi lavo i denti e poi la invito ad uscire. Lei mi guarda e dice:
‘Andiamo a letto?’
‘No, &egrave ancora presto, non ho sonno. Stiamo di là ancora un po’ ti và?’
Lei mi precedette senza dire nulla e si prese il telecomando ed iniziò a vagare per i canali della tv.
Ad un certo punto visto che ero disinteressato dal programma da lei scelto le dissi:
‘Mettiti gli stivali, fai la ‘puttanella’ per me.’
‘MMMM e vuoi che ti frusti?’
Ridendo le dissi: ‘No! Non ho detto facciamo il sado’ ‘ZoccoliZZati’ e basta’ sii troia lussuriosa!’
‘OK! Mio signore!’
Si mise le scarpe e quando ebbe terminato divaricò le gambe e con l’accappatoio aperto disse : ‘E ora?’
‘Vieni che sento il tuo sapore.’ La sollevai e la misi seduta sul tavolo della cucina con le gambe che spenzolano e mi addentrai nelle sue labbra intime. Ci volle poco per avvertire il miele di donna che ben presto mi ricopri parte del volto. A quel punto feci cadere a terra la mia gonna e la penetrai tenevo i suoi polpacci mentre lei dirigeva il glande nell’ingresso. Il tavolo cigolava e si muoveva rilasciando un fastidioso rumore di attrito. Indietreggiai e le dissi:
‘Va a finire che quello di sotto viene a rompere, dai scendi per favore.’
Lei sbuffando esegui. L’afferrai per i capelli morbidi e senza farle male la fermai. La presi da dietro me si stava appoggiando alla spalliera del divano e inizia a stantuffare, lei involontariamente con il tacco della scarpa sinistra mi schiaccio il piede io dissi ‘Aia!’ lei lo tolse e poi lo rimise volontariamente li, sentii di nuovo dolore, e dopo avergli dato un colpo di reni forte lei non lo levo, aumentò la pressione in attesa di un mio nuovo forte colpo. Capi quale era il gioco, il dolore mi faceva però distrarre dalle altre sensazioni il ritmo era diverso. Iniziai a strizzare un tetta e dissi: ‘Togli la scarpa da lì’ Lei persistette accennando comunque un urlo di dolore per la mia stretta non forte ma comunque un po’ più del solito, non volevo farle male, nonostante lei lo stesse facendo a me. Levai il cazzo da lei, la spinsi in avanti e così liberai il piede. Avevo la parte rossa con la forma del tacco. Le dissi:
‘Brava guarda!’
Lei si voltò e guardo poi come una gatta si mise a terra con le ginocchia ed iniziò a leccare come una gatta con una bacinella ricolma di latte, sentivo la sua morbida lingua poi salire sul polpaccio e poi sulla coscia e poi sotto le mie palle. Per un attimo ebbi paura quando sentii i denti mordere, invece era una stretta delicata. Poi mi gira intorno e continua a leccare fino a giungere al petto. Il mio ginocchio inizia a sfregare sulla sua passera. Sento il suo bagnato. Ho voglia di lei, le dico:
‘Mettiti il capotto. ‘
‘Perché? ‘
Io mi stavo mettendo il mio giaccone e chiudendo la cerniera.
‘Andiamo in balcone un attimo.’
‘Fa’ freddo sei fuori!’
‘Ti conviene metterlo, non te lo stò chiedendo ti ci porto comunque.’
‘Ma vuoi punirmi per prima? Perché ti ho fatto male?’
‘No ti voglio scopare fuori all’aperto.’
Si diresse al cappotto e lo mise e poi aggiunse: ‘Vediamo di non sporcarlo che non &egrave mio’ se possibile’ ‘
‘Ci proveremo!’
Appena fuori le dissi di attaccarsi al davanzale, alcune piante celavano la forma completa lei si abbottono e io da dietro la penetrai. Il nostro fiato si vedeva riflesso il freddo sembrava toccarci come una lama. Nonostante le mie gambe fossero nude non sentivo il gelo ero solo preso dalle sensazioni che avvertiva il cazzo, lei per risposta credo che accentuasse le sue urla di piacere, oppure evitava di trattenersi. Le mie spinte facevano rimbalzare il tacco come un martello che mette il chiodo in un muro, sentivo le sue gambe gelide era l’unica parte del suo corpo scoperta alla quale avessi accesso. Dopo un po’ le dissi dai vieni. Mi sedetti sulla sedia da esterno in legno, le su gambe si incastrarono e mentre il nostro fiato colora l’ambiente lei recupera nella sua calda e folta peluria la giusta posizione per il glande gonfio voglioso di lei. Lei apre il mio giubbotto e i nostri corpi caldi si toccano, dal collo passa il freddo della notte il nostro sudore caldo sembra colorare l’ambiente sembra che i nostri corpi fumino. Io vengo non le dico nulla sento che lei non &egrave ancora venuta, forse da donna ha sentito il mio seme, ho la sensazione di soddisfazione e vorrei quasi levarmela di dosso e tornare al caldo però scorre ancora un po’ poi sento le sue braccia stringermi con forza siamo ora in stato di parità. Per un attimo stiamo fermi poi lei dice:
‘Incomincio a sentire il freddo ‘ andiamo dentro?!’
‘Si dai.’
Rientriamo e le dico:
‘Sei fantastica! Grazie. Ho voglia di fumarmi una sigaretta ora.’
‘Grazie ‘. Mmmm facciamo a metà?’
‘No ! Facciamo che ‘. te ne fumi metà della tua’ e recuperai il pacchetto offrendogli la sigaretta.’
‘Grazie’ perché con quel tono?’
‘No, non volevo usare nessun tono, solo che mi piace farmi una sigaretta senza pensare che te la devo passare come fosse una canna ‘ ‘
‘AAA ok ”
Le passai l’accendino e poi recuperando il posacenere mi misi seduto vicino a lei ancora con il giubbotto in dosso e lei con l’accappatoio avvolta come fosse un cappotto.
‘Canne ‘ tu te ne sei mai fatte?’
‘Può essere, cosa &egrave sta domanda?’
‘mmm no &egrave che ne ho un po’ ‘ la vuoi?’
‘UUU si scoprono gli altarini ‘ no grazie comunque se vuoi fartela non dico niente”
‘Mi piacerebbe vedere cosa racconti a mamma’ e ridendo continuò:
‘Sai l’altra sera dopo che mi sono scopato tua figlia la seconda volta, quando eravamo in balcone lei con il tuo cappotto ‘ scopata unica’ Mimando i miei movimenti prosegui
‘Ci siamo fatti anzi nò lei si &egrave fatta un canna e bh&egrave dovresti tenerla d’occhio prima che ‘ le succeda di ”
Risi e la interruppi: ‘Bella storia ‘ no ti ho detto fai pure perché ormai hai quasi vent’anni e puoi capire bene quale sia il tuo limite sei grande non per altro. Io ho smesso di fumare e questa sigaretta quando l’avrò finita per qualche minuto mi darà una sensazione come ‘di sballo’. In passato anche io fumavo ma poi un giorno ho deciso basta e così deve essere. Hai capito?’
‘Allora mi consideri una donna! Non la tua nipotina!’
‘Si!’
‘Allora perché l’altra?’
‘L’altra?’
‘Si dai hai capito non fare il finto tonto!’
Sorrisi e prosegui :’Conosco meglio te, se bene anche lei non scherzi a sesso, come vedi un po’ sta sera abbiamo cambiato, siamo stati violenti tutte e due, e forse anche merito di ciò che ho fatto con lei.’
Mi presi l’ultimo sorso di alcolico e mi preparai un secondo nel mentre ripresi a discorrere
‘Come ti ho già spiegato, tu devi fare esperienza che io ho già fatto e che non voglio rifare, devi cercare un coetaneo o poco più grande’
Mi sedetti di nuovo e guardandola negli occhi avvicinandomi a lei prosegui:
‘Poi se ogni tanto ci scappa sesso fra me e te’ bh&egrave ne sono solo contento, ma, dovresti pensare a me come un incontro occasionale, non al tuo uomo visto che non lo sono. Al momento ho in mente lei e anche con lei &egrave una situazione particolare non solida, ma, libera.’
Intervenne:
‘Libera? Nel senso che andate con altri.’
‘No, senza troppi vincoli.’
‘Gli dici che sei stato con un’altra?’
‘NO! Non gli dico questo di certo.’
‘AAaa quindi non &egrave così libera”
‘Diciamo che vediamo come andrà al momento non voglio creare impegni mi godo le giornate.’
‘Comodo!’
‘ummm sì’
‘ Pensi che durerà?’
‘Non lo so’! Sinceramente non ho fatto progetti e adesso basta parlarne andiamo a letto?’
‘OK!’
Dopo esserci lavati, nudi ci mettiamo a letto, lei si avvinghia a me e io aspetto un po’ per farla mettere dal suo lato di letto di modo che possa prendere sonno. Poi il sonno mi prende prima che attui lo spostamento fisico e faccio dei sogni pazzeschi che mi portano una specie di pace anteriore. Poco prima di risvegliarmi stò sognando che mi trova su una nave sul ponte e nascosto mentre la scialuppa &egrave trainata dal vascello noi due stiamo prendendo un the vestiti come persone dei primi del 1900. Lei ha un vestito giallo con un ombrellino per coprirsi dal sole. Io mi alzo mi slaccio i pantaloni ed inizio a pisciare fuori bordo. Nella mia mente scatta un meccanismo che mi fa risvegliare sento i reni spingere per essere svuotati. Mi alzo e vado in bagno e addormentato rilascio il mio fluido caldo. Tornai di là, lei non era abituata a condividere un letto il mio ritorno la svegliò. Mi chiese con voce bassa come se qualche d’uno potesse percepire la sua presenza:
‘Tutto bene?’
‘Sii pipi ”
‘Adesso scappa anche a me’ vado ”
Io mentre stava andando nuda accesi la luce vidi il suo cenno per nascondersi dalla luce e poi i movimenti goffi che fa per sparire dalla stanza. Sento che la porta aperta mi rende complice dei suoi stimoli. Torna da me e senza che io dica nulla mi pianta sotto il naso la sua passera ancora sgocciolante del suo nettare e si riempie la bocca con il mio fallo. Non ho voglia di scambiarle il favore mi godo la visione e lascio che sia lei a dirigere il nostro gioco a due.
Quando &egrave soddisfatta delle dimensioni e della durezza del fallo si gira e si impala io tengo le chiappe faccio in modo che il fallo sempre più umido non scappi dall’accogliente figa, gioco con il suo ano, lei si muove al suo ritmo e la vedo goderne si blocca acquisendo tutto il cazzo io però non sono soddisfatto nella stessa posizione tiro a me le gambe distese bloccandola e la faccio scorrere al mio ritmo fino a che non ne sono appagato. Mi rilasso e lei pure e ci addormentiamo in quella posizione. Solo alla mattina sento il mio cazzo al di fuori di lei e quando ci alziamo vedo la macchia di umori colorare il lenzuolo. Lei mi informa che per pranzo deve essere a casa e mi chiede un passaggio dopo colazione partiamo. Lei si era vestita come quando era giunta da me con le stesse invitanti calze autoreggenti. Nei pressi di casa l’avrei lasciata andare facendole fare un piccolo pezzo da sola giusto per non farmi vedere. Lei mi fece fare delle deviazioni di percorso in stradine di paese a me sconosciute. Quel giorno c’era anche un nebbia che rendeva triste la giornata. Nelle vie mi muovevo con attenzione con paura di essere preso da un incidente. Ad un certo punto vicino ad un parco mi chiese di fermarmi. Mi disse:
‘Vieni in un posto voglio farti vedere una cosa.’
Parcheggiai nel parcheggio del parco e poi dopo essermi rimesso il giubbotto che stava nel sedile posteriore la seguii. Il luogo sembrava isolato lei si sedette sulla piazza rotonda sul cemento mi guardò e disse:
‘Da quando ci siamo trasferiti, io vengo qui quando ho bisogno di riflettere, mi piace questo posto, il verde non so. Mi faresti un favore?’
‘Che favore?’
Mi prese per mano e mi portò in un angolo del giardino dietro ad una grossa pianta ormai spoglia di foglie molla la mano si slaccia il cappotto e si cala le mutandine me le mette nella tasca e fruga per prendere il mio fallo, sento il gelo delle sue mani e ci vuole un po’ perché scaturisca la mia soddisfazione. Si tira su la gomma e si arrampica a me. Io l’appoggio all’albero e mi aggrappo ad esso mentre la pompo con vigore, cerchiamo entrambi di trattenere la voce, non sentiamo rumori diversi dai nostri. Le gambe con le autoreggenti mi stringono, sento le chiappe fredde ed il suo umido. Lei mi bacia e mi morsica un labbro, io le do un colpo più forte e continuo con quella veemenza lei non riesce a trattenere la voce e siamo entrambi soddisfatti. Dopo qualche istante lei dice:
‘Devo andare, sono in ritardo.’
Recupera le mutandine dal mio giubbotto le usa come uno straccio e poi me le dà. Mi bacia sulla guancia e corre alla macchina recupera la borsa e dice:
‘Casa e dietro l’angolo. Grazie Buona Domenica! Ti chiamo sta sera quando vanno via tutti ! Ciao’
Mentre io mi dirigo alla macchina la guardo scomparire essendo appena stato testimone di quanto sia divenuta bizzarra, mi domando durante il tragitto se aveva fatto quello per sedurmi di più per farmi capire quanto possa essere piacevole la mia vita con lei, o fosse stato solo una sia fantasia da far divenire realtà. Anche io non avevo mai fatto una cosa del genere, in un luogo così all’aperto alla portata di un passante qualsiasi che avrebbe potuto vederci o farci di peggio eppure mia nipote risultava sempre più una sorpresa per me.

CONTINUA

La macchina da ripresa di nuovo complice di un nuovo incontro Hard . Gli attori decidono di esibirsi in un nuovo spettacolo ormai sono compiaciuti di quanto sia bello interpretare delle parti, una cosa che li eccita al quanto.

Lunedì pomeriggio , nel tardo pomeriggio mi giunse una telefonata da Belinda che mi annunciava la sua visita, si sarebbe fermata per due giorni. Io accolsi con felicità il suo annuncio, la sua sorpresa. Più tardi ripensai a quello che avevo fatto Domenica. A nostra nipote, al fatto che al mio rientro avevo sistemato tutto, a mala voglia, lasciato indietro però una cosa. Le lenzuola, non le avevo cambiate, sembrava una cosa da poco, non lo era di certo e non potevo andarmene prima per sistemare, uno stupido rischio che mi poteva far scoprire. Il chiodo era nella mia mente e durante il rientro ero nervoso, ma, tutto sembra contro di me, i mezzi sono lenti e pieni di gente, nella fascia di punta non riesco a non pensare a quelle benedette lenzuola e a come fare per non farmi scoprire. Fortuna vuole che al mio arrivo vedo la mia prosperosa amante che stà parcheggiando mi fermo per scortarla in casa. Mi dirigo verso l’auto apro la sua portiera la saluto e la bacio avidamente facendola sentire desiderata da me. Cercai di giustificarmi dicendo che se c’era disordine ero stato impegnato nel trasformare il nostro film Hard lei si illuminò e mi chiese se era pronto. La informai di si se bene io non avessi visto ancora dopo il montaggio artistico . Lei era eccitata e contenta di poter gustare quel momento con me. Arrivati a casa si sistemo, mettendo alcune cose in camera e dopo essersi fatta una doccia, visto che al mattino aveva lavorato tornò da me. Guardò nel frigor e mi disse che mi avrebbe preparato delle lasagne. Tirò fuori alcuni ingredienti e gli altri quelli mancanti erano stati acquistati da lei. Iniziò l’opera mentre io mi ritirai in bagno a fare il mio solito bisogno e di seguito la mia doccia. Lei si era messa un pigiamone tipo tuta ed io indossai la mia tuta da ginnastica. Belinda si comporta ormai come la donna di casa perfetta, sistema e pulisce la cucina, e mi accudisce come io fossi un re, neanche con la mia compagna c’era un simile rapporto era il suo modo di essere unico e forse perché mi considera ora suo ed esclusivo da curare e da viziare, lei era l’unica che poteva farlo. Non potei non notare i suoi movimenti i suoi grossi seni che ballano nella parte superiore del pigiama che sembrano chiedere : ‘palpami’!
Mi avvicinai a lei mentre era all’opera e le appoggiai il pacco gonfio in mezzo alle chiappe. Poi con la mano delicatamente le toccai da dietro la morbida tetta mentre l’altra scava nelle fessure della parte superiore e giunge a sentire l’altra tetta. Lei si ferma e dice:
‘Ho quasi finito, dai aspetta un attimo prendiamo un caff&egrave?’
‘Sshhh , lasciati andare si libera’ shhhh’
Detta quella frase lei andò indietro con la testa io come un vampiro le baciai il collo ed inizia a farle un succhiotto, cosa che mi era sempre piaciuta, ma, che alla mia ex , non garbava. Lei sorrideva e si lasciava fare tutto. Anche la seconda mano &egrave sulle tette calde e esercito un leggero massaggio, lei da dietro mi fa’ scendere i pantaloni nello sfilarli anche gli slip scendono leggermente e il glande infuocato rimbalza sul taglio delle chiappe. Lei indietreggia per fissarlo meglio ma l’elastico blocca quello poi la sua voce sottile e da bimba incalza:
‘Dai finisco e poi sono tua.’
‘Shhh tu sei già mia lasciati andare, bella mia ‘ sfoga gli istinti con me ti voglio ora non dopo o tra un ora ‘. !’
Detto questo mi libero dei pantaloni e degli slip mentre lei si sta levando i suoi pantaloni e involontariamente si piega a novanta facendomi vedere le labbra intime, io colgo l’invito e prima che lei possa fare altro prendo il mestolo e con il manico la penetro lentamente. Lei rimane paralizzata mentre giro la punta del manico di plastica, non le voglio fare del male voglio solo stimolarla non lo infilo tutto, delle cinque dita di manico ve ne sono solo due che la penetrano. Le dico:
‘Non muoverti e reggilo, prendo la camera così aggiungiamo un pezzo!’
Lei ribatte:
‘MMM ma sembra che ti ecciti di più la camera che io!’
‘No’ ma mi piace l’idea di poterti rivedere quando non ci sei.’
‘Depravato!’
‘Troiana!’
Lei intanto prende il mestolo e si auto penetra un po’ di più. Prendo la camera e l’appoggio sul tavolo mentre riprende le immagini. A quel punto vado a vedere da vicino e vedo che il manico &egrave scomparso e che un pezzo di plastica &egrave più dentro. Il mio cazzo &egrave in tensione vorrebbe esternare il suo potere. Il piccolo schermo era girato verso di noi e faceva vedere i nostri corpi senza inquadrare i volti, mi stuzzicava quella idea che da regista stavo facendo, sapevo come era già successo che poi mi sarei dimenticato della camera e mi sarei dedicato solo a lei. La feci spostare e le sue tette molli si appoggiarono al tavolo, la camera riprendeva solo quei seni mentre io continuavo a muovere l’arnese da cucina nelle sue dolci carni, le sue urla di piacere e i movimenti del suo corpo vengono ripresi ed uditi.
‘sii ‘ siii ‘ mi piace dai mettimi il tuo ‘ siii ‘
‘Calma giochiamo ‘ un po’ ‘.’
Con una mano tenevo l’attrezzo da cucina e con l’altra giocavo con i possenti glutei. Guardare il suo ano in tensione mi eccitava. Cercava di fare resistenza forse per trattenere l’oggetto e non farsi del male, tutti i muscoli sono legati, quel suo stato mi eccita ancor di più. Sarei tentato da levargli il bastone ma poi si rilasserebbe e non otterrei quella solidità. La feci alzare e la sua figa nera e pelosa veniva ripresa, mentre tiene le gambe larghe ed io la bacio. Mi piacciono le sue labbra e la sua lingua. Dopo un po’ di quel bacio che quasi mi provoca un mancamento, in quell’istante sono preso dalle sensazioni nel sentire la sua burrosità e la sua mano avida che gira intorno al mio fallo, lo scuote e ne disegna i contorni lo coccola perché sa’ che presto le apparterà, dal mio canto di tanto in tanto giro in senso orario e anti l’utensile da cucine per non farle dimenticare che &egrave posseduta da quel coso, sgancia la bocca da me il suo fiato &egrave stretto come se avesse appena finito di correre nel parco tanto &egrave il piacere che le dà. Mi abbasso e ho una grossa sorpresa il mestolo ha raccolto parte dei suoi umori, una discreta quantità del suo nettare trasparente &egrave lì; lentamente le allargo le gambe e estraggo il manico bagnato lo tiro su lentamente fino al naso e sento il profumo di donna. Lei guarda e ride dicendo:
‘Ma dai &egrave roba mia’ Bevi ora!’
‘Si anche tu però ‘ aspetta abbassati così la camera ci riprende .’
‘Vuoi farlo davvero?’
‘Perché pensi che quando ti passo la lingua non mi riempia di te?’
‘Si hai ragione ‘ ‘
‘A me piace il tuo sapore.’
‘MMMM prima io allora ”
‘No’ prima io ‘ e poi te ‘.dai abbassati ora ecco così va bene.’
‘Tu non scendi ‘?’
‘No! Sono il regista e decido io ‘ che si veda il mio cazzo per ora”
‘Ma tieni anche il discorso?’
‘No posso levarlo senza problemi magari ci metto una musica o che vedo dopo quando monto.’
‘AAA allora ti diverti a far ste cose.’
‘Certo !!!’
Con cura alzai il mestolo e mi bagnai appena le labbra con la sua brodaglia poi intimandole di stare ferma la imboccai, inclinai leggermente, poi mi fermai allontanai e lei apri la bocca e fece ‘toc’ con la lingua come se gustasse un pregata vino per sentirne il retro gusto a quel punto esordì:
‘Non mi sembra che abbia un sapore particolare”
‘AAA sei una donna non puoi capire ‘ finisci ora ”
Le porsi il calice del mestolo e lei apri la bocca io rigirai e vidi che una goccia le colorò la guancia e ricadde sul suo seno sinistro come una lacrima che scende, lei tossi perché forse ero stato troppo veloce nei movimenti impedendogli di deglutire bene, quando ebbe finito di tossire mi abbassai e con la lingua seguii la lacrima di vagina fino al capezzolo e poi come un bambino ciucciai la sua femminilità. La mia saliva ora ricopre il seno la guardo negli occhi scuri, la bacio e dopo un po’ con il mio cazzo ben teso le dico:
‘Dai alzati appoggiati al tavolo ora che facciamo un primo assaggio ‘.’
Lei non aveva bisogno di dire nulla si alzò mentre io osservavo i suoi lineamenti e come prima si appoggio divaricò le gambe in attesa di me. Io mi alzai e mi infilai in mano la camera e ripresi le sue forme nel frattempo le stuzzico le dolci labbra pelose con la mano sinistra, il mio dito disegna i contorni e di tanto in tanto l’anulare entra, sento il suo crescente bagnato e il suo ansimare per la voglia che ha del mio cazzo. Inquadro il mio gioco poi inquadro il posizionamento e l’ingresso, non stò guardando il display anzi lascio così. Il piacere mi prende la camera mi dà fastidio, con la sinistra do uno schiaffo alla chiappa e poi la stringo e la mollo, la sovrasto con il mio corpo le do un botto di reni lei allarga le gambe per acquisirne meglio il contenuto, mi levo la camera e dopo aver scandagliato la sua schiena l’appoggio di lato accesa con le due mani stringo i fianchi e mi muovo in lei mi godo a pieno le sensazioni che provo e sento la sua voce dichiarare la passione. Mi fermo di nuovo e le dico :
‘Aspetta qui arrivo subito !’
Vado in frigor e prendo il burro e ne stacco un pezzo e poi lo metto sul suo ano lo spingo dentro e poi allargo le chiappe mentre vedo che viene assorbito dal suo buco e lei mi dice:
‘Che fai ultimo Tango a Parigi!’
‘Si, l’hai visto pure te?’
Dirigo il cazzo verso quel viscoso paciugo e non incontro resistenza sembra essere inglobato lei inarca un po’ la schiena non sente solo piacere, scorro bene non pensavo fosse così fluido lei non geme la sua mano stringe l’angolo del tavolo credo che non provi del tutto piacere eppure mi lascia fare. Era già da troppo che giocavo non mi fermai fino a che non inondai il suo intestino con il mio seme, fu solo qualche secondo dopo il mio spruzzo che lei gemette annunciandomi il suo orgasmo le sue chiappe si chiudono stringendomi le palle che ormai sono appiccicate a lei, sento che perdo consistenza e voglia di sesso, esco da lei, il cazzo sporco del mio seme e lucido di burro punta verso il basso, lei si alza prende la camera e lo riprende, poi prese lo straccio della cucina e con cura mi ripulì il mio morbido cazzo, già il massaggio mi stava piacendo il cazzo diventava più sensibile. Lei esordì:
‘Andiamo a letto?’
Nella mia mente un flash ‘LE LENZUALA SPORCHE MO MI BECCA’
‘No , continuiamo qui &egrave più luminosa la stanza ‘ di là poi’ Bevi qualche cosa?’
‘Cosa mi offri?’
‘Wodka ‘ l’ho presa per te.’
‘Faccio io dai tieni la camera.’
Mi sedetti sul divano, mentre lei riempiva i bicchieri di Vodka al melone me ne porse uno e dopo il ‘cin’, bevemmo.
La guardai e le dissi:
‘mmm perché non ti vesti un po’ così mi diventi più eccitante.’
‘Cheee’
‘facciamo un gioco su dai ‘ mi và”
‘sempre da riprendere?’
‘Anche ma pensavo ad altro ‘ ti sei portate delle calze autoreggenti?’
‘mmm Veramente no”
‘Va bh&egrave ‘ gonna?’
‘Si certo ”
‘Ne hai una tipo mini?’
‘No fino al ginocchio ‘
‘mmm, ummm, no ‘ ‘
‘Posso mettermi il body se vuoi?’
‘No ‘pensavo ad un giochetto tipo facevi la liceale ‘ qualche cosa così”
‘Dai le mie gambe non sono il massimo non posso usare mini gonne ‘ lo sai ‘però se pensi quello si può con i Jeans.’
‘No i pantaloni no la figa deve essere libera da ogni vincolo ‘ altre idee?’
La vocina da bambina riprese a parlare mentre gioca con i capelli
‘ Idea ho una gonna di velluto lunga e mi metto una canotta e faccio la bimba che viene circuita da papà ‘ che ne pensi?’
‘ Niente mutande e facciamo che &egrave la bimba a circuire il papà’Ti aspetto ‘ io mi vesto con la tua intanto che ti aspetto”
Con vocina risponde : ‘Si papi”
Mentre sparisce dalla stanza.
Prendo il cavalletto e posiziono la camera fissa sul divano quando lei appare le faccio i complimenti. La parte superiore aveva un golfino con i bottoni e attraverso la lana si nota il seno nudo e poi la gonna blu fino ai polpacci che mostra i piedi ricoperte da calzine di spugna corte due codini che richiamano l’aspetto da bambina la sua vocina esordisce dicendo :
‘Grazie papi, guardiamo la tv ? Mi fai coccole? ‘
‘Certo figlia mia .’
Mi alzo do il via alla ripresa e mi siedo, lei si adagia in modo femminile al mio fianco e sempre accompagnandosi con la vocina inizia:
‘papi guardiamo il film porno?’
‘No, piccola solo il sabato sera puoi vedere quei film domani vai a scuola e non devi fare tardi.’
‘Perchéééé???’
Risi perché si stava comportando veramente come una bimba.
‘Perché si’ sono il papà e ho deciso così.’
‘Papi ti manca tanto la mamma?’
‘E’ no ho te ‘ la mamma &egrave in cielo ora ‘ siamo solo io e te”
Entrambi improvvisiamo a tema.
‘giochiamo al dottore, come di sabato? Io vorrei giocare con il grosso missile ?’ E così dicendo intrufola la mano per tastare il fallo.
‘Papi &egrave duro’ quindi si può ”
‘No sta sera no ‘ Non hai freddo vedo le tue tette dal maglione?’
‘No ho caldo’ invece me le lecchi un po”’
Così dicendo slaccio i bottoni mostrando il grosso seno in attesa del mio tocco, il gioco di parole era durato anche troppo per cui accettai l’invito subito dopo che lei terminasse di stringere e chiudere le sue bocce spalmandosi la lingua intorno alle labbra accentuando e mostrando un certo desiderio. Il mio volto si infrange in mezzo mentre sono stretto dalla sua passione per un attimo mi sembra di essere senza respiro avvolto dalle sue prorompenti forme, che piacere che sento che voglia di averla. Dopo un bacio appassionato frugo fra le sue gambe e sento giù l’umido e lo scivoloso forse del burro di prima. Tiro su la gonna e con le gambe giunte tenendo una caviglia inizio a penetrarla stando in ginocchio sul tappeto lei appoggia la testa al bracciolo del divano gonfio ed inizia a seguire il mio ritmo gemendo a tempo ogni tanto esce la vocina che dice:
‘papi più forte dai che mi piace”
Mugola e la voce ora &egrave la sua che mi dice : ‘Sei spettacolare ti Amo!’
Era la prima volta che le sentivo pronunciare quella parola mi fermai uscii da lei e arrivai al suo volto la baciai muovevo le gambe perché sentivo il dolore di essere rimasto giù con il cazzo teso e sporco dei suoi umori mi concentravo su di lei e le risposi:
‘Sei unica e speciale mi fai impazzire.’
Non sentivo di doverle dire quella parola magica in fondo il giorno prima mi ero scopato sua nipote, e poi quando esce, esce, quella parola senza doverla ricambiare deve essere naturale così come lo &egrave stato per lei, il far finta di non aver colto l’attimo non era giusto. Lei tocca il fallo lo stringe ed io mi inginocchio e prosegue quello smorzamento ha allungato i tempi di entrambi, io mi comporto come al solito cerco di moderare le mie voglie e vedo che lei vibra sotto un forte colpo come se un brivido di freddo l’assalisse poi uscendo un po’ vedo il mio cazzo pieno dei suoi umori, nella mente mi scorre per un attimo un pensiero: ‘ecco da che ramo della famiglia ha preso tua nipote, troiana!’ Se fossero state pronunciata quelle parole sarebbero stati degradanti, per lei, meglio così che tutto sia rimasto un futile pensiero. Mi alzo e mi siedo mi massaggio le ginocchia che sono rosse per l’attrito con il tappeto lei si alza e dice con la sua vocina:
‘Vengo in braccio papi?’
‘Si vieni dal papi’
Lei si siede con le spalle verso di me io reggo il cazzo mentre scompare nelle sua figa bagnata la gonna larga la ricopre mentre lei sale e scende, io ogni tanto la fermo e mi dedico ad una palpata e a sentire e a strizzare i suoi mappamondi. La prendo ai fianchi dopo il suo ennesimo orgasmo sento addirittura la mia peluria fradicia dei suoi umori e la faccio rimbalzare come voglio e non mi trattengo e quando sento che stò per venire la mollo lei inaspettatamente si sente libera e si muove più piano mentre io schizzo il mio getto e faccio sentire il mio piacere con la voce, lei muove il culo come per assestarsi e poi si ferma , tenta ancora un movimento ma &egrave tardi il fallo esce, si gira e mi abbraccia e mi bacia sudata e soddisfatta di se.
Dopo qualche effusione le dissi:
‘Bella, io vorrei andare a letto, domani lavoro’ ti lascio un mazzo di chiavi e sei libera di andare e venire ‘ che pensi di fare domani?’
‘Niente di che ‘ forse vado a trovare mia sorella poi per cena sono qui.’
‘OK!’
‘Mi faccio una doccia e vengo anche io a letto.’
‘Vado prima io ‘ in bagno poi ti aspetto in camera ‘ e vieni nuda.’
‘Porti la camera ? ‘
‘Aaa nò ‘ me ne ero anche dimenticato ‘ no &egrave che facciamo ‘ magari di notte ‘ insomma non ti vorrai tirare indietro ”
‘No maialone ‘ lo sai che non mi tiro indietro, va bene.’
Andai in bagno e mi feci un bidet poi i denti e poi avvisai che io avevo finito le diedi un asciugamano grosso e poi mi diressi in camera. Accesi la tv avevo il tempo per cambiare le lenzuola, però la cesta del bucato era in bagno, avrebbe di sicuro notato, l’unico modo era veramente fare sesso a letto per nascondere il passato e farlo divenire presente. In quel momento ero più soddisfatto e non voglioso di lei e sopra tutto stanco fisicamente sentivo le palpebre pesanti e vogliose di essere chiuse per dar vita al sonno. Decisi di rischiare, mi misi nella parte del letto con la macchia di modo che lei non la notasse e attesi facendo zapping la mia sensuale donna. Dopo venti minuti circa lei giunse e sotto le coperte si mise attaccata a me senza ricercare altro che il mio braccio avvolto a lei per farla sentire bene, desiderata e protetta da un uomo.
In quella posizione mi addormentai, mi risveglia un ora e mezza dopo, la scostai e mi voltai dall’altra parte guardando l’ora ripresi sonno.
La mattina la radio sveglia iniziò a blaterare ed io mi svegliai lei pure, la coccolai un attimo baciandole il colle lei era addormentata, la luce accesa le faceva voltare il volto da l’altra parte, le allargai le gambe ed iniziai a farle sentire in mezzo alle chiappe il fallo che più si strofina più si ingrossa ed indurisce quando &egrave pronto scendo un po’ e sbatto in mezzo alla figa, il glande entra ed esce, quando inizio ad avvertire che &egrave bagnata posso procedere; lei mette la testa sotto il cuscino mentre io inizio a pompare, sudo sento il rumore dell’impatto le passo il braccio sulla pancia e raggiungo il mio bastone allargo un po’ le sue labbra quella posizione da sola mi eccita devo trattenermi voglio farla venire mi fermo un attimo la percorro con l’altra mano dalla coscia al fianco mi alzo e spingo senza indietreggiare troppo i suoi:
‘um , um , um’
Dichiarano lo sforzo e la passione che prova, lei vibra &egrave venuta ora non mi fermo più vado fino in fondo e quando ho terminato rimango sdraiato sopra il suo corpo. Attendo dieci minuti mentre la radio parla e poi vado in bagno: doccia , barba e via verso il lavoro oggi ero in ritardo.
Lei rimase sul letto, prima di uscire avevo dato un occhio alle sue nudità la chiazza di umori ricadeva nello stesso punto il mio seme le colora la figa ed il letto, pensai sono salvo, la coprii e lei mi disse:
‘Buona giornata, amore, a sta sera, non fare tardi se puoi.’
La baciai dietro l’orecchio e per la prima volta le sussurrai:
‘Ti amo sei fantastica.’

CONTINUA
Due cazzi per la figa bagnata di Belinda

Il giorno passo fra casini ed il resto, decisi di andare con lei al cinema di fare una cosa normale ed insolita. Nel senso che insieme non eravamo mai stati al cinema. Lei si vestì bene come al solito un tailleur viola, mentre io rimasi in giacca e cravatta visto l’eleganza della mia antagonista non potevo e non volevo farla sfigurare. Lei accettò di vedere un film d’azione. Durante il film ci furono solo delle palpatine le poltrone non erano comode, per fare altro il poggia braccio agronomico era fatto per essere comodi nella visione non era previsti scopi erotici, un paio di volte le passai la mano in mezzo alle cosce fasciate dal nailon, ma niente di più . All’uscita mangiammo una pizza ridemmo e scherzammo fu davvero una serata piacevole che mi mancava da tanto tempo. Durante il tragitto di rientro non mancavo nell’accarezzare la donna nei punti caldi, il reggiseno suo mi dava un po’ fastidio ma toccare quelle robuste gambe ricoperte dalle calze mi solletica assai. Nel tragitto di rientro vedemmo delle prostitute lei chiese con la vocina :
‘E se tiriamo su un Trans eee”
‘No bella, per strada no !’
‘Se mai vediamo di fare una ricerca e trovare in appartamento, ma, perché sta richiesta?’
‘MMM pensavo ad un doppio ”
‘Poi sono io il maiale.’
‘E anche volevo fare qualche cosa di diverso, domani rientro e volevo avere un ricordo speciale.’
‘Lo vuoi fare ‘SCiaSTRANO’?!’
‘Non so’ alternativo diciamo.’
‘Se vuoi ho sentito di un posto dove fanno gli scambi di coppia però non mi piace l’idea te lo dico subito.’
‘No, no dai non ti arrabbiare, non volevo quello.’
Sorrisi e prosegui : ‘Tranquilla non sono arrabbiato.’
Al semaforo la guardo mentre sorride e parla :
‘Volevo solo fare qualche cosa ai limiti giusto per ‘ hai un idea ?’
‘Ho capito magari domani non vado a lavorare perché oggi mi distruggi ! Non so’ devo pensarci.’
Proseguii nel viaggio e fui fulminato da un idea, accostai in una strada disabitata e le dissi:
‘Dai ho avuto un idea. Levati le mutandine e il reggiseno. Ti faccio la sorpresa. ‘
‘ Ma mi spoglio?’
‘No! Solo quelle due cose e ti rivesti.’
Cosi dicendo frugo sulla sua schiena e con tre dita sgancio il reggiseno. Lei ride perché in un attimo i suoi gonfi seni riprendono spazio nel vestito. Nel frattempo si leva le scarpe e i collant scorrono giù si sfila le mutandine nere. Si muove e da una manica esce il reggiseno lancia il tutto dietro poi apre la portiera per avere più agio nel rimettersi le calze. Quando ha finito richiude la portiera e mentre si infila le scarpe dice:
‘Fatto, capo!’
Ripassammo da casa, gli diedi le istruzioni di prendere la camera e di prepararla per la notte, le spiegai come fare, lei però torno giù con la borsa, fece io la manutenzione. Era una piccola idea che mi era venuta una volta ad una festa in pratica con lo scotch aggiungevo una lampadina a led che vicino all’obbiettivo crea una buona zona illuminata per le riprese. Fatte le modifiche partiamo con calma nelle vie della città. Obbiettivo localizzato dico mi fermo poco distante e parcheggio in modo regolare, dico a lei di aspettare, di aprirsi davanti pronta a mostrare il seno se io al mio ritorno gli avessi chiesto di farlo. Le dissi di mettersi al posto di guida e di predisporre il sedile per lei, le feci vedere le leve ove si trovavano. Quindi chiudendo il giubbotto mi diressi verso la corta passeggiata. Mi avvicinai alla lucciola e lei si voltò verso di me.
‘Ciao’
‘Ciao’
‘Come ti chiami?’
Una voce un po’ alterata quasi maschile rispose: ‘Valeria!’
La guardai meglio era vestita con una giacca in pelle bianca, gonna poco sopra il ginocchio in pelle bianca e stivali con tacco sempre bianchi, condita da una sciarpona blu. E’ più alta di me forse supera 1,90 grazie anche ai quasi dieci centimetri di tacco, mi avvicino e vedo il viso ha lineamenti maschili se bene si veda che &egrave carina ma la mascella non &egrave fine come quella di una donna, le dico :
‘Valeria, scusa la domanda non vorrei avere fra intesi tu hai il cazzo?’
‘Si bello lo ho e sono 50 in macchina ti và?’
‘Da quanto non ti scopi una donna vera?’
‘Cheee?’
‘Diciamo che mia moglie vorrebbe fare un giochetto tu che ne pensi?’
‘Bh&egrave fa sempre 50.’
‘Dimmi da quanto non fai una figa’
E con quella frase mi accostai e mentre le auto passavano alle nostre spalle ci spostammo in una zona meno illuminata, per farla spostare le avevo appoggiato una mano al braccio e lei si era lasciata trascinare. Vinsi in quell’istante la mia repulsione e frugai sotto la gonna per tastare l’arnese che in delle mutande molli sembrava piccolo. La dimensione minuta mi faceva sentire un super dotato benché io fossi un uomo nella media o forse al di poco sopra. Mentre con le due dita tastavo proseguii il discorso:
‘Senti nessuno deve pagare, se ti và lo ‘ e godi se non ti và provo a vedere da un’altra e magari una che lo fa’ la trovo tanto &egrave presto.’
‘Si ma io sono qui per lavorare.’
Mentre massaggiavo sentivo che il suo glande si era ingrossato e che non era più gelato.
‘MMM massaggi bene’ Ma vuoi andare a casa .’
‘No! Andiamo all’aperto, anche se fa freddo &egrave meglio.’
‘Lei cosa vuole?’
‘Godere sarai libera di fare quello che vuoi, usando il preservativo ovviamente. Quanti clienti ti sei già fatta?’
‘ Uno. Ma non ho goduto ho solo subito.’
‘E non ti và di cambiare?’
‘Voglio vederla prima’
Si accese una sigaretta e me ne offri una con delicatezza e maestria da donna frugò nella sua borsa io mi feci accendere, mollai il cazzo, passandomi la mano vicino sentii un profumo non un odoraccio quasi ricordasse la vaniglia tenni la mano ferma in attesa di passarmi una salvietta per ripulirmi gli feci cenno di venire nella direzione e lei affiancandomi camminò con passo femminile sculettando. Arrivai alla macchina e mentre Belinda mi guarda le faccio cenno di uscire. Lei scende e si affianca a me sorridendo alla nuova. In un orecchio le dico : ‘E’ Un trans!’
La donna dice : ‘ciao io mi chiamo:’
Io la sovrasto con la voce e dico : ‘Rosa, le si chiama Valeria, io non mi sono presentato sono Pietro.’
Belinda mi guardò e mi strizzò l’occhio come avesse capito che le nostre false generalità erano solo per quella sera. Proseguii :
‘Fagli vedere un po’ le tue belle tette, che sono vere non rifatte.’
Lei: ‘Ma qui mi vergogno e se ci vedono quelli che passano?’
Io: ‘Dai apri solo un attimo lei &egrave indecisa sul da farsi.’
Lei spalancò mentre lo sguardo di lei &egrave attento, io la palpo di nuovo e sento che &egrave teso il cazzetto lo massaggio come la mia Belinda fa a me, poi lui con una mano tocca e dice:
‘Dove andiamo?’
‘Hai una macchina?’Replico io.
Valeria risponde: ‘Si! La mercedes lì.’
Risposi: ‘OK! Seguici.’
Diedi una pacca a Belinda sul sedere, che nel frattempo si era chiusa il giubbotto conservando la mano della pretendete dentro e disse:
‘Aiii ok, guido io!’
Mi mossi e salii prima di chiudere la portiera le dissi quando sei pronta andiamo. Tirai fuori dal cassettino i fazzolettini umidi e mi ripulii la mano. Lei mi guardò e disse:
‘Cosa fai non lo tocchi più’ti fa’ schifo?’
‘Non so’ dopo vedo, comunque non mi esalta, anche se &egrave carina a vedersi .. o carino , dai ti ha fatto i fari vai diritto prendi poi il controviale.’
Lei rise e poi disse: ‘Lo fai per me o per il film?’
‘Tutte e due ma in particolare per te anche se non ha un gran coso però l’idea che una donna cazzuta ti scopi mi attizza.’
Continuai a darla le indicazioni e non parlammo d’altro mentre continuavo a controllare che i fari del nostro trans fossero dietro. Giunti sul posto azionai le quattro frecce mentre dissi a lei di accostare. Scendemmo e ci dirigemmo all’interno del parco, passammo la zona chiusa dei cani e in una parte del parco lontana da sguardi nel silenzio della notte dove gli unici rumori erano i nostri ci mettemmo sulla panchina. Il trans nella passeggiata si era messo fra me e la donna le avevo palpato il culo sodo e non aveva detto nulla lei dal canto suo aveva fatto lo stesso con la mia amante. Era ben alta quando si sedette sulla panchina appoggio la borsa e si levò gli stivali perdendo così quei sei o sette centimetri, dalla borsa tirò fuori delle calze di spugna che si mise. In quei movimenti era disordinata erano più maschili che femminili si alzo e si levò le mutande e tirando su la gonna che fece il classico rumore di pelle in movimento fece emergere il cazzettino moscio. Io accesi la camera ed iniziai a riprendere lei non disse nulla tranne:
‘Rosa succhiamelo un po’, mentre ravana per tirare fuori due preservativi che appoggia al suo fianco. La donna sale sulla panchina e l’altra le slaccia il cappotto e con la mano fruga sui seni e con l’altra tira giù i collant scoprendo la passera e le chiappe. Io giro intorno a loro con la luce indico ove sono le riprese. Riprendo il lavoro di bocca e gli scavi del dito di Valeria, la mia mano che sente il freddo delle chiappe scoperte e si unisce alla penetrazione e poco dopo ritraggo il dito che di Valeria sodomizza l’ano della donna, i mugolii e i rumori della succhiata echeggiano nel buio e freddo parco. Il trans molla il dito e prende la testa della donna ed inizia a baciarla lei contraccambia mentre io continuo a stimolarla, Valeria si distacca e io riprendo il cazzetto che &egrave storto mentre si infila il preservativo la punta &egrave ricurva come inclinata mentre si alza vedo la sacca delle palle lunga che ricade e le palle sembrano piccole, forse il pesante uso di ormoni femminili ha avuto effetti nocivi per l’arnese. Mi guarda mentre lo riprendo e dice: ‘Tiralo fuori voglio vedere il tuo ora.’
Io come un bimbo obbediente mi slaccio la cerniera e mostro il mio fallo eretto, Valeria lo prende in mano sento il gelo della sua presa ed il commento:
‘Bel cazzo grosso e lungo davvero bello. Magari poi mi inculi’
Io non risposi aprii il giubbotto e rimasi con il cazzo al gelo mentre lei ormai si dirigeva dietro alla donna, con passo delicato la camera riprende le mosse del trans. Con sapienza sgancia la cerniera della gonna e la aiuta a levarla le lascia i collant che le legano i polpacci si tira su meglio la pelle della sua e mostra gli autoreggenti si piazza tra le scarpe di lei e poi punta il glande e la penetra, la ricopre con il suo corpo mentre le massaggia le tette lei geme per l’insieme delle sensazioni che prova, io passo sotto fino alla figa e riprendo la sacca dei coglioni che sbatte sulla peluria di lei come un altalena. Io sono attratto tocco quelle palle e poi mentre lei mi prende il cazzo e me lo maneggia lo riprendo e con l’altra mano poi penetro l’ano del trans che sembra aumentare il ritmo incitato dalla mia sodomizzazione. Il dito entra sempre più non ho più ribrezzo sono colto da voglia il massaggio ha messo in giro nel corpo, i miei ormoni, fermo Belinda, non vorrei ritrovarmi già schifato di tutto quello che sta succedendo e poi calma bisogna godersi tutto siamo in ballo e balliamo. Sposto la camera e cerco di uscire da li sotto la camera ruota e ricade sull’uccello duro, mentre esco vedo il suo fiato corto e il suo volto preso dalla passione mi bacia scruto le sue tette, sento la schiena e le vibrazioni dei possenti colpi e la sento sudata mentre &egrave pervasa dal suo orgasmo. Sento anche la lingua che si irrigidisce e poi si rilascia come una molla, guadagno l’uscita e vado di lato a riprendere le mosse, il fruscio delle calze la goduria della donna cazzuta che non emette suoni, soli fiato ripreso dalla luce fa estrapolare la voglia la coda di cavallo che si muove sulla schiena. La fermo un attimo e tiro fuori le tette, palpo e sento il duro del silicone ora riprende mentre lei ansima di nuovo. Il trans ora sfila il cazzo leva il preservativo non &egrave venuto si smanetta, inizio a preoccuparmi &egrave libero del sacchetto che vuole fare sto spostandomi per vedere meglio e fermarlo nel caso, allarga le chiappe ed inizia a strofinare il glande ricurvo in mezzo alle chiappe allarga al massimo punta l’ano entra dolcemente e poi spinge una due tre volte poi solo la punta c’e’ e riprendo mentre lui dice:
‘AAAA siiii puttana!’
Toglie il cazzo ed esche un po’ di fluido bianco che cola sui collant Belinda credo che abbia un nuovo orgasmo lo sperma le fa’ quello infatti dice:
‘Brava Valeria, sei grande!’
Valeria passa davanti e la bacia con la lingua fuori un bacio strano poi lei si lascia andare e le loro bocche sono avvinghiate. Il riprendo e muovo il sedere pianto il mio cazzo ho voglia lo imbratto con lo sperma del travestito e poi la penetro ed inizio a scoparla sento le chiappe fresche riprendo un po’ ma poi mi da’ fastidio appoggio e vedo che Valeria la prende e mi illumina mentre io mi sbatto la donna; prendo i fianchi, la sculaccio con vigore stringo e allargo o voglia di rilasciare il mio seme, sento che &egrave bagnata esco recupero il succo che scorre sul mio cazzo dell’altro cazzetto e la penetro di nuovo fino a che non rilascio il mio seme. Il trans ha di nuovo il cazzo in tiro e appena io esco mi passa la camera e si fionda nella figa per un nuovo passaggio. La prende e cerca di farle alzare il culo mentre le mette un tubetto nel secondo buco e continua a godersi la figa. Lei rimane ferma a disposizione poi chiede tregua vuole cambiare posizione. Si leva le calze che le danno fastidio Si sdraia sulla panca mentre il trans alza le gambe di lei e inizia a penetrarla, &egrave scomodo e quindi tira giù le gambe e la penetra normalmente io vedo il suo culo che si stringe e allarga mentre spinge sono preso ho di nuovo il cazzo duro, vorrei metterlo li, ma no &egrave un uomo non lo farò riprendo l’atto e basta. Porto il mio cazzo alla bocca di lei ma Valeria lo prende e mi inizia a regalare un artistico pompino. L’inquadratura &egrave sul volto che avvolge il cazzo poi si ferma e dice:
‘Dai facciamo un doppio con la bella troia! ‘ Si ferma esce e ci dà le istruzioni io mi metto sdraiato e lei si prende il mio cazzo in figa, stò immobile mentre sento l’ingresso dell’altro fallo nell’ano. I movimenti vanno in modo disordinato urla di lei di piacere si accavallano poi Belinda dice: ‘Valeria hai il preservativo?’
‘Si’
‘Levalo voglio sentirti quando vieni.’
Il trans non aspettava altro e però la mia donna non aveva calcolato questo che il trans le entrasse in figa. Ora per un attimo il dolore ricopre il suo volto poi mutare in piacere mentre io fermo mi godo il massaggio però soffro sotto il peso di entrambi e inizio a sentire un dolore tipo crampo al polpaccio. Li avviso e chiedo tregua , una mano mi massaggia e poi quando segnalo che ora stò bene riprendiamo come prima, Valeria però và nel suo buco sta volta va’ meglio le sensazioni provate prima erano magnifiche ma anche ora sento le sottili pareti che spingono la punta dell’altro fallo di carne che si infrange sul mio bastone sento come un esplosione di calore nella figa lei sta venendo lui pure e dopo qualche colpo più forte che posso pure io rilascio il mio seme. Il trans si leva dalla posizione e mentre noi siamo immobili recupera un fazzoletta dalla borsa e si pulisce, quando lei esce e si mette le calze porge a me un fazzoletto e chiede a lei, ma ormai per il freddo lei si stà già in ‘inbacuccando’. Mi ricompongo e abbracciando lei, salutiamo Valeria che ancora era all’opera con gli stivali.
Valeria ci dà il suo biglietto da visita mentre ci accompagna per il sentiero, quando siamo all’auto ci salutiamo con dei baci sulle guance e io riprendo il controllo dell’auto. Mi assetto mentre Belinda mi dice quanto sia felice di quella scopata i suoi commenti ed il suo volto esprime gioia. Faccio il giro dell’isolato e sono a casa, via in garage e si sale, non resistiamo ed in ascensore ci baciamo come due ragazzini entriamo in casa ed io ho voglia ancora. La spoglio le tiro giù le calza e vedo che i peli secchi rappresentano il cumulo degli umori di due maschi, dall’ano perde ancora seme bianco non mi perdo in inutili giochi la penetro in entrambi i fori il suo culo mi eccita, mi trattengo un po’ ma alla fine con le mani impastate di quel perverso tocco nelle sue viscere sporche finisco l’opera, insieme andiamo poi a lavarci. A letto siamo stanchi non &egrave tardi ma le fatiche si sentono discorriamo un po’ e nessuno dei due fece cenno al fatto che forse avevamo osato troppo questa volta, abusato della nostra brama di sesso nudi abbracciati ci addormentammo.
Ovviamente il giorno dopo saltai il lavoro, lei in mattinata partì.
Recuperai la camera e prima di distruggere il DVD fatto per farne uno nuovo decisi di godermi i primi due capitoli prima di passare al montaggio di questo terzo.

CONTINUA

Dopo aver dormito la mattina con calma mi alzo,passato il pranzo con lei e vista partire mi dedico alla visione solitaria del film.
Inserisco il DVD e parte subito. Qui mi segno mentalmente che devo fare una specie di sigla.
Prima di andare da lei le avevo fatto giungere per posta un uniforme di Star trek, il modello era quello serie classica di colore blu. Si tratta solo della parte superiore mentre io mi portai quella usata nel primo film dall’ammiraglio Kirk .
La divisa che indossa non &egrave della sua taglia, &egrave strizzata dentro e si notano le prosperose poppe. Si era messa dei collant scuri e ritagliato dopo esserseli messi intorno alla figa, le tette tirano su il vestito evidenziando così la sua peluria. Sul divano in basso viene inquadrata nella sua totalità, la camera le gira intorno facendo vedere tutta la sua figura.
Lei si siede sul divano poi viene inquadrata solo le mani del protagonista che con i gradi d’ammiraglio inizia a legare le gambe della donna.
Prima lega la caviglia destra e porta la corda intorno alla vita e poi fa lo stesso con l’altra in questo modo la donna &egrave completamente immobilizzata. I polsi vengono legati alla coscia mantenendola in una posizione al quanto scomoda.
Viene poi preso un vibratore con una specie di doppio cazzo trasparente e inizia a vibrare mentre la figa viene stimolata sotto quel giocattolo. Di tanto in tanto viene stimolato anche l’ano dopo avergli sparato un po’ di una crema gelatinosa che a contatto della folta peluria crea un po’ di schiuma bianca come se fosse sperma. Viene cambiato oggetto che la penetra in figa, le viene messo uno che vibra e si muove da solo. Viene inquadrata mentre il suo corpo vibra mentre il giocattolo &egrave dentro di lei.
Vengono inquadrate solo le mani dell’uomo mentre le tirano fuori il seno e per farlo usa delle forbici, con attenzione l’uomo taglia senza fare del male alla donna se bene l’inquadratura sul volto celi anche un certo terrore mentre il metallo delle forbici passa sul seno.
Anche il vestito si rilassa quando i suoi meloni appaiono e vibrano insieme al corpo della donna. L’uomo quindi prende il vibratore con la specie di palla e gioca con i seni e i capezzoli dell’amante li fa vibrare. Poi prende un boccaglio di cuoio ove c’&egrave un bastone ricoperto e dei paraocchi. Lo mette alla donna e poi riprende a torturagli le tette mentre la sua figa &egrave sempre riempita dall’altro vibratore. Si vede che dalla figa vi &egrave un flusso elevato di umori che colora il cuscino mentre anche dalla bocca inizia a scendere della bava che cade sul vestito e poi sul seno. L’uomo smette di giocare con il giocattolo e ora usa le sue mani con forza stringe e chiude quei meloni mentre lei riesce solo a far uscire dei suoni come di dolore per quella sottomissione in corso.
L’uomo leva anche il vibratore che c’&egrave in figa e poi mentre inquadra il volto della donna si abbassa per ficcare la sua testa nelle labbra intime. Si vedono solo i capelli e si intuisce il movimento che l’uomo compie con la lingua mentre sprofonda li in mezzo. Poi l’uomo con la divisa inizia a penetrare la donna.
Dopo diverso tempo mentre la donna ansima l’uomo si sposta e mettendo la sua verga in mezzo ai prosperosi seni li stringe attorno al suo palo fino ad ottenere un orgasmo. La presenza di quel gel dà un effetto particolare quando l’uomo aveva estratto il suo palo di carne era in biancato come se fosse pieno di sperma, in realtà era solo l’effetto del gel che grazie ai movimenti si era trasformato. Lo schizzo &egrave così forte che le entra in bocca colora il boccaglio di cuoio nero e poi inizia a cadere quel nettare bianco insieme alla bava della donna che colora il mento.
Vengono quindi inquadrate le tette, il vestito e il viscerale scolo dando un tono di squallore a quelle immagini.
Viene poi ripresa la donna mentre viene levato il bavaglio, il suo volto cola sudore per quegli orgasmi avuti, finalmente con la forbice viene slegata dalle costrizioni alle gambe, si prende un attimo di pausa poi afferra con la bocca il cazzo del compagno e con maestria inizia a succhiarlo fino a mostrare una nuova erezione, la donna si appoggia al tavolo mentre le grosse tette si spalmano e perdono la forma classica la telecamera viene messa sul cavalletto mentre inquadra il corpo di lei. L’uomo inizia ad afferrare il sedere ricoperto dai collant e tirando su la gonna stretta inizia a sbatterla con un certo vigore tanto &egrave che il tavolo tende a spostarsi in avanti facendo un stridere di legno, che fa vibrare la schiena dorsale, la donna non riesce a contenersi afferra il tavolo di fronte a lei mentre viene posseduta non in modo dolce ma forte e la cosa le dà un immenso piacere che &egrave dichiarato dalla sua voce. I suoi versi seguono il ritmo di quelle penetrazioni. Poi alza la testa indietro quando sente che il cazzo la penetra nell’ano. Il ritmo &egrave più lento mentre sente tutto il cazzo che entra nelle pareti strette e un urlo più simile a un fastidioso dolore si ode.
L’uomo esce dall’ano e il cazzo gli va tra la peluria e il collant. Pur troppo &egrave arrivato al limite e rilascia il suo sperma che le impregna i peli mentre a lei sarebbe bastato solo un istante per beneficiare di un nuovo orgasmo.
Lo dice e in risposta il suo seviziatore mentre ha il cazzo molle recupera il vibratore con i doppi tubi e la penetra sia in figa che nell’ano, una delle sue mani la schiaccia sul collo mantenendola giù mentre con l’altra mano muove l’oggetto fino a che le sue urla intense e continue non dichiarano l’avvenuto orgasmo. La camera ora inquadra da sotto i collant sporchi di sperma sotto il blu della gonnellina mentre l’immagine sbiadisce lentamente.

Volutamente avevo montato l’altro pezzo in modo un po’ violento subito viene ripresa la figa e le palle che sbattono mentre con le gambe su e il culo che viene rialzato lei gode, la sua voce che segue il ritmo si sente e la prima sborrata arriva; segue poi una nuova inquadratura di lei vestita con le mani legate al letto e le gambe larghe un uomo cio&egrave io con un passamontagna inizia a tirare fuori le tette e la lingua viene passata su di esse, l’uomo si spoglia mantenendo il passa montagna la sevizia con un cazzo di gomma prima in figa e poi nel culo la telecamera riprende i movimenti da vicino, poi sfuma e la mia voce echeggia facendo una breve descrizione dell’accaduto come fosse un narratore esterno.
‘DOPO AVER STUDIATO LA VILLA DELLA FAMIGLIA OSTAGGIO IL LADRO SI AVVENTA SULLA CASA ISOLATA.’
La camera riprende i passi nell’esterno della casa la porta si apre e di soppiatto l’uomo entra, la donna stà guardando la tv e una mano avvolge la bocca di lei e dice:
‘Donna sono un ladro, so che sopra c’&egrave tuo figlio, se fai quello che ti dico lo lascio stare, ora ti mollo la bocca dimmi cosa vuoi fare?’
Lei rispose a voce bassa: ‘ Chiudiamo la porta a chiave del ragazzo non farci del male farò tutto quello che vuoi.’
L’uomo mascherato rispose : ‘ Va bene Troia!’ Il tono era sprezzante e cattivo . Viene inquadrata lei mentre sale le scale, viene ripreso il suo culo con gli autoreggenti fino a che non chiude a chiave una porta. In realtà era il bagno ma per chi non conosce l’abitazione ha poca importanza. A questo punto si scende di nuovo in sala. La camera viene fissata in un punto e riprende il divano con la donna seduta che guarda con terrore la camera.

L’idea che avevamo avuto, ed era stata sua, era quella di simulare una violenza sessuale, lei che faceva finta di non essere in accordo in realtà , tutte le mosse erano state scelte da lei, forse un suo sogno erotico divenuto realtà. Ovviamente le parti in cui ci mettevamo in accordo erano state accuratamente levate, per creare quei momenti di terrore e sesso. Certo ero solo un appassionato, non un cine specialista, a dire il vero lo ritenevo un buon lavoro nonostante rimanesse un filmato amatoriale. Grazie a due camere che avevamo era venuta davvero bene.

CONTINUA

Fine Paragrafo 8
Filmato Capitolo 3 ‘IL CINEMA Hard’

Viaggio in un’altra città per far sfociare la perversione se bene il film sia troppo scuro per dare quelle sensazione che potrebbero dare, &egrave la mia mente ricorda e rivive quel momento

Dopo aver visionato quei caldi capitoli mi preparai un te caldo e quando fui pronto mi risedetti sul divano e azionai il paly. Ero ancora indeciso se tenere quelle riprese o meno, non avevo fatto un montaggio le avevo solo messe sul dvd. Per quelle riprese avevamo usato la sua camera più piccola che registra direttamente sulla scheda di memoria, visto il luogo in cui avevamo deciso di andare.
Nel buio della grossa sala del cinema si vedono le forme di Belinda con le mani che frugano all’interno della gonna mentre guarda lo schermo e le urla della scopata cinematografica echeggiano in sala. Una piccola e veloce ripresa alla schermo e poi di nuovo la mia protagonista all’opera. Non erano un granché come immagini eppure sentivo già palpitare nei miei pantaloni la mia vigorosa erezione.
Mi bevo un sorso di te, e mentre guardo nella mia mente tornano lividi quei ricordi, il viaggio in macchina la mattina presto, la fermata alla farmacia per acquistare i preservativi prima di entrare al cinema. Lo sguardo del vecchietto che vende i biglietti del cinema mentre io e la mia donna stiamo per varcare quella porta. Quei ricordi sembravano reali mi sembrava di vivere quell’istante preciso mentre continuavo a guardare i movimenti in sinuosi della donna nell’oscurità.
Ricordavo l’odoraccio: come di pesce marcio, che si aggirava per quel salone. Passato quasi un quarto d’ora un uomo si posiziona dietro Belinda, prima di entrare si era sparata un profumo da donna un quantitativo notevole che lasciava traccia di lei a distanza. Non mi piaceva quell’odore, ma, lo scopo era quello di attirare le mosche alla tela del ragno, e infatti incominciava a funzionare. Noi ci eravamo messi abbastanza di lato sul versante destro ed in fondo a sinistra apparve un’altra figura . Il film continuava e la prosperosa Belinda si alzò per levarsi il cappotto in questo modo la sua figura femminile non rimaneva comunque celata. Ricordo che in quel momento non ero solo eccitato ma anche impaurito da quello che poteva accadere, nei pantaloni ero pronto e infatti dopo essersi seduta la donna si diresse al mio fallo, apri i pantaloni e lo prese in bocca. La camera nella mia mano riprendeva il tutto . Dopo un po’ mi lasciò a braghe calate e si rimise diritta tirò su le gambe facendo notare le scarpe con il lieve tacco sopra la spalliera di fronte, un uomo si era piazzato li vicino e vendendo quel piede gli iniziò ad accarezzare il polpaccio ben torniti e avvolto dalla calza scura, lei non disse nulla e stringendomi il polso mi voleva far capire che i giochi stavano per iniziare. Lei prende i preservativi si muove ne porge uno all’uomo e gli dice qualche cosa nell’orecchio. Poi si alza e camminando bassa si mette di lato sdraiata a terra, si leva il reggiseno che lancia sul cappotto appoggiato alla sedia, l’uomo ormai e senza pantaloni e con un piccolo cazzo si avvicina alla sua passera ed inizia a stantuffare io sono inebetito e mi limito a riprendere la scena. Questa mossa mette in fermento altre persone che si avvicinano ed iniziano a palparla lei dice subito: ‘Se volete usata i preservativi o andatevene !’ Io quindi agito la scatola e i tre ne prendono uno a testa. Lei attende che l’uomo abbia finito e intanto con la mano controlla i cazzi dei nuovi arrivati. Io avrei voglia di favorire ma voglio anche godermi lo spettacolo dal vivo e con il mio palo vigoroso al freddo della stanza guardo la vogliosa donna all’opera. Un uomo tenta di mettergli il bocca il suo cazzo la sua voce dice: ‘No! Non succhio ‘ se volete fate altro mettiti il preservativo o vattene!’
Data la sua mole non potevano muoverla a piacimento e lei che quando l’uomo che aveva sopra si alzò si mise in piedi. Indico un tizio e gli disse di sdraiarsi e quindi poi si impalò ed iniziò a muoversi e poi disse:
‘Calma! State fermi uno alla volta per ora ‘O fate come vi dico o vi guardate il film.’
Nessuno parlava erano solo rivolti a lei. Io quindi appoggiai la camera e le dissi: ‘Io però ti voglio ora!’
‘Si tesoro vienimi in culo!’ Si apri un varco per concedermi l’ingresso. E così per la prima volta sperimentai ‘un doppio’ una sensazione unica il sentire attraverso la parete il muoversi di un altro palo di carne mi fece impazzire tant&egrave che in poco tempo venni. Forse anche la foga con cui mi muovevo incise. Anche lei venne poco dopo io rimasi li mentre sentivo l’altro cazzo scorrere in lei ed il mio in poco tempo prese vigore, uscii da lei e subito uno dietro si accaparrò il mio posto. Era un uomo peloso lei, controllai che avesse il preservativo e poi ripresi con la camera il tutto. Notavo che la mia sborra usciva ed entrava l’uomo gemeva come una mucca appena quello sotto ebbe terminato lei si alzò leggermente mentre l’altro subito passo nella sua figa. Ormai era a quattro zampe e quel cazzo e quel ritmo le piacevano tanto &egrave che il suo gemere si sentiva insieme alle parole sparse della visione in corso. Un uomo tentò di metterle in bocca il cazzo lei lo prese in mano e lo tenne con forza. Iniziò ad agitarlo con veemenza mentre un vecchio pancione stava sedendosi e guardando mentre si segava. L’uomo peloso non disdegnava di stringerle con forza i capezzoli. Qualche urlo di dolore le usci, la baciai e in orecchio dopo mi disse: ‘sto godendo come una pazza!’
L’uomo si tolse da lei levò il preservativo e la prese per girarla le disse:
‘In mezzo alle poppe !’
Lei tirò su il maglione e lascio che l’uomo finisse l’opera e che colorasse i suoi meloni. L’uomo quindi per un attimo si allontanò con il suo arnese moscio. Si guardò rapidamente in giro e vi avvicinò all’uomo seduto che si segava, prese un preservativo e lo infilò al pancione, mentendosi in piedi iniziò come a sedersi sopra e a scorrere, le mani avide scorrevano su di lei e facevano girare sul suo corpo nudo il seme dell’uomo peloso. Lei si era levata anche la gonna ormai era nuda alla merc&egrave del branco. Ad un certo punto apparve la scritta: ‘ Intervallo’ io lo dissi a voce e in un attimo ci fù una specie di : ‘fuggi fuggi’ mentre la sala riprendeva colore. Le passai il cappotto e lei se lo mise per sedersi al mio fianco mentre io facevo scomparire la camera in tasca. Lei mi guarda e mi dice: ‘ Mi accompagni in bagno?’
Ci alziamo e recupero le sue vestigia mentre guardo le indicazioni toilette e poi l’accompagno. Guardo la scatola per terra dei preservativi e la metto in tasca mentre ci dirigiamo verso il bagno. Entro anche io mentre lei piscia e nella puzza e nello sporco di quel luogo si dà una ripulita.
La sala &egrave di nuovo scura, lei però &egrave soddisfatta ci guadagniamo l’uscita per andare a pranzo.

CONTINUA

Sapore Asiatico

Circuire ora una donna orientale per ottenere di più in un secondo momento

Visto che ormai vivevo a casa solo dopo un po’ decisi di assumere una domestica, il vero motivo non erano le pulizie, ma più che altro, una fase che odiavo la stiratura. Sentendo un po’ in giro trovai una ragazza coreana di trent’anni che veniva a casa due mezze giornate. Il costo di tale donna era poco sotto i cento euro la settimana.
La nostra collaborazione durò parecchio, un giorno mi presi un permesso per fare un giro dal dentista al mio ritorno a casa mi ero dimenticato della presenza della mia inserviente, dovetti suonare al campanello perché solo infilando la chiave nella toppa notai che: era bloccata. Ormai mi veniva un operazione automatica lasciare chiuso solo la serratura bassa i giorni pre fissati. Era un sistema che avevo imparato dai miei: mai lasciare tutte le chiavi come si sul dire: ‘fidarsi &egrave bene, ma, non fidarsi &egrave meglio’.
Fui ricevuto in casa dalla piccola donna vestita con una tuta aderente il piccolo corpo sotto l’uno e cinquanta ben fatto era avvolta da questi vestiti da lavoro. I capelli legati con la coda e un bel sorriso e il cenno di entrare. Ci si scambiano i soliti in convenevoli e poi lei ritorna alla sua asse da stiro mentre io vado in camera a sistemarmi a vestirmi con una tuta lasciando da parte i vestiti seri da ufficio.
Quel giorno avrei voluto proprio svaccarmi di fronte alla tv, guardando un film ma la presenza della donna non mi lasciava libero, sapevo che sarebbe dovuta rimanere altre due ore.
Mentre stavo sul divano di tanto in tanto guardo attraverso il riflesso della finestra la donna e mi diverto a fantasticare intorno alle sue forme.
Essendo piccola la sua terza di seno sembrava che avesse un seno fuori misura per il piccolo corpo e la vita stretta le dava quel tocco in più di bellezza. Il suo viso non era bello ma neppure brutto era il tipico viso orientale.
Ad un certo punto decisi di alzarmi presi la mia camera e misi il cavalletto poi iniziai a riprendere la donna che stira. A quel punto cercai nel portafoglio e misi trenta euro sull’asse da stiro. Dissi:
‘Vuoi guadagnarti questo extra?’
Lei sorrise e con viso incredulo disse in modo gentile:
‘ Ummm cosa ?’
‘Diciamo che se fai una cosa per me, questi sono tuoi, senza faticare oltre.’
‘Dipende da cosa?’
‘Niente di che, vai in bagno ti vesti come sei venuta e poi vieni a stirare, ogni qual volta come se avessi caldo ti levi un indumento fino a rimanere ‘ ummm diciamo senza. Io semplicemente ti riprendo per tenere le immagini tutto qua . Non ti chiedo di fare sesso solo questo per il mio piacere. Se non vuoi bh&egrave amici come prima ‘
Dicendo quelle parole picchiettavo l’indice sui trenta denari e stranamente anche se il cuore mi pompa come un dannato rimango straordinariamente tranquillo. La ragazza guarda i soldi e la camera messa in un angolo della stanza e poi prende i soldi e dice:
‘Non l’ho mai fatto, mi vergogno però’ sorrise e chinò il capo e poi proseguì: ‘va bene. Vado a cambiarmi.’ Appoggia il ferro da stiro e sparisce.
Il mio cazzo pulsa già nei pantaloni e questa mossa mi fa capire che non oggi, ma, in futuro da lei potrei avere di più l’ho comperata con poco e chi sa potrei rifarlo giocando con lei.
Dopo circa un quart’ora apparve vestita in bagno si era data una ripulita e sistemata mai avrei detto che vestita in altro modo fosse così sexy.
Portava un girocollo bianco e sopra un maglione un po’ più scollato blu, una gonna marrone poco che rimaneva poco sopra le ginocchia delle calze tipo collant e degli stivali marroni. Lei fece un giro su se stessa per farsi vedere. La guardai e dissi:
‘Sei carina però non ci siamo ‘ potresti levarti il giro collo e rimani solo con il maglione ‘ il resto tienilo e solo per sembrare più sexy capisco che fuori fa freddo ‘ ma sai com&egrave per le riprese ‘ ‘
La donna non cambio stanza tanto doveva poi mostrarsi, a me nuda, si tolse il maglione e vidi il reggiseno nero accentuare il colore della palle poi rimettersi il maglione per posizionarsi nella zona della stiratura.
Sorride e con un po’ di rosso sulle guance dice:
‘Iniziamo?!’
‘Si un attimo prendo la camera che ti giro intorno. E un’altra cosa vuoi della musica dovresti far finta di essere sola in casa ‘ io non ci sono hai capito.’
‘Bello si ! Va bene! Musica accendo la radio ok?’
‘come vuoi.’
Avevo già iniziato le riprese mi piace anche la parte organizzativa e la seguo mentre si muove.
La donna sculetta seguendo il ritmo della musica mentre io le giro intorno e non dico nulla. Le faccio cenno di levarsi le il maglione. Lei appoggia il ferro ed esegue. Prende un altro capo e stira come se nulla fosse. Mentre passo le faccio cenno di stare zitta mentre le tocco la spalla e lentamente faccio scivolare la spallina. Si vede che la posizione le dà fastidio ma io riprendo il seno e lo scivolare che fa intravvedere anche un po’ di capezzolo. Poi in un orecchio a voce bassa le dico:
‘La gonna falla scivolare a terra lentamente.’
Mi inginocchio e riprendo quindi la scena.
Lei che apre la cerniera e poi la fa cadere giù la scavalca e la lascia li mentre riprendo le sue gambe ricoperte dal collant.
Rimango per un po’ li mentre la musica inebria la stanza e io suoi movimenti intorno all’asse sono sempre più veloci. Mantengo la camera li e le guardo il volto la sua espressione &egrave un po’ corrucciata. Schiaccio il pulsante e metto in pausa la camera e mi alzo, senza farmi notare la riaccendo e le dico:
‘Tranquilla non ti faccio nulla !’
‘Si , si ho capito.’
‘Ottimo adesso facciamo così ti levi il reggiseno e rimani diciamo cosi per un po’ poi senza levarli ti tiri giù le calze fino al ginocchio ‘Ohh con calma non &egrave che in due minuti finiamo ‘ e poi se non vuoi non ti levi le mutande va bene?’
‘Posso tenerle?’
‘Guarda che io non ti obbligo a fare nulla se vuoi le levi mi piacerebbe vederti”
‘Maaa la sua signora non dice nulla’?’
‘Che problema ti fai? Tu fai quello per cui ti pago il resto &egrave un mio problema ‘ comunque a titolo informativo io sono single ”
La parola la fece sorridere.
‘Pronta ripartiamo? Aspetta che mi sposto qui conto 1,2,3 e al tre il tutto ricomincia, va bene?’
‘OK!’
‘Uno, due, tre!’
Lei continua a stirare e poi si slaccia il reggiseno, io le giro intorno e sono tentato di toccare quei seni. Sento già il mio cazzo duro. Poi appoggio la camera sul cavalletto e controllo che prenda l’intera figura mi avvicino a lei e dolcemente le tiro giù i collant fino al ginocchio sento il suo odore di femmina e da vicino le guardo quei seni. Il suo viso guarda il mio la guardo e dico:
‘posso toccare?’
Lei mi fa cenno di si mentre la mi mano afferra dolcemente il seno e ne sente la consistenza poi insisto.
‘Senti posso darti un bacio.’
Lei non risponde chiude gli occhi e io mi prendo la libertà metto le mani sulle chiappe ricoperte e le muovo lentamente lei non oppone resistenza mentre sente il mio cazzo che preme sul suo corpo.
Sento la sua lingua e mi dimentico cosa stavo facendo con lei. Poi sento la sua pelle e le tiro giù dolcemente le mutande. Vedo i suoi ciuffi intimi il folto pelo la giro verso la camera e le dico:
‘Prova a muoverti verso la camera, grazie. Sei molto bella!’
La donna apprezza il complimento e si muove.
Vorrei andare oltre, ma so che &egrave meglio, fermarsi devo conoscerla meglio mica mi voglio impegolare deve capire che nel caso &egrave una botta e via. Le dico: ‘Senti facciamo un ultima ripresa ti siedi sul divano e apri le gambe mentre ti riprendo poi finiamo .’
Lei esegue io svito la camera e la riprendo poi chiudo e dico :
‘Fantastica , grazie puoi rivestirti e se sistemi puoi andare a casa.’
‘Tutto qui?’
‘Certo e grazie ‘ perché?’
‘Nooo no niente pensavo che”
Io metto via la camera sul mobile e faccio finta di non aver sentito poi dico:
’emm devo uscire ora ho un impegno’ non &egrave che vengo a casa tanto per ‘ ‘
Me ne vado in stanza e chiudo la porta mentre sento il mio cazzo veramente duro mi siedo sul letto e attendo un attimo poi mi vesto ed esco per andare a fare la spesa.
Sono convinto di aver gettato un bel seme che potrebbe far nascere una bella pianta da frutto.

CONTINUA

L’agguato Orientale

Dimenticare un oggetto a casa. La cosa &egrave voluta e ‘

In una giornata ove il clima non era così rigido verso le diciannove il cellulare suona sul numero del display appare la scritta:
‘Domestica’
L’uomo risponde e nell’accento un po’ orientale la donna parla:
‘Pronto!’
‘Buona sera!’
‘Ciao’
’emm ho dimenticato una cosa a casa oggi, volevo chiedere se non era un problema passare intorno alle otto e mezza, di sera per recuperarla.’
‘Non c’&egrave problema a dopo.’
‘Ciao!’
‘Ciao, ciao’

Mentre sono in viaggio verso casa penso già al fatto che non potrò mettermi troppo in libertà.
Come al solito arrivo a casa, mi spoglio e mi butto in bagno, una cagata un bidet e una doccia per togliersi lo stress della giornata. Quando esco dal bagno mi sente un dio.
Visto che sono costretto a rivestirmi decido di farmi una cena cinese da portare a casa.
Sono le diciannove e chiamo al telefono il ristorante, vado in garage prendo la macchina e poi torno a mangiare.
Accendo la tv, mentre mangio.
Suona il citofono, vado ad aprire e poi attendo alla porta lasciandola socchiusa.
Arriva l’ascensore e la donna ha un giubbotto nero gonfio, non troppo lungo si notano i collant di lana e una gonna poco sopra il ginocchio di color rosso e blu di tipo scozzese, un sorriso illumina il volto saluta e entra. Chiudo la porta e appena si volta la donna si leva il giubbotto, poi, guardandomi dal basso si avvicina e mi cinge con le sue braccia intorno al mio corpo facendomi sentire il suo calore, chiude gli occhi mentre apre la bocca, al quanto stupito, accetto l’invito e inizio a baciare la donna.
Le mie mani, come timide partono dalla schiena e poi scendono sempre più, sentendo quel sedere molle ma piacevole e stringendola per farle sentire la mia erezione provocata da quel bacio.
E’ un bacio intenso che non si ferma, dopo un po’ di tempo non so’ quantificare quanto mi distacco e le dico:
‘woW che bel saluto e sei molto carina.’
‘Grazie ‘ risponde poi mette il dito sul naso come per fare il segno del silenzio e continua: ‘Basta parlare ora ‘ o perdo il coraggio ‘
Quindi si leva il maglione e fa’ scivolare a terra i collant e poi la gonna rimanendo con la biancheria intima: un top scuro color blu, dei tanga in armonia con la parte superiore mi prende per mano e mi porta verso la camera da letto e appena di fronte al letto riprende a baciarmi.
Adesso la mia mano sente la pelle. Mentre la bacio vago con la mano e gioco con il filo del tanga tirandolo e mollandolo per poi tornare ad accarezzare dolcemente le chiappe.
Si, interrompe un attimo e poi compie un nuovo passo verso di me, volta la testa in attesa del bacio intenso di prima sento la sua lingua che tocca la mia mentre non riesco ad abbracciarla perché le sue mani e braccia sono al lavoro. I miei jeans scendono giù e ora riesco di nuovo a sfiorare con le mie mani il suo corpo.
Lei si ferma si sfila la spallina e un suo seno mi appare. Come un bimbo mi fiondo al capezzolo e ne assaporo la donna che é.
Succhio e stringo l’altra tetta che riesco a liberare, la sua voce e il fiato flebile mi dichiara che le piace.
In un attimo di tregua levo il maglione e la maglietta mentre lei si sdraia sul letto e si toglie il tanga rimanendo solo con la parte superiore del completo intimo.
Quella mossa fatta con grazia e quasi in modo studiato e non goffo, esterna la sensualità che il suo corpo emana.
Le mie labbra cercano le sue e la mia lingua contrasta la sua nella di lei bocca.
Inizio a strofinare il mio fallo ricoperto dalle mutande sopra il suo pelo ben curato.
Poi mi fiondo con la mia bocca nelle sue intime labbra e inizio a farle sentire la bocca.
Lei mi guarda mentre io ogni tanto strizzo le tette. Senza darmi fastidio la sua mano accarezza la fronte con un dito la muove come per farmi sentire dove vuole la lingua. Il mio corpo &egrave sul letto sento pulsare il mio glande racchiuso nelle mutante. Lei inarca la schiena mentre la mia lingua &egrave sempre dentro di lei un urlo leggero e acuto corrotto dal suo fiato corto si ode quasi impercettibile:
‘issshhhh issshhh’
Uno schizzo dalla sua figa mi colpisce diretto in gola mi sembra di averlo sentito caldo arrivare, il mio corpo reagisce a quell’eccitazione e come un ragazzo che gioca con la sua adolescente ragazza sento le mie mutande contenere il mio sperma. Sento il calore che si espande nel tessuto e che prende forma intorno alla mia cappella.
La guardo e dico:
‘sono venuto ‘ pazzesco senza neanche ‘ mi hai eccitato troppo.’
‘Anche io sono ‘ ‘ un sorriso una pausa e poi guardandomi come una pantera: ‘Bh&egrave mica &egrave finita?’
Io mi levo le mutande e mi sdraio di fianco a lei, mentre lei si avventa con la lingua a ripulire e oliare il mio fallo con la sua saliva. Sento il calore della lingua che si muove al di fuori della sua bocca mentre mi rilasso e sento che di nuovo il mio cazzo sta tornando sempre più duro. Con la mano mi diletto nell’accarezzare il suo sedere e sento il suo profumo intimo di donna che ho ancora nelle narici , il cuore riprende a pompare molto più forte, sento i muscoli nuovamente pronti per un nuovo atto sessuale.
Quando anche lei vede che &egrave teso, mi guarda e dice:
‘Dai ora ti prego lo voglio!’
Lei si sdraia e apre le gambe in attesa di me.
Io entro sento il suo bagnato, non avevo pensato al preservativo ormai &egrave tardi mi godo quella donna. I nostri corpi sono attaccati io mi muovo con vigore un po’ meno quando sento la sua lingua che gioca con la mia.
Siamo entrambi sempre più sudati mentre i nostri corpi ci danno un reciproco piacere.
Il suo fiato si fa corto le narici si dilatano i suo occhi sono chiusi sento le unghie che premono sulla schiena capisco che lei &egrave al capolinea non le lascio tregua mi sento stanco e non ho voglia di ricominciare da capo voglio soddisfare la mia lussuria e spingo con maggiore forza mentre sento la sua figa intorno al mio cazzo più umida di prima e molto più calda. Sento i coglioni carichi rallento ed esco da lei mi appoggio con il mio corpo sopra al suo mentre sento che il mio sperma esce e mi libera.
Rimaniamo così immobili mentre sentiamo entrambi il forte calore aumentare e la nostra pelle sudata lei gioca con le unghie le sento leggere sulla schiena.
Il tocco diviene una carezza gentile soffice che quasi mi rilassa e mi lascio andare sempre in pace con me stesso e con il mondo dimenticando chi sono e dove sono.
Quando mi riprendo mi sposto e vado in bagno. Faccio la pipi e mi do’ una sciacquata e poi torno da lei. Lei si &egrave alzata, si stà rivestendo dice:
‘ora devo andare ‘ sei stato grande!’
Io alzo un ciglio come il ‘Signor Spock’ e la guardo, lei mentre &egrave sempre più vestita dice:
‘Devo tornare a casa’ ‘, ho una figlia!’
‘aaah’
‘Ma se ti và’, se ci organizziamo, possiamo farlo con calma, magari anche cenando, se vuoi.’
Continuo ad osservarla mentre và in bagno e sento l’acqua scorrere. Io sto ancora sudando per le mie gesta. Lei esce mi saluta dandomi un tenero bacio sulla guancia e in un orecchio mi dice:
‘Sei bravo, mi sei piaciuto. Pensami ‘ la prossima volta devi corteggiarmi un po’ ‘ ‘
Apre la porta e lascia la casa, io guardo la porta di casa ancora stranito mi avvicino e chiudo la porta. Mi siedo nudo sul divano e sento un po’ di freddo mentre il mio corpo ha ancora l’odore di quella stupenda asiatica.
Mi sento rilassato come non mai prendo il dvd e riguardo le sue precedenti riprese. Forse mi sono innamorato di un sogno.

CONTINUA

Fine Paragrafo 11

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